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Periodico trimestrale a cura di Terre dell’EtruriaSocietà Cooperativa Agricola tra ProduttoriAutorizzazione Tribunale di Livornon. 664 del 10 Novembre 1999

DIRETTORE RESPONSABILE:Filippo Martinelli

HANNO COLLABORATO ALL’USCITA DIQUESTO NUMERO:Miriano Corsini, Nicola Santoro, Niclo Vitelli,F i l ippo Mart ine l l i , Leonardo Lul l i ,Giampiero Botr in i , Pao lo Granchi .

SEGRETERIA: Terre dell’Etruria

FOTO: Ufficio Stampa Terre dell’Etruria

GRAFICA: TimeOutStudio

SOMMARIO

OlioIl periodo attuale non presenta importanti richieste di acquisto di olio extravergine dioliva; le richieste della Grande distribuzione cos� come le vendite dirette in aziendasono quasi ferme. Il prodotto � disponibile per quanto riguarda l�olio extravergine dioliva italiano sia convenzionale che biologico, mentre per quanto riguarda l�olioextravergine di oliva atto a divenire toscano igp le scorte si stanno esaurendo velocementea causa della scarsa campagna di produzione conclusasi nel mese di Dicembre 2011.Stesso discorso per l�extravergine di oliva atto a divenire toscano igp Biologico chepraticamente � quasi introvabile.Di seguito i prezzi di vendita (iva esclusa) all�ingrosso, calcolati sulla media delperiodo, riferiti a prodotto di buona qualit�: (riferiti a contrattazioni con quantitativiminimi superiori a ql.100 di prodotto)

produzione italiana:extravergine di oliva convenzionale � 3,90/kgextravergine di oliva biologico � 4,80/kgproduzione locale:extravergine di oliva convenzionale � 5,00/kgextravergine di oliva biologico � 5,50/kgextravergine di oliva convenzionale atto a divenire toscano igp � 6,45/kgextravergine di oliva biologico atto a divenire toscano igp � 6,50/kg

Per quanto riguarda i prezzi praticati direttamente in azienda dai produttori, ricordandoci che stiamo parlandodi vendita diretta al consumatore di prodotto confezionato ed in quantit� minime, siamo in presenza di un aumentogeneralizzato delle quotazioni dovuto, appunto, alla scarsit� del prodotto; in linea generale la tendenza � quelladi una livellamento del prezzo sulla base di � 7,50/kg. per il prodotto convenzionale e di � 9,00/kg per il prodotto biologico.

OrtofruttaIl periodo di fine inverno si è contraddistinto per l’aumento dei prezzi nel mese difebbraio dovuti all’andamento climatico particolarmente freddo che ha comportandouna diminuzione dell’offerta sui mercati.In particolare si sono registrati degli aumenti sui prodotti a foglia facendo registrarele seguenti quotazioni:- Spinacio € 1.5-1.6- Bietola € 1.00-1.20- Cavolfiore € 0.90-1.10il mese di marzo, complice un andamento climatico favorevole e più corrispondenteagli standard di periodo ha riportato i prezzi di tutti i prodotti a valori medi.

Purtroppo per la nostra zona dobbiamo registrare che le basse temperature dei primi mesi dell’anno hanno causato danniparticolarmente rilevanti sulla coltura del carciofo, che, per il nostro territorio, risulta essere strategica soprattutto nei mesidi marzo ed aprile. Si stima, infatti, un danno pari al 60-70% rispetto alla produzione media degli anni passati. Ciòcomporterà una perdita non trascurabile per molte aziende agricole che vedranno diminuire i loro fatturati anche del50-60%; anche il settore ortofrutta di Terre dell’Etruria risentirà dell’andamento negativo di questa coltivazione, soprattuttoa causa delle minori quantità di prodotto che verranno commercializzate. Inoltre, nonostante le problematiche di produzioneesposte, il valore del carciofo locale sui mercati generali non sta riscuotendo particolare apprezzamento, infatti il prodottodi qualità extra raggiunge una quotazione massima di € 0.60-0.65; le ridotte quantità commercializzate prospettavanoprezzi maggiormente remunerativi.

CerealiIl mercato del mese Febbraio si presenta ancora sostanzialmente stabile per i cerealiminori, mentre per il grano duro, contrariamente alle possibili previsioni, si registraancora una flessione, con quotazioni che sono scese dall�inizio dell�anno di circa15� tn. Gli scambi probabilmente risentono di un rallentamento dei consumi epi� probabilmente anche di arrivi di prodotto dall� estero che viene offerto conquotazioni al ribasso.Le condizioni meteo particolarmente avverse di fine gennaio hanno procuratodanni sostanzialmente lievi alle prossime produzioni di Grano Duro, che in Italiasi stimano in aumento rispetto alla scorsa campagna a causa delle maggiori estensioniseminate. Stabile il prezzo dell�Avena, che per quanto riguarda il prodotto esterosi attesta intorno alle 270�/tn mentre sono deboli gli scambi dell�Orzo che si livella

intorno alle 210/220� tn. Tiene ancora il prezzo del Favino che raggiunge livelli che vanno anche oltre le 270 �TN, a causa della scarsa disponibilit� di prodotto; il Grano tenero rimane stabile per l�immissione sul mercato dipartite di prodotto Francese. Per il Mais i prezzi sono lievemente altalenanti, influenzati talvolta dalle difficolt�di movimentazione su ruota causa maltempo, ma che comunque risentono della disponibilit� di prodotto, maggiorerispetto all�anno passato: sulla piazza di Bologna quota attualmente in linea con il comunitario intorno alla200/205 � /TN .Scambi in debole ripresa per i prodotti biologici anche se con scarsa richiesta di prodotto.Nel complesso il periodo che interessa la fine della campagna di commercializzazione scorsa e il pre-raccolta dellastagione prossima si presenta incerto; per prospettare riprese future � necessario un cauto ottimismo.

Le quotazioni dei principali prodotti Marzo 2012: (€/TN)

Area Nord-Centro Rosignano: Massimo Boscolo tel. 335.7350790 [email protected] Centro-Centro Vignale Riotorto: Botrini Gianpiero tel. 335.1021906 [email protected] Sud-Centro San Martino: Bracciali Roberto tel. 346.1694267 [email protected]

Prodotti Bologna 22/03/2012Grano Duro Centro Fino p.s. 80 275/280Grano Tenero Fino p.s. 79 215/220Orzo Nazionale 66/67 223/225Avena estera n.q.Mais Nazionale 204/205

02 L’angolo del mercato

03 Longanime si, ma...a tutto c’è un limite

05 Un’opportunitàdi lavoro per i giovani

07 Congresso regionaleLegacoop agroalimentare:Massimo Carlottieletto vice-Presidente

08 Coltiviamo Valore e Valori15° Congresso nazionaledi Legacoop agroalimentare

10 Quaderno di CampagnaOn line Una nuovaopportunità per i socidi Terre dell’Etruria

13 Aspetti e prospettivesulla coltivazionedel girasole

18 La difesa delle colture

15 Spazio ApertoRiservato alle lettere dei soci

23 La nutrizione delle colture

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a cura di Miriano Corsini

ogni giorno, cadono durante il cammino e di quanto ci stiamo

avvicinando alla meta cui tende il nostro normale destino o, forse,

quanto con lungimiranza e intelligenza siamo riusciti a programmare

intravedendo meglio di altri, la nostra naturale collocazione. Se

viceversa continuiamo a camminare a caso, e seguiamo, invece che

un indirizzo preciso, il frastuono ed il caotico vociare di chi ci chiama

da una parte o dall’altra, la nostra esistenza si consuma in un labirinto

che ci porta lontano dagli scopi verso i quali ci si stava dirigendo.

Da quel momento tutto diventa complicato, anche se ci diamo da

fare giorno e notte per realizzare il programma convenuto. Definito,

dunque, il progetto ed il percorso, non senza un accurato esame con

chi deve condividere le responsabilità del cammino che si vuole fare,

occorre sancire con molta cura tempi, regole, strumenti e

organizzazione per affrontare il viaggio poiché, questo non è un

normale viaggio in cui è sufficiente disporre di un tracciato di strada,

di una cartina aggiornata o, per essere più tecnologici, di un “navigatore

satellitare”, per rendere impossibile l’errore. Perché questo è il viaggio

di un’impresa. Il percorso di un’impresa un po’ particolare, quello

di una cooperativa dove la proprietà, i soci, a differenza delle s.p.a

e delle s.r.l., è molto diffusa, ampia ed eterogenea in tutte le

sfaccettature possibili. Sono riflessioni che oggi un qualsiasi dirigente

di cooperativa deve assolutamente fare. La crisi, lo stiamo appurando,

sarà più lunga e preoccupante di quanto lo si potesse immaginare

solo un anno fa. Ed è certo che dalla crisi ne uscirà fuori un sistema

paese profondamente cambiato. Non necessariamente più giusto.

Saranno diversi i rapporti con i nostri abituali interlocutori, dai

fornitori, al sistema bancario, da quello locale agli istituti di livello

nazionale. Forse con le istituzioni pubbliche. Non escludo che siano

destinati a cambiare anche i rapporti esistenti all’interno delle

a grave crisi mondiale, europea e italiana

ha evidenziato la necessità di ripartire da

un nuovo modello di sviluppo e di crescita

sostenibili, attento all’innovazione,

all’occupazione e all’inclusione sociale. Le

manovre messe in atto dall’attuale “esecutivo

tecnico”, in parte condivisibili, in larga parte

assai discutibili non ritengo, purtroppo, che

vadano in questa direzione. Ma oggi non intendo parlare di siffatto

argomento. L’occasione di parlarne e di esprimere in libertà il mio

pensiero mi è stata concessa dai congressi regionali di Legacoop

Agroalimentare e dal recente congresso nazionale. Proprio dal

dibattito dei congressi regionali, cui ho partecipato, e da quello

nazionale, in particolare, ho tratto diverse considerazioni che provo

a rielaborare tentando di farne l’oggetto di questo scritto. Aggiungo

pure che le assemblee territoriali della cooperativa, che si sono tenute

in preparazione di quella generale dei delegati, sono un ulteriore

elemento di forza che mi ha spinto in questa direzione. Ciascuno di

noi vorrebbe poter vivere felicemente ma, troppo spesso, si ha l’occhio

confuso quando si deve distinguere ciò che rende o può rendere felice

la vita. Approdare ad una vita felice rappresenta solitamente un’impresa

assai ardua, a tal punto che, chiunque, se appena esce di strada, se

ne allontana tanto più, quanto più velocemente cammina. Se poi ci

si avvia nella direzione opposta, anche la nostra velocità contribuisce

ad accrescere le distanze. Dobbiamo dunque interrogarci, in primo

luogo quali sono gli obiettivi a cui aspiriamo, poi riflettere attentamente

sulla strada migliore da percorrere per raggiungere il traguardo nel

modo più rapido e sicuro. Lungo il percorso, purché ci si sia

incamminati sul sentiero giusto, potremo renderci conto di quanti,

L

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a cura di Miriano Corsini

cooperative quelli, tanto per intenderci, tra proprietà e impresa in

quanto tale, che deve operare e interagire con un mercato, anch’esso

modificato nei comportamenti e nelle regole. Nel corso degli

appuntamenti citati, tantissime discussioni hanno avuto un

denominatore che è comune a molte imprese cooperative: individuare

politiche e strategie per riprogettare il futuro. Un futuro che non ci

esclude, che ci guarda da vicino e ci coinvolge con tutte le incertezze

e le incognite di un mercato sempre più globale, spesso privo di

regole, all’interno del quale non è più possibile poter convivere senza

avere un progetto di impresa solido, ben definito e condiviso, in cui

non siano ricomprese strategie per una crescita dimensionale, per

avviare processi di integrazione e di alleanze territoriali, regionali

e nazionali che ci accompagnino per accrescere la nostra “utilità

distintiva e a condividere per competere”. Questa deve essere la

nostra leva competitiva, il nostro vantaggio, perché è il progetto dal

quale è nata “Terre dell’Etruria”. Crescere e mantenersi sul mercato,

aumentare la competitività e garantirsi adeguati livelli di fidelizzazione,

fronteggiare e rispondere alle sfide e agli sviluppi dei mercati interni

ed esterni, sono regole condivise da ogni tipologia di impresa, sia

essa privata, capitalistica o cooperativa. Si tratta di regole di

funzionamento che ogni organizzazione deve saper rispettare,

imperativi univoci se si vuol rimanere su “questo mercato”. Ciò che

invece può mutare è il modo in cui un’impresa sceglie di stare sullo

stesso mercato e sul territorio. Tale aspetto costituisce una variabile

caratterizzante, non soggetta a regole universali, attraverso la quale

l’impresa trova la sua identità ed esprime la propria utilità. Sempre

più spesso, infatti, nel settore della cooperazione agroalimentare –

e questo vale anche per le imprese di grandi dimensioni – sulla base

del rapporto intrattenuto con il socio ha iniziato a prendere forma un

criterio di classificazione delle cooperative: in “cooperative di presidio

territoriale” e “cooperative di presidio settoriale”. Senza alcun

dubbio Terre dell’Etruria può essere definita “Cooperativa di Presidio

territoriale” anche se è evidente che, con gli ultimi progetti, c’è un

progressivo spostamento verso logiche di tipo settoriale, che tuttavia

non modificheranno la sua impostazione di base. E’ proprio in questa

peculiarità che si ritrova il punto di forza e, insieme, di debolezza,

della cooperativa. Ogni anno entrano nuovi soci. Negli ultimi cinque

anni, al netto dei recessi, la media annua è di oltre 120 aziende.

In poco tempo molti si fidelizzano e utilizzano la cooperativa per

l’insieme di servizi che la stessa offre.Altre sono aziende mono

prodotto e conseguentemente il loro apporto è limitato ad uno specifico

periodo dell’anno (è il caso di coloro che diventano soci per molire

le olive e conferire l’olio).

Altri se ne servono per pura convenienza: in determinate occasione

per il conferimento dell’olio, perché solitamente la cooperativa paga

di più e in tempi più brevi o per l’acquisto di mezzi tecnici quando

la cooperativa è nettamente al di sotto degli abituali competitors. Se

questo atteggiamento lo si trova nel nuovo associato che non ha

ancora imparato a conoscere in profondità beni e servizi che può

mettergli a disposizione la cooperativa, ha un peso, che all’inizio è

irrilevante, diversa rilevanza l’assume, invece, una condotta similare

adottata dai soci storici. Il loro comportamento, in queste circostanze

è decisamente deplorevole, specialmente quando “tentano di sfruttare”

le convenzioni della cooperativa (quella sulla cambiale agraria in

particolare) a loro uso e consumo, oppure quando rivolgono critiche

alla cooperativa (sempre lecite e ben accette su temi concreti e nelle

sedi opportune), sul sentito dire e su false questioni messe in piedi

ad arte da qualche “esperto e abile maestro”. “Se viceversa continuiamoa camminare a caso, e seguiamo, invece che un indirizzo preciso, ilfrastuono ed il caotico vociare di chi ci chiama da una parte odall’altra, la nostra esistenza si consuma in un labirinto che ci portalontano dagli scopi verso i quali ci si stava dirigendo.”L’associazionismo è una libera decisione, ciascun socio deve capire

cosa significa e quindi scegliere liberamente. Una volta scelto il

percorso, però, ci si deve attenere a quelli che sono i più elementari

principi di correttezza e alle regole condivise. Anche perché il

comportamento di ciascuno di noi costituisce sempre un esempio per

altri, e si sa che i cattivi esempi sono sempre i più seguiti. Mentre

oggi, per ciò che siamo, per ciò che abbiamo “costruito” in questi

anni e per gli impegni che, insieme, abbiamo preso per vincere le

sfide competitive che ancora ci attendono, c’è bisogno di essere veri

cooperatori e soci veri che, insieme, intendono realizzare un progetto

per un’impresa che anche nel futuro sia capace di soddisfare i loro

bisogni soprattutto lungo la catena del valore nelle diverse filiere in

cui opera. La lealtà che dovrebbe essere insita in ciascuno di noi, è

tutto nella vita, se si viene meno a questo principio, che è uno dei

pilastri della nostra esistenza di uomini, non possiamo considerarci

tali. Quantomeno non possiamo considerarci uomini veri.

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i sette miliardi, ma i demografi prevedono che entro il 2040 sarannoraggiunti e forse superati i 9 miliardi. Un incremento di 2 miliardi,quasi il 30 per cento in una ventina di anni non è certo poco. Giàoggi, la parte dell'umanità che è afflitta dalla fame è notevole. Cosasarà quando le bocche saranno cresciute così considerevolmente?Non è certo lo sviluppo industriale o tecnologico che può sfamarela gente. È compito dell'agricoltura affrontare e risolvere il problema.Come? Sviluppando le sue potenzialità con una sorta di collaborazioneinternazionale, che parta dal rafforzamento di tutte le possibilitàlocali.La seconda considerazione riguarda l'aspetto ambientale. Siamo difronte a cambiamenti climatici di notevole rilievo, accompagnati daun degrado ambientale che minaccia di peggiorare di stagione instagione. Sono diffuse le convinzioni che attribuisconoall'inquinamento dell'uomo le cause del surriscaldamento del pianetae le sue conseguenze.Il problema esiste, e l'approccio più razionale è quello di difendereil territorio dal degrado con una presenza vigile e costante che puòessere assicurata sostanzialmente dalla popolazione che sul territoriovive e si nutre di agricoltura. Naturalmente, questa popolazione vaappoggiata e stimolata anche in questa funzione, con politiche diassistenza e incoraggiamento.Un'altra considerazione si riferisce alla indipendenza alimentare diun intero paese, che non può certamente essere assicurata al centoper cento, ma che va promossa tenendo conto delle inevitabiliimportazioni. Il parallelo della nostra dipendenza energetica dà unaconvincente dimostrazione di quanto sarebbe pericolosa una eccessivadipendenza in campo alimentare, di fronte a scossoni che non è facileprevedere, ma che sicuramente non si possono escludere, soprattuttonelle fasi di “nervosismo internazionale”. Produrre di più “in casa”offre una migliore tranquillità alimentare che non va trascurata.Un ultima considerazione si ispira ad un principio di sicura attualità.La stabilità economica e quella sociale di un paese è condizionatada un'equa ripartizione di attività e occupazione. Le eccessivespecializzazioni sono troppo esposte ad impreviste forme diconcorrenza, oggi certamente più di ieri. Se c'è un'equilibrataripartizione tra settori produttivi – industriale/tecnologico, agricoloe dei servizi – si può sperare in una risposta più solida ad eventualiscossoni provenienti dal sistema internazionale. Bisogna cogliere leopportunità della globalizzazione, non accettare di esporsi supinamentealla sua prepotenza.Conclusione: il nostro Paese si salverà meglio se sarà in grado direstituire all'Agricoltura le sue funzioni economiche e sociali,liberandola da quella emarginazione che si pensava aprisse le portead una “modernizzazione” indispensabile ed inevitabile e che inveceha avuto anche effetti negativi, e sempre più minacciosi. Perraggiungere l'obiettivo di un ritorno dell'Agricoltura ad una funzione

l processo chiamato “industrializzazione”ha certamente trasformato la nostra società,soprattutto nell'ultimo secolo, creando unbenessere diffuso, che le generazioniprecedenti non avrebbero nemmenoimmaginato, e che quindi non potevanonemmeno desiderare. Questo ha stimolato,nella cultura diffusa, la convinzione che

eravamo su una strada che non poteva che crescere, creando altrobenessere, altre ricchezze, in modo infinito e indefinito, al quale nonsi poteva rinunciare...Poi, al progresso industriale si è aggiunto il progresso tecnologico-informatico, e questo faceva credere sempre più che l'associazionetra il reale e il virtuale avrebbe difinitivamente sconfitto ogni resistenzaa un progresso e a un benessere superiore, inestimabile e senza limiti.Nessuno avvertiva gli scricchiolii di questa gigantesca struttura di“architettura economica”, che si è sempre più gonfiata, sotto l'insegnadella globalizzazione.Insomma, abbiamo vissuto e stiamo vivendo questa esperienza, chenessuno può contestare, di cui dobbiamo pure riconoscere gli effettibenefici, ma della quale bisogna saper valutare anche i limiti e irischi. C'è sempre un rovescio della medaglia, e ad ogni beneficiocorrisponde sempre un “costo”. Inevitabile. Allora, è opportunochiedersi quali sono i costi e i limiti di questi processi che abbiamovissuto e che viviamo, con tanto entusiasmo e con qualche critica.E' necessario ragionare in termini meno convenzionali e più allargati,per identificare non solo le cause dei problemi, ma anche le possibilie attendibili vie di uscita.Parliamo di Agricoltura. Il settore definito “primario” si èprogressivamente ristretto, riducendo enormemente il proprio apportoalla ricchezza prodotta nel paese e alla occupazione.Anche l'Agricoltura ha tratto, sicuramente, vantaggi dal progressotecnologico, aumentando la sua produttività. Ma è stata sempre piùcostretta in un angolo, perché come settore appare meno concorrenzialerispetto ad altre opportunità produttive, perdendo forza lavoro efascino di ricchezza.Siamo sicuri che questo sia stato un cammino giusto, nell'interessedi tutta una società nazionale? Siamo sicuri che continuare questoprocesso sia conveniente ai paesi così detti “sviluppati”, che hannopuntato i loro obiettivi e le loro risorse su uno sviluppo di fabbrichee di tecnologie informatiche? Qualche valido motivo di dubbio c'è.Proviamo a riflettere.La prima considerazione riguarda l'aspetto demografico. Si deveparlare di popolazione non solo a livello di un singolo stato, ma dipopolazione mondiale. La crescita demografica ha avuto sempre, econtinua ad avere, uno sviluppo a carattere esponenziale, cioè conprogressive accelerazioni. La presenza umana nel pianeta ha raggiunto

Ia cura di Nicola Santoro

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a cura di Nicola Santoro

primaria economica e sociale sono importanti, anzi essenziali, duelinee operative strategiche. La prima è una politica non solo disostegno, ma di garanzia e di stimolo, a livello nazionale e soprattuttocomunitario. La nuova PAC deve concretizzarsi in azioni coordinate,progressive ed efficienti, per valorizzare, e non condizionare, lerisorse di tutti i Paesi interessati. Occorre rinnovare la concezionedi quella politica e tutelare i reali interessi – legittimi – di tutti i Paesi.La seconda linea operativa e strategica dipende dalla volontà e dallacapacità della politica di dare stimolo e impulso ai giovani, affinchédimentichino il vecchio sogno di evadere dal mondo agricolo e dallecampagne e riscoprano invece il fascino dell'ambiente naturale incui opera l'azienda agricola, ma anche l'interesse ed il fascino – anchese impegnativo e faticoso – del lavoro a contatto con la Natura. Ormaitutti dicono, giustamente, che il futuro è dei giovani e che senza

giovani non c'è futuro. È una verità tanto ovvia quanto importante.Eche ci induce ad aggiungere, alla richiesta che abbiamo appenaindirizzato alla politica di stimolare i giovani, di rivolgerci ai giovanistessi perché siano essi a trovare, nel cuore e nelle convinzioni, lerisorse e la forza per credere nella propria capacità di passare dalleformule attuali, elaborate su un'esperienza che ha evidenziato i suoilimiti, ad un'esperienza nuova, che non sia la riscoperta di un passatoche ha avuto i suoi meriti, ma non è riproducibile, e sia invece un“nuovo futuro” adatto al mondo di oggi e soprattutto a quello didomani.Un cambiamento di “cultura economica e sociale” è quello che igiovani devono sostenere, sulla base delle loro sensibilità e competenze,per ricostruire il nuovo mondo che ci aspetta – che li aspetta – e chedipende soprattutto da loro.

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L11° Assemblea Congressuale di LegacoopAgroalimentare Toscana si è svolta il giorno22 Febbraio 2012 presso il Palazzo deiCongressi di Firenze ed ha preceduto quellanazionale svoltasi il 15 ed 16 Marzo aRoma. Questo appuntamento trae leconseguenze da un'ampia discussionepreparatoria sulla base del Documentocongressuale predisposto dalla Giuntaregionale. Sono stati, pertanto, coinvolti

numerosi soci e dirigenti delle cooperative aderenti all'associazione,come è avvenuto proprio a Donoratico in occasione della convocazionecongiunta dei Cda di Terre dell’Etruria e di Agrimaremma.L’Assemblea è stata introdotta dalla relazione del Presidente RobertoNegrini alla quale è seguito un ampio dibattito a cui hanno partecipatonumerosi delegati in rappresentanza di tutte le filiere agricole. Nelcorso dell’Assemblea hanno dato un loro particolare contributo:Giampiero Calzolari Presidente di Granarolo Spa, Golfredo Biancalani,Presidente del Consiglio di Gestione di Unicoop Firenze, MirianoCorsini, Vice Presidente Vicario di Legacoop Agroalimentare ePresidente della cooperativa Terre dell’Etruria, Carlo Salvadori,Presidente di Fedagri Confcooperative Toscana, Gianni SalvadoriAssessore all’ Agricoltura della Regione Toscana, oltre allapartecipazione di tutte Associazioni del mondo agricolo – Cia,Confagricotura , Coldiretti, conclude i lavori Stefano Bassi Presidentedi Legacoop Toscana.Tra i temi su cui si è maggiormente riflettuto emerge quello delleaggregazioni e della crescita aziendale e dimensionale delle nostrecooperative sia per rafforzare il presidio di difesa rispetto alla crisiattuale ma anche, soprattutto, per sostenere una fase di ulterioresviluppo, necessario ed indispensabile per garantire ai soci maggioreredditività e migliori servizi e per affrontare in maniera adeguatamercati più ampi e più competitivi. Particolarmente interessante daquesto punto di vista è stato l’intervento di Giampiero Calzolarisull’esperienza di Granarolo all’interno dell’agroalimentare italiano.Il dibattito ha posto in luce la necessità di una più efficace e specificapolitica d’intervento per favorire, accompagnare e incentivare leaggregazioni attraverso una adeguata strumentazione finanziaria ecreditizia a disposizione sia a livello nazionale che

a cura di Niclo Vitelli

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regionale sulla quale è necessaria una maggiore iniziativadell’Associazione a tutti i livelli. Altro obiettivo particolarmenteimportante è quello relativo alla costituzione della Banca della Terrache stiamo perseguendo a livello toscano ma che può trovare unagiusta valorizzazione e sviluppo sul piano nazionale.Un ulteriore aspetto su cui lavorare è quello dell’alleanza cooperativa,la costruzione dell’ACI nel settore dell’agroalimentare che deveessere finalizzata non solo alla rappresentanza politica unitaria maa far emergere sui territori strategie di aggregazione tra cooperativeoperanti nelle medesime filiere.L’Assemblea Congressuale ha confermato la necessità di svilupparei progetti di collaborazione tra cooperazione di consumo eagroalimentare per la valorizzazione della filiera cooperativa al finedi garantire il prezzo giusto ai produttori e la qualità e la sicurezzaai consumatori. Altro tema che è stato trattato da numerosi interventie ripreso dallo stesso assessore regionale Gianni Salvadori è quellodel ruolo importante della cooperazione forestale toscana che hasaputo sviluppare negli anni una sua specifica originalità e che oggipuò contribuire in maniera determinante all’opera di prevenzionee di messa in sicurezza idrogeologica del territorio toscano, adaffrontare le maggiori criticità e lo stesso problema dell’abbandonodei territori soprattutto delle aree collinari e montane.Dal congresso è emerso infine l’obiettivo su cui i nuovi organismidirigenti dovranno impegnarsi nei prossimi mesi: costruire unaorganizzazione, capace di rendere praticabili le strategie di crescitae di sviluppo della cooperazione agricola; perseguire a tutti i livelliun processo di rinnovamento con l’ingresso di una nuova leva didirigenti cooperativi, una maggiore capacità di rappresentanza politicae sindacale.Al termine dell’Assemblea Congressuale si è proceduto ad approvareil nuovo Statuto, ad eleggere i membri della Direzione di LegacoopAgroalimentare Toscana ed i delegati al congresso nazionale.La Direzione eletta dall’Assemblea Congressuale si è immediatamenteriunita ed ha eletto il Presidente regionale confermando in taleincarico Roberto Negrini ed ha provveduto ad eleggere: MassimoCarlotti, della cooperativa Terre dell’Etruria, vice-Presidente edEnrico Ricci, come vice-Presidente Vicario.

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Queste righe per raccontare un'esperienza didue giorni. Una esperienza che mi ha datola possibilità di venire a contatto con unarealtà per me, finora, solo vista da lontano,realtà che credo necessaria per chi facooperazione e soprattutto crede nei valoriche questa promuove. La 15° assembleanazionale dei delegati di Legacoop

Agroalimentare è stata un evento che ha coinvolto circa 250 delegatidalle varie associazioni regionali provenienti da tutta Italia, riunitia Roma che per due giorni si sono confrontati, hanno espresso idee,hanno prodotto documenti politici e hanno infine provveduto arieleggere il loro organismo dirigente. La kermesse ha visto lapartecipazione e gli interventi di alcuni dei principali attori del mondoagricolo, non direttamente coinvolti nel mondo della cooperazione,tra i quali: Mario Catania Ministro delle Politiche Agricole e forestali,Giovanni Politi della CIA, Pietro Sandali della Coldiretti, ed altriprotagonisti della cooperazione agricola e non: Maurizio Gardinipresidente di Fedagri, Aldo Tassinari presidente di Coop Italia,Gianpaolo Bonfiglio Presidente AGC/Agrital, Paolo Bruni PresidenteCOGECA. I lavori dell'assemblea sono iniziati con la relazione, lungama completa, del Presidente uscente Giovanni Luppi, nella qualesono stati toccati tutti i più importanti temi che la cooperazioneagroalimentare dovrà affrontare nei prossimi anni.Cos'è la cooperazione agroalimentare di legacoop? 1100 aziende chesviluppano un fatturato superiore a 8 miliardi di euro, che occupanoquasi 24000 addetti e che associano più di 212.000 produttori. Questeimprese operano in un contesto economico che sta attraversando unperiodo di forte crisi, iniziato nel 2008. Per affrontarlo si avverte lanecessità di un impegno comune, che veda attiva la politica, in unottica europea, consapevoli che, per dirlo con le parole di Luppi,diventa necessario il “superamento di un sistema che è entrato in unacrisi strutturale e di fondo, non congiunturale” “sistema i cui caratteridistintivi sono lo spreco e lo sperpero”. In un contesto agricoloorientato alle politiche europee, si affronta sicuramente anche ilproblema della PAC, strumento che è in questo momento in discussioneper la sua nuova versione 2014-2018 e che, come ha avuto modo dievidenziare il Ministro Mario Catania, presenta già alcuni importantipunti critici: occorre superare la fase di erogazione di interventieconomici a pioggia per privilegiare quelli verso la gestione delrischio; va risolta la insensata questione del greening (aiutoall'inverdimento), inadatta alla realtà agricola italiana e va superatala miopia del capping (tetti aziendali) che finisce per colpire leaggregazioni di produttori piuttosto che favorirle. Il ministro, inoltre,nel suo intervento ha affermato che dal rapporto con l'Unione Europeapassa anche la questione relativa alle origini del prodotto, questioneche dovrebbe consentire agli agricoltori italiani di veder remuneratomeglio il proprio lavoro, attraverso un'azione politica tesa ad intervenire

a cura di Filippo Martinelli

pesantemente contro la concorrenza sleale di quell'operatori chepropongono sui mercati, sia nazionali che internazionali, prodottidefiniti italiani ma che in realtà non hanno nessun richiamo all'origine.La politica negli ultimi anni non è certo stata una valida alleata perpoter affrontare queste difficili questioni; solo ora il governo Montista cercando giustamente di bloccare la speculazione e riportaremaggiore sobrietà e serietà all'immagine che i mercati finanziarihanno nei confronti del nostro Paese. Il Governo dovrà ancora lavorareper raggiungere una maggiore equità fiscale, in un Paese dove il 10%delle famiglie detiene il 50% della ricchezza e per risolvere la difficilequestione del lavoro, puntando sull'occupazione, in particolare suquella giovanile; in quest'ultimo ambito la cooperazione, ha avutomodo di sottolineare Luppi, pur in momenti di particolare difficoltà,è riuscita a salvaguardare livelli occupazionali stabili, spesso a scapitodei propri conti economici. L'intervento del vice-presidente vicarioMiriano Corsini ha dato la possibilità di affrontare la questione delMezzogiorno, area questa in cui la cooperazione agroalimentare deverafforzare la propria presenza, salvaguardando territorio ed ambientee facendo perno su quelle cooperative che sono riuscite fino ad oggia creare economie sane. Quest'ultime devono, tuttavia, essere aiutatea dimensionarsi maggiormente; Legacoop agroalimentare ha ilcompito di creare con loro progetti che vedano coinvolte sia la grandedistribuzione cooperativa che le cooperative agricole di altre regioni,nell'ottica di creare maggiori opportunità di crescita e con l'obiettivodi non perdere un presidio in un territorio così fondamentale per ilsettore agroalimentare che rischierebbe di diventare ostaggio dellacriminalità organizzata.Un dato che emerge dalla relazione delpresidente Luppi è quello relativo all'eccessiva staticità dell'industriaagroalimentare che conta oltre 70.000 aziende con una dimensionemedia occupazionale che non supera i 7 addetti (solo il 4% superai 20) e dove tra le prime 50 strutture più importanti ci sono 12cooperative. Per poter mantenere livelli di mercato e quindioccupazionali e per valorizzare al meglio i prodotti ed il Made inItaly è necessario superare questo frastagliamento aziendale; d'altraparte, anche il mondo cooperativo deve manifestare seriamente lavolontà di tendere ad alleanze, partnership, joint venture ed altro,con l'obiettivo di aprirsi maggiormente verso il mercato, attraversola creazione di filiere che permettano una migliore liquidazione delprodotto conferito dai soci ed un più incisivo protagonismo nell'exportalimentare.I dati dello scorso anno ci consegnano un quadro abbastanza criticodell'agricoltura italiana, da cui emerge una riduzione complessivadel 32% delle imprese attive, dell'8% della SAT (Superficie agricolatotale) e del 2,3% della SAU (Superficie agricola utilizzata). In questocontesto, l'introduzione dell'IMU e la sua applicazione rischiano diessere letali per molte imprese; a questo proposito può essereinteressante segnalare la possibilità avanzata dal Ministro nel suointervento di un'eventuale revisione dell'imposta che vada

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a cura di Filippo Martinelli

Tutto quanto finora ricordato non avrebbe senso al di fuori di unprogetto molto più ampio: quello di andare verso la creazione dell'ACI(Alleanza delle Cooperative Italiane). ACI non vuol dire solosemplificazione della rappresentanza, vuol dire anche progettazionee stimolo per far sì che la cooperazione agricola possa meglioposizionarsi nell'economia del Paese. Questo obiettivo che, comedice Corsini, fino a quattro-cinque anni fa veniva semplicementeconsiderato un sogno darebbe vita ad un soggetto economico chevale il 15% del PIL che coinvolge oltre 15 milioni di soci e più di1,5 milioni di lavoratori. La strada non è semplice: occorre uniresoggetti che vengono da esperienze differenti, senza che questosignifichi per nessuno di essi mettere in discussione il proprio passato,lavorare, sostiene Corsini, sul territorio e spiegare molto bene ai socile opportunità di questa alleanza, investendo in questo sogno tuttala nostra capacità imprenditoriale e cooperativa.Le parole migliori per concludere questo 15° congresso sono quelleprese in prestito da un grande e compianto cooperatore, IvanoBarberini, ricordate da Luppi, che si chiedeva come potesse il mondocooperativo “competere sui mercati senza con questo perdere i proprigrandi valori: solidarietà, mutuali tà, partecipazione,intergenerazionalità” la risposta che si dava, sempre più attuale, erala seguente: “la cooperativa è come il calabrone che nella sua lungastoria ha dimostrato di saper volare, nonostante le leggi della fisica”.Spetterà alla nuova direzione nazionale, dove sono tra gli altri presentianche i nostri Miriano Corsini e Massimo Carlotti, e al riconfermatopresidente Giovanni Luppi, insieme a tutte le organizzazioni settorialie territoriali continuare a far volare quel calabrone.Per valorizzare ancora di più il lavoro svolto della Lega delleCooperative Agroalimentari Terre dell'Etruria dedicherà ai lavoridell'associazione una sezione del proprio sito internet(www.terretruria.it), dalla quale sarà possibile consultare e scaricaredocumenti e notizie. Cominceremo rendendo disponibile tutta ladocumentazione prodotta per questo 15° congresso.

maggiormente in contro alle esigenze delle aziende agricole. Noncerto di sostegno al nostro settore è la pesantezza dell'attuale sistemaburocratico che fa riferimento ad un contesto che nel dopoguerravedeva la presenza di oltre 16 milioni di imprese a differenzadell'attuale 1,6 (fonte censimento agricoltura). Luppi si è soffermato,poi, sulle questioni relative all'abbandono dei campi, pesante criticitàdato che l'agricoltore è custode del nostro bellissimo paesaggio ruraleche tutela e preserva, ed al cambio generazionale di un settoreseriamente invecchiato. In quest'ottica va necessariamente aumentatol'impegno nei confronti della “Banca della Terra” (strumento cheanche Terre dell'Etruria sta promuovendo all'interno della sua basesociale), sistema che consentirebbe la possibilità di mantenere inproduzione terreni a rischio abbandono.In un contesto sempre più mutevole anche il sistema cooperativodeve fare la sua parte: si avverte quindi la necessità di tendere ad unmodello imprenditoriale più europeo, dove produttori agricoli elavoratori cogestiscono l'impresa; una realtà in cui il rapporto tra ilsocio e la cooperativa deve essere sì orientato ai diritti, mamaggiormente anche ai doveri, perché il principio della porta apertanon si traduca in impegni sempre più labili.Legacoop Agroalimentare deve inoltre impegnarsi ad impostare unrapporto nuovo con la GDO (Grande distribuzione organizzata),soprattutto quella cooperativa, in modo da costruire relazionicommerciali maggiormente improntate ad una progettualità condivisaed ad azioni di comarketing tese a valorizzare meglio il grande lavoroche sta dietro alla qualità e alla sanità alimentare del prodotto italiano.Occorre pensare nuovi accordi commerciali che siano più trasparenti,che sappiano superare la spinosa questione relativa ai tempi dipagamento emersa con l'ultimo decreto sulle liberalizzazioni (art.62). Per raggiungere questo obiettivo, visto che Coop e Conad hannoin comune con la cooperazione agricola molti valori, sarà opportuno,come ha infatti proposto Luppi, mettersi al più presto ad un tavoloper trovare insieme una soluzione condivisa da tutti.

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a cura di Leonardo Lulli

ome noto a tutti gli agricoltori professionali,la vendita e la gestione aziendale dei prodottifitosanitari sono regolamentati dal D.P.R.n. 290 del 23 aprile 2001 (Regolamento disemplificazione dei procedimenti diautorizzazione alla produzione, allaimmissione in commercio e alla vendita diprodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti).Tale regolamento interessa tutti i soggetti

che sono coinvolti nella commercializzazione e nell’utilizzo diagrofarmaci, e, per quanto riguarda gli agricoltori, particolare attenzionedeve essere rivolta all’art. 42 comma 3, che prevede che gli acquirentie gli utilizzatori di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodottifitosanitari debbano:

conservare in modo idoneo, per il periodo di un anno, le fatturedi acquisto, nonché la copia dei moduli di acquisto di cui al comma 6 dell'articolo 25, dei prodotti con classificazione di pericolo di molto tossici, tossici e nocivi;conservare presso l'azienda, a cura dell'utilizzatore, che lo devesottoscrivere, un registro dei trattamenti effettuati, annotando entro trenta giorni dall'acquisto:a. i dati anagrafici relativi all'azienda;b. la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione

espressa in ettari, nonché le date di semina, trapianto, iniziofioritura e raccolta;

c. la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché l'avversitàche ha reso necessario il trattamento.

Terre dell’Etruria per venire in contro alle esigenze dei propri soci,che hanno necessità di snellire sempre di più tutte le praticheburocratiche ma obbligatorie previste dalle normative vigenti, hapredisposto un apposito software gratuito e utilizzabile on line perla compilazione del Quaderno di Campagna, in modo da permetteredi registrare tutte le informazioni richieste dal D.P.R. n. 290 del 23aprile 2001 nonché ulteriori informazioni utili alla gestione aziendale.Per accedere al software, è sufficiente collegarsi all’indirizzohttp://www.terretruria.it/qdc, o, se in possesso di uno smartphone odi un tablet dotato di idoneo applicativo, inquadrare il seguente codiceQR:

Una volta visualizzata la pagina di accesso, è necessario effettuareil login utilizzando le proprie credenziali, che possono essere ottenutecontattando l’Ufficio Agronomico di Terre dell’Etruria.C

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Fig. 1. Pagina di accesso al software per la gestione del Quadernodi campagna.

Una volta avvenuto l’ingresso sul portale, viene visualizzata la pagina“Colture”, in cui è possibile impostare i dati relativi all’appezzamentocoltivato, alla tipologia di coltura, al tipo alla quantità e alla superficiedi trattamento utilizzato, all’attrezzatura impiegata, al lotto ed eventualiscadenze da mettere in evidenza; inoltre il programma da la possibilitàdi richiamare i trattamenti già inseriti per fare aggiunte o modifiche,in questo caso è possibile ricercare la lavorazione che interessaattraverso il tasto “Avvia ricerca”. Utilizzando questo software inoltreil socio è in grado di gestire informazioni aggiuntive rispetto allavita della sua azienda agricola, non ritenute obbligatorie delle normeche disciplinano il quaderno di campagna ma sicuramente utili edimportanti come ad esempio le scadenze relative alle assicurazionidei mezzi impiegati.

Fig. 2. Pagina “Colture”.

Al termine della procedura di compilazione, infine, è possibilestampare le schede dei trattamenti, generare file PDF e codici QRdelle singole colture, in modo da poter richiamare e modificare i daticolturali anche attraverso il proprio smartphone o tablet in campo.

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dei prodotti stessi. In questo caso dovrà essere presente in azienda,unitamente al registro dei trattamenti, relativa delega scritta da partedel titolare.Nel caso in cui i trattamenti siano realizzati da contoterzisti, il registrodeve essere compilato dal titolare dell'azienda sulla base del modulorilasciato per ogni singolo trattamento dal contoterzista; in alternativaquest’ultimo potrà annotare i singoli trattamenti direttamente sulregistro dell'azienda controfirmando ogni intervento fitosanitarioeffettuato.Nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitaricon i quali effettuano trattamenti per conto dei loro soci (trattamentieffettuati con personale e mezzi delle cooperative) il registro deitrattamenti (unico per tutti gli associati) potrà essere conservatopresso la sede sociale dell'associazione e dovrà essere compilato esottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciatagli daisoci.Il quaderno di campagna deve essere compilato anche quando gliinterventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derratealimentari immagazzinate, deve essere utilizzato per gli impieghieffettuati in ambito extra-agricolo (verde pubblico, diserbo canali,sedi ferroviarie, ecc.), anche in questo caso, se i trattamenti sonorealizzati da contoterzisti, il registro dei trattamenti potrà esserecompilato dal titolare o legale rappresentante dell'impresa o dell'entesulla base del modulo rilasciato per ogni singolo trattamento dalcontoterzista oppure direttamente dallo stesso contoterzistacontrofirmando ogni intervento fitosanitario effettuato.Sono esentati invece dalla compilazione del registro dei trattamentii soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in ortie giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio.Si ricorda che il quaderno di campagna deve essere esibito su richiestadell'Autorità competente che ha la facoltà di effettuare controlli eriscontri nelle aziende agricole.Le schede di compilazione del registro dei trattamenti devonoprevedere tutte le informazioni indicate dal comma 3 dell'art.42D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001 e, per ciascuna coltura presenteall'interno dell'azienda, le annotazioni circa le date di semina (otrapianto), di inizio fioritura e di raccolta.Per quanto riguarda le fasi fenologiche di inizio fioritura e di raccolta,l’informazione può essere indicativa nei casi in cui, per la stessaspecie, tali epoche risultino diverse in relazione alle caratteristichedelle varietà o cultivars presenti nell'azienda.

a cura di Leonardo Lulli

www.terretruria.it/qdc

Questo strumento rappresenta un servizio che Terre dell’Etruria mettegratuitamente a disposizione dei propri Soci con l’intento di renderesemplice e, al tempo stesso, innovativa la gestione del quaderno dicampagna da parte degli agricoltori. Conoscere i dettagli del softwareed il suo utilizzo è possibile contattando l’Ufficio Agronomico pressola sede della cooperativa a Donoratico(Dott. Paolo Granchi, tel. 0565 775488 - mobile 335 7612992).

Cos’è il registro dei trattamenti:

Il registro dei trattamenti (conosciuto anche come “Quaderno dicampagna”) effettuati nel corso della stagione di coltivazione deveessere compilato seguendo quanto contenuto nella CircolareMinisteriale n. 32469 del 30 ottobre 2002 (Modalità applicativedell'art. 42 del D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001, relativo ai dati diproduzione, esportazione, vendita ed utilizzo di prodotti fitosanitarie coadiuvanti di prodotti fitosanitari) e deve essere conservato al finedi consentire alle Autorità regionali competenti la verifica nell'ambitodei piani di monitoraggio e di controllo ufficiale realizzati sul territorio.Per “registro dei trattamenti” si intende un modulo aziendale cheriporti cronologicamente l'elenco dei trattamenti eseguiti sulle diversecolture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativiciascuno ad una singola coltura agraria.Il registro dei trattamenti va conservato almeno per l'anno successivoa quello a cui si riferiscono gli interventi annotati.Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tuttii prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti utilizzati in azienda(classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati)entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso.La scheda per il registro dei trattamenti dovrà, perciò, riguardareanche i prodotti fitosanitari classificati come irritanti e non classificati,che possono comunque presentare rischi per l'ambiente e per la saluteumana. Scopo del registro è quello di fornire il quadro complessivodella “pressione ambientale” derivante dall'utilizzo dei prodottifitosanitari nell'azienda. Dal registro possono essere ricavate essenzialiinformazioni circa il corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari, sottoil profilo ambientale, fitosanitario ed economico oltre che sanitario.Il registro dei trattamenti è un adempimento a carico del titolare(proprietario o conduttore) dell'azienda agricola, che al terminedell'anno solare deve sottoscriverlo, può essere compilato e sottoscrittoanche da persona diversa qualora l'utilizzatore dei prodotti fitosanitarinon coincida con il titolare dell'azienda e nemmeno con l'acquirente

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Passando al dettaglio la nostra regione i dati delle superfici investite e delleproduzioni vedono le provincie di Pisa e Siena e Grosseto come le maggioriaree di produzione con circa 17000/ha che rappresentano quasi il 70%della superfice Toscana.

La nostra Cooperativa ha ritirato nella Campagna scorsa complessivamente30.214 ql di prodotto conferito da 214 aziende distribuite in ordine digrandezza tra i centri della Sdriscia (Vignale-Riotorto), Cascina, Rosignanoe Grosseto San Martino. Il prodotto lavorato è prevalentemente GirasoleConvenzionale destinato ad uso alimentare, mentre in quantità minorecirca 2.000 ql è stato ritirato come Alto Oleico ed una piccola parte comebiologico.La legislazione italiana definisce il prodotto Convenzionale o Alto oleicoin base al contenuto di acido oleico e acido linoleico:

Girasole ad alto contenuto di acido linoleico, prodotto da varietà comuni, con percentuali di acido linoleico comprese tra 40% e 74% e di acido oleico comprese tra 13% e 40%;

Girasole ad alto contenuto di acido oleico, prodotto da varietà alto oleiche, con percentuali degli acidi linoleico e oleico comprese, rispettivamente, tra 3% e 20% e tra 70% e 85%.

a coltivazione del Girasole rappresenta per lanostra Cooperativa una delle colture estensivepiù importanti dopo i Cereali . L’industrianazionale mantiene un buon livello di attenzioneverso questa coltura generando prezzi che purrisentendo in modo influente di un mercatomondiale dei prodotti oleaginosi in difficoltà,possono considerarsi sostenibili per lacoltivazione specialmente nelle areetradizionalmente vocate .Nel contesto mondiale la coltivazione del

Girasole ha registrato un significativo incremento a partire dagli anni 80,e vede come maggiori produttori i paesi dell’ex URSS con circa il 47 %della produzione mondiale, che ha raggiunto nel 2011 i 37 milioni ditonnellate* ( dati convegno ASSITOL Perugia 24/02/12), seguono altripaesi quali il gruppo Europa con il 21%, pari a circa 8 mil./tn e a seguireArgentina (9%), Cina (4%) ecc. In italia la coltivazione è particolarmentediffusa nelle regioni del centro ed i dati di coltivazione 2011 (fonte ismea)riportano la Toscana al secondo posto con circa 25000/ha.

La cura di Gianpiero Botrini

Produzione girasole in Italia 2011

Toscana produzione girasole 2011

Dalla mescolanze dei due tipi può derivare olio con caratteristiche acidicheintermedie che non rientrano nei valori previsti, ciò comporta undeclassamento dell'olio da girasole a olio di semi vari con conseguentedeprezzamento. Questa importante annotazione giustifica la indispensabilenecessità di tenere separate le due tipologie di prodotto, condizione nonsempre facile da realizzare nelle fasi e nell’organizzazione del ritiro e dellostoccaggio dello stesso. Al fine di poter disporre elementi di valutazioneper l’orientamento della coltivazione del girasole per la prossima campagna,abbiamo analizzato i dati di conferimento del 2011 e li abbiamo messi aconfronto con la vendita del seme distribuito dai vari magazzini dellacooperativa. Da questa analisi è emerso il mancato conferimento di prodottoda parte di n° 98 aziende che avendo acquistato 636 dosi di seme nonhanno conferito il prodotto per un potenziale stimato di circa 14.000 ql.,inoltre ci sono state n° 27 aziende che non hanno acquistato il seme incooperativa ma che hanno conferito 3.590 ql di prodotto pari a circa 195dosi di seme.Quanto evidenziato mette in risalto una sorta di mancato equilibrio nelservizio di ritiro e distribuzione del prodotto messo a disposizione dallaCooperativa che ci induce ad alcune riflessioni ed interrogativi che dobbiamoporci e discuterne con i Soci Produttori al fine di raggiungere miglioramentie soluzioni necessarie ad ottimizzare questo servizio:

La cooperativa non dispone di semi validi ?Il prezzo dei sementi non è concorrenziale?Il servizio di ritiro del prodotto non è sufficientemente organizzato?I prezzi di liquidazione non sono soddisfacenti?

Nella messa a confronto dei dati, al fine di evidenziare il comportamentoproduttivo delle varie tipologie di seme di girasole, abbiamo volutoimmaginare come se tutto il girasole coltivato dalla cooperativa fosse uncampo sperimentale. Il lavoro, un po’ ambizioso per la molteplicità deidati, ha comunque confermato le potenzialità produttive di alcune varietà.Mettendo a confronto i dati per cercare di ottenere un risultato più attendibilepossibile, si è tenuto conto delle aziende che hanno utilizzato solo un tipodi seme con un impiego medio di 85000 dosi/ha. Sul totale delle 214aziende che hanno conferito girasole, alla fine ne sono state scelte n° 127pari a una superficie di 612 ha. Il risultato medio totale della produzioneè risultato di 24,33 ql/ha, molto in linea con la resa media nazionale di ql25/ha stimata da Assitol. Nel dettaglio viene elencata una classifica dellevarietà che hanno dato i migliori risultati in termine di produttività. Bisognaoggettivamente tenere presente che le aree di coltivazione differiscono traloro per condizioni agronomiche epoca di semina tecniche di concimazioneecc. dando origine ad un dato che alla fine non può essere omogeneo. Idati che emergono in merito al comportamento varietale portano comunquea distinguere buone rese in termini di media assoluta delle varietà di girasolePR63D82, PR64J80, PR64A36 e MAS 92 B, tutte superiori

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alla media generale (le prime tre sono utilizzate da un notevolenumero di aziende). Interessante può essere anche lo spunto di resamax che in alcuni casi risulterebbero aver raggiunto i 60ql , mentresono stati considerati: NC = Non Classificabili, alcuni valori chescostavano eccessivamente da un parametro di attendibilità.

a cura di Gianpiero Botrini

Risultato elaborazione dati

Calcolo dell’investimento

Calcolata la quantità di seme da impiegare, la distanza di semina sulla filaverrà stabilita in funzione della distanza tra le file; ipotizzando chequest’ultima sia di 70 cm, il numero finale di 6,5 p.te/mq. si ottieneseminando a una distanza sulla fila di 17 cm che corrisponderà circa n°82.000 semi/ha cioè il 25% di seme in più dell’investimento finale desiderato.Altro aspetto fondamentale per la coltivazione del girasole è sicuramentequello della concimazione, passaggio che si cerca sempre di rendere il piùredditivo possibile limitando le quantità di fertilizzanti, ma a vantaggiodi rese sempre maggiori. In questa direzione va l’ultima interessantesoluzione proposta dai tecnici SCAM che consigliano l’impiego di unfertilizzante NP chiamato MICROGRAN TOP titolo 12.24.5.0. checontiene Zn ed è prodotto in microgranuli da distribuire localizzato allasemina. Tale soluzione che unisce indubbi vantaggi agronomici ad unconsiderevole risparmio dei costi di concimazione e distribuzione, vieneindicata nelle seguenti soluzioni:

Prospettive per la prossima CampagnaFare delle previsioni su condizioni e prezzi della prossima Campagna 2012è sicuramente molto difficile e quando si fanno, spesso si finisce per farlesbagliate, soprattutto per effetto di un mercato mondiale suscettibile arepentini cambiamenti ed instabilità. Allo studio c’è la possibilità di pre-contratti di coltivazione, per il girasole Alto Oleico ed Alto Oleico Biologico,che parlano di prezzo fisso € 370/tn oppure di una maggiorazione di €20/tn di premio rispetto al prodotto convenzionale, mentre per il girasolebiologico vengono proposti € 450/tn a prezzo fisso. Il prezzo fisso permettedi programmare la coltivazione, concedendo la prospettiva di un valoreche sia superiore alla sostenibilità della coltura, dando quindi un marginecerto. Di contro c’è: la possibilità che i prezzi di mercato siano superiori,il fatto che la resa produttiva del girasole Alto Oleico è inferiore alconvenzionale, un maggiore condizionamento nella logistica delconferimento e la necessità di garantire all’industria una certa produzione.Il tema necessita di essere affrontato in un confronto aperto tra Cooperativa,Soci conferitori e industria trasformatrice in modo da poter adottare unsistema che sia in grado di concedere al Socio Produttore la miglioremarginalità possibile.Nel complesso possiamo comunque poter dire che anche per la prossimaCampagna la coltivazione del girasole sarà una coltura valida ed in gradodi dare rotazione agronomica e sostenibilità alle nostre aziende agricole.Per maggiori dettagli ed informazioni sono a disposizione i tecnici di zonadella CooperativaArea Grosseto:Bracciali Roberto 0564-415717/346-1694267Area Val di Cornia: Botrini Gianpiero 0565-20800/335-1021906Area Livorno/Pisa: Boscolo Massimo 0586-744175/335-7350790 e GheriFabio 335-7350791

Alla fine questo metodo di analisi, anche se un pò permissivo esicuramente migliorabile, si può ritenere un utile strumento divalutazione per cogliere spunti sulla scelta varietale per la prossimacampagna 2012. Nel numeroso e oserei dire eccessivo panoramavarietale proposto dalle ditte sementiere, si dovrebbe a mio avvisotenere conto di inserire solo varietà che abbiano superato test dicoltivazione interna con accertato miglioramento rispetto a quellegià utilizzate. Compito che dovrebbe spettare di diritto alla ricercaufficiale, ma che è troppo in balia delle leggi del libero mercatodella distribuzione. Altro aspetto importante che dovremmo poterprendere in considerazione, è la scelta e la coltivazione di varietàche abbiano una buona capacità di resa in olio, parametro chedovrebbe entrare in gioco nei rapporti di sensibilità da partedell’industria per eventuali incentivazioni e premialità e che sarebbegiusto riconoscere come è già successo per i programmi di produzionesu contratti di filiera del Grano Duro Sigrad per il valore delleproteine. In merito al panorama delle principali varietà disponibilie prescelte per essere distribuite dai magazzini della nostraCooperativa, si confermano PR63D82, PR64J80, come Girasoliconvenzionali e PR64H41 e MAS 92 B come Girasoli Alto oleici.Per la varietà VIDOC dovrebbe essere l’ultimo anno dicommercializzazione e verrà sostituita con l’equivalente e miglioratoMAS 83R. Di nuova introduzione saranno invece NK ROCKY eSANBRO, quest’ultimo già conosciuto sul mercato da qualche anno,mentre si potranno provare anche gli ibridi PR64A31/R ePR64H42/R con il carattere di resistenza a diserbi specifici per ilcontrollo anche del girasole selvatico. Affrontando altri temi dicarattere agronomico, il buon risultato della coltivazione del girasoleè dato principalmente da una ottimale densità di semina, che devetenere conto di una buona tecnica di preparazione del terreno e unaadeguato posizionamento del seme a diretto contatto con la primazona fresca di terreno. Elaborando i dati della sperimentazione, siottiene che per avere un risultato finale ipotizzato in 6/6,5 piantemq. (circa 60.000/65.000 piante/ha), occorre calcolare una quantitàdi seme pari a circa il 15/30% in più, per compensare le naturalifallanze di nascita di alcuni semi. In un esempio qui di seguito vieneriportato le considerazionida fare per il calcolo delle quantità diseme da impiegare.

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a cura di Miriano Corsini

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Collesalvetti 3 Gennaio 2012

Caro Presidente, ti ringrazio tanto della bella lettera che ci hainuovamente inviato per le feste. Approvo tutto quello che hai scrittocompreso il richiamo che fai a noi soci e il commento sulla situazionepolitica. A me pare che hanno scomodato, quelli che te chiami illustribocconiani ma alla fine a pagare siamo sempre gli stessi. Discorsisu quello che si dovrebbe risparmiare dalla politica se ne fanno tantie da tanto tempo ma poi quelli sono sempre intoccabili e non se fadi niente. La strigliata a noi soci, fai bene a falla perché fra noi cisono tanti che fanno il suo comodo e vengano in cooperativa quandogli fa comodo e possono avere dei vantaggi. Io ormai ha una certaetà ma ho sempre rispettato la cooperativa in modo particolare quandoè cambiata la gestione anche se non ho una grande azienda e il miofatturato non è un granchè. Però ci credo e vorrei che tutti quelli chesi sono fatti soci avessero un maggiore rispetto proprio perché lecose sono cambiate. Io mi servo del magazzino del …….e libisognerebbe fare qualche intervento sul magazzino e sul personale,specie uno che secondo me dovrebbe essere richiamato perché nonmi pare che abbia una grande voglia di lavorare. Ti faccio gli augurimigliori per l’anno nuovo e per la cooperativa che vada sempremeglio anche se oggi mi pare che ci sia tanto bisogno di dassi da fareperché in agricoltura le spese aumentano e i prezzi dei nostri prodottinon aumentano mai. Coraggio e auguri.

(lettera firmata)

Cascina 16 Marzo 2012

Caro presidente,come ti avevo già detto quando ci siamo visti al congresso a Firenze,ti scrivo per ribadire come al centro di Cascina ci sia bisogno di untuo intervento con mano pesante se non voi che i soci o anche soloclienti vadano da altre parti. Vai pure a vedere il mio fatturato conla cooperativa e vedi pure il conferimento. Credo di esser uno deimaggiori soci clienti della cooperativa. Un tempo si andava a Cascinasenza problemi la disponibilità era massima sia quando andavi acomprare il concime sia quando portavi il mais per seccarlo o ilgrano. Oggi le stesse persone sono cambiate in peggio. Quando portii prodotti sembra che tu gli faccia un dispetto e c’è sempre prontauna scusa, o non c’e posto o in quel momento c’è un tubo rotto, operché manca una persona o altre cose che sono solamente scuseperché ho verificato. Cosa si fa a quel punto? si porta il granoturcodove lo ricevono volentieri. Avviene cosi anche quando è il momentodel grano. Per queste cause L…..se n’è andato, lui è particolare mai torti sono maggiormente del Sig. ………….. In Magazzino non c’è ne ordine ne attenzione anche nei giovani che dovrebbero vedereli il loro futuro. Stai tranquillo 5 minuti di più per mettere a postonon ci stanno. Mi viene una domanda da farti, ma in tutti gli altrimagazzini è così?. Avete o è andata via non si sa bene, una persona.Meno male, ma di quelli che sono rimasti quanti dovrebbero fare lastessa strada? Perché il proverbio dice che se in un paniere c’è unamela ….., piano piano ……. anche le…… buone. Quindi attenzione.Vorrei se ti è possibile una risposta e anche, con i tuoi impegni unincontro a Donoratico o qua a casa mia sempre per questioni diCascina che non voglio mettere per iscritto. All’ assemblea non hopartecipato per questo motivo, come altri soci. Ti faccio tanti salutie auguri di buon lavoro.

(lettera firmata)

Firenze, Dicembre 2011

Caro Miriano, ho letto con particolare interesse la lettera di auguriche come al solito vuoi regalarci nel periodo delle festività. Quest’annopoi l’ho apprezzata in modo particolare poiché mi ha costretto ariflettere molto sul lavoro che stiamo facendo, sulle condizioni divita e di come hanno passato il Natale i lavoratori delle aziende incrisi che hanno già adesso la certezza di non poter rientrare a lavoro.E’ una lettera profonda e mi piacerebbe molto che tutti i soci dellacooperativa le dedicassero l’attenzione che merita, anche si mi rendoconto che è sperare troppo. La crisi lascia poco spazio alla progettualitàfutura delle aziende, come lascia poco tempo per riflettere attentamentesui comportamenti della politica (in generale) o sui nostri in particolare.Ecco perché gradirei che i soci della cooperativa, da quelli più giovani,non tralasciando ovviamente quelle persone che hanno fatto la storiadelle cooperative che ora sono diventate Terre dell’Etruria, facesserosentire le loro considerazioni, la loro voce su quanto hai scritto, perdimostrare che tutto non passa inosservato. Io ho letto e ho scritto,complimenti e grazie. Quello trascorso è stato un anno che mi haportato con gli amici della…… a rincorrere le crisi delle più importantiimprese toscane. Quindi sono ben in grado di capire l’analisi che faisulla situazione economica del paese, sulla manovra del governo.Analisi che condivido totalmente, anche se ritengo che per un giudiziodefinitivo dovremo aspettare la fase due della manovra e vedere lasua ricaduta sulle famiglie e sulle imprese. Così come apprezzo ilrichiamo che fai ai soci della cooperativa. In questo particolaremomento un loro diverso approccio verso quella che tu definisci laloro impresa è obbligatorio. Caro Miriano avrei preferito farti gliauguri di persona, come si usa tra veri Amici, ma purtroppo leresponsabilità delle nostre funzioni, a volte, non premettono di farequello che vorremmo. E di Amici in toscana ne ho pochi, tu sei unodei pochi. Con affetto e amicizia ti auguro un buon 2012.

(lettera firmata)

Roma, Dicembre 2011

Caro Miriano,ho letto con piacere – e con sicuro interesse – la elegante, non ordinariacircolare con auguri da te indirizzata ai soci della Cooperativa;iniziativa assai opportuna, ricca di spunti ben mirati al conseguimentodi obiettivi idonei a dare ulteriore slancio a Terre dell’Etruria, mediantelo sviluppo delle sue attività, la fidelizzazione e l’ampliamento dellabase sociale. Complimenti. Per correttezza debbo dirti che – davecchio liberale – condivido solo il 90 per cento delle tue riflessionipolitiche e dei tuoi auspici; ma di questo ne parleremo nel nostroprossimo incontro. Ti ringrazio di cuore, caro Miriano per gli auguri,graditi, per le imminenti festività che chiuderanno il 2011 e aprirannoil nuovo anno. E’ stato gratificante, per me, aver arricchito con il tuonome l’elenco degli Amici, ossia delle persone alle quali ti sentilegato da stima convinta, connotata da reciproco rispetto dei propriruoli , ma soprattutto da solidale collaborazione. Concludo rinnovandotigratitudine per la cordialità e l’amicizia che vuoi e sai coltivare inmio favore, nonché auguri fervidissimi a 360 gradi anche a te, siaper le festività, sia per il tuo delicato e apprezzato impegno.

(lettera firmata)

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a cura di Miriano Corsini

Un’unica risposta per le quattro lettere pervenute. Poche? Tante?.Non mi posso dare una risposta perché sui temi che ciascuna dellelettere ricevute ha “toccato”, ho ricevuto moltissime telefonate.Alcune eccessivamente gratificanti sulla lettera e sulla conduzionedella cooperativa. Altre molto, molto, aiutatemi a dire molto critichesulla gestione di due-tre magazzini. Tanto per dirla chiaramente unoper ogni provincia. Le critiche sembrano partorite dalla stessa mamma,nel senso che sono le solite: scortesia, scarsa attenzione al socio-cliente che va al magazzino ad acquistare, risposte che vengono datecon leggerezza da una parte, che vengono date con scarsa educazionedall’altra, incuria della merce. Due delle quattro lettere ricevuteaffrontano solo parzialmente i problemi che mi sono stati posti congarbo ma, al tempo stesso, con estrema fermezza, al telefono. Sulleprime due lettere ringrazio i due amici, anzi “piu’ che amici” per leparole spese e ringrazio soprattutto “il vecchio liberale” cui sonolegato da profonda stima, amicizia e affetto, perché pur apprezzandola lettera inviata ai soci, condivide, dice, il 90% delle mie affermazionisulla situazione politica. Conoscendo la sua precisione, è già unapercentuale altissima. Oserei dire che condivide “quasi tutto”.Ovviamente lo ringrazio anche per questa distinzione. Ringrazioanche l’altro amico dicendogli che talune volte (un tempo) (oggispesso), proprio per gli impegni che ciascuno di noi ha, si seguonostrade che portano a incontrarsi più raramente rispetto al passato.Nonostante ciò l’amicizia, quando è quella con la A maiuscola,rimane e forse addirittura si rafforza. Grazie per le belle parole spesee auguri anche a te. Le altre due lettere affrontano argomenti specificiche sono all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione cheè impegnato a tentare di risolverli. E’ difficile, almeno per me, daredelle risposte. Io credo che ciascuno di noi che svolge un lavoro fattoanche di relazioni dovrebbe capire quanto queste pesino nel rapportocon il socio (proprietario della Cooperativa) e con il cliente in generale.Si dovrebbe capire che se il socio rimane soddisfatto, proprio di comeviene accolto e servito, ritorna volentieri e capisce di essere a casapropria. Se viceversa al suo ingresso nel negozio viene appena degnatodi uno sguardo, o peggio apostrofato con scarsa educazione, lo stessosi sentirà “fuori casa” e agirà di conseguenza. Anche perché non tuttihanno la fermezza di reagire, cosa che sarebbe invece necessaria.Alcuni escono del tutto come è successo ad uno dei più importantisoci di Cascina (importante per fatturato e conferimento). Ci rimettel’azienda e indirettamente, è bene che tutti i lavoratori lo sappiano,ci rimettono pure i colleghi di lavoro che invece portano avanti laloro mansione con meticolosità, competenza, educazione. Ho inmente di proporre al Consiglio di Amministrazione che il prossimomese di Aprile si tenga una apposita giornata, allargata ai consiglidelle sezioni soci. su quella che deve essere la cooperativa futura,all’interno di questa discussione è chiaro che verrà trattato anche ilproblema del personale. La crisi ci obbliga a riprogettare il nostrofuturo a ripensare una cooperativa che riesca ad affrontare e a darerisposte ai problemi dei soci all’interno di un mercato sempre piùglobale, sempre più difficile, sempre più penalizzante per le nostreproduzioni. I lavoratori devono essere coinvolti in questo progettoe chi non ci vuole stare è meglio, molto meglio, che cerchi altresoluzioni. Lavorare in cooperativa non è un obbligo, così come vengoa dire spesso che stare in cooperativa controvoglia, anche per il socio

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“ondivago” non è imposta da alcuna legge. Nel frattempo chiedo,come ho già spiegato telefonicamente a chi ha utilizzato le vie brevi,anziché la lettera, a tutti coloro che hanno scritto che siamo impegnatia risolvere questo dannoso problema. Invito tutti coloro che invece,sono stati zitti ad evidenziare eventuali altri comportamenti nonpropriamente corretti in maniera di avere un quadro completo e suquesto aprire una discussione che porti ad eliminare tutto ciò chepuò creare tensioni aprendo, se necessario, un confronto anche conil sindacato. Intanto Vi ringrazio, perché con il vostro metterci aconoscenza di questi temi dimostrate il vostro attaccamento allacooperativa. Grazie ancora.

(Miriano Corsini)

Pontedera, 28 Marzo 2012

Salve sig. Miriano Corsini presidente di Terre dell’Etruriasono.…….socio della Cooperativa iscritto nella sezione soci delCasino di Terra, abito a Pontedera, ma ho del terreno a Riparbella.Queste righe per segnalarle, a scopo collaborativo, avvenimentivissuti, da me stesso giudicati negativi e di seguito suggerimenti tesia risolvere. In concreto: mio rammarico per non avere partecipatoper tre volte alle assemblee tenutesi al C. di Terra assenze dovuteall’arrivo in ritardo della lettera di convocazione. N.B. lettere spediteai primi di Febbraio ed arrivate fine Marzo. Già l’anno passato avevomandato un fax indirizzato alla persona che aveva preseduto taleassemblea (no risposta) consigliando come di seguito ripeto: crearein cooperativa un “data base” dei soci che hanno l’indirizzo e-mailquindi informarli con tale mezzo. E’ gradito un commento.Cordialmente…… Voglia gradire auguri di Buona Pasqua.

(lettera firmata)

Il problema sollevato dal socio, quest’anno in particolare, è diventatoun problema comune in tutte le sezioni soci. La convocazione èarrivata in tempo utile a non più del 50% dei soci. La spedizione èavvenuta regolarmente, in tempo sufficientemente utile. Purtroppoi ritardi, che hanno sfiorato il mese, non sono imputabili a noi.Comunque raccolgo il suggerimento del “data base” con gli indirizzidi posta elettronica. E’ chiaro che dovremo inviare a tutti i soci unarichiesta in tal senso consapevoli che, data la composizione dellabase sociale, arriveremo a non più del 50/55%. Un numero non altoma significativo per partire. Grazie del suggerimento che va anchea migliorare la nostra organizzazione.

(Miriano Corsini)

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Il mondo dei prodotti fitosanitari sta vivendo una profonda mutazione in seguito all’entrata in vigoredelle nuove disposizioni legislative che regolamenteranno la disciplina di tale materia. Questasituazione sta determinando grandi cambiamenti nella scelta dei prodotti per la difesa del vigneto.Nell’annata appena trascorsa, la scarsità di piogge ha generalmente indotto l’adozione di una difesaantiperonosporica con turni d’intervento abbastanza “lunghi” rispetto alla norma. Le strategie didifesa impostate con i prodotti di recente introduzione sul mercato, pur con diversi meccanismid’azione, non sempre completamente noti, si sono rilevate, in molti casi, non sufficienti a contenerein limiti accettabili il patogeno. D’altro canto, tale andamento meteorologico ha creato le condizioniscatenanti per la diffusione di altri temibili patogeni del vigneto, tra i quali l’oidio.

Cerexagri, società leader nel settore degli agrofarmaci, con questa breve nota desidera portareall’attenzione del pubblico i brillanti risultati ottenuti nell’annata appena trascorsa in collaborazionecon alcune delle più note aziende viti-vinicole italiane. Di particolare soddisfazione sono stati quelliconseguiti con linee antioidiche imperniate su prodotti a base di zolfo, proposti con formulazioni ditecnologia esclusiva e brevettata.

Polithiol: impiegabile nella fase “al bruno”, è una suspo-emulsione di olio minerale paraffinicoattivata con coadiuvanti specifici, tra i quali lo zolfo recita un ruolo fondamentale. Prodotto idealeper controllare vecchi e nuovi parassiti (Eriofidi, Acari Tetranichidi, Cocciniglie, ecc.), è un aiutoindispensabile per impostare linee di difesa fin dall’inizio della stagione. Di notevole interesse sonoanche gli effetti collaterali nei confronti di numerosi patogeni fungini (Oidio, Escoriosi, ecc.) cheriducono il loro potenziale infettivo. Impiegabile anche in agricoltura biologica.

Microthiol Disperss: utilizzabile in tutto il ciclo vegetativo (compresi i trattamenti precoci), è unformulato a base di zolfo (80%), esente da selenio, in microgranuli idrodisperdibili. L’esclusivagranulazione Disperss permette l’assenza di polveri, una dispersione immediata (si versa direttamentein botte) ed un’eccellente sospensibilità (oltre 750 grammi di prodotto in 1 litro d’acqua). Impiegabileanche in agricoltura biologica.

Thiopron: sofisticata formulazione liquida, presenta le micelle di zolfo al minimo della dimensioneper fornire la massima efficacia del principio attivo ed, al contempo, garantire una perfetta selettività.Particolarmente indicato per la fase iniziale della stagione, ma applicabile sempre, sfrutta al megliola triplice attività dello zolfo (preventiva, curativa ed eradicante) ed il suo meccanismo d’azionemultisito antiresistenza, uniti ad un’elevata resistenza al dilavamento, determinata da specialicoadiuvanti. Impiegabile anche in agricoltura biologica.

Cerexagri Italia s.r.l. - 47522 S. Carlo di CESENA (FC) - Via Terni, 275 - Tel. 0547 661523 - Fax 0547 661450 - www.cerexagri.it

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Colture Arboree - Aprile - Maggio - Giugno 2012COLTURA

FASEFENOLOGICA

AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO

DOSENOMECOMMERCIALE

I trattamenti fungicidi consentiti in regime di agricoltura biologica indicati prevedono un intervallo tra i trattamenti di 6-8 gg.

a cura dell’Agronomo Paolo Granchi

I prodotti per la difesa sono indicati considerando un turno tra i trattamenti di 10/12 gg.

Vite AprileGemma cotonosa -grappoli separati

Lt. 5/hl POLITHIOL

MaggioGrappoli separati -inizio fioritura

Lt. 1/ettaro - Lt. 0,7/ettaro PROSPER o BATAM

GiugnoFine fioritura -Chiusura grappolo

Lt. 1,25/ettaro ARIUS SYSTEM

AprileGemma cotonosa -grappoli separati

Lt. 5/hl POLITHIOL

MaggioGrappoli separati -inizio fioritura

Lt. 4/ettaro THIOPRONGiugnoFine fioritura -Chiusura grappolo

Vite(impiantiin conduzionebiologica)

Oidio, acari, cocciniglie,escoriosi

Escoriosi, peronospora

Olio minerale + zolfo

Metiram

Cimoxanil + rame

Kg 2/ettaro POLYRAM DF

Kg 2,5/ettaro CUPOFRIX C dispers

Oidio Zolfo Lt. 2,5/ettaro THIOPRON

Meptildinocap Lt. 0,5/ettaro KARATHANE STAR

Acari ed eriofidi Pirydaben Lt. 0,70/ettaro CALIPER EC

Etoxazolo Lt. 0,25/ettaro BORNEO

Oidio Spiroxamina

Tebuconazolo + zolfo

Iprovalicarb + Fenamidone+ fosetyl AL

Kg 2,5/ettaro TEBUZOL DISPERS

Oidio Quinoxifen + miclobutanil

Amisulbrom + mancozeb

Rame + Fosetyl Al

Kg 2,5/ettaro SUNBLIGHT

Kg 4/ettaro OPTIX R dispers

Clorantraniliprole Lt. 0,15/ettaro CORAGEN

Spirotetramat Lt. 1,5/ettaro MOVENTO 48 SC

Peronospora

Tignoletta

Cocciniglia

Clorpirifosmetil Lt. 1,5/ettaro DEVOX

Kg 2,5/ettaro R6 TREVI

Carfentrazione etile Lt. 0,3/hl SPOOTLIGHT

Metossifenozide Lt. 0,4/ettaro PRODIGY

Peronospora

Spollonatura

Tignoletta (I gen.ne)

Fluazinam Lt. 1,5/ettaro TIZCABotrite

Cicloxidim Lt. 6/ettaro STRATOS ULTRAGramigna

Oidio, acari, cocciniglie,escoriosi

Escoriosi e oidio

Olio minerale + zolfo

Zolfo micron.to

Rame idrossido

Lt. 3/ettaro THIOPRON

Kg 2,5/ettaro KODICE 3000

Oidio Zolfo Kg 5-7/ettaro MICROTHIOL DISP

Rame ossicl. + idrossido Kg 3/ettaro AIRONE PIU’

Tripidi e Tignoletta(I gen.ne)

Spinosad Lt. 1/ettaro SUCCESS

Oidio Zolfo

Olio di colza + estrattodi crucifere

Gr 300 + 1 It/hl DUO-FRUIT

Bacillus th Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX

Bacillus subtilis Kg 3/ettaro SERENADE max

Tignoletta

Botrite

Peronospora

Peronospora

Rame idrossisolfato Kg 5/ettaro POLTIGLIA DISPERSPeronospora

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Colture Arboree - Aprile - Maggio - Giugno 2012COLTURA

FASEFENOLOGICA

AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO

DOSENOMECOMMERCIALE

a cura dell’Agronomo Paolo Granchi

*Mosca dell’olivo: a partire dal 01/07/2012 sarà attivato il servizio di monitoraggio della mosca delle olive con invio SMS solo al superamentodella soglia di intervento per zona campionata (10% di infestazione attiva) per olivete difese con lotta guidata.

Olivo AprileRipresa vegetativa -Pre fioritura

Kg 300/hl KODICE 3000

MaggioFioritura -fine fioritura

Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro+ Lt. 7/ettaro

IMPULSIVE + BORTRAC+ LAST-N

GiugnoFine fioritura -Indurimento nocciolo

Kg 600/hl POLTIGLIA DISPERS

Olivo(impiantiin conduzionebiologica)

AprileRipresa vegetativa -Pre fioritura

Kg 300/hl KODICE 3000

MaggioFioritura -fine fioritura

Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro IMPULSIVE + BORTRAC

GiugnoFine fioritura -Indurimento nocciolo

Kg 600/hl POLTIGLIA DISPERS

Rogna

Cercosporiosie fumaggine

Rame idrossido

Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU

Occhio di pavone DodinaTrifloxistrobin+tebuconazolo

Ml 150/hlGr 25/hl

VENTUREX 35FLINT MAX (Novità-Xn)

Tignola dell’olivo(gen.ne antofaga)

Fosmet oppureBacillus th

Ml 300/hl oppureKg 1/ettaro

IMIDAN EC oppureDELFIN o TUREX

Allegagione Alghe + boro + Azoto

Bacillus th

Occhio di pavone Rame idrossisolfato

Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU

Carfentrazone etile Ml 300/hl AFFINITY

Caolino Kg 3/hl SURROUND WP

Rogna, Cercosporiosi

Disseccamento polloni

Mosca dell’olivoe prevne cascola

Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX

Alghe + boro + Azoto Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro+ Lt. 7/ettaro

IMPULSIVE + BORTRAC+ LAST-N

Tignola dell’olivo(gen.ne antofaga II trat.)

Allegagione

Dimetoato Ml 200/hl ROGATOX ECMosca dell’olivo*e tignola Fosmet Ml 300/hl IMIDAN EC

Occhio di pavone

Rogna, Cercosporiosi

Rame idrossido

Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU

Tignola dell’olivo(gen.ne carpofaga)

Bacillus th Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX

Allegagione Alghe + boro

Bacillus th

Occhio di pavone Rame idrossisolfato

Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU

Caolino Kg 3/hl SURROUND WP

Rogna, Cercosporiosi

Mosca dell’olivoe prevne cascola

Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX

Alghe + boro Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro IMPULSIVE + BORTRAC

Tignola dell’olivo(gen.ne antofaga II trat.)

Allegagione

Cattura massale N° 150/200 trappole/ettaro MAGNET OLIMosca dell’olivo(minimo 5 ettaro)

POLTIGLIA DISPERS

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Colture Orticole - Gennaio - Febbraio - Marzo 2012

Colture Erbacee

a cura dell’Agronomo Paolo Granchi

COLTURAFASEFENOLOGICA

AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO

DOSENOMECOMMERCIALE

*Utilizzo consentito fino al 30/11/2012

Pesco, Susino,Albicocco

AprileRipresa vegetativa

Gr 300/hl PROCLAIM COMBI*

MaggioFine allegagione -indurimento nocciolo

Ml 50/hl BORNEO

Ml 300/hl

POLTIGLIA DISPERS

Ml 350/hl

Ml 300/hl

GiugnoIndurimento nocciolo -Pre raccolta

Melo e Pero AprileRipresa vegetativa -Orecchiette di topo

Gr 300/hl PROCLAIM COMBI*

MaggioFioritura - fine allegagione

Ml 50/hl BORNEO

GiugnoFine fioritura -Indurimento nocciolo

Gr 30/hl

Ml 350/hl

Fragola Fine AllegagionePre raccoltaAprile-Maggio

Gr 150/hl TELDOR

Ml 20/hl MATACAR FL

Ml 150/hl

Pomodoro Post trapianto Kg 0,5/ettaro METRIPHAR 70 WG

Kg 4/ettaro MEXIL ORO R

Fine fioritura -Allegagione

Kg 3,5/ettaro

POLTIGLIA DISPERS

Gr 120/ettaro

Ml 100/hl

Ml 150/hl

Ticchiolatura e oidio Dodina + bitertanolo

Rame idrossisolfato Gr 700/hl POLTIGLIA DISPERS

Afidi e psilla Imidacloprid Ml 70/hl CORSARIO

Ragnetto rosso e giallo Etoxazolo

Trifloxistrobin+tebuconazolo

Ticchiolatura, oidio,maculatura bruna

Trifloxistrobin+tebuconazolo

Fosmet Ml 300/hl IMIDAN EC

Spiroteramat Ml 250-300/hl MOVENTO 48 SC

Carpocapsa

Afidi e psilla

Gr 30/hl FLINT MAXTicchiolatura, oidio,maculatura bruna Tebuconazolo

FLINT MAX

GUNNER SC

Bolla, moniliae oidio

Bitertanolo + dodina

Dodina Ml 200/hl VENTUREX 35 L

Afidi Imidacloprid Ml 50/hl CORSARIO

Ragnetto rosso e giallo Etoxazolo

Trifloxistrobin+tebuconazolo

Afidi Spiroteramat

Trifloxistrobin+tebuconazolo Gr 30/hl FLINT MAX

Tebuconazolo + zolfo Gr 400/hl TEBUZOL DISPERS

Bolla, monilia e oidio

Gr 30/hl FLINT MAXBolla, monilia e oidio,

Tebuconazolo

MOVENTO 48 SC

GUNNER SC

Fosmet IMIDAN EC

Clorantraniliprole Ml 30/hl CORAGEN (pesco)Cidia

Deltametrina Ml 80/hl DECIS JET

Botrite Fenexamide

Spinosad Ml 30/hl LASERTripidi

Piretro naturale Ml 150/hl PYGANICAfidi

Exitiazox

Dodina

Oidio

Ml 150/hl VENTUREX 35 LVaiolatura

Miclobutanyl DUO KAR 4,5 EW Pro

Acari

Infestanti varie Metribuzin

Rimsulfuron Gr 50/ettaro EXECUTIVE

AfidiAccrescimento -fioritura

Imidacloprid Ml 50/hl CORSARIO

Peronospora e batteriosi Metalaxil + rame

Miclobutanyl

Peronospora,antracnosi

Dimetomorf + rame

Miclobutanyl Ml 150/hl DUO KAR 4,5 EW Pro

Lambda cialotrina Lt 1,5/ettaro KARATHE ZEON 1.5

Oidio o mal bianco

Tuta e nottue

Lt 1,5/ettaro DUO KAR 4,5 EW ProOidio

Clorantraniliprole

FORUM R 3B

ALTACORTuta e nottue

Ragnetto rosso ederiofidi

Fenazaquin MAGISTER 100 EC

Azoxystrobin ORTIVA

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Colture Erbacee

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a cura dell’Agronomo Paolo Granchi

COLTURAFASEFENOLOGICA

AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO

DOSENOMECOMMERCIALE

Post rincalzatura Kg 0,5/ettaro METRIPHAR 70 WG

Ml 250/ettaro

POLTIGLIA DISPERS

Lt 0,75/ettaro

Kg 4/ettaro

Patata

Pre raccolta

Infestanti varie Metribuzin

Rimsulfuron Gr 50/ettaro EXECUTIVE

Sclerotinia(pre rincalzatura)

Accrescimento -fioritura

Trichoderma Kg 3/ettaro REMEDIER

Tolclofos metile

Dorifora Metaflumizone

Fosetil AL + rame Kg 5/ettaro OPTIX R disp

Rame idrossido Gr 350/hl KODICE 3000Peronospora,antracnosi, alternaria

Peronosporae batteriosi

80-120 gr/mt lineare5-10 kg/ettaro

GROLENSclerotinia - rhizoctonia(pre rincalzatura)

ALVERDE

Afidi e dorifora Imidacloprid CORSARIO

Metalaxil + rame MEXIL ORO R

Rame idrossisolfato Kg 5/ettaro POLTIGLIA DISPERS

Dimetomorf + rame Kg 3/ettaro FORUM 3 B

Carfentrazone etil Ml 300/hl SPOOTLIGHT

Lambda cialotrina Lt 1,5/ettaro KARATHE ZEON 1.5

Disseccamento

Tignola

DISERBO SENZ’ACQUA A BASSO IMPATTO AMBIENTALELa nuova tecnologia MANKAR ULV ultra basso volume a dosaggio controllato permette di ridurre gli interventi e i quantitativi di diserbo.

Diserbo in aree agricole ed extra agricoleNei terreni agricoli ed in quelli “civili” la pratica di diserbo deve fare i conti con l’impatto ambientale generato dalla dispersione in atmosfera e nelle falde acquifere di sostanze chimiche. Le nuove direttive europee sulla compatibilità ambientale imporranno di ridurre fortementela distribuzione di tutti i fitofarmaci, per questo si sono intensificati gli studi e la ricerca di soluzioni tecniche atte a garantire lo svolgimento di pratiche indispensabili che siano anche rispettose dell’ambiente.Il diserbo nell’agricoltura moderna, che tiene sempre più in considerazione gli aspetti ambientali e la tutela dei lavoratori, può essere ottimizzato attraverso l’utilizzo di attrezzature ultra basso volume (UBV) a dosaggio controllato in grado di distribuire gli erbicidi senza diluizionecon acqua.

LA TECNOLOGIA MANKAR UBV (ULTRA BASSO VOLUME)Le attrezzature MANKAR sono dotate di un ugello rotante segmentato (brevettato) alimentato a batteria che raggiunge i 6000 giri/minuto per ottenere delle microgocce da 150 my.La miscela del prodotto viene irrorata solo “verticalmente” verso il terreno e non orizzontalmente, permettendo di annullare la deriva del diserbante, con evidenti vantaggi per le colture e per l ’ambiente circostanteLe attrezzature MANKAR permettono di eseguire un dosaggio professionale controllato di precisione grazie alla sensibile valvola di regolazione di flusso per poter erogare il prodotto diserbante in funzione delle varie esigenze di trattamento.L’applicazione dei prodotti con la tecnica (UBV) ci permette di ottenere una distribuzione uniforme che copre le erbe infestanti favorendone l’assorbimento del diserbante e anticipandone la moria. Inoltre i nuovi sistemi di diserbo consentono di aumentare l’efficienza operativacon i relativi vantaggi economici nonché il confort e la sicurezza degli operatori.

VANTAGGI OPERATIVI• RISPARMIO: nella distribuzione del prodotto (-40%) e nei tempi di preparazione miscela (senz’acqua) e relativi dosaggi (-40%);• dosaggio controllato e preciso in base alle esigenze del trattamento;• erogazione localizzata con campane protettive con l’effetto deriva ridotto al minimo evitando l’erogazione di erbicida dove non serve;• peso ridotto delle attrezzature sia manuali che portate - minor pressione sul terreno, meno asfissia radicale.

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Colture Erbaceea cura dell’Agronomo Paolo Granchi

COLTURAFASEFENOLOGICA

AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO

DOSENOMECOMMERCIALE

Per miglioramento caratteri qualitativi granella cereali: suggerita applicazione LAST-N 20 lt/ettaro

N.B.:1) Per quanto riguarda gli insetticidi e i fungicidi, la dose per quintale di acqua prevede una distribuzione di 10 q.li di acqua ad ettaro.

Anche impiegando volumi ridotti si consiglia di rispettare il quantitativo di prodotto per ettaro consigliato in etichetta.2) Le dosi consigliate dei diserbanti sono riferite ad 1 ettaro di superficie.

Semina (Aprile) Kg 7/ettaro SANTANA

Gr 400/ettaro+Lt 0,4/ettaro

Mais

Levata (Maggio)

Semina (Aprile) Lt 0,5/ettaro GRIZZLY-FL 480

Lt 1,5/ettaro

Girasole

Levata (Maggio)

Post-emergenza Lt 0,4/ettaro ARIC 480Sorgo

Pre-trapianto Kg 10/ettaro ETOPROSIP G

POLTIGLIA DISPERS

Lt 1,25/ettaro

Kg 1/ettaro

MeloneCocomeroZucchino

Pre raccolta

Apertura tunnel

Ml 500/ettaro

Fioritura -allegagione

Levata (Aprile) Lt 1/ettaro ACANTO

Lt 0,4/ettaro

Lt 5/ettaro

Grano Duro

Spigatura (Maggio)

Septoria, RugginiOidio, effetto stay green

Picoxystrobin

F500 Lt 1/ettaro COMET 250 EC

Procloraz + flutriafol

Tebuconazolo + zolfo Kg 5/ettaro TEBUZOL DISPERS

Ruggini, fusariosi

Lt 2,5/ettaro SHUT TWIN

Cipermetrina Lt 0,75/ettaro METRIN EC

Trifloxistrobin+ ciproconazolo

SPHERE

Tebuconazolo GUNNER SC

Afidi

Insetti terricoli Clotianidin

Clorpirifos Kg 12/ettaro NUFOS G

Petoxamide+terbutilanzina

Diserbo post emergenzafoglia larga

Lt 3/ettaro KOBAN T

Rimsulfuron +Nicosulfuron +dicamba +fluroxipir

PRINCIPALMAIS+STARANE

Diserbo pre-emergenza

Diserbo pre-emrgenza Oxifluoren

Clorpirifos Kg 12/ettaro NUFOS G

Tribenuron metile

Diserbo foglia larga

Gr 40-50/ettaro EXPRESS SUN (NOVITA’)

Aclonifen CHALLENGE

Diserbo infestanti foglialarga e girasoleselvatico SOLO SUVAR. TOLLERANTI

Insetti terricoli

Infestanti foglia larga Dicamba

MCPA Kg 1/ettaro VALGRAN

Insetti terricolie nematodi

Etoprofos

Peronospora Cimoxanil + rame oss.ro Kg 4/ettaro AUSTRALIS

Kresoxim-metile + boscalid

Fosetil AL + Fenamidone Kg 2,5/ettaro ELICIO (solo melone)

Afidi

Ml 400/ettaro COLLISOidio

Trifloxystrobin+tebuconazolo Gr 300/ettaro FLINT MAX

Ragnetto rosso Etoxazolo BORNEO

Afidi Spirotetramat MOVENTO 48 SC

Acetamiprid EPIK

Rame idrossido Kg 3/ettaro KOCIDE 3000

Rame idrossido Kg 3/ettaro KOCIDE 3000

Azoxystrobin Lt 1/ettaro ORTIVA

Miclobutanyl Lt 1,5/ettaro DUO KAR 4,5 EW ProOidio o mal bianco

Peronospora

Oidio

Peronospora

Trifloxystrobin+tebuconazolo Gr 300/ettaro FLINT MAX

Kresoxim-metile + boscalid Ml 400/ettaro COLLIS

Etoxazolo Ml 500/ettaro BORNEORagnetto rosso

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GIRASOLE(Pre-semina)

MICROGRAN TOP (Loc.to semina) 40 kg/ettaro1

SUPER AZOFOS (20-10-0) 1 3 Q.li

GIRASOLE(Copertura)

AZOTOP (30-0-0) 2-3 Q.li1

OLIVO(Nuovi impianti)

AZOTOP (30-0-0) 1-2 Q.li/ettaro1/ da 05/04-10/04

OLIVO(Impianti in produzione)

AZOTOP (30-0-0) 2-3 Q.li/ettaro

FRUTTIFERI(Impianti in produzione)

AZOTOP (30-0-0) 2-3 Q.li/ettaro

1/ da 05/04-10/04

1/ da 05/04-10/04

a cura dell’Agronomo Paolo Granchi

Oltre alle fertilizzazioni di base sopra indicate per le colture orticole a ciclo primaverile-estivo, sono suggerite le seguenti integrazioni dafarsi sempre in pre-semina / pre-trapianto:a) In terreni carenti di sostanza organica distr ibuire 10-12 q. l i/ettaro di HUMOSCAM oppure CAROSELLO.

Colture arboree

Il servizio agronomico della cooperativa Terre dell’Etruria rimane a disposizione dei Soci per la programmazione di interventi di nutrizione,difesa e/o di analisi fogliare specifici per le esigenze aziendali per le colture primaverili-estive.

MELONE e COCOMEROPre-trapianto (localizzato)

SUPER ALBA MAX 8-9-18 1 6-8 Q.li

MELONE e COCOMEROFertirrigazione

MAP 12-61

POMODORO DA INDUSTRIAPre-trapianto

SUPER ALBA MAX 8-9-18 8-10 Q.li

PATATACopertura

NITRATO DI POTASSIO 3-4 Q.li

2

1

1

50 kgSOLUPLANT 20-20-20MULTI K GG 13-0-46

33

50 kg50 kg

POMODORO DA INDUSTRIAFertirrigazione

MAP 12-61 2 50 kgEXTRAN 34 34-0-0

MULTI K GG 13-0-4643

50 kg50 kg

NITRATO AMMONICO 1 2-3 Q.li

MAIS(Pre-semina)

MICROGRAN TOP (Loc.to semina) 40 kg/ettaro1

SUPER AZOFOS (20-10-0) 1 3 Q.li

MAIS(Copertura)

AZOTOP (30-0-0) 5-6 Q.li1

COLTURA FERTILIZZAZIONE NUMERO INTERVENTIDOSE/ETTAROPER INTERVENTO

Fertilizzazioni del mese di Aprile - Maggio - Giugno 2012Colture erbacee

oppureoppure

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Direttore Responsabile: Filippo Martinelli