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Numero 5 gennaio- marzo 2017 DOMENICO NORDIO Full immersion mozartiana RIMONDA&FRIENDS Mozart gigione e i Musicanti del villaggio TRIO METAMORPHOSI Due fratelli e un fuoriclasse per Schumann MARCO RIZZI Il rivale, il genio e l’enfant prodige VIOTTI FESTIVAL

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Domenico norDioFull immersion mozartiana

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Pubblicazione a cura della Camerata DucaleRedazione: Cristina Canziani, Rosalba Novella, Giorgio SeitaTesti e programmi di sala: Attilio PiovanoSocial media: Cynthia BurziProgetto grafico: Enrica Cavaletti

Orchestra Camerata DucaleDirettore musicale: Guido Rimonda Direttore artistico: Cristina Canziani

Sede operativaVia Nicola Fabrizi, 22 - 10143 Torino (Italy)

www.viottifestival.itwww.camerataducale.it

PReNOTazIONe ON-lINe e TeleFONICa: [email protected] tel. 011.755791 dal lunedì al venerdì ore 10.00 -12.00

aCquISTO e RITIRO bIglIeTTI: box office Teatro Civico (via Monte di Pietà 15, Vercelli) il giorno stesso del concerto ore 20.00-21.00

biglietti da e€10 a e 25 €

INFO: [email protected] www.viottifestival.it

Cari abbonati e amici della Camerata Ducale,

il 2017 è iniziato alla grande: impegni discografici e concertistici, e poi nuovi interessanti

progetti che si concretizzeranno nel corso dell’anno.

Tre i cd realizzati in questi primi mesi, che andranno a sommarsi ai già otto in circolazione.

è per noi motivo di orgoglio essere presenti sul mercato nazionale e internazionale con così tante

registrazioni per DECCA.

Anche l’attività concertistica della Camerata Ducale con Guido Rimonda sta diventando sem-

pre più fitta: tra gennaio e febbraio abbiamo realizzato oltre 20 appuntamenti nelle più importan-

ti sale concertistiche italiane. Per citarne alcune: Pescara, Catanzaro, Verona,

Lamezia Terme, Vibo Valentia, Imola, Milano, Asti, e naturalmente Vercelli…

Per quanto riguarda i progetti in cantiere, non sveliamo ancora nulla, ma possiamo assicurare

che sono molto interessanti e che... vi piaceranno!

Abbiamo imparato che per realizzare nuovi progetti bisogna “fare rete” - del resto la parola

rete è diventata da anni centrale anche nella vita di tutti i giorni - e così è stato fatto:

ne è un esempio la nuova e recente iniziativa Appuntamento al Foyer, ma non solo: anche

i nuovi progetti saranno infatti il frutto di importanti collaborazioni.

Vi auguro buon ascolto e buon proseguimento con il Viotti Festival!

Cristina Canziani Direttore Artistico

MaggIOR SOSTeNITORe

Media Partner nazionale Media Partner locale

Con il sostegno di

Seguici su

www.facebook.com/CamerataDucale

INDICE

Presentazione __________________________________ 3

Domenico Nordio ________________________________ 4

guido Rimonda, Daniele bogni, enzo Salzano ____________ 6

Trio Metamorphosi _______________________________ 8

Marco Rizzi ___________________________________ 10

appuntamento al Foyer ___________________________ 12

Ducale.lab ___________________________________ 14

Insoliti ambasciatori di Cultura _____________________ 15

Discografia ___________________________________ 16

un caffè con... Riccardo balbinutti ___________________ 17

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Salisburgo: 27 gennaio 1756. Nasce Wolfgang sotto il segno dell’Acquario. E allora, a ridosso del ‘suo’ compleanno, non c’era modo migliore per festeggiarne la genialità che una full immersion tra le opere. Lodevole davvero la scelta di aprire con la già pre-romantica Sinfonia K 183 nella tur-bolenta tonalità di sol minore; violinista dagli ampi orizzonti, Domenico Nordio, prosegue poi a tutto campo l’esplorazio-ne dell’universo solistico con l’orchestra. E dunque non solo i cinque Concerti - stasera è la volta del più celebre, il K 219 dall’inconfondibile ed effettistico passaggio ungherese o turchesco che dir si voglia - bensì anche altre pagine ‘sparse’. E dunque l’intenso Adagio K 261 - origina-riamente destinato proprio al K 219 e poi espunto - in abbinamento ai garbati Rondò K 269 del 1776 (dunque venuto alla luce ancora a Salisburgo) e K 373 composto quando ormai il trasferimento a Vienna

si era compiuto (1781): due facce della stessa medaglia, due gemme preziose, due singolari manufatti usciti dalla medesima, incandescente fucina.

Sabato 28 gennaio 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Domenico Nordio violino

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progeTTo mozarT

L’inTegraLe Dei concerTi

per vioLino Di mozarT

parte iiPresentazione di

Alberto Batisti

DOMeNICO NORDIO

violino

guIDO RIMONDadirettore

ORCHeSTRa CaMeRaTa DuCale

W.a. mozarT

Sinfonia in sol minore, K 183

adagio in mi maggiore per violino e orchestra,

K 261

Rondò in si bemolle maggiore per violino e

orchestra, K 269

Rondò in do maggiore per violino e orchestra,

K 373

Concerto in la maggiore per violino e orchestra,

K 219

Alberto Batisti. Nato a Prato (1961), ha studiato lettere e si è diplomato in pianoforte. Critico musicale di «Paese sera» (1986) e di «Repubblica» dal 1988, in-segna Storia della Musica al Conservatorio di Como. È stato inoltre docente al Dipartimento arti, Musica e Spettacolo dell’università di Firenze. Dopo aver diretto la programmazione del Teatro Metastasio di Prato e la Scuola di Musica di Sesto Fiorentino, ha assunto la direzione artistica dell’Orchestra Camerata Strumentale «Città di Prato»; dal 1997 al 2009 direttore artistico del Teatro Verdi di Pisa. Nel 2002 è stato incaricato dalla Regione Toscana di fondare la nuova emittente radiofonica «Rete Tosca-na Classica» (Premio «abbiati» 2007).

Dal 2005 direttore artistico degli amici della Musica di Perugia e dal 2008 della Sagra Musicale umbra, nel 2012 ha dato vita al Concorso internazionale di Composizione sacra «Francesco Siciliani». Ha curato la traduzione de La Musica nel Rinasci-mento di gustave Reese, edizioni «le lettere» e l’opera inedita di Massimo Mila Brahms e Wagner (einaudi). È autore di voci del Dizionario dell’Opera (baldini & Castoldi). attivo come conferenziere, ha tenuto un ciclo di lezioni su Dallapiccola alla Meadows School of arts della Southern Methodist university di Dallas (1998); attualmente ha la cat-tedra di Storia della Musica nella sede di Firenze del Sarah lawrence College di New York.

