QUADRARO (VII MUNICIPIO) – INFORMAZIONI GENERALI · Il toponimo Quadraro indica oggi l'area dove...

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QUADRARO (VII MUNICIPIO) – INFORMAZIONI GENERALI

Superficie: 1,58 km quadrati

Abitanti: 21.149 abitanti (agg. al 31.12.2013)

Densità di popolazione: 13.385,44 ab/km quadrato

Municipio: VII

Aeroporti:

Giovan Battista Pastine – Ciampino (internazionale)

Il modo migliore per raggiungerlo è tramite l’autobus della compagnia Atral con partenza dal piazzale del capolinea della metropolitana della Linea A “Anagnina”

Trasporti:

Il quartiere Quadraro è servito dalla stazione ferroviaria di Roma Tuscolana, da cui partono treni in direzione Fiumicino Aeroporto,

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Civitavecchia, Bracciano, Cesano, Roma Tiburtina, Roma Termini, Orte e Fiano Romano.

Il quartiere è anche ben servito dalla Linea A della Metropolitana che, partendo dal capolinea “Anagnina”, attraversa tutto il quartiere fino a raggiungere Roma Termini e proseguire fino a Battistini, con fermate intermedie a Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Piazza Barberini, San Pietro.

Il quartiere è inoltre facilmente raggiungibile dal raccordo anulare (Uscite 20, 21 e 22).

Farmacie:

Per conoscere la farmacia più vicina aperta di turno, chiamare lo 06.228941

Le farmacie più vicine a Viale Spartaco sono:

Farm. Ciancarelli – Viale Spartaco, 10 (06.76985001)

Farm. Guendalina – Via Giulio Agricola, 96 (06.71584402)

Farm. Potestio – Via Tuscolana, 855 (06.765590)

Farm. Bardella – Via Tuscolana, 699 (06.7610924)

Farm. Gaoni – Viale Appio Claudio, 306 (06.71544944)

Farm. Buon Consiglio – Via Tuscolana, 918 (06.7615800)

Pubblica sicurezza:

Commissariato Tuscolano – Via Marco Valerio Corvo, 34 – tel. 06.76980101

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QUADRARO – UN PO’ DI STORIA…

Le fonti conservate all' Archivio di Stato di Roma (per l'esattezza il Catasto Alessandrino) parlano di Quadraro già dal 1600, ma esso si riferiva genericamente alla zona che dalla Porta Furba si estendeva verso i Castelli Romani. In seguito, verso gli anni 1910 – 1920, iniziò la sua costruzione per come ancora oggi lo si può osservare.

Con il toponimo Quadraro (derivazione del lemma di lingua latina Guadralis) si indicava, fino agli anni 1930 circa, tutta la zona a sud-est di Roma che va da Porta Furba agli attuali stabilimenti di Cinecittà.

Dopo la costruzione degli stabilimenti cinematografici la zona venne sempre più frequentemente indicata con il termine "Cinecittà", e così il quartiere che sorse attorno.

Il toponimo Quadraro indica oggi l'area dove sorge l'insediamento urbano più antico della zona, circoscritto dalle vie Tuscolana, Casilina e di Centocelle. Questo insediamento risale all'inizio del 1900 ed era una lottizzazione (urbanistica) piuttosto ben progettata che aveva prodotto una struttura urbanistica basata su villini di due, o al massimo tre, piani con attorno un'area verde di 2.000 2.500 m² circa. Assimilabile alla zona dei villini del Pigneto, anche se di natura più spontanea ed a quest'ultimo, precedente.

Negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, il Quadraro vide un'importante crescita. Considerato dal Governatorato di forte importanza per lo sviluppo della città verso i Castelli Romani, al Quadraro vennero realizzati due cinema, l'ufficio postale, la casa del fascio, un istituto per ciechi. Erano presenti inoltre molte osterie e trattorie spesso frequentate dagli attori e dalle maestranze della nuova città del cinema.

Il quartiere era definito "nido di vespe" dai tedeschi, a causa del disprezzo verso tedeschi e fascisti nella zona, abitata da fasce di

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popolazione povera e da sfollati delle zone del fronte. Era tanto antifascista che si diceva che, per sfuggire dai tedeschi, "o vai al Vaticano o al Quadraro". Il seguente rastrellamento non fu che il modo per liberare la zona sud-orientale di Roma dalle masse comuniste, per facilitare l'eventuale ritirata tedesca. Il 17 aprile 1944 l'esercito tedesco rastrellò per rappresaglia il quartiere e oltre 900 uomini furono deportati in Germania. Alla fine del conflitto solo la metà di questi fece ritorno a casa.

