Numero 41 Marzo 2012 · Area Centro-Centro Vignale Riotorto: Botrini Gianpiero tel. 335.1021906...
Transcript of Numero 41 Marzo 2012 · Area Centro-Centro Vignale Riotorto: Botrini Gianpiero tel. 335.1021906...
Poste
Ita
liane s
.p.a
. -
Spediz
ione in
Abbonam
ento
Posta
le -
70%
DC
B P
isa
Numero 41 Marzo 2012
Periodico trimestrale a cura di Terre dell’EtruriaSocietà Cooperativa Agricola tra ProduttoriAutorizzazione Tribunale di Livornon. 664 del 10 Novembre 1999
DIRETTORE RESPONSABILE:Filippo Martinelli
HANNO COLLABORATO ALL’USCITA DIQUESTO NUMERO:Miriano Corsini, Nicola Santoro, Niclo Vitelli,F i l ippo Mart ine l l i , Leonardo Lul l i ,Giampiero Botr in i , Pao lo Granchi .
SEGRETERIA: Terre dell’Etruria
FOTO: Ufficio Stampa Terre dell’Etruria
GRAFICA: TimeOutStudio
SOMMARIO
OlioIl periodo attuale non presenta importanti richieste di acquisto di olio extravergine dioliva; le richieste della Grande distribuzione cos� come le vendite dirette in aziendasono quasi ferme. Il prodotto � disponibile per quanto riguarda l�olio extravergine dioliva italiano sia convenzionale che biologico, mentre per quanto riguarda l�olioextravergine di oliva atto a divenire toscano igp le scorte si stanno esaurendo velocementea causa della scarsa campagna di produzione conclusasi nel mese di Dicembre 2011.Stesso discorso per l�extravergine di oliva atto a divenire toscano igp Biologico chepraticamente � quasi introvabile.Di seguito i prezzi di vendita (iva esclusa) all�ingrosso, calcolati sulla media delperiodo, riferiti a prodotto di buona qualit�: (riferiti a contrattazioni con quantitativiminimi superiori a ql.100 di prodotto)
produzione italiana:extravergine di oliva convenzionale � 3,90/kgextravergine di oliva biologico � 4,80/kgproduzione locale:extravergine di oliva convenzionale � 5,00/kgextravergine di oliva biologico � 5,50/kgextravergine di oliva convenzionale atto a divenire toscano igp � 6,45/kgextravergine di oliva biologico atto a divenire toscano igp � 6,50/kg
Per quanto riguarda i prezzi praticati direttamente in azienda dai produttori, ricordandoci che stiamo parlandodi vendita diretta al consumatore di prodotto confezionato ed in quantit� minime, siamo in presenza di un aumentogeneralizzato delle quotazioni dovuto, appunto, alla scarsit� del prodotto; in linea generale la tendenza � quelladi una livellamento del prezzo sulla base di � 7,50/kg. per il prodotto convenzionale e di � 9,00/kg per il prodotto biologico.
OrtofruttaIl periodo di fine inverno si è contraddistinto per l’aumento dei prezzi nel mese difebbraio dovuti all’andamento climatico particolarmente freddo che ha comportandouna diminuzione dell’offerta sui mercati.In particolare si sono registrati degli aumenti sui prodotti a foglia facendo registrarele seguenti quotazioni:- Spinacio € 1.5-1.6- Bietola € 1.00-1.20- Cavolfiore € 0.90-1.10il mese di marzo, complice un andamento climatico favorevole e più corrispondenteagli standard di periodo ha riportato i prezzi di tutti i prodotti a valori medi.
Purtroppo per la nostra zona dobbiamo registrare che le basse temperature dei primi mesi dell’anno hanno causato danniparticolarmente rilevanti sulla coltura del carciofo, che, per il nostro territorio, risulta essere strategica soprattutto nei mesidi marzo ed aprile. Si stima, infatti, un danno pari al 60-70% rispetto alla produzione media degli anni passati. Ciòcomporterà una perdita non trascurabile per molte aziende agricole che vedranno diminuire i loro fatturati anche del50-60%; anche il settore ortofrutta di Terre dell’Etruria risentirà dell’andamento negativo di questa coltivazione, soprattuttoa causa delle minori quantità di prodotto che verranno commercializzate. Inoltre, nonostante le problematiche di produzioneesposte, il valore del carciofo locale sui mercati generali non sta riscuotendo particolare apprezzamento, infatti il prodottodi qualità extra raggiunge una quotazione massima di € 0.60-0.65; le ridotte quantità commercializzate prospettavanoprezzi maggiormente remunerativi.
CerealiIl mercato del mese Febbraio si presenta ancora sostanzialmente stabile per i cerealiminori, mentre per il grano duro, contrariamente alle possibili previsioni, si registraancora una flessione, con quotazioni che sono scese dall�inizio dell�anno di circa15� tn. Gli scambi probabilmente risentono di un rallentamento dei consumi epi� probabilmente anche di arrivi di prodotto dall� estero che viene offerto conquotazioni al ribasso.Le condizioni meteo particolarmente avverse di fine gennaio hanno procuratodanni sostanzialmente lievi alle prossime produzioni di Grano Duro, che in Italiasi stimano in aumento rispetto alla scorsa campagna a causa delle maggiori estensioniseminate. Stabile il prezzo dell�Avena, che per quanto riguarda il prodotto esterosi attesta intorno alle 270�/tn mentre sono deboli gli scambi dell�Orzo che si livella
intorno alle 210/220� tn. Tiene ancora il prezzo del Favino che raggiunge livelli che vanno anche oltre le 270 �TN, a causa della scarsa disponibilit� di prodotto; il Grano tenero rimane stabile per l�immissione sul mercato dipartite di prodotto Francese. Per il Mais i prezzi sono lievemente altalenanti, influenzati talvolta dalle difficolt�di movimentazione su ruota causa maltempo, ma che comunque risentono della disponibilit� di prodotto, maggiorerispetto all�anno passato: sulla piazza di Bologna quota attualmente in linea con il comunitario intorno alla200/205 � /TN .Scambi in debole ripresa per i prodotti biologici anche se con scarsa richiesta di prodotto.Nel complesso il periodo che interessa la fine della campagna di commercializzazione scorsa e il pre-raccolta dellastagione prossima si presenta incerto; per prospettare riprese future � necessario un cauto ottimismo.
Le quotazioni dei principali prodotti Marzo 2012: (€/TN)
Area Nord-Centro Rosignano: Massimo Boscolo tel. 335.7350790 [email protected] Centro-Centro Vignale Riotorto: Botrini Gianpiero tel. 335.1021906 [email protected] Sud-Centro San Martino: Bracciali Roberto tel. 346.1694267 [email protected]
Prodotti Bologna 22/03/2012Grano Duro Centro Fino p.s. 80 275/280Grano Tenero Fino p.s. 79 215/220Orzo Nazionale 66/67 223/225Avena estera n.q.Mais Nazionale 204/205
02 L’angolo del mercato
03 Longanime si, ma...a tutto c’è un limite
05 Un’opportunitàdi lavoro per i giovani
07 Congresso regionaleLegacoop agroalimentare:Massimo Carlottieletto vice-Presidente
08 Coltiviamo Valore e Valori15° Congresso nazionaledi Legacoop agroalimentare
10 Quaderno di CampagnaOn line Una nuovaopportunità per i socidi Terre dell’Etruria
13 Aspetti e prospettivesulla coltivazionedel girasole
18 La difesa delle colture
15 Spazio ApertoRiservato alle lettere dei soci
23 La nutrizione delle colture
a cura di Miriano Corsini
ogni giorno, cadono durante il cammino e di quanto ci stiamo
avvicinando alla meta cui tende il nostro normale destino o, forse,
quanto con lungimiranza e intelligenza siamo riusciti a programmare
intravedendo meglio di altri, la nostra naturale collocazione. Se
viceversa continuiamo a camminare a caso, e seguiamo, invece che
un indirizzo preciso, il frastuono ed il caotico vociare di chi ci chiama
da una parte o dall’altra, la nostra esistenza si consuma in un labirinto
che ci porta lontano dagli scopi verso i quali ci si stava dirigendo.
Da quel momento tutto diventa complicato, anche se ci diamo da
fare giorno e notte per realizzare il programma convenuto. Definito,
dunque, il progetto ed il percorso, non senza un accurato esame con
chi deve condividere le responsabilità del cammino che si vuole fare,
occorre sancire con molta cura tempi, regole, strumenti e
organizzazione per affrontare il viaggio poiché, questo non è un
normale viaggio in cui è sufficiente disporre di un tracciato di strada,
di una cartina aggiornata o, per essere più tecnologici, di un “navigatore
satellitare”, per rendere impossibile l’errore. Perché questo è il viaggio
di un’impresa. Il percorso di un’impresa un po’ particolare, quello
di una cooperativa dove la proprietà, i soci, a differenza delle s.p.a
e delle s.r.l., è molto diffusa, ampia ed eterogenea in tutte le
sfaccettature possibili. Sono riflessioni che oggi un qualsiasi dirigente
di cooperativa deve assolutamente fare. La crisi, lo stiamo appurando,
sarà più lunga e preoccupante di quanto lo si potesse immaginare
solo un anno fa. Ed è certo che dalla crisi ne uscirà fuori un sistema
paese profondamente cambiato. Non necessariamente più giusto.
Saranno diversi i rapporti con i nostri abituali interlocutori, dai
fornitori, al sistema bancario, da quello locale agli istituti di livello
nazionale. Forse con le istituzioni pubbliche. Non escludo che siano
destinati a cambiare anche i rapporti esistenti all’interno delle
a grave crisi mondiale, europea e italiana
ha evidenziato la necessità di ripartire da
un nuovo modello di sviluppo e di crescita
sostenibili, attento all’innovazione,
all’occupazione e all’inclusione sociale. Le
manovre messe in atto dall’attuale “esecutivo
tecnico”, in parte condivisibili, in larga parte
assai discutibili non ritengo, purtroppo, che
vadano in questa direzione. Ma oggi non intendo parlare di siffatto
argomento. L’occasione di parlarne e di esprimere in libertà il mio
pensiero mi è stata concessa dai congressi regionali di Legacoop
Agroalimentare e dal recente congresso nazionale. Proprio dal
dibattito dei congressi regionali, cui ho partecipato, e da quello
nazionale, in particolare, ho tratto diverse considerazioni che provo
a rielaborare tentando di farne l’oggetto di questo scritto. Aggiungo
pure che le assemblee territoriali della cooperativa, che si sono tenute
in preparazione di quella generale dei delegati, sono un ulteriore
elemento di forza che mi ha spinto in questa direzione. Ciascuno di
noi vorrebbe poter vivere felicemente ma, troppo spesso, si ha l’occhio
confuso quando si deve distinguere ciò che rende o può rendere felice
la vita. Approdare ad una vita felice rappresenta solitamente un’impresa
assai ardua, a tal punto che, chiunque, se appena esce di strada, se
ne allontana tanto più, quanto più velocemente cammina. Se poi ci
si avvia nella direzione opposta, anche la nostra velocità contribuisce
ad accrescere le distanze. Dobbiamo dunque interrogarci, in primo
luogo quali sono gli obiettivi a cui aspiriamo, poi riflettere attentamente
sulla strada migliore da percorrere per raggiungere il traguardo nel
modo più rapido e sicuro. Lungo il percorso, purché ci si sia
incamminati sul sentiero giusto, potremo renderci conto di quanti,
L
o4
a cura di Miriano Corsini
cooperative quelli, tanto per intenderci, tra proprietà e impresa in
quanto tale, che deve operare e interagire con un mercato, anch’esso
modificato nei comportamenti e nelle regole. Nel corso degli
appuntamenti citati, tantissime discussioni hanno avuto un
denominatore che è comune a molte imprese cooperative: individuare
politiche e strategie per riprogettare il futuro. Un futuro che non ci
esclude, che ci guarda da vicino e ci coinvolge con tutte le incertezze
e le incognite di un mercato sempre più globale, spesso privo di
regole, all’interno del quale non è più possibile poter convivere senza
avere un progetto di impresa solido, ben definito e condiviso, in cui
non siano ricomprese strategie per una crescita dimensionale, per
avviare processi di integrazione e di alleanze territoriali, regionali
e nazionali che ci accompagnino per accrescere la nostra “utilità
distintiva e a condividere per competere”. Questa deve essere la
nostra leva competitiva, il nostro vantaggio, perché è il progetto dal
quale è nata “Terre dell’Etruria”. Crescere e mantenersi sul mercato,
aumentare la competitività e garantirsi adeguati livelli di fidelizzazione,
fronteggiare e rispondere alle sfide e agli sviluppi dei mercati interni
ed esterni, sono regole condivise da ogni tipologia di impresa, sia
essa privata, capitalistica o cooperativa. Si tratta di regole di
funzionamento che ogni organizzazione deve saper rispettare,
imperativi univoci se si vuol rimanere su “questo mercato”. Ciò che
invece può mutare è il modo in cui un’impresa sceglie di stare sullo
stesso mercato e sul territorio. Tale aspetto costituisce una variabile
caratterizzante, non soggetta a regole universali, attraverso la quale
l’impresa trova la sua identità ed esprime la propria utilità. Sempre
più spesso, infatti, nel settore della cooperazione agroalimentare –
e questo vale anche per le imprese di grandi dimensioni – sulla base
del rapporto intrattenuto con il socio ha iniziato a prendere forma un
criterio di classificazione delle cooperative: in “cooperative di presidio
territoriale” e “cooperative di presidio settoriale”. Senza alcun
dubbio Terre dell’Etruria può essere definita “Cooperativa di Presidio
territoriale” anche se è evidente che, con gli ultimi progetti, c’è un
progressivo spostamento verso logiche di tipo settoriale, che tuttavia
non modificheranno la sua impostazione di base. E’ proprio in questa
peculiarità che si ritrova il punto di forza e, insieme, di debolezza,
della cooperativa. Ogni anno entrano nuovi soci. Negli ultimi cinque
anni, al netto dei recessi, la media annua è di oltre 120 aziende.
In poco tempo molti si fidelizzano e utilizzano la cooperativa per
l’insieme di servizi che la stessa offre.Altre sono aziende mono
prodotto e conseguentemente il loro apporto è limitato ad uno specifico
periodo dell’anno (è il caso di coloro che diventano soci per molire
le olive e conferire l’olio).
Altri se ne servono per pura convenienza: in determinate occasione
per il conferimento dell’olio, perché solitamente la cooperativa paga
di più e in tempi più brevi o per l’acquisto di mezzi tecnici quando
la cooperativa è nettamente al di sotto degli abituali competitors. Se
questo atteggiamento lo si trova nel nuovo associato che non ha
ancora imparato a conoscere in profondità beni e servizi che può
mettergli a disposizione la cooperativa, ha un peso, che all’inizio è
irrilevante, diversa rilevanza l’assume, invece, una condotta similare
adottata dai soci storici. Il loro comportamento, in queste circostanze
è decisamente deplorevole, specialmente quando “tentano di sfruttare”
le convenzioni della cooperativa (quella sulla cambiale agraria in
particolare) a loro uso e consumo, oppure quando rivolgono critiche
alla cooperativa (sempre lecite e ben accette su temi concreti e nelle
sedi opportune), sul sentito dire e su false questioni messe in piedi
ad arte da qualche “esperto e abile maestro”. “Se viceversa continuiamoa camminare a caso, e seguiamo, invece che un indirizzo preciso, ilfrastuono ed il caotico vociare di chi ci chiama da una parte odall’altra, la nostra esistenza si consuma in un labirinto che ci portalontano dagli scopi verso i quali ci si stava dirigendo.”L’associazionismo è una libera decisione, ciascun socio deve capire
cosa significa e quindi scegliere liberamente. Una volta scelto il
percorso, però, ci si deve attenere a quelli che sono i più elementari
principi di correttezza e alle regole condivise. Anche perché il
comportamento di ciascuno di noi costituisce sempre un esempio per
altri, e si sa che i cattivi esempi sono sempre i più seguiti. Mentre
oggi, per ciò che siamo, per ciò che abbiamo “costruito” in questi
anni e per gli impegni che, insieme, abbiamo preso per vincere le
sfide competitive che ancora ci attendono, c’è bisogno di essere veri
cooperatori e soci veri che, insieme, intendono realizzare un progetto
per un’impresa che anche nel futuro sia capace di soddisfare i loro
bisogni soprattutto lungo la catena del valore nelle diverse filiere in
cui opera. La lealtà che dovrebbe essere insita in ciascuno di noi, è
tutto nella vita, se si viene meno a questo principio, che è uno dei
pilastri della nostra esistenza di uomini, non possiamo considerarci
tali. Quantomeno non possiamo considerarci uomini veri.
o5
i sette miliardi, ma i demografi prevedono che entro il 2040 sarannoraggiunti e forse superati i 9 miliardi. Un incremento di 2 miliardi,quasi il 30 per cento in una ventina di anni non è certo poco. Giàoggi, la parte dell'umanità che è afflitta dalla fame è notevole. Cosasarà quando le bocche saranno cresciute così considerevolmente?Non è certo lo sviluppo industriale o tecnologico che può sfamarela gente. È compito dell'agricoltura affrontare e risolvere il problema.Come? Sviluppando le sue potenzialità con una sorta di collaborazioneinternazionale, che parta dal rafforzamento di tutte le possibilitàlocali.La seconda considerazione riguarda l'aspetto ambientale. Siamo difronte a cambiamenti climatici di notevole rilievo, accompagnati daun degrado ambientale che minaccia di peggiorare di stagione instagione. Sono diffuse le convinzioni che attribuisconoall'inquinamento dell'uomo le cause del surriscaldamento del pianetae le sue conseguenze.Il problema esiste, e l'approccio più razionale è quello di difendereil territorio dal degrado con una presenza vigile e costante che puòessere assicurata sostanzialmente dalla popolazione che sul territoriovive e si nutre di agricoltura. Naturalmente, questa popolazione vaappoggiata e stimolata anche in questa funzione, con politiche diassistenza e incoraggiamento.Un'altra considerazione si riferisce alla indipendenza alimentare diun intero paese, che non può certamente essere assicurata al centoper cento, ma che va promossa tenendo conto delle inevitabiliimportazioni. Il parallelo della nostra dipendenza energetica dà unaconvincente dimostrazione di quanto sarebbe pericolosa una eccessivadipendenza in campo alimentare, di fronte a scossoni che non è facileprevedere, ma che sicuramente non si possono escludere, soprattuttonelle fasi di “nervosismo internazionale”. Produrre di più “in casa”offre una migliore tranquillità alimentare che non va trascurata.Un ultima considerazione si ispira ad un principio di sicura attualità.La stabilità economica e quella sociale di un paese è condizionatada un'equa ripartizione di attività e occupazione. Le eccessivespecializzazioni sono troppo esposte ad impreviste forme diconcorrenza, oggi certamente più di ieri. Se c'è un'equilibrataripartizione tra settori produttivi – industriale/tecnologico, agricoloe dei servizi – si può sperare in una risposta più solida ad eventualiscossoni provenienti dal sistema internazionale. Bisogna cogliere leopportunità della globalizzazione, non accettare di esporsi supinamentealla sua prepotenza.Conclusione: il nostro Paese si salverà meglio se sarà in grado direstituire all'Agricoltura le sue funzioni economiche e sociali,liberandola da quella emarginazione che si pensava aprisse le portead una “modernizzazione” indispensabile ed inevitabile e che inveceha avuto anche effetti negativi, e sempre più minacciosi. Perraggiungere l'obiettivo di un ritorno dell'Agricoltura ad una funzione
l processo chiamato “industrializzazione”ha certamente trasformato la nostra società,soprattutto nell'ultimo secolo, creando unbenessere diffuso, che le generazioniprecedenti non avrebbero nemmenoimmaginato, e che quindi non potevanonemmeno desiderare. Questo ha stimolato,nella cultura diffusa, la convinzione che
eravamo su una strada che non poteva che crescere, creando altrobenessere, altre ricchezze, in modo infinito e indefinito, al quale nonsi poteva rinunciare...Poi, al progresso industriale si è aggiunto il progresso tecnologico-informatico, e questo faceva credere sempre più che l'associazionetra il reale e il virtuale avrebbe difinitivamente sconfitto ogni resistenzaa un progresso e a un benessere superiore, inestimabile e senza limiti.Nessuno avvertiva gli scricchiolii di questa gigantesca struttura di“architettura economica”, che si è sempre più gonfiata, sotto l'insegnadella globalizzazione.Insomma, abbiamo vissuto e stiamo vivendo questa esperienza, chenessuno può contestare, di cui dobbiamo pure riconoscere gli effettibenefici, ma della quale bisogna saper valutare anche i limiti e irischi. C'è sempre un rovescio della medaglia, e ad ogni beneficiocorrisponde sempre un “costo”. Inevitabile. Allora, è opportunochiedersi quali sono i costi e i limiti di questi processi che abbiamovissuto e che viviamo, con tanto entusiasmo e con qualche critica.E' necessario ragionare in termini meno convenzionali e più allargati,per identificare non solo le cause dei problemi, ma anche le possibilie attendibili vie di uscita.Parliamo di Agricoltura. Il settore definito “primario” si èprogressivamente ristretto, riducendo enormemente il proprio apportoalla ricchezza prodotta nel paese e alla occupazione.Anche l'Agricoltura ha tratto, sicuramente, vantaggi dal progressotecnologico, aumentando la sua produttività. Ma è stata sempre piùcostretta in un angolo, perché come settore appare meno concorrenzialerispetto ad altre opportunità produttive, perdendo forza lavoro efascino di ricchezza.Siamo sicuri che questo sia stato un cammino giusto, nell'interessedi tutta una società nazionale? Siamo sicuri che continuare questoprocesso sia conveniente ai paesi così detti “sviluppati”, che hannopuntato i loro obiettivi e le loro risorse su uno sviluppo di fabbrichee di tecnologie informatiche? Qualche valido motivo di dubbio c'è.Proviamo a riflettere.La prima considerazione riguarda l'aspetto demografico. Si deveparlare di popolazione non solo a livello di un singolo stato, ma dipopolazione mondiale. La crescita demografica ha avuto sempre, econtinua ad avere, uno sviluppo a carattere esponenziale, cioè conprogressive accelerazioni. La presenza umana nel pianeta ha raggiunto
Ia cura di Nicola Santoro
o6
a cura di Nicola Santoro
primaria economica e sociale sono importanti, anzi essenziali, duelinee operative strategiche. La prima è una politica non solo disostegno, ma di garanzia e di stimolo, a livello nazionale e soprattuttocomunitario. La nuova PAC deve concretizzarsi in azioni coordinate,progressive ed efficienti, per valorizzare, e non condizionare, lerisorse di tutti i Paesi interessati. Occorre rinnovare la concezionedi quella politica e tutelare i reali interessi – legittimi – di tutti i Paesi.La seconda linea operativa e strategica dipende dalla volontà e dallacapacità della politica di dare stimolo e impulso ai giovani, affinchédimentichino il vecchio sogno di evadere dal mondo agricolo e dallecampagne e riscoprano invece il fascino dell'ambiente naturale incui opera l'azienda agricola, ma anche l'interesse ed il fascino – anchese impegnativo e faticoso – del lavoro a contatto con la Natura. Ormaitutti dicono, giustamente, che il futuro è dei giovani e che senza
giovani non c'è futuro. È una verità tanto ovvia quanto importante.Eche ci induce ad aggiungere, alla richiesta che abbiamo appenaindirizzato alla politica di stimolare i giovani, di rivolgerci ai giovanistessi perché siano essi a trovare, nel cuore e nelle convinzioni, lerisorse e la forza per credere nella propria capacità di passare dalleformule attuali, elaborate su un'esperienza che ha evidenziato i suoilimiti, ad un'esperienza nuova, che non sia la riscoperta di un passatoche ha avuto i suoi meriti, ma non è riproducibile, e sia invece un“nuovo futuro” adatto al mondo di oggi e soprattutto a quello didomani.Un cambiamento di “cultura economica e sociale” è quello che igiovani devono sostenere, sulla base delle loro sensibilità e competenze,per ricostruire il nuovo mondo che ci aspetta – che li aspetta – e chedipende soprattutto da loro.
o7
L11° Assemblea Congressuale di LegacoopAgroalimentare Toscana si è svolta il giorno22 Febbraio 2012 presso il Palazzo deiCongressi di Firenze ed ha preceduto quellanazionale svoltasi il 15 ed 16 Marzo aRoma. Questo appuntamento trae leconseguenze da un'ampia discussionepreparatoria sulla base del Documentocongressuale predisposto dalla Giuntaregionale. Sono stati, pertanto, coinvolti
numerosi soci e dirigenti delle cooperative aderenti all'associazione,come è avvenuto proprio a Donoratico in occasione della convocazionecongiunta dei Cda di Terre dell’Etruria e di Agrimaremma.L’Assemblea è stata introdotta dalla relazione del Presidente RobertoNegrini alla quale è seguito un ampio dibattito a cui hanno partecipatonumerosi delegati in rappresentanza di tutte le filiere agricole. Nelcorso dell’Assemblea hanno dato un loro particolare contributo:Giampiero Calzolari Presidente di Granarolo Spa, Golfredo Biancalani,Presidente del Consiglio di Gestione di Unicoop Firenze, MirianoCorsini, Vice Presidente Vicario di Legacoop Agroalimentare ePresidente della cooperativa Terre dell’Etruria, Carlo Salvadori,Presidente di Fedagri Confcooperative Toscana, Gianni SalvadoriAssessore all’ Agricoltura della Regione Toscana, oltre allapartecipazione di tutte Associazioni del mondo agricolo – Cia,Confagricotura , Coldiretti, conclude i lavori Stefano Bassi Presidentedi Legacoop Toscana.Tra i temi su cui si è maggiormente riflettuto emerge quello delleaggregazioni e della crescita aziendale e dimensionale delle nostrecooperative sia per rafforzare il presidio di difesa rispetto alla crisiattuale ma anche, soprattutto, per sostenere una fase di ulterioresviluppo, necessario ed indispensabile per garantire ai soci maggioreredditività e migliori servizi e per affrontare in maniera adeguatamercati più ampi e più competitivi. Particolarmente interessante daquesto punto di vista è stato l’intervento di Giampiero Calzolarisull’esperienza di Granarolo all’interno dell’agroalimentare italiano.Il dibattito ha posto in luce la necessità di una più efficace e specificapolitica d’intervento per favorire, accompagnare e incentivare leaggregazioni attraverso una adeguata strumentazione finanziaria ecreditizia a disposizione sia a livello nazionale che
a cura di Niclo Vitelli
La linea completa di utensili forgiatiper l’orto ed il giardino
Cav. Mario VALSECCHI e Figli srl23841 Annone Brianza (LC) - Via XXV Aprile, 40Tel. +39.0341.641161 - Fax +39.0341.644998
regionale sulla quale è necessaria una maggiore iniziativadell’Associazione a tutti i livelli. Altro obiettivo particolarmenteimportante è quello relativo alla costituzione della Banca della Terrache stiamo perseguendo a livello toscano ma che può trovare unagiusta valorizzazione e sviluppo sul piano nazionale.Un ulteriore aspetto su cui lavorare è quello dell’alleanza cooperativa,la costruzione dell’ACI nel settore dell’agroalimentare che deveessere finalizzata non solo alla rappresentanza politica unitaria maa far emergere sui territori strategie di aggregazione tra cooperativeoperanti nelle medesime filiere.L’Assemblea Congressuale ha confermato la necessità di svilupparei progetti di collaborazione tra cooperazione di consumo eagroalimentare per la valorizzazione della filiera cooperativa al finedi garantire il prezzo giusto ai produttori e la qualità e la sicurezzaai consumatori. Altro tema che è stato trattato da numerosi interventie ripreso dallo stesso assessore regionale Gianni Salvadori è quellodel ruolo importante della cooperazione forestale toscana che hasaputo sviluppare negli anni una sua specifica originalità e che oggipuò contribuire in maniera determinante all’opera di prevenzionee di messa in sicurezza idrogeologica del territorio toscano, adaffrontare le maggiori criticità e lo stesso problema dell’abbandonodei territori soprattutto delle aree collinari e montane.Dal congresso è emerso infine l’obiettivo su cui i nuovi organismidirigenti dovranno impegnarsi nei prossimi mesi: costruire unaorganizzazione, capace di rendere praticabili le strategie di crescitae di sviluppo della cooperazione agricola; perseguire a tutti i livelliun processo di rinnovamento con l’ingresso di una nuova leva didirigenti cooperativi, una maggiore capacità di rappresentanza politicae sindacale.Al termine dell’Assemblea Congressuale si è proceduto ad approvareil nuovo Statuto, ad eleggere i membri della Direzione di LegacoopAgroalimentare Toscana ed i delegati al congresso nazionale.La Direzione eletta dall’Assemblea Congressuale si è immediatamenteriunita ed ha eletto il Presidente regionale confermando in taleincarico Roberto Negrini ed ha provveduto ad eleggere: MassimoCarlotti, della cooperativa Terre dell’Etruria, vice-Presidente edEnrico Ricci, come vice-Presidente Vicario.
o8
Queste righe per raccontare un'esperienza didue giorni. Una esperienza che mi ha datola possibilità di venire a contatto con unarealtà per me, finora, solo vista da lontano,realtà che credo necessaria per chi facooperazione e soprattutto crede nei valoriche questa promuove. La 15° assembleanazionale dei delegati di Legacoop
Agroalimentare è stata un evento che ha coinvolto circa 250 delegatidalle varie associazioni regionali provenienti da tutta Italia, riunitia Roma che per due giorni si sono confrontati, hanno espresso idee,hanno prodotto documenti politici e hanno infine provveduto arieleggere il loro organismo dirigente. La kermesse ha visto lapartecipazione e gli interventi di alcuni dei principali attori del mondoagricolo, non direttamente coinvolti nel mondo della cooperazione,tra i quali: Mario Catania Ministro delle Politiche Agricole e forestali,Giovanni Politi della CIA, Pietro Sandali della Coldiretti, ed altriprotagonisti della cooperazione agricola e non: Maurizio Gardinipresidente di Fedagri, Aldo Tassinari presidente di Coop Italia,Gianpaolo Bonfiglio Presidente AGC/Agrital, Paolo Bruni PresidenteCOGECA. I lavori dell'assemblea sono iniziati con la relazione, lungama completa, del Presidente uscente Giovanni Luppi, nella qualesono stati toccati tutti i più importanti temi che la cooperazioneagroalimentare dovrà affrontare nei prossimi anni.Cos'è la cooperazione agroalimentare di legacoop? 1100 aziende chesviluppano un fatturato superiore a 8 miliardi di euro, che occupanoquasi 24000 addetti e che associano più di 212.000 produttori. Questeimprese operano in un contesto economico che sta attraversando unperiodo di forte crisi, iniziato nel 2008. Per affrontarlo si avverte lanecessità di un impegno comune, che veda attiva la politica, in unottica europea, consapevoli che, per dirlo con le parole di Luppi,diventa necessario il “superamento di un sistema che è entrato in unacrisi strutturale e di fondo, non congiunturale” “sistema i cui caratteridistintivi sono lo spreco e lo sperpero”. In un contesto agricoloorientato alle politiche europee, si affronta sicuramente anche ilproblema della PAC, strumento che è in questo momento in discussioneper la sua nuova versione 2014-2018 e che, come ha avuto modo dievidenziare il Ministro Mario Catania, presenta già alcuni importantipunti critici: occorre superare la fase di erogazione di interventieconomici a pioggia per privilegiare quelli verso la gestione delrischio; va risolta la insensata questione del greening (aiutoall'inverdimento), inadatta alla realtà agricola italiana e va superatala miopia del capping (tetti aziendali) che finisce per colpire leaggregazioni di produttori piuttosto che favorirle. Il ministro, inoltre,nel suo intervento ha affermato che dal rapporto con l'Unione Europeapassa anche la questione relativa alle origini del prodotto, questioneche dovrebbe consentire agli agricoltori italiani di veder remuneratomeglio il proprio lavoro, attraverso un'azione politica tesa ad intervenire
a cura di Filippo Martinelli
pesantemente contro la concorrenza sleale di quell'operatori chepropongono sui mercati, sia nazionali che internazionali, prodottidefiniti italiani ma che in realtà non hanno nessun richiamo all'origine.La politica negli ultimi anni non è certo stata una valida alleata perpoter affrontare queste difficili questioni; solo ora il governo Montista cercando giustamente di bloccare la speculazione e riportaremaggiore sobrietà e serietà all'immagine che i mercati finanziarihanno nei confronti del nostro Paese. Il Governo dovrà ancora lavorareper raggiungere una maggiore equità fiscale, in un Paese dove il 10%delle famiglie detiene il 50% della ricchezza e per risolvere la difficilequestione del lavoro, puntando sull'occupazione, in particolare suquella giovanile; in quest'ultimo ambito la cooperazione, ha avutomodo di sottolineare Luppi, pur in momenti di particolare difficoltà,è riuscita a salvaguardare livelli occupazionali stabili, spesso a scapitodei propri conti economici. L'intervento del vice-presidente vicarioMiriano Corsini ha dato la possibilità di affrontare la questione delMezzogiorno, area questa in cui la cooperazione agroalimentare deverafforzare la propria presenza, salvaguardando territorio ed ambientee facendo perno su quelle cooperative che sono riuscite fino ad oggia creare economie sane. Quest'ultime devono, tuttavia, essere aiutatea dimensionarsi maggiormente; Legacoop agroalimentare ha ilcompito di creare con loro progetti che vedano coinvolte sia la grandedistribuzione cooperativa che le cooperative agricole di altre regioni,nell'ottica di creare maggiori opportunità di crescita e con l'obiettivodi non perdere un presidio in un territorio così fondamentale per ilsettore agroalimentare che rischierebbe di diventare ostaggio dellacriminalità organizzata.Un dato che emerge dalla relazione delpresidente Luppi è quello relativo all'eccessiva staticità dell'industriaagroalimentare che conta oltre 70.000 aziende con una dimensionemedia occupazionale che non supera i 7 addetti (solo il 4% superai 20) e dove tra le prime 50 strutture più importanti ci sono 12cooperative. Per poter mantenere livelli di mercato e quindioccupazionali e per valorizzare al meglio i prodotti ed il Made inItaly è necessario superare questo frastagliamento aziendale; d'altraparte, anche il mondo cooperativo deve manifestare seriamente lavolontà di tendere ad alleanze, partnership, joint venture ed altro,con l'obiettivo di aprirsi maggiormente verso il mercato, attraversola creazione di filiere che permettano una migliore liquidazione delprodotto conferito dai soci ed un più incisivo protagonismo nell'exportalimentare.I dati dello scorso anno ci consegnano un quadro abbastanza criticodell'agricoltura italiana, da cui emerge una riduzione complessivadel 32% delle imprese attive, dell'8% della SAT (Superficie agricolatotale) e del 2,3% della SAU (Superficie agricola utilizzata). In questocontesto, l'introduzione dell'IMU e la sua applicazione rischiano diessere letali per molte imprese; a questo proposito può essereinteressante segnalare la possibilità avanzata dal Ministro nel suointervento di un'eventuale revisione dell'imposta che vada
o9
a cura di Filippo Martinelli
Tutto quanto finora ricordato non avrebbe senso al di fuori di unprogetto molto più ampio: quello di andare verso la creazione dell'ACI(Alleanza delle Cooperative Italiane). ACI non vuol dire solosemplificazione della rappresentanza, vuol dire anche progettazionee stimolo per far sì che la cooperazione agricola possa meglioposizionarsi nell'economia del Paese. Questo obiettivo che, comedice Corsini, fino a quattro-cinque anni fa veniva semplicementeconsiderato un sogno darebbe vita ad un soggetto economico chevale il 15% del PIL che coinvolge oltre 15 milioni di soci e più di1,5 milioni di lavoratori. La strada non è semplice: occorre uniresoggetti che vengono da esperienze differenti, senza che questosignifichi per nessuno di essi mettere in discussione il proprio passato,lavorare, sostiene Corsini, sul territorio e spiegare molto bene ai socile opportunità di questa alleanza, investendo in questo sogno tuttala nostra capacità imprenditoriale e cooperativa.Le parole migliori per concludere questo 15° congresso sono quelleprese in prestito da un grande e compianto cooperatore, IvanoBarberini, ricordate da Luppi, che si chiedeva come potesse il mondocooperativo “competere sui mercati senza con questo perdere i proprigrandi valori: solidarietà, mutuali tà, partecipazione,intergenerazionalità” la risposta che si dava, sempre più attuale, erala seguente: “la cooperativa è come il calabrone che nella sua lungastoria ha dimostrato di saper volare, nonostante le leggi della fisica”.Spetterà alla nuova direzione nazionale, dove sono tra gli altri presentianche i nostri Miriano Corsini e Massimo Carlotti, e al riconfermatopresidente Giovanni Luppi, insieme a tutte le organizzazioni settorialie territoriali continuare a far volare quel calabrone.Per valorizzare ancora di più il lavoro svolto della Lega delleCooperative Agroalimentari Terre dell'Etruria dedicherà ai lavoridell'associazione una sezione del proprio sito internet(www.terretruria.it), dalla quale sarà possibile consultare e scaricaredocumenti e notizie. Cominceremo rendendo disponibile tutta ladocumentazione prodotta per questo 15° congresso.
maggiormente in contro alle esigenze delle aziende agricole. Noncerto di sostegno al nostro settore è la pesantezza dell'attuale sistemaburocratico che fa riferimento ad un contesto che nel dopoguerravedeva la presenza di oltre 16 milioni di imprese a differenzadell'attuale 1,6 (fonte censimento agricoltura). Luppi si è soffermato,poi, sulle questioni relative all'abbandono dei campi, pesante criticitàdato che l'agricoltore è custode del nostro bellissimo paesaggio ruraleche tutela e preserva, ed al cambio generazionale di un settoreseriamente invecchiato. In quest'ottica va necessariamente aumentatol'impegno nei confronti della “Banca della Terra” (strumento cheanche Terre dell'Etruria sta promuovendo all'interno della sua basesociale), sistema che consentirebbe la possibilità di mantenere inproduzione terreni a rischio abbandono.In un contesto sempre più mutevole anche il sistema cooperativodeve fare la sua parte: si avverte quindi la necessità di tendere ad unmodello imprenditoriale più europeo, dove produttori agricoli elavoratori cogestiscono l'impresa; una realtà in cui il rapporto tra ilsocio e la cooperativa deve essere sì orientato ai diritti, mamaggiormente anche ai doveri, perché il principio della porta apertanon si traduca in impegni sempre più labili.Legacoop Agroalimentare deve inoltre impegnarsi ad impostare unrapporto nuovo con la GDO (Grande distribuzione organizzata),soprattutto quella cooperativa, in modo da costruire relazionicommerciali maggiormente improntate ad una progettualità condivisaed ad azioni di comarketing tese a valorizzare meglio il grande lavoroche sta dietro alla qualità e alla sanità alimentare del prodotto italiano.Occorre pensare nuovi accordi commerciali che siano più trasparenti,che sappiano superare la spinosa questione relativa ai tempi dipagamento emersa con l'ultimo decreto sulle liberalizzazioni (art.62). Per raggiungere questo obiettivo, visto che Coop e Conad hannoin comune con la cooperazione agricola molti valori, sarà opportuno,come ha infatti proposto Luppi, mettersi al più presto ad un tavoloper trovare insieme una soluzione condivisa da tutti.
a cura di Leonardo Lulli
ome noto a tutti gli agricoltori professionali,la vendita e la gestione aziendale dei prodottifitosanitari sono regolamentati dal D.P.R.n. 290 del 23 aprile 2001 (Regolamento disemplificazione dei procedimenti diautorizzazione alla produzione, allaimmissione in commercio e alla vendita diprodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti).Tale regolamento interessa tutti i soggetti
che sono coinvolti nella commercializzazione e nell’utilizzo diagrofarmaci, e, per quanto riguarda gli agricoltori, particolare attenzionedeve essere rivolta all’art. 42 comma 3, che prevede che gli acquirentie gli utilizzatori di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodottifitosanitari debbano:
conservare in modo idoneo, per il periodo di un anno, le fatturedi acquisto, nonché la copia dei moduli di acquisto di cui al comma 6 dell'articolo 25, dei prodotti con classificazione di pericolo di molto tossici, tossici e nocivi;conservare presso l'azienda, a cura dell'utilizzatore, che lo devesottoscrivere, un registro dei trattamenti effettuati, annotando entro trenta giorni dall'acquisto:a. i dati anagrafici relativi all'azienda;b. la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione
espressa in ettari, nonché le date di semina, trapianto, iniziofioritura e raccolta;
c. la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché l'avversitàche ha reso necessario il trattamento.
Terre dell’Etruria per venire in contro alle esigenze dei propri soci,che hanno necessità di snellire sempre di più tutte le praticheburocratiche ma obbligatorie previste dalle normative vigenti, hapredisposto un apposito software gratuito e utilizzabile on line perla compilazione del Quaderno di Campagna, in modo da permetteredi registrare tutte le informazioni richieste dal D.P.R. n. 290 del 23aprile 2001 nonché ulteriori informazioni utili alla gestione aziendale.Per accedere al software, è sufficiente collegarsi all’indirizzohttp://www.terretruria.it/qdc, o, se in possesso di uno smartphone odi un tablet dotato di idoneo applicativo, inquadrare il seguente codiceQR:
Una volta visualizzata la pagina di accesso, è necessario effettuareil login utilizzando le proprie credenziali, che possono essere ottenutecontattando l’Ufficio Agronomico di Terre dell’Etruria.C
10
Fig. 1. Pagina di accesso al software per la gestione del Quadernodi campagna.
Una volta avvenuto l’ingresso sul portale, viene visualizzata la pagina“Colture”, in cui è possibile impostare i dati relativi all’appezzamentocoltivato, alla tipologia di coltura, al tipo alla quantità e alla superficiedi trattamento utilizzato, all’attrezzatura impiegata, al lotto ed eventualiscadenze da mettere in evidenza; inoltre il programma da la possibilitàdi richiamare i trattamenti già inseriti per fare aggiunte o modifiche,in questo caso è possibile ricercare la lavorazione che interessaattraverso il tasto “Avvia ricerca”. Utilizzando questo software inoltreil socio è in grado di gestire informazioni aggiuntive rispetto allavita della sua azienda agricola, non ritenute obbligatorie delle normeche disciplinano il quaderno di campagna ma sicuramente utili edimportanti come ad esempio le scadenze relative alle assicurazionidei mezzi impiegati.
Fig. 2. Pagina “Colture”.
Al termine della procedura di compilazione, infine, è possibilestampare le schede dei trattamenti, generare file PDF e codici QRdelle singole colture, in modo da poter richiamare e modificare i daticolturali anche attraverso il proprio smartphone o tablet in campo.
11
dei prodotti stessi. In questo caso dovrà essere presente in azienda,unitamente al registro dei trattamenti, relativa delega scritta da partedel titolare.Nel caso in cui i trattamenti siano realizzati da contoterzisti, il registrodeve essere compilato dal titolare dell'azienda sulla base del modulorilasciato per ogni singolo trattamento dal contoterzista; in alternativaquest’ultimo potrà annotare i singoli trattamenti direttamente sulregistro dell'azienda controfirmando ogni intervento fitosanitarioeffettuato.Nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitaricon i quali effettuano trattamenti per conto dei loro soci (trattamentieffettuati con personale e mezzi delle cooperative) il registro deitrattamenti (unico per tutti gli associati) potrà essere conservatopresso la sede sociale dell'associazione e dovrà essere compilato esottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciatagli daisoci.Il quaderno di campagna deve essere compilato anche quando gliinterventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derratealimentari immagazzinate, deve essere utilizzato per gli impieghieffettuati in ambito extra-agricolo (verde pubblico, diserbo canali,sedi ferroviarie, ecc.), anche in questo caso, se i trattamenti sonorealizzati da contoterzisti, il registro dei trattamenti potrà esserecompilato dal titolare o legale rappresentante dell'impresa o dell'entesulla base del modulo rilasciato per ogni singolo trattamento dalcontoterzista oppure direttamente dallo stesso contoterzistacontrofirmando ogni intervento fitosanitario effettuato.Sono esentati invece dalla compilazione del registro dei trattamentii soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in ortie giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio.Si ricorda che il quaderno di campagna deve essere esibito su richiestadell'Autorità competente che ha la facoltà di effettuare controlli eriscontri nelle aziende agricole.Le schede di compilazione del registro dei trattamenti devonoprevedere tutte le informazioni indicate dal comma 3 dell'art.42D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001 e, per ciascuna coltura presenteall'interno dell'azienda, le annotazioni circa le date di semina (otrapianto), di inizio fioritura e di raccolta.Per quanto riguarda le fasi fenologiche di inizio fioritura e di raccolta,l’informazione può essere indicativa nei casi in cui, per la stessaspecie, tali epoche risultino diverse in relazione alle caratteristichedelle varietà o cultivars presenti nell'azienda.
a cura di Leonardo Lulli
www.terretruria.it/qdc
Questo strumento rappresenta un servizio che Terre dell’Etruria mettegratuitamente a disposizione dei propri Soci con l’intento di renderesemplice e, al tempo stesso, innovativa la gestione del quaderno dicampagna da parte degli agricoltori. Conoscere i dettagli del softwareed il suo utilizzo è possibile contattando l’Ufficio Agronomico pressola sede della cooperativa a Donoratico(Dott. Paolo Granchi, tel. 0565 775488 - mobile 335 7612992).
Cos’è il registro dei trattamenti:
Il registro dei trattamenti (conosciuto anche come “Quaderno dicampagna”) effettuati nel corso della stagione di coltivazione deveessere compilato seguendo quanto contenuto nella CircolareMinisteriale n. 32469 del 30 ottobre 2002 (Modalità applicativedell'art. 42 del D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001, relativo ai dati diproduzione, esportazione, vendita ed utilizzo di prodotti fitosanitarie coadiuvanti di prodotti fitosanitari) e deve essere conservato al finedi consentire alle Autorità regionali competenti la verifica nell'ambitodei piani di monitoraggio e di controllo ufficiale realizzati sul territorio.Per “registro dei trattamenti” si intende un modulo aziendale cheriporti cronologicamente l'elenco dei trattamenti eseguiti sulle diversecolture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativiciascuno ad una singola coltura agraria.Il registro dei trattamenti va conservato almeno per l'anno successivoa quello a cui si riferiscono gli interventi annotati.Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tuttii prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti utilizzati in azienda(classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati)entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso.La scheda per il registro dei trattamenti dovrà, perciò, riguardareanche i prodotti fitosanitari classificati come irritanti e non classificati,che possono comunque presentare rischi per l'ambiente e per la saluteumana. Scopo del registro è quello di fornire il quadro complessivodella “pressione ambientale” derivante dall'utilizzo dei prodottifitosanitari nell'azienda. Dal registro possono essere ricavate essenzialiinformazioni circa il corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari, sottoil profilo ambientale, fitosanitario ed economico oltre che sanitario.Il registro dei trattamenti è un adempimento a carico del titolare(proprietario o conduttore) dell'azienda agricola, che al terminedell'anno solare deve sottoscriverlo, può essere compilato e sottoscrittoanche da persona diversa qualora l'utilizzatore dei prodotti fitosanitarinon coincida con il titolare dell'azienda e nemmeno con l'acquirente
12
13
Passando al dettaglio la nostra regione i dati delle superfici investite e delleproduzioni vedono le provincie di Pisa e Siena e Grosseto come le maggioriaree di produzione con circa 17000/ha che rappresentano quasi il 70%della superfice Toscana.
La nostra Cooperativa ha ritirato nella Campagna scorsa complessivamente30.214 ql di prodotto conferito da 214 aziende distribuite in ordine digrandezza tra i centri della Sdriscia (Vignale-Riotorto), Cascina, Rosignanoe Grosseto San Martino. Il prodotto lavorato è prevalentemente GirasoleConvenzionale destinato ad uso alimentare, mentre in quantità minorecirca 2.000 ql è stato ritirato come Alto Oleico ed una piccola parte comebiologico.La legislazione italiana definisce il prodotto Convenzionale o Alto oleicoin base al contenuto di acido oleico e acido linoleico:
Girasole ad alto contenuto di acido linoleico, prodotto da varietà comuni, con percentuali di acido linoleico comprese tra 40% e 74% e di acido oleico comprese tra 13% e 40%;
Girasole ad alto contenuto di acido oleico, prodotto da varietà alto oleiche, con percentuali degli acidi linoleico e oleico comprese, rispettivamente, tra 3% e 20% e tra 70% e 85%.
a coltivazione del Girasole rappresenta per lanostra Cooperativa una delle colture estensivepiù importanti dopo i Cereali . L’industrianazionale mantiene un buon livello di attenzioneverso questa coltura generando prezzi che purrisentendo in modo influente di un mercatomondiale dei prodotti oleaginosi in difficoltà,possono considerarsi sostenibili per lacoltivazione specialmente nelle areetradizionalmente vocate .Nel contesto mondiale la coltivazione del
Girasole ha registrato un significativo incremento a partire dagli anni 80,e vede come maggiori produttori i paesi dell’ex URSS con circa il 47 %della produzione mondiale, che ha raggiunto nel 2011 i 37 milioni ditonnellate* ( dati convegno ASSITOL Perugia 24/02/12), seguono altripaesi quali il gruppo Europa con il 21%, pari a circa 8 mil./tn e a seguireArgentina (9%), Cina (4%) ecc. In italia la coltivazione è particolarmentediffusa nelle regioni del centro ed i dati di coltivazione 2011 (fonte ismea)riportano la Toscana al secondo posto con circa 25000/ha.
La cura di Gianpiero Botrini
Produzione girasole in Italia 2011
Toscana produzione girasole 2011
Dalla mescolanze dei due tipi può derivare olio con caratteristiche acidicheintermedie che non rientrano nei valori previsti, ciò comporta undeclassamento dell'olio da girasole a olio di semi vari con conseguentedeprezzamento. Questa importante annotazione giustifica la indispensabilenecessità di tenere separate le due tipologie di prodotto, condizione nonsempre facile da realizzare nelle fasi e nell’organizzazione del ritiro e dellostoccaggio dello stesso. Al fine di poter disporre elementi di valutazioneper l’orientamento della coltivazione del girasole per la prossima campagna,abbiamo analizzato i dati di conferimento del 2011 e li abbiamo messi aconfronto con la vendita del seme distribuito dai vari magazzini dellacooperativa. Da questa analisi è emerso il mancato conferimento di prodottoda parte di n° 98 aziende che avendo acquistato 636 dosi di seme nonhanno conferito il prodotto per un potenziale stimato di circa 14.000 ql.,inoltre ci sono state n° 27 aziende che non hanno acquistato il seme incooperativa ma che hanno conferito 3.590 ql di prodotto pari a circa 195dosi di seme.Quanto evidenziato mette in risalto una sorta di mancato equilibrio nelservizio di ritiro e distribuzione del prodotto messo a disposizione dallaCooperativa che ci induce ad alcune riflessioni ed interrogativi che dobbiamoporci e discuterne con i Soci Produttori al fine di raggiungere miglioramentie soluzioni necessarie ad ottimizzare questo servizio:
La cooperativa non dispone di semi validi ?Il prezzo dei sementi non è concorrenziale?Il servizio di ritiro del prodotto non è sufficientemente organizzato?I prezzi di liquidazione non sono soddisfacenti?
Nella messa a confronto dei dati, al fine di evidenziare il comportamentoproduttivo delle varie tipologie di seme di girasole, abbiamo volutoimmaginare come se tutto il girasole coltivato dalla cooperativa fosse uncampo sperimentale. Il lavoro, un po’ ambizioso per la molteplicità deidati, ha comunque confermato le potenzialità produttive di alcune varietà.Mettendo a confronto i dati per cercare di ottenere un risultato più attendibilepossibile, si è tenuto conto delle aziende che hanno utilizzato solo un tipodi seme con un impiego medio di 85000 dosi/ha. Sul totale delle 214aziende che hanno conferito girasole, alla fine ne sono state scelte n° 127pari a una superficie di 612 ha. Il risultato medio totale della produzioneè risultato di 24,33 ql/ha, molto in linea con la resa media nazionale di ql25/ha stimata da Assitol. Nel dettaglio viene elencata una classifica dellevarietà che hanno dato i migliori risultati in termine di produttività. Bisognaoggettivamente tenere presente che le aree di coltivazione differiscono traloro per condizioni agronomiche epoca di semina tecniche di concimazioneecc. dando origine ad un dato che alla fine non può essere omogeneo. Idati che emergono in merito al comportamento varietale portano comunquea distinguere buone rese in termini di media assoluta delle varietà di girasolePR63D82, PR64J80, PR64A36 e MAS 92 B, tutte superiori
alla media generale (le prime tre sono utilizzate da un notevolenumero di aziende). Interessante può essere anche lo spunto di resamax che in alcuni casi risulterebbero aver raggiunto i 60ql , mentresono stati considerati: NC = Non Classificabili, alcuni valori chescostavano eccessivamente da un parametro di attendibilità.
a cura di Gianpiero Botrini
Risultato elaborazione dati
Calcolo dell’investimento
Calcolata la quantità di seme da impiegare, la distanza di semina sulla filaverrà stabilita in funzione della distanza tra le file; ipotizzando chequest’ultima sia di 70 cm, il numero finale di 6,5 p.te/mq. si ottieneseminando a una distanza sulla fila di 17 cm che corrisponderà circa n°82.000 semi/ha cioè il 25% di seme in più dell’investimento finale desiderato.Altro aspetto fondamentale per la coltivazione del girasole è sicuramentequello della concimazione, passaggio che si cerca sempre di rendere il piùredditivo possibile limitando le quantità di fertilizzanti, ma a vantaggiodi rese sempre maggiori. In questa direzione va l’ultima interessantesoluzione proposta dai tecnici SCAM che consigliano l’impiego di unfertilizzante NP chiamato MICROGRAN TOP titolo 12.24.5.0. checontiene Zn ed è prodotto in microgranuli da distribuire localizzato allasemina. Tale soluzione che unisce indubbi vantaggi agronomici ad unconsiderevole risparmio dei costi di concimazione e distribuzione, vieneindicata nelle seguenti soluzioni:
Prospettive per la prossima CampagnaFare delle previsioni su condizioni e prezzi della prossima Campagna 2012è sicuramente molto difficile e quando si fanno, spesso si finisce per farlesbagliate, soprattutto per effetto di un mercato mondiale suscettibile arepentini cambiamenti ed instabilità. Allo studio c’è la possibilità di pre-contratti di coltivazione, per il girasole Alto Oleico ed Alto Oleico Biologico,che parlano di prezzo fisso € 370/tn oppure di una maggiorazione di €20/tn di premio rispetto al prodotto convenzionale, mentre per il girasolebiologico vengono proposti € 450/tn a prezzo fisso. Il prezzo fisso permettedi programmare la coltivazione, concedendo la prospettiva di un valoreche sia superiore alla sostenibilità della coltura, dando quindi un marginecerto. Di contro c’è: la possibilità che i prezzi di mercato siano superiori,il fatto che la resa produttiva del girasole Alto Oleico è inferiore alconvenzionale, un maggiore condizionamento nella logistica delconferimento e la necessità di garantire all’industria una certa produzione.Il tema necessita di essere affrontato in un confronto aperto tra Cooperativa,Soci conferitori e industria trasformatrice in modo da poter adottare unsistema che sia in grado di concedere al Socio Produttore la miglioremarginalità possibile.Nel complesso possiamo comunque poter dire che anche per la prossimaCampagna la coltivazione del girasole sarà una coltura valida ed in gradodi dare rotazione agronomica e sostenibilità alle nostre aziende agricole.Per maggiori dettagli ed informazioni sono a disposizione i tecnici di zonadella CooperativaArea Grosseto:Bracciali Roberto 0564-415717/346-1694267Area Val di Cornia: Botrini Gianpiero 0565-20800/335-1021906Area Livorno/Pisa: Boscolo Massimo 0586-744175/335-7350790 e GheriFabio 335-7350791
Alla fine questo metodo di analisi, anche se un pò permissivo esicuramente migliorabile, si può ritenere un utile strumento divalutazione per cogliere spunti sulla scelta varietale per la prossimacampagna 2012. Nel numeroso e oserei dire eccessivo panoramavarietale proposto dalle ditte sementiere, si dovrebbe a mio avvisotenere conto di inserire solo varietà che abbiano superato test dicoltivazione interna con accertato miglioramento rispetto a quellegià utilizzate. Compito che dovrebbe spettare di diritto alla ricercaufficiale, ma che è troppo in balia delle leggi del libero mercatodella distribuzione. Altro aspetto importante che dovremmo poterprendere in considerazione, è la scelta e la coltivazione di varietàche abbiano una buona capacità di resa in olio, parametro chedovrebbe entrare in gioco nei rapporti di sensibilità da partedell’industria per eventuali incentivazioni e premialità e che sarebbegiusto riconoscere come è già successo per i programmi di produzionesu contratti di filiera del Grano Duro Sigrad per il valore delleproteine. In merito al panorama delle principali varietà disponibilie prescelte per essere distribuite dai magazzini della nostraCooperativa, si confermano PR63D82, PR64J80, come Girasoliconvenzionali e PR64H41 e MAS 92 B come Girasoli Alto oleici.Per la varietà VIDOC dovrebbe essere l’ultimo anno dicommercializzazione e verrà sostituita con l’equivalente e miglioratoMAS 83R. Di nuova introduzione saranno invece NK ROCKY eSANBRO, quest’ultimo già conosciuto sul mercato da qualche anno,mentre si potranno provare anche gli ibridi PR64A31/R ePR64H42/R con il carattere di resistenza a diserbi specifici per ilcontrollo anche del girasole selvatico. Affrontando altri temi dicarattere agronomico, il buon risultato della coltivazione del girasoleè dato principalmente da una ottimale densità di semina, che devetenere conto di una buona tecnica di preparazione del terreno e unaadeguato posizionamento del seme a diretto contatto con la primazona fresca di terreno. Elaborando i dati della sperimentazione, siottiene che per avere un risultato finale ipotizzato in 6/6,5 piantemq. (circa 60.000/65.000 piante/ha), occorre calcolare una quantitàdi seme pari a circa il 15/30% in più, per compensare le naturalifallanze di nascita di alcuni semi. In un esempio qui di seguito vieneriportato le considerazionida fare per il calcolo delle quantità diseme da impiegare.
14
a cura di Miriano Corsini
15
Collesalvetti 3 Gennaio 2012
Caro Presidente, ti ringrazio tanto della bella lettera che ci hainuovamente inviato per le feste. Approvo tutto quello che hai scrittocompreso il richiamo che fai a noi soci e il commento sulla situazionepolitica. A me pare che hanno scomodato, quelli che te chiami illustribocconiani ma alla fine a pagare siamo sempre gli stessi. Discorsisu quello che si dovrebbe risparmiare dalla politica se ne fanno tantie da tanto tempo ma poi quelli sono sempre intoccabili e non se fadi niente. La strigliata a noi soci, fai bene a falla perché fra noi cisono tanti che fanno il suo comodo e vengano in cooperativa quandogli fa comodo e possono avere dei vantaggi. Io ormai ha una certaetà ma ho sempre rispettato la cooperativa in modo particolare quandoè cambiata la gestione anche se non ho una grande azienda e il miofatturato non è un granchè. Però ci credo e vorrei che tutti quelli chesi sono fatti soci avessero un maggiore rispetto proprio perché lecose sono cambiate. Io mi servo del magazzino del …….e libisognerebbe fare qualche intervento sul magazzino e sul personale,specie uno che secondo me dovrebbe essere richiamato perché nonmi pare che abbia una grande voglia di lavorare. Ti faccio gli augurimigliori per l’anno nuovo e per la cooperativa che vada sempremeglio anche se oggi mi pare che ci sia tanto bisogno di dassi da fareperché in agricoltura le spese aumentano e i prezzi dei nostri prodottinon aumentano mai. Coraggio e auguri.
(lettera firmata)
Cascina 16 Marzo 2012
Caro presidente,come ti avevo già detto quando ci siamo visti al congresso a Firenze,ti scrivo per ribadire come al centro di Cascina ci sia bisogno di untuo intervento con mano pesante se non voi che i soci o anche soloclienti vadano da altre parti. Vai pure a vedere il mio fatturato conla cooperativa e vedi pure il conferimento. Credo di esser uno deimaggiori soci clienti della cooperativa. Un tempo si andava a Cascinasenza problemi la disponibilità era massima sia quando andavi acomprare il concime sia quando portavi il mais per seccarlo o ilgrano. Oggi le stesse persone sono cambiate in peggio. Quando portii prodotti sembra che tu gli faccia un dispetto e c’è sempre prontauna scusa, o non c’e posto o in quel momento c’è un tubo rotto, operché manca una persona o altre cose che sono solamente scuseperché ho verificato. Cosa si fa a quel punto? si porta il granoturcodove lo ricevono volentieri. Avviene cosi anche quando è il momentodel grano. Per queste cause L…..se n’è andato, lui è particolare mai torti sono maggiormente del Sig. ………….. In Magazzino non c’è ne ordine ne attenzione anche nei giovani che dovrebbero vedereli il loro futuro. Stai tranquillo 5 minuti di più per mettere a postonon ci stanno. Mi viene una domanda da farti, ma in tutti gli altrimagazzini è così?. Avete o è andata via non si sa bene, una persona.Meno male, ma di quelli che sono rimasti quanti dovrebbero fare lastessa strada? Perché il proverbio dice che se in un paniere c’è unamela ….., piano piano ……. anche le…… buone. Quindi attenzione.Vorrei se ti è possibile una risposta e anche, con i tuoi impegni unincontro a Donoratico o qua a casa mia sempre per questioni diCascina che non voglio mettere per iscritto. All’ assemblea non hopartecipato per questo motivo, come altri soci. Ti faccio tanti salutie auguri di buon lavoro.
(lettera firmata)
Firenze, Dicembre 2011
Caro Miriano, ho letto con particolare interesse la lettera di auguriche come al solito vuoi regalarci nel periodo delle festività. Quest’annopoi l’ho apprezzata in modo particolare poiché mi ha costretto ariflettere molto sul lavoro che stiamo facendo, sulle condizioni divita e di come hanno passato il Natale i lavoratori delle aziende incrisi che hanno già adesso la certezza di non poter rientrare a lavoro.E’ una lettera profonda e mi piacerebbe molto che tutti i soci dellacooperativa le dedicassero l’attenzione che merita, anche si mi rendoconto che è sperare troppo. La crisi lascia poco spazio alla progettualitàfutura delle aziende, come lascia poco tempo per riflettere attentamentesui comportamenti della politica (in generale) o sui nostri in particolare.Ecco perché gradirei che i soci della cooperativa, da quelli più giovani,non tralasciando ovviamente quelle persone che hanno fatto la storiadelle cooperative che ora sono diventate Terre dell’Etruria, facesserosentire le loro considerazioni, la loro voce su quanto hai scritto, perdimostrare che tutto non passa inosservato. Io ho letto e ho scritto,complimenti e grazie. Quello trascorso è stato un anno che mi haportato con gli amici della…… a rincorrere le crisi delle più importantiimprese toscane. Quindi sono ben in grado di capire l’analisi che faisulla situazione economica del paese, sulla manovra del governo.Analisi che condivido totalmente, anche se ritengo che per un giudiziodefinitivo dovremo aspettare la fase due della manovra e vedere lasua ricaduta sulle famiglie e sulle imprese. Così come apprezzo ilrichiamo che fai ai soci della cooperativa. In questo particolaremomento un loro diverso approccio verso quella che tu definisci laloro impresa è obbligatorio. Caro Miriano avrei preferito farti gliauguri di persona, come si usa tra veri Amici, ma purtroppo leresponsabilità delle nostre funzioni, a volte, non premettono di farequello che vorremmo. E di Amici in toscana ne ho pochi, tu sei unodei pochi. Con affetto e amicizia ti auguro un buon 2012.
(lettera firmata)
Roma, Dicembre 2011
Caro Miriano,ho letto con piacere – e con sicuro interesse – la elegante, non ordinariacircolare con auguri da te indirizzata ai soci della Cooperativa;iniziativa assai opportuna, ricca di spunti ben mirati al conseguimentodi obiettivi idonei a dare ulteriore slancio a Terre dell’Etruria, mediantelo sviluppo delle sue attività, la fidelizzazione e l’ampliamento dellabase sociale. Complimenti. Per correttezza debbo dirti che – davecchio liberale – condivido solo il 90 per cento delle tue riflessionipolitiche e dei tuoi auspici; ma di questo ne parleremo nel nostroprossimo incontro. Ti ringrazio di cuore, caro Miriano per gli auguri,graditi, per le imminenti festività che chiuderanno il 2011 e aprirannoil nuovo anno. E’ stato gratificante, per me, aver arricchito con il tuonome l’elenco degli Amici, ossia delle persone alle quali ti sentilegato da stima convinta, connotata da reciproco rispetto dei propriruoli , ma soprattutto da solidale collaborazione. Concludo rinnovandotigratitudine per la cordialità e l’amicizia che vuoi e sai coltivare inmio favore, nonché auguri fervidissimi a 360 gradi anche a te, siaper le festività, sia per il tuo delicato e apprezzato impegno.
(lettera firmata)
a cura di Miriano Corsini
Un’unica risposta per le quattro lettere pervenute. Poche? Tante?.Non mi posso dare una risposta perché sui temi che ciascuna dellelettere ricevute ha “toccato”, ho ricevuto moltissime telefonate.Alcune eccessivamente gratificanti sulla lettera e sulla conduzionedella cooperativa. Altre molto, molto, aiutatemi a dire molto critichesulla gestione di due-tre magazzini. Tanto per dirla chiaramente unoper ogni provincia. Le critiche sembrano partorite dalla stessa mamma,nel senso che sono le solite: scortesia, scarsa attenzione al socio-cliente che va al magazzino ad acquistare, risposte che vengono datecon leggerezza da una parte, che vengono date con scarsa educazionedall’altra, incuria della merce. Due delle quattro lettere ricevuteaffrontano solo parzialmente i problemi che mi sono stati posti congarbo ma, al tempo stesso, con estrema fermezza, al telefono. Sulleprime due lettere ringrazio i due amici, anzi “piu’ che amici” per leparole spese e ringrazio soprattutto “il vecchio liberale” cui sonolegato da profonda stima, amicizia e affetto, perché pur apprezzandola lettera inviata ai soci, condivide, dice, il 90% delle mie affermazionisulla situazione politica. Conoscendo la sua precisione, è già unapercentuale altissima. Oserei dire che condivide “quasi tutto”.Ovviamente lo ringrazio anche per questa distinzione. Ringrazioanche l’altro amico dicendogli che talune volte (un tempo) (oggispesso), proprio per gli impegni che ciascuno di noi ha, si seguonostrade che portano a incontrarsi più raramente rispetto al passato.Nonostante ciò l’amicizia, quando è quella con la A maiuscola,rimane e forse addirittura si rafforza. Grazie per le belle parole spesee auguri anche a te. Le altre due lettere affrontano argomenti specificiche sono all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione cheè impegnato a tentare di risolverli. E’ difficile, almeno per me, daredelle risposte. Io credo che ciascuno di noi che svolge un lavoro fattoanche di relazioni dovrebbe capire quanto queste pesino nel rapportocon il socio (proprietario della Cooperativa) e con il cliente in generale.Si dovrebbe capire che se il socio rimane soddisfatto, proprio di comeviene accolto e servito, ritorna volentieri e capisce di essere a casapropria. Se viceversa al suo ingresso nel negozio viene appena degnatodi uno sguardo, o peggio apostrofato con scarsa educazione, lo stessosi sentirà “fuori casa” e agirà di conseguenza. Anche perché non tuttihanno la fermezza di reagire, cosa che sarebbe invece necessaria.Alcuni escono del tutto come è successo ad uno dei più importantisoci di Cascina (importante per fatturato e conferimento). Ci rimettel’azienda e indirettamente, è bene che tutti i lavoratori lo sappiano,ci rimettono pure i colleghi di lavoro che invece portano avanti laloro mansione con meticolosità, competenza, educazione. Ho inmente di proporre al Consiglio di Amministrazione che il prossimomese di Aprile si tenga una apposita giornata, allargata ai consiglidelle sezioni soci. su quella che deve essere la cooperativa futura,all’interno di questa discussione è chiaro che verrà trattato anche ilproblema del personale. La crisi ci obbliga a riprogettare il nostrofuturo a ripensare una cooperativa che riesca ad affrontare e a darerisposte ai problemi dei soci all’interno di un mercato sempre piùglobale, sempre più difficile, sempre più penalizzante per le nostreproduzioni. I lavoratori devono essere coinvolti in questo progettoe chi non ci vuole stare è meglio, molto meglio, che cerchi altresoluzioni. Lavorare in cooperativa non è un obbligo, così come vengoa dire spesso che stare in cooperativa controvoglia, anche per il socio
16
“ondivago” non è imposta da alcuna legge. Nel frattempo chiedo,come ho già spiegato telefonicamente a chi ha utilizzato le vie brevi,anziché la lettera, a tutti coloro che hanno scritto che siamo impegnatia risolvere questo dannoso problema. Invito tutti coloro che invece,sono stati zitti ad evidenziare eventuali altri comportamenti nonpropriamente corretti in maniera di avere un quadro completo e suquesto aprire una discussione che porti ad eliminare tutto ciò chepuò creare tensioni aprendo, se necessario, un confronto anche conil sindacato. Intanto Vi ringrazio, perché con il vostro metterci aconoscenza di questi temi dimostrate il vostro attaccamento allacooperativa. Grazie ancora.
(Miriano Corsini)
Pontedera, 28 Marzo 2012
Salve sig. Miriano Corsini presidente di Terre dell’Etruriasono.…….socio della Cooperativa iscritto nella sezione soci delCasino di Terra, abito a Pontedera, ma ho del terreno a Riparbella.Queste righe per segnalarle, a scopo collaborativo, avvenimentivissuti, da me stesso giudicati negativi e di seguito suggerimenti tesia risolvere. In concreto: mio rammarico per non avere partecipatoper tre volte alle assemblee tenutesi al C. di Terra assenze dovuteall’arrivo in ritardo della lettera di convocazione. N.B. lettere spediteai primi di Febbraio ed arrivate fine Marzo. Già l’anno passato avevomandato un fax indirizzato alla persona che aveva preseduto taleassemblea (no risposta) consigliando come di seguito ripeto: crearein cooperativa un “data base” dei soci che hanno l’indirizzo e-mailquindi informarli con tale mezzo. E’ gradito un commento.Cordialmente…… Voglia gradire auguri di Buona Pasqua.
(lettera firmata)
Il problema sollevato dal socio, quest’anno in particolare, è diventatoun problema comune in tutte le sezioni soci. La convocazione èarrivata in tempo utile a non più del 50% dei soci. La spedizione èavvenuta regolarmente, in tempo sufficientemente utile. Purtroppoi ritardi, che hanno sfiorato il mese, non sono imputabili a noi.Comunque raccolgo il suggerimento del “data base” con gli indirizzidi posta elettronica. E’ chiaro che dovremo inviare a tutti i soci unarichiesta in tal senso consapevoli che, data la composizione dellabase sociale, arriveremo a non più del 50/55%. Un numero non altoma significativo per partire. Grazie del suggerimento che va anchea migliorare la nostra organizzazione.
(Miriano Corsini)
17
Il mondo dei prodotti fitosanitari sta vivendo una profonda mutazione in seguito all’entrata in vigoredelle nuove disposizioni legislative che regolamenteranno la disciplina di tale materia. Questasituazione sta determinando grandi cambiamenti nella scelta dei prodotti per la difesa del vigneto.Nell’annata appena trascorsa, la scarsità di piogge ha generalmente indotto l’adozione di una difesaantiperonosporica con turni d’intervento abbastanza “lunghi” rispetto alla norma. Le strategie didifesa impostate con i prodotti di recente introduzione sul mercato, pur con diversi meccanismid’azione, non sempre completamente noti, si sono rilevate, in molti casi, non sufficienti a contenerein limiti accettabili il patogeno. D’altro canto, tale andamento meteorologico ha creato le condizioniscatenanti per la diffusione di altri temibili patogeni del vigneto, tra i quali l’oidio.
Cerexagri, società leader nel settore degli agrofarmaci, con questa breve nota desidera portareall’attenzione del pubblico i brillanti risultati ottenuti nell’annata appena trascorsa in collaborazionecon alcune delle più note aziende viti-vinicole italiane. Di particolare soddisfazione sono stati quelliconseguiti con linee antioidiche imperniate su prodotti a base di zolfo, proposti con formulazioni ditecnologia esclusiva e brevettata.
Polithiol: impiegabile nella fase “al bruno”, è una suspo-emulsione di olio minerale paraffinicoattivata con coadiuvanti specifici, tra i quali lo zolfo recita un ruolo fondamentale. Prodotto idealeper controllare vecchi e nuovi parassiti (Eriofidi, Acari Tetranichidi, Cocciniglie, ecc.), è un aiutoindispensabile per impostare linee di difesa fin dall’inizio della stagione. Di notevole interesse sonoanche gli effetti collaterali nei confronti di numerosi patogeni fungini (Oidio, Escoriosi, ecc.) cheriducono il loro potenziale infettivo. Impiegabile anche in agricoltura biologica.
Microthiol Disperss: utilizzabile in tutto il ciclo vegetativo (compresi i trattamenti precoci), è unformulato a base di zolfo (80%), esente da selenio, in microgranuli idrodisperdibili. L’esclusivagranulazione Disperss permette l’assenza di polveri, una dispersione immediata (si versa direttamentein botte) ed un’eccellente sospensibilità (oltre 750 grammi di prodotto in 1 litro d’acqua). Impiegabileanche in agricoltura biologica.
Thiopron: sofisticata formulazione liquida, presenta le micelle di zolfo al minimo della dimensioneper fornire la massima efficacia del principio attivo ed, al contempo, garantire una perfetta selettività.Particolarmente indicato per la fase iniziale della stagione, ma applicabile sempre, sfrutta al megliola triplice attività dello zolfo (preventiva, curativa ed eradicante) ed il suo meccanismo d’azionemultisito antiresistenza, uniti ad un’elevata resistenza al dilavamento, determinata da specialicoadiuvanti. Impiegabile anche in agricoltura biologica.
Cerexagri Italia s.r.l. - 47522 S. Carlo di CESENA (FC) - Via Terni, 275 - Tel. 0547 661523 - Fax 0547 661450 - www.cerexagri.it
18
Colture Arboree - Aprile - Maggio - Giugno 2012COLTURA
FASEFENOLOGICA
AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO
DOSENOMECOMMERCIALE
I trattamenti fungicidi consentiti in regime di agricoltura biologica indicati prevedono un intervallo tra i trattamenti di 6-8 gg.
a cura dell’Agronomo Paolo Granchi
I prodotti per la difesa sono indicati considerando un turno tra i trattamenti di 10/12 gg.
Vite AprileGemma cotonosa -grappoli separati
Lt. 5/hl POLITHIOL
MaggioGrappoli separati -inizio fioritura
Lt. 1/ettaro - Lt. 0,7/ettaro PROSPER o BATAM
GiugnoFine fioritura -Chiusura grappolo
Lt. 1,25/ettaro ARIUS SYSTEM
AprileGemma cotonosa -grappoli separati
Lt. 5/hl POLITHIOL
MaggioGrappoli separati -inizio fioritura
Lt. 4/ettaro THIOPRONGiugnoFine fioritura -Chiusura grappolo
Vite(impiantiin conduzionebiologica)
Oidio, acari, cocciniglie,escoriosi
Escoriosi, peronospora
Olio minerale + zolfo
Metiram
Cimoxanil + rame
Kg 2/ettaro POLYRAM DF
Kg 2,5/ettaro CUPOFRIX C dispers
Oidio Zolfo Lt. 2,5/ettaro THIOPRON
Meptildinocap Lt. 0,5/ettaro KARATHANE STAR
Acari ed eriofidi Pirydaben Lt. 0,70/ettaro CALIPER EC
Etoxazolo Lt. 0,25/ettaro BORNEO
Oidio Spiroxamina
Tebuconazolo + zolfo
Iprovalicarb + Fenamidone+ fosetyl AL
Kg 2,5/ettaro TEBUZOL DISPERS
Oidio Quinoxifen + miclobutanil
Amisulbrom + mancozeb
Rame + Fosetyl Al
Kg 2,5/ettaro SUNBLIGHT
Kg 4/ettaro OPTIX R dispers
Clorantraniliprole Lt. 0,15/ettaro CORAGEN
Spirotetramat Lt. 1,5/ettaro MOVENTO 48 SC
Peronospora
Tignoletta
Cocciniglia
Clorpirifosmetil Lt. 1,5/ettaro DEVOX
Kg 2,5/ettaro R6 TREVI
Carfentrazione etile Lt. 0,3/hl SPOOTLIGHT
Metossifenozide Lt. 0,4/ettaro PRODIGY
Peronospora
Spollonatura
Tignoletta (I gen.ne)
Fluazinam Lt. 1,5/ettaro TIZCABotrite
Cicloxidim Lt. 6/ettaro STRATOS ULTRAGramigna
Oidio, acari, cocciniglie,escoriosi
Escoriosi e oidio
Olio minerale + zolfo
Zolfo micron.to
Rame idrossido
Lt. 3/ettaro THIOPRON
Kg 2,5/ettaro KODICE 3000
Oidio Zolfo Kg 5-7/ettaro MICROTHIOL DISP
Rame ossicl. + idrossido Kg 3/ettaro AIRONE PIU’
Tripidi e Tignoletta(I gen.ne)
Spinosad Lt. 1/ettaro SUCCESS
Oidio Zolfo
Olio di colza + estrattodi crucifere
Gr 300 + 1 It/hl DUO-FRUIT
Bacillus th Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX
Bacillus subtilis Kg 3/ettaro SERENADE max
Tignoletta
Botrite
Peronospora
Peronospora
Rame idrossisolfato Kg 5/ettaro POLTIGLIA DISPERSPeronospora
19
Colture Arboree - Aprile - Maggio - Giugno 2012COLTURA
FASEFENOLOGICA
AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO
DOSENOMECOMMERCIALE
a cura dell’Agronomo Paolo Granchi
*Mosca dell’olivo: a partire dal 01/07/2012 sarà attivato il servizio di monitoraggio della mosca delle olive con invio SMS solo al superamentodella soglia di intervento per zona campionata (10% di infestazione attiva) per olivete difese con lotta guidata.
Olivo AprileRipresa vegetativa -Pre fioritura
Kg 300/hl KODICE 3000
MaggioFioritura -fine fioritura
Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro+ Lt. 7/ettaro
IMPULSIVE + BORTRAC+ LAST-N
GiugnoFine fioritura -Indurimento nocciolo
Kg 600/hl POLTIGLIA DISPERS
Olivo(impiantiin conduzionebiologica)
AprileRipresa vegetativa -Pre fioritura
Kg 300/hl KODICE 3000
MaggioFioritura -fine fioritura
Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro IMPULSIVE + BORTRAC
GiugnoFine fioritura -Indurimento nocciolo
Kg 600/hl POLTIGLIA DISPERS
Rogna
Cercosporiosie fumaggine
Rame idrossido
Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU
Occhio di pavone DodinaTrifloxistrobin+tebuconazolo
Ml 150/hlGr 25/hl
VENTUREX 35FLINT MAX (Novità-Xn)
Tignola dell’olivo(gen.ne antofaga)
Fosmet oppureBacillus th
Ml 300/hl oppureKg 1/ettaro
IMIDAN EC oppureDELFIN o TUREX
Allegagione Alghe + boro + Azoto
Bacillus th
Occhio di pavone Rame idrossisolfato
Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU
Carfentrazone etile Ml 300/hl AFFINITY
Caolino Kg 3/hl SURROUND WP
Rogna, Cercosporiosi
Disseccamento polloni
Mosca dell’olivoe prevne cascola
Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX
Alghe + boro + Azoto Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro+ Lt. 7/ettaro
IMPULSIVE + BORTRAC+ LAST-N
Tignola dell’olivo(gen.ne antofaga II trat.)
Allegagione
Dimetoato Ml 200/hl ROGATOX ECMosca dell’olivo*e tignola Fosmet Ml 300/hl IMIDAN EC
Occhio di pavone
Rogna, Cercosporiosi
Rame idrossido
Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU
Tignola dell’olivo(gen.ne carpofaga)
Bacillus th Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX
Allegagione Alghe + boro
Bacillus th
Occhio di pavone Rame idrossisolfato
Rame ossicloruro Ml 350/hl FLOWBRIX BLU
Caolino Kg 3/hl SURROUND WP
Rogna, Cercosporiosi
Mosca dell’olivoe prevne cascola
Kg 1/ettaro DELFIN o TUREX
Alghe + boro Lt. 3/ettaro + Lt. 1,5/ettaro IMPULSIVE + BORTRAC
Tignola dell’olivo(gen.ne antofaga II trat.)
Allegagione
Cattura massale N° 150/200 trappole/ettaro MAGNET OLIMosca dell’olivo(minimo 5 ettaro)
POLTIGLIA DISPERS
20
Colture Orticole - Gennaio - Febbraio - Marzo 2012
Colture Erbacee
a cura dell’Agronomo Paolo Granchi
COLTURAFASEFENOLOGICA
AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO
DOSENOMECOMMERCIALE
*Utilizzo consentito fino al 30/11/2012
Pesco, Susino,Albicocco
AprileRipresa vegetativa
Gr 300/hl PROCLAIM COMBI*
MaggioFine allegagione -indurimento nocciolo
Ml 50/hl BORNEO
Ml 300/hl
POLTIGLIA DISPERS
Ml 350/hl
Ml 300/hl
GiugnoIndurimento nocciolo -Pre raccolta
Melo e Pero AprileRipresa vegetativa -Orecchiette di topo
Gr 300/hl PROCLAIM COMBI*
MaggioFioritura - fine allegagione
Ml 50/hl BORNEO
GiugnoFine fioritura -Indurimento nocciolo
Gr 30/hl
Ml 350/hl
Fragola Fine AllegagionePre raccoltaAprile-Maggio
Gr 150/hl TELDOR
Ml 20/hl MATACAR FL
Ml 150/hl
Pomodoro Post trapianto Kg 0,5/ettaro METRIPHAR 70 WG
Kg 4/ettaro MEXIL ORO R
Fine fioritura -Allegagione
Kg 3,5/ettaro
POLTIGLIA DISPERS
Gr 120/ettaro
Ml 100/hl
Ml 150/hl
Ticchiolatura e oidio Dodina + bitertanolo
Rame idrossisolfato Gr 700/hl POLTIGLIA DISPERS
Afidi e psilla Imidacloprid Ml 70/hl CORSARIO
Ragnetto rosso e giallo Etoxazolo
Trifloxistrobin+tebuconazolo
Ticchiolatura, oidio,maculatura bruna
Trifloxistrobin+tebuconazolo
Fosmet Ml 300/hl IMIDAN EC
Spiroteramat Ml 250-300/hl MOVENTO 48 SC
Carpocapsa
Afidi e psilla
Gr 30/hl FLINT MAXTicchiolatura, oidio,maculatura bruna Tebuconazolo
FLINT MAX
GUNNER SC
Bolla, moniliae oidio
Bitertanolo + dodina
Dodina Ml 200/hl VENTUREX 35 L
Afidi Imidacloprid Ml 50/hl CORSARIO
Ragnetto rosso e giallo Etoxazolo
Trifloxistrobin+tebuconazolo
Afidi Spiroteramat
Trifloxistrobin+tebuconazolo Gr 30/hl FLINT MAX
Tebuconazolo + zolfo Gr 400/hl TEBUZOL DISPERS
Bolla, monilia e oidio
Gr 30/hl FLINT MAXBolla, monilia e oidio,
Tebuconazolo
MOVENTO 48 SC
GUNNER SC
Fosmet IMIDAN EC
Clorantraniliprole Ml 30/hl CORAGEN (pesco)Cidia
Deltametrina Ml 80/hl DECIS JET
Botrite Fenexamide
Spinosad Ml 30/hl LASERTripidi
Piretro naturale Ml 150/hl PYGANICAfidi
Exitiazox
Dodina
Oidio
Ml 150/hl VENTUREX 35 LVaiolatura
Miclobutanyl DUO KAR 4,5 EW Pro
Acari
Infestanti varie Metribuzin
Rimsulfuron Gr 50/ettaro EXECUTIVE
AfidiAccrescimento -fioritura
Imidacloprid Ml 50/hl CORSARIO
Peronospora e batteriosi Metalaxil + rame
Miclobutanyl
Peronospora,antracnosi
Dimetomorf + rame
Miclobutanyl Ml 150/hl DUO KAR 4,5 EW Pro
Lambda cialotrina Lt 1,5/ettaro KARATHE ZEON 1.5
Oidio o mal bianco
Tuta e nottue
Lt 1,5/ettaro DUO KAR 4,5 EW ProOidio
Clorantraniliprole
FORUM R 3B
ALTACORTuta e nottue
Ragnetto rosso ederiofidi
Fenazaquin MAGISTER 100 EC
Azoxystrobin ORTIVA
Colture Erbacee
21
a cura dell’Agronomo Paolo Granchi
COLTURAFASEFENOLOGICA
AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO
DOSENOMECOMMERCIALE
Post rincalzatura Kg 0,5/ettaro METRIPHAR 70 WG
Ml 250/ettaro
POLTIGLIA DISPERS
Lt 0,75/ettaro
Kg 4/ettaro
Patata
Pre raccolta
Infestanti varie Metribuzin
Rimsulfuron Gr 50/ettaro EXECUTIVE
Sclerotinia(pre rincalzatura)
Accrescimento -fioritura
Trichoderma Kg 3/ettaro REMEDIER
Tolclofos metile
Dorifora Metaflumizone
Fosetil AL + rame Kg 5/ettaro OPTIX R disp
Rame idrossido Gr 350/hl KODICE 3000Peronospora,antracnosi, alternaria
Peronosporae batteriosi
80-120 gr/mt lineare5-10 kg/ettaro
GROLENSclerotinia - rhizoctonia(pre rincalzatura)
ALVERDE
Afidi e dorifora Imidacloprid CORSARIO
Metalaxil + rame MEXIL ORO R
Rame idrossisolfato Kg 5/ettaro POLTIGLIA DISPERS
Dimetomorf + rame Kg 3/ettaro FORUM 3 B
Carfentrazone etil Ml 300/hl SPOOTLIGHT
Lambda cialotrina Lt 1,5/ettaro KARATHE ZEON 1.5
Disseccamento
Tignola
DISERBO SENZ’ACQUA A BASSO IMPATTO AMBIENTALELa nuova tecnologia MANKAR ULV ultra basso volume a dosaggio controllato permette di ridurre gli interventi e i quantitativi di diserbo.
Diserbo in aree agricole ed extra agricoleNei terreni agricoli ed in quelli “civili” la pratica di diserbo deve fare i conti con l’impatto ambientale generato dalla dispersione in atmosfera e nelle falde acquifere di sostanze chimiche. Le nuove direttive europee sulla compatibilità ambientale imporranno di ridurre fortementela distribuzione di tutti i fitofarmaci, per questo si sono intensificati gli studi e la ricerca di soluzioni tecniche atte a garantire lo svolgimento di pratiche indispensabili che siano anche rispettose dell’ambiente.Il diserbo nell’agricoltura moderna, che tiene sempre più in considerazione gli aspetti ambientali e la tutela dei lavoratori, può essere ottimizzato attraverso l’utilizzo di attrezzature ultra basso volume (UBV) a dosaggio controllato in grado di distribuire gli erbicidi senza diluizionecon acqua.
LA TECNOLOGIA MANKAR UBV (ULTRA BASSO VOLUME)Le attrezzature MANKAR sono dotate di un ugello rotante segmentato (brevettato) alimentato a batteria che raggiunge i 6000 giri/minuto per ottenere delle microgocce da 150 my.La miscela del prodotto viene irrorata solo “verticalmente” verso il terreno e non orizzontalmente, permettendo di annullare la deriva del diserbante, con evidenti vantaggi per le colture e per l ’ambiente circostanteLe attrezzature MANKAR permettono di eseguire un dosaggio professionale controllato di precisione grazie alla sensibile valvola di regolazione di flusso per poter erogare il prodotto diserbante in funzione delle varie esigenze di trattamento.L’applicazione dei prodotti con la tecnica (UBV) ci permette di ottenere una distribuzione uniforme che copre le erbe infestanti favorendone l’assorbimento del diserbante e anticipandone la moria. Inoltre i nuovi sistemi di diserbo consentono di aumentare l’efficienza operativacon i relativi vantaggi economici nonché il confort e la sicurezza degli operatori.
VANTAGGI OPERATIVI• RISPARMIO: nella distribuzione del prodotto (-40%) e nei tempi di preparazione miscela (senz’acqua) e relativi dosaggi (-40%);• dosaggio controllato e preciso in base alle esigenze del trattamento;• erogazione localizzata con campane protettive con l’effetto deriva ridotto al minimo evitando l’erogazione di erbicida dove non serve;• peso ridotto delle attrezzature sia manuali che portate - minor pressione sul terreno, meno asfissia radicale.
22
Colture Erbaceea cura dell’Agronomo Paolo Granchi
COLTURAFASEFENOLOGICA
AVVERSITA’PRINCIPIOATTIVO
DOSENOMECOMMERCIALE
Per miglioramento caratteri qualitativi granella cereali: suggerita applicazione LAST-N 20 lt/ettaro
N.B.:1) Per quanto riguarda gli insetticidi e i fungicidi, la dose per quintale di acqua prevede una distribuzione di 10 q.li di acqua ad ettaro.
Anche impiegando volumi ridotti si consiglia di rispettare il quantitativo di prodotto per ettaro consigliato in etichetta.2) Le dosi consigliate dei diserbanti sono riferite ad 1 ettaro di superficie.
Semina (Aprile) Kg 7/ettaro SANTANA
Gr 400/ettaro+Lt 0,4/ettaro
Mais
Levata (Maggio)
Semina (Aprile) Lt 0,5/ettaro GRIZZLY-FL 480
Lt 1,5/ettaro
Girasole
Levata (Maggio)
Post-emergenza Lt 0,4/ettaro ARIC 480Sorgo
Pre-trapianto Kg 10/ettaro ETOPROSIP G
POLTIGLIA DISPERS
Lt 1,25/ettaro
Kg 1/ettaro
MeloneCocomeroZucchino
Pre raccolta
Apertura tunnel
Ml 500/ettaro
Fioritura -allegagione
Levata (Aprile) Lt 1/ettaro ACANTO
Lt 0,4/ettaro
Lt 5/ettaro
Grano Duro
Spigatura (Maggio)
Septoria, RugginiOidio, effetto stay green
Picoxystrobin
F500 Lt 1/ettaro COMET 250 EC
Procloraz + flutriafol
Tebuconazolo + zolfo Kg 5/ettaro TEBUZOL DISPERS
Ruggini, fusariosi
Lt 2,5/ettaro SHUT TWIN
Cipermetrina Lt 0,75/ettaro METRIN EC
Trifloxistrobin+ ciproconazolo
SPHERE
Tebuconazolo GUNNER SC
Afidi
Insetti terricoli Clotianidin
Clorpirifos Kg 12/ettaro NUFOS G
Petoxamide+terbutilanzina
Diserbo post emergenzafoglia larga
Lt 3/ettaro KOBAN T
Rimsulfuron +Nicosulfuron +dicamba +fluroxipir
PRINCIPALMAIS+STARANE
Diserbo pre-emergenza
Diserbo pre-emrgenza Oxifluoren
Clorpirifos Kg 12/ettaro NUFOS G
Tribenuron metile
Diserbo foglia larga
Gr 40-50/ettaro EXPRESS SUN (NOVITA’)
Aclonifen CHALLENGE
Diserbo infestanti foglialarga e girasoleselvatico SOLO SUVAR. TOLLERANTI
Insetti terricoli
Infestanti foglia larga Dicamba
MCPA Kg 1/ettaro VALGRAN
Insetti terricolie nematodi
Etoprofos
Peronospora Cimoxanil + rame oss.ro Kg 4/ettaro AUSTRALIS
Kresoxim-metile + boscalid
Fosetil AL + Fenamidone Kg 2,5/ettaro ELICIO (solo melone)
Afidi
Ml 400/ettaro COLLISOidio
Trifloxystrobin+tebuconazolo Gr 300/ettaro FLINT MAX
Ragnetto rosso Etoxazolo BORNEO
Afidi Spirotetramat MOVENTO 48 SC
Acetamiprid EPIK
Rame idrossido Kg 3/ettaro KOCIDE 3000
Rame idrossido Kg 3/ettaro KOCIDE 3000
Azoxystrobin Lt 1/ettaro ORTIVA
Miclobutanyl Lt 1,5/ettaro DUO KAR 4,5 EW ProOidio o mal bianco
Peronospora
Oidio
Peronospora
Trifloxystrobin+tebuconazolo Gr 300/ettaro FLINT MAX
Kresoxim-metile + boscalid Ml 400/ettaro COLLIS
Etoxazolo Ml 500/ettaro BORNEORagnetto rosso
23
GIRASOLE(Pre-semina)
MICROGRAN TOP (Loc.to semina) 40 kg/ettaro1
SUPER AZOFOS (20-10-0) 1 3 Q.li
GIRASOLE(Copertura)
AZOTOP (30-0-0) 2-3 Q.li1
OLIVO(Nuovi impianti)
AZOTOP (30-0-0) 1-2 Q.li/ettaro1/ da 05/04-10/04
OLIVO(Impianti in produzione)
AZOTOP (30-0-0) 2-3 Q.li/ettaro
FRUTTIFERI(Impianti in produzione)
AZOTOP (30-0-0) 2-3 Q.li/ettaro
1/ da 05/04-10/04
1/ da 05/04-10/04
a cura dell’Agronomo Paolo Granchi
Oltre alle fertilizzazioni di base sopra indicate per le colture orticole a ciclo primaverile-estivo, sono suggerite le seguenti integrazioni dafarsi sempre in pre-semina / pre-trapianto:a) In terreni carenti di sostanza organica distr ibuire 10-12 q. l i/ettaro di HUMOSCAM oppure CAROSELLO.
Colture arboree
Il servizio agronomico della cooperativa Terre dell’Etruria rimane a disposizione dei Soci per la programmazione di interventi di nutrizione,difesa e/o di analisi fogliare specifici per le esigenze aziendali per le colture primaverili-estive.
MELONE e COCOMEROPre-trapianto (localizzato)
SUPER ALBA MAX 8-9-18 1 6-8 Q.li
MELONE e COCOMEROFertirrigazione
MAP 12-61
POMODORO DA INDUSTRIAPre-trapianto
SUPER ALBA MAX 8-9-18 8-10 Q.li
PATATACopertura
NITRATO DI POTASSIO 3-4 Q.li
2
1
1
50 kgSOLUPLANT 20-20-20MULTI K GG 13-0-46
33
50 kg50 kg
POMODORO DA INDUSTRIAFertirrigazione
MAP 12-61 2 50 kgEXTRAN 34 34-0-0
MULTI K GG 13-0-4643
50 kg50 kg
NITRATO AMMONICO 1 2-3 Q.li
MAIS(Pre-semina)
MICROGRAN TOP (Loc.to semina) 40 kg/ettaro1
SUPER AZOFOS (20-10-0) 1 3 Q.li
MAIS(Copertura)
AZOTOP (30-0-0) 5-6 Q.li1
COLTURA FERTILIZZAZIONE NUMERO INTERVENTIDOSE/ETTAROPER INTERVENTO
Fertilizzazioni del mese di Aprile - Maggio - Giugno 2012Colture erbacee
oppureoppure
Direttore Responsabile: Filippo Martinelli