4 5Biglietti da € 10 a € 25

Domenico norDioÈ uno dei musicisti più acclamati del nostro tempo. Si è esibito nelle sale più prestigiose del mondo (Carnegie Hall di New York, Salle Pleyel di Parigi, Teatro alla Scala di Milano, barbican Center di lon-dra, Suntory Hall di Tokyo) e con le maggiori orche-stre, tra le quali la london Symphony, la National de France, l’accademia di Santa Cecilia di Roma, l’Or-chestre de la Suisse Romande, l’Orchestra borusan di Istanbul, l’enescu Philharmonic, la Simon bolivar di Caracas, l’OSNRai, la Moscow State Symphony. I suoi ultimi tour internazionali lo hanno visto im-pegnato alla Sala grande della Filarmonica di San Pietroburgo, Concertgebouw di amsterdam, Fi-larmonica enescu di bucarest, Teatro Municipal di Rio de Janeiro, Teatro Colón di buenos aires, Sala Cajkovskij di Mosca, zorlu Center di Istanbul, Filarmonica di Kiev, Sala San Paolo di São Paulo, Sala Nezahualcóyotl di Città del Messico, Teatro Solis di Montevideo, Sala bolivar di Caracas. È artista esclusivo Sony Classical. allievo di Corrado Romano e di Michèle auclair, nato a Venezia nel 1971, ex bambino prodigio (ha tenuto il suo primo recital a dieci anni), ha vinto a sedici anni il “Viotti” di Vercelli con il leggendario Yehudy Menuhin Presidente di giuria. Dopo le affermazioni ai Concorsi Thibaud di Parigi, Sigall di Viña del Mar e Francescatti di Marsiglia, il gran Premio dell’eurovisione ottenuto nel 1988 lo ha lanciato sul piano internazionale, unico vincitore ita-liano nella storia del Concorso.

Wolfgang Amadeus Mozart1756-1791

appunTamenTo aL Foyer

Durante l’intervallo, nel ridotto del teatro, incontro con il maestro cioccolatiere Simone Saggia, inventore di Bislakko Lab “dove la gola diventa arte!”

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Sabato 18 febbraio 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Guido Rimonda violinoEnzo Salzano violaDaniele Bogni violoncelloOrchestra Camerata Ducale

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L’INtEgrALE DEI CoNCErtI

pEr vIoLINo DI MozArt

parte IIIPresentazione di

Enrico Maria Ferrando

W.a. mozarTDivertimento

in fa maggiore “ein musikalischer Spass” (I musicanti del villaggio),

K 522

Rondò dalla Serenata n.7 in re maggiore “Haffner”,

K 250

Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore

per violino, viola e orchestra, K 364

Sinfonia concertante per violino, viola, violoncello e orchestra, K 104 (K6 320e)

Se Nordio il mese scorso ha affrontato altri aspetti dell’universo solistico mozartiano, oltre ai canonici Concerti, Guido Rimonda non è da meno. E allora ecco la scelta - dav-vero preziosa - di inserire in ‘scaletta’ non solo la stupenda Concertante K 364, di fatto un mix di Sinfonia e Concerto, appunto, stan-te il ruolo solistico di violino e viola, bensì anche l’altra, assai meno nota (e frammen-taria) Concertante: la K6 320e, dove il ruolo primario spetta addirittura a un trio, dacché agli archi più acuti si unisce la voce calda di un violoncello: come un terzetto d’opera,

un soprano, un contralto e un tenore. Mozart, si sa, era un gran gigione, diceva le parolacce, amava scherzare, possede-va un gusto inarrivabile per la boutade e come tutti i grandi sapeva prendersi in giro. E dunque, ecco l’irresistibile burla costituita dal Divertimento K 522 che “mima” le sto-nature atroci e le prevedibili gaffes di musi-cisti (musicanti) di villaggio, colleghi tanto volenterosi quanto goffi e impacciati. Ma occorre essere grandi professionisti - oggi - per affrontare questa superlativa celia in note.

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progeTTo mozarT

Enrico Maria Ferrando È titolare della cattedra di elementi di Composizione al Conservatorio di Tori-no, presso il quale insegna anche analisi musicale e Psicoacustica. Ha collaborato, come compositore e musicologo, con case editrici (Ricordi, garzanti, edizioni Paoline, Il Mu-lino, Paravia, uTeT, edt) e istituzioni musicali (unione Musicale, RaI, Settembre Musica, Fondazione Miche-li, Camerata Ducale, Carlo Felice di genova, Regio di Torino, la Fenice, Comunale di Firenze). Dal 2000 al 2015 ha recensito per «Il giornale della Musica». Dal 1992 al 2015 ha diretto l’archivio Musicale del Regio di Torino. Si interessa prevalentemente di Classicismo vien-

nese (nel 2011 ha curato per edt la nuova traduzio-ne di Le forme sonata di Charles Rosen) e di teatro musicale, specie opera italiana e francese tra ‘800 e ‘900. Ha curato Tutti i libretti di Puccini (garzanti, 1984). Ha realizzato la versione ritmica in italiano delle opere The Man Who Mistook his Wife for a Hat di Michael Nyman (genova 2003), e The Sound of a Voice di Philip glass (Torino 2005). la sua cantata scenica Anna, o il percorso della memoria, commis-sionata dal Regio di Torino, è stata rappresentata al Piccolo Regio (2008 e 2009). Tra i suoi lavori più recenti, la traduzione di lewis lockwood, Le sinfonie di Beethoven. Una visione artistica (edt, 2016).

appunTamenTo aL Foyer

Durante l’intervallo, nel ridotto del teatro, Rita Francios intervisterà alessandra genovese e Simone bodo, imprenditori vercellesi nel campo della moda.

Guido Rimonda Ha esordito a tredici anni eseguendo le Sonate di arcangelo Corelli nello sceneggiato televisivo Rai Per Antonio Vivaldi di alberto basso dove interpretava la parte di Vivaldi fanciullo. Durante gli studi al Conserva-torio di Torino, rimane affascinato dalla figura di Viotti. Dopo la specializzazione con Corrado Romano, a gine-vra, si dedica alla valorizzazione delle opere del com-positore piemontese. Nel 1992 costituisce la Camerata Ducale e nel 1998, in stretta collaborazione con la città di Vercelli, è il fondatore del Viotti Festival, di cui è diret-tore musicale. Parallelamente alla stagione concertisti-ca, è presente nelle più importanti sale concertistiche in Italia e all’estero e ha al suo attivo oltre mille concerti come violino solista e direttore. È stato assistente di giuliano Carmignola e Franco gulli presso la Scuola di alto Perfezionamento musicale di Saluzzo. Docente di violino presso il Conservatorio di Novara è stato nominato Cavaliere della Repubblica Ita-liana per meriti artistici nel 2012. Intensa anche la sua attività discografica che attualmente conta oltre 30 cd per Chandos, eMI e Decca universal. Nel 2012 ha firmato un’esclusiva con Decca per il Pro-getto Viotti: 15 cd contenenti l’integrale delle composi-zioni per violino e orchestra, con numerosi inediti e pri-me registrazioni mondiali (progetto attualmente giunto al sesto cd). Parallelamente, con Decca sono nati altri progetti discografici come Le violon noir (2013) e Voice of peace (2015). Recentemente la versione di Schindler’s list di guido Ri-monda è stata scelta e inserita nel nuovo cofanetto Plati-num Collection della Deutsche grammophon che contiene 55 colonne di film famosi eseguite dai più grandi interpre-ti e dalle più famose orchestre del mondo. Suona lo Stradivari del 1721 “Jean Marie leclair” (Le Noir) definito da Somis «la voce di un angelo».