Negli ultimi mesi della guerra il Quadraro fu meta di moltissimi immigrati dalle città bombardate come Cassino e di sfollati dalla Roma più centrale, obiettivo dell'assalto degli alleati.

Questo comportò il sorgere di case e casette, il più delle volte costruite con mezzi di fortuna, che riempirono i lotti non ancora edificati e molti spazi dei giardini e degli orti, dando al Quadraro un aspetto più di "borgata" che di quartiere. Questo processo di edificazione spontanea ebbe poi il suo apice negli anni dopo la guerra fino agli anni 1960 e in misura minore, 1970. Attualmente il Quadraro sta vivendo un periodo di recupero e rivalutazione dei suoi aspetti storici e urbanistici. È stato definito un "paese nella città" (da Wikipedia).

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QUADRARO DA VEDERE – ARCHITETTURE CIVILI

Torre del Quadraro

Tra gli alti palazzi moderni di piazza dei Consoli si trova l'antico complesso architettonico del Quadraro, costituito da una massiccia torretta quadrangolare a merlatura ghibellina inglobata nei

fabbricati di un casale storico, databile tra il XVII e il XIX secolo. Il suo nome ha origine da G. G. Guadralis, enfiteuta (persona a cui un proprietario cedeva il proprio fondo in cambio di un canone annuo in danaro o in prodotti coltivati), alla metà del XII secolo, dei terreni su cui successivamente il casale si

impiantò. La torre, a blocchetti di tufo, frammenti di marmo e parti in laterizio, fu eretta nel Trecento, probabilmente in sostituzione di una struttura precedente e in ogni modo al di sopra di un edificio più antico, attestato dalla presenza di murature in "opera incerta", riferibili all'età repubblicana romana. L'antichità del sito è testimoniata anche da diversi e importanti ritrovamenti effettuati a partire dal 1776, di iscrizioni funerarie e materiale scultoreo, che hanno fatto ipotizzare nell'area del complesso la presenza di una villa residenziale. Il Casale Quatralis, poi Quadrarium e infine - dal XIV secolo - Quadraro, nel XII e XIII secolo fu di pertinenza del Monastero di S. Alessio; nei secoli XIII e XIV passò nelle mani degli Arcioni e degli Astalli, quindi, nel secolo successivo, finì tra i possedimenti della potente famiglia dei Colonna; in età più recente il complesso del Quadraro fu inserito nel latifondo di Roma Vecchia, di proprietà Torlonia.

Su piazza dei Consoli, del XII-XIII secolo.

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Porta Furba (arco di Sisto V)

L’arco detto di “Porta Furba” è una delle emergenze monumentali dell’Acquedotto Felice, eretto per volontà di Papa Sisto V (Felice

Peretti) con lo scopo di rifornire d’acqua le zone dell’Esquilino, Quirinale e Viminale, allora prive di fornitura idrica. L’arco, che celebrava il passaggio dell’acquedotto su via Tuscolana, doveva essere stato iniziato da Matteo Bartolani da Castello e fu portato a termine probabilmente da Giovanni Fontana, che nel luglio 1586 gli subentrò nella direzione dei lavori. Costruito in conci di peperino e travertino, reca le epigrafi, scolpite su lastre di marmo, che celebrano la costruzione dell’intero acquedotto. Il nome popolare

dell’arco deriva forse dalla presenza di ladri e briganti nella zona (da fur, “ladro” in latino) o dall’alterazione della parola “forma”, con cui da epoca medievale si indicavano gli acquedotti.

Via Tuscolana 539, all'incrocio con l’acquedotto Felice, del XII-XIII secolo.

Fontana di Clemente XII

E' abbastanza inconsueto trovare grandi fontane al di là delle mura Aureliane. Imbattersi in questa grande fontana marmorea addossata a ciò che rimane dell'imponente acquedotto Felice è senz'altro di grande effetto. E' interessante la descrizione che fa il Mastrigli nel 1927 della zona in cui si trova la fontana e soprattutto dei pericoli a cui era soggetta. Ne auspicava quindi una tempestiva salvaguardia, magari includendola in un parco archeologico. Effettivamente i suoi timori non erano infondati, in quanto oggi le

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case sono ormai arrivate a ridosso delle mura, utilizzandole come muro di sostegno per abitazioni, autorimesse, addirittura negozi di vario genere. Dall'acquedotto che condusse l'opulenta vena d'acqua di Pantano, la fontana non gode più alcun beneficio, rimanendo

quasi sempre a secco. La storia ci riporta al pontificato di Sisto V, il grande papa urbanista, che portò l'acqua dalla zona di Pantano, sulla Casilina, a Roma, mediante un acquedotto che si chiamò Felice (dal suo nome: Felice Peretti). Di ciò rimane testimonianza nell'epigrafe posta su porta Furba, nella quale si legge che l'opera fu compiuta a soli due anni dalla sua elezione a pontefice. Egli si avvalse inoltre di esperti quali Matteo Bartolami, Giovanni Fontana e l'Ammannati.

L'acqua saziò la sete dei romani, ma per la verità risolse un problema molto sentito dal pontefice: quella di rifornire d'acqua villa Peretti Montalto (oggi scomparsa), che era la sua dimora privata. Per commemorare l'avvenimento, fece progettare e costruire tre fontane: la mostra vera e propria in piazza San Bernardo, una in S. Lorenzo e, la terza, quella di Porta Furba, l'unica della quale rimanga una testimonianza iconografica settecentesca o ottocentesca. Quella che vediamo però, non è la fontana di Sisto V, ma di Clemente XII, fatta realizzare forse dal Vanvitelli: un mascherone dai caratteri somatici grotteschi ed ali di pipistrello, versa acqua in una valva di conchiglia da cui si raccoglie nella vasca sottostante attraversando due fistole laterali. Sarebbe comunque più giusto usare il condizionale perché l'acqua non c'è. La vasca marmorea ha sobrie ed eleganti linee ed è sollevata dal livello stradale da una rampa di gradini in marmo. Marmoreo è anche lo sfondo, formato da una serie di lastre che creano una sorta di

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lesenatura dagli spigoli esterni. A coronamento vi è una cornice sagomata ad arco centinato in cui è posto lo stemma di papa Corsini e un'epigrafe.

Accanto all’arco di Porta Furba, del XII-XIII secolo.

Monumento ai caduti

Il quartiere era definito "nido di vespe" dai tedeschi, a causa del disprezzo verso tedeschi e fascisti nella zona, abitata da fasce di popolazione povera e da sfollati delle zone del fronte. Era tanto antifascista che si diceva che, per sfuggire dai tedeschi, "o vai al Vaticano o al Quadraro". Il seguente rastrellamento non fu che il modo per liberare la zona sud-orientale di Roma dalle masse comuniste, per facilitare l'eventuale ritirata tedesca. Il 17 aprile 1944 l'esercito tedesco al comando di Kappler, rastrellò per

rappresaglia il quartiere e oltre 900 uomini furono deportati in Germania. Alla fine del conflitto solo la metà di questi fece ritorno a casa. Un'imponente croce di ferro lavorato sovrasta largo dei Quintili. Ai lati due scalette scendono in via dei Lentuli. Al centro delle scale, sulla parete, una

lastra di marmo, con il simbolo dell'Italia e tredici nomi scolpiti sotto la scritta "A chi romanamente cadde 1915-1918" è un vero e proprio monumento ai caduti per rendere gloria ai soldati del Quadraro periti durante la Grande Guerra.

Via dei Lentuli.

Cinecittà Studios

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Entrando a Cinecittà si ha l’impressione di toccare con mano un sogno. Un sogno che ha percorso più di settanti anni di storia, di sogni e di grandi successi. La storia di Cinecittà ha inizio nel 1937: in seguito ad un misterioso incendio dei vecchi studi Cines nasce l’idea di edificare la più grande città del cinema in Europa. Il progetto viene affidato all’ingegnere Carlo Roncoroni e all’architetto Gino Peressutti.

Fin da subito Cinecittà diventa l’utopia, il luogo dove poter rincorrere il successo e la popolarità. Sono molte le star nazionali a nascere e a coltivare il proprio talento all’interno degli studi. Finita la guerra, per Cinecittà inizia un periodo stabile e fiorente,

ricco delle produzioni più celebri al mondo. Le porte degli studi vengono aperte al cinema americano e, con la realizzazione di set imponenti come quelli di Quo Vadis? o di Ben Hur, Cinecittà ottiene la qualifica di

“Hollywood sul Tevere”. Impazza la “DolceVita” e Roma si popola di star sia italiane che americane. Con gli anni ’70 per Cinecittà inizia una stagione cinematografica che ha lasciato segni indelebili non solo all’interno degli studi, ma anche nell’immaginario collettivo. Il cinema italiano, infatti, grazie ai capolavori di Fellini, alla grandi realizzazioni di Luchino Visconti, all’eclettismo di Pasolini, alla genialità di Ettore Scola, Comencini, Zurlini e tanti altri, avrà un’eco e un clamore a livello mondiale. Oggi la vera sfida che Cinecittà si pone è quella di rievocare i vecchi miti e al tempo stesso di crearne dei nuovi secondo prospettive moderne e al passo con un mercato cinematografico in continua evoluzione. Dato il grande successo dell’iniziativa che ha visto quasi 400.000 visitatori dal 28 Aprile 2011, Cinecittà Si Mostra è diventata permanente: continua, cresce e rinnova i percorsi espositivi!

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La mostra ripercorre la storia di Cinecittà: le scene, i costumi, i set, i personaggi - attori, registi, produttori - che sono passati in quella che è stata definita la “Fabbrica dei sogni”. Backstage è un percorso di didattico e interattivo per scoprire il mondo della creazione cinematografica. È possibile visitare la mostra tutti i giorni (escluso il martedì) dalle 9.30 alle 18.30 (chiusura biglietteria ore 17.30). Oltre alla mostra, a fini di arricchimento culturale Cinecittà consente la visita guidata di strutture e set permanenti.

Varcando quel cancello che separa il mondo reale dal paese delle meraviglie, avrete la sensazione di essere entrati in contatto con un mito e uscirete da Cinecittà certi di aver compreso perché si chiama la Fabbrica dei Sogni. Quella stessa sensazione che incantò per sempre Fellini, che ha convinto Scorsese a girare proprio a Cinecittà il suo Gangs of New York e che tutt’oggi spinge molti registi a lavorare con Cinecittà Studios. Via Tuscolana n.1055, del XX secolo.

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QUADRARO DA VEDERE – ARCHITETTURE RELIGIOSE

Basilica di San Giovanni Bosco

La Basilica di San Giovanni Bosco di Roma è sicuramente tra le cose da vedere. L’edificio sacro, sito nel Municipio X Cinecittà, è noto per

possedere la seconda cupola per diametro di Roma, dopo la Basilica di San Pietro. La Basilica di San Giovanni Bosco fu costruita negli anni Cinquanta del secolo scorso, su progetto di Gaetano Rapisardi. L’edificio fu ultimato nel 1964, qualche anno dopo la sua ufficiale consacrazione. Molto

interessante è l’altorilievo in facciata, opera di Arturo Dazzi e raffigurante l’Apoteosi di San Giovanni Bosco. Sei statue in marmo affiancano l’altorilievo. Un portico è incluso nella facciata ed è formato da cinque porte bronzee. Molto interessanti sono le porte mediane, decorate con statue bronzee realizzate da Eugenio De Courten. Le statue sulle porte laterali sono opera di Attilio Selva. La Basilica di San Giovanni è dotata di due torri campanarie, sulle quali sono installate le campane. L’interno della Basilica di San Giovanni Bosco è basilicale e si sviluppa in tre navate. Di interesse sono i lampadari in Murano, che illuminano l’intero edificio. L’interno delle due cupole è decorato con mosaici di Augusto Ranocchi. Le vetrate policrome del monumento creano effetti scenografici all’interno.

Piazza San Giovanni Bosco, del XX secolo.

Chiesa di San Policarpo

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La Chiesa di San Policarpo di Roma è tra gli edifici sacri di maggiore interesse nel quartiere. Il monumento fu realizzato negli anni

sessanta del secolo scorso, su disegno di Giuseppe Nicolosi. La Chiesa di San Policarpo è uno degli edifici più appariscenti del quartiere: è a pianta centrale ed esagonale. La facciata è in cortina di mattoni. Le travi che sostengono la volta si intersecano a formare la Stella

di David. La Chiesa di San Policarpo è riconosciuta come uno degli esempi meglio riusciti di architettura degli anni Sessanta: il monumento richiama vari stili, citando, trasformandole, le tradizioni che hanno fatto la storia dell’architettura religiosa. Le dieci vetrate policrome all’interno dell’edificio raffigurano episodi evangelici. La vetrata ha anche il compito di chiudere il presbiterio. Da vedere è la Via Crucis, ottenuta tramite l’utilizzo di chiodi di lunghezza e tipologia diverse. Nella Via Crucis sono rappresentati personaggi e paesaggi.

Piazza Aruleno Celio Sabino, del XX secolo.

Chiesa di Santa Maria del Buonconsiglio

La chiesa nasce non come monumento da ammirare, ma come punto di incontro per la gente del quartiere. É questa l’idea che sta dietro all’opera solida e funzionale di Costantino Sneider, che originariamente l’aveva concepita come un edificio di piccole dimensioni, comprendente un’unica navata con abside.

La pianta attuale risale invece all’ampliamento del 1955 eseguito dall’ingegnere Paolo Stefani. La pianta è stata pensata in modo estremamente rigoroso: navata centrale, navate laterali sormontate da matronei, transetto (che all’epoca presentava due piccoli altari) e abside.

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Su questa pianta si sono succedute alcune trasformazioni dell’interno; la prima intorno agli anni ’70 (della quale resta il crocifisso ligneo a sinistra della zona absidale) e l’ultima nel 2002.

Oggi a sinistra dell’abside, dove si trova il presbiterio, è collocato il fonte battesimale al di sopra del quale si trova una scultura lignea del Cristo risorto. A destra si trova l’altare con il tabernacolo per la custodia della Santissima Eucarestia, sormontato dall’immagine della Santa Vergine

onorata col titolo di Madre del Buon Consiglio, bassorilievo processionale del 1923. Fino al 2002 il tabernacolo si trovava nella zona absidale, lì dove ora è presente la Sede lignea, che copre una didascalia pittorica alla base dell’affresco riportante la dizione LUMEN GENTIUM.

La parte di maggior rilievo dell’abside è l’affresco che la decora dal 1963 ad opera di Carlo Mariani. Diviso in due fasce orizzontali, in quella inferiore è presentata la Chiesa nel volto di Santi Padri e Dottori della Chiesa, con al centro il beato Papa Giovanni XXIII. In quella superiore domina la figura di Maria seduta in trono con il Bambino Gesù in braccio, ai cui piedi si trovano Paolo VI e una famiglia. Tema dell’affresco è quello della duplice maternità della Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa. Sul lato sinistro vi è raffigurato l’arcangelo Gabriele nel momento dell’Annunciazione, con la didascalia che riporta SPIRITUS SANCTUS SUPERVENIET IN TE; sul lato destro la Vergine Maria è seduta in trono tra S. Pietro e S. Giovanni con la didascalia che riporta PERSEVERANTES IN ORATIONE CUM MARIA.

La facciata, di ispirazione romanica, è rivestita da una cortina di mattoni sulla quale risalta il bianco del travertino che incornicia il portale di ingresso e l’arco che corona la lunetta. Quest’ultima racchiude un altorilievo del 1988 eseguito in occasione dell’Anno Mariano; la Vergine sorregge in braccio Gesù Bambino ed invita la gente ad entrare in Chiesa.

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Via Tuscolana 613, del XX secolo.

Chiesa dell’Assunzione di Maria

È stata costruita su progetto dell'architetto Saverio Muratori: i lavori iniziarono nel 1961, ma furono in seguito interrotti e ripresi nel 1971. La chiesa non è stata completata e ciò che si vede oggi è solo la cripta del progetto originario; è stata eretta sede parrocchiale il

21 aprile 1964 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara Cum in suburbana ed affidata prima al clero della Diocesi di Roma e poi ai preti della Congregazione di San Giovanni Battista Precursore. Fino alla costruzione dell'attuale chiesa, la parrocchia aveva sede nella chiesa del Divino Amore in via Viviani.

Una lunga rampa porta all'entrata della chiesa, che è posizionata a diversi metri sotto il livello della strada soprastante. L'interno è piuttosto buio e cupo; da un lucernario al centro del soffitto, a cupola ribassata in cemento armato, pende un lampadario in ferro battuto. Nel Presbiterio, alle spalle dell'altare, è collocato un grande Crocifisso di legno, fissato, su una roccia, dietro il quale vi è l'organo a canne; quest'ultimo è stato costruito nel 1999 dalla ditta Organaria Romana (opera I), dispone di 6 registri ed è collegato da un organo elettronico, che ne costituisce la consolle.

Viale Spartaco n.11, del XX secolo.

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QUADRARO DA VEDERE – SITI ARCHEOLOGICI

Acquedotto Felice

Quando nel 1574 papa Gregorio XIII apriva porta S. Giovanni e inaugurava la via Appia Nuova, l'unico acquedotto rimasto in funzione era l'acquedotto Vergine, e gli abitanti di Trastevere e di

molti altri rioni erano costretti a bere l'acqua del Tevere, talvolta depurata dentro le cisterne, talvolta no. I colli erano praticamente disabitati e coltivati a vigneto, mentre per la città giravano gli "acquaroli", i venditori d'acqua.

Per questo motivo, il 5 maggio 1585 papa Sisto V (Felice Peretti), ad appena 10 giorni dall'elevazione al pontificato, intraprese la costruzione di un nuovo acquedotto, lungo 28,7 km, chiamato acquedotto Felice dal nome di battesimo del papa; l'opera, che avrebbe condotto a Roma le acque della campagna tra Zagarolo e Palestrina (circa 50 metri cubi d'acqua al minuto), aveva lo scopo di rifornire la parte alta della città (Esquilino, Viminale, Quirinale) allora priva di una rete di distribuzione idrica, nonché di alimentare le sei fontane della villa papale presso le Terme di Diocleziano.

La direzione dei lavori fu inizialmente affidata a Matteo Bartolani da Castello; quando questi però spese una quantità ingentissima di denaro per costruire un condotto che non pendeva dalle sorgenti verso Roma, ma da Roma verso le sorgenti, Sisto V incaricò della direzione Giovanni Fontana, che sostituì il Bartolani e portò a termine l'opera in soli due anni.

Come per altre opere rinascimentali, non ci si fece scrupolo di demolire importanti resti del passato. Così, per la costruzione

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dell'acquedotto, Sisto V si servì dei materiali dell'acquedotto di Claudio e degli archi dell'acquedotto Marcio; sopra le fondamenta romane furono così innalzate le nuove arcate, che, come si può vedere, sono più piccole e rade delle arcate tipiche degli acquedotti antichi, ed hanno i piloni più massicci. In alto, il condotto è coperto con una volta a botte per proteggere l'acqua da polvere, terra ecc. L'aver ricalcato l'acquedotto Marcio indusse tra l'altro Sisto V nell'erronea convinzione di aver ricondotto a Roma l'acqua Marcia e l'acqua Appia.

Parco degli Acquedotti, del XVI secolo.

Mausoleo di Monte del Grano

Il mausoleo, conosciuto sin dal medioevo con il nome di Monte del Grano per la sua forma di moggio di grano rovesciato, è celato sotto una collinetta di alberi di olivo nel parco pubblico di piazza dei Tribuni.

L’accesso avviene attualmente attraverso un portale marmoreo non pertinente all’ingresso originario che immette in un corridoio rivestito di mattoni lungo 21 metri, coperto da una volta a botte, e nella camera sepolcrale a pianta circolare coperta a cupola. Grandi blocchi di travertino

alla base dei muri perimetrali indicano il livello del pavimento antico. Due lucernari obliqui assicuravano l’areazione e l’illuminazione del corridoio e della cella. Da questo sepolcro, secondo l’umanista Flaminio Vacca, nel 1500 venne estratto il sarcofago di marmo, ora ai Musei Capitolini, che sul coperchio a forma di letto raffigura due personaggi semidistesi identificati con l’imperatore Alessandro Severo (222-235 d.C.) e sua madre Giulia Mamea. A questo imperatore, morto assassinato in Gallia, venne infatti dedicato un cenotafio nel luogo della sua morte e un

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grandioso sepolcro a Roma. Anche se è stata dimostrata l’inconsistenza di questa identificazione la grandezza e ricchezza del sarcofago e la monumentalità del mausoleo sembrano confermare l’alto rango del defunto e fanno ritenere probabile la sua appartenenza ad un membro della famiglia imperiale.

Un corridoio lungo 21 m. conduce alla camera sepolcrale di 10 metri di diametro coperta a volta. