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Notiziario della Sezione e Sottosezioni CAI di Bergamo Una casa per la montagna Anno XV n. 78 / Marzo 2012 / Bimestrale / “Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, Comma 2, DCB Bergamo” Marzo 2012 Marzo 2012 Anno XV n. 78 / Marzo 2012 / Bimestrale / “Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, Comma 2, DCB Bergamo” Omaggio a Mario Merelli e Enzo Ronzoni Alpinismo invernale al Pizzo Becco Speleologia - 33° corso Biblioteca - dal gruppo di lettura alla fototeca Omaggio a Mario Merelli e Enzo Ronzoni Alpinismo invernale al Pizzo Becco Speleologia - 33° corso Biblioteca - dal gruppo di lettura alla fototeca

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Notiziario della Sezione e Sottosezioni CAI di BergamoUna casa per la montagna

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Omaggio a Mario Merelli e Enzo Ronzoni

Alpinismo invernale al Pizzo Becco

Speleologia - 33° corso

Biblioteca - dal gruppo di lettura alla fototeca

Omaggio a Mario Merelli e Enzo Ronzoni

Alpinismo invernale al Pizzo Becco

Speleologia - 33° corso

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Notiziario del Club Alpino ItalianoSezione e Sottosezioni di Bergamo

MARZO 2012Anno XV - n° 78

EditoreSezione di Bergamo “Antonio Locatelli”del Club Alpino Italiano (Associazione di Volontariato) Via Pizzo della Presolana 15, 24125 BergamoTel. 035-4175475 Fax 035-4175480

Direttore responsabileMaurizio Panseri

Direttore editorialePiermario Marcolin

Comitato di redazioneMaurizio Panseri, Luca Merisio, Paolo Grisa, Glauco Del Bianco, Lucio Benedetti, Chiara CarissoniSegretaria: Clelia Marchetti

Hanno collaboratoPiermario Marcolin, Maurizio Panseri,Paolo Valoti, Matteo Bertolotti, Gege Agazzi, Raffaella Cattaneo, Anna Medioli, Antonella Aponte, Maria Tacchini, Francesco Manara,Claudio Malanchini, Nevio Oberti,Paola Lugo, Piero Nava, Elio Bellina

Consulenza grafica e fotografiaLuca Merisio

Progetto grafico e impaginazioneLucia Signorelli

Direzione e redazioneVia Pizzo della Presolana 15, 24125 BergamoTel. 035.4175475, Fax 35.4175480Gli uffici sono aperti, lunedì, martedì,mercoledì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30, giovedì e venerdì dalle 14,30 alle 20,30e-mail: [email protected]

StampaLitostampa Istituto Grafico s.r.l.Via Corti 51, 24126 BergamoTel. 035.327911, Fax 035.327934

BimestralePer arretrati e abbonamento annualerivolgersi in Segreteria.Articoli, disegni e fotografie, vengono restituiti solo se richiesti al momento della consegna. La redazione si riserva di pubblicare gli articoli pervenuti, nei tempi e con le modalità che riterrà opportune. La pubblicazione degli articoli implical’accettazione, da parte dell’autore, di eventuali tagli o modifiche ai testi.

Dato alla stampa il 29 febbraio 2012

Registrazione Tribunale di Bergamo N. 1 del 22 Gennaio 1998

Soci benemeriti della sezione

LE ALPI OROBICHE La parola al Presidente

La tragica morte di Mario Merelli e l’improvvisomalore che ha stroncato la vita di Enzo Ronzoni,hanno riportato nella mente e nel cuore di tutti noi

gli interrogativi più profondi sul mistero dell’ultimo attodella nostra vita, sul perché lì, perché in quel modo, perchéin quel momento. Incredulità e smarrimento hanno pervasotutti e sono stati sentimenti comuni.Ero accanto a Enzo al funerale di Mario. Insieme avevamoatteso l’ultimo suo ingresso in chiesa, portato in spalla dagliamici più cari, insieme abbiamo partecipato alla celebrazio-ne eucaristica ed alla preghiera comune per Mario, insiemeabbiamo provato la forte emozione durante il mantra

tibetano “Om Mani Padme Hum” e il canto finale “Io Vagabondo”, insieme lo abbiamo accompagnato all’ultima dimora, al cospetto dei suoi monti.Mai avrei immaginato che a quindici giorni di distanza questo compagno avrebbeseguito Mario nel viaggio di sola andata con destinazione Paradiso, verso quell’unicaCasa dove tutti siamo attesi e dove loro ci hanno preceduto. Immagino la forte e vigo-rosa stretta di mano con la quale Mario avrà salutato Enzo all’arrivo alle porte del cieloe che gli abbia detto “tu non lo sapevi ma io sì, che ci saremmo rivisti molto presto”accompagnando queste parole con il suo grande e rassicurante sorriso. Ora li penso vicini a parlare delle nostre montagne e degli amici più cari. Immaginoche Enzo avrà detto a Mario “avessi visto quanta gente al tuo funerale, quanta personeti hanno portato l’ultimo saluto e qualche lacrima”. Immagino che Mario gli avrà rispo-sto “Ho visto, ho visto, e li ringrazio e li saluto tutti, ma anche il tuo non è stato dameno”. Il modo improvviso e deciso in cui Mario ed Enzo hanno chiuso la fase terrenadella loro vita e la testimonianza di stima e di affetto che essi hanno ricevuto, mi hannodato due conferme: la prima è che la vita proprio non dipende dalla nostra programmazione e che dobbiamo essere sempre pronti a restituirla a chi ce l’ha donataperché la facessimo fruttificare, la seconda è che Mario e Enzo l’hanno spesa bene,seminando e condividendo in modo pieno la loro passione ed il loro amore per la montagna, diventando veri e autentici educatori all’amore ed alla cultura della montagna.A noi spetta il dovere di seguire l’esempio di questi grandi Soci, perpetuandone la memoria nel proseguire le attività da loro intraprese con il loro spirito di educatoriappassionati e generosi. Grazie Mario, grazie Enzo continuate a guidare i nostri passi e ad ispirare le nostre scelte, e continuare, rinnovati nell’impegno di dare il meglio di noi, la vita del nostro Club Alpino Italiano.Come avviene da tempo, il primo numero dell’anno ci porta l’avviso della convocazionedell’Assemblea Ordinaria dei Soci, come appare nell’ultima pagina di copertina.Quest’anno si svolgerà il 24 marzo 2012 alle ore 14.30 al PalaMonti. È il momento più importante della vita della nostra associazione che ha nell’Assembleadei Soci la sua più completa espressione, potendo riunire i rappresentanti di Sezione,Sottosezioni, Commissioni, Scuole, Gruppi ma soprattutto i Soci. È il momento della verifica e della programmazione, è il momento nel quale calare nelle nostre scelte l’esempio e l’insegnamento dei grandi Soci che ci hanno preceduto.E quest’anno il dovere di partecipare si fa ancora più forte, perché solo una lettura attenta e profonda, ampia e completadell’esempio di chi ci ha preceduto e dell’eredità che ci hannolasciato, può aiutarci a individuare e definire con quali iniziativeconcrete potremo dare vera testimonianza di amicizia anche a Mario ed Enzo.

Piermario Marcolin

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IN QUESTO NUMERO

In copertina: Mario Merelli(foto L. Merisio)

Piccole storie

Piccole storie da raccogliere, piccolestorie da raccontare, da ricordare eda rileggere. A questo serve un noti-

ziario, per dare voce ai nostri associati eper chi ha qualcosa da dire e da condivide-re. Il racconto di un’escursione, la storia diun viaggio, i ricordi di una scalata sonosingoli frammenti di vita che hanno comescenario la montagna. Nessuno di noi èuno scrittore ma, superata la timidezza ini-ziale, la soddisfazione di narrare le propriestorie non tarderà ad arrivare. Offrire leproprie suggestioni tramite la scrittura,con il desiderio di coinvolgere e nella spe-ranza di emozionare, è un’azione potenteche non può lasciare indifferenti sia coloroche narrano che i lettori curiosi ed attenti.Ci sono poi le iniziative dei diversi gruppie delle commissioni, i corsi ed i program-mi dell’attività proposta dalla sezione edalle sottosezioni. Anche questi elenchi,all’apparenza sterili, raccontano del desi-derio di condividere la medesima passionee del piacere di raggiungere nuove cime.Questa parte d’informazione, strettamentefunzionale alla vita sociale del CAI, sievolve nel tempo per quanto riguarda i

contenuti e i modi, lasciando così testimo-nianza delle tendenze e delle mode diun’epoca.A noi il compito di raccogliere con rispet-to ed attenzione questa pluralità di voci erestituirle sulle pagine che periodicamenteavete l’opportunità di leggere. Non siamogiornalisti che devono cavalcare una noti-zia e rincorrere uno scoop, il nostro lavoroè più simile a quello delle spigolatrici che,dopo la mietitura, ripassano tra le stoppieper raccogliere le spighe cadute a terrascoprendo che sono altrettanto belle e uni-che come le altre. Vorremmo sorprenderviin ogni numero con un caleidoscopio diframmenti della nostra quotidianità ingrado di raccontare tutti i colori dell’entu-siasmo e della passione, affinché la memo-ria non vada persa. Le piccole storie sonofragili ed effimere come una cascata dighiaccio, la cui bellezza primordiale rapi-sce lo sguardo e fa sognare, anche se la suavita è breve e presto crollerà. A noi il com-pito di trasmettere il ricordo di quell’atti-mo unico.Buona lettura

Maurizio Panseri

Effimera e fragile (foto M. Panseri)

4 - 13 ALPINISMOOmaggio a Enzo Ronzoni e Mario Merelli

Ripetizioni prestigiose in Patagonia

Una prima invernale in Presolana

Monografia - Pizzo del Becco d’inverno

Artif alla Pietra di Bismantova

14 - 16 EVENTIIl Grande Sentiero al Palamonti

Ospiti, film, libri, mostre.

17 - 20 SPELEOLOGIA33° Corso: racconto in tre atti

21 - 22 ALPINISMO GIOVANILE

24 - 25 VITA SOCIALE

26 - 29 TAMConcorso fotografico 2011

News dalla Commissione

30 - 32 ESCURSIONISMOCorso ciaspole

Alla fine

32 LA POSTA DEI SOCI

33 - 35 BIBLIOTECADal gruppo di lettura alla fototecae un sacco di recensioni

37 - 47 PROGRAMMI E CORSI

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Olmo al Brembo, 8 febbraio 2012

CARO ENZO,noi Amici della Montagna sentia-mo il triste e profondo bisogno di

esprimerTi sincera gratitudine per la Tuaintensa vita di uomo libero, giusto e leale,e convinta riconoscenza per il Tuo esem-pio di Maestro di Montagna infaticabile,audace e generoso con tutti.Le Tue numerose attività di promozionedella vita, scuola e gente di montagna sonosempre state evidenziate dalla Tua schiettasensibilità, coraggiosa gratuità e lungimi-rante volontà dedicate a ‘piene mani’ nelterritorio della Tua Alta Valle Brembana eoltre, anche per diffondere valori e finalitàdi tutto il Club Alpino Italiano e per dareimpulsi all’Unione Bergamasca del Tuo enostro Sodalizio.Nell’impegnativo ruolo di Presidente dellaSezione CAI di Piazza Brembana, di fon-datore, Istruttore nazionale e Direttoredella Scuola ‘Orobica’, hai sempre dimo-

strato straordinaria dinamicità, consapevo-le responsabilità e trasparente onestà perpromuovere l’alpinismo e la montagna inogni dimensione, soprattutto nel regalarele tue migliori energie e qualità per educa-re i giovani a scalare il futuro.Lo spirito di servizio, il rispetto per ognipersona e l’umiltà verso tutto sono la Tuaricchezza etica e umana seminata in ogniTua attività sociale, sportiva e culturale, eTi rendono uno dei ‘cristalli più limpidi’della nostra famiglia bergamasca del ClubAlpino Italiano.Attraverso questo passaggio obbligato del-l’ultimo arrivederci per lasciarti “andareavanti” oltre le montagne, vogliamo e dob-biamo raccogliere il testimone delle millestorie di vita che Tu ENZO ci affidi comeprezioso patrimonio dell’animo, accesescintille di pensiero e incancellabili trac-ce di esperienze per portare avanti tuttiinsieme il Tuo progetto di praticarel’amore e la passione per la montagna,sentimenti puri che rafforzano, legano

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Omaggio a Enzo Ronzonied elevano ogni comunità.Oggi, tutti uniti, mescoliamo il nostropiccolo dolore nell’infinito dolore dei tuoicari che vogliamo stringere in un abbrac-cio silenzioso e solidale la moglie DELIAle figlie NATASHA e JENNIFER; i figliMICHELE e ALBERTO MASSIMO; ifratelli DINO, ADRIANO e PIERAN-GELO; gli Amici del CAI di PiazzaBrembana e della Scuola ‘Orobica’.

Caro Enzo,ancora grazie perché dopo questoinesorabile e commosso arrivederci,siamo sicuri, ci guiderai per semprecon la Tua forte voce del cuore nelnostro cammino quotidiano comeimpareggiabile Compagno di corda-ta, saggio Ambasciatore dellaMontagna e splendido Amico per lavita.CIAO ENZO

Paolo e i tuoi Amici

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

La piccola chiesa è colma, il sagratoe le viuzze laterali sono invase dauna moltitudine di persone. Il silen-

zio avvolge le case, l’ombra dei monti sistende sul piccolo borgo. Sopra i tetti ilprofilo delle creste, che dal Pizzo Porissalgono al Diavolino e al Diavolo, scintil-lano nella luce del sole. In questo pome-riggio d’inverno un intero paese, un interavalle si è raccolta per porgere l’ultimosaluto a Mario. Non vi è solo il mondoalpinistico, ma tantissima gente comuneche conosceva, stimava e amava questogrande uomo. Perché Mario, prima diessere un alpinista, era un uomo, schietto esemplice, sorridente e ben disposto versotutti e come tutti viveva di piccoli e grandisogni. Non c’erano solo gli 8000 nella suavita, c’era sua moglie e la famiglia, la suabaita e l’albergo ed un sacco di amici con

Valle Seriana si chiude al cospetto dellepiù alte cime delle Orobie, dove la stradatermina ed i sentieri invitano a salire versol’alto per godere della bellezza di questiluoghi. Nell’alba di mercoledì mi piacepensare a Mario poco prima dell’attimo incui ci ha lasciati. Lo immagino felice men-tre, con un suo caro amico, percorre le cre-ste della corona dei giganti. Vedo i suoiocchi sorridenti, sento la sua soddisfazio-ne, quella è casa sua ed è fiero delle suepiccole e uniche montagne. Questa suaimmagine voglio portare con me mentre ilsuo corpo riposa per sempre in questo rac-colto cimitero che giace all’ombra dellesue montagne.

Maurizio PanseriLizzola,

sabato 21 gennaio 2004

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All’ombra delle sue montagne

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cui trovarsi. Mario era anche impegnatocon l’associazione “La Goccia” per unprogetto a favore della popolazione dellavalle del Dolpo, una provincia nel nord-ovest del Nepal.Che strana sensazione. È un insolito inver-no, non c’è il freddo pungente tipico diquesta stagione e in questi giorni il favo-nio scende a raffiche lungo i versanti brul-li e senza neve. Tutto sembra irreale ma latristezza ed il dolore che senti cresceredentro e che leggi negli occhi delle perso-ne accalcate nella piccola piazza, sonoveri e forti. Non è possibile che Mario sene sia andato, proprio lì tra le sue monta-gne. “Non è possibile” continuiamo aripeterci tutti. Non aveva ancora cinquan-t’anni e aveva ancora tanti progetti per ilsuo futuro. Tra una spedizione e l’altra ilsuo regno era Lizzola, quassù dove l’alta

Mario sui crinali della Val Cerviera (foto L. Merisio)

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di Maurizio Panseri

Atto primo - Patagonia

Arriva l’inverno e prima che ciavvolga nel suo mantello di fred-do, gelo e neve, c’è chi si conce-

de una vacanza nell’emisfero australe,non per stendersi al sole di qualche spiag-gia tropicale ma per viaggiare sulle ali diAzul. Re Azul, il vento, dominatoreincontrastato delle terre patagoniche e deisuoi massicci montuosi. In PatagoniaDaniele Natali e Yuri Parimbelli, in com-pagnia di Battista Galbiati e MartaBeltramello, in nemmeno 15 giorni hannofatto una bella raccolta di salite.L’obiettivo era la via dei Ragni al Cerro

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Inverno: Patagonia, Presolana e Pizzo del Becco

quindi doppie con ancoraggi sommersidalla neve e dove visibili sommersi dallaacqua e dalle scariche. Una di questeprende Dan mentre, appeso alla sosta piùdi merda che abbiamo trovato, aspettavame che allestivo quella sotto. Morale 4chiodi e un friend donati al CerroStandard, ma arriviamo in terra sani ediscretamente asciutti”. Mentre Danielecosì commenta: “Yuri ed io abbiamo pro-vato a salire Exocet con partenza alle 4 erientro alle 18 al campo installato al NipoNino. Via in condizioni pessime, troppocaldo e scariche ovunque. Mancavano 3tiri di cascata per uscire, ma non era il

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Torre ma le temperature erano alte. Dopoavere bivaccato al Nipo Nino, prendonoatto della situazione e volgono la loroattenzione al Cerro Standard, dove tenta-no la salita della via Exocet. A tre tiri dallavetta rinunciano, è troppo pericoloso.Ecco cosa dice Yuri: “Primo round fallito,dopo aver allungato l’ avvicinamento aNipo Nino, per ovvi motivi di morena fra-nosa con sassetti stile pulmino in bilico,io e il capellone, Bati era stufo e ci haaspettato a Nipo Nino, abbiamo provatoExocet. Caldo porco, neve marcia eghiaccio da cascata … del Niagara,

Fitz Roy (foto D. Natali) e Daniele e Yuri in vetta

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

caso ... credeteci. Discesa tipo Fuga daAlcatraz.” Pochi giorni dopo i nostri alpi-nisti sono nuovamente operativi e con unanon stop di 20 ore dal Paso Superior sal-gono in vetta al Fitz Roy e rientrano allabase. Ecco il lapidario messaggio diDaniele: “E dopo tanto tribolare, iericumbre Fitz Roy dalla via FrancoArgentina. Grande salita ma soprattuttogrande giornata, partenza alle 2 am dalbivacco Paso Superior, ghiacciaio, cana-le, ore 8 abbiamo attaccato la via e alle16 in vetta, doppie e rientro al bivaccoverso le 22”. Non poteva mancare unaterza salita, in cui Daniele e Yuri si sonolegati anche con Battista. É sempreDaniele che racconta: “Ieri siamo rientra-ti a El Chalten dopo 2 giorni passati sulversante ovest del Fitz Roy raggiungendola cumbre della Aguja Guillaumet dallavia Brenner-Moschioni. Bella salita che,come al solito, nonostante i gradi che sievincono dalla relazione, non ci harisparmiato da fatiche, genuflessioni eimprecazioni”. I nostri orobici hanno vis-suto una vacanza intensa dove tra unasalita e l’altra non si sono fatte mancaresessioni di boulder, di cerveza e di tortenella famosa Chocolateria che apre il film“Ritmo Latino”.

Atto secondo - PresolanaVIA MARCO E SERGIODALLA LONGADalla Patagonia ritor-niamo in terra orobicagiusto in tempo perl’inizio inverno. Laneve scarseggia e letemperature altalenantiiniziano a solidificare iprimi flussi, inizia adesserci fermento nei fondo-valle sulle prime cascate ghiac-ciate, ma qualcuno guarda in alto eprima che l’anno volga al termine, sale alcospetto della Regina delle Orobie: laPresolana. Tito freme, ha voglia di freddoe di roccia, ma i vecchi non sono in granforma e son presi da mille altre cose. Ilgiovinastro scalpita e per vie traverse siscambia due e-mail con Saro, che accettal’invito. La cordata è fatta il 27 dicembresalgono al Visolo e si portano sotto laparete, dove arrampicano lungo lo zocco-lo sino alla cengia del bivacco. Il 28

d i c e m b r eproseguono sino in vetta, così Tito Arosioe Saro Costa siglano la prima invernalealla via Marco e Sergio Dalla Longa.Complimenti ai due “bocia” per avereonorato la memoria dei fratelli DallaLonga e per avere giocato nel freddo dellaNord. Questa linea si trova sulla paretenord, nord-est della Presolana Orientale,la cosiddetta parete del Foppone o“Fupù”. L’avvicinamento è lungo, sia dal

Visolo che dal Sentiero della Porta, ed inquesto periodo non prende mai un filo disole, insomma l’ambiente è veramentesevero. La via si sviluppa per 300 m con 9lunghezze di corda e difficoltà di VI e A1.Marco e Sergio avevano aperto la loro vianell’agosto del 1986, sul primo tiro pian-tarono uno spit e salirono in artificiale,per il resto proseguirono in libera con dif-ficoltà sino al VI. Da allora le ripetizionisono state poche, tra queste si deve segna-lare la prima ripetizione e solitaria di

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Cerro Torre (foto M. Beltramello)

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ti dalle sue forme austere e dal desideriodi salire i regolari diedri delle vie classi-che, che in questa stagione risultano inta-sati di ghiaccio e quindi interessanti peruna salita con picche e ramponi. In questoinverno Fulvio Zanetti più volte ha visita-to questa montagna ed il suo versantenord, rilanciandone l’interesse e dimo-strando che con un poco di fantasia, cisono ancora tante nuove linee da salire edinterpretare con le tecniche del dry too-ling.Sull’avancorpo nord, tra dicembre e gen-naio, sigla l’apertura di tre nuovi itinerari:“Camino Muschioso” con Tito Arosio,“Becche al becco” con Tito e ValentinoCividini e “Becco dry” con Valentino e

Oscar Fiori. Fulvio è il vero artefice diquesta piacevole riscoperta e agli appas-sionati del genere consigliamo di salireall’ombra del Becco, perché con l’arrivodella primavera le condizioni di questelinee potrà solo migliorare. Per oraValentino, in compagnia di Paolo Grisa eGiuseppe Stefanetti, è già tornato in zona.I tre, sempre sull’avancorpo, hanno trac-ciato una nuova linea di misto “SuperMario” dedicandola a Mario Merelli.Nella monografia troverete tutte le infonecessarie per andare a ripetere questesalite. Buon divertimento.

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Giangi Angeloni. Poi il 10 agosto 2007,Giangi ed Ennio Spiranelli la ripercorro-no, Giangi prova in libera il primo tiro.Sistemano la chiodatura e le soste, e quan-do scendono stendono una relazioneaggiornata. Alcuni amici la ripetonoimmediatamente e Yuri Parimbelli percor-re il primo tiro a vista confermando diffi-coltà di 7b. Ora abbiamo anche una primainvernale.

Atto Terzo – Pizzo del BeccoNUOVE LINEE DI DRY TOOLINGIl versante nord del Pizzo del Becco, chesi specchia nel lago di Sardegnana, occa-sionalmente viene visitato anche nella sta-gione invernale dagli alpinisti appassiona-

Foto a sinistra: le prime lunghezze sullo zoccolo (foto T. Arosio)

Foto a destra: in via (foto T. Arosio)

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

di Maurizio Panseri

Questa montagna è più conosciutadagli escursionisti che dal RifugioLaghi Gemelli salgono sulla sua

vetta per la bella ferrata che ne percorre ilversante sud. Riveste comunque un certointeresse alpinistico e sono oltre 25 gli iti-nerari d’arrampicata che si sviluppano sulcompatto “Verrucano Lombardo” che necaratterizza sia il versante sud che quellonord. Si tratta di itinerari di più lunghezzecon uno sviluppo sino a 300 m.Generalmente siamo di fronte a linee clas-siche, che percorrono gli evidenti sistemidi fessure e diedri, in cui i chiodi sono rarie bisogna sapersi proteggere. Non manca-no, sulle placconate compatte che caratte-rizzano i pilastri della parete nord e dellospallone nord, alcune linee moderne pro-tette a spit. Nonostante le difficoltà sianogeneralmente contenute l’impegno com-plessivo è alpinistico e, grazie ancheall’ambiente selvaggio, la soddisfazionenell’arrivare sulla vetta è sempre notevole.Concentriamoci ora sulla parete nord dellacima principale e sullo spallone nord, inquesto ambiente selvaggio, con l’arrivodell’inverno si è registrata una significati-va attività alpinistica. Le tre vie classiche,che d’estate presentano una bella arrampi-cata su roccia solida e difficoltà contenuteentro il IV grado, impreziosite dal ghiaccioe dalla neve sono state reinterpretate inpunta di picche e ramponi. Non succedesovente ma, anche quest’anno, più cordatehanno salito la via Calegari-Rho, la viaCalegari-Betti e la via Poloni-Agazzi,lungo bave di ghiaccio e incastrando lelame degli attrezzi nelle fessure. Lo zocco-lo, che d’estate si sale senza alcun proble-ma, in questa stagione presenta colatoighiacciati decisamente interessanti, soprat-tutto quello d’attacco alla Poloni-Agazzi.

PIZZO DEL BECCO 2507 mparete nordIn rosso la S. Calegari e F. Rho aperta il 16 agosto 1959 – 300 m - IVIn giallo la S. Calegari e l. Betti aperta il 28 settembre 1955 – 300 m – IV+In verdino la G.C. Agazzi e S. Arrigoni aperta il 6 settembre 1970 – 300 m – IV

Oltre a queste tre classiche la parete nordospita anche una via moderna a spit la“Via per Roncalì” aperta da P. Begnis, T.Vitali e E. Vitali, che percorre le placcona-te comprese tra le due Calegari, con diffi-coltà massime sino al VI+.Le novità invece si registrano sulla paretenord dell’avancorpo: lo spallone nord.Sulla sua parete di oltre 200 m corrono 8itinerari aperti tra il 1983 e il 2001. La sco-perta di queste belle linee in fessura e leprime salite “clean” sono ad opera dellacordata Azzoni e Gaffuri, lasciò il suosegno anche Andrea Savonitto ed infine

nacquero anche tre linee a spit, una dellequali siglata da Bruno “Camos” Tassi.

PIZZO DEL BECCO – AVANCORPONORD – parete nordNell’immagine in giallo gli itinerarimoderni a spit, in rosso quelli alpinistici,in giallo le nuove vie di dry tooling1 - La via del tricheco - 1983 - Azzoni,Galliani, Fornoni, Roncoroni – 220 m –V+ A02 - Via de devoti – 2001 - Tassi, Tiraboschi– 230 m – 6b+3 - La via della foca - 1983 - Gaffuri,Azzoni – 220 m – V+4 - E per noi un ancomarzio - 1985 -Savonitto, Fornasari – 220 m – V+5 - La terza fessura - 1983 - Gaffuri,Azzoni – 220 m – V+6 - Pisco sauer - 2000 - Ruffinoni, Carletti– 200 m – 6b+7 - Il guardiano di sardegnana - 1983 -Azzoni, Gaffuri, Galliani – 220 m - VI8 - Fuga da Guenda - 2001 - Ruffinoni,Carletti – 160 m – 6aA - Becche al becco – 2011 – Zanetti,CividiniB - Camino muschioso – 2011 - Zanetti,ArosioC - Becco dry – 2011 – Zanetti, Cividini,Fiori

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Pizzo del Becco in veste invernale

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Dopo questa panoramica arriviamo aigiorni nostri, Fulvio Zanetti con diversicompagni sale per tre volte ai piedi dellaparete ed ogni volta sale una linea, sfrut-tando le colate di ghiaccio che si formanoalla base delle fessure e sullo zoccolo perpoi procedere in dry tooling. Due linee conmolta probabilità non sono mai state sali-te, la terza, ricalca alcune lunghezze dellavia di Savonitto “E per noi un ancomar-zio” per poi seguire un altro sistema di fes-sure. Insomma con un po’ di fantasia etanta voglia di mettersi in gioco, anche nelcuore delle Orobie non manca lo spazioper vivere piccole e grandi avventure. Pergli amanti del genere: “Affilate le picche,perché il Verrucano del Becco è abrasivo evi aspetta per questo nuovo gioco”

Via: “CAMINO MUSCHIOSO”Primi salitori: Fulvio Zanetti e TitoArosio - 9 dicembre 2011Difficoltà: III - WI 2 – M5Dislivello: 250 mMateriale: in posto non è stato lasciatonulla, servono due mezze corde da 50 m,serie di friend Camalot fino al 4, una seriedi dadi, rinvii, cordini e qualche chiodo daroccia.Avvicinamento: da Carona (in fondo alpaese) in prossimità della centraledell’ENEL prendere il sentiero che sale

direttamente al Lago di Sardegnana 1735m. Costeggiarlo e salire seguendo il tor-rente che s’immette nello stesso, sino aduna conca con enormi massi, alla basedella parete.(da evitare dopo abbondanti

nevicate). Ore: 2.30 – 3.30 in relazioneall’innevamento.Attacco: nell’evidente spaccatura-caminoa sinistra del primo grande pilastro.Descrizione tiri:

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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o Camino muschioso (foto F. Zanetti)

Becche al becco (foto V. Cividini)

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Avvicinamento: come per la precedenteAttacco: nell’evidente spaccatura a destradel primo grande pilastro.Descrizione tiri:L1- salire la goulotte obliqua a destra chescende dalla base dell’intaglio WI 2L2-L3-L4-L5- entrare nell’ intaglio e salir-lo stando sempre nel diedro-fessura disinistra. Qui la roccia si presta bene al drytooling. M6L6- salire il colatoio di neve con tratti dimisto facili fino al pianoro sommitaleDiscesa: a piediNote: medesime caratteristiche della pre-cedente. Anche qui, siamo saliti usandosempre le piccozze

VIA “BECCO DRY”Salitori: Fulvio Zanetti, ValentinoCividini e Oscar Fiori (14 gennaio 2012)Difficoltà: III - M6+Sviluppo: 250 mMateriale: in posto non è stato lasciatonulla, servono due mezze corde da 50m,serie di friend Camalot fino al 4, una seriedi dadi, rinvii, cordini e qualche chiodo daroccia. Attacco: nell’evidente spaccatura al cen-tro della parete.Descrizione tiri:L1- salire il diedro erboso a sinistra del-l’evidente spaccatura. M 4+L2- L3- salire all’interno della spaccatura,senza linea obbligata fino ad un diedroleggermente strapiombante con un vec-chio cordino. Superarlo e sostare subitosopra. M4 e M6+ ( lunghezze in comunecon “E per noi un ancomarzio”). L4- tratto di neve poi salire la fessura disinistra e superare due leggeri strapiombi.M5+L5- entrare nello stretto camino obliquo asinistra e sostare un cinque metri primadella sua fine.Discesa: a piedi Note: Bella linea a carattere invernale chepercorre la fessura-camino al centro dellaparete, con numerosi passaggi in dry inte-ressanti e sempre ben proteggibili. Noisiamo saliti usando sempre le piccozze. Laseconda e la terza lunghezza di corda,coincidono con la linea “E per noi unancomarzio” dell’ 85, poi dove quest’ulti-ma devia a destra, noi siamo saliti a sini-stra, seguendo sempre la fessura obliqua asinistra fino al pianoro sommitale.

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Becco Dry (foto V. Cividini)

Super Mario (foto V. Cividini)

L1- salire la colata di ghiaccio che scendedalla base dell’intaglio WI 2L2-L3-L4-L5- entrare nell’intaglio e salir-lo stando sempre nel diedro-camino didestra. Qui la roccia si presta bene al drytooling. M5L6- salire il colatoio di neve con tratti dimisto facili fino al pianoro sommitale.Discesa: a piediNote: Bella linea a carattere invernale indiedro-camino che alterna incastri di pic-cozza a incastri di corpo. noi siamo salitiusando sempre le piccozze. Si sconsigliadi salire questa linea in estate in quanto laroccia si presenta muschiosa e le fessurespesso erbose.

Via: “BECCHE AL BECCO”Primi salitori: Fulvio Zanetti e ValentinoCividini - 24 dicembre 2011

Difficoltà: III - WI 2 – M6Dislivello: 250 mMateriale: in posto non è stato lasciatonulla, servono due mezze corde da 50 m,serie di friend Camalot fino al 4, una seriedi dadi, rinvii e cordini, qualche chiodo daroccia.

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di Matteo Bertolotti

Erano gialle e terribilmente scomodeda usare. O forse eravamo noi, ter-ribilmente convinti di saperle

usare.Gialle vive, con delle bordature fuc-sia e un odore di Yosemite che giungeva alnostro palato quasi ad istigare un sognoche forse in un futuro si sarebbe realizzato.Non so come Livio si era procurato quelsimpatico paio di staffe. So per certo chenoi le avevamo guardate con occhi spalan-cati quando Eugenio (il fratello di Livio) leregalava ad Alfio. La vacanza natalizia ciaveva portato nell’Appennino Emiliano ela simpatica guida del Righetti era riuscitaa convincerci che avevamo le capacità pergiocare sui chiodi a pressione diBismantova. Alfio ci prestò le staffe con lasua solita generosità che lo contraddistin-gue. Noi eravamo dei giovani Sassi voglio-si di scoprire l’immensità di quella Pietrache rappresenta forse l’unico punto diarrampicata dell’Alpe di Succiso.La Donato Zeni con il suo passo del ser-pente, i suoi chiodi a pressione, l’immensobecco della sfinge e soprattutto la sua chio-datura originaria ci aveva catturato ancoraprima di giungere al cospetto dell’Eremoche a ridosso di quelle pareti di Arenariaosserva numerosi alpinisti sognare.Era la vigilia di Natale e la nostra voglia digiocare con quelle staffe era altissima.

Non avevamo mai provato sino ad allorama non so per quale motivo, eravamosicuri di poterle domare. Arrivammo velo-cemente al Passo del Serpente, un simpati-co cunicolo che consente di guadagnareuna piccola trincea situata a metà parete equasi impossibile da individuare dai sen-tieri sottostanti. Qui notammo sulla sini-stra dei vecchi spit con annodati diversicordini e un vecchio rinvio penzolante. Ilsorriso fu la prima cosa che notai sulla fac-cia di Luca. Quel simpatico oggettoabbandonato da chissà chi… e soprattuttoda chissà quanto tempo doveva essereassolutamente nostro. Partii armato di staf-fe e ci saltai sopra testando il vecchioancoraggio. Raggiunsi facilmente il rinvioe lo sventolai in faccia al mio compagnocon la felicità che prova un bambino ascartare il suo primo regalo di complean-no. Continuai a salire sulla staffa, un gra-dino dopo l’altro, provando non poche dif-ficoltà di equilibrio. Il mio peso unito allaverticalità della parete mi rendeva instabi-le. Ben presto capii che la protezione suc-cessiva era impossibile da raggiungere elasciai tentare al mio compagno che osser-vava la scena con un’aria divertita.Luca si arenò nel mio stesso identicopunto e riponendo nuovamente in loco ilfatidico rinvio ci calammo alla sottostante

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Linee e chiodi

Uomini e ombre (foto M. Bertolotti)

Via “SUPER MARIO”Dedicata all’Alpinista MarioMerellisalitori: Valentino Cividini, PaoloGrisa e Giuseppe Stefanetti (22 gennaio2012)Difficoltà: III - WI 2 - M4Dislivello: 350 mMateriale: In posto lasciato un chiodo sulprimo tiro, servono due mezze da 50m,serie di friend Camelot fino al 3, rinvii ecordini, eventualmente 2-3 chiodi per rin-forzare le soste, due viti da ghiaccio corte.Avvicinamento: come per la precedenteAttacco : all’estrema destra dell’avancor-po.Descrizione tiri:L1- Salire il canale fin sotto un grossomasso incastrato, superalo sul bordodestro quindi fare sosta all’interno dellanicchia.50m (50-60° M3/4)L2- traversare verso destra fino ad unapiccola fessura che permette con incastrodi picche di portarsi sul breve pendionevoso. Ora portarsi in obliquo a sinistrasu neve fin sotto al salto roccioso.Superarlo a sinistra dove forma un diedrocon blocchi incastrati. Sostare tramite lepareti laterali con protezioni veloci. 50m(60° M3+)L3- Salire tutto il canale senza percorsoobbligato per circa 150 metri fin sotto unrisalto roccioso da superare a sinistra.Soste a piacimento con cordini e protezio-ni veloci. 50-70°L4- Superare lo strapiombino sulla sini-stra poi usciti si sale la rampa fessuraverso destra per poi sostare dentro unanicchia. 40m. M4/3L5- Salire tenendo la direttiva del diedrofessura infine senza percorso obbligato finsulla piana sopra lo spallone. 50m (50°M3)Discesa: A piediNOTE: Probabilmente una prima salita,d’estate non avrebbe senso salire da lì.D’inverno diventa sicuramente interes-sante soprattutto se ci fosse un autunnopiù generoso come precipitazioni. La via èdiscontinua ma offre bei passaggi in dry,ancor meglio se fatta in condizioni ottima-li alternerebbe tratti divertenti su ghiac-cio.

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

di Maurizio Panseri

Nello scorso numero abbiamoaperto la sezione “Alpinismo”con “Omaggio a Walter

Bonatti”, in cui abbiamo raccoltonumerosi contributi, arricchendoli conle immagini delle montagne e dellepareti su cui Bonatti ha scritto la storiadell’Alpinismo. Non appena misimano al contributo di Piero Nava, rie-merse dalla mia memoria un ricordolegato agli anni della mia formazionealpinistica. Neì primi anni ’80 passavomolto tempo a sfogliare riviste, libri ele immancabili raccolte di ascensioniscelte. Tra i mille sogni, cullavo il desi-derio di salire gli spigoli delle cattedra-li granitiche della Val Masino e dellaVal Bondasca. Accanto al famosissimoSpigolo Nord del Badile, mi avevaattratto l’elegante sperone nord dellaPunta Sant’Anna salito per la primavolta nel 1950 da Walter Bonatti ePiero Nava. Quella linea negli anni aseguire non riuscii mai a salirla ma daallora diedi per scontato che il compa-gno di cordata di Bonatti fosse il“nostro” Piero Nava. Certo di questaconvinzione ho corredato il contributodi Nava con un’immagine della PuntaSant’Anna, con l’intenzione di sottoli-neare la loro amicizia anche attraversoquesta fotografia. Piero Nava, sociodella nostra sezione, è un attentissimolettore e non gli è sfuggito l’abbina-mento tra il suo pezzo e l’immagine.Nei giorni successivi mi è giunta unasua e-mail in cui dichiarava con moltaonestà: “Non mi piace fare bella figuracon le penne del pavone” e racconta-va una piccola storia che penso meritidi essere ricordata: “Al contrario diquanto molti pensano, quel PieroNava non sono io: aveva più o menol’età mia (classe 1931) e di Walter(1930) e credo sia la medesima perso-na che è caduta in montagna pochianni dopo (me lo ricordo perché qual-cuno aveva telefonato a mio papàfacendogli le condoglianze!)”.Ringrazio Piero per questo frammentodi memoria che ha voluto condivideree che mi ha insegnato a non dare mainulla per scontato.

germente il vento. Sostai proprio sotto iltetto della Sfinge e mentre i miei compa-gni di avventura salivano guardavo l’im-pressionante variante di A2 che sfida lagravità.Guadagnammo la vetta mediante la viaoriginale e la giornata proseguì tra lechiacchiere degli amici.Il tempo passa e le persone, oltre ad invec-chiare, crescono. I sogni mutano e la matu-rità consente di cambiare angolazione escrutare con occhi diversi le cose. Un alpi-nismo da agonismo non m’interessa più.Dedico molta più importanza ai compagnidi cordata anziché alle vie e in seguito adun piccolo progetto mi ritrovo ad arrampi-care alla Pietra con Paolo e Diego. Conloro nasce il desiderio di salire la DonatoZeni e di giocare con il vuoto del beccodella sfinge. Diego è molto bravo con lestaffe e ingolosito si lancia a capofitto nelvuoto. Con una velocità impressionanteguadagna la vetta e subito dopo mi ritrovoa girare su me stesso nel vuoto catturandol’attenzione di qualche falesista delladomenica. Paolo sorride e non perde occa-sione di immortalare le mie fatiche e…mentre m’appresto a guadagnare per l’en-nesima volta quel pianoro sommitale tantouguale ma sempre diverso, riesce a farmisentire per l’ennesima volta felice.

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Alpinismo

Nulla è scontatososta e raggiungemmo per la prima voltala sommità della Pietra mediante la classi-cissima Zuffa-Ruggero.Le staffe tornarono ben presto ad Alfio mala voglia di sfidare il magico mondo stra-piombante aumentava di giorno in giornosoprattutto leggendo le pagine di storiadella Valle del Sarca.Tornai altre volte a Bismantova ma allaDonato Zeni non dedicai altro tempo.È stato lo scorso settembre, in occasione diun corso di roccia che le lancette dell’oro-logio iniziarono a girare all’incontrario. Ilsapore di quella via stava tornando vivo.Marco, Stefano e Thomas si fidarono(forse un po’ troppo) della mia voglia diriporre nuovamente i miei polpastrelli suquella linea di salita e accettarono l’invitoanche in funzione del fatto che erano incu-riositi delle mie staffe attaccate all’imbra-co.Era il 17 settembre del 2011 e il Passo delSerpente incise su di loro lo stesso sorrisoche avevo avuto io quella vigilia di Natale.Il rinvio aveva atteso ben 5 anni il mioritorno e proprio mentre l’osservavo incu-riosito un ragazzo impegnato sulla Zuffami chiese se ero intenzionato a salire laDonato Zeni ricordandomi che il tiro inartificiale si trovava al di là dello spigolet-to di destra e che il rinvio era il segno tan-gibile di una ritirata da una variante di 6b.Salii quei chiodi a pressione intervallati dafix mentre intorno a noi si sollevava leg- Diego e l’infinito (foto M. Bertolotti)

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Anche lo scorso autunno Il GrandeSentiero, rassegna cinematografi-ca giunta alla III edizione, è

approdata al Palamonti. La nostra sezioneanche quest’anno ha sponsorizzato l’even-to organizzato da Lab80 con l’aiuto dellarivista OROBIE, ospitando due appunta-menti e la mostra fotografica di GinoGazzaniga, dedicata a Luigi Castagna.In questa edizione abbiamo visto una ras-segna con proposte sempre più ampie aarticolate. Dai deserti alle Alpi, dallaGroenlandia al Tibet, dall’arrampicata alladifesa dell’ambiente, dall’avventura follealla riflessione profonda, dalla storia delcinema al road movie musicale, dallo stre-et climbing alle caverne, dai maratonetikenyani ai voli con la tuta alare, la storia dichi vive da sempre in montagna e quella dichi lascia per sempre la città.Tanti sono stati gli ospiti, tra gli altriCatherine Destivelle, i fratelli Favresse eSean Villanueva, Rosa Morotti e Norbert“Noppa” Joos, Mirella Tenderini, SaraLuraschi, Andrea Rutigliano, RuggeroMeles e Albano Marcarini. Dal 14 al 25novembre dieci serate e (più pomeriggi etardi pomeriggi), con una coda il 7 genna-io 2012. Sette spazi per incontri e proie-zioni in quattro luoghi: Bergamo, Nembro,Lecco e Colere. Più di trenta ospiti, più di

trenta film, moltissimi in anteprima, 29collaborazioni all’organizzazione, 10 con-ferenze, 2 presentazioni di libri, 1 mostrafotografica, aperitivi e buffet di fine sera-ta, un’edizione di 12 cartoline, un catalogoe programmi pocket.Al Palamonti, nel tardo pomeriggio divenerdì 18 novembre, Ruggero Meles hapresentato il suo libro biografico dedicatoa: “Leopoldo Gasparotto alpinista e com-battente”. A seguire i registi SabrinaBonaiti e Marco Ongania hanno presenta-to “Con le spalle nel vuoto” film dedicatoalla figura di Mary Varale, erano presentiin sala gli alpinisti Sabina Bottà e RossanoLibera che hanno interpretato le figure diMary Varale e di Mario dell’Oro. Al suotermine Alberto Benini e Riggero Meleshanno presentato la mostra fotograficadedicata alle figure di Castagna eGazzaniga. Sabato 19 novembre l’inossi-dabile alpinista francese CatherineDestivelle è stata ospite presso la nostrasede, dove si è intrattenuta con il numero-so pubblico e ha presentato uno dei suoiprimi film: “Seo” dove la giovane climberarrampica in free-solo sulle pareti d’arena-ria del Mali. A seguire Pino Capellini eAlbano Marcarini hanno presentato “Igrandi sentieri di Lombardia” iniziativaeditoriale della rivista “Orobie”.

a cura di Gian Celso Agazzi

Sabato 19 novembre 2011, nell’am-bito del “Grande Sentiero” è stataospite del Palamonti Catherine

Destivelle che ha presentato un filmatorealizzato in Africa sulle falesie del Mali.Un vero mito dell’alpinismo che ha ono-rato con la sua importante presenza ilPalamonti. Catherine ha presentato il fil-mato “Seo!”di Pierre Antoine Hiroz del1987, girato nella Falaise Dogon, inMali; immagini molto belle di unambiente semplice, dove la climber fran-cese ha effettuato un discreto numero disalite, mostrando tutto il suo talento natu-rale in tema di arrampicata. La serata si è,poi, spostata presso l’Auditorium diPiazza della Libertà per la proiezione delfilmato “Le pilier de la solitude” del regi-sta francese Helen Dassonville, girato nellontano 1959, che ricostruisce in modo“fiction” la salita di Walter Bonatti lungola mitica via aperta sul Dru; il film erastato premiato in occasione del FilmFestival di Trento nell’anno 1960.Successivamente Catherine Destivelle siè intrattenuta con il numeroso pubblicoper raccontare la sua vita di alpinista. Havoluto far rivivere momenti della sua vitaassai ricchi di emozioni, di piaceri inten-si, intervallati pure da fatica, sofferenzae, talvolta, rabbia. In effetti nel corsodella serata Catherine, una delle più fortifree climber dei nostri tempi ed alpinistaprofessionista, ha voluto raccontare lasua storia alpinistica. Ha iniziato adarrampicare sulle falesie diFontainebleau quando era ancora unaragazza all’età di quindici anni. Dopo iprimi anni dedicati al free climbing,Catherine a venticinque anni ha incomin-ciato a partecipare alle gare di arrampica-ta, ottenendo più volte il titolo di campio-nessa mondiale. Dopo di aver vinto tutto,Catherine ha deciso di smettere di parte-cipare a competizioni di arrampicata, perdedicarsi ad una forma di alpinismo clas-sico, affrontando imprese estreme e dive-

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Eventi

Il Grande Sentiero, edizione 2011 Catherine Destivelle

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

nendo una delle più grandi alpiniste dellasua generazione. Ha voluto ripetere l’11ottobre 1990 la via aperta da WalterBonatti sul pilastro del Petit Dru; nel1991 ha aperto sulla stessa parete un’al-tra via in solitaria. Ha scalato in solitariainvernale in sole diciassette ore il 10marzo 1992 la Parete Nord dell’Eiger,oltre alle pareti Nord delle GrandesJorasses e del Cervino, lungo la via aper-ta da Walter Bonatti nel 1965. Nel 1999,giovane madre, ha salito la via direttadella Cima Grande di Lavaredo. Ha par-tecipato pure a spedizioni extraeuropee,salendo nel 1995 lo Shishapangma edandando in Antartide nel 1996, dove èstata vittima di un incidente. Ha puresalito nel 1990 le Torri di Trango inPakistan. La montagna e l’alpinismohanno creato un legame molto forte conla vita di Catherine, consentendole diesprimersi al massimo, senza, però,

Palamonti, novembre 2011

La mostra è stata realizzata da A.Benini e R. Meles presso ilPalamonti nel mese di novembre

2011 con fotografie in bianco e nero deidue alpinisti.Luigi Castagna nasce a Civate, non lonta-no da Lecco il 28 maggio 1924. A due annisi trasferisce con la famiglia a Rancio,paese già noto per altri alpinisti famosiquali Giovanni Ratti e Antonio (Nisa)Castelnuovo, giusto ai piedi delle paretidel S.Martino, terra di confine tra monta-gna e città. Questi alpinisti erano noticome i “rampacorni”, avvezzi a tagliarelegna ed a fare il fieno cosiddetto magro inmontagna.Effettua le sue prime scalate in Grignetta ein Medale nel periodo prebellico. Vienechiamato alle armi nel corso del 1943e,dopo l’8 settembre del 1943, fugge dallaCaserma del 5° Alpini a Merano; vienearrestato dai Tedeschi e mandato in uncampo di lavoro in Germania, dal qualeritorna nel novembre del 1945 provato sianello spirito che nel corpo. Nel 1943 entra

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Eventi

Mostra fotografica di Luigi Castagna

e Gino, “Barba” Gazzaniga

Catherine Destivelle e Alberto Valtellina(foto G. Agazzi)

diventare un’ossessione e facendo del-l’arrampicata un vero mestiere.Catherine, nel corso degli anni trascorsiin montagna, è riuscita a realizzare moltisogni. Attualmente Catherine è mammadi Victor un ragazzo di tredici anni. Sidedica alla prevenzione ed alla comuni-cazione riguardante l’arrampicata e l’al-pinismo, organizzando conferenze intutto il mondo. È pure consulente peraziende che producono materiali per l’al-pinismo. Catherine continua a vivere le sue passio-ni con grande entusiasmo.

Foto in alto: Mischabeljoch (foto G. Gazzaniga)

Foto in basso: Bonatti, Floreanini e Abram

Eventi

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a far parte del Gruppo dei Ragni di Lecco.Apre alcune vie nuove sui TorrioniMagnaghi e sullo Zuccone Campelli.Frequenta l’ambiente alpinistico di Milanoe di Lugano grazie anche all’amicizia conil bergamasco Luigi (Gino o “Barba”)Gazzaniga. Apre vie nuove sul Col diVarda, sulla Torre di Misurina, sui Gemellie sui Denti della Vecchia. Nel giugno del1949 con Carlo (Bigio) Mauri effettua laprima ripetizione italiana della via Cassinsulla parete nord est del Pizzo Badile inBregaglia. Sempre nel 1949 entra a farparte del CAAI. Nel 1950 apre una vianuova nel Kaisergebirge in Austria. Nel1950 ancora effettua un tentativo esplora-tivo al pilastro sud ovest del Petit Dru edun sopralluogo sulla parete nord dell’Eigercon Emilio (Topo) Ratti. Nel 1951 parteci-pa al 1° Corso per Istruttori Nazionali diAlpinismo che viene organizzato al PassoSella dalla Commissione Nazionale delleScuole di Alpinismo, qualifica che gliverrà riconosciuta alla morte. Il 29 giugno1951 muore in un canale situato all’attac-co del Fungo in Grignetta, trascinato da uncompagno di cordata. La mostra fotografi-ca è stata allestita utilizzando le foto pro-venienti dal grande archivio di Castagnaed usando anche alcune foto di Gino“Barba” Gazzaniga, alpinista esuberante espregiudicato, dotato di grande spirito diavventura, originario di Ponte San Pietroappassionato fotografo di montagna e nonsolo di quel periodo. Gazzaniga era amicodi Agostino Parravicini, caduto sulla pare-

te della Cima Zocca nel 1935, chiamato,poi, spigolo Parravicini. Con Dell’Oro(Boga) e Tizzoni completa la via su cui ècaduto Parravicini. Nel 1936 Gazzanigaidea e organizza il Trofeo Parravicini perricordare l’amico scomparso prematura-mente. Dopo la guerra effettua nuove sali-te, tra le quali con Castagna sale la viaBonacossa lungo la cresta SSO delCengalo, la via Cassin sul Medale, nel1950, e la cresta NNE del Piz Morterash,nota come Crasta da la Spraunza.Gazzaniga è amico dell’industriale svizze-ro Riccardo Legler, con cui effettua traver-sate e salite nelle Alpi su granito, calcare eghiaccio. Gazzaniga sale diverse volte alRifugio Torino nel gruppo del MonteBianco per effettuare delle salite; vi cono-sce Paola Wiesinger, Steger, Gervasutti,Chabod, Borgna. In particolare nell’estatedel 1934 vi trascorre giorni indimenticabi-li in compagnia di Agostino Parravicin; idue vengono soprannominati i “piovaschi”a causa delle condizioni meteo avverseincontrate al Rifugio Torino.

Le notizie storiche qui riportate sono stateprese da Aurelio Locati “1945-1995,cin-quant’anni della Sezione C.A.I. di PonteSan Pietro” e da alcuni annuari del C.A.I.di Bergamo. Agostino Castagna, GiovanniRatti e Sergio (Lada) Ghiraldini ed altriamici di Ponte San Pietro (Bg) hanno col-laborato e contribuito nelle ricerche suidue personaggi autori della mostra foto-grafica.

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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EventiEv

enti

Allalinhorn (foto G. Gazzaniga)

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Abisso laDolce Vita

marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

di Raffaella Cattaneo

Lo SPELEO CLUB OROBICOnasce quale AssociazioneSpeleologica di Bergamo nel 1973,

entra a far parte del CAI e, dal 1978, isti-tuisce Corsi di introduzione allaSpeleologia con cadenza annuale. In 33anni il corso si è organizzato cercando didare un orientamento contestuale a chi perla prima volta si rapportava ad un’altrastoria del pianeta, una storia che differisceda quella ufficialmente conosciuta riguar-dante solo la sua superficie, una storia det-tata dall’assenza di luce e dall’assenza delcambiamento, in un lungo processo di ral-lentamento bioritmico tale per cui, forse,tra millenni, si avranno gli eterni viventisotterranei.Il corso è cominciato a ottobre con incon-tri bisettimanali: teoria al venerdì e uscitapratica alla domenica. Col primo fine set-timana di novembre si è concluso il per-corso di apprendimento tecnico di base,con la bella gita nel Friuli-Venezia-Giuliatra Grotta Skilan, Grotta Martina Stucchie, quali ‘turisti per caso’, alla GrottaGigante. La parte teorica amplia e contem-poraneamente specializza quel che è spe-leologia. Argomenti basilari quali il geo-morfismo, ossia la genesi delle montagne

e delle grotte al loro interno - perché sem-pre il pianeta compensa – per poi passare amateriali e tecniche di progressione non-ché alla storia generale dell’argomento ein particolare del gruppo. Fondamentale èlo studio della geologia, la conoscenza delpaesaggio naturale che abbiamo davantiaiuta nell’ipotizzare, con nozione di causascientifica, la possibile presenza sotterra-nea di antri più o meno ampi così come, ilnon aver alcuna competenza, può rendervano il tentativo di scender oltre la coltrevegetativa superficiale nella speranza ditrovarvi uno spazio che risulterebbe, inmolti casi, solo una rientranza!. Tema a sé,estremamente affascinante, è stata la lezio-ne sulla biospeleologia; le mutazioni fisi-che, morfologiche e chimiche di insetti eanimali mostrano quanto movimento vi sianel silenzio oscuro di ogni antro. La storiadella speleologia accompagna l’uomo dasempre, per caso o volutamente.Uomo e grotta sono binomio, sin daglialbori dei primi e giàvecchie di ere leseconde. In prin-cipio la grottaera sinonimo

Speleologia

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Speleologia

E quest’anno son 33! di rifugio e di sacro, ci si rifugiava in essada attacchi di animali feroci, si protegge-vano i propri cari defunti da intemperie eagguati di belve e, nel buio, forse si spera-va o si immaginava di vedere quel Divinoche ovunque aleggiava sotto il sole o lavolta notturna trapuntata di stelle, dise-gnando arcane figure o propiziando il futu-ro col dipingere l’animale ucciso durantela caccia. Dall’antica Persia giunge unadelle prime documentazioni scritte di spe-dizioni in grotta. Il re decise l’esplorazio-ne, immaginatevi i carri con assiso ilsignore e le sue dame, e la lunga fila dibuoi, carri e funzionari che avrà accompa-gnato il sovrano. Sicuramente ci sarà stataanche la scorta di uomini in armi ammira-ti e temuti dagli sparuti viaggiatori incon-trati lungo il cammino. Col Medioevol’aspetto sacrale si impersona in Madonnee Santi e si divide in due, come ambivalen-te è l’uomo, tra Male e Bene. In alcunegrotte appare la Vergine, in altre spelonchei banditi fan schiamazzo. Con l’età moder-na l’avventura ruba il posto al sacro enell’Ottocento appaiono le prime figure

avveniristiche che aprono la via allaspeleologia. In età contempo-

ranea sorgono ovunquegruppi di appassionati

che avranno vita piùo meno breve,

c a m b i e r a n n onome, verrannoinglobati dagruppi più ampi.Fino ad arrivare

alla costituzionein commissioni

apposite del C.A.I. eistituire periodicamente

corsi di formazione basilare,avanzata e specialistica per individui capa-ci, figure professionali altamente qualifi-cate e aggiornate con riunioni e convegni,corsi e eventi a livello nazionale e interna-zionale. Nasce lo speleologo, una qualificariconosciuta a livello mondiale. Di grandeimportanza è lo studio dell’attrezzatura,armamento indispensabile per calarsi,scendere, salire e arrampicarsi in grotta. Sitratta di materiali finalizzati a creare ilminor impatto possibile coll’ambiente cir-costante che, in tal caso, è interno e anchesotterraneo. La corda per lo speleologo ecome il filo d’Arianna per Teseo.

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A differenza di altri sport, che possonorisultare invasivi rispetto all’ambiente nelquale si svolgono, la speleologia si pone inuna posizione maggiormente rispettosadell’ambiente in cui si attua. L’attenzionevolta a quel che sta attorno non è solo datada considerazioni esistenziali etiche o eco-logiche ma anche da una valutazioneoggettivamente scientifica. Non badarvisarebbe come abbandonar lattine di Coca-Cola sulla Luna e ciò non lascerebbe unbel ricordo di noi, per quanto possa piace-re la frizzante bibita inventata per allevia-re i mali.L’ambiente ipogeo non coincide colnostro, per quanto accomunati dal medesi-mo pianeta ospitante, così come l’ambien-te subacqueo se ne discosta. Ogni ambien-te si caratterizza e contraddistingue da pre-cipue condizioni fisiche, chimiche e atmo-sferiche. Il risultato è l’equilibrio perfetto,solo se considerato “chiuso in sé stesso”.Nel momento dello scambio, colposo odoloso, questo si rompe e le nuove condi-zioni non sempre sono migliorative.Ironicamente, però, la vita senza scambionon esiste. Noi tutti e ogni cosa ha in sél’equilibrio perfetto e, contemporanea-mente, la rottura dello stesso per via dellacomunicazione. Non sempre questa com-pensa il precedente stato e, quando accade,il nuovo esige il riordino di ogni livello delprecedente, innescando la mutazione,come la biospeleologia mostra. Questorispetto ha fatto si che si impiegasse lasemplice corda per muoversi, spostarsi,scendere e salire. Pochi perni e se necessa-rio posti e rimossi o resi inamovibili(anche per risparmio e non spreco).Essendo pratica poco consigliata in solita-ria, se non agli esperti, le tecniche di soc-corso sono fondamentali e così le tecnichedi imbrago di “incosciente” o di prontosoccorso immediato han fatto capolinoverso la fine del percorso di studio.Personalmente mi son ritrovata con corsi-sti nati speleologi. La competenza dei mieicompagni di avventura mi ha stupita, affa-scinata ma anche, talvolta, demoralizzata.Veder gli altri in sciolta agilità fare tuttofacilmente e sapere che loro riescono, recasperanza di riuscire a propria volta – suv-via - più o meno!

Racconto in tre attidi Anna Medioli

PRIMO ATTO - 02-10-2011Buco del CastelloOre 7. Il sole è ormai sorto da un po’, sonoa bordo della mia C2 nera, con il volume astecca mi dirigo verso la sede del CAI diBergamo. Abbandono la mia amatissimavoiture al parcheggio e salgo in macchinacon Mauro e Cash, si aggregherà poi a que-sta simpatica combriccola anche Gianluca.Per scaricare la tensione iniziamo a sparareun po’ di cazzate. L’ingresso del Buco delCastello si raggiunge attraverso un sentieroche si imbocca al terzo tornante della stradache da Capovalle va a Mezzeno. Qui trovia-mo il resto della compagnia, istruttori spe-leo e allievi. Prima di inoltrarci nel sentieroinizia uno degli step più importanti “lavestizione”. Lego i capelli in un chignon efermo il tutto con una bandana, indossopantaloni e maglietta termici (per questoringrazio i miei amici che per i miei 23 annimi hanno regalato il “kit della perfetta spe-leologa”), tuta da meccanico, pile, guanti,scarponcini da montagna, imbrago chiusocon una maglia rapida, e vari attrezzi delmestiere croll e maniglia, per la risalita sucorda, discensore e un moschettone di rin-vio, per la discesa su corda, longe (unacorda a cui si lega alle due estremità duemoschettoni, uno come sicura, l’altro peragganciare la maniglia) ed infine caschettocon illuminazione ad acetilene. La lampada

è divisa in due parti: il corpo, che restaagganciato all’imbrago, e l’ugello, installa-to sul caschetto, connessi da un tubo gene-ralmente di gomma. Il corpo è costituita dadue contenitori sovrapposti, quello superio-re per l’acqua, quello inferiore per il carbu-ro (CaC2). L’acqua, grazie ad un foro, rego-lato da una vite, passa nel contenitore infe-riore reagendo con il carburo e generandoacetilene, meglio conosciuto come etino.L’acetilene, attraverso un condotto, vieneindirizzato nel tubo che termina con unugello dotato di un riflettore metallico ed unimpianto di accensione piezoelettrico, inparole povere una sorta di accendigas. Ilcasco in nostra dotazione oltre all’impiantoad acetilene, possiede anche due faretti alo-geni, quindi in tasca mi metto 4 pile di riser-va avvolte in un sacchetto. Siamo tuttipronti. Percorriamo il sentiero, e prima didirigerci verso l’ingresso della grotta risa-liamo il letto del fiume Valsecca alla ricer-ca di acqua per caricare le lampade ad ace-tilene. Tornando indietro e attraversando iltorrente in pochi metri si raggiunge un’am-pia nicchia alla base di una parete incom-bente (quota 1300 m). A tre metri da terra siapre un pertugio che costituisce lo scomodoingresso della caverna. Si tratta di una dellepiù profonde grotte della bergamasca la cuistoria esplorativa è stata rattristata, nel1966, dalla tragica fine di due speleologibolognesi che persero la vita precipitandolungo il pozzo di 82 metri durante unapiena. Preceduta da due istruttori, Aldo e

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XXXIII corso di speleologia

Buco del Castello

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Antonella, ho avuto l’onore di essere laprima allieva ad entrare, seguita poi daBeppe. Metto la corda nel croll, monto lamaniglia e pian piano raggiungo il buco,faccio sicura con la longe e mi infilo nelcunicolo illuminato dalla fiamma del miocaschetto. Arrivo al primo pozzo dove miaspetta Antonella per vedere se monto cor-rettamente il discensore. Tutto a posto. Micalo. Il secondo pozzo viene chiamato “ilcrisi”, capirò poi all’uscita il motivo.Continuo a percorrere una serie di pozzi insuccessione, di altezza tra i 10 e i 20 metricirca, sempre scortata dai miei 2 angeli oper meglio dire dai miei pipistrelli.Arriviamo alla sala dei mammelloni, chia-mata così per la strana forma delle sue con-crezioni appunto a forma di grossi seni,Impressionante. Continuando a scendere,pozzo dopo pozzo, strettoia dopo strettoia,ci ritroviamo nella sala della grande frana,credo sia anche la sala più concrezionatavista sin lì, soprattutto stalattiti e vele; sperodi non essermi sbagliata sui i nomi delleconcrezioni, sarebbe una delusione per imiei bravissimi istruttori, in tal caso chiedoperdono. Riposiamo qualche minuto eattendiamo che arrivino gli altri. Si chiac-chiera, si scherza, si mangia, si beve e ci siscalda mettendo il corpo della lampada adacetilene nella tuta da meccanico sopra lapancia, in prossimità del plesso solare.Giovanni, istruttore e soccorritore speleo,accoglie gli allievi in arrivo vestito dadonna, con treccine bionde, occhiali 3D emantellina. Una gabbia di matti insomma.Mentre continua ad arrivare gente alcuni dinoi decidono di proseguire verso il basso.Abbandoniamo la sala della frana ed entria-mo in un labirinto di roccia. Dopo alcunipassaggi in libera si arriva alla buca dellelettere - provate ad immaginare perché sichiama così - Finalmente incontriamo iprimi laghetti alla fine dei pozzi,Meravigliosi. Si continua così tra cunicoli ediscese fino ad arrivare a -160/180 m circa,molto prima del pozzo da 80 m che nonabbiamo né percorso né visto. Verso le 16decidiamo di risalire. Ripercorriamo insenso opposto tutto il percorso, aspettandouno ad uno il proprio turno per risalire,approfittando dell’attesa per conoscercimeglio. Ore 20 circa sto per risalire “ilcrisi” le mie braccia e le mie gambe intorpi-dite dalla fatica stanno chiedendo pietà.Giovanni, Francesco, Marzia e Roberto mi

sostengono moralmente. Ore 20.15 final-mente ripercorro il cunicolo di uscita/entra-ta, sono l’ultima. Fuori è ormai buio, inspi-ro, riempio i polmoni di aria fresca. Ore21.30 siamo tutti davanti ad un piatto dipasta e un bicchiere di vino, si ride e sischerza tra un boccone e l’altro, la miaavventura non poteva finire meglio di così.Un abbraccio speciale a tutto il gruppo.

SECONDO ATTO - 16-10-2011Büs di TacoiÈ una giornata estiva, sono seduta su unapanchina nei Jardins des Tuileries, leggo unlibro, i raggi del sole mi accarezzano il viso.All’improvviso un suono familiare mi ripor-ta alla realtà, mi giro e mi rigiro nel mio let-tino cercando di capire come spegnere quel-l’aggeggio infernale che tutti chiamano sve-glia. Uffa! Era solo un sogno. Ore 6 mi alzo,inizio a preparare il caffè con sottofondo “ungrande sole” di Giuliano Palma ft Samueldei SubsOnica, a volume relativamentebasso per non svegliare i miei genitori anco-ra trattenuti nel mondo del saggio Morfeo.Sorseggio il mio caffè, purtroppo non èamabile, come piace ad Angelo, negli speleoconosciuto come Ape Maia. Alle 7 in puntosono a bordo del mio bolide e passo a pren-dere Cash. A Luzzana decido di fermarmi aprendere alcune brioches per i miei colleghidi Croce Rossa che sono di turno a Casazza.Per questo piccolo fuori programma saremoun attimo in ritardo sulla tabella di marcia.Questa volta il ritrovo è a Ponte Nossa perpoi proseguire verso gli Spiazzi di Gromo.Giunti al piazzale, dopo aver indossato scar-poni e riempito le lampada di carburo eacqua iniziamo la risalita verso la grotta.Proseguiamo a piedi verso gli impianti dirisalita, oltrepassati questi ultimi ci adden-triamo nel bosco fino ad incontrare una stra-da sterrata. Seguiamo il sentiero che saleancora nel bosco, superiamo una targa com-memorativa in memoria di un’alpinistadeceduto e proseguiamo il sentiero che,uscito dal bosco, si appresta a risalire uncanalone divenendo sempre più ripido. Nonriuscivo neanche a star dietro al mio fiato.Lungo tutto il sentiero sono poste alcunepaline in legno con l’indicazione della grot-ta “Büs di Tacoi”. Ad un tratto il camminosmette di salire e taglia a metà il MonteRedondo, conducendo all’ingresso del-l’abisso. Ci fermiamo nel piccolo trattoattrezzato subito prima e iniziamo a vestirci.

Curiosità : Il Büs dei Tacoi è la grotta piùfamosa di tutte le valli bergamasche e unadelle più riccamente concrezionate di tuttala Lombardia. Il nome della grotta “Büs deiTacoi” proviene dal dialetto bergamascoche tradotto in italiano significa “Il buco deigracchi”. L’appellativo deriva dal fatto cheil gracchio, un grosso uccello montano, uti-lizzava l’ingresso della grotta per nidifica-re. Chi sia stato esattamente il primo “visi-tatore” della grotta è ancora oggi un miste-ro. La tradizione vuole che poco dopo il ter-mine della prima guerra mondiale un certoFilisetti di Gromo scese nell’atrio dellagrotta senza l’aiuto di una corda. Dopo unasommaria esplorazione Filisetti non riuscìpiù ad uscire e attese i soccorsi. Gli amicidell’improvvisato speleologo erano statiavvisati preventivamente: “Se un giornonon mi vedrete tornare vorrà dire che saròentrato nella grotta”. Per estrarre Filisettidalla grotta dovettero utilizzare le corde delcampanile di Boario e calarle nel pozzod’ingresso.A turno iniziamo a calarci, facendo atten-zione a non dar fuoco con la fiammella delcasco a quel poco di erba che limita il bucod’entrata come è successo ad Angelo. Toccaa me, mi metto in sicura e inizio a montareil discensore, tolgo la longe e mi calo.Supero il primo frazionamento e arrivonella sala della frana (primo settore), chepercorro tutta con il sedere come su uno sci-volo, può sembrare una cosa alquanto stupi-

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Büs di Tacoi

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da ma vi assicuro che è divertentissimo.Proseguo a ridosso della parete destra pernon sbagliare strada, qui incontriamo unsimpatico cancelletto che indica l’inizio delsecondo settore. Le chiavi del cancellettod’ingresso si ritirano presso il Bar delCigno di Gromo dove bisogna anche com-pilare una scheda informativa. Tra i datirichiesti bisogna apporre anche l’orarioindicativo di rientro. Qualora dovesseroesserci notevoli ritardi nella riconsegnadelle chiavi viene infatti allertato il soccor-so speleo. Dopo aver superato, strisciando,il cancello d’entrata, ci caliamo in un altropozzo e ci addentriamo in un tunnel a gatto-ni, per poi arrivare al terzo settore dopo unaltro piccolo pozzetto. Da qui la grotta si fasempre più interessante, ci sono concrezio-ni di ogni genere e dimensione. Alcune sta-lattiti sono crollate al suolo, credo per colpadi qualche terremoto, e di seguito ricemen-tate. Il soffitto sembra luccicare, comecosparso di polvere di stelle, in realtà è soloun effetto della luce dei nostri caschi sulleinnumerevoli goccioline d’acqua sparsesulle pareti della volta. Più avanti giungia-mo in una sala immensa, dove chiedo gen-tilmente di spegnere le luci per provare l’ebbrezza del buio assoluto, e mentre fluttuonel nulla mi viene in mente una frase dellibro “L’Abisso” che sto leggendo in questigiorni e che mi è rimasta nel cuore: “..quando ci si trova nel buio dell’abisso siha la possibilità di concentrarsi sui più pro-fondi interrogativi della nostra esistenza edi quella del cosmo. Entrare in un luogodove lo spazio è apparentemente limitato,senza giorno né notte, al di fuori degli abi-tuali riferimenti cronologici che regolanola vita di ogni giorno, permette di spaziarecol pensiero e di trovare nuove risposte sunoi stessi e su ciò che ci circonda..”.Oltre alle classiche stalattiti e stalagmitiammiriamo immense colonne, formateappunto dall’unione delle due precedenti.Al centro della stanza predomina unamagnifica ed enorme stalagmite bianca,denominata Monte Cervino. Saliamo unascala metallica che sale due/tre metri escendiamo verso la “Sala delle Vaschette”aiutandoci con un cordone per non scivola-re nel fango. Facendo attenzione a nonentrare né camminare sul bordo dellevaschette arriviamo ad un ultimo salto, checi conduce nel quarto ed ultimo settore,dove raggiungiamo il Lago Verde sulle note

di “..vola vola vola l’Ape Maia tuturutu-ru..”. Il laghetto si alimenta solamente conl’umidità e grazie allo stillicidio dell’ultimotratto di discesa. Qui facciamo un brevebreak, cracker e the caldo, e ripercorriamola strada a ritroso. Il sole ci accoglie ancoraalto all’uscita dall’abisso come per ricorda-re la canzone ascoltata la mattina a colazio-ne “..c’è soltanto un grande sole a scaldarenoi..”.

TERZO ATTO - 05-11-2011Grotta SkilanDi solito la parola fine rende tutto più triste,la fine di un’avventura, la fine di una storia,la fine di un romanzo, la fine di un corso.Tuttavia molte persone non si rendonoconto che prima dell’alba deve esserci iltramonto, e così raggiunto uno scopo ne siscorge un altro, e un altro ancora e così via.Il passaggio da corsista ad ex-corsista segnala fine di un percorso e l’inizio di unonuovo. L’ultima avventura di questo corso èambientata a Trieste, nella Grotta Skilan. Siapre nei pressi di Basovizza, è profonda378 m e si sviluppa per oltre 6 km.Lasciamo la macchina al parcheggio, ciarmiamo di tutto il necessario e ci adden-triamo nel sentiero, raggiungendo l’ingres-so dell’abisso: una botola. Mi carico unsacco sulle spalle e inizio a percorrere 40 mdi scalette in un cunicolo allargato a mano.Infatti era stata scoperta per caso una fessu-ra di quasi 40 m che, con tanta pazienza, èstata poi trasformata in pozzo con una ven-tina di giornate di lavoro e che ha apertol’accesso al più grande sistema sotterraneodel Carso triestino. Oltre alle meraviglie“consuete” delle grotte, un altro motivo digrande interesse di questa spelonca è stato ilritrovamento al suo interno di resti fossili di

animali di grotta, grossi mammiferi, preva-lentemente erbivori. Da qui si giunge allaGalleria Alma, riccamente concrezionata,che si sviluppa per circa 400 m in direzioneNO/SE. Nella parte terminale della galle-ria, in direzione SE, si apre l’imbocco delgrande pozzo interno della grotta, profondo140 m e con un diametro massimo di 60 m.Mi lego il sacco all’imbrago e inizio ascendere. È difficile raccontare a parole lasensazione che provi quando ti stai calandoda un’altezza del genere. La concentrazio-ne controlla ogni tuo movimento.L’adrenalina di avere la tua vita appesa aduna corda infangata, o meglio nelle tuemani, perché sei tu che la stai tenendo, tiscorre nelle vene. La maestosità di questiambienti vastissimi, le forme delle rocce, leombre ti tolgono il fiato a mano a mano chele illumini con la luce del caschetto. È dav-vero emozionante. Alla base del pozzo siapre un’immensa galleria, metri e metriostacolati da risalite, traversi, pozzi e tantofango. Ovviamente non l’abbiamo percor-sa tutta. Dopo alcune ore di cammino cisiamo fermati per una piccola pausa in unsaletta dalle concrezione di aragonite, unsorso di brodo vegetale caldo, cracker,acqua, caramelle, e si ritorna indietro versola luce del sole, che non vedremo visto latarda ora. Risalire il P140 dà emozionimolto diverse rispetto alla discesa. Ladisperazione, per il continuo scivolare sullaroccia fangosa, ti prende per mano e non timolla più, almeno fino al frazionamentosuccessivo. Sto esagerando? Forse sì oforse no. Tuttavia all’uscita sono stataaccompagnata come sempre dal mio sorri-so e dalla voglia di ritornare nel buio delprossimo abisso.Questa è la fine, l’inizio è un’altra storia.

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Grotta Skilan

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La commissione di Alpinismo Giovanile del CAI di Bergamo organizza attività escursionistica e culturale rivolta ai ragaz-

zi dagli 8 ai 18 anni, con lo scopo di avvicinare i giovani alla montagna, far conoscere e rispettare l’ambiente, garantire

una formazione tecnica di base e offrire opportunità educative e di socializzazione. L’attività è organizzata in un corso

autorizzato dalla Commissione Regionale Lombarda di AG con accompagnatori titolati e formati.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONEL’iscrizione al corso si effettua recandosi presso la segreteria del CAI di Bergamo con:

- un certificato medico di idoneità alla pratica di attività sportive non agonistiche con validità minima 15 ottobre 2012

- 2 fotografie formato fototessera (se prima iscrizione)

- il modulo di iscrizione debitamente compilato disponibile in segreteria sezionale o su www.caibergamo.it/alpingio

Le quote di iscrizione sono le seguenti:- abbonamento soci: € 250

(presentare tessera in regola con tesseramento 2012)- abbonamento non soci: € 420 (differenza dovuta all’assicurazione giornaliera di circa 12 €)

Costo nuova TESSERA CAI GIOVANE: € 22Le quote sono comprensive di trasporti, assicurazione, soggiorni in rifugi.

CONFERMA DI ISCRIZIONEAnche se si è sottoscritto l’abbonamento, è necessario confermare la propria partecipazione,

pena l’esclusione dalla gita, chiamando la segreteria sezionale entro le ore 18 del venerdì precedente l’uscita.

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Alpinismo giovanile

Informativa

Presentazione attività

Sabato 31 marzoore 16 al Palamonti

apertura iscrizioni posti disponibili12 marzo 35

ATTIVITA’ EXTRA CORSOTrekking OVER 14

dal 18 al 21 luglio

Alta Via N°2 della Valle d’Aosta

da Cogne a Rhemes

posti disponibili: 10

costo: € 200 circa

Soggiorno Estivo UNDER 14

dal 18 al 21 luglio

Rhemes Notre Dame (Valle d’Aosta)

posti disponibili: 10

costo: € 200 circa

Per entrambe le attività: iscrizioni

entro 30 aprile, con versamento

caparra di € 100

Attendamento Regionale AG1 – 2 settembre

Piani D’Erna

Posti disponibili: 9

Giornata Provinciale Giovani e Famiglie in Montagna9 settembre

Cornagera – Poieto

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MARZO

venerdì 2 marzoSCI ALPINISMO NO PROBLEM - scelta, uso, manutenzione dei materiali: incontro con Guido Valota A cura della Commissione Alpinismo e Commissione Culturale* ore 21.00 presso il Palamonti

venerdì 2 marzoIncontro con gli autori: Alberto Nardi fotografo Serata con proiezioni a cura delCircolo di fotografia di montagna - Commissione Culturale * ore 20.30 presso il Palamonti

da sabato 3 marzo a sabato 31 marzoMostra pittorica di Giovanni Brambilla* tutti i giorni durante l’orario di apertura del Palamonti

martedì 13 marzoMomenti di alpinismo: incontro con Christofh HeinzSerata con proiezioni a cura dellaCommissione Alpinismo con la partecipazione di SALEWA* ore 21.00 presso il Palamonti

a partire dal 20 marzo14° Stage di fotografia di montagna - per fotografare insiemea cura del Circolo di fotografia dimontagna - Commissione Culturale* programma e iscrizioni sul sitowww.caibergamo.it

giovedì 15 marzoPresentazione del programma escur-sionistico della Commissione T.A.M.Serata con proiezioni a cura della Commissione TutelaAmbienteMontano* ore 21.00 presso il Palamonti

venerdì 23 marzo‘Fragilità del territorio - L’impatto delle case vacanza nella montagna bergamasca’relatori il dott. Sergio Chiesa (geologo) e il prof. Andrea Machiavelli (economista)Serata con proiezioni a cura della Commissione TAM(TutelaAmbiente Montano)* ore 21.00 presso il Palamonti

domenica 25 marzoEscursione culturale - Siti archeologici e graffiti della Valle Camonicaescursione guidata da personale espertocapigita Paolo Maj e Maria Tacchini della Commissione TAM* mezzi propri

APRILE

da martedì 3 aprile a sabato 28 aprileRifugi del CAI Bergamo e montagne bergamasche visti da Vania RussoMostra di disegni* tutti i giorni durante l’orario di apertura del Palamonti* inaugurazione sabato 3 marzo alle ore 18.30

venerdì 20 aprileEscursione culturale - Osservazione notturna del cielo, dal Monte di Nese Con la guida degli esperti dell’osservatorio astronomico La Torre del Sole capigita GianfrancoMarconi e Laura Baizini della Commissione TAM* viaggio con mezzi propri

venerdì 20 aprileEtiopia; incontro con gli ultimi primitiviReportage di Giovanni Cavadini* ore 21.00 presso il Palamonti

venerdì 27 aprileBoulder: incontro con Jacopo LarcherSerata con proiezioni - CommissioneAlpinismo e Commissione Culturale* ore 21.00 presso il Palamonti

MAGGIO

venerdì 4 maggioPresentazione del libro ‘Respiro in montagna’di Dario FerrandiSerata con l’autore* ore 21.00 presso il Palamonti

venerdì 11 maggioMontagna e salute: i benefici della montagnaSerata a cura della CommissioneMedica* ore 21.00 presso il Palamonti

venerdì 25 maggioProiezione di Film del Festival di Trento 2012A cura della Commissione Culturale* ore 21.00 presso il Palamonti

GIUGNO

venerdì 8 giugno‘ISLANDA: DUE RUOTE CONTROVENTO’con SERGIO BRASCA, biker A cura della Commissione Culturale* ore 21.00 presso il Palamonti

giovedì 14 giugnoPresentazione dell’Annuario 2011A cura della Commissione Annuario* ore 21.00 presso il Palamonti

sabato 23 giugnoEscursione culturale - Visita alla centrale idroelettrica di EdoloGuide della Cooperativa Inexoduscapigita della Commissione TAM* viaggio con mezzi pubblici

Programma commissione cultura

InConTraMontanarie

Cultura

InConTraMontanarie

Cultura

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Come da avviso di convocazione pubblicato nell’ultima pagina di copertina,il Consiglio Direttivo della Sezione ha convocato, a norma dell’articolo 17dello Statuto, l’Assemblea Generale Ordinaria.

L’Assemblea è il momento della verifica di quanto è stato fatto, è il tempo di ascoltare e di raccogliere indirizzi e suggerimenti per sviluppare le iniziativefuture, è il momento di confrontare e costruire con i Soci la presa di posizione del CAI Bergamo su questioni importanti. Per questo invitiamo i Soci a parteciparenumerosi all’Assemblea. Ricordiamo a chi non potesse intervenire di persona che ogni socio può essere portatore di 3 deleghe, strumento introdotto proprio per allargare la base dei partecipanti e quindi dei votanti nel caso di votazionirichieste durante lo svolgimento dell’Assemblea.Come ogni anno nel corso dell’Assemblea prendono avvio le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo, limitatamente al numero dei consiglierigiunti a fine mandato, di eventuali Revisori dei Conti (quest’anno non ci sono rinnovi) e dei Delegati all’Assemblea Nazionale ed ai Convegni Regionali 2012.Quest’anno scadono 5 consiglieri: Arrigo ALBRICI, Marco LUZZI, Luca MERISIO, Emilio MORESCHI e Andrea SARTORI; Albrici, Meriso e Moreschi non sono rieleggibili, Luzzi e Sartori sono rieleggibili e si ricandidano. La votazione per la nomina di 20 Delegati all’AssembleaNazionale e ai Convegni Regionali 2011 completerà il rinnovo degli incarichi.Invitiamo tutti gli aventi diritto al voto a votare: quanto più è elevato il numero dei voti ricevuti tanto più forte è la forza di rappresentanza del consigliere.Per l’espressione del voto vi chiediamo di prestare particolare attenzione alle modalità di voto perché, pur semplici, riservano sempre sorprese non positive:anche l’anno scorso parecchie schede; non sono state scrutinate perché di Soci che non hanno rinnovato la quota sociale e un altro buon numero per mancanzadelle generalità del Socio. Inconvenienti che possiamo facilmente rimediare: rinnovando entro la data dell’Assemblea l’adesione con il versamento della quotaassociativa e prestando attenzione ad inserire nell’apposito spazio esterno i dati anagrafici richiesti, che hanno l’unica funzione di verificare il diritto al voto.Due minuti per la lettura delle istruzioni riportate sulla scheda aiuteranno a votare senza errori.Invitiamo inoltre a non ritardare ad inviare la scheda di votazione, utilizzando la busta che non ha bisogno di francobollo. Il servizio postale non è dovunque efficiente e puntuale e come accade alcune schede arrivano in ritardo.Allegate alla rivista trovate 2 schede, nel caso abbiate familiari soci con diritto di voto. Se ve ne servono altre le potete ritirare presso la Segreteria al PalaMonti o presso la vostra Sottosezione.Ringraziamo i Consiglieri che chiudono il loro mandato, sia quelli rieleggibili che quelli non rieleggibili, per il lavoro svolto nell’interesse della nostraAssociazione e certi di rendere un servizio utile a guidare la vostra scelta pubblichiamo di seguito, in ordine alfabetico, un breve curriculum e la fotografiadei candidati al Consiglio Direttivo per il triennio 2012-2015.

MARIA CORSININata a Bergamo il 13novembre 1973, lau-reata in Economia eCommercio oggiimpiegata in Banca.Socia CAI dal 2001, hacominciato la sua atti-vità all’interno dellaCommissione SciAlpino di cui fa ancora

parte e della quale è stata Presidente pertre anni. È stata socia dello Sci CAI perdiversi anni fino a diventare Consiglieranel 2007 per un mandato. Tra le attivitàorganizzate dallo Sci CAI a.s.d., è referen-te per il corso di ginnastica presciistica delsecondo turno. Nel 2005 è entrata a farparte del Consiglio del CAI di Bergamonel ruolo di Consigliera e dal 2008 nelruolo di Segretaria del Consiglio. Amantedella montagna in particolare delle Orobiee dei suoi rifugi, ha prestato la sua operanella gestione estiva dell’Alpe Corte daquando il CAI di Bergamo ha investito sulprogetto dedicato alla disabilità.Pratica escursionismo e sci da discesa, hafrequentato diversi corsi CAI (anche pres-so le Sottosezioni) di scialpinismo e alpi-nismo.

GIOVANNI CUGINI Classe 1951, liberoprofessionista. Iscrittoal CAI presso laSottosezione di Nem-bro dal 1969. Dal 1987consigliere della sotto-sezione di cui diventaPresidente nel 1998carica che ricopre tut-t’ora. Consigliere se-

zionale dal 2004/2010 e vicepresidentedella sezione dal 2007/2010. Delegato alleAssemblee nazionali e regionali del CAI.Rappresentante della sottosezione diNembro nella commissione delle sottose-zioni. Appassionato di scialpinismo, trek-king, mtb. escursionismo, e viaggi.

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Vita sociale

Assemblea dei soci e rinnovo cariche sociali in scadenza

Candidati al ConsigTri

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

ROBERTO GUERCI Anni 68, attualmente inpensione, iscritto alCAI dal 1979, è statosegretario della Sot-tosezione di AlzanoLombardo, per ottoanni Presidente dellaCommissione Escur-sionismo. Attualmentetitolato come Ac-

compagnatore Nazionale di Escur-sionismo, membro della CommissioneEscursionismo CAI Bergamo, Direttorecorsi base della Scuola di Escursionismo“Giulio Ottolini”, membro della Com-missione Regionale di Escursionismo(O.T.T.O.). Organizzatore di escursioni diuno o più giorni in Italia, in Europa eextraeuropei come in Patagonia e inNepal.

MARCO LUZZI Anni 51; residente aTrescore Balneario.Perito industriale mec-canico, lavora pressouna società di ingegne-ria per la progettazionedi macchine speciali eper l’automazione. Dal2005 si occupa di pro-gettazione e realizza-

zione di strutture per l’arrampicata sporti-va. Socio CAI dal 1982, Istruttore diAlpinismo (IA) dal 1993, Istruttore dellaScuola Alpinismo e Sci Alpinismo “ValleSeriana” dal 1988, Componente dellaCommissione Regionale LombardaScuole di Alpinismo dal 1995 al 2000,Consigliere della Sottosezione CAITrescore Valcavallina, Referente CAITrescore della Commissione di Gestionedella parete di arrampicata presso l’IstitutoLorenzo Lotto di Trescore Balneario; elet-to consigliere della Sezione nel 2009 scadeed è rieleggibile.

PAOLO MAJ Pensionato, socio delCAI di Bergamo dal2003, dal 2011 iscrit-to al CAI Valdiscalve.Componente com-missione TAM - Tute-la Ambiente Montano.Rappresentante CAIdelle AssociazioniAmbientaliste nella

consulta pesca della Provincia di Bergamodal 2005.

ROSI MERISIO Nato nel 1948 a Mar-tinengo, si è appassio-nato alla montagna daragazzino, sotto laguida dei frati minoricappuccini e la pas-sione non l’ha piùabbandonato. Nel 1972 grazie ad unamico visita la “Caer-

na” grotta sita in quel di Spino al Brembo,e da lì nasce un’altra grande passione,alternando le uscite in grotta a lunghecamminate sulle nostre bellissime orobie.Nel 1978 partecipa al corso di introduzio-ne alla speleologia organizzato dallo SCOe comincia così a frequentare la sezione diBergamo, della quale diventa socio nel1989. Nel 1991 segue il corso di perfezio-namento tecnico della scuola nazionale dispeleologia e nello stesso anno sostienel’esame a Palermo e diventa Istruttore diSpeleologia, rimanendo continuamentepresente nel gruppo e collaborando a tuttele attività sia esplorative che divulgativedello SCO Nel 1982 partecipa alla realiz-zazione del film “Ultra Limina” con i sociSCO, nel 1984 sempre con lo SCO si rea-lizza il film Ghnomus che, presentato alfestival del film speleologico a Chappelleen Vercors, riceve il premio come film piùpiaciuto, così pure al festival di Barcellonain Spagna. In questi anni è per diversiperiodi presidente del gruppo speleo conti-

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Vita sociale

nsiglio per la Sezione CAI di BergamoTriennio 2012-2015

nuando comunque a collaborare con laScuola Nazionale Speleologia fino a soste-nere nel 2009 l’esame di accertamento perIstruttore Nazionale. Nel 2011 entra a farparte della Commissione Centrale Speleonella quale riveste il ruolo di presidente.Essendo in pensione può dedicare un po’del suo tempo alla sezione e per questo sicandida in questo consiglio.

ANDREASARTORI Anni 45, iscritto alCAI dal 1989. Elettoconsigliere della Se-zione nel 2009, vicepresidente della stes-sa da due anni, scadeed è rieleggibile. Èmembro della com-missione di sci alpino

della Sezione di Bergamo dall’anno dellasua costituzione (1990) nella quale haricoperto varie cariche. Componente delconsiglio Sci Cai negli anni 90. Dal 1991 èl’organizzatore e il responsabile dei corsidi discesa, snowboard e fuoripista. Praticasci alpino, scialpinismo, arrampicata spor-tiva, escursionismo ed ha partecipato adiverse spedizioni internazionali ed extra-europee. Fa parte del gruppo Gestione eControllo Palamonti e del gruppo di lavo-ro Internet e struttura informatica delPalamonti.

FRANCESCAVILLANata a Bergamo il 24aprile 1976, è diplo-mata e lavora inbanca. Ha cominciatoad amare la montagnane l l ’ a s soc iaz ionescouts dell’AGESCIe per anni ha “fattostrada” con loro.

Socia CAI dal 2009, ha iniziato a frequen-tare le attività della Commissione SciAlpino e da due anni ne fa parte. Dal 2010fa parte del Consiglio Sci CAI a.s.d. Haprestato servizio nell’Area Club delPalamonti e al rifugio Alpe Corte.

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di Antonella Aponte

Anche quest’anno i fotografi appas-sionati ed amanti della montagnanon hanno deluso le aspettative

della Commissione Tutela AmbienteMontano e del Circolo Fotografia diMontagna della Commissione Culturale,partecipando numerosi, ben 74, alConcorso fotografico “Giulio Ottolini edi-zione 2011”, appuntamento ormai tradi-zionale per la nostra Sezione del CAI diBergamo.L’allegra e simpatica cerimonia di premia-zione e d’inaugurazione della mostra foto-grafica si è svolta sabato 14 gennaio 2012,alle ore 16, presso il Palamonti, alla pre-senza del Presidente del CAI di Bergamo,Piermario Marcolin, di Giancarlo Chiari eFranco Ciuffetta, componenti della giuria,dei Presidenti della Commissione TAM,Maria Tacchini, della CommissioneCulturale, Luciano Gilardi. Per l’occasio-ne si è radunato un folto pubblico, costitui-to non solo dagli alpinisti ed escursionistifotografi, ma anche da amici, parenti edappassionati di montagna che hannoapplaudito con calore ed entusiasmo. Ivincitori sono stati premiati dalla nostracara Mariarosa Moretti, Consigliere delCAI di Bergamo, con bellissimi premimessi in palio dalla Commissione TAM.Quest’anno la cerimonia è stata vivacizza-ta anche dalla proiezione delle opere pre-miate; così gli autori delle stesse hannopotuto commentarle e rendere il pubblicopartecipe delle emozioni che hanno vissu-to nel catturare le immagini che ci hannoregalato. È stato molto interessante scopri-re i retroscena di ogni fotografia e la curae passione che ogni autore vi ha dedicato.I vincitori ed il nome delle opere premiatesono:Categoria Ambienti montani1) Fiorenzo Rondi – “Lago di Novate”; 2) Tino Rovetta - “Fontana al Rifugio F.lliCalvi”.Ssegnalati: Andrea Beretta – “Vistad’insieme di Sasso Piatto e Sasso Lungo”;Livia Lecchi – “Cotopaxi 2”; Pier-francesco Morana – “Tre Cime di Lava-redo”; Elisa Sanvito – “Albero solitario”.Categoria “Flora e fauna”1) Pierfrancesco Morana - “Raponzolo diroccia”; 2) Alfredo Zambelli - “Cypripedium cal-ceolus”. Segnalati: Giancelso Agazzi –

Premiazione del Concorso fotografico

Fabrizio Zanchi - Ciaspolata fra neve e nuvole

Pierfrancesco Morana - Raponzolo di roccia

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“Fantasia d’autunno1”; Chiara Rossi – “Itri gobècc”; Matteo Varisco –“L’eccezione”.Categoria “Acqua, ghiaccio, neve, nuvole”1) Fabrizio Zanchi - “Ciaspolando tra nevee nuvole”; 2) Luciano Breviario - “Autunno sullago”.Ssegnalati: Federico Rota –“Traversata dei Breithorn”; DavideGervasoni – “Non ci sono tracce”.Categoria “Escursioni sociali1) Damiano Fustinoni - “Fuori di festa”; 2) Luca Armanni - “Il passato doloroso, ilfuturo gioioso della neve”. Segnalati:Davide Gotti – “Qualcuno ci osserva”;Luca Armanni - “Attimo d’intenso relaxosservando il panorama in sicurezza”.

Al termine della premiazione LucianoGilardi ha invitato i presenti a partecipareal rinfresco che è stato offerto e a goderedella mostra, comprendente 146 splendidefotografie rappresentanti gli impareggiabi-li spettacoli che la montagna e la naturasanno offrire, regalando forti emozioni egrande gioia. Difficile lavoro è stato quel-lo della giuria, a cui va un sentito ringra-ziamento e che era composta, oltre chedalla sottoscritta, da Lucio Benedetti,Giancarlo Chiari, Franco Ciuffetta,Antonio Musitelli, Luciano Gilardi, checon grande serietà, competenza e profes-sionalità ha valutato e selezionato le opere,sottolineando, ancora una volta, l’alta qua-lità delle fotografie pervenute, che qualifi-cano sempre più il concorso. Grande sod-disfazione quindi per tutti, per la sezionedel CAI di Bergamo ed in particolare percoloro che ogni anno dedicano tempo epassione a questa iniziativa molto sentita eche riscuote grande successo. Grande sod-disfazione per me che ogni anno rivivo lapassione, la dedizione e la contentezza cheGiulio aveva nell’organizzare il concorso,che ho visto crescere sempre più. Un forteringraziamento a chi ha preparato ed alle-stito la mostra, che ha rallegrato ilPalamonti fino al 30 gennaio 2012 e a tutticoloro che hanno contribuito alla buonariuscita dell’iniziativa e, naturalmente, aifotografi che hanno partecipato e che cihanno fatto emozionare ancora una voltacon le loro opere che ci confermano quan-to sia bello e appagante frequentare lamontagna e godere delle sue bellezze.

fico “Giulio Ottolini” - edizione 2011

Luciano Luciano -Autunno sul lago

Damiano Fustinoni - Fuori di Festa Pusdosso

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di Maria Tacchini, Marcello Manara e Claudio Malanchini

Nell’anno 2011 gli impegni mag-giori sono stati concentrati nel-l’organizzare le escursioni, il

corso “Conoscere e tutelare la Natura delleOrobie” e nel seguire l’emergenza deter-minata dall’uso dei mezzi motorizzati inmontagna.

Le escursioniLe escursioni, condotte nello spirito del“camminare lento”, a volte in collabora-zione con altre componenti CAI quali laSottosezione di Trescore-Valcavallina,hanno registrato un numero soddisfacentedi partecipanti, più numerosi per le mete diminor impegno fisico, ma caratterizzate daobiettivi culturali specifici. Per ricordarnealcune ricordiamo: il percorso in ValCavallina-San Paolo D’Argon, con visitaad edifici religiosi, guidata dall’architettoCeccherini; la visita alla Buca del Corno(Entratico); la traversata dai Prati Parini aBergamo all’interno del Parco dei Colli,con una Guardia Ecologica Volontaria delParco; la riuscitissima uscita notturna perosservare il cielo d’agosto sul monteLinzone, accompagnati dagli esperti dellaTorre del Sole. Non sono mancati comun-que itinerari più impegnativi, quali la Vald’Ancogno, la Val Parina o la salita alVigna Soliva nell’ambito del 150° del-l’unità d’Italia, escursioni che hanno grati-ficato i partecipanti più allenati e interes-sati ad aspetti ambientali significativi pre-senti in quota. Per mantenere contatti con isoci di altre sezioni e sottosezioni, abbia-mo partecipato alla traversata organizzatadal CAI Valcavallina da Trescore aSarnico, nel ricordo di eventi garibaldinicollegati al 150° dell’unità d’Italia e con-clusasi con una relazione del consigliereMorosini, nonché alla festa annuale delladi Alta Val Brembana al Bivacco Zamboni.La stagione si è conclusa ad ottobre con unsimpatico incontro con gli Amici diPusdosso nell’omonima località. Quantosopra ha costituito criterio di scelta anchenell’individuare le mete escursionistichedel 2012: Anno internazionale delleEnergie sostenibili.

Il corsoIn merito al Corso fa testo la sintesi propo-sta di seguito dal direttore MarcelloManara.Lo scorso autunno come CommissioneTutela Ambiente Montano abbiamo orga-nizzato per la prima volta il Corso perConoscere e Tutelare la Natura delleOrobie con il patrocinio dellaCommissione Culturale e dell’ERSAF. IlCorso si è svolto presso il Palamonti dal 5ottobre al 20 novembre ed è stato struttu-rato in 7 serate/conferenze e 2 escursionitenute da esperti nelle quali si sono affron-tati vari argomenti riguardanti l’ambientemontano tra cui ad esempio minerali egeologia delle Orobie, flora e fauna, pro-blemi di gestione del territorio (risorseidriche, attività turistiche). I partecipanti,equamente distribuiti tra uomini e donne etra Soci e non, hanno aderito al Corsodopo averne avuto notizia principalmentetramite la stampa sociale (Lo Scarpone eLe Alpi Orobiche) e la news-letter. IlCorso ha destato molto interesse tra gliiscritti che hanno seguito sempre in buonnumero le conferenze; meno per quantoriguarda le escursioni ritenute troppo sem-plici, in luoghi non particolarmente attra-enti o realizzate in una stagione poco pro-pizia. L’idea del Corso era nata un po’ pergioco: già da tempo la Commissione cova-va il desiderio di approfondire tematicheambientali e migliorare le proprie cono-scenze su vari aspetti della natura Orobica.Gli argomenti infatti sono tanti ma nonsempre c’è il tempo e la possibilità peraggiornarsi e studiare. Una serie di incon-tri con esperti del settore ci è sembrataquindi la soluzione migliore e più stimo-lante nonché più coinvolgente rispetto aquello che poteva essere ad esempio lostudio individuale. Perché quindi nonallargare questa esperienza alle tante per-sone sensibili all’ambiente? Questo “espe-rimento” ha avuto ampio successo rivelan-doci l’ampio interesse destato, sia all’in-terno che all’esterno dell’Associazione, datemi quali ecologia, ambiente, natura. IlCorso, inizialmente previsto per un massi-mo di 50 partecipanti (quota che inizial-mente ci sembrava molto ottimistica),visto l’elevato numero di richieste, haavuto complessivamente circa 60 iscritti.

La speranza è quindi che questa primaesperienza funga da volano per future edi-zioni del Corso dal momento che ambien-te ed ecologia sono in continua evoluzionee, specialmente in questa epoca, di attuali-tà.

I mezzi motorizzati in montagnaPer quanto riguarda la questione dell’usodei mezzi motorizzati su sentieri e mulat-tiere, dopo vari incontri con interlocutoridiversi fra cui anche la FMI (FederazioneMotociclistica Italiana) volti ad aprire unconfronto sulla questione e dopo una presadi posizione della Sezione, nella secondaparte dell’anno l’attenzione è stata focaliz-zata sull’uso delle motoslitte; a settembre iconsiglieri regionali lombardi Parolini eQuadrini hanno presentato il PDL N.0118“Disciplina in materia di utilizzo dellemotoslitte e dei mezzi meccanici assimila-ti. Modifica alla legge regionale 5 dicem-bre 2008 n.31 (Testo unico delle leggiregionali in materia di agricoltura, fore-ste, pesca e sviluppo rurale)”, PDL chedovrebbe essere discusso a breve. Ciò haindotto il Presidente Marcolin, con appro-vazione già nel Consiglio del 23 settembreal Rifugio Albani, a istituire un tavolo dilavoro sull’uso dei mezzi motorizzati inmontagna e, data la pressione della que-stione motoslitte, ad affrontare in primis lastessa. Il tavolo di lavoro è coordinato dalconsigliere Pelliccioli, sono presenti rap-presentanti delle Sezioni della Provincia,di Sottosezioni e di commissioni partico-larmente coinvolte. Le motoslitte sonoveicoli non classificati dal codice dellastrada e sul loro uso non esiste regolamen-tazione né a livello nazionale né regionale,fatta eccezione per il Trentino-Alto Adige.Il coordinamento delle Sezioni della ValleCamonica si era attivato in ottobre conconvegni e un comunicato-stampa;Bergamo ha seguito con discussioni con-fluite in un comunicato presentato allaStampa il 24 novembre. Il CAI regionale,facendo proprie anche queste istanze, haelaborato una serie di Osservazioni votatenell’Assemblea regionale dei delegati diVimercate domenica 27 novembre. I docu-menti del CAI riconoscono al PDL di esse-re un passo avanti in un ambito finoraprivo di riferimenti normativi e regola-menti specifici, ma, alla luce dei principiispiratori del sodalizio, richiedono nume-rose e sostanziali integrazioni e/o modifi-

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News dalla Commissione TAM

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

che. Il CAI regionale si pone per laRegione come interlocutore “con animofermo, ma in ogni caso costruttivo”. AlPalamonti il convegno organizzato per il21 gennaio da Paolo Valoti avrebbe dovu-to essere un ulteriore momento di confron-to fra portatori di interessi diversi e rappre-sentanti delle Istituzioni; la tragica e tri-stissima scomparsa dell’alpinista MarioMerelli ne ha determinato lo scivolamentoin data da destinarsi. Nel frattempo inRegione stanno avvenendo audizioni sultema a cui sono invitati anche i rappresen-tanti del CAI. I documenti del CAILombardia e della nostra Sezione sonoriportati nei siti Internet relativi.

1° Congresso per Operatori TAMPer valutare la nostra potenzialità ope-rativa Per discutere nuove proposteorganizzativePesaro 22 – 23 ottobre 2011Una novità per gli operatori nazionaliTAM è stato il primo Congresso, tenuto aPesaro il 22 e 23 ottobre 2011 per il qualesegue la sintesi di Malanchini. Nel 2011due momenti nazionali di particolareimportanza hanno caratterizzato l’attivitàdegli Operatori TAM:1-3 aprile Gemona (Ud): Corso Nazionale di aggiornamento sultema “30 anni del BIDECALOGO dal pas-sato al futuro Verso l’individuazione dellelinee guida per la tutela dell’ambientemontano del futuro”;22-23 ottobre Pesaro: 1° Congresso Nazionale per OperatoriTAM sul tema “Per valutare la nostrapotenzialità operativa. Per discutere dinuove proposte organizzative”.Della prima iniziativa abbiamo già riferitoa suo tempo. Ora riferiamo della seconda,cioè del Congresso Nazionale TAM diPesaro. Una ottantina gli operatori prove-nienti da tutta Italia, convenuti per la mag-gior parte nella città marchigiana il vener-dì sera. Nove i lombardi, incluso ClaudioGerelli, Presidente della CommissioneRegionale TAM; tra i lombardi hanno par-tecipato quattro operatori bergamaschi inrappresentanza della nostra Sezione: LauraBaizini, Itala Ghezzi (componente dellaCCTAM), Claudio Malanchini e MariaTacchini. Ecco una breve sintesi degliargomenti trattati:Sabato mattina 22 ottobre Dopo i saluti di benvenuto delle locali

autorità istituzionali e CAI (Vice-presidente Generale Goffredo Sottile,Presidente CAI Marche Paola Riccio,Presidente CAI Pesaro Luigi Perugini),sono state illustrate le seguenti relazioni:Marco Onida - Segretario Generale dellaConvenzione delle Alpi “La realtà e leprospettive della montagna dall’osservato-rio privilegiato della Convenzione delleAlpi”.Maurizio Demattes - DirettoreResponsabile dislivelli “Segnali di cam-biamento nelle valli alpine tra nuovi abi-tanti, innovazione, gestione delle risorse eturismo ‘altro’.Riccardo Santolini - Professore diEcologia c/o Dipartimento di Scienze dellaterra, della vita e dell’ambiente “I serviziecosistemici: nuove opportunità per lagestione del territorio montano”.Luca Calzolari - Direttore Responsabiledella stampa sociale CAI “Come comuni-care i valori e i problemi dell’ambientemontano”.Miranda Bacchiani - Presidente “QualeTAM per il futuro”.Sabato pomeriggio 22 ottobre I partecipanti si sono suddivisi in quattrogruppi di lavoro:- L’iter formativo per operatori TAM,

coordinato da Giorgio Maresi- Come comunicare l’ambiente, coordina-

to da Luca Calzolari- Esigenze organizzative ed operative,

coordinato da Gian Carlo Brambilla- Oltre la sentinella, coordinato da

Agostino EspositoDomenica 23 ottobreDopo i saluti ed alla presenza delPresidente Generale del CAI UmbertoMartini sono ripresi i lavori, proseguiti poicon la presentazione e la condivisione dei

documenti dei gruppi di lavoro e dellemozioni conclusive. Numerosi gli inter-venti dei partecipanti. Su richiesta dellaPresidente della CCTAM MirandaBacchiani, Claudio Malanchini,Operatore, nonché Consigliere Centrale eCoordinatore della CommissioneConsigliare sulle Politiche Socio-Ambientali (PSA) ha brevemente relazio-nato sullo stato dei lavori in ConsiglioCentrale relativi alla individuazione dellenuove linee guida CAI per la TutelaAmbientale del futuro (obiettivo strategico3.2 da attuarsi nel triennio 2011 – 2013).Le giornate pesaresi sono trascorse veloce-mente. Si è trattato di due giorni intensi diascolto, scambi di esperienze, confronti edimpegno. Giorni intensi che ci hanno con-cesso anche qualche spazio per entrare incontatto con la antica e bella città nata esviluppatasi sull’Adriatico. Città dellaPresidente della CCTAM Prof. MirandaBacchiani alla quale va il ringraziamentoanche dei “bergamaschi” per la calorosaaccoglienza e la perfetta organizzazionedell’evento. Città nota anche per averospitato nel 1997 il Congresso Nazionalenel quale venne approvato il Codice diAutoregolamentazione delle attività spor-tive in montagna. Le giornate pesaresihanno posti in evidenza una TAM quantomai “viva” e propositiva; una TAM strut-turata in 13 Commissioni Regionali oltre anuclei particolarmente attivi ed operativiquale ad esempio quello bergamasco. UnaTAM con il ruolo contemporaneo di senti-nella, guida ed educatrice; una TAM pro-iettata nel futuro, con un ruolo propositivodi modelli di sviluppo ed azioni in fasepreventiva. Rimandiamo al sito dellaCCTAM quanti volessero saperne di piùed approfondire gli argomenti trattati nel

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Giovedì 15 marzo alle ore 21: serata dipresentazione delle attività 2012: illustre-remo le escursioni e gli incontri pensaticome approfondimento di argomenti toc-cati nelle lezioni del Corso, richiesti dacorsisti o, a nostro avviso, di particolarerilevanza ambientale; verrà anche presen-tato un CD con le escursioni del 2011.Domenica 18 marzo: escursione alla vallee canyon del Guerna (Adrara) in collabora-zione con CAI Trescore-Valcavallina.Venerdì 23 marzo ore 21: proprio nell’ot-tica si pone la prima serata, in cui il geolo-go dott. Sergio Chiesa e il professore diEconomia Andrea Machiavelli tratteranno

il tema “Fragilità del territorio – Impattodelle abitazioni di vacanza nella montagnabergamasca”.Domenica 25 marzo: escursione ai sitiarcheologici e ai graffiti della ValleCamonica, guidata da esperti. Il viaggiosarà con i bus di linea.Sabato 14 aprile: escursione in bicicletta aifontanili della bassa.Venerdì 20 aprile: osservazione notturnadel cielo dal Monte di Nese guidata dagliesperti della Torre del Sole.Per indicazioni più precise sulle prossimeiniziative consultare i volantini relativi, ilprossimo Notiziario ed il sito CAI.

I NOSTRI PROSSIMI APPUNTAMENTI

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di Nevio Oberti

“Viene gennaio silenzioso elieve, un fiume addormenta-to…” cantava un cantautore

anni fa – parecchi anni fa - . Dopo la frene-sia consumistica preparatoria delle celebra-zioni di fine 2011, ecco la Befana cheanche quest’anno è giunta a mettere tutte lefeste nel sacco e portarsele via. Con la spe-ranza che il prossimo anno ce le renda bellee, non sarebbe male, un po’ più spensieratedi queste. L’anno nuovo è giunto, caricodel suo bagaglio il cui contenuto stipatoall’inverosimile, parsimonioso quale egli è,ci mostrerà giorno per giorno, pezzettinoper pezzettino. Fra le tante cose, grevi olievi questo ce lo potrà rivelare solamenteil tempo, una si è subito affacciata i primigiorni ed eccola partita, come un cuccioloche, entusiasta, parte alla scoperta delmondo e, un poco impertinente, risveglia il“fiume addormentato”. Il 9 gennaio si èsvolto il primo incontro programmato per il“mini” Corso Ciaspole, voluto ed organiz-zato dalla Scuola di Escursionismo GiulioOttolini in collaborazione con la Scuola diScialpinismo Bepi Piazzoli, giunto ormaialla sua 5a edizione. Il 2012, sotto questoaspetto, parte con un botto: 50 iscritti alcorso, e con diverse persone rimaste “fuorilista”. È da ammettere: il numero di perso-ne ha superato ogni più ottimistica previ-sione. Questo rinnova e aumenta sicura-mente l’entusiasmo di chi in queste inizia-tive ha sempre creduto, convinto che sel’offerta è valida e ben sostenuta da unintenso e sincero impegno, incontra sicura-mente il positivo riscontro delle persone.Dall’altra parte mette ancor più in eviden-za, se mai ce ne fosse bisogno, quanto siaimportante mantenere un ottimo livello dipreparazione e di continuo aggiornamentoda parte di chi questi corsi li programma eli conduce. Il corso della durata di un mese,si è concluso a fine gennaio dopo tre seratedi lezioni teoriche presso il Palamonti –Conoscenza della Neve e introduzione alTema Valanghe; Autosoccorso e Metodi diRicerca; Equipaggiamento e Progressionecon Ciaspole; Pianificazione e Conduzionedi una Escursione - e tre uscite pratiche inambiente innevato. La prima di queste tre

uscite si è tenuta in concomitanza con laGiornata Nazionale Sicuri sulla Neve,organizzata dal CNSAS presso la localitàTorcole di Piazzatorre, dove sono stati alle-stiti diversi campi per dimostrazioni sul-l’uso delle attrezzature e delle tecniche perla ricerca di persone travolte da valanghe.Ogni partecipante ha potuto, con il prezio-so supporto dei volontari del CNSAS, spe-rimentare l’utilizzo di ARTVA, pala esonda e rendersi conto, in prima persona, dicosa succede e come reagire in caso diemergenza. Le successive uscite sono statedue escursioni: una in Val Malenco (SO) euna in Val di Rhemes (AO). Escursioni,ovviamente, non fini a sé stesse, ma conun occhio di riguardo a tutti quegli accor-gimenti e conoscenze tecnici – comunquein un contesto di “Corso” ci si trova - chesi rendono necessari per affrontare in sicu-rezza un ambiente, come quello dellamontagna imbiancata, potenzialmentepericoloso se sottovalutato. Certo, senzatrascurare, tra i vari “doveri tecnici”, il nonmeno importante aspetto della convivialitàe condivisione della bellezza, aspetto que-sto per il quale i citati “doveri” divengononecessario presupposto per una serena fre-quentazione; parafrasando un filosofo –non me ne abbiano a male né lui né gliaddetti ai lavori – “tecnica ancella dellapiacevole escursione”. L’uscita in ValMalenco ci ha regalato una splendida gior-nata in uno stupendo ambiente abbondan-temente innevato. Importantissima la col-laborazione offertaci dalla locale Sezionedel CAI, presente con il Presidente e ungruppetto di AE (Accompagnatori diEscursionismo), che ci ha condotti adimmergerci fra quei monti ricchi di sugge-stivi scorci, maestose pareti e vette, storia

e bellezze ambientali. L’ultima uscita ci haportati in Val di Rhemes, in una giornatache ci ha accolti con la neve ad incontrar-ci dal cielo. Anche qui, inutile, quasiridondante esprimerlo, la montagna haregalato un’altro bellissimo suo volto adognuno di noi. Vi è stata anche la possibi-lità di sperimentare, attraverso una simula-zione organizzata, un intervento di auto-soccorso per travolgimento da valanga.Durante l’escursione ci ha fatto da validaguida un Accompagnatore della sezioneCAI di Aosta. Infine, come ormai consoli-data usanza, la giornata conclusiva è dive-nuta occasione per una piccola “festa”,prima di risalire sul pullman che ci avreb-be riportati a Bergamo, a suggellare unmese di momenti passati insieme a percor-rere i sentieri di neve. Tempo per i saluti, ireciproci ringraziamenti e, credo, per con-fermare il “comune sentire” nei confrontidella montagna.Mentre stavo scrivendo queste note, è arri-vata la notizia della dolorosa scomparsa diMario Merelli. È giunta come un improvvi-so squarcio nel sipario che accoglie lenostre giornate. Non posso dire che loconoscessi, se non come i tanti che neseguivano le imprese; se non per il fatto diaverlo incontrato qualche volta e averscambiato con lui qualche parola e strettele grandi mani. Sono stato a portargli l’ul-timo saluto terreno e, mentre usciva dallachiesa accompagnato da tutti noi, ho alza-to per un attimo gli occhi verso le monta-gne, le sue montagne, e il mio sguardo èstato catturato, richiamato, da una sottilestriscia di nuvole che attraversava quellecime a mezza altezza: bandiere a mezz’astaal suo passaggio. Omaggio dei monti a chii monti ha profondamente amato.

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Corso Ciaspole

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

di Nevio Oberti

“Èormai da due ore buone chepioviggina piove diluvia…alla faccia delle previsioni.

Mai più. Mai più mai più! Ormai sono fra-dicio. A tal punto che mi viene anche dipensarlo con una “c” di troppo.Camminare nella natura trasforma. Si.Indubitabile verità della quale sono la piùevidente delle prove: eccomi divenuto unpreziosissimo barometro a corda. Si si,aveva proprio ragione quel mio amico chediceva sempre che è il miglior tipo di baro-metro. E che stamattina mentre guidavoc’era un’aria, una luce… mmmmmhhhhfantastiche. E meno male che porto semprecon me il k-way. Un vero professionistadell’into the wild. Dai, vediamo il bicchie-re mezzo pieno che è meglio. Si, tra un po’tracima, tanto è colmo!”Questi sono i pensieri che ti accompagna-no. Ora. Mentre la nebbia fluttua, lenta einarrestabile: come una marea sale inampie volute e tutto avvolge e a tutto siappiccica. Una nuova pelle che aderisce adogni cosa, alberi, pietre, muschio, indu-menti. Si arrotola anche attorno ai suoni, liprende e li trasforma come fossero materiada lavorare, e quello che rende sono richia-mi che vengono da lontano. Ma non è pro-prio iniziata così: un passo indietro. Lapartenza è stata accompagnata dai miglioriauspici: il giorno che comincia a stirac-chiarsi, aria tersa e corroborante, silenziocristallino. Hai caricato tutto in macchina evia, in viaggio. Il traffico ancora lontano,la musica, il paesaggio che corre ai lati e tiviene incontro e gli passi attraverso. “È unbel posto sai, vale proprio la pena farci ungiro” ti ha detto. Si, ti ha convinto e appe-na arrivata la possibilità eccola presa alvolo. Mentre l’auto va, quasi non vedinemmeno la strada, sospeso nel limbo deipensieri. Più attento, senza renderteneconto, a cogliere le sensazioni della matti-nata ancora acerba, come lo scorrere di unapellicola sullo schermo, come spettatore,non attore. Ma si, arriverà il momento divestire i panni del protagonista.Comunque, tranquillo. Tutto studiato, tuttoprogrammato: nulla è lasciato al caso.Nessun meccanismo è a caso.

Ora cammini nel silenzio della pioggia checade ed è questo silenzio che ti accompa-gna. Dalla sinfonia emerge il rumore delpasso sul sentiero, mischiato allo sciacquioche il sentiero fa trasformatosi in rivoloche rotola. Ormai anche dentro agli scar-poni. Non c’è nessun pensiero che ti riem-pie la testa, è una catasta disordinata diimmagini, impulsi, ricordi, richiami, spe-ranze, fantasie… e ci sono cresciuti soprapure i muschi. Stamattina avevi comincia-to con la classica sosta caffè lungo la stra-da prima di arrivare all’inizio della cammi-nata; la barista ti aveva accolto con un belsorriso nonostante tu avessi la necessitàassoluta della caffeina tatuata in volto e…bèh si, certo, era lo stesso sorriso con ilquale accoglieva tutti gli altri avventorimattutini, ma tu l’hai fatto tuo mentre tiportavi la tazzina alle labbra accorgendotidi quanto possa essere amaro il caffè seprima non ci metti la tua solita dose di zuc-chero. Poi fuori. L’aria ancora fresca apunzecchiare il viso, un giro di sguardoattorno a pensare quanto mancherà ancoradi strada, e via in macchina a ripartire pernon sprecare tempo che guarda caso è sem-pre poco anche se non finisce mai. Gli ulti-mi tornanti, la strada diviene sterrata ed’improvviso ti ritrovi in un altro mondo,così diverso e allo stesso tempo familiarerispetto alle abitudini quotidiane: unrichiamo di memorie assopite nel profondodi millenni, di passi posati sulla terra, difuochi accesi, di notti e di stelle, fortunosiripari, cacciatori e prede. Tu ora sei lì adattraversare tutto questo, ma con l’abitodell’uomo di oggi, quello che questi mil-lenni ce li ha alle spalle e vive trapassando-li in macchina. “Certo che sembra proprio di riempirsi diaria nuova. Giù i finestrini . Ogni tanto miviene anche la voglia di mollare tutto evenire a fare l’eremita in un posticinocosì… si si, sogna va’! Mi trasformo nel-l’uomo selvatico e rompo con tutto. Se nonmi rompo io!”Finalmente sei arrivato, hai parcheggiatol’auto e in un attimo eccoti ad imboccare ilsentiero segnato con passo rapido e il fiatoche, anche lui che non è da meno, divienein un attimo rapido. Piano, rallenti ancheperché oggi hai proprio voglia di goderti ilpaesaggio, i profumi, le ombre e la luci, irumori: te lo vuoi imprimere dentro que-sto paesaggio e riportartelo come compa-

gnia per la nuova settimana.Addomesticarlo.“D’altra parte tutti ormai hanno un bel-l’animalino domestico, da compagnia.”Il paesaggio attorno a te muta che quasinon te ne accorgi nemmeno, se non quan-do ti fermi per rifocillarti ed ecco che tirendi conto che nonostante l’impegnopreso, hai attraversato come estraneo qualesei il bosco, il prato, la malga e sei già frapietre e rocce e con il cielo più blu sopra latesta.“Oh cavoli, al tempo che cammino avreigià dovuto essere sul crinale e invece…Ecco, al solito, mai fidarsi: mi sa che misono perso qualche segnale. Vediamo…No, non mi coincide proprio nulla di quel-lo che vedo con dove avrei dovuto essere…ma vaff…! E ti pareva che andasse tuttoliscio. Dunque, ora? Ci mancava ancheche magari cambiasse il tempo. Ah fanta-stico! Meglio che mi muova, comincia afare un po’ freschino a starmene qui fermo.Pronti via!”Ed è proprio in quel momento che il tuosguardo si stacca da te e alzandosi incrociacosì, quasi per caso come un incontro inuna stazione straniera, quella parte di cieloche blu più non è, ma nemmeno pallida oun poco ombrata. No, ti scopri a inquadra-re un bel cielo cupo che ti corre incontro,da dietro la cima a rotolarti sopra. Già nonvedi più la tua ombra sui sassi e il ventoche inizia a tirare ti gela il sudore sullapelle. Ma era tutto programmato! Ti ritrovid’un tratto ad accelerare il passo, affardel-lato dallo zaino e dai sassi che intralcianoil ritmico appoggiar dei piedi, in un goffotentativo di fuga da un futuro prossimo chegià ti vede fradicio e perso ad arrovellartisulle esistenziali e metafisiche motivazioniche ti hanno portato qui. Ma nulla. Lapioggia che per benigno sortilegio l’ariaprima sosteneva ora per opposta fattura tela ritrovi tutta addosso e sferzante sulvolto, tanto irrispettosa da penetrare ovun-que. I famosi capricci del meteo in monta-gna.“Ma si potrà essere più sfigati. E menomale che sono almeno attrezzato. Dai,tranquillo, ormai è inutile correre, tantobagnato per bagnato almeno mettici unpo’ di attenzione e non rischiare scivolosicapitomboli che sai dove cominciano e maidove finiscono. Eccheccavolo! Una voltache mi decido e riesco a organizzarmi per

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Alla fine

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una fuga in solitaria! Pessimo. Non honemmeno detto a casa dove sarei andato.Mica da far la fine del tipo là, quello rima-sto bloccato con il braccio incastrato. Bèhperò io sono attrezzato: il coltellino svizze-ro ce l’ho. Ehi, proprio nessun segno diaver voglia di smettere sta pioggia e ades-so ci mancava anche che cominciasse adarrivare sta bella nebbiolina. Mica male.Mi va bene che almeno qui cammino inpian, dai.”Te lo hanno sempre detto tutti che sei unuomo fortunato, che c’è qualcuno là in altoche ha uno sguardo speciale tutto per te eun po’, lo sai, ne vai anche orgoglioso. Ilsentiero finalmente comincia piano a scen-dere, la pioggia sembra ti conceda un atti-mo di respiro.“Speriamo non sia che sta prendendo larincorsa...”Attraversi ora i primi, timidi alberi, ancorapiccoli e contorti. Ecco il larice e il cem-bro, isolati, solitari, due condottieri che sisono spinti al limite. Affaticati ma tenacipionieri in un terreno ostile. La treguameteorica prosegue ed eccoti ora nel boscoa penetrare odori umidi e rumori goccio-lanti di nuvola bassa. L’unico tuo pensiero,che ora come un picchio insiste sulla cor-teccia, è sperare che questa lenta discesaconduca nella giusta direzione. Una neniache ti culla il passo divenuto ora soffice eondulato.“Bello però sto posto qui. Dai, speriamoche regga e mi lasci arrivare senza piùacquazzoni. Sempre che stia andandodalla parte giusta. Bèh si, mi sembra pro-prio anche se mi sa che sono ancoraparecchio lontano e in alto. Certo, ora cheva un po’ meglio devo ammettere che làsopra, in mezzo alla nuvola e alla pioggiacon quella luce nera e buia era anche affa-scinante il tutto.”Qualcosa nell’aria cambia spessore. Tifermi. Volti il capo. La luce è diversa. Nonti sei reso conto, chiacchierando con i tuoipensieri, che il bosco davanti a te sta dira-dandosi, entra una luce aperta, messagge-ra, che fa diventare incerto il tuo passo etitubante prosegui, non sapendo se ciò cuivai incontro sia buono o meno. Ma c’èun’attrazione che dimentica la prudenza eti avvii a quella luminosità pulsante. È unattimo! Dietro l’ultimo ramo che scostiecco apparire poco distante, poco più sotto,ecco emergere dalle onde di nebbia che si

stanno silenziosamente ritirando, dapprimauna luce che si espande, tenue e poi sem-pre più decisa, che mischia la terra con ilcielo e si fonde in un gioco di colori eriflessi; poi al tuo naso giunge il tocco leg-gero di una fragranza di aria giocosa, bal-lerina e giovane. La tua mano è ancoraposata sulle foglie che ora scosti del tutto efai un passo avanti. È un attimo! Il tuosguardo si espande e con esso, trainato, tue d’improvviso lo senti, senti il filo chedalla terra ti attraversa e si slancia al cielo.È una frazione, un battito di ciglia e svani-sce, non c’è più, ma tutte le tue molecolene serbano il ricordo, la certezza che c’èstato quel filo che ti ha attraversato e ti hafatto terra e cielo. Ti avvicini... lo specchiod’acqua che raccoglie in sé, come a ricor-dartelo, i colori e gli umori della terra e delcielo, mischiati, impastati, rimandati aituoi occhi in un unico riflesso. Il lago cheti si mostra davanti per un istante, effime-ro ma lacerante istante, lampo di universa-le rivelazione che non si lascia afferrarema ti schiude uno scrigno dove scopri cheavevi un tesoro e non lo sapevi... che mera-viglia! Ti avvicini...“Osti che bello! Ma te pensa, ma sonoarrivato al lago Selebel. E non ho capitoda che parte ci sono arrivato visto checominciavo proprio a pensare di essermiperso. Eufemismo. Ammettilo: perso ti eridavvero perso, ecco una cosa su cui nonesistono dubbi. Mì è andata bene dai.Certo che non me lo aspettavo proprio…con questa luce poi. Ci sono stato un saccodi volte ma oggi mi sembra proprio divederlo per la prima volta... che spettaco-lo, che meraviglia! Con questa luce...”E meno male che tutto doveva essere pro-grammato e prestabilito. Ora ti viene pro-prio il pensiero che non c’è nulla che tupossa comandare e programmare. Magari agrandi linee si, ma i dettagli, quei piccoliparticolari che fanno di ogni momento unasingolarità, quelli no. Sei tranquillo ades-so. Puoi serenamente tornare senza proble-mi, anche se riprendesse a diluviare, masarebbe un diluvio che ti troverebbe con undiverso abito ad avvolgerti. Non imper-meabile, anzi, assolutamente permeabile,ma sapendo che quell’acqua che ti potreb-be impregnare altro non è che della stessanatura di cui tu sei, sulla quale i tuoi piedicamminano, della quale i tuoi polmoni siriempiono, la cui musica ti narra di te.

Nel n° 77 (dicembre 2011) de Le AlpiOrobiche (pag. 35, prima colonna,ultime righe) il sig. Massimo Silvestriscrive: “Da un’indagine recentemen-te fatta (…) è emerso che in TUTTI gliStatuti dei Club Alpini mondiali lavoce sempre presente è proprio quel-la della protezione dell’ambientemontano, mentre altri aspetti sonorichiamati in modo non uniforme”.

Il sig. Silvestri è (o è stato) male infor-mato.Anche il sottoscritto, sollecitato dallaSede Centrale, ha compiuto, sia purea diversi fini, uno studio, di prossimapubblicazione, che interessa, sottocerti aspetti, il problema.Posso anticipare che, avendo esami-nato gli statuti di 22 club alpini dilunga tradizione [escludendo peraltro i gruppi a carattere elitario(Club Alpino Accademico Italiano,Groupe de Haute Montagne, AlpineClub, Alpine Climbing Group, ecc.)o ad indirizzo spiccatamente sporti-vo (Federazione Russa diArrampicata, Associazione Svedesedi Arrampicata, Associazione Sportdi Arrampicata Hong-Kong, ecc.)],ho verificato che sono 17 quelli checontemplano, tra gli scopi dell’asso-ciazione, la protezione dell’ambien-te: dunque non pochi, ma nonTUTTI! D’altra parte, se fosse una questionedi numeri, in ben 12 dei menzionati22 statuti si incontra il vocabolo“sport” (spesso ripetuto più volte):ma non per questo mi sentirei di ade-rire all’idea che l’alpinismo sia unosport!Come indicato nel titolo, considerochiuso lo scambio di opinioni:ragion per cui non risponderò adulteriori interventi del sig. Silvestri.

Piero Nava

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Posta dei soci

ULTIMA REPLICA

AL SIG. MASSIMO SILVESTRI

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Da un paio d’anni, una volta al mese,si riunisce presso la Sala Consigliodel Palamonti il GRUPPO DI

LETTURA DELLA BIBLIOTECADELLA MONTAGNA. Lo scopo è di con-frontarsi sul libro che si è, di volta in volta,letto a casa, chiacchierare di montagna e dilibri e stare in piacevole compagnia. IlGruppo è aperto a tutti e la partecipazione èlibera. Ecco il prossimo appuntamento, viaspettiamo.Giovedì 22 marzo, ore 21: si discuterà dellibro di Denis Urubko “Colpevole d’alpi-nismo”, Priuli & Verlucca, 2010.Appassionante, divertente, intenso, vero.Denis Urubko in “Colpevole d’alpinismo”racconta il suo percorso di formazione dagrande alpinista. Un’avventura imperdibilee particolare raccontata con la verve e laleggerezza dello scrittore di classe.Recensione: Paola Lugo - Potrebbe chia-marsi “Educazione sovietica di un alpini-sta”, tanto per parafrasare un recente librodi successo. Ma se in “Educazione siberia-na” di Nicolai Lilin il criminale Kolima simuoveva tra squallide periferie dellaTransinistria e in allucinanti riformatoripost sovietici, la formazione del giovanealpinista Denis si compie nella taiga diSachalin, arrancando in inverno nelle diste-se ghiacciate della Kamchatka, o salendo insolitaria le pareti del Thien-Shan. Il prota-gonista di questo libro non è infattil’Urubko famoso delle grandi impresehimalaiane, il compagno di Simone Moroche colleziona esaltanti prime invernalisulle più proibitive pareti del mondo. Quisono narrate le avventure di un giovaneentusiasta, e ancora un po’ inesperto, solda-to dell’esercito kazako, vittima delle malat-tie proprie della giovinezza: l’ambizione, ilromanticismo, la poesia, i sogni e i progettiarditi. Le montagne salite hanno nomi sco-nosciuti alla maggior parte di noi lettorioccidentali, come Pik Ordzonikidze, oBelucha occidentale. Le scalate della matu-rità sono ancora lontane, in un limbo desi-derato, ma che sembra quasi irraggiungibi-le. Lontano dai media internazionali, neglianni novanta del secolo scorso gli alpinistikazaki compivano lunghe marce di avvici-namento a piedi con abbigliamento di fortu-na, innamorati delle loro montagne e del-

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remoti delle Alpi Graie, dove si svolsero ifatti e si condensò il mistero finale. Ne esceun intreccio narrativo fulgido, sorprenden-te. Il romanzo di chi la montagna l’ha vis-suta, scalata e raccontata.

27 facili itinerari con le ciaspolesulle Prealpi BergamascheAutori: Lucio Benedetti, Chiara CarissoniEditore: Moma Edizioni, 201127 itinerari per scoprire le Prealpi berga-masche camminando in sicurezza sullaneve. Una guida completa, ricca di indica-zioni e consigli per il piacere di percorrerele montagne di casa anche d’inverno, adiretto contatto con la natura.

L’arte di camminare. Consigli per partire con il piede giustoAutore: Luca GianottiEditore: Ediciclo editore, 2011In fondo, se ci pensate, non serve nessunaarte per camminare. L’abbiamo imparatada piccoli e non l’abbiamo più scordata.Basta alzarsi, uscire di casa, e mettersi inmarcia. Ma per farlo in modo cosciente,

l’avventura. Troppo spesso grandi impresealpinistiche hanno trovato mediocri scritto-ri, d’altra parte i Bonatti e i Comici nonnascono tutti i giorni: la sorpresa più piace-vole di “Colpevole di alpinismo” (…) èstato imbattersi in una straordinaria capaci-tà di raccontare. Grande humour russo(indimenticabile l’esilarante racconto dedi-cato al servizio militare nel Kesken-Tas,dove l’alpinismo è quasi un pretesto perparlare della tragedia dell’era post-sovieti-ca) e soprattutto grande onestà intellettuale,perché è davvero raro sentire un alpinistaaffermare di sé: “Sono ambizioso, fino

all’abnegazione. La sottile barriera che mispinge a fare ciò che gli altri non fanno. Mifa arrabbiare, ma anche in questo non sonoil primo. Succede a molte persone e io miarrabbio, perché non sono originale. Devoessere il primo, sempre. Devo cercare diarrivare ancora più in alto. Non me ne fac-cio niente dell’indulgenza.” Alla fine dellibro troviamo l’elenco impressionantedelle sue imprese (da notare che si ferma al2010, e quindi senza la salita invernale alGasherbrun II, il secondo Piolet d’Or Asia,ecc.), imprese che, a dire la verità, sembra-no la “normale” evoluzione di chi a diciot-to anni saliva da solo, praticamente senzaesperienza e con un equipaggiamento pre-cario, le cime più alte dell’Altaj.

La sposa dell’aria. 1893. Un’odissea alpina.Autore: Marco Albino FerrariFeltrinelli, 2010Torino, 8 ottobre 1893. È il giorno dellavita per Anna Demichelis, diciott’anni, bel-lissima, di umili origini. Si sposa con l’“ammiraglio dell’aria” GiuseppeCharbonnet, grande appassionato di aero-statica che ha promesso a tutta la cittadi-nanza uno spettacolo sensazionale: dopo lacerimonia spiccherà il volo con la moglie abordo dell’aerostato Stella. Al grido di“Viva gli sposi aeronauti!”, il pallone sialza, diventa sempre più piccolo fino a spa-rire nel cielo. Ma sarà un’odissea, tra tem-peste, manovre azzardate, un rovinosoatterraggio su una montagna che nessunoconosce. E poi la discesa lungo ghiacciaiinondati di sole e minati da invisibili cre-pacci. Finché – qualcuno sostiene – inter-viene una mano celeste a indicare la via. Ilfilo di questa storia vera, che occupò le cro-nache dei giornali dell’epoca per settima-ne, oggi si unisce con quello tracciato dal-l’autore durante le ricerche nei luoghi più

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occorre qualche premessa, qualche atten-zione. L’arte del camminare è rivolto sia achi non ha mai camminato per più di unagiornata, sia a chi già trascorre il suo tempolibero camminando e vuole aggiungerequalcosa al proprio bagaglio di conoscen-ze. Come preparare uno zaino? Usare onon usare i bastoncini? È possibile dormireserenamente sotto le stelle? Che cos’è lameditazione camminata? Sono solo alcunedelle domande cui l’autore risponde inmodo chiaro ed esauriente. Questo libro èrivolto a chi vuole partire per un lungocammino, per esempio andare a Santiago,ma anche a chi vuole fare semplici passeg-giate con una maggiore consapevolezza.Prefazione di Wu Ming 2.

Il pane annuale. Comunità e rito della panificazione nell’OisansAutore: Marcel MagetEditore: Carocci, 2005Marcel Maget è una delle figure di primopiano dell’etnologia francese. Allievo diMarcel Mauss, ha collaborato con Leroi-Gourhan e con Lévi-Strauss ed è stato, fral’altro, direttore del Musée National desArts et Traditions populaires di Parigi, oltreche autore di un manuale per la ricerca sulcampo (Guide d’étude des comportementsculturels, 1953) che è diventato un classicodegli studi europei. Questo (pubblicato daCarocci con il Museo degli Usi e Costumidella gente trentina e l’Università di Siena)è il primo testo di Maget tradotto in Italia,anche se sono stati intensi i rapporti che lohanno legato alla comunità scientifica deifolkloristi italiani: a cominciare dall’amici-zia che lo ha unito ad Alberto Mario Cirese,fin dai tempi della rivista “La Lapa” (pub-blicata a Rieti da Eugenio e Alberto Ciresenegli anni cinquanta), sulla quale Magetera intervenuto nel 1954 con un articolo suirapporti tra storia e antropologia. Il paneannuale, uscito in Francia nel 1989 (cinqueanni prima della morte dell’autore), pre-senta i risultati di una intensa ricerca sulcampo condotta a più riprese tra il 1946 e il1976 a Villar d’Arene, nella valle dellaRomance, un paese delle Alpi, sui modi, letecniche, i saperi, le caratteristiche cultura-li e identitarie che circondavano la lavora-zione del pane tradizionale. Per metà disegale, per metà di frumento, questo paneveniva fatto una volta all’anno in novem-bre e rappresentava, insieme alle patate, lascorta alimentare degli abitanti del villag-gio per tutto l’inverno. Alla fine degli anni

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sessanta quest’uso verrà soppiantato dallapanificazione industriale, per poi riprende-re – con altri significati e altre funzioni –nel 1976. Si tratta di un’etnografia esem-plare e minuziosa, attenta alla sequenza,alle tecniche e ai luoghi della panificazio-ne; che considera, accanto a tutti gli aspet-ti della cultura materiale, i diversi ruoli gio-cati dai panificatori, i valori simbolici e isaperi che delineano la vita comunitaria e irituali che si intrecciano con la confezionedel pane, senza dimenticare il rapporto tralocale e globale che emerge da una ricercache è condotta tanto in prospettiva storicaquanto con un taglio attento alla contempo-raneità. (Recensione de ‘L’indice’ a cura diSandra Puccini)

Il segreto di AmadouAutore: La Combriccola della Mezza Luna, ill. Roberto PretariEditore: Edicolors 2011La Combriccola della Mezza Luna è unastrana compagnia composta da leggendaripersonaggi: lo sgangherato pipistrelloFelfetto, il leone marino con la cravattaOceanoprofondo, gli otto inseparabiliCanbassotto e tanti altri amici che combat-tono per salvare il paese di Nessundorme (eil mondo intero!) da mille pericoli. Questavolta la Combriccola dovrà attraversare ilmare in nave, il deserto a bordo di enormielefanti e scalare alte vette per raggiungereil loro amico Amadou, che vive in Africa epiù precisamente nel Mali. La famiglia diAmadou conosce un segreto che può aiuta-re tutta l’umanità e la Combriccola deveraggiungerlo e custodirlo prima che cadanelle mani sbagliate! Sul loro cammino,una miriade di strani personaggi, nuoviamici e vecchie conoscenze movimente-ranno la traversata di questa simpatica eallegra brigata.

Casimiro Ferrari – Un sognatore dalla Grigna alla PatagoniaGli amici di Punta del Lago, con testi a cura di Alberto Benini.

Cattaneo Editore – Oggiono – Lecco. Quando il trascorrere di un decennio nonriesce ad introdurre nell’ampio dimentica-toio del tempo il ricordo di una persona cheha abbandonato la nostra terra dopo unavita intensa e straordinaria per attività chenon potevano passare inosservate dallastampa quotidiana e da quella periodica disettore, significa che ci troviamo di frontead un personaggio davvero speciale. Ecosì, per i dieci anni della sua morte, rice-ve un tributo di ammirazione e di rimpian-to, tanto più significativo e importante inquanto del tutto spontaneo e disinteressato.È un gruppo di alpinisti che, per esserglistati amici autentici e sinceri e avendonecosì potuto apprezzare le doti come alpini-sta di un livello superiore e le profondequalità umane, non ha resistito al desideriodi rievocarne la figura.Lo hanno fatto per proprio conto e a modoloro, pubblicando un volume, per lo piùillustrato, ritenendo che, più di ogni cosa,potesse essere la riproduzione fotograficadelle montagne e dei suggestivi ambientiche l’alpinista lecchese aveva conquistato efrequentato, a parlare di lui come egli stes-so avrebbe forse voluto. Il testo, in questicasi, ha ben poco da aggiungere, se nonl’indispensabile didascalia e la sintesi rias-suntiva di una vita di continui viaggi, ini-ziata arrampicando sulle belle pareti dellaGrigna e passando poi quasi subito, quan-d’era ancora imberbe, alle insidiose e irre-sistibili vette della Patagonia, dove inseguito, innamorato del posto, avrebbe fis-sato per un lungo periodo la sua dimora.Del resto basterebbe imprimere nellamente il solo titolo del volume “CasimiroFerrari: un sognatore dalla Grigna allaPatagonia”, per sentircelo risuonare comeun ritornello che ci guida nello sfogliare diogni pagina e fissiamo lo sguardo sullesplendide fotografie che lo rendono piace-vole e prezioso. (recensione di RenatoFrigerio)

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

l’estate di Cheyenne. La natura e la libertà.Il lavoro e le scelte. Gli sguardi e i silenzi,nelle immagini e nei racconti di una giova-ne pastora.

L’orsoRegista: Jean-Jacques AnnaudProduzione: Terminal Video, 2011DVDIl simpatico orsetto Youk, rimasto orfano,viene “adottato” dal gigantesco e solitarioKaar che gradualmente gli insegna tutto ilnecessario per la sopravvivenza. Sulle trac-ce di Kaar ci sono i cacciatori...Ambientata nella Columbia Britannica nel1885, ma girata sulle Dolomiti e le Alpitirolesi, questa parabola ecologista che traespunto dal romanzo “The Grizzly King” diJames-Oliver Curwood ci lascia vivo nellamemoria, come un orsacchiotto di peluchemiracolosamente incarnatosi, quel cuccio-lo amoroso, ghiotto e giocherellone, spau-rito e temerario, così innocente e disarma-to da affezionarsi persino agli uomini.

La sezione del CAIdi Bergamo èstata una delle

prime nate in Italia,fondata nel lontano1873 per volere dialcuni illustri naturali-sti capeggiati dall’Ing.Antonio Curò. Da allora ad oggi lasezione ne ha fatta distrada; fin dai primianni ha promossol’esplorazione e lostudio delle nostrebelle Orobie, si è fattapromotrice delleprime forme di turi-smo nelle nostre valli, creando tutta unarete di sentieri e pubblicando innumere-voli guide escursionistiche ed alpinisti-che. Sotto la sua egida a partire daglianni ’50 sono state patrocinate e finan-ziate spedizioni extra europee, in parti-colare in Sud America sulle Ande boli-viane. Negli anni sono state istituitecommissioni, gruppi e scuole. Nell’arcodi quasi un secolo e mezzo documentidi ogni tipo sono stati archiviati nellestanze delle diverse sedi che si sonosuccedute: manoscritti, elenchi, fotogra-

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Biblioteca

fie, album, diapositive, materiale alpini-stico, scarponi, zaini e piccozze usate invecchie spedizioni. Due guerre mondia-li, traslochi e altre vicissitudini hannopurtroppo disperso parte di questo pre-ziosissimo patrimonio storico. LaCommissione Biblioteca ha avviato unprogetto di recupero, catalogazione edarchiviazione che sta interessando, inprimo luogo, il materiale fotografico.Decine di scatoloni pieni di vecchiefotografie, interi album fotografici assie-me a negativi e a diapositive ci restitui-scono quanto abbiamo di più prezioso,la nostra storia, le nostre montagne.Questi scatti non sono solo delle bellefotografie ma ci raccontano come nel-l’ultimo secolo è cambiato il modo difrequentare le montagne, dall’escursio-nismo all’alpinismo. Paesaggi alpini,ancora poco o per nulla antropizzati,ricoveri alpini, gente di montagna, voltinoti che hanno fatto la storia dell’alpini-smo attendono di “rivivere” e di ricorda-re a tutti noi da dove veniamo e chi era-vamo. Il lavoro non è da poco, conside-rato la mole di materiale, la sua eteroge-neità e soprattutto il cattivo stato di con-servazione. A questo scopo si è creatoun gruppo di lavoro che porterà avanti ilprogetto. Ogni fotografia, negativo odiapositiva verrà catalogata, digitalizza-ta e successivamente conservata secon-do opportuni accorgimenti volti a pre-servarla dalla polvere e dall’attacco diagenti chimici. Infine tutto l’archiviofotografico sarà accessibile dalla rete.Chiunque fosse interessato a collabora-re può contattare la Biblioteca.

La fototeca alla Biblioteca della Montagna

Naica la grotta dei cristalliAutori: Dufetel Dominique, Le Goff ChristineProduttore: Arte France, GA&AProduction, 2008DVDNel ventre della Terra, in un luogo tantoinospitale quanto strabiliante, nel cuore deldeserto di Chihuahua in Messico, sinasconde una delle più grandi meraviglienaturali del nostro pianeta: è la Grotta deiCristalli di Naica, scoperta solo nel 2000.Un luogo estremo e unico al mondo, dovela temperatura raggiunge i 50 gradi centi-gradi e l’umidità il 100%. In queste condi-zioni nessun essere umano può sopravvive-re per più di 8 minuti senza una protezioneadeguata. Al suo interno si trovano i cristal-li più grandi che siano mai stati scoperti, dilunghezza fino a 12 metri.Un gruppo di ricercatori, speleologi escienziati internazionali rischia la propriavita nel tentativo di svelare i misteri diNaica e capire cosa si nasconde nelle pro-fondità della Terra. Una meraviglia dellanatura, molto fragile eppure letale, chedeve essere studiata e soprattutto conserva-ta per le generazioni future.

Cheyenne, trent’anni.Un film di Maria Cheyenne Daprà, Marco Romano e Michele TrentiniRegia: Michele TrentiniProduzione: Trodzdem, 2009DVDNata in Baviera, dopo la scuola steinerianadi Wangen, Cheyenne ha frequentato unascuola per pastori in Germania e ha lavora-to come transumante nella Foresta Nera ein Svizzera. Dal 2001 vive in Val di Rabbidove grazie a una convenzione con ilComune pascola il suo gregge per la cura eil mantenimento del paesaggio; si trattadella prima iniziativa di questo tipo inItalia. La costruzione dei recinti, la curadelle malattie delle pecore, le transumanzenella valle, il pascolo in solitudine e l’in-contro con gruppi di turisti scandiscono

Biblioteca

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di Gian Celso Agazzi

È’di recente nato il ProgettoAL.P.I. che si pone come scopodi raccogliere dati riguardanti i

disturbi legati all’alta quota. Il progettoprevede di raccogliere dati tra tutti coloroche hanno occasione di soggiornare in altaquota non solo per motivi strettamenteassociati ad attività sportiva agonistica, masemplicemente per turismo, escursioni-

di Elio Bellina

Un altro anno è iniziato ma ci piacericordare la gita per famiglie orga-nizzata la scorsa estate dalla nostra

sezione CAI Valcavallina in collaborazionecon il Comune di Trescore Balneario, cheha visto ben 67 partecipanti ritrovarsi inValcanale. Le iscrizioni sono state raccoltein biblioteca, in breve i posti sul pullman,messo a disposizione dell’amministrazionecomunale si sono esauriti, e gli ultimiiscritti hanno usato mezzi propri per rag-giungere Valcanale. Unico costo per i tuttiè stato la quota assicurativa obbligatoria,per i non iscritti al CAI. La meta della gitaera il Rifugio Alpe Corte, lungo due tipi dipercorso: uno facile con arrivo al rifugio euno leggermente più impegnativo conescursione fino al Passo Branchino neipressi dell’omonimo lago. I capigita eranoElio e Gianbattista Bellina e i coniugi Minoe Katia della sottosezione del CAI diTrescore Balneario. Siamo partiti da SanPaolo d’Argon con previsioni di bel tempoprevisioni che si sono mantenute fino alrientro, con noi c’era anche il nostro neosindaco Stefano Cortinovis con famiglia.Arrivati al paese di Valcanale ci siamoritrovati coi gitanti giunti con mezzi propri,messi gli zaini in spalla ci siamo incammi-nati tutti per la meta della nostra gita.

col resto degli escursionisti nei pressi deltorrente e vista la fila di bambini che si eraraccolta nei pressi del grande masso Elio eGianbattista con l’aiuto di Mino li hannofatti arrampicare di nuovo e questa volta aibambini si sono aggiunti anche dellemamme e dei papà che volevano dimostra-re di non essere da meno dei propri figli.Giunto l’orario di rientrare ci siamo rag-gruppati per ritornare a Valcanale dove ciattendeva il pullman e dove abbiamo salu-tato e ringraziato i nostri accompagnatoridel CAI Mino e Katia. Il viaggio di rientroè stato prolungato da una lunga coda diautomezzi che, come noi, aveva sceltocome meta la Valseriana una coda facile dasopportare visto la bella giornata passata inmontagna. I percorsi scelti erano facili ealla portata di tutti anche se qualcuno hafaticato un di più lo ha sopportato benevisto l’appagante bellezza del luogo mon-tano visitato.

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Commissione medica

Progetto AL.P.I.

smo, alpinismo amatoriale o lavoro.È stato predisposto a tal fine un questiona-rio sui problemi di salute connessi ad atti-vità in alta quota che raccoglie tutti i datiutili al Progetto. Il questionario è anonimo.Vi è la possibilità di contattare, tramite email - [email protected] - il Centrodi Coordinamento dello studio sia perchiarimenti sia per essere consigliati circauna valutazione funzionale clinica. Saràsufficiente compilare le parti richieste,barrando o cerchiando per ciascuna

domanda l’opzione che corrisponde allarisposta scelta. Il questionario compilatodeve essere consegnato alla sede CAI diriferimento per poter essere inserito nellabanca dati elettronica. Il team del ProgettoAL.P.I. è costituito dall’Ambulatorio diMedicina di Montagna dell’Ospedale diAosta (dr. G.Giardini e M.Cavana),dall’Istituto di Fisiologia del CNR di Pisa(dr.ssa L.Pratali), dall’Ambulatorio diFisiologia Clinica e dello Sport, UniversitàMilano Bicocca (Prof. G.Miserocchi),dall’Unità Operativa di Ematologia,Azienda Ospedaliera UniversitariaIntegrata di Verona (dr. G.P.Nadali), dalDipartimento di Neuroscienze, Universitàdegli Studi di Padova (Prof. C.Angelini), edal Dipartimento di Biologia, Universitàdegli Studi di Padova (dr. S.Malacrida).

Altitudine e Patologia in ItaliaItalian Altitude Pathology Survey

Gita per famiglie al rigugio Alpe CorteValcanale è anche punto di partenza delsentiero delle Orobie Orientali che toccavari rifugi, dei quali il primo è l’AlpeCorte. Dopo poco più di un’ora di cammi-no siamo arrivati e ci siamo sistemati neidintorni del Rifugio Alpe Corte in riva altorrente dove mamme, nonni e nonne con ibambini piccoli e qualche papà si sono fer-mati mentre un nutrito gruppetto ha prose-guito per il tratto più impegnativo del per-corso per raggiungere il Passo Branchinonei pressi dell’omonimo lago accompagna-ti da Mino e Katia. Il Rifugio Alpe Corte sitrova in una conca prativa a 1410 m domi-nata dalla parete nord dalla Corna Pianaun’imponente monte di roccia dolomiticache si prende il nome di dolomiti delleOrobie. Mentre il gruppo che aveva prose-guito per il Passo Branchino si divertiva abagnarsi nel lago e a giocare a palle dineve, trovata in piccoli residui di nevai; neipressi del rifugio, sulla parete di un grossomasso, la maggior parte dei bambini haprovato l’ebrezza dell’arrampicata libera,in sicurezza sotto il controllo tecnico diElio e Gianbattista, qualcuno a fatto dellebrevi camminate lungo i sentieri che sidiramano dal rifugio e qualche mammavisto il bel tempo ha pensato bene di pren-dersi il sole. Poco dopo il pranzo al sacco ilgruppo accompagnato da Mino e Katia diritorno dal percorso lungo, si è ricongiunto

Rifugi

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

RegolamentoLe iscrizioni si aprono presso lasede alle ore 16 del giorno indi-cato e si chiudono il giovedìprecedente la gita. Soltanto perle gite di un giorno sonoammessi anche i non iscrittiCAI. Le prenotazioni devonoessere accompagnate dal versa-mento della quota, la cui entitàè stabilita di volta in volta. Ladisdetta della prenotazione nondà diritto al rimborso dellaquota versata. Le gite, anche seconfermate ai partecipanti, pos-sono essere sospese dall’orga-nizzazione anche il giorno stes-so della partenza in caso di peg-gioramento delle condizioninivo-meteorologiche. I gitantidevono attenersi alle istruzionidate dal capogita; rispettare neitempi e nei luoghi il program-ma stabilito.Riunione pregitaTutti gli iscritti sono tenuti apartecipare alla riunione obbli-gatoria indetta presso ilPalamonti il giovedì preceden-te alla gita alle ore 20.45.Eccezionalmente sono ammes-se deleghe a condizione che gliassenti siano soci attivi, noti percapacità e disciplina. È facoltàdei capogita escludere dalla gitaquelle persone assenti e nonconosciute oppure coloro chenon sono ritenuti idonei adaffrontare le difficoltà previstedalla gita in programma. Equipaggiamento individualeOgni partecipante alle gite deveessere equipaggiato con l’indi-spensabile attrezzatura specifi-ca, definita dai capigita di voltain volta. È possibile noleggiarein sede, esclusivamente per ladurata della singola gita, l’ap-parecchio di ricerca per travoltida valanga (ARTVA).Programma gite

Domenica 26 febbraio e 4 marzo(mete da definire in base alle

condizioni nivo e meteo)Gite a cura della scuola discialpinismo “Bepi Piazzoli”,espressamente rivolte agliallievi del corso SA1 appenaconcluso, ma aperte a tutti.Apertura iscrizioni: il lunedìprecedente alla gita presso lasegreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:il giovedì precedente alla gitaalle 20.45 presso il PalamontiQuota di partecipazione: €5,00 per i Soci CAI e € 10,00per i non Soci

Domenica 11 marzoCorno dei tre Signori 3359 m(Val Camonica)Gita organizzata in collabora-zione con il CAI di TrescoreDislivello: 1600 mDifficoltà: BSADirezione: Alessandro Mutti,Roberto Vitali, Daniela Belottie Marco ManzoniApertura Iscrizioni: lunedì 5marzo 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 8 marzo alle 20.45presso il PalamontiQuota di partecipazione: € 5,00 per i Soci CAI e € 10,00 per i non Soci

Domenica 18 marzoArp Veille 2963 m (Val Grisanche)Dislivello indicativo: 1150 mDifficoltà: MSDirezione: Andrea Nava, Sara CarminatiApertura Iscrizioni: lunedì 12marzo 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 15 marzo alle 20.45presso il PalamontiQuota di partecipazione: € 5,00 per i Soci CAI e € 10,00 per i non Soci

Domenica 25 marzoShilthorn 2794 m (Sempione)Dislivello: 1244 mDifficoltà: BS

Direzione: AlessandroTomasoni, Gabriele Molteni,Michele PersicoApertura Iscrizioni: lunedì 19marzo 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 22 marzo alle 20.45presso il PalamontiQuota di partecipazione: € 5,00 per i Soci CAI e € 10,00 per i non Soci

Sabato 31 marzo e domenica 1 aprileTresenta 3.609 m oCiarforon 3.642 m/ Becca di Monciair 3.544 m(gruppo del Gran Paradiso)Dislivello: 1600 m + 500 mDifficolta: OSAMateriali: ARTVA, pala,sonda, rampanti + piccozza,ramponi, imbracatura, cordini,moschettoni (corde CAI).N°partecipanti 18/21 massimoDirezione: Pietro Minali,Michela MilesiApertura Iscrizioni: lunedì 26marzo 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 29 marzo alle 20.45presso il PalamontiQuota di partecipazione: € 15,00 per i Soci CAI + € 110 VIAGGIO A+R (da dividere tra passeggeriauto) + € 50 rifugioPartenza da Bergamo ore 4.In base alle condizioni fisichee agli orari si valuterà la salitada effettuare il sabato.Domenica Becca di MonciairRientro previsto a Bergamo h.20 - 21 domenica sera.

Da sabato 7 a lunedì 9 aprilePasqua in Dolomiti (località da definire)Durante le tre giornate verran-no organizzate tre gite di disli-vello e difficoltà variabile.Direzione: Ettore Colombo,Andrea Balsano

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Programmi

Il programma dettagliato conapertura iscrizioni, riunionepregita e quota di partecipazio-ne sarà disponibile in sede apartire da inizio marzo.

Domenica 15 aprile(meta da definire in base allecondizioni nivo e meteo)Dislivello indicativo: 1400 mDifficoltà: BSADirezione: Roberto Caprini,Paolo Verri, Marco BiavaApertura Iscrizioni: lunedì 9aprile 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 12 aprile alle 20.45presso il PalamontiQuota di partecipazione: € 5,00 per i Soci CAI e € 10,00 per i non Soci

Domenica 22 aprileMonte Vioz 3536 m (da Pejo)Dislivello indicativo: 1500 mDifficoltà: BSADirezione: Matteo Marconi,David AgostinelliApertura Iscrizioni: lunedì 16aprile 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 19 aprile alle 20.45presso il PalamontiQuota di partecipazione: € 5,00 per i Soci CAI e € 10,00 per i non Soci

Sabato 5 e domenica 6 maggioScialpinismo in Val Viola(Valtellina)Durante le due giornate verran-no organizzate gite di dislivel-lo e difficoltà variabile in fun-zione delle condizioni nivo/meteo.Direzione: Giorgio Leonardi,Roberto Vitali, AlessandroMuttiApertura Iscrizioni: lunedì 30aprile 2012 dalle ore 16 pressola segreteria del Palamonti.Riunione pregita obbligatoria:giovedì 3 maggio alle 20.45presso il Palamonti.

CAI BERGAMO - COMMISSIONE SCIALPINISMO

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Programma 2012Anche per la stagione 2012, laCommissione Alpinismo e gitedel CAI di Bergamo proponeun carnet di ascensioni sughiaccio e in quota nell’am-biente alpino alternate a salitesu roccia nel favoloso ambien-te dolomitico. Il programmadettagliato sarà inserito sul sitowww.caibergamo.it e pubbli-cato sul prossimo numero delnotiziario. Di seguito trovate labozza del programma. Vi aspettiamo numerosi.

Sscuola di Alpinismo,Scialpinismo e arrampicata libera

Corso di arrampicata libera10 posti disponibili - costo150,00 €Corso rivolto a chi si avvicinaper la prima volta all’arrampi-cata o a chi vuole perfezionar-si. L’allievo apprenderà la tec-nica del movimento e le tecni-che di assicurazione per diver-tirsi in falesia con sicurezza.Lezioni teoriche - Le lezionisi terranno dal 13 marzo 2012presso la sede del CAI diAlbino o in palestre d’arrampi-cata artificiale alle ore 21.

Martedì 13 marzo 2012Presentazione corso e materiali

Venerdì 16 marzo 2012Palestra artificiale - Equilibrio e movimento

Martedì 20 marzo 2012Palestra artificialeTecniche di assicurazione

Giovedì 27 marzo 2012La catena d’assicurazione

Giovedì 3 aprile 2012Palestra artificiale -Progressione sul verticale

Giovedì 12 aprile 2012Storia dell’arrampicata

Giovedì 28 aprile 2012Palestra artificiale -

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Programmi

Allenamento e BoulderLezioni pratiche - Le lezionipossono variare in funzionedelle condizioni meteorologi-che

Domenica 18 marzo 2012Placchette del S.MartinoProgressione fondamentale di base

Sabato 24 marzo 2012Marciaga. Utilizzo freni e progressione da secondi

Domenica 25 marzo 2012Predore Tecnica di progressione da primi

Domenica 1 aprile 2012BrembillaManovra di calata

Domenica 14 aprile 2012MottaroneProgressione a triangolo

Sabato 21 aprile 2012Sasso Remenno Riepilogofondamentali e aderenza

Sabato 28 aprile 2012Arco di TrentoTecnica d’arrampicata in strapiombo

Domenica 29 aprile 2012Arco di TrentoGiornata arrampicatoriaEquipaggiamento individua-le richiesto: zaino da monta-gna, imbrago, scarpette e cascoda roccia, 1 fettuccia cucita inDyneema o cordino in Kevlarlungo 1,5 m, 2 moschettoniHMS con ghiera, 1 moschetto-

CAI BERGAMO - COMMISSIONE ALPINISMO

Programma attività stagione 2012

Domenica 24 giugnoMonte Cabianca (2601 m)

Sabato 30 giugno e domenica 01 luglioGranta Parei (3387 m) Via normale

Sabato 07 e domenica 08 luglioMonviso Via normale

Sabato 14 e domenica 15 luglioLagginhorn (4010 m)

Via normaleVenerdì 27, sabato 28

e domenica 29 luglioTrekking in Dolomitigemellaggio con CAI Venezia

Sabato 08 e domenica 09 settembreCima del Forno (dal Passo del Maloja)

Sabato 15domenica 16 settembreTorre dei Sabbioni (2531 m)Via normale

SCUOLA VALLE SERIANA

ne con ghiera piccolo, 1freno/discensore (Secchiello/Reverso/Più)In quantità limitata sono dispo-nibili (in prestito) alcuni caschie imbraghi.Per informazioni: MicheleConfalonieri 340 6118559 ePiero Clivati 340 3223523

Corso di alpinismo base - A118 posti disponibilicosto 170,00 €Corso finalizzato alla cono-scenza della montagna nei suoidiversi aspetti. Per principiantio per quanti trovano piena sod-disfazione nella partecipazionenella gita d’alpinismo.Lezioni teoriche - Le lezioniteoriche si terranno dal 26 apri-le 2012 presso la sede del CAIdi Albino alle ore 21.

Giovedì 26 aprile 2012Presentazione corso e materiali

Giovedì 3 maggio 2012Orientamento e cartografia

Giovedì 10 maggio 2012Preparazione di una gita

Giovedì 17 maggio 2012Catena di sicurezza e ferrate

Giovedì 24 maggio 2012Geologia

Giovedì 31 maggio 2012Pronto Soccorso e allenamento

Giovedì 7 giugno 2012Storia dell’alpinismoLezioni pratiche - Le lezionipossono variare in funzionedelle condizioni meteorologi-che

Domenica 26 aprile 2012Cornagera. Nodi e nozioni base d’arrampicata

Domenica 6 maggio 2012Monte Corno. Ferrata

Domenica 13 maggio 2012Presolana. Escursione e approccio al movimento in cresta

Domenica 20 maggio 2012MoregalloMovimento della cordata

Sabato 26 maggio 2012Passo Gavia. Tecnica e manovre di ghiaccio

Domenica 27 maggio 2012Passo Gavia. Progressione su neve e ghiaccio

Sabato 9 giugno 2012Gran ParadisoAncoraggi su neve e ghiaccio

Domenica 10 giugno 2012Gran ParadisoSalita conclusivaEquipaggiamento individua-le richiesto: zaino da monta-gna, imbraco, casco omologatoUIAA, scarponi adatti all’alpi-nismo con suola tipo Vibram, 1set da ferrata (facoltativo), 1

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

piccozza, 1 paio di ramponi, 1cordino in nylon lungo 3 mdiametro 8/9 mm, 2 cordini inKevlar lunghi 1.5 m, 1 cordinoin Kevlar lungo 3 m, 2moschettoni piccoli con ghie-ra, 2 moschettoni a base largacon ghiera, 1 discensore(Secchiello/Reverso/PiastrinaGigi).È obbligatorio che tutta l’at-trezzatura sia in buono stato econ marchi CE. In quantitàlimitata sono disponibili (inprestito) alcuni caschi, imbra-chi e set da ferrata.LE ISCRIZIONI APRONO IL1° FEBBRAIO 2012Per informazioni: Paolo Zanga 338/[email protected]

Corso di roccia- AR115 posti disponibilicosto 170,00 €Corso finalizzato all’arrampi-cata in montagna. Per chivuole perfezionare la praticadell’arrampicata in ambientealpinistico per ottenere l’indi-pendenza sul terreno.Lezioni teoriche - Le lezionisi terranno dal 27 Agosto 2012presso la sede del CAI diAlbino alle ore 21.

Lunedì 27 agosto 2012Presentazione corso e materiali

Giovedì 6 settembre 2012Catena di sicurezza

Giovedì13 settembre 2012Geologia e pianificazione di una salita

Giovedì 20 settembre 2012Alimentazione e pronto soccorso

Martedì 25 settembre 2012Palestra artificiale - manovredi autosoccorso

Giovedì 27 settembre 2012Storia dell’alpinismoLezioni pratiche - Le lezionivariano in funzione delle con-dizioni meteorologiche

Sabato 1 settembre 2012Cornagera. Prove di trattenuta,nodi, doppie

Domenica 2 settembre 2012Monticolo. Tecnica base d’arrampicata

Sabato 8 settembre 2012Arnad. Uso di nut e friend

Sabato 8 settembre 2012DolomitiManovra di autosoccorso

Domenica 15 settembre 2012Dolomiti. Procedimento di una cordata

Domenica 22 settembre 2012PresolanaProcedimento di una cordata e doppie

Sabato 29 settembre 2012Val di Mello. Ripasso manovre di cordata

Domenica 30 settembre 2012Val di Mello. Salita conclusivaEquipaggiamento individua-le richiesto: zaino da monta-gna, imbraco, scarpette e cascoda roccia omologato UIAA, 1cordino in nylon lungo 3 mdiametro 8 mm, 1 cordino innylon lungo 1,5 m diametro 7mm, 1 fettuccia 60 cm inDynema cucita, 1 fettuccia 120cm in Dynema cucita, 1 cordi-no in Kevlar 1,5 m diametro 5mm, 4 moschettoni a baselarga con ghiera a vite, 1discensore (Secchiello/Reverso/Piastrina Gigi), abbi-gliamento da montagnaÈ obbligatorio che tutta l’at-trezzatura sia in buono stato econ marchi CE. In quantitàlimitata sono disponibili (inprestito) alcuni caschi e imbra-chi.SI CONSIGLIA DI NONACQUISTARE MATERIALEPRIMA DELLA PRESENTA-ZIONE DEL CORSOLE ISCRIZIONI APRONO IL1° FEBBRAIO 2012Per informazioni: FabioChinelli 340.5801963 e PaoloGrisa 329.5988649.

Via Ronchetti, 25Nembro (BG)[email protected]

Programma giteSabato 3 e domenica 4 marzo

Scialpinismo - Val BedrettoDirezione: R.Ripamonti -M.Fiorina

Domenica 11 marzoScialpinismo - Entrelor(3430 m) - Val di Rhemes Classica scialpinistica cheparte dal centro di Bruil.Gita con pullmanDislivello 1700mDirezione: R. Ferrari – C. Bonassoli

Domenica 18 marzoScialpinismo - CimaMonticello (3177 m)Si risale la lunga Val Canè in direzione casere Valzaròten.La discesa è a dir poco fantastica.Difficoltà: BSADislivello: 1700mDirezione: G.Cugini -F.Barcella

Sabato 24 marzoNeve ScioltaDalle 20 alle 23 la piscina di Alzano è aperta in esclusivaper noi!

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Programmi

Domenica 25 marzoScialpinismo - Becca di Giasson in Valgrisenche (3215 m)Difficoltà: MSDirezione: R.Leone

Sabato 31 marzo e domenica 1 aprileScialpinismo - Due giorni di scialpinismo in AustriaDirezione: U.Carrara -S.Carrara

Da aprile ad ottobreA cura del gruppo STN -Arrampicata in falesiaUscite di arrampicata nelle piùbelle falesie della bergamascae non solo, da organizzarsi insede

Da sabato 7 a lunedì 9 aprileScialpinismoPasqua a LivignoGite scialpinistiche con Gruppo ValcalepioDirezione: S.Caldara -G.Cugini

Domenica 22 e lunedì 23 aprileScialpinismo - Val Formazza- Blinnenhorn (3373 m)1° giorno – Salita al RifugioClaudio e Bruno2° giorno – Salita alBlinnenhorn (3373 m)Difficoltà: BSA

SCUOLA VALLE SERIANA SOTTOSEZIONE NEMBRO

Cima di Valmora(foto M. Panseri)

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Equipaggiamento: corda ramponi e piccozzaDirezione: G.Cugini -R.Ferrari

Da domenica 29 aprile a martedì 1° maggioScialpinismoVal Ceresole RealeSalita Cima del Carro daiChiapili di Sopra, discesa alladiga del Serru, salita al Passodel Nivolet, Rifugio Città di Chivasso.Salita alla CimaBasei, ritorno al RifugioChivasso, discesa al Pian del Nivolet, salita alla PuntaFoura, discesa sopra Chiapilidi Sopra.Direzione: F.Maestrini -L.Giudici

MaggioScialpinismo - Gite domenica-li da fissare in base all’inneva-mento

Maggio – Giugno10° Corso di Alpinismo di base

Gruppo EscargotGiovedì 1° marzo

Escursionismo/Alpinismofacile - Pizzo Cerro (1286 m)- Val BrembanaS. Pellegrino, loc. Frasnito(515 m) - Monte Zucco (1232m) - Rifugio Gesp (1150 m) -Corna dell’Arco (1272 m) -Rifugio Lupi di Brembilla alPizzo Cerro (1286 m) -Crosnello (1094 m) - Frasnito(515m)

Lunedì 5 marzoScialpinismo/Ciaspole -Monte Gardena (2117 m)dai Fondi di Schilpario (1261m) -Malga Cimalbosco (1580m) - Monte Gardena (2117 m)

Giovedì 8 marzoEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Palosso (1158m) - Val TrompiaCarcina, località Costorio (230m) - Cascina La Colma (535m) - Rifugio ANA - Conche

Basse (921 m) - Monte Palosso (1158 m) -Carcina, località Pregno (300m)

Lunedì 12 marzoScialpinismo/CiaspoleDalla stazione sciistica diFoppolo (1508 m) -Montebello (2230 m) e ValCarisole

Giovedì 15 marzoEscursionismo/Alpinismofacile - Bivacco Telini (1647m) - *Cima Grem (2049 m) -Val SerianaAlpe Grina (1115 m) - RifugioAlpe Grem (1098 m) - Baita diMezzo (1447 m) e Alta (1630m)* - Baita Foppelli (1608 m)- Bivacco Telini (1647 m) -Alpe Grina (1115 m)* Baita Alta (1630 m) - Cimadi Grem (2049 m) - BivaccoMistri (1798 m) - BivaccoTelini (1647 m)

Lunedì 19 marzoScialpinismo/Ciaspole -Ferrantino (2335 m)Dalla stazione sciistica diColere (1130 m) - MalgaPolzone (1570 m) - Ferrantino(2335 m)

Giovedì 22 marzoEscursionismo/Alpinismofacile - Corna di Medale(1029 m) - Monte S.Martino(1080 m) - Lario OrientaleRancio (400 m) - Corna diMedale (1029 m) - MonteS.Martino (1080 m) - RifugioPiazza (767 m) - Cappella diS.Martino (746 m) - Rancio(400 m)

Lunedì 26 marzoScialpinismo/Ciaspole - Pizzodi Petto (2270 m)dalla stazione sciistica diLizzola (1258 m) - Baita AstaBassa (1427 m) e Alta (1732m) - Pizzo di Petto (2270 m)

Giovedì 29 marzoEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Zingla (1497m) - Val Sabbia

Dosso Corpaglione (m.1139) -Fienile della Pozza (m.1150) -Sella del Moltrino (m.1350) -Zingla Occ. (m.1494) - ZinglaOr. (m.1497) - Dosso TreSindec (m.1159) - Rif. Campèide Sima (m.1017) - DossoCorpaglione (m.1139)

Lunedì 2 aprileScialpinismo/Ciaspole -Passo dei Contrabbandieri(2681 m)dalla stazione sciistica delTonale (1883 m) - Passo deiContrabbandieri (2681 m)

Martedì 3 aprileMTB/Cicloturismo - Si fasul… Serio - In pianura, diqua e di la dal fiumeNembro - Seriate - Basella -Cologno al Serio- Caravaggio -Mozzanica - Romano di Lom-bardia - Ghisalba - Nembro

Giovedì 5 aprileEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Ballerino (1275m) - Val CavallinaCasazza, località Colognola(380 m) - Cascina Cummia(910 m) - Monte Ballerino(1275 m) - Roccolo Foppalupo- Colognola (380 m)

Lunedì 9 aprileScialpinismo/Ciaspole - congli sci a Livigno (1811 m) -Vetta Blesaccia (2796 m)

Martedì 10 aprileMTB/Cicloturismo - Si fasempre sul Serio… e sulBorlezzaNembro - Clusone - CereteBasso e Alto - Songavazzo -Onore - Nembro

Giovedì 12 aprileEscursionismo/Alpinismofacile - Rifugio Rosalba (1730m) - Lario OrientalePian dei Resinelli (1180 m) -Sentiero n° 9 delle Foppe -Rifugio Rosalba (1730 m) -Colonghei (965 m) - Pian deiResinelli (1180 m)

Tutti i lunedì dal 16 aprile al 17 dicembre

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Programmi

Escursionismo/Alpinismofacile - Escursionismo a tuttocampoEscursionismo esplorativo,culturale, conviviale, micolo-gico, sopralluoghi, ecc.Uscite non ufficiali organizza-te attraverso il passaparola.

Martedì 17 aprileMTB/Cicloturismo -Cavalcavallina - Fino a SoltoCollinaNembro - Tribulina - TrescoreBalneario - Redona - Luzzana -Vigano - Casazza - Spinone -Piangaiano -Solto Collina -Valmaggiore - S. Felice -Casazza - Trescore Balneario -Albano S.Alessandro -Nembro

Giovedì 19 aprileEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Pizzocolo(1581 m) - Garda OccidentaleToscolano, località Ortello(682 m) - S.Urbano (872 m) -Pirello (1030 m) - Passo diSpino (1160 m)* - Dos diPrade (1352 m) - MontePizzocolo (1581 m) - Dos e Càdi Prade (1117 m) - S.Urbano -Ortello* Passo di Spino (1160 m)-

SOTTOSEZIONE NEMBRO

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Ferrata Rifugio Pirlo (1165 m)- Passo di Spino

Martedì 24 aprileMTB/Cicloturismo - Attornoal Monte Canto - ed ai suoiSantuariNembro - Bergamo - PonteBriolo - Ambivere - Pontida -Odiago - Sotto il Monte -Ponte S. Pietro - Mozzo -Nembro

Giovedì 26 aprileEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Varro (1214 m)- Val SerianaOnore (700 m) - Tede Bassa(792 m) - Tede Alta (804 m) -Monte Varro (1214 m) - Onore(700 m)

Lunedì 30 aprile MTB/Cicloturismo - DalCanale Villoresi al ParcoDelle GroaneMonza - Garbagnate - CastanoPrimo - Garbagnate - Lentatesul Seveso - Garbagnate -Monza

Giovedì 3 maggioEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Tamaro (1968m) - Monte Lema (1619 m) -Laghi Verbano/CeresioOvovia all’Alpe Foppa (1500

m) o Alpe Neggia (1395 m) -Monte Tamaro (1968 m) -Monte Gradiccioli (1936 m) -Monte Polà (1742 m) - Passo(1556 m) e Alpe Agario (1496m) - Monte Magno (1636 m) -Poncione di Breno (1654 m) -Monte Lema (1619 m) -Rifugio Campiglio (1184 m) oMigliéglia in funivia.

Martedì 8 maggioMTB/Cicloturismo - La viadel Cardo Romano - Anticastrada dell’ImperoBrescia - Flero - Capriano delColle - Offlaga - Verolavecchiae Nuova – Pontevico (A/R)

Giovedì 10 maggioEscursionismo/Alpinismofacile - Costone delle Cornelle(2203 m) - Val CaffaroPonte Riccomassimo (1100 m)- Ermos Alto (1447 m)*-Fontana (1602 m) - MonteCarena (1808 m) - Santelladell’Arciprete (1935 m) -Monte Telegrafo (2175 m) -Costone Dolò (2211 m) - PassoVal Marza (2110 m) - Costonedelle Cornelle (2203 m) -Dosso di Portole (2116 m) -Col Perpetue (2016 m) - MalgaVal Marzetta (1744 m) - Baita

Ba (1767 m) - Malga ValMarza (1810 m) - MalgaVallalusso Bassa (1580 m) -Ermos Alto (1447 m) -Riccomassimo * da Ermos Alto (1447 m)direttamente alla Santelladell’Arciprete (1935 m)

Martedì 15 maggioMTB/Cicloturismo - Sullaciclovia dei Laghi Lombardi -Fino al SebinoNembro - Brusaporto - CostaMezzate - Grumello - Sarnico(A/R)

Giovedì 17 maggioEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Campagano(2031 m) - Val SerianaValcanale (m.1050)* - BaitaBassa (1441 m) - di Mezzo(1600 m) - Forcella (1750 m) eBaita Alta di Monte Zulino(1760 m) - Monte Campagano(2031m) - Baita Bassa diCampagano (1605 m) - BaitaCorte Bassa (1428 m) - Baitadi Neel (1613 m) - RifugioAlpe Corte (1419 m) -Valcanale (1050 m)* Valcanale (m.1050) - Rif.Alpe Corte (m.1419) - Baita diNeel (m.1613) A/R

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Programmi

Venerdì 18 sabato 19 maggioMTB/Cicloturismo - Passa la“Maglia Rosa” - Sulle stradedel Giro d’ItaliaDue giorni a Cervinia

Martedì 22 maggioMTB/Cicloturismo - Passa la “Maglia Rosa” - Sulle strade del Giro d’Italia Sulla ciclabile che da Trentoconduce a Bolzano

Giovedì 24 maggioEscursionismo/Alpinismofacile - Monte Valletto (2371m) - *Monte Triomen (2251m) - Val BrembanaPiani dell’Avaro (1670 m) -Baite della Croce (1812 m)**-Monte Avaro (2008 m) -Monte di Sopra (2269m) -Monte Valletto (2371 m) -Laghi di Ponteranica (2105 m)- Baite della Croce (1812 m)* -Piani d’Avaro** dalle baite della Croce alMonte di Sopra, evitando lasalita al Monte Avaro* Laghi di Ponteranica -Monte Triomen (2251 m) -Baite della Croce

Martedì 29 maggioMTB/Cicloturismo - Tra laVal del Riso e la Val Seriana -Sul Sentiero Alto SerioNembro - Gorno – S.Giovanni- Costa - Premolo - Cossaglio -Parre - Ponte Selva - Nembro

Giovedì 31 maggioEscursionismo/Alpinismofacile - Colle Paso’ (2240 m) -*Dosso Paso’ (2575 m) -Passo ApricaLe Bratte (1440 m) - MalgaPalabione (1695 m) - Piana deiGalli (1918 m) - LagoPalabione (2109 m)** - CollePasò (2240)** - Malga Pasò(2053 m) - Zappello dell’Asino(2029 m) - Malga Premalt(1555 m) - Le Bratte (1440 m)** Lago Palabione - Piana deiGalli - Zappello dell’Asino –Le Bratte* Colle Pasò - Dosso Pasò A/R

Mountain Bike(foto M. Panseri)

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Vaprio d’Adda Via Magenta 15aperta il martedì e il giovedìdalle 21 alle 22.30Telefono e Fax [email protected]

ASSEMBLEA ORDINARIADELLA SOTTOSEZIONE

Mercoledì 14 marzo ore 21L’assemblea si terrà pressol’Auditorium delle scuole ele-mentari in via Don MolettaIl Consiglio Direttivo seziona-le invita tutti i soci ad una par-tecipazione convintaall’AssembleaOrdinaria della sezione qualemomento privilegiato di con-fronto ed arricchimento pertutti noi.

GRUPPO VECCHIOSCARPONEEscursioni:

Da domenica 26 febbraio a domenica 4 marzo“Settimana Open in Engadina”Pontresina, con possibilità difine settimana lungo

Mercoledì 29 febbraioEngadina “A tutto campo,Escursionismo-Sci di Fondo”

Mercoledì 7 marzoI Colli della Brianza:Valgreghentino-Dozio-Consonno-Villa Vergano

Mercoledì 14 marzoL’Antica Strada Valeriana: da Vesto 255 m a Pisogne 187 m

Mercoledì 28 marzoCiaspolata ai Pianid’Artavaggio 1649 m

Mercoledì 11 aprileMonte Purito 1136 m da Albino 417 m

Mercoledì 9 maggioEscursione in Valvestino da Cadria 945 m

Mercoledì 24 aprileIl Sentiero del Viandante da Varenna a Dervio

Mercoledì 23 maggio

Monte Breda 1504 m da Bagolino

Mercoledì 30 maggioRaduno Regionale gruppisenoir Lombardia CAI Brescia

Da lunedì 4 a venerdì 8 giugno Trekking in Toscana “La Maremma e il parcodell’Uccellina”

CicloturismoMercoledì 16 maggio

I castelli della bassaBergamasca da Vaprio a Malpaga

Turismo e culturaSabato 16 giugno

In battello sul Brenta/ Le ville VeneteIl mondo del lavoro

Mercoledì 18 aprileLa Valle delle Cartiere

GITE SCI FONDO 2012Domenica 19 febbraio

Altopiano di AsiagoVenetoSabato 25 febbraio

Traversata Passo Maloja-Zernez Svizzera

Sabato 3 e domenica 4 marzo Alpe di SiusiAlto Adige

Domenica 4 marzoAltopiano di AsiagoVeneto

Domenica 11 marzoRhèmès Notre DameValle d’Aosta

Domenica 18 marzoSaint BerthelemyValled’Aosta

Domenica 25 marzoRiale/Val FormazzaPiemonte

Per informazioni sulle gite di Sci Fondo RaffaeleMartuciello 3474400340

GITE SCI ESCURSIONISMOSaranno programmate da feb-braio 2012 gite di SciEscursionismo in collaborazio-

ne con la Sezione CAI SEMMilano e la SottosezioneEdelweiss/CAI Milano.Informazioni: www.scuolasfeadda.it

SCI ALPINOSettimana bianca

dal 25 febbraio al 3 marzolocalità Campitello (Trentino)

Domenica 11 marzoCourmayeur (Valle d’Aosta)4a prova Gare circuito sci clubCon assegnazione 7° Trofeo Sandro OrlandiNel mese di marzo (data dadefinirsi) week end DolomitiPampeago e Canazei

SCI ALPINISMODomenica 18 marzo

Chilchalphorn 3040 m (Alpi Svizzere)

Sabato 31 marzo/domenica 1 aprileValle d’Aosta Raduno sci alpinistico interzenionaleOrganizzazione CAI Cassanod’Adda Tour del Rutor

Sabato 21 aprileTraversata Monte Bianco da Courmayeur a Chamonix

TREKKINGDal 10 al 19 maggio

Mallorca TrekTrekking nella Sierra deTramontana (Spagna - Isola diMaiorca)In collaborazione con CAITrezzo sull’Adda, organizza-zione Sentieri di Anthora TourOperator

ATTIVITA MTBVenerdì 27 aprile

a martedì 1 maggioRaid itinerante in MTBLa via Longobarda dal Parcodei Sassi di Roccamalatina alMonte Belvedere (AppenninoBolognese)In collaborazione con CAI

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Programmi

Trezzo sull’Adda e Ciclo-natura

ATTIVITÀ GIOVANILEDomenica 27 maggio

Selvino, Monte Cornagiera,Monte PoietoRaduno Provinciale CAIBergamo Giovani e Famiglie

Domenica 10 giugnoMonte Alben 2019 m

ESCURSIONISMO SOCIALE

Domenica 13 maggioFesta di Primavera in baitaCorsa in Montagna a coppieSan Giovanni Bianco-Pianca(manifestazione assolutamentenon competitiva)Escursione a piedi sul medesi-mo itinerarioSpaghettata per tutti in Baita.

Domenica 17 giugnoCima Presolana Occidentale2521 m

GRUPPO FOTOAMATORICAI VAPRIOSul sito web della Sottosezionetroverete le informazioniaggiornate sulle attività delgruppo.

BAITA CONFINOLocalità Confino San Giovan-ni Bianco (Valle Brembana) La nostra accogliente Baita (16posti letto) è a disposizione ditutti i soci.

BIBLIOTECANella nostra nutrita bibliotecapotete trovare numerosi libri dinarrativa, cartine e guide alpi-nistiche escursionistiche perorganizzare le vostre gite, fre-quentate la sede e frequentateanche la nostra biblioteca. Divolta in volta saranno pubbli-cate sul sito web notizie eaggiornamenti dettagliatiriguardo alle nostre attività.TI ASPETTIAMO!

SOTTOSEZIONE DI VAPRIO D’ADDA

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Programma invernaleCiaspolate

10 marzoNotturna in località da definireReferente: Commissione cia-spole

25 marzoBaite di Mezzeno, Roncobello- partenza ore 7, tempo di per-correnza ore 2.30Referenti: Zucchinali, Mai.

Programma Estivo15 aprile

Cima due Mani da BalisioDifficoltà EPartenza ore 7, tempo di per-correnza ore 2.30, dislivello600 mReferenti: Mai, Zucchinali.

22 aprileGiro ad anello in val TaleggioPizzino, Rifugio Gherardi,Pizzo Baciamorti, MonteAraralta, Pizzino.Difficoltà EPartenza ore 8, tempo di per-correnza ore 4.30, dislivello600 mReferenti: Vistoli, Ghislotti,Ferrari.

25 aprileGita per ragazzi e famiglie inRoncola/Pertus e parco avven-turaDifficoltà T/EReferenti Poloni, Locatelli.

Dal 28 aprile al 01 maggioWeekend in località da definire(Val di Fassa/Val d’Aosta)

13 maggioPasso Lemma e Laghi diPorcile- S. SimoneDifficoltà EEPartenza ore 6.30, tempo dipercorrenza ore 4.30, dislivello600 mReferenti: Vistoli, Ghislotti.

27 maggioColere: Monte Ferrante/Rifugio AlbaniDifficoltà EE/EPartenza ore 6.30, tempo dipercorrenza ore 4/2.3, dislivel-

lo 1410/900 mReferenti: Ghislotti, Zucchinali

27 maggioCAI Bergamo Giovani inCornageraReferenti: Poloni, Amighetti,Aceti.

3 giugnoVodala-Timogno-BenfitLocalità di partenza: Spiazzi diGromoDifficoltà E/T (2 gruppi)Tempo di percorrenza ore 4.30,dislivello 972 mReferenti: Mai, Ferrari, Rossi.

10 giugnoValbondione: Pizzo Diavolodella Malgina/Rifugio CuròDifficolta EE/EPartenza ore 6.00/7.30, tempodi percorrenza ore 5/2.30,dislivello 1.900/900 mReferenti: Vistoli, Ghislotti.

17 giugnoValgoglio: Monte Pradella/Baita CernelloDifficolta EE/EPartenza ore 6.30 /7.30, tempodi percorrenza ore 4.30/2.30 ,dislivello 1700/1.000 m

Referenti: Mai, Ferrari.23 – 24 giugno

Gruppo del Monte Rosa,Piramide Vincent 4215m/Capanna Margherita 4559 mLocalità di partenza: Gres-soneyDifficolta AF/ADPartenza ore 7 di sabato 24giugno, tempo di percorrenzaore 3/4.30 (solo salita allavetta)Referente: Commissione esti-va.NB - per la partecipazione allagita del Monte Rosa è obbliga-torio partecipare alle 2 giteprecedenti del 10 e del 17 giu-gno. Riunioni pregita obbliga-torie il 7 e 14 giugno in sede.

luglioOrobie con CAI e ANABergamo.

Dal 2 al 7 luglioTrekking turistico-escursioni-stico dei Rifugi delle Dolomitidi Fanes.

29 luglioCusio: Rifugio Benigni (2222m) e Cima Piazzotti (2349 m)

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Programmi

Difficolta EEPartenza ore 6.30, tempo dipercorrenza ore 2.30/3, disli-vello 500/850mReferenti: Mai, Zucchinali.

Agostosoggiorno libero a RhemesNotre Dame, Valle d’Aosta

SettembreGita in LiguriaReferenti: Poloni, Uberti.

29 - 30 settembrechiusura della stagione in rifu-gio con più percorsi e pranzodomenicaleDifficolta T/E/EEPartenze differenziate ore 7 o15 di sabato, domenica ore 6/8Referente: Commissione esti-va.

13 - 14 ottobreGemellaggio enogastronomicoCAI PratoReferenti: Poloni, Lombardi,Ghislotti.

gradi delle difficoltàT: turisticoE: escursionisticoEE: escursionistico espertiEEA: escursionistico esperticon attrezzaturaAF: alpinistico facileAD: alpinistico medio difficile

Programma culturale marzo

serata in palestra arrampicataal Palamonti con il CAIBergamo, obbligo prenotazio-ne per disporre degli istruttori.

30 marzoproiezione di fotografie multi-mediale, tema “Alpi Orobieover 2000” con AlessioPezzotta, presso la Sala Rossadel Castello.

6 giugnoal cineteatro Cagnola dell’ora-torio, proiezioni filmati “LeDolomiti” con GiuseppeRinaldi.Nelle stesse serate sarannoproposti i libri degli autori.

SOTTOSEZIONE DI URGNANO

Colodri, via Sottovuoto(foto M. Panseri)

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Con l’uscita all’Alpe Devero ela salita al Monte Bandiera disabato 4 e domenica 5 febbra-io, si è concluso il 2° corso disci alpinismo della scuola dialpinismo e scialpinismo CAIValcalepio. Tutto si è svoltonel migliore dei modi nono-stante le temperature polaridelle ultime uscite.I dodiciallievi hanno potuto apprende-re, sia con le lezioni teoriche insede, sia con le uscite, comemuoversi in montagna in sicu-rezza con l’ambiente innevato.L’epilogo avverrà con unacena conviviale dove agli allie-vi verrà consegnato l’attestatodi presenza e dove sarannoproiettate le immagini piùsignificative del corso.

1050 m per il Rifugio CimeBiancheDifficoltà. EEDislivello 1282 m, tempi dipercorrenza: salita ore 3.30 ediscesa 3

Mercoledì 13 giugnoGita Alpinistica -Corni di Canzo (ferrata Corno Occidentale) 1373 mDa Canzo Fonti del Gajum485 mDifficoltà. EEADislivello 888 m, tempi dipercorrenza: salita ore 3.15 e discesa 2

Sabato 16 e domenica 17 giugnoGita AlpinisticaMonte Presanella 3558 m Da Stavel per il Forte PozziAlti 1884 m e Rifugio Denza2298 mDifficoltà. ADDislivello 1° giorno 406 m -2°giorno 1060 m, tempi di per-correnza: 1° giorno salita ore1.30 – 2° giorno salita ore 3.30Referente: Luca Natali

Sabato 2 giugnoMessa al Monte Linzone inricordo di Fabio Corti

Sabato 2 e domenica 3 giugnoGita escursionistica e scialpinistica -Pizzo Cassandra 3226 mDa Chiareggio 1612 m per ilRifugio Ventina 1975 mDifficoltà: EEA – BSADislivello: salita 1614 m tota-le dislivello 3228 m, tempi dipercorrenza: salita ore 1 e discesa 3.30Referente PierangeloConsonni

Mercoledì 6 giugnoGita Alpinistica - Ferrata delCentenario - Monte Resegone1875 mDa Brumano 911 mDifficoltà. EEADislivello 964 m, tempi di per-correnza: salita ore 3.30 ediscesa 2.30

Domenica 10 giugnoGita escursionisticaEscursione ad anello al MonteVigna Vaga 2332 m Da Colere

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

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Programmi

Dislivello: 1°giorno 1430 m -2° giorno 611 m, tempi di per-correnza: 1° giorno salitaore3.30/4 -– 2° giorno salitaore 3/3.30 e discesa 6Referenti: Pietro Colombari -Alessio Ghezzi

Mercoledì 4 luglioGita escursionisticaMonte Pradella 2626 mDa Carona 1150 mDifficoltà. E/EEDislivello 1476 m, tempi dipercorrenza: salita ore 3.45 ediscesa 3

Sabato 7 e domenica 8 luglio Gita escursionisticaFerrata del Porton 2278 mDa San Martino di Castrozzaper il Rifugio Pradidali Difficoltà. P.DDislivello: salita 600 m + funi-via, discesa 1750 m, tempo dipercorrenza totale ore 8

Mercoledì 11 e giovedì 12 luglioGita escursionisticaTraversata Gruppo Dolomiticodel Catinaccio

SOTTOSEZIONE DI TRESCORE - VALCALEPIO

Mercoledì 20 giugnoGita escursionistica - MonteTorcola 1868 mDa Isola di Fondra 709 mDifficoltà. ETempi di percorrenza: salitaore 2.30 e discesa 2

Sabato 23, domenica 24 giugnoGita escursionisticaPeriplo della PresolanaSabato dal Passo dellaPresolana al Rifugio Olmo -Domenica al Rifugio Albani eper il Passo della Porta alVisolo e Passo della PresolanaDifficoltà. EEDislivello totale 1700 m circa -tempo totale ore 11

Da sabato 23 a sabato 30 giugnoSettimana verde in Val di NonReferente: F. Cisana

Sabato 30 giugnodomenica 1° luglioGita alpinisticaMonte Polluce 4091 mDa Cervinia 2050 m per ilRifugio Guide del Cervino3480 mDifficoltà. A.D

SOTTOSEZIONE DI PONTE SAN PIETRO

Alpe Devero

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Dal Rifugio Re Alberto 2621m alla Cima Scaliret 2889 m.Da effettuarsi con pullman,seguirà programma.Difficoltà. E/EEDislivello totale 1060+643 m,tempi di percorrenza: ore 5.30+ 5.30

Domenica 15 luglioGita AlpinisticaPizzo Camino 2491 mDa Schilpario 1124 m Difficoltà. EEDislivello 1367 m, tempi dipercorrenza: salita ore 3.30/4 ediscesa 3

Mercoledi 18 luglioGita escursionisticaPizzo Recastello 2886 mDa Valbondione 940 mDifficoltà. EEADislivello 1946 m, tempi dipercorrenza: salita ore 5 ediscesa 4

Sabato 21 e domenica 22 luglioGita AlpinisticaGran Paradiso 4061 mDa Pont Valsavaranche 1960m per il Rifugio Chabod 2750mDifficoltà. PDDislivello: 1° giorno 770 m, 2°giorno 1330 m, tempi di per-correnza: salita ore 6 e discesa4Referente: S. Prezzati

Domenica 29 luglioGita escursionisticaPeriplo del Pizzo AreraDa Località Plassa Arera(Zambla Alta) 1100 mDifficoltà. EDislivello 1300 m, tempo dipercorrenza ore 7

Mercoledì 1 agostoGita escursionisticaMonte Vioz 3644 m- Da PejoTerme 1400 m per il RifugioDoss dei Gembri 2300 mDifficoltà. EEDislivello 1264 m, tempi dipercorrenza: salita ore 4 ediscesa 3

Mercoledì 8 agostoGita escursionisticaPiz Lagrev (Engadina CH)3165 mDallo Julier Pass 3161 mDifficoltà. EEDislivello 1000 m, tempi dipercorrenza: salita ore 2.30 ediscesa 2

Domenica 12 agostoGita AlpinisticaCampanile di Salarno 2830 mDa Malga Lincino 1620 mDifficoltà. ADDislivello salita1210 m, tempidi percorrenza: salita ore 5 ediscesa 4Referente: V. Vari

Mercoledì 15 agostoGita in biciclettaDa Peschiera a Mantova 44 kmda effettuarsi con pullmanReferente: E. Peruta

Da domenica 26 agosto a sabato 1 settembreTrekking Parco delle AlpiMarittimePer informazioni programma

in sede - [email protected]: V.Vari - F. Buttarelli

Mercoledì 29 agostoGita escursionisticaPizzo Diavolo di Tenda 2914 mDa Carona 1150 mDifficoltà. EEDislivello 1764 m, tempi di percorrenza: salita ore 6 e discesa 5

Domenica 2 settembreGita escursionistica in mountainbikePontresina - Poschiavo(Engadina CH)Referenti: M. Alborghetti - A. Besana

Da martedi 4 a sabato 8 settembreTrekking in Val FormazzaPer informazioni sede CAImartedì e venerdì ore 21-22.30Referente: G. Natali

Mercoledì 5 settembreGita escursionisticaMonte Pasubio, Cima Palon

Programm

i

45

Programmi

2232 m (52 gallerie)Da Passo Xomo 1058 mDifficoltà. EDislivello 1174 m, tempi dipercorrenza: salita ore 3.30 ediscesa 3.30

Domenica 9 settembreFesta annuale della montagnaal Monte LinzoneRavioli, polenta, costine ecotechini, acqua e vinoReferente: Consiglio CAI

Mercoledì 12 settembreGita escursionisticaVal Masino Rifugio AllieviBonacossa 2395 mDa San Martino 950 mDifficoltà. EDislivello 1445 m, tempi dipercorrenza: salita ore 4 ediscesa 3

Domenica 16 settembreGita escursionisticaRifugio Laghi GemelliDislivello 1150 m, tempo dipercorrenza totale: ore 6.30

Mercoledì 19 settembreGita escursionistica

SOTTOSEZIONE DI PONTE SAN PIETRO

La traccia (foto M. Panseri)

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Val Sanguigno, Passo di ValSanguigno 2386 mDa Valgoglio, CentraleAviasco 965 mDifficoltà. EEDislivello 1421 m, tempi dipercorrenza: salita ore 4 ediscesa 3.30

Da sabato 22 a sabato 29 settembreTrekking “Ultimo sole d’estate”Per informazioni sede CAImartedi e venerdi ore 21—22.30Referente: S. Rota

Domenica 23 settembreGita escursionisticaRifugio Tavecchia 1510 m daVal Biandino Difficoltà. TTempi di percorrenza: salitaore 2 e discesa 1.30 Referente: G. Perico

Da sabato 29 settembre a domenica 07 ottobreTrekking Selvaggio Blu(Integrale)Per informazioni sede CAImail: [email protected]@creberg.itReferenti: V. VariF. Buttarelli

Domenica 30 settembreGita alpinisticaVia ferrata Che Guevara da Sarche Difficoltà A.DDislivello totale 1300 m, tempidi percorrenza: salita ore 4 e discesa 3Referente: F. Paris

Mercoledì 3 ottobreGita escursionisticaChiavenna (traversata) 400 mDa Villa di Chiavenna(Canete)Difficoltà. EDislivello 500 m, tempo di percorrenza totale ore 5

Domenica 7 ottobreGita escursionisticaMonte Lago Referente: A. Passerini

Mercoledì 10 ottobreGita escursionisticaPizzo Farno 2506 mDa Baite di Mezzeno(Roncobello) 1570 mDifficoltà. EEDislivello 1421 m, tempi di percorrenza: salita ore 3.30 e discesa 3

Domenica 14 ottobreGita al marelocalità da definire

Mercoledì 17 ottobreGita escursionisticaGiro dei tre Laghi(Fregabolgia, Cabianca,Gelato) Da Carona per il Rifugio CalviDifficoltà. EDislivello 1000 m, tempi dipercorrenza: salita ore 3 e

discesa 2Domenica 21 ottobre

Gita escursionisticaDa Fondra a BranziReferente: G. Natali

Domenica 4 novembreCastagnataLocalità da definire

Mercoledì 7 novembreGita escursionisticaBivacco Zamboni 2007 mDa Rifugio Madonna delleNevi 1236 mDifficoltà. EDislivello 770 m, tempi di per-correnza: salita ore 1.40 discesa 1.30

Domenica 11 novembreGita escursionisticaDa Selvino a Monterosso (BG)Difficoltà T

Le Alpi Orobiche - marzo 2012

Prog

ram

mi

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Programmi

Dislivello 250 m, tempo di percorrenza totale ore 8Referente: V. Vari

Mercoledì 14 novembreGita escursionisticaSan Fedelino (NovateMezzola) 200 m giro ad anelloDifficoltà. TDislivello 300 m, tempo di percorrenza totale ore 5

Mercoledì 21 novembreGita escursionisticaPredore Punta AltaSan Gregorio 953 mDa Predore 188 mDifficoltà. EDislivello 765 m, tempo di percorrenza totale ore 495 95

SOTTOSEZIONE DI PONTE SAN PIETRO

Nel corso del caloroso incontro traConsiglio Direttivo, Sottosezioni,Commissioni, Gruppi e Scuole dello

scorso settembre al Rifugio Albani sono staticondivisi e concordati alcuni importantiappuntamenti sociali nelle seguenti giornate:Sabato 24 marzo 2012

“ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI” ditutte le realtà CAI di Bergamo al PalaMonti.

Domenica 8 luglio 2012“CAMMINA OROBIE” in occasione del10° anniversario dell’Anno Internazionaledella Montagna, in collaborazione conANA Associazione Nazionale Alpini, conl’obiettivo di portare quanta più gente pos-sibile nei nostri Rifugi; il programma detta-gliato sarà pubblicato sul prossimo numerodi Le Alpi Orobiche.

Domenica 9 settembre2012“GIORNATA PROVINCIALE GIOVANI EFAMIGLIE IN MONTAGNA”, in localitàCornagera e Monte Poieto.

Sabato 22 settembre 2012CONSIGLIO ALLARGATO con ConsiglioDirettivo, Sottosezioni, Commissioni,Gruppi e Scuole al Rifugio Magnolini.

10.100 Soci e 10.100 Amici

Non aspettare! Rinnova la tua fedeltà di Socio

e fai iscrivere nuovi Amici

Quote Associative

Soci Quota Nuovo rinnovoORDINARI 55,00 50,00 FAMILIARI 30,00 25,00 GIOVANI 22,00 17,00

Anche per il 2012 tutti i soci saranno assicurati automaticamente con l’iscrizione

al Sodalizio, oltre che per la polizza Soccorso Alpino, anche per la polizza

Infortuni in attività sociale. All’atto del rinnovo o dell’adesione

sarà possibile rinnovare (2,55) o sottoscrivere (3,49) l’integrazione

per il raddoppio del massimale per casomorte e invalidità permanente.

Informazioni presso la Segreteria e sul sitowww.cai.it nell’area Assicurazioni

della Sede Centrale.

DATE COMUNI: Appuntamenti sociali del 2012

TESSERAMENTO 2012

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marzo 2012 - Le Alpi Orobiche

Abbiamo letto sul numero 77dello scorso dicembre 2011de “Le Alpi Orobiche” il

redazionale di Lucio Benedetti sul13° corso di fotografia digitale egià con questo numero il Circolodi Fotografia di Montagna annun-cia il 14° Corso per il 2012.Tale corso, anche a seguito deisuggerimenti ricevuti dai corsistidel precedente stage, viene orga-nizzato in due sessioni: la primatratta esclusivamente di tecnicafotografica di base, mentre laseconda sarà dedicata alle tec-niche di post-produzione e difotoritocco. Si comincia con ilcorso base con due lezioni amarzo e due lezioni ad aprilecon l’intermezzo di due uscitesul campo come meglio detta-gliato nella locandina a fian-co. Saranno in particolaretrattati i temi di conoscenzadegli obiettivi, l’attrezzaturafotografica, le tecniche diesposizione, il corretto utiliz-zo della luce e la composi-zione dell’immagine; il tuttoadeguatamente condito didemo utilizzando sia imma-gini classiche che immaginidelle uscite fotografiche.È poi divenuto un must laserata finale con la proie-zione dei lavori dei parte-cipanti, il commento delleimmagini nonché la pre-miazione dei miglioriscatti: una ulteriore occa-sione di incontro di ripas-so condito poi con lacena dei corsisti presso ilRifugio in Città.

Corso fotografia

14° Stage fotografia di montagna - corso base

47

L’iscrizione è tramite web dal sito www.caibergamo.it, nella home-page “Flash News” oppure “Prossimi Eventi” e cercare la voce “Iscrizioni 14° corso di fotografia di montagna” cliccare sul link e seguire le istruzioni.

Per informazioni: Fabrizio Zanchi cell: 3355706339, e-mail: [email protected].

Corso fotografia

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Vi informiamo che con delibera del 7 febbraio 2012 il Consiglio Direttivo ha convocatol’Assemblea annuale dei Soci, a norma dell’art. 17 dello Statuto sezionale, in prima convocazio-ne alle ore 14.30 di venerdì 23 marzo 2012 ed in seconda convocazione per il giorno

sabato 24 marzo 2012 alle ore 14.30presso il PALAMONTI

in via Pizzo della Presolana, 15 a Bergamo

per trattare il seguente ORDINE DEL GIORNO

Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea, di tre Scrutatori e dei Componenti il seggio elettorale;

Relazione Morale e finanziaria 2011 del Consiglio Direttivo (Rel. P. Marcolin e M. Maffi);

Approvazione del rendiconto al 31 dicembre 2011;

Relazione dei Revisori dei Conti sul rendiconto al 31 dicembre 2011 (Rel. S. Bassoli);

In cammino verso l’Unione Bergamasca del CAI;

CAI e Ambiente: i nostri obiettivi ed il nostro orientamento, con riferimento a motoslitte e mezzi motorizzati sui sentieri;

Biblioteca della Montagna: digitalizzazione riviste e loro consultazione;

Determinazione della quota d’ammissione e della quota associativa per l’anno 2012, per la parte eccedente la misura minima fissata dall’Assemblea dei Delegati (Rel. A. Diani);

Elezione di 5 Consiglieri, e 20 Delegati all’Assemblea nazionale e regionale.

A PARTIRE DALLE 17.30 CIRCA

Premiazione dei Soci con fedeltà pluriennale e dei Soci benemeriti;

Varie e eventuali.

In attesa di incontrarci numerosi inviamo i nostri più cordiali saluti.

Il Consiglio Direttivo Sezionale

Bergamo, 8 febbraio 2012

A TUTTI I SOCIASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA

CLUB ALPINO ITALIANOSEZIONE DI BERGAMO “Antonio Locatelli”

C.ondivisione, A.ggregazione e I.contro per la montagna

Via Pizzo della Presolana 15, 24125 Bergamoe-mail: [email protected]

web: www.caibergamo.ittel. 035.4175475 e fax 035.4175480

UNA CASA PER LA MONTAGNAc.f. 80004970168 - p.i. 00850300161

Ragione Sociale: Sezione di Bergamo del Club Alpino ItalianoCAI – Antonio Locatelli

Registrata sul libro delle Persone Giuridiche del Tribunale di Bergamo al n. 14 - R.E.A. Bergamo N. 127597

Iscritta al Registro regionale del volontariato Sezione di Bergamo al N. 72