Enzo Salzano Nato nel 1978, ha studiato al Conservatorio “g. F. ghe-dini” di Cuneo, diplomandosi nel 2000 in violino, sotto la guida di bruno Pignata, e nel 2002 in viola, in entrambi i casi con il massimo dei voti. Ha frequentato poi la Scuo-la di alto Perfezionamento di Saluzzo specializzandosi in musica da camera con insegnanti del calibro di Hugh Maguire, Mariana Sirbu e con le prime parti dell’OSNRai. Più volte finalista e classificato idoneo in concorsi ban-diti dai più importanti teatri e orchestre sinfoniche non solo in Italia, collabora con la Fenice, l’OSNRai, il Regio di Torino, l’Orchestra “archi” della De Sono, la Filarmonica del Regio, i Pomeriggi Musicali e l’Orchestra “Verdi” di Milano. Nel 2004 ottiene il secondo premio al concorso internazionale per il ruolo di prima viola presso l’Opéra

de Nice. Tra le svariate collaborazioni è ormai decennale quella con la Camerata Ducale con la quale ha suonato, in qualità di prima viola, con solisti del calibro di Salvatore accardo, uto ughi, Schlomo Mintz, alexander lonquich, louis lortie, Misha Maisky e molti altri. Da citare inoltre la partecipazione alle tournées tenutesi in Florida, guatemala, bahrein e giappone, nonché sva-riate registrazioni di cd dedicati principalmente all’opera di Viotti. Invitato a prendere parte a numerose stagioni di successo, si è esibito in duo con pianoforte in rassegne quali giovani Concertisti di busto arsizio e Maggio Musi-cale dell’abbazia di Staffarda. È docente di violino e viola presso il Civico Istituto Musicale di Saluzzo.

Daniele Bogni Diplomatosi al Conservatorio “g. Verdi” di Milano nel-la classe di antonio Pocaterra (primo violoncello della Scala), ha proseguito gli studi con Paul Szabo (allievo di Pablo Casals) conseguendo il Konzertdiplom. Si è per-fezionato con Philippe Müller, Susan Moses, Ruggiero Ricci e il Trio di Trieste approfondendo la prassi esecuti-va storica con Paolo beschi e laureandosi infine col mas-simo dei voti al Conservatorio di Novara sotto le guida di gaetano Nasillo. Ha tenuto concerti come solista, con pianoforte, in formazioni cameristiche e con orchestra, esibendosi in importanti sale da concerto in Italia, Sviz-zera, austria, Francia, Polonia, georgia, bahrain, Stati uniti, Messico, guatemala, Perù, Sudafrica e argentina. quale primo violoncello della Camerata Ducale ha col-laborato con solisti quali Ruggiero Ricci, Misha Maisky, Jan Wang, enrico Dindo, Schlomo Mintz, Salvatore ac-cardo, uto ughi, augustin Dumay, Vladimir Spivakov, Igor Oistrakh, Isabelle Faust, Veronika eberle, edicson Ruitz, Maxim Rysanov, louis lortie, andrea lucchesini, Pietro De Maria, Maxence larrieux, Richard galliano, Rena-to bruson, luciana Serra, enzo Dara, Katia Ricciarelli, Daniela Dessì. Ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per la RaI, RaI SaT, Radiotelevisione svizzera e Radio messicana. Docente al Conservatorio di Como, appassionato della storia del suo strumento, della liuteria e dell’archetteria, ha curato pubblicazioni di musica italiana per violoncel-lo del ‘700 e dell’800 ed ha tenuto masterclasses: Con-servatorio Superior de Malaga, Yasar university di Izmir (Turchia), accademie di Musica di lodz (Polonia) e di Malmö (Svezia) e presso la universitad Nacional de las artesa buenos aires. Suona un violoncello costruito da giuseppe Odoardi detto “il Villan d’ascoli” nella prima metà del XVIII secolo e per il repertorio barocco usa un violoncello costruito a Stoccolma da Johann Ohberg nel 1773.

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Sabato 11 marzo 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Mauro Loguercio violinoFrancesco Pepicelli violoncelloAngelo Pepicelli pianoforte

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MusICA DA CAMErA

NEL pErIoDo roMANtICo

RoBERt SchuMAnn (1810-1856)

Trio n. 1 in re minore op. 63

Trio n. 2 in fa maggiore op. 80

Per far musica da camera occorre grande affiatamento. Cosa di meglio di due fra-telli che fanno musica dal caffellatte della mattina sino a notte inoltrata tutti i giorni dell’anno? Che siano impegnati a studiare, a esibir-si in concerto o ad incidere cd; ed anche quando viaggiano - potete giurarci - non sprecano il tempo, tra un volo e l’altro con-tinuano a mettere punto ‘mentalmente’ le loro interpretazioni. Sono i fratelli Pepicelli. Già, ma per fare un trio occorre un terzo... E l’hanno scel-to bene, puntando su Mauro Loguercio. Si sono dati anche un bel nome, profetico e

allusivo, che indica la proteiforme mute-volezza della musica, come la vita, come l’amore, che può durare una vita intera, dall’innamoramento alla maturità. Come l’amore che il sommo Schumann ebbe per Clara: ne tenne a battesimo molte opere, incoraggiandolo e sostenendolo. Quanto ai superbi Trii op. 63 ed op. 80 si tratta di due tra le più straordina-rie pagine della letteratura cameristi-ca di ambito romantico. A porle sotto la lente d’ingrandimento dell’analisi si rischia di sgualcirne la bellezza. Meglio ascoltarle col cuore, da veri innamorati.

Biglietti € 108 9

L’appunTamenTo camerisTico

trio Metamorphosi «Penso che siate un grande Trio». antonio Meneses, violoncellista del celebre Trio beaux arts, parla così del Trio Modigliani (Mauro loguercio e i due fratelli angelo e Francesco Pepicelli) formatosi nel 2005. anche altri illustri esponenti della musica cameristica si esprimono in modo lusinghiero al riguardo: da Rena-to zanettovich, violinista del Trio di Trieste («un ma-gnifico Schubert, siete estremamente efficaci») a bruno giuranna («un ottimo trio, la coesione fra gli strumenti è assolutamente rara, è stato un piacere ascoltarvi. bravissimi!»). Dopo dieci anni di vita, nel 2015 il Trio Modigliani cam-bia pelle, trasformandosi nel Trio Metamorphosi (pur restando invariati i suoi componenti): un nome che vuol essere un inno al processo continuo di cambia-mento, così necessario in ambito artistico e che inten-de sottolineare il processo di crescita di un complesso cameristico mai schiavo dell’abitudine, al contrario sempre pronto a mettersi in gioco con la volontà di creare prospettive di unicità in ogni performance. I tre musicisti vantano anche altre precedenti esperien-ze cameristiche di primissimo piano: in duo (violoncello e pianoforte), in quartetto d’archi, nonché collaborazio-ni con artisti del calibro di Magaloff, Pires e lo stesso Meneses. Si sono esibiti in numerose sale fra le più prestigiose del mondo, dalla Philharmonie di berlino al Teatro alla Scala di Milano, dalla Salle gaveau di Parigi alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Carnegie Hall di New York al Coliseum di buenos aires. Due i cd registrati nel ‘periodo Modigliani’: il primo dedicato a beethoven e brahms («Il Trio Modigliani sale su livelli che sollecitano paragoni autorevoli: pensiamo

