Red betapc9cal 9x21aeb 2013

10
PISTOLE

description

 

Transcript of Red betapc9cal 9x21aeb 2013

Pistole

1

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

B&t APC-9

Diana Armi|31

Versione civile della APC9 SMG, ottenuta con l’adozione del solo funzionamento semiautomatico, è un’arma equilibrata, leggera e precisa, di uso intuitivo e munita della possibilità di aggiungervi qualunque possibile accessorio della sterminata produzione agganciabile ad una slitta Picatinny

di Roberto Allara

BRuggeR & thomet APC-9 CAl. 9x21

Chi si occupa, anche solo marginalmente, di armi mi-litari e per polizia, ricorderà di sicuro la pistola mitraglia-

trice MP-9, con chiusura geometrica a canna rototraslante, che Brugger & Thomet acquisì da Steyr e che diede origine anche ad una fortunata ver-sione semiautomatica per il mercato civile, la TP-9. Adesso ci occupiamo della seconda versione civile di un’ar-ma dell’azienda svizzera, che questa volta fa riferimento ad un progetto interamente sviluppato dal costrutto-re. La base delle ricerche è stata la considerazione che le forze di polizia necessitano di un’arma che possa adattarsi a varie situazioni, che van-no dal servizio a bordo di automezzi alla protezione delle persone passan-do per tutti i possibili servizi specia-li. Da questo punto di vista, l’APC-9, nella versione professionale APC-9 SMG rappresenta una delle armi più leggere e compatte disponibili per gli operatori. Dal punto di vista delle di-mensioni si scontra con la PM12 di Beretta e con i Mini e Micro-Uzi, ma con un peso nettamente inferiore e con il vantaggio della modernità, per cui si è fatto tesoro di quanto esisten-te sul mercato per fonderne le migliori caratteristiche in un’arma affidabile e multiruolo. Purtroppo, viste le richie-ste delle polizie di tutto il mondo, la versione per servizio dell’arma dispo-ne del tiro a raffica, cosa che mi fa ri-tenere nettamente preferibile questa versione civile. In un servizio in città, in mezzo alla gente, il rischio di danni collaterali che deriva da un’arma au-tomatica è elevatissimo e insosteni-bile; anche il personale più addestra-to in condizioni di stress difficilmente si potrà comportare con la calma e la sicurezza ravvisabili nell’addestra-mento in poligono. E’ vero che esi-

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

Il mirino anteriore d’emergenza, abbattuto e aperto

Il grilletto è in metallo. Niente parti di plastica nel gruppo scatto

La manetta di armamento dell’otturatore è reversibile

L’eccentrico che blocca in sede la maniglia anteriore

Il selettore ha le sole due posizioni di sicura e fuoco a colpo singolo ed è ambidestro

Il comando di sgancio del caricatore è reversibile sull’altro lato dell’arma

Il pulsante di sblocco del calcio ripiegabile

Si vede il robusto gancio che tiene il calcio in posizione aperta

Pistole

32|Diana Armi

1

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

Il coperchio è incernierato e non è possibile perderlo

La maniglia smontata dall’arma mette in evidenza il sistema di ritenuta

B&t APC-9

Diana Armi|33

Il coperchio alla base della maniglia si apre usando una cartuccia

1

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

Pistole

34|Diana Armi

stono tipi di addestramento anche in locali chiusi che possono indurre un livello di stress elevato, ma non sono universalmente diffusi e comunque vi si fa ben poco uso, se il personale è davvero preparato, del tiro a raffica. Ma al mercato non si comanda e se il pieno automatismo è richiesto dal-le forze dell’ordine bisogna darglielo, anche se a rimetterci potrebbero es-sere alcuni ignari passanti. Va detto, ad onor del vero, che l’arma è precisa e ben controllabile, ma se io doves-si equipaggiare delle forze di polizia, un’arma leggera e full-auto sarebbe l’ultima delle mie scelte. Detto questo, la Advanced Police Carbine (carabina avanzata per uso di polizia, questo è il significato del-la sigla APC) che ho esaminato nella versione civile che vedete è un’arma ben equilibrata, costruita con elvetica precisione, camerata per un calibro efficace e in grado di sparare ogni tipo di munizione, ivi comprese quelle da addestramento con palla leggera in polimero, le uniche che vorrei ve-dere nell’uso di polizia ad un posto di blocco. Soprattutto, si tratta di un’ar-ma intuitiva; avendola in mano già al primo contatto sembra di conoscerla da sempre e pertanto non richiederà un addestramento intenso ed one-roso per impratichirsi delle funzioni. Anche la manutenzione è fortemente semplificata dall’uso di un sistema a chiusura labile, semplice ed efficien-te. La scelta sembra contrastare con la possibilità di usare un vasto tipo di munizioni ivi incluse quelle con palla leggera, ma la spiegazione di come ciò possa avvenire è semplice.Per anticipare quello che si vedrà con lo smontaggio, si è fatto ricorso ad un otturatore leggero, di peso ben infe-riore al mezzo chilo che ha caratteriz-zato molte pistole mitragliatrici delle precedenti generazioni. Qui il peso è il minimo compatibile con l’esigenza che l’arretramento, durante il barrel time, non superi mai superi la piccola quantità che impedisce che sia espo-sta una parte del bossolo non carat-terizzata dal metallo pieno. Per ovvia-re allo sbattimento a fine corsa, che genera vibrazioni ad alta frequenza e renderebbe l’arma ballerina special-mente in full-auto, alla fine della sua

Una diottra abbattibile, regolabile in altezza, costituisce la mira posteriore d’emergenza

Il sistema di puntamento si aggancia alla slitta Picatinny superiore, di serie sull’arma

L’arma è fornita con un collimatore Aimpoint a punto rosso di alta qualità

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

B&t APC-9

Diana Armi|35

corsa retrograda l’otturatore incontra un efficace ammortizzatore carica-to da una molla. Ma incominciamo dall’inizio, cioè dall’esame esterno. L’arma ha una scocca (semicastel-lo inferiore) in polimero con calcio pieghevole, articolato lateralmente e tenuto in posizione da un robusto gancio, che si svincola premendo un pulsante. Il polimero utilizzato per il guscio dell’arma è lo stesso che ca-ratterizza la MP9 e che non ha mai fatto riportare inconvenienti. Il semi-castello superiore è in alluminio ano-dizzato in nero con anodizzazione pro-fonda. E’ subito evidente la presenza di un red-dot della Aimpoint, uno dei più robusti ed affidabili presenti sul mercato; tuttavia sono presenti an-che mire tradizionali abbattibili. La durata delle batterie di un Aimpoint è proverbiale e la sua robustezza non si discute, ma dove sono presenti parti in vetro un incidente è sempre pos-sibile e le mire metalliche abbattibili sono quello che resta quando tutto il resto si è rotto; corretta quindi la scelta di inserirle. Per via della ridotta distanza delle mire dall’occhio, quella posteriore è una diottra anziché una normale tacca di mira aperta che sa-rebbe scarsamente utilizzabile. Sono presenti ben quattro slitte Picatinny, sopra sotto e ai due lati del fusto; ogni possibile accessorio potrà esse-re installato senza problemi. L’esem-plare esaminato aveva una maniglia anteriore rimovibile, agganciata alla Picatinny inferiore per mezzo di un eccentrico a due posizioni stabili. La maniglia presenta uno sportellino, apribile con l’uso del fondello di una cartuccia, in cui è possibile alloggiare piccoli componenti, accessori per la manutenzione o batterie di ricambio per uno dei molti accessori. La presenza delle slitte Picatinny, con-trariamente a quello che avviene in al-tre armi consimili, non irrita la mano che impugna l’arma, per cui non è richiesto l’impiego di guanti tattici. Scelta corretta, perché non ha molto senso equipaggiare un operatore con tutti gli ultimi ritrovati e rischiare di renderlo inefficiente semplicemente perché ha perso un guanto. Il selettore, qui ridotto alle due sole posizioni di sicura e fuoco, identifi-

La spina anteriore, una delle due che tengono uniti i semicastelli

L’indicazione Swiss Made e la croce svizzera sono orgogliosamente riportate sull’arma

La finestra di espulsione. Per la legge italiana, la canna reca la matricola

1

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

Pistole

36|Diana Armi

cate da un punto rispettivamente bianco e rosso, è su entrambi i lati dell’arma; la manetta di armamen-to può essere spostata sull’uno o sull’altro lato secondo le preferen-ze dell’operatore. Altrettanto ambi-destro è il comando di sgancio del caricatore; tutto ciò tuttavia non ren-de realmente ambidestra l’arma in quanto la finestra di espulsione è sul lato destro e non è reversibile.

Il gruppo scatto è contenuto in un castello metallico inserito nel polimero

Il gruppo scatto è contenuto in un castello metallico inserito nel polimero

L’otturatore è di forma prismatica, abbastanza leggero

L’alimentazione è affidata ad un ca-ricatore in polimero traslucido che consente di visualizzare immediata-mente il suo riempimento; curiosa-mente sull’esemplare esaminato il caricatore recava la scritta “TP9 Pi-stol”, arma con la quale è evidente-mente intercambiabile. Lo smontaggio avviene come in tutte le armi analoghe. Dopo aver rimosso il caricatore e controllato due volte che non vi sia un colpo in canna - l’arma spara ad otturatore chiuso e la pre-senza di un colpo in canna è quindi possibile - si sfila la spia che unisce posteriormente i due semicastelli; una spina analoga li unisce anche anterior-mente davanti al bocchettone del ca-ricatore. La semplice rimozione della spina posteriore consente di estrarre l’otturatore e la molla di recupero. L’otturatore è prismatico, abbastanza leggero, è disposto su due piani di cui quello inferiore reca il percussore e l’e-strattore; la manetta d’armamento è tenuta in sede dalla molla di recupero. La finitura dell’otturatore fa pensare ad un pezzo microfuso; non si notano segni di macchina ma nemmeno spi-goli acuti che possano far pensare ad una lavorazione a controllo numerico; l’estrattore, per i segni che presenta, è sicuramente microfuso. Il gruppo di scatto è contenuto nel semicastello inferiore ed è alloggiato in un carte-rino metallico inserito nel polimero; questa soluzione, che presenta rife-rimenti sempre precisi per i compo-nenti, è ideale per avere uno scatto di qualità. Alla prova a fuoco, lo scatto è davvero buono e ricorda, almeno a chi scrive, quello di un M16.

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

B&t APC-9

Diana Armi|37

L’otturatore capovolto. Dall’aspetto, sembra un pezzo microfuso, o ricavato da un trafilato con poche riprese aggiuntive

All’estremità posteriore del semicastello inferiore c’è l’efficace ammortizzatore di rinculo

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

L’Aimpoint è notoriamente robusto, ma dove ci sono vetri un inconveniente è sempre possibile

Pistole

L’arma è molto precisa, come la rosa-ta con munizioni Geco dimostra. La prova è avvenuta nel balipedio inter-no di Bignami alla distanza di 25 me-tri, ritenuta adatta al tipo di arma. La rosata, realizzata sulla parte bianca del cartello e che qui vedete affianca-

ta, per un confronto dimensionale, a quella della Smith & Wesson M&P15, è stata fotografata con il cellulare in condizioni di luce davvero infami, ma testimonia la precisione dell’arma pur se naturalmente un mirino a red-dot non consente una collimazione di asso-

Il caricatore è in polimero traslucido

Una vista anteriore della volata. Nella versione militare è possibile aggiungere un silenziatoreCon l’arma è fornito un piccolo kit di pulizia che reca anche la chiave dell’Aimpoint

1

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3

Alle slitte Picatinny si possono agganciare moltissimi accessori, come questa torcia con laser

B&t APC-9

Diana Armi|39

Costruttore: Brugger & Thomet, Thun, SvizzeraDistributore: Bignami, via Lahn, 1 Ora(BZ) www.bignami.itCalibro: 9x21Funzionamento: semiautomaticoChiusura: labileSparo: a otturatore chiusoSicura: AmbidestraLunghezza canna: 175 mmLunghezza massima: 597 mmLunghezza slitta superiore: 216 mmSlitte Picatinny: 4Peso: 2,5 kg con Aimpoint e caricature vuotoPrezzo al pubblico suggerito: 2980 Euro con due caricatori

scheda tecnica

La rosata ottenuta nel balipedio di Bignami

luta precisione. Quanto al rinculo, è del tutto inavvertibile; sembrava di sparare con una carabinetta in calibro .22 long rifle. L’arma è fornita con una busta in tela, chiusa da una zip, che contiene gli accessori per la pulizia e la chiave per regolare il mirino Aimpoint.

Seg 1 JOB: 4448-13 DIANA ARMI N10 PARTE: Diana Armi_LH

Seg 1 Black Yellow Magenta Cyan BOB:1740 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 7,5 - piede 5 - cdorso 4,5 - bros 3