Lingua Egizia

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Lingua egizi a Egizio ( ) Parlato in  A ntic o E gitt o Periodo 3200 a.C. -medioevo Classifica estinta Scrittura geroglifico ieratico demotico alfabeto copto Tipo V SO Filogenesi Lingue afro-asiatiche  Lingue berbere  Lingue semitiche  Egiziano Co dici di classif icazione ISO 639-2 egy ISO 639-3 egy ( EN) Estratto in lingua Il Pa dre N ostro P adre Nostro in trascrizione, vedi anche ultima sezione della voce "jt=n, imy mpt.w, d=tw sr rn=k, jy(w) t3=k, jw ir.t=tw mrw.t=k mj mpt, mt3. d=k n=n min t=n n(y) r' nb n sšm=k n mbjn, sf n mbw-w. j wnn=tw..." "Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno (lett. terra), sia fatta la Tua volontà, come in cielo, così in Terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e non ci indurre in tentazione (lett. nel male), ma liberaci dal male. Amen (lett. così sia)" Per un'altra preghiera in egizio, cfr. Eterno Riposo in egiziano antico, da Egittologia.net. [1 ] Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La lingua egizia (in egizio  r n kmt  , letteralme nte bocca della Terra Nera  ossia ciò che si parla lungo le rive del Nilo) [1 ] , nota anche come egiziano antico (questa espressione è però ambigua, perché propriamente l' egiziano  (o egizio) antico  sarebbe la fase storica della lingua parlata durante l'Antico Regno), è una lingua che appartiene alla famiglia delle lingue afro-asiatiche , imparentata con il gruppo delle lingue berbere  e con quello delle lingue semitiche . Le prime testimonianze scritte della lingua  dell'  An tico E gitto  risalgono all'incirca al 3200 a.C. e la lingua sopravvisse fino al V secolo  nella forma del demotico e fino al medioevo nella forma della lingua copta ; la sua lunga durata, oltre quattro millenni, la rende una delle lingue storiche più antiche conosciute agli uomini moderni. La lingua ufficiale dell' Egitto  è oggi l' arabo , nella variante egiziana , che progressivamente, nei secoli successivi alla conquista arabo-musulmana nel VII secolo, si sostituì alla lingua copta  come lingua quotidiana. Il copto viene ancora usato come lingua liturgica dalla Chiesa cristiana copta . Voce Discussione Leggi Modifica sorgente Ricerca Pagina principale Ultime modifiche Una voc e a cas o Vetrina  A iuto Comunità Portale Comunità Ba r Il Wikipediano Fai una donazione Con tatti St ampa/esporta Strumenti  A ltri progetti I n a ltre lingue  A rago nés   A sturianu  A z ərb ay ca nca Беларуская Български Brezhoneg Català Česky Cymraeg Dansk Deutsch Dolnoserbski Regi s t rat i Entra converted by Web2PDFConvert.com

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Introduzione alla lingua degli antichi Egizi!

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  • Lingua egizia

    Egizio () Parlato in Antico Egitto

    Periodo 3200 a.C.-medioevoClassifica estintaScrittura geroglifico

    ieraticodemoticoalfabeto copto

    Tipo VSOFilogenesi Lingue afro-asiatiche

    Lingue berbere Lingue semitiche Egiziano

    Codici di classificazioneISO 639-2 egyISO 639-3 egy (EN)

    Estratto in linguaIl Padre NostroPadre Nostro in trascrizione, vedi anche ultima sezionedella voce"jt=n, imy m pt.w, d=tw sr rn=k, jy(w) t3=k, jw ir.t=twmrw.t=k mj m pt, m t3. d=k n=n min t=n n(y) r' nb n sm=kn m bjn, sf n m bw-w. j wnn=tw...""Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuonome, venga il Tuo regno (lett. terra), sia fatta la Tuavolont, come in cielo, cos in Terra. Dacci oggi il nostropane quotidiano e non ci indurre in tentazione (lett. nelmale), ma liberaci dal male. Amen (lett. cos sia)"Per un'altra preghiera in egizio, cfr. Eterno Riposo inegiziano antico, da Egittologia.net.[1]

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

    La lingua egizia (in egizio r n kmt, letteralmente bocca della TerraNera ossia ci che si parla lungo le rive del Nilo)[1], nota anche come egizianoantico (questa espressione per ambigua, perch propriamente l'egiziano (oegizio) antico sarebbe la fase storica della lingua parlata durante l'Antico Regno), una lingua che appartiene alla famiglia delle lingue afro-asiatiche, imparentata con ilgruppo delle lingue berbere e con quello delle lingue semitiche. Le primetestimonianze scritte della lingua dell'Antico Egitto risalgono all'incirca al 3200 a.C.e la lingua sopravvisse fino al V secolo nella forma del demotico e fino al medioevonella forma della lingua copta; la sua lunga durata, oltre quattro millenni, la rendeuna delle lingue storiche pi antiche conosciute agli uomini moderni.La lingua ufficiale dell'Egitto oggi l'arabo, nella variante egiziana, cheprogressivamente, nei secoli successivi alla conquista arabo-musulmana nel VIIsecolo, si sostitu alla lingua copta come lingua quotidiana. Il copto viene ancorausato come lingua liturgica dalla Chiesa cristiana copta.

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  • Indice [nascondi] 1 Parentele linguistiche dell'egizio2 Sviluppo della lingua3 Fonetica4 Struttura della lingua

    4.1 Ricostruzione fonetica dell'egiziano4.2 Substrato egiziano nella toponomastica egiziana moderna e nell'onomastica italiana

    5 Accenni di grammatica5.1 Generalit di nome e aggettivo

    5.1.1 I generi grammaticali5.1.2 Il numero

    5.1.2.1 Notazione grafica di genere e numero5.2 Generalit del periodo

    5.2.1 Proposizioni a predicato avverbiale5.2.1.1 PPA senza lessema verbale5.2.1.2 PPA con lessema verbale5.2.1.3 Schema riassuntivo PPA

    5.2.2 Proposizioni a predicato nominale5.3 Generalit del verbo

    5.3.1 Distinzione tra aspetto "iterativo" e aspetto "singolativo5.3.2 Attivo italiano e passivo egiziano-Il pronome "zero"5.3.3 Tempi e modi

    5.3.3.1 Infinito5.3.3.2 Incompiuto5.3.3.3 Aoristo5.3.3.4 Il prospettivo5.3.3.5 Imperativo5.3.3.6 Il compiuto5.3.3.7 Participi5.3.3.8 Diatesi attiva e passiva

    5.4 Generalit degli aggettivi dimostrativi5.5 Generalit sui pronomi

    5.5.1 Suffissi5.5.2 Pronomi dipendenti5.5.3 Pronomi indipendenti5.5.4 Pronomi relativi

    5.5.4.1 Affermativi5.5.4.2 Negativi

    5.6 L'attribuzione5.7 Preposizioni5.8 Congiunzioni5.9 Analisi del periodo

    5.9.1 La proposizione completiva5.10 Formule fisse

    6 Traduzione di un breve brano con analisi delle strutture grammaticali7 Estratto in lingua8 Testi principali della letteratura egiziana antica

    8.1 Antico Regno (2700 a.C.2160 a.C.)8.2 Primo periodo intermedio (2160 a.C.2055 a.C.) e Medio Regno (2055 a.C.1790 a.C.)8.3 Secondo periodo intermedio (1790 a.C.1540 a.C.) e Nuovo Regno (1530 a.C.1080 a.C.)8.4 Terzo periodo intermedio (1070 a.C.656 a.C.) e Egitto greco e romano (332 a.C.389 d.C., anno della chiusura del tempio di File)