in particolare all’incisione Philips del Trio Beaux Arts», così Dario Miozzi, «Musica»), il secondo contenente l’integrale dei Trii di giuseppe Martucci (rivista «ama-deus» 2010), subito diventato edizione di riferimento. la ‘metamorfosizzazione’ ha dato vita ad una serie di interessanti progetti, fra cui la pubblicazione per Decca dell’integrale dei Trii di Schumann (il primo cd pubbli-cato a ottobre 2015, il secondo nell’ottobre 2016) e, nel 2017, di una selezione di Arie e Lieder scozzesi di Haydn e beethoven, in collaborazione con il mezzosoprano Monica bacelli.

robert schumann (1810-1856)

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Salieri, il rivale, invidioso e mediocre in pre-da ad eterno livore; così per molto tempo ce lo ha dipinto certa letteratura. La leggenda del musicista che giunge addirittura a por mano al veleno, trasformandosi nel presun-to assassino di Mozart, sorse presto in ambi-to romantico; ci pensò Puškin a darle le ali e da lì non si è più arrestata giungendo fino al fortunato film Amadeus di Forman. In realtà Salieri fu musicista di prima grandezza, benché non un genio. E al-lora basterà ascoltare questa sua bella Sinfonia, in apertura di serata, per ren-dersene conto, più ancora per percepire come all’epoca in molti - Haydn e Mozart compresi - adottassero un idioma ‘comune’ largamente condiviso. Che Mozart sia stato un genio è pura

ovvietà. Meno universalmente nota la precocità (anch’essa geniale) del sere-no Mendelssohn, il Mozart dell’800, che in età pre-adolescenziale - tra i dodici e i quattordici anni - scrisse una dozzina di Sinfonie per soli archi, una più graziosa dell’altra. E dire che nel 1823, quando scrisse questa Decima, era ancora ben lontano dalla mag-giore età. Chapeau.

Fabio Sartorelli insegna Storia della musica al Conservatorio “g. Verdi” di Como e guida all’ascol-to dell’opera lirica e del balletto all’accademia del Teatro alla Scala di Milano. Tiene regolarmente corsi e lezioni per la bocconi di Milano, il Piccolo Teatro e l’università Ca’ Foscari di Venezia. Viene invitato a parlare di opera e balletto dalle maggiori istituzioni italiane e straniere: Petruzzelli di bari, la Scala di Milano, Teatro Nazionale dell’Opera di bucarest, arena di Verona, Milano per la Scala (a Palazzo Clerici), Fondazione bracco (teatrino di Palazzo Visconti), Festival di musica da camera di Mantova. Per i primi dieci anni di vita dell’accademia del Teatro alla Scala ha curato i testi di un volume commemora-

tivo edito da Mondadori e, fra il 2012 e il 2013, di due cataloghi dedicati rispettivamente ai costumi delle opere di Puccini e Verdi per la Fondazione bracco di Milano. Nel 2014 è uscito il volume Giorgio Strehler, un uomo per Milano, un teatro per l’Europa da lui curato assieme allo storico alberto bentoglio e al critico cinematografico del «Corriere della Sera» Maurizio Porro. Dal 2016 tiene regolarmente conversazio-ni presso il Museo teatrale alla Scala nell’ambito dell’iniziativa Che spettacolo di museo, inerente le opere in cartellone, con la partecipazione di giovani attori del Piccolo Teatro. Si è laureato con lode in Musicologia all’università di bologna.

Sabato 25 marzo 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Marco Rizzi violino

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OprogeTTo mozarT

L’inTegraLe Dei concerTi

per vioLino Di mozarT

parte ivPresentazione di Fabio Sartorelli

MaRCO RIzzI violino

guIDO RIMONDadirettore

ORCHeSTRa CaMeRaTa DuCale

a. saLieri

Sinfonia “la Veneziana” in re maggiore

W.a. mozarT Concerto n.1 in si be-

molle maggiore per violino e orchestra,

K 207

F. menDeLssohn BarThoLDy

Sinfonia n. 10 in si minore per archi, MWV

N 10

W.a. mozarT Concerto n.2 in re

maggiore per violino e orchestra, K 211

Marco Rizzi Premiato nei tre concorsi più prestigiosi per violino - il Čajkovskij di Mosca, il queen elizabeth di bruxelles e l’Indianapolis Violin Competition - è particolarmente apprezzato per la qualità, la forza e la profondità del-le sue interpretazioni. Come uno dei più interessanti violinisti della nuova generazione, nel 1991 gli viene conferito su indicazione di abbado l’europäischen Musikförderpreis. l’attività artistica lo ha portato ad essere regolarmente ospite di sale quali la Scala di Milano, la Salle gaveau e la Salle Pleyel a Parigi, il lincoln Center di New York, la Sala grande del Conservatorio di Mosca, la Musikhalle di amburgo, il Tivoli di Copenhagen, il Concertgebouw di amsterdam, la Konzerthaus di berlino. Ha suonato con direttori quali Chailly, Vonk, Ceccato, Noseda, Jurowski, eötvös, Denéve, Neuhold e con rinomate orchestre quali Staatskapelle Dresden, Indianapolis Symphony Orchestra, Royal liverpool Philharmonic, Orchestre de Concerts lamoreux, Hong Kong Philhar-monic, Rotterdam Philharmonisch, Orquesta RTVe di Madrid, bbC Scottish, Nederlands Philharmonic e numerose altre. In collaborazione con artisti quali lucchesini, brunello, zylberstein, Hoffman, Imai, af-fianca all’attività solistica una dimensione cameristica vissuta con passione. Residente in germania, dall’ottobre 2008 è docente alla Hochschule für Musik di Mannheim e dal 2007 è profes-sore titolare alla escuela Superior de Musica Reina Sofia di Madrid. Viene spesso invitato a far parte della giuria di importanti concorsi internazionali come lo Joachim di Hannover, il queen elisabeth di bruxelles e il Paganini di genova. Suona un guarneri del 1743 messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale.

Wolfgang Amadeus Mozart1756-1791

appunTamenTo aL FoyerLucedio tra arte e riso con Cinzia lacchia, Paolo Salvadori di Wiesenhoff e giorgio gaietta

Biglietti da € 10 a € 25

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Simone Saggia, insieme al fratello emanuele, sono terza generazione della famiglia Saggia, che da oltre 40 anni opera nel settore della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera a Vercelli. Nel 2010, con la nascita di bislakko Cioccoristoreria, Simone inizia la sua formazione da pasticcere e cioccolatiere alla

corte di grandi maestri della pasticceria Italiana e non solo. lo scorso 29 settembre viene inau-gurato bislakko lab, un vero e proprio laboratorio di “dolcezze” che si pone all’ avanguardia dal pun-to di vista tecnologico, senza però perdere di vista la sua profonda ar-tigianalità.Michele Secondo è in-vece il responsabile marketing di Cascine

bellaria, azienda agricola che da anni coltiva, lavora e commercializza riso e derivati di altissima qualità. l’azienda cura direttamente tutta la filiera del riso, e si affida a partner artigianali - proprio come bisla-kko lab - per la realizzazione delle lavorazioni più complesse (biscotti, pasta, ecc). la vocazione dell’a-zienda di commercializzare prodotti di alta qualità ha portato anche a un attento studio del packaging,

con la realizzazione di una confezione a forma di tubo derivante dalla storia piemontese Doc: è infat-ti realizzata sul modello di un pezzo della catena di montaggio della storica Fiat Topolino!Simone Saggia e Michele Secondo si conoscono da oltre 20 anni, e dalla loro amicizia è nata quasi per gioco una sfida: realizzare i biscotti di riso bislakko-lab e Cascine bellaria utilizzando esclusivamente la farina di riso.Così è nata la nuova linea di biscotti di riso: gluten free, adatti a tutti, anche a chi è celiaco o intolleran-te al glutine. Tre le tipologie di prodotti in commer-cio da marzo 2017: biscotti di riso bianco, biscotti con farina di riso venere e biscotti con farina di riso e cacao.

al fedele pubblico del Viotti Festival sarà riservato, in occasione dell’incontro di appuntamento al Foyer, il piacere e il privilegio di una singolare, raffinata degustazione: un simpatico e quanto mai piacevole gemellaggio tra arte e gola.

l’abbazia di lucedio fu fondata nel 1123 dai monaci Cistercensi che bonificarono il territorio introducen-do all’inizio del ’400 - primi in Italia - la coltivazione del riso. Col passare del tempo, grazie alla strate-gica posizione geografica lungo la Via Francigena, l’abbazia divenne un fiorente centro di potere eco-nomico e politico: ben tre furono i Pontefici che la visitarono. lucedio fu anche motivo di scontro tra casate dinastiche italiane: passata dai gonzaga ai

Savoia, l’abbazia divenne proprietà di Napoleone a inizio ’800. Successivamente passò al marchese giovanni gozani di San giorgio, antenato dell’at-tuale proprietaria, la contessa Rosetta Clara Cavalli d’Olivola Salvadori di Wiesenhoff.I prodotti del Principato di lucedio sono rinoma-ti nel mondo per la loro altissima qualità, frutto di un’esperienza che si perde nelle nebbie del tempo, e di un amore per le tradizioni come lo si può anco-

ra trovare solo in Italia. l’azienda agricola Principato di lucedio ha una storia lunga quasi nove secoli e occupa una superficie di cinquecento ettari all’interno di un Parco Regionale. l’intero processo di produzione a basso impatto ambientale e il confeziona-mento, senza conservanti in atmosfera mo-dificata, garantiscono ai prodotti freschezza e qualità nutrizionali.

In occasione di ogni concerto della sezione orchestrale del cartellone, gli spettatori possono trascorrere l’intervallo nello splendido “ridotto” del Tea-tro Civico, e qui assistere a incontri, presentazioni, interviste e partecipare a degustazioni... e molto altro, ancora da scoprire di volta in volta, sempre con inalterato gusto della sorpresa. Sarà un viaggio lungo tutta la stagione e... un motivo in più per non perdere nemmeno un concerto.I video degli incontri sono visibili in podcast sul sito www.viottifestival.it

Continua con grande successo la serie di incontri dedicata alla presentazione delle eccellenze del territorio vercellese

Sabato 28 gennaio

2017 2° aPPuNTaMeNTO

al FOYeR, con Simone Saggia e Michele Secondo

intervistati da enrico De Maria

Sabato 18 febbraio 2017 3° aPPuNTaMeNTO al FOYeR, con Simone bodo, alessandra genovese, Florence Revenel intervistati da Rita Francios

Sabato 25 marzo 2017 4° aPPuNTaMeNTO al FOYeR, Paolo Salvadori di Wiesenhoff e giorgio gaietta, intervistati da Cinzia lacchia

alessandra genovese e Simone bodo sono i protagonisti della azienda e i creatori della griffe aleSSaNDROSIMONI.Il concetto di qualità, di lusso non ostentato, del bello legato a un’emozione e soprattutto del capo creato con fibre preziose quale il cashmere che viene totalmente lavorato in azienda (è infatti una delle rare realtà a filiera completa) conferiscono alla griffe aleSSaNDROSIMONI il ruolo di ambasciatori del Made in Italy in molte parti del mondo: tocca boutiques prestigiose e nomi famosi dell’alta moda internazionale ed è distribuita negli usa, in Canada, Russia, australia, giappone oltre che in europa.

l’azienda affonda le proprie radici nelle tradizioni con-tadine del vercellese: l’avanguardista nonno di Simone bodo, Vincenzo, negli anni ’50 del secolo scorso prese a modello il lavoro a maglia delle donne del suo paese e aprì un piccolo laboratorio artigiano, ”artidea Maglie-ria” che, con il passare degli anni e delle generazioni, si ingrandì sino a diventare quello che è oggi: una real-tà imprenditoriale giovane e dinamica proiettata verso il futuro in un viaggio appassionato sui binari della qualità, e del vero Made in Italy. Profondamente con-vinti che la maglieria è un settore in piena espansione, l’azienda ha stretto collaborazioni con molte scuole del Piemonte per incentivare e introdurre i giovani ad ap-prendere il mestiere e i suoi segreti. Inoltre, per non dimenticare le proprie origini, aleSSaNDROSIMONI

ha creato insieme a Cascine bellaria, produttrice di riso di altrettanta qualità, i lussuosi box regalo RISO-CaSHMeRe: due materie prime d’eccellenza che si sono incontrate in un connubio di realtà produttive figlie della più antica tradizione artigianale vercellese. una visita al laboratorio aleSSaNDROSIMONI è l’occasione per ve-dere con i propri occhi e toccare con mano l’eccellenza dell’artigia-nato locale, un’eccel-lenza che troppe volte si tende a identificare con griffe internazio-nali, quando invece il vero valore aggiunto, ricercato e apprezzato all’estero, si trova a po-chi passi da casa. Per il pubblico del Viotti Festival esiste inoltre la possi-bilità di visitare il laboratorio artigianale gratuitamente e di ottenere uno sconto di 5 euro sulla visita+degu-stazione di cucina piemontese in loco oppure presso l’Osteria “la Fulario”.

(Si ringrazia la Sesia e Rita Francios per la gentile con-cessione dell’articolo e delle foto)

Bislakko Lab e cascine Bellaria “dove la gola diventa arte!”