    9 Note10 Bibliografia11 Testi di riferimento, grammatiche, vocabolari12 Voci correlate13 Altri progetti14 Collegamenti esterni

    Parentele linguistiche dell'egizio [ modifica sorgente ]Le lingue afroasiatiche sono generalmente raggruppate in tre gruppi: le lingue semitiche, come l'arabo e l'ebraico, le lingue camitiche,come le lingue berbere e somale, e il terzo gruppo proprio costituito dall'egizio: le somiglianze tra queste lingue, in particolare conquelle camitiche, sono diverse. La struttura della grammatica, ad esempio: le grammatiche dell'egizio sono modellate su quelle arabe.Alan Gardiner, nella sua Egyptian Grammar, cita sempre i verbi alla terza persona singolare, com' convenzione nelle lingue semitiche.Alcune parole e desinenze: in amarico il femminile si forma con la desinenza -it, in egizio con la -t (probabilmente pronunciata /a:t/ inorigine, poi la /t/ cadde restando solo nella scrittura); sia in egizio sia in amarico il pronome suffisso di 1 persona plurale -n; in egizio,la consonante che forma la parola "uomo" s (nella moderna prassi convenzionale, la parola pronunciata se), mentre in amarico"uomo" sw[2]. Caratteristica dell'egizio, presente anche in tutte le lingue semitiche, la distinzione di genere nel pronome di 2apersona singolare, cha ha forme distinte per maschile e femminile. Un'altra parentela semantica , ad esempio, il verbo sm (ascoltare),molto simile allo em ebraico. In egiziano esiste il verbo m, che significa "cantare": la parentela di campo semantico notevole;oppure, cfr. l'egiziano w (il vuoto) con l'ebraico wa (il nulla, zero)

    Sviluppo della lingua [ modifica sorgente ]

    EnglishEsperantoEspaolEestiEuskara

    SuomiFranaisGaeilgeGalego

    MagyarBahasa IndonesiaslenskaBasa JawaLatinaLigureLietuviLatvieuNederlandsNorsk nynorskNorsk bokmlOccitanPolski

    PortugusRomnSrpskohrvatski /SloveninaSoomaaliga / srpskiSvenskaKiswahiliTrke

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  • Gli studiosi raggruppano la lingua egizia in sei grandi suddivisioni cronologiche:Egizio arcaico (prima del 2600 a.C.)Egizio antico (2600 a.C. 2000 a.C.)Egizio medio (2000 a.C. 1300 a.C.)Egizio tardo (1300 a.C. 700 a.C.)Egizio tolemaico (epoca tolemaica, fine IV secolo a.C. 30 a.C.) e demotico (VII secolo a.C. V secolo d.C.)Copto (IV XIV secolo)

    Solitamente le sei fasi vengono riunite in due gruppi: il primo comprende le prime tre fasi (egizio arcaico, antico e medio), il secondo leultime tre (egizio tardo, tolemaico e demotico e il copto). Questa suddivisione e giustificata dal fatto che le fasi all'interno di ciascungruppo mostrano una certa uniformit, pur differenziandosi fra di loro.La scrittura ideografica egizia risalirebbe al 3000 a.C. e i testi in essa redatti sono generalmente raggruppati nella denominazione di"egizio arcaico".L'egizio antico fu parlato per oltre 500 anni, dal 2600 a.C. in poi ed attestato soprattutto nei Testi delle piramidi. L'egizio medio, la linguaclassica (vi scritta la maggior parte dei testi, soprattutto monumentali, ma anche molte opere letterarie e scientifiche), fu parlato apartire circa dal 2000 a.C. per altri 700 anni, fino all'apparire dell'egizio tardo; sopravvisse ancora fino ai primi secoli dell'era cristianacome lingua scritta di tradizione, nello stesso modo in cui il latino fu la lingua scritta di preferenza fino al XVIII secolo. L'egizio tardo,parlato fra il 1300 e il 700 a.C., fu la lingua amministrativa nel periodo ramesside, ma le sue origini si ritrovano fin dal periodo amarniano; attestato in un vasto corpus letterario ed epistolare. Il demotico apparve intorno al 650 a.C. e sopravvisse come lingua scritta fino al Vsecolo. Il copto, il cui dialetto bohairico tuttora utilizzato come lingua di culto dai cristiani copti, apparve nel IV secolo e sopravvissecome lingua scritta di uso corrente fino al XIV secolo e probabilmente fu utilizzato ancora come lingua parlata nelle campagne ancora perqualche secolo. L'arabo rimpiazz gradualmente il copto parlato e venne utilizzato come lingua dell'amministrazione politica musulmanaa partire dalle invasioni arabe del VII secolo.L'egizio antico, medio e tardo utilizzavano la scrittura geroglifica, solitamente di utilizzo monumentale (da cui anche il nome greco: = sacro, = incidere), termine che in qualche modo riprendeva la voce egizia mdw nr (convenzionalmente pronunciata medunetjer)

    ,"parole del dio" (del dio Thot, cui era attribuita l'invenzione della scrittura) e quella ieratica, evolutasi parallelamente ai geroglifici, con cuiha uno stretto legame, e caratterizzata da una forte corsivizzazione e frequenti legature fra i segni, solitamente utilizzata per la scritturaquotidiana su papiro, legno o pietra. Dalla scrittura ieratica deriva anche quella utilizzata per il demotico, la cui apparenza vagamentesimile alla moderna scrittura araba, sebbene non ci sia alcuna parentela. Il copto fu scritto utilizzando l'alfabeto copto, una formamodificata dell'alfabeto greco, con alcuni simboli presi in prestito dal demotico per i suoni che non comparivano nel greco antico.

    Fonetica [ modifica sorgente ]Qui sotto, la tabella dei segni monoconsonantici con la trascrizione secondo Rainer Hannig[3]:

    Segni monoconsonanticiSegno Traslitterazione Pronuncia Note

    a chiamato aleph,avvoltoio egiziano

    j i/a chiamato yodhcanna

    o y idoppio yodhun paio di canne o due barre

    achiamato ayin,fricativa faringale sonorabraccio

    o w w/uchiamato wawpulcino di quaglia o sua abbreviazioneieratica

    b b piede

    p p stuoia di canna o sgabello

    f f vipera cornuta

    m m civetta

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  • n n acqua

    r r bocca

    h h tettoia di giunchi o cortile

    hh enfatica,fricativa faringale sorda,treccia di lino o lucignolo

    khsuono gutturale,fricativa velare sorda,placenta o palla di stringhe (?)

    khsuono dolce,fricativa palatale sorda,ventre di animale con coda

    os s stoffa piegata o chiavistello

    sh stagno

    q kk enfatica,occlusiva uvulare sorda,pendio

    k k cesto con manico

    g g dura supporto di vaso

    t t focaccia

    c dolce come nell'italiano "ciao" pastoia

    d d mano

    dj come nell'italiano "gioco" cobra

    Schema delle consonanti dell'egizio (fra parentesi i simboli convenzionali che differiscono dall'IPA)[4]:

    Consonanti dell'egizianoLabiale Alveolare Postalveolare Palatale Velare Uvulare Faringale Glottale

    Nasale m n

    Occlusivasorda p t c () k q ()sonora b d () g

    Fricativasorda f s () () x () () hsonora z ( )

    Approssimante w jVibrante rLaterale l

    Sistema vocalico[5] (si noti l'assenza della e, aggiunta solo nella lettura egittologica convenzionale, e della o, introdotta per i nomi greci).