Le preziose creazioni della griffe AlessAndrosimoni di palazzolo

un’eccellenza vercellese nell’alta moda internazionale

Lucedio tra arte e riso

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auDizioni 26 e 27 apriLe

2017

Ducale.LAbAl via la terza edizione del Viotti Festival dei giovani interpreti

Il progetto “I.a.C. - Insoliti ambasciatori di cultura” nasce dall’esigenza di portare la cultura fuori dagli spazi tradizionali e avvicinarla alle persone con limi-tate possibilità di fruizione, rendendola disponibile in spazi non convenzionali come gli esercizi commer-ciali della città.I 27 esercizi commerciali che aderiscono all’iniziati-va veicoleranno le informazioni della stagione con-certistica Viotti Festival e proporranno i cd musicali del progetto Viotti DeCCa.

una collaborazione che produrrà da una parte un effetto più che positivo sulla valorizzazione di g.b.Viotti e dall’altra un incremento della visibilità e un ampliamento del ruolo comunicativo e sociale degli esercenti, e che dunque speriamo sia gradita a tutti. un ringraziamento particolare alla sensibilità dimo-strata dal Direttore generale dott. andrea barasolo e a tutto lo staff aSCOM

Nel 2015 è nato il Ducale.lab, un bando di concorso che seleziona e premia i migliori neodiplomati nei Conservatori piemontesi, offrendo loro l’opportunità di presentarsi al pubblico nella veste che più si addice al loro talento, ossia quella di giovani solisti.Il progetto Ducale.lab è tutt’altro che un’appendi-ce, bensì parte integrante del programma del Viotti Festival, il quale ha sempre posto al centro del proprio discorso artistico e musicale il coinvolgimento dei gio-vani, intesi sia come pubblico sia, naturalmente, come interpreti. Vedere ora questi nuovi talenti presentarsi al pubblico come le nuove speranze della musica italiana è dunque non solo l’atto finale di un lungo percorso, che ha richiesto importanti risorse e profondo impegno, ma soprattutto un’immensa soddisfazione che gli organiz-zatori vivranno stringendo tutto il pubblico in un unico, grande abbraccio.la formula scelta, quella del concerto-aperitivo, consente agli ascoltatori di vivere piacevolmente l’oc-casione del concerto, il quale - grazie a un’importante collaborazione - è ospitato in una cornice straordina-ria come quella del Museo leone. Nato nel 1910 per volontà del notaio Camillo leone, il quale spinto dall’a-more per la sua terra e dalla passione per l’arte donò tutti i suoi averi e le sue raccolte al cittadino Istituto di belle arti, il Museo è costituito da due edifici sto-rici - la cinquecentesca Casa alciati e il settecentesco Palazzo langosco - ed è ricco di ambienti di grande im-patto scenografico, tra cui il Chiostro, il giardino della Fontana e il didattico giardino archeologico. Da quasi

un secolo il Museo è testimone e custode della storia della città e del suo territorio. Cinque i concerti in palio e da quest’anno un’importante novità: i premi “miglior solista 2017” e “miglior ensem-ble 2017” intitolati alla memoria di Maria Cerruti Ver-cellotti e generosamente offerti da Franco Vercellotti, segno anche della viva e appassionata partecipazione del nostro pubblico ai concerti dei vincitori nell’acco-gliente e suggestico chiostro del Museo leone.le selezioni verranno fatte nei giorni 26 e 27 aprile 2017 al Teatro Civico di Vercelli. Il bando - con scadenza 9.4.2017 - è disponibile sul sito www.viottifestival.it

caLenDario Venerdì 02.06.2017 - h 18.00

Vincitori del concorso Conservatorio di Torino

Venerdì 09.06.2017 - h 18.00Vincitori del concorso

Conservatorio di Novara

Venerdì 16.06.2017 - h 18.00 Vincitori del concorso

Conservatorio di alessandria

Venerdì 23.06.2017- h 18.00Vincitori del concorso

Conservatorio di Cuneo

Venerdì 30.06.2016 – h 18.00Vincitori del concorso

Scuola Vallotti

Museo Leone attività primavera 2017

IL pRoGEtto I.A.c. per Giovan Battista Viotti

Domenica 12 febbraio ore 14.45Il viaggio continua… A caccia di mondi!letture e laboratori itineranti per bambini e fami-glie a cura di Museo leone, borgogna, Tesoro del Duomo, MaC e biblioteca Civica.Su prenotazione ai numeri 0161253204 e 3483272584

Da martedì 14 a sabato 18 febbraioSe ami qualcuno… portalo al Museo Leone.Il Museo leone aderisce all’iniziativa promossa dal Ministero per i beni e le attività Culturali in occasione della festa di San Valentino, proponendo un inedito percorso di visita dedicato all’aMORe attraverso i secoli. Tutti coloro che si presenteranno in coppia pagheranno un solo biglietto d’ingresso al museo.

Domenica 19 febbraio ore 16 Visita guidata al percorso

Sabato 25 febbraio ore 15è tempo di Carnevale! Per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni a cura della Sezione educativa.Su prenotazione ai numeri 0161253204 e 3483272584

Da martedì 7 a sabato 11 marzoEssenze di donna. Il Museo leone in occasione della festa dell’8 marzo offre a tutte le donne l’ingresso gRaTuITO.

Sabato 11 marzo ore 18Essenze di donna. una sera in rosa al Museo leone. Su prenotazione ai numeri 0161253204 e 3483272584

Domenica 19 marzo ore 15 Appuntamento Officine Museo Leone. Proviamo a stampare come gutenberg. laboratorio di stampa a caratteri mobili per adulti e ragazzi a cura di alfredo ghidelli.Su prenotazione ai numeri 0161253204 e 3483272584

31 marzo-23 aprileLa Vercelli mai vista. la città tra le due guerre nelle immagini del fotografo luigi De Fabianis mostra fotografica a cura de la Rete.

Biglietti M 5

Abbigliamento donna corso 31 Corso libertà, 31

Abbigliamento uomo Shop Via F.lli Ponti, 3

tendaggi e tessuti per la casa Manuela Via F.lli bandiera, 12

calzature donna Franco Via Nigra, 12

Abbigliamento e pellicceria cenotti Via g. Ferraris, 14

cartolibreria coppo Via g. Ferraris, 68

Arredamento e oggettistica chiaro di luna Piazza Cavour, 8

pizzeria ristorante capri Via gioberti, 31

Abbigliamento donna cris Via Verdi, 34

Articoli musicali Dosio Via Verdi, 44

Bar 900 Via Castelnuovo delle lanze, 11

pelletteria Sabatino Via Dante, 11

Abbigliamento donna Vellano Via Dante, 6

Bar Marchesi Corso libertà, 49

pasticceria storica Follis Corso libertà, 164

Bar del corso Corso libertà, 209

Abbigliamento donna Erika bijoux Via Crispo, 1

pizzeria ristorante pizza e pasta Viale garibaldi, 23

Abbigliamento Donis Via Nigra, 7

pasticceria taverna & tarnuzzer Piazza Cavour, 27

Abbigliamento bambini Enfant gaté Piazza Cavour, 31

Articoli per la casa l’Emiliano Piazza Palazzo Vecchio, 11

Gelateria storica pagni Via gioberti, 9

Formaggi Marucchi Via dei Mercati, 11

Giocattoli Stile giocattoli Via Marsala, 25

potrai trovare i nostri materiali nei seguenti punti vendita I.A.c:

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Il progetto Viotti Decca prosegue a gonfie vele! Dopo la pubblicazione del Viotti n.5 - contenente i concerti 6, 8 e 9 - di prossima uscita il sesto disco dedicato al progetto dell’ opera omnia viottiana con i concerti 17 e 18. Registrato al Teatro Civico di Vercelli nel mese di gennaio 2017, il cd sarà dispo-nibile a partire dal mese di maggio 2017.

un caffè con...Riccardo BalbinuttiPercussionista

Riccardo Balbinutti, musicista a 360 gradi, per-cussionista dalla vasta esperienza e dalle poten-zialità davvero uniche. Suona da decenni con svariati ensembles, con orchestre, direttori e so-listi di livello internazionale (solista egli stesso), spaziando - come di norma - attraverso i generi e le epoche storiche, dunque dal Barocco alla musica contemporanea, dal repertorio “classico” al jazz. dedicandosi con passione alla didattica.Un musicista per così dire “trasversale” che non disdegna di affrontare esperienze nuove e talora inconsuete; per dire, proprio con la Camerata Ducale, di recente, in occasione dello spumeg-giante concerto di San Silvestro, gli è accaduto di “esibirsi” in veste di suonatore di macchina da scrivere, producendosi in un’esilarante per-formance e sfoderando nel contempo inattese doti attoriali, nell’affrontare la spassosa suite The Typewriter di Anderson.

Maestro Balbinutti, il segreto per mantenere costantemente la freschezza e la vivacità di interessi dei vent’anni? Per non farsi fagocitare dalla routine...

Direi la curiosità e la voglia, anzi, la necessità di non accontentarsi mai dei risultati raggiunti, sperimentando sempre nuove idee. Più perso-nalmente, per me è fondamentale variare il più spesso possibile l’ambito musicale, spaziando dalla musica antica alla contemporanea, dall’or-chestra sinfonica alla musica improvvisata.

Una cosa ovviamente è suonare i timpani ba-rocchi (con la dovuta postura, dunque da seduti, e con le giuste sonorità, nel rispetto di corretti criteri filologici) e un conto affrontare, che so, l’Alpensinfonie di Strauss oppure Mahler...

Ovviamente ci sono anche delle differenze tec-niche, ma la cosa più importante è ricercare un suono ed un fraseggio sempre coerenti con lo stile musicale che si sta eseguendo.

L’episodio più incredibile che le è accaduto durante la sua ormai lunga carriera?

È un episodio che coincide anche con la mia prima visita a Gran Canaria, che da qualche anno è diventato il mio luogo prediletto di va-canze. Sto un po’ sul vago perché i personaggi coinvolti sono importanti, ma, per sommi capi, mi è capitato di suonare in una grande orche-stra diretta da un famoso direttore da non molto scomparso. Avevamo un concerto al bellissimo Auditorium Alfredo Kraus di Las Palmas e due giorni dopo una replica al Festival dello Sch-leswig-Holstein. Il giorno dopo il concerto alle Canarie ci rechiamo in aeroporto, solo per sco-

prire che il volo charter per l’orchestra non era stato prenotato. Risultato: tre giorni di vacanza in hotel cinque stelle prima che si trovasse un altro volo! E concerto in Germania saltato, ov-viamente...

L’incidente di percorso di qualche direttore (o di qualche “collega”) che più l’ha divertita?

Il cagnolino di peluche usato dal mimo Bustric per Variété, il divertente spettacolo di Mauricio Kagel, che prende fuoco sul palco del Piccolo Regio, ed il violoncellista dell’ensemble che, con-tinuando a suonare, prontamente spegne il fuo-co a pedatone!

Spesso, vedendovi spostare con moto frenetico, in orchestra, dai timpani alla campane tubolari, dal gong alla cassa e via elencando, il pubblico è incline a pensare che il percussionista debba avere anche una buona forma fisica, è così? E buoni muscoli per trasportare gli “attrezzi del mestiere” oltre che una capiente station wagon, I suppose...

Eh, non credo di essere la persona più indicata per parlare di forma fisica! Più che una buona muscolatura, bisogna avere molta velocità e coordinazione, soprattutto per districarsi negli enormi set spesso richiesti nei brani di musica contemporanea, mentre suonare i timpani è sicuramente meno atletico... Per un percussio-nista freelance come me, inoltre, la grossa auto (o direttamente un furgone) è ohimè quasi un obbligo.

Il primo ricordo musicale della sua infanzia?

A tre anni, a Rimini, mio padre che mi tiene sul-le spalle per permettermi di vedere un comples-so che suona Obladi-oblada dei Beatles.

Ci sono grandi concorsi internazionali per percussionisti?

Ci sono molti concorsi internazionali per percus-sionisti, come ad esempio il “Tromp” in Olanda, ma che sono sempre un po’ di nicchia... Più im-portanti sono quei concorsi dedicati a differenti strumenti ad ogni edizione, come quello di Gi-nevra e l’ARD di Monaco, tra l’altro recentemente vinto da Simone Rubino, mio ex-allievo.

Quale consiglio darebbe a un giovane di talen-to, desideroso di inserirsi in una grande orche-stra e, auspicabilmente, di poter suonare con direttori di rango?

Darei un consiglio che vale qualsiasi sia la car-riera che un percussionista vuole intraprendere: ricordarsi che la percussione non vuol dire solo

inTervisTa Di aTTiLio piovano

LE VIoLon noIRMusiche di N.Paganini*, l.giannella, M.Ravel*, e.Ysaÿe, J.Williams*, g.Tartini, C.W.gluck*elaborazione e orchestrazione di g.Rimonda

guido Rimonda violino e direttoreViolino a. Stradivari ”J.M.leclair” 1721Camerata Ducale

DeCCa 4810555 (2013)

Tutti i cd sono disponibili nei migliori negozi di musica e on-line

VIoLIn concERtoS n.4Musiche di g.b.Viotti Concerti 2-19-31guido Rimonda violino e direttoreViolino a. Stradivari ”J.M.leclair” 1721Camerata Ducale

DeCCa 4811853 (2015)

VIoLIn concERtoS n.5Musiche di g.b.ViottiConcerti 6-8-9guido Rimonda violino e direttoreViolino a. Stradivari ”J.M.leclair” 1721Camerata Ducale

DeCCa 4812816 (2016)

VIoLIn concERtoS n.2Musiche di g.b.Viotti Concerti 12-25Tema e variazioni per violino e orchestraguido Rimonda violino e direttoreViolino a. Stradivari ”J.M.leclair” 1721Camerata Ducale

DeCCa 4810343 (2013)

VIoLIn concERtoS n.3Musiche di g.b.Viotti Concerti 30-4-20guido Rimonda violino e direttore Violino a. Stradivari ”J.M.leclair” 1721Camerata DucaleDeCCa 4811083 (2014)

VIoLIn concERtoS n.1Musiche di g.b.ViottiConcerti 22-24Meditazione in preghiera per violino e orchestraguido Rimonda violino e direttoreViolino a. Stradivari ”J.M.leclair” 1721Camerata Ducale

DeCCa 4765048 (2012)

giovan Battista viotti Violin concertos

Le Violon noirl’affascinante storia dello Stradivari le Noir appartenuto al violinista e virtuoso francese Jean Marie leclair continua ad appassionare e coinvolgere pubblico e media.Di prossima uscita un romanzo scritto da gabriele Formenti e il secondo cd le Vio-lon noir contenente la Leggenda di H.Wie-niawski, Le Variazioni sulla IV corda dal Mosè di g. Rossini di N. Paganini, la Valse triste di F.V. Vecsey, il Duetto n. 5 op. 3 di J.M. leclair e molte altre composizioni.