    Sistema vocalicodell'egizianoAnteriore Posteriore

    Chiusa i i u uAperta a a

    Struttura della lingua [ modifica sorgente ]L'egizio presenta diverse caratteristiche proprie delle lingue afroasiatiche. formato da parole con radici prevalentemente triconsonantiche, come nfr "bello". Sono tuttavia presenti anche termini con radicibiconsonantiche, come per esempio r "sole", e alcuni con un numero di consonanti ancora maggiore, ad esempio cinque come in sxdxd"essere sottosopra". importante sottolineare che le sequenze fonetiche appena descritte non sono propriamente parole, ma, comedetto, radici che rappresentano aree semantiche, con cui si creano le parole vere e proprie per mezzo di varie vocalizzazioni. Le vocali ealtre eventuali consonanti venivano poi aggiunte alla radice per dare origine alle parole della lingua, in modo simile a quanto tuttoraavviene nell'arabo o nell'ebraico. Nella maggior parte dei casi ignoriamo quali fossero le vocali aggiunte, in quanto l'egizio, in modo

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  • analogo alle lingue semitiche antiche e moderne, non scriveva le vocali: di conseguenza, il termine nkh potrebbe significare "vita","vivere", "vivente" o "vivendo", a seconda della vocalizzazione. Nella moderna trascrizione, "a", "i" e "u" rappresentano delle consonantiegizie: per esempio il nome di Tutankhamon era scritto in egiziano come "twt nkh jmn". Gli esperti hanno attribuito a questi segni deisuoni generici, per imitarne idealmente la possibile pronuncia originale. Si tratta tuttavia di una convenzione e non della pronunciaeffettivamente utilizzata, come molti credono.Fonologicamente, l'egizio differenziava consonanti bilabiali, labiodentali, alveolari, palatali, velari, uvulari, faringali e glottali, in unadistribuzione simile a quella dell'arabo.Morfologicamente, come in altre lingue semitiche, viene usato il costrutto detto "status constructus" che combina due o pi vocaboli: inquesta trasformazione il primo vocabolo subisce spesso variazioni (ad esempio una -h finale diventa -t nei nomi femminili e in mlkt shba("la regina di Saba"), mlkt la trasformazione dal termine mlkh.Inizialmente non erano conosciuti gli articoli, n i determinativi, n gli indeterminativi; le forme pi tarde utilizzarono invece a questoscopo le parole p3, t3 e n3 (il segno "3" trascrive il colpo di glottide), rispettivamente per il maschile singolare, femminile singolare eplurale comune.

    Ricostruzione fonetica dell'egiziano [ modifica sorgente ]La lettura che danno gli egittologi all'egiziano convenzionale: Champollion riusc, partendo dal copto, definibile in un certo senso come"egiziano con le vocali", e dal greco ad assegnare a ciascun segno un valore fonetico.Purtroppo per l'egiziano viene notato senza vocali, quindi noi abbiamo solo lo scheletro consonantico, come se in italiano, scrivendo c-n,dovessimo poi "riempire" gli intervalli con "cane", "cena" "Cina" a seconda dei casi. Lo stratagemma cui sono ricorsi gli egittologi quellodi intercalare tra consonante e consonante una vocale convenzionale, la "e".Sapere per quale fosse la reale pronuncia dell'egiziano quasi impossibile. Anche il copto, ovviamente, ha sviluppato fenomenifonologici propri. Tuttavia, vi sono alcuni capisaldi di pronuncia della quale possiamo dirci certi.

    La parola tp, che significa pace, riposo, offerta, soddisfazione

    viene letta non hetep, ma hotep: grazie ai Greci e ad altre trascrizioni sappiamo quale fosse il suono originale. Allo stesso modo la parolaPt non viene letta Peteh, ma Ptah[6]: grazie ai greci sappiamo quale fosse la pronuncia reale del nome della divinit.Oppure ancora il dio Amon si scrive Jmn,

    , ma sappiamo dalla trascrizione qual era la pronuncia originale: probabilmente a inizio parola la j tendeva ad aprirsi in a. Allo stessomodo, sappiamo che, probabilmente, la parola ms

    generare, nascere, si leggeva "mos", come sappiamo dai diversi nomi quali Ramose, Ahmose, Thutmose.La traslitterazione della lingua egizia pu essere aiutata anche dai nomi propri, che hanno una pronuncia spesso trasmessa dai Greci.Tuttavia sono state spesso proposte diverse accezioni, un esempio R'-ms-sw: il nome del sovrano egiziano Ramesse.Le letture sono diverse, Ramesse, Ramses o Ramsete (le ultime due derivate da due delle varie forme latine del nome: Ramses nominativo, Ramsete la forma italianizzata dell'accusativo Ramsetem, in modo analogo ad altre parole che sono passate in italiano allostesso modo): escludendo il quasi cacofonico Ramessu, pronuncia che segue pedissequamente la trascrizione fonetica, la miglioresarebbe Ramesse, perch pi vicina alla dicitura originale.Inoltre accertato che la desinenza ".t" dei femminili, seppur scritta, non era pronunciata gi dall'Antico Regno[7].Alla fonologia dell'egiziano si interessato Alessandro Roccati, ordinario di Egittologia all'universit di Torino.

    Substrato egiziano nella toponomastica egiziana moderna e nell'onomastica italiana [ modifica sorgente ]Un substrato di antico egiziano lo possiamo trovare in diversi toponimi:

    L'attuale localit di Asyut in egiziano era detta S3wty.La localit di Abydos era in egiziano detta 3bw.La citt di Coptos era detta in egiziano Gbtw.In particolare, la citt di El-Ashmunein, l'antica Ermopoli, nella quale possiamo osservare il graduale passaggio dall'egiziano, al coptosino all'arabo.

    Il nome egiziano era infatti mnw, "Gli Otto", in relazione all'Ogdoade ermopolitana, gli otto dei che la presiedevano. Poi, in copto,divenne , con significato analogo e poi in arabo alla radice Shmoun furono aggiunti l'articolo El, una A protetica e la desinenza -ein che esprime la desinenza del duale; tale duale dovuto al fatto che nei testi copti si parlava di due Shmoun, da cui la letteraletraduzione. Su tale argomento, cfr. articolo pubblicato su Egittologia.net da Marcello Garbagnati[8].Infine, alcuni nomi di persona usati nella lingua italiana sono di derivazione egizia, come Isidoro, filtrato dal greco Isis-doron, dono diIside.

    Accenni di grammatica [ modifica sorgente ]

    Generalit di nome e aggettivo [ modifica sorgente ]Si introducono qui le generalit del sostantivo e, di conseguenza, della morfologia dell'aggettivo, che presenta le medesimecaratteristiche, concordando in genere e numero col nome cui riferito. Per referenze, vedi nota[9].

    I generi grammaticali [ modifica sorgente ]I generi erano due: maschile e femminile.

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  • Il primo non ha terminazione precisa, il secondo prevede l'aggiunta di una .t, :

    b3k (servo)

    b3k.t (serva)

    Il numero [ modifica sorgente ]Tre sono i numeri del nome: singolare, plurale, duale.Il plurale prevede:

    la terminazione .w per il maschile;

    la terminazione .tw per il femminile.

    Il duale, molto raro, prevede:

    la terminazione .wy oppure per il maschile;

    la terminazione .ty oppure per il femminile.