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andare a tempo e suonare (come ormai troppo spesso accade) il più forte e veloce possibile, ma che ogni frase su ogni strumento (dalla semplice parte di triangolo in orchestra, al Concerto per marimba, a Rebonds di Xenakis) deve avere un suono ed un fraseggio musicale personale ma adeguato alla musica che si sta interpretando. Deve insomma, cantare, come qualsiasi altro strumento. E poi, ovviamente, tanto studio, co-stanza ed amore per quello che si fa.

L’emozione più grande vissuta in tanti anni di carriera?

Devo dire che sono state molte, e non saprei quale scegliere ad esempio tra l’esecuzione a Milano, all’aperto all’inizio degli anni ’90, della Quattordicesima Sinfonia di Schostakovich che viene sfiorata incidentalmente da una fiaccola-ta in memoria di Falcone e Borsellino da poco scomparsi, oppure il ringraziare dal palco della Scala dopo il magnifico Orfeo diretto da Rinal-do Alessandrini con la regia di Bob Wilson, ma anche la prima volta che ho suonato la Sagra della Primavera, oppure il concerto da solista per MiTo di qualche anno fa, con tanti amici e allievi tra il pubblico...

Le percussioni, in orchestra, hanno un rilievo ritmico non indifferente. Una bella responsa-bilità (penso al tamburo nel raveliano Boléro). Occorre inflessibile precisione ma anche dutti-lità, è così?

Occorre molta duttilità, sia per trovare sempre il suono e la dinamica ben inseriti nel contesto musicale, sia per trovare un respiro comune

con il resto dell’orchestra, perché gli strumen-ti a percussione hanno un’emissione di suono estremamente diretta e veloce, a differenza degli archi e dei fiati. Noi percussionisti abbiamo poi la particolarità di essere veri poli strumentisti, e spesso dobbiamo passare velocemente da uno strumento ad un altro che richiede una differen-te tecnica esecutiva (come ad esempio tra xilo-fono, piatti e tamburello basco).

Il sogno nel cassetto?

Sono un amante della pesca, e sogno di riuscire a prendere un Blue Marlin, prima o poi (è un gigantesco pesce spada...).

La partitura che si porterebbe sulla proverbia-le isola deserta?

Anche qui non so decidere e ne nomino quattro: Orfeo di Monteverdi, Messa in si minore di Bach, Sagra della primavera di Stravinskij, The Cave di Steve Reich.

Il direttore (o il solista) che le ha procurato maggiori emozioni e soddisfazioni sul piano artistico e umano?

Più che direttori o solisti, vorrei ricordare tre compositori con cui ho collaborato e che mi hanno molto stimolato: Luciano Berio, per il talento e la cultura musicale stupefacenti; Mau-ricio Kagel, per la fantasia e l’umorismo; Hel-mut Lachenmann, per il rigore compositivo e morale.

Arrivederci maestro, appuntamento al Civico di Vercelli.

LeTTere DaL nosTro puBBLicoRiceviamo e volentieri pubblichiamo

Inviateci i vostri commenti

e suggerimenti a [email protected]

Non solo ne terremo

conto, ma le mail che

giudicheremo

più interessanti verranno

pubblicate nel prossimo

numero di Diretta Musica

> Ci potete anticipare qualcosa sul contenuto della prossima stagione?Nelle ultime stagioni abbiamo puntato molto sulle “integrali”: prima dei Concerti per pianoforte di beethoven e quest’anno sui Concerti per violino di Mozart, mentre stiamo tuttora sviluppando, in più anni, l’integrale delle Sonate pianistiche ancora di beethoven. È un filone al quale ci piacerebbe sicuramente dar seguito. Per ovvie ragioni - giornalistiche, artistiche e “diplomatiche” - non possia-mo anticipare autori, interpreti ma vi assicuriamo che non andrete delusi. Troverete compositori di spicco attinti al repertorio internazionale, dal barocco al Romanticismo, come sempre con solisti e ensembles di livello.

> Gli appuntamenti al foyer sono stati una piacevole sorpresa. Proseguirete?Tra le novità di quest’anno c’è stata in effetti anche questa iniziativa e per noi è stata una piacevole sorpresa constatarne il notevole successo: molti infatti i riscontri per lo più entusiastici probabilmen-te dovuti alla varietà dei contenuti e degli ospiti presenti. Cercheremo di stringere legami ancora più forti con il territorio vercellese valorizzandone le potenzialità con specifici focus su personaggi, attività, imprese e iniziative artigianali, imprenditoriali auspicando di fare “rete” nel migliore di modi.

Nova Coop è leader nel settore della grande distribuzione con una rete di 63 iper-mercati e supermercati, con tre punti di vendita in lombardia (luino, Tradate e Ca-stano Primo) e il Fiorfood a Torino. la superficie complessiva di vendita è di circa 160mila metri quadrati e in Nova Coop operano più di 4700 dipendenti. alla coo-perativa attualmente sono iscritti circa 800mila soci. Così presenta questa realtà il Presidente ernesto Dalle Rive: “la gestione attenta e competitiva consente a Nova Coop di proseguire nel suo investimento strategico per i prossimi anni, alzando sem-pre gli standard di efficienza e convenienza a favore dei Soci e dei consumatori. I nostri prodotti sono acquistati da tutti con la consapevolezza che Nova Coop ne garantisce la qualità, l’eticità e la convenienza. Per fare ciò la nostra attenzione è rivolta all’innovazione, che sta alla base del nostro Piano Strategico e che ha l’obiettivo di garantire il miglior servizio e la migliore organizzazione ai nostri Soci e a tutti i consumatori”.Dal 2014 Nova Coop è presente sul territorio vercellese, con la nuova sede dire-zionale in via Nelson Mandela 4 nell’area larizzate e la recente ristrutturazione del punto vendita di Vercelli. “Nova Coop”, prosegue il Presidente, “attuando le indicazioni del Piano Strategico, ha messo e continua a mettere in atto numerose azioni di sostegno e interazione con realtà territoriali e stakeholder che favoriscano il radicamento rispetto a temi valoriali e di distintività in materia di politiche sociali e di attenzione al territorio, al tessuto sociale, alla clientela e all’ambiente. In questa cornice si inserisce la collaborazione con il Viotti Festival e la Camerata Ducale”.

nova coop e vioTTi FesTivaL: una felice e proficua collaborazione!

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