    Il duale molto raro, viene usato soprattutto per indicare nomi esistenti in coppia in natura o considerati spesso come coppia, quali rd.wy(le due gambe masch.) ir.ty (i due occhi, femm.) ma, soprattutto, due termini fondamentali: t3.wy, le Due Terre, Alto e Basso Egitto, enb.ty, le Due Signore, le dee Nekhbet e Uadjet, protettrici dell'Alto Egitto e del Basso Egitto e il cui nome designa anche una parte dellaTitolatura reale dell'antico Egitto.

    I due geroglifici che indicano le Due Terre e le Due Signore.

    Notazione grafica di genere e numero [ modifica sorgente ]Per notare il genere, gli egizi utilizzavano diversi espedienti grafici: limitandosi alla determinazione delle persone, venivano generalmenteindicati con l'apposizione dei determinativi classificati come A1 per il maschile e B1 per il femminile nella lista Alan Gardiner:

    Per indicare i plurali o i duali, gli egizi svilupparono nei tremila anni di storia della loro lingua diversi sistemi. Il pi antico, usato nell'AnticoRegno, consisteva nell'indicare il termine una volta per il singolare, due volte per il duale, tre volte per il plurale.

    ir.t, l'occhio/un occhio

    ir.ty, i due occhi

    ir.tw gli occhi Caso estremo:

    Questa successione designa la ps.t, l'Enneade creatrice, notazione usata anche nel Medio e Nuovo Regno.L'altro sistema, pi utilizzato dal Medio Regno in poi, quello dell'aggiunta dei geroglifici che designano le desinenze del plurale, delsingolare e del duale e, per il plurale, l'aggiunta di tre tratti:

    Questa notazione molto usata, seppur qualche volta non per designare il plurale vero e proprio, ma la "moltitudine"

    Rm, l'umanit, si scrive:

    Esistono poi i nomi detti "di relazione",detti anche con termine tratto dalle grammatiche arabe "nisba", nei quali l'aggiunta di una .yindica la derivazione semantica: st significa campagna, sty contadino, campagnolo[10].

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  • oppure

    L'aggettivo con funzione attributiva generalmente posposto al nome e concorda con questo in genere e numero.L'aggettivo con funzione predicativa si esprime con iw-soggetto-m-aggettivo/nome, cfr. con I work as policeman in inglese.Non esiste declinazione, esattamente come in italiano.

    Generalit del periodo [ modifica sorgente ]L'egiziano distingue due tipi principali di proposizioni: la proposizione a predicato avverbiale (PPA) e a predicato nominale (PPN). Laprima, a sua volta, distingue tra PPA con e senza lessema verbale.

    Proposizioni a predicato avverbiale [ modifica sorgente ]La Proposizione a predicato avverbiale una frase, che pu o non pu avere un verbo, che esprime una relazione momentanea e disituazione[11].

    PPA senza lessema verbale [ modifica sorgente ]Si tratta di una frase nominale, introdotta dalla particella iw per il presente, wn

    per il passato e wnn

    per il futuro tradotte come verbo essere; si tenga conto che in egiziano non esistono veramente due ausiliari: essere pu venir reso conjw, per esprimere il possesso si usano perifrasi simili al dativo di possesso in latino: jw b3k n(y) nb

    significa "il servo al padrone" o, meglio "il padrone ha un servo"[12]. La frase esclamativa non prevede la particella jw ma la particella mke il pronome dipendente e non il suffisso[13]

    (guarda!).Negazione della PPALa negazione richiede nn

    (sostituito a iw) per il presente e n

    (seguito da wnn) per il futuro (la negazione al passato non attestata)[14].

    PPA con lessema verbale [ modifica sorgente ]La PPA con lessema verbale, invece utilizza un verbo oltre a jw, ad esempio: jw r' wbn m pt:

    il sole sorge in cielo

    Schema riassuntivo PPA [ modifica sorgente ]

    Ausiliare dienunciazione

    parti del discorsofondamentali

    Parti del discorsofondamentali Parti accessorie del discorso Categoria di PPA

    soggetto avverbi e altre parti del discorso PPA senza lessema verbalejw (presente)

    , wnn (futuro)

    wn (passato)

    verbo pronome suffisso complementi, avverbi, aggettivi e PPA con lessema verbale e

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  • verbo pronome suffisso altre parti del discorso soggetto pronominale

    soggetto verbo complementi, avverbi, aggettivi ealtre parti del discorsoPPA con lessema verbale esoggetto non pronominale

    Negazione della PPALa negazione richiede nn

    (sostituito a iw) per il presente e la PPA senza lessema verbale e n

    (seguito da wnn) per il futuro (la negazione al passato non attestata) per la PPA con sistema verbale al futuro[14].

    Proposizioni a predicato nominale [ modifica sorgente ]La PPN, invece, esprime una relazione costante, che non cambia nel tempo e che dunque non richiede iw che significa "essere(attualmente)"[15]. Ad esempio:mk, b3k pw,

    cio: "guarda, tu sei un servo". In questo caso pw il soggetto, si tratta di un pronome indefinito: la traduzione letterale, infatti,sarebbe: "guarda (ci), sei tu servo.Un curioso tipo di PPN nfr pw

    , che significa "ci buono" ma che, posto alla fine di un testo, significa "fine".Negazione della PPNSi nega con nn...js:nn b3k js pw, tu non sei un servo

    [16]

    Generalit del verbo [ modifica sorgente ]Il verbo egiziano presenta diverse differenze con il verbo italiano, che nella traduzione si perdono ma che servono per comprendere ifenomeni specifici della lingua.

    Distinzione tra aspetto "iterativo" e aspetto "singolativo [ modifica sorgente ]Molto importante in egiziano la distinzione tra azione puntuale e reiterata, che, per quanto riguarda le lingue indoeuropee si persa initaliano, era flebilmente presente in latino, molto forte in greco, ma che si perde inevitabilmente in traduzione, abbastanza importante ininglese.In Egiziano, infatti, assistiamo all'opposizione tra due strutture verbali principali:

    L'aoristoIl compiuto e l'incompiutoL'aoristo esprime l'azione abituale nel presente,iterativa, nel passato o nel futuro; ad esempio: "Quando avevo vent'anni, ero solito farecolazione al bar" un modo per indicare che quest'azione nel passato era abituale, per distinguerla dal "Quando avevo vent'anni andai(una volta) a far colazione al bar", che esprime un evento unico e non pi ripetutoIl compiuto e l'incompiuto esprimono un'azione puntuale, singola, nel presente, passato e futuro.

    Se l'azione si sta svolgendo, si usa l'incompiuto, se l'azione si conclusa, si usa il compiuto. Si noter, infatti, che tutti le strutture cheesprimono l'incompiuto egiziano sono perifrastiche e tradotte in italiano significano "stare per", "star facendo" qualcosa: si traducono colverbo in forma semplice semplicemente per non sovraccaricare la traduzione. Il compiuto esprime l'azione puntuale, accaduta una solavolta, e conclusasi: io caddi/sono caduto/ma ora mi sono rialzato. Il locutore egiziano, se avesse usato l'aoristo per un verbo del genereavrebbe voluto dire che cadeva tutti i giorni, abitualmente.

    Attivo italiano e passivo egiziano-Il pronome "zero" [ modifica sorgente ]Nella traduzione italiana, eccetto se in egiziano presente il pronome impersonale "=tw", che rende la frase passiva o impersonale, se ilcontesto vuole un verbo all'attivo, questo verbo viene tradotto all'attivo. Tuttavia, non c' piena corrispondenza tra forme attive tra le duelingue; determinate forme del verbo erano sentite dal locutore egiziano come passivi. Questo dovuto alla presenza di un pronome, nonscritto ma individuato dai linguisti,chiamato "zero" e notato "", che in italiano non si traduce o si rende come "ci", seguito da unasubordinata dichiarativa italiana, chiamata in egiziano "esplicitazione del soggetto".[17] Molte forme che in italiano sono verbi, infatti, sonotrattate in egiziano come frasi nominali:Ad esempio: n wnm-n=f, la negazione dell'aoristo, che si traduce in italiano come "non ero solito mangiare" o letteralmente: non (sifaceva) ci, mangiare da parte mia.Dunque, strutture passive con significato attivo in italiano sono:

    La negazione dell'aoristo[18]Il compiuto con e senza agente: entrambi andrebbero tradotti letteralmente come (ci) stato fatto da parte (di lui), ma per una

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  • migliore resa stilistica si usa correntemente l'attivo[19]La negazione del compiuto con e senza agente[20]

    Tempi e modi [ modifica sorgente ]Rispetto all'Italiano, nel quale il verbo si differenzia in modo e tempo, l'egiziano fa tre distinzioni: aspetto, modo e tempo.Aspetti e modi dell'egiziano antico sono: Incompiuto, Compiuto, Participio (forma nominale), Aoristo, Infinito (forma nominale), Imperativoe Prospettivo.

    Incompiuto Compiuto Participio Aoristo Infinito Imperativo ProspettivoProgressivo e Progressivo interno Presente Presente(imperfettivo) Presente Atemporale Atemporale AtemporaleAllativo Passato Passato (perfettivo) Passato

    Futuro Futuro (progressivo) Futuro

    Solo l'incompiuto possiede qualcosa di analogo ai modi: il progressivo, il progressivo interno e l'allativo.Gli altri aspetti distinguono immediatamente in tempi: presente, passato e futuro pi, tranne che per imperativo e infinito che sonoatemporali.

    Infinito [ modifica sorgente ]L'infinito dei verbi egiziani viene costruito in tre modi diversi, uno per i verbi forti, uno per i verbi deboli, uno per i verbi geminati[21].Verbi fortiverbi terminanti con tutte le lettere, eccetto j e w, non ripetute.wnm=j (mangio)>wnm (mangiare)

    sm=j (ascolto)>sm (ascoltare)

    Verbi deboliverbi terminanti per j o w.L'infinito una forma femminile sostantivata del verbo.rd(j)=j (la j tra parentesi perch quasi sempre veniva omessa nello scritto)>rd(j).t

    pr(j)=j (esco)>pr(j).t (uscire)

    Verbi geminativerbi terminanti con due lettere uguali.L'infinito uguale alla radice del verbo, eventualmente con la caduta dell'ultima lettera.M33=j (io vedo)> M3(3) (vedere)

    jjj=j (io vado)>jj(j) (andare)

    Incompiuto [ modifica sorgente ]ProgressivoL'azione in progresso, si sta compiendo[22].jw b3k r (m) wnm,

    il servo sta mangiando.Si costruisce con jw+soggetto+ r (preposizione che significa "su") +verbo all'infinito (verbo espresso al femminile)La preposizione m indica il progressivo interno, che d una maggiore connotazione di partecipazione del soggetto.AllativoSimile al "be going to" inglese, un'azione che sta per accadere, il suo nome deriva dal verbo francese "aller", andare[23]:jw b3k r wnm,

    il servo sta per mangiare.Stessa costruzione del progressivo, ma anzich su, si usa la preposizione r, verso.

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  • Aoristo [ modifica sorgente ]Da non confondersi col greco, nel quale generalmente tradotto come passato, da considerarsi un presente[24]

    jw b3k wnm=f (nb r')

    il servo mangia (tutti i giorni).In questo caso si richiede la ripetizione del soggetto, significa letteralmente: "il servo lui mangia tutti i giorni".Si nega non col semplice n o nn, ma con la struttura n wnm-n=f, con l'aggiunta della particella (j) n[25].

    Il prospettivo [ modifica sorgente ]Pu essere considerato come un congiuntivo o come un imperativo, si forma conwnm(w)=f, che egli mangi.

    In cui la w tra parentesi usata solo nella struttura del progressivo detta "antica" Si nega, non con n o nn, ma con "tm"

    Imperativo [ modifica sorgente ]Indica un ordine, consiste in sostanzialmente in una forma analoga al prospettivo, priva di pronome se si vuole dare un ordine reciso,wnm! (mangia!), pi cortese con forme perifrastiche o con il pronome d=j wnm=k (stabilisco che tu mangi)[26]

    Si nega con jm:

    [27]

    Il compiuto [ modifica sorgente ]Non da considerarsi un passato, esistono infatti un compiuto presente, passato e futuro.Per paragonarlo all'italiano, il presente, il futuro semplice e l'imperfetto sono incompiuti: mangio, manger,mangiavo. Il passato prossimo il compiuto presente: io ho mangiato; il trapassato prossimo il compiuto passato: io avevo mangiato; il futuro anteriore il compiutofuturo: io avr mangiato[28].Il compiuto, facendo una traduzione letterale, in realt un passivo, e, a seconda che venga espresso o meno il complemento d'agente,si parla di compiuto con agente o senza agente.Il compiuto senza agenteNon viene espresso l'agente dell'azione.Jw d3b.w wnm=kw

    io ho mangiato dei fichi.Al verbo si uniscono le terminazioni del perfetto[29]:

    1 ^persona =kw

    2 ^persona =tj

    3 ^persona =w masch., =tj femm.

    1 ^persona =nw

    2 ^persona =tywny

    3 ^persona =w

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  • Da notarsi che la =w della 3 singolare, quasi sempre, cade.Il compiuto con agentePrevede l'inserimento di un agente, seppur questo non comporti, nella traduzione, cambiamenti di sorta[30].la struttura jw verbo-n-agente- oggetto-N contrazione di jn, preposizione che significa "da" La terminazione del perfetto cade.jw wnm-n=j d3b.w ho mangiato dei fichi, letteralmente, "dei fichi sono stati mangiati da me".

    Sostituendo a jw wn e wnn si ottengono il compiuto passato e futuro.Il compiuto si nega normalmente con "n"[31].Per esprimere "non mai" e "non mai ancora" si usano due ausiliari, spj

    e p3

    [32].N spj wnm=k d3b.w mj pn: non avesti mai mangiato fichi come questi.

    N p3=f pr mjt.t t, non mai ancora successa una cosa simile.

    Compiuto dei verbi intransitiviEssendo il compiuto, in realt, una forma passiva, teoricamente solo i verbi transitivi possono averne uno vero e proprio. Il compiuto degliintransitivi esprime l'essere, l'essere diventato[33], e, per i verbi cognitivi, l'essere venuto a sapere, il passaggio da uno stato precedente(ignoranza) a uno successivo (conoscenza)[34].jw b3k nfr=w, il servo diventato buono.Da notarsi come gli aggettivi, come nfr, non siano altro che verbi in funzione predicativa e, in questo caso, riprendono la loro funzionereale.Con wn=w si esprime "esserci, esistere" jw wn=w b3k, il servo c'[35].

    Participi [ modifica sorgente ]In egiziano esistono forme nominali/perifrastiche del verbo, i participi. La loro traduzione la medesima dell'italiano: o giustapposti comel'aggettivo o definiti con forme quali "colui che", "colei che" ecc.I participi sono raggruppati in tre forme: imperfettiva, perfettiva e progressiva. Inoltre, essendo forme nominali, prendono la desinenza digenere e numero:wnm(w) colui che mangia wnm(w).t colei che mangia wnm(w).w coloro che mangiano wnm(w).tw coloro le quali mangianoRari i duali.Infine, i participi possono essere attivi o passivi, con o senza agente.Il prospetto generale delle desinenze:

    Tempo Desinenze attivoDesinenze

    passivo senzaagente

    Desinenze passivo conagente

    Imperfettivo(presente)

    (w)

    tende a cadere

    wdesinenza del pronome di3 ^persona, =f o =s

    Perfettivo(passato)

    (w) tende a cadere (w) tende a cadere-n=f o -n=s

    Prospettivo

    t(y)=f(y) si aggiunge t(y) alla radice del verbo e lo si fa seguire da unallotropo del pronome di terza persona sing. masch. e femm.

    y (maschile)

    e tj (femminile)=f, =s

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  • (futuro)

    da aggiungere allaradice del verbo

    Diatesi attiva e passiva [ modifica sorgente ]Come si visto, non c' piena corrispondenza tra attivo e passivo italiano e attivo e passivo egiziano. Per quanto possibile fare paragoni,il passivo dei verbi pu essere espresso con il pronome tw+jn+pronome suffisso. Tw un pronome con valore impersonale.wnm=tw jn=j

    mangiato da me

    Generalit degli aggettivi dimostrativi [ modifica sorgente ]Gli aggettivi dimostrativi sono quattro serie di aggettivi con radice uguale e desinenza diversa. Sono sempre posposti al nome cui sonolegati, eccetto p3, t3, n3, che nel Tardo Egiziano assunsero anche valore di articolo determinativo.Prospetto radici e desinenze degli articoli

    Singolare PluraleMaschile desinenze Femminile desinenze Maschile - femminile) desinenze

    P

    n, 3, w, f

    T

    n, 3, w, f

    N

    n, 3, w, fPn Tn Nn

    P3 T3 N3

    Pw Tw Nw

    Pf Tf Nf

    Da notarsi che il dimostrativo pu, a differenza dell'italiano, accompagnare anche un nome proprio:R'-ms-sw pn, questo Ramesse.

    Generalit sui pronomi [ modifica sorgente ]Interessante aspetto di questa lingua sono i pronomi, distinti in tre gruppi: suffissi, dipendenti, indipendenti.

    Suffissi [ modifica sorgente ]

    Pronome egiziano traduzione geroglifico

    =j ioe altre forme, a seconda di chi parla, dio,vivente, re, persona comune,defunto

    =k per il maschile, = per ilfemminile tu ,

    =f (masch.) =s (femminile e neutro) egli, ella, esso ,

    =n noi

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  • =n voi

    =sn essi, esse, essi/ci

    =tw impersonale

    Il segno = prima del pronome indica che bisogna attaccare il pronome al nome che lo precede: b3=j, il mio ba. Esiste poi un pronomeindefinito, =tw,

    usato soprattutto col prospettivo e con valore impersonale.Nn wnm(w)=tw non si manger.

    Essi fungono da soggetto, aggettivo possessivo, complemento di termine e di specificazione preceduti dalla preposizione n.Non esistono forme di cortesia; si dava del tu anche al faraone. L'unica perifrasi di subordinazione verso i superiori era b3k-jm, "quel servol", tradotto come "quest'umile servo"

    Pronomi dipendenti [ modifica sorgente ]

    pronome traduzione geroglifico

    wj io

    w masch. n femm. tu ,

    sw masch. s.t femm. egli, ella

    n noi

    n voi

    sn essi, esse, essi/ci

    Essi fungono da soggetto nelle frasi esclamative o come complemento oggetto.

    Pronomi indipendenti [ modifica sorgente ]

    pronome traduzione geroglifico

    ink io

    ntk masch. nt femm. tu masch. e femm. ,

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  • ntf masch. nts femm. egli, ella, esso ,

    jnn noi

    ntn voi

    ntsn essi, esse, essi/ci

    Hanno un uso limitato: come predicato della PPN e comunque il pi usato jnk.

    Pronomi relativi [ modifica sorgente ]I pronomi relativi, che fungono anche da congiunzione in subordinate relative, sono usati in alternanza coi participi.Sono sia affermativi (che ), sia negativi (che non )

    Affermativi [ modifica sorgente ]

    Singolare PluraleMaschile Femminile Maschile Femminilenty

    nt(y).t nty.w nt(y.w) t

    Negativi [ modifica sorgente ]La radice jwty cui si aggiungono le desinenze dell'affermativo:

    +

    L'attribuzione [ modifica sorgente ]Un interessante costruzione dell'egiziano, simile al dativo di possesso greco o latino, utilizza la particella n(y)+la cosa posseduta.N(y) variabile in genere e numero.

    Singolare PluraleMaschile Femminile Maschile Femminile

    n(y)n(y).t nw n(y).wt

    Preposizioni [ modifica sorgente ]Preposizioni principali corrispondenti alle preposizioni proprie italiane

    di, an

    dajn

    inm

    conn'

    sutp

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  • su

    per, contro, versor

    tra, framm

    Altre preposizioni improprie e locuzioni prepositive:

    soprar

    Sottor

    Fino ar

    usato soprattutto nella locuzione r=f, fino ai limiti, tutto quanto

    Comemj

    Al lator-gs

    Davanti

    nt o 3ty

    ,

    Dentro

    m-nw

    Dopom-t,

    usato anche nelle proposizioni temporali (vedi sezione)

    Vicino

    r

    Congiunzioni [ modifica sorgente ]L'egiziano abbastanza povero di congiunzioni:

    La congiunzione "e" non esiste, si giustappongono i termini o le proposizioniLa congiunzione "o" pu essere espressa con pw, oppure con la giustapposizioneLa congiunzione "se" jr:

    La congiunzione "allora" ''-n

    La congiunzione "poich" pu avere diverse sfumature di significato, molto comune n-nt(y).t, scritta con il pronome relativo.La congiunzione "affinch" n-mrw.t

    , "affinch non" n-msw.t

    Analisi del periodo [ modifica sorgente ]In egiziano le coordinate si esprimo con la giustapposizione di pi frasi assieme, con l'ellissi di jw o degli analoghi. Le subordinate siesprimono con le congiunzioni citate sopra, il soggetto non pi il pronome suffisso e ma quello dipendente.Come in italiano esistono proposizioni oggettive, finali, causali, relative e il periodo ipotetico.

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  • La proposizione completiva [ modifica sorgente ]Si tratta sostanzialmente di una proposizione subordinata oggettiva. Qualsiasi tipo di proposizione PPA o PPN pu essere in posizionecompletiva. Sono generalmente introdotte da verbi detti "operatori", come rdj (porre, fare che, permettere) jr (fare,fare che), d (dire).

    Formule fisse [ modifica sorgente ]L'egiziano fa largo uso di formule fisse, frasi fatte, poste all'inizio di testi, alla fine, nei cerimoniali.Tra le tante:D(w) 'n

    dotato di vita, uno degli epiteti del re,(dw) 'n, w3, snb

    (dotato di) vita, forza e salute! Talmente usato da essere abbreviato dagli egizi con '.w.s, le iniziali dei tre nomi, rappresentati dal segno'n, dal segno w3 e dal segno s. In italiano si abbrevia, nella traduzione, con v.f.s!, vita, forza, salute!tp d(j) n(y)-sw.t

    "un'offerta che il re fa" la lettura tradizionale degli egittologi. Scritto spesso n(y)-sw.t d(j) tp, in quanto nomi come re (n(y)-swt) dio (nr),o i nomi delle divinit venivano anteposti per rispetto. In realt, una formula di invocazione delle tombe e significa faccia il re che siplachino.d mdw

    "parole dette" ("dire le parole"): inizio dei cerimonialim3'-rw

    anche nelle forme:

    e e

    "giusto di voce" o "giustificato": l'epiteto del defunto che ha superato l'esame di Osiride e, pertanto, ha avuto "la voce giusta" e ora purisiedere nei campi divini.

    Colophon dei testi egizi:

    ( )

    Iw=f pw (m) 3.t=f r p.wy=fy mj gmy.t m sLett.:Questo vada dall'inizio alla fine come trovato nel documento, cos che il documento deve andare dall'inizio alla sua fine, cometrovato in scrittura.Formula di chiusura dei testi letterari egizi, di quando in quando diversamente sviluppata, talvolta firmata, come ne Il racconto delnaufrago

    Traduzione di un breve brano con analisi delle strutture grammaticali [ modifica sorgente ]Prendiamo in considerazione due testi tratti dalla Cappella Bianca di Sesostri I a Karnak come riportati dal Corso di Egiziano GeroglificoMathieu-Grandet.

    N(y)-sw.t bjty pr-k3-R' ir-n=f m mnw n jt=f Jmn-R', s'' n=f s.t=f n(y).t'.t m m3w.tIl re dell'Alto e Basso Egitto Kheperkar ha fatto come monumentoper suo padre Amon-Ra (l'atto di erigere) per lui il suo luogo diapparizione come divinit

    N(y)-sw.t bjty significa "re"; grammaticalmente un nome con n(y)quindi un costrutto per indicare l'appartenenza: "re",infatti, inegiziano era espresso come "colui che appartiene al giunco eall'ape". Sempre col nome di relazione n(y) declinato al femminilesi esprime n(y).t t, "l'apparizione che a lui appartiene, la suaapparizione".

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  • Il chiosco di Sesostri Iapparizione".jr-n=f un compiuto con agente: verbo-n-pronome di 3 p^ersonas'' un verbo causativo: i verbi fattivi sono una classe particolare di verbi costituiti dall'affisso s+verbo: servono per rafforzare ilsignificato del verbo e indicare che l'azione la si compie con partecipazione al fatto: '' significa "alzarsi, sorgere"; con l'aggiunta di ssi esprime l'azione di sollevare, di erigere.

    (Cappella Sesostri I pl.10, A2)

    d mdw jn Imn-R' nt(y) Jp.t-Sw.t "ink, it=k S-n(y)-wsr.t d-n=(j) n=k Gb jw'.t=f"Parole dette da Amon-Ra, che presiede Ipet-Sut (Karnak), " Io, tuo padre, o Sesostri, ti ho dato l'eredit di Geb"

    d mdw la formula fissa "parole dette".Jn Imn-R' nuovamente un compiuto con agente.nt(y) un nome di relazione, o "nisbe", -questo termine un prestito della grammatica araba,

    nella quale esistono questi nomi- la radice nt quella della preposizione omonima che significa essere davanti, precedere e, in questocaso, presiedere.

    jnk, jt=k una PPN: "io, (ci) tuo padre" con soggetto pronome indipendente.D-n=(j) n=k un'altra formula fissa, con la quale la divinit ricorda al sovrano qual l'origine del suo potere: il pronome =j elisoperch generalmente all'iscrizione era accompagnata un'immagine del dio: il soggetto diventava quindi l'immagine. Stesso fenomenosi verifica con l'ellissi di jw: basta l'immagine a contestualizzare "qui e ora" ci di cui si parla.

    (Cappella Sesostri I, pl 36, sc.20)Da "L'Oasita eloquente", scritto sapienziale del Medio Regno, un ottimo esempio di Proposizione a Predicato Nominale:

    S pw, wn w-n-Inpw rn=f(Oasita Eloquente, r1, da Chioffi,Rigamonti, Antologia della Letteratura Egiziana del Medio Regno, Vol. I, Ananke Edizioni, Torino, 2007)C'era un uomo, il cui nome era Khueninpu.

    S pw la PPN, letteralmente sarebbe "Ci era questo, un uomo"Wn Khu-n-Inpw rn=f, lett. "Essendo Khueninpu il suo nome"; Khu-n-Inpw un participio passivo con agente, significa quello che Anubiha protetto.

    Nel testo geroglifico Anubi (Inpu), collocato per primo con anteposizione onorifica.

    Estratto in lingua [ modifica sorgente ]Il Grande Inno ad Aton di Akhenaton, 3 ^strofa, traduzione di Edda Bresciani[36].

    *

    1

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  • ...All'alba, sorgi sull'orizzonte e risplendi come Aton durante il giorno: scacci le tenebre e dai i tuoi raggi, le Due Terre sono in festa ognigiorno sveglie e in piedi: tu le hai fatte alzare; lavano le loro membra, prendono le vesti le loro braccia sono alzate in adorazione del tuosorgere. La terra intera compie il suo lavoro. Ogni animale contento nel suo pascolo, alberi e cespugli verdeggiano, gli uccelli volano dalloro nido con le loro ali alzate in adorazione del tuo ka. Gli animali selvatici tutti saltano sui piedi quelli che volano e quelli che si posanovivono quando sorgi per loro. Le barche navigano secondo corrente o controcorrente, perch ogni via aperta quando sei sorto. I pescinel fiume guizzano davanti a te, i tuoi raggi penetrano fino i fondo al mare.

    Testi principali della letteratura egiziana antica [ modifica sorgente ]A seguire vengono elencati una serie di testi letterari per ciascuno dei grandi periodi della storia egiziana[37].

    Antico Regno (2700 a.C.2160 a.C.) [ modifica sorgente ]Testi religiosi

    Testi delle piramidiTeologia menfita, pervenutaci in et tarda sulla stele di Shabaka

    InsegnamentiInsegnamento di Ptahotep

    Testi mitologiciMito di Horo e Seth

    Primo periodo intermedio (2160 a.C.2055 a.C.) e Medio Regno (2055 a.C.1790 a.C.) [ modifica sorgente ]Testi religiosi

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  • Testi dei sarcofagiInsegnamenti e testi sapienziali

    Istruzioni lealisteAmmaestramenti di Kagemni o di GemnikaiInsegnamento di Amenemhat a suo figlio Sesostri

    Testi pessimisti e lamentazioniLamentazioni di KhakheperrasenebCanto dell'arpistaIl dialogo dell'uomo con il suo ba

    Testi narrativiRacconto del naufragoL'oasita eloquentePapiro WestcarLe avventure di Sinuhe

    Secondo periodo intermedio (1790 a.C.1540 a.C.) e Nuovo Regno (1530 a.C.1080 a.C.)[ modifica sorgente ]

    Testi religiosi:Libro dei mortiLitania del soleLibro delle caverneLibro dell'Amduat

    Testi propagandistici e militariPresa di IoppePoema di PentaurStele di Merenptah o "Stele degli Ebrei"Stele del sogno di ThutmosisAccordo di pace tra Ittiti ed Egiziani, primo trattato diplomatico del quale abbiamo la redazione in entrambe le lingue.

    Testi religiosi e mitologiciStoria dei due fratelliLa disputa fra Horo e SethInno al SoleMenzogna e verit

    Testi scientificiPapiro di RhindPapiro Edwin SmithPapiro Ebers

    Terzo periodo intermedio (1070 a.C.656 a.C.) e Egitto greco e romano (332 a.C.389 d.C., anno dellachiusura del tempio di File) [ modifica sorgente ]Insegnamenti

    Insegnamento di AnkhsheshonqiInsegnamento di Amenemope

    Testi religiosiStele di Shabaka

    EdittiStele di Rosetta

    Testi narrativiRacconti del ciclo di Inaro-PetubastiIl viaggio di Unamon

    Note [ modifica sorgente ]1. ^vedi ad es. il racconto delle Avventure di Sinuhe, quando il siriano Amunenesci, che lo ospita, gli dice: "Io ho compreso la parlata di

    Kemet" (Chioffi, Rigamonti, Antologia della letteratura egizia del Medio Regno, vol. II, Ananke, Torino, 2008, pp.82)2. ^Lingua amarica3. ^Geroglifico egizio4. ^da en.Wikipedia, Egyptian Language5. ^Da en.Wikipedia,Egyptian Language6. ^cfr, ad es., la Stele di Rosetta, nella quale, nella versione greca, Tolomeo viene definito o , ,

    da Alberto Elli et al., La stele di Rosetta e il decreto di Menfi, Ananke, Torino, 20097. ^Alan Gardiner, Prefazione in Civilt egizia, Einaudi.8. ^http://www.egittologia.net/public/ext/toponimo-arabo.pdf9. ^Pierre Grandet, Bernard Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, Ananke, Torino, 2007, pp.65-69

    10. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.99-10211. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano Geroglifico, cit., pp.4412. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.46-47, passim13. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.122-123

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  • 13. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.122-12314. ^a b Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.129-130-13115. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.296 e sgg, passim16. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp. da 319 a 323, passim17. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.58-5918. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., p.198-19919. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., p.327 et passim, p.339 et passim20. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., p.359 e sgg.21. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano Geroglifico, cit., pp.171-17422. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.161-16523. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.183-18524. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp. 188-19425. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.197 et passim26. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., p. 265 et passim27. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp. 280-281-28228. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., p.327-328-32929. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pag.33330. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.339 et passim31. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pag.35932. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.362-36333. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.347 et passim34. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pp.35635. ^Grandet, Mathieu, Corso di Egiziano geroglifico, cit., pag.34836. ^Edda Bresciani, Letteratura e poesia dell'antico Egitto, pag 412-413 Einaudi, Torino, ISBN 978880619078137. ^Edda Bresciani, Letteratura e poesia dell'antico Egitto, Einaudi, Torino, ISBN 9788806190781

    Bibliografia [ modifica sorgente ]Belloni Paolo, L'Eterno Riposo in egiziano antico [2]Chioffi Mario, Rigamonti Giuliana, Antologia della letteratura egizia del Medio Regno, Volume I, Ananke edizioni, Torino, 2007, ISBN978-88-7325-190-3Grandet Pierre, Mathieu Bernard, Corso di egiziano geroglifico, Ananke (2007), Torino, ISBN 978-88-7325-148-4.Articolo di Alessandro Roccati, fonologia dell'antico egiziano [3]Christian Jacq, Il segreto dei geroglifici, Piemme (1997) ISBN 88-384-2377-6Garbagnati Marcello, Articolo sull'origine del toponimo El-Ashmunein pubblicati su Egittologia.netAlan Gardiner, Egyptian grammar: being an introduction to the study of hieroglyphs, Griffith Institute, Ashmolean Museum, Oxford,(1927-1950-1957) ISBN 978-0900416354

    Testi di riferimento, grammatiche, vocabolari [ modifica sorgente ]Grammatiche

    Alan H. Gardiner, Egyptian Grammar: Being an Introduction to the Study of Hieroglyphs, Griffith Institute (Ashmolean Museum),Oxford, 1927-1950-1957, ISBN 978-0900416354Pierre Grandet, Bernard Mathieu, Corso di egiziano geroglifico, Ananke, Torino, 2007, ISBN 978-88-7325-148-4 (edizione originale:Cours d'gyptien hiroglyphique, Institut Khops, Parigi, 1990-2003, varie ristampe)James Allen, Middle Egyptian: An Introduction to the Language and Culture of Hieroglyphs, Cambridge University Press, Cambridge,1999-2010, ISBN 978-0521741446Michel Malaise, Jean Winand, Grammaire raisonne de l'gyptien classique, C.I.P.L. (Universit de Lige), Liegi, 1999Antonio Loprieno, Ancient Egyptian: A Linguistic Introduction, Cambridge University Press, Cambridge, 1995, ISBN 0-521-44384-9Alessandro Roccati, Introduzione allo studio dell'egiziano, Salerno Editrice, Roma, 2008, ISBN 978-88-8402-59-99Sergio Donadoni, Appunti di grammatica egiziana, Cisalpino (Monduzzi Editore), Milano, 1963-1990, ISBN 978-88-2050-45-71

    DizionariRaymond O. Faulkner, A Concise Dictionary of Middle Egyptian, Griffith Institute (Ashmolean Museum), Oxford, 1962, ISBN 0-900416-32-7Adolf Erman, Hermann Grapow, Wrterbuch der gyptischen Sprache, Akademie Verlag, Berlino, cominciato nel 1897 e completatonel 1961, in 5 volumi pi un repertorio di voci dal tedesco, un dizionario inverso e 5 volumi di riferimenti. Si pu scaricare integralmentein PDF [4]Rainer Hannig, gyptisches Wrterbuch I. Altes Reich und Erste Zwischenzeit, Philipp von Zabern, Darmstadt, 2003, ISBN 978-3-8053-3088-6Rainer Hannig, gyptisches Wrterbuch II. Mittleres Reich und Zweite Zwischenzeit, 2 voll., Philipp von Zabern, Darmstadt, 2006,ISBN 978-3-8053-3690-1Rainer Hannig, Die Sprache der Pharaonen. Groes Handwrterbuch gyptisch-Deutsch (2800 bis 950 v. Chr.), 5a edizione, Philippvon Zabern, Darmstadt, 2009, ISBN 978-3-8053-1771-9Rainer Hannig, Die Sprache der Pharaonen. Groes Handwrterbuch Deutsch-gyptisch, Philipp von Zabern, Darmstadt, 2000, ISBN978-3-8053-2609-4Rainer Hannig, Wortschatz der Pharaonen in Sachgruppen, Philipp von Zabern, Darmstadt, 2012, ISBN 978-3-8053-4473-9Livio Secco, Dizionario egizio-italiano, italiano-egizio, Aracne, Roma, 2007-2011, ISBN 9788854843028

    LetteraturaAntonio Loprieno, Ancient Egyptian Literature. History and Forms, Brill, Leida, 1996, ISBN 9004099255Marco Chioffi, Giuliana Rigamonti, Antologia della letteratura egizia del Medio Regno, 3 voll., Ananke, Torino, I vol. (2007) ISBN 978-88-7325-190-3, II vol. (2008) ISBN 978-88-7325-242-9, III vol. (2009) ISBN 978-88-7325-322-8Edda Bresciani, Letteratura e poesia dell'antico Egitto, Einaudi, Torino, 1969-1990-1999 (brossura 2007), ISBN 9788806190781

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    Sergio Donadoni, Storia della letteratura egizia, Edizioni Accademia (gi Nuova Accademia), Milano, 1957; Sansoni-Accademia,Firenze-Milano, 1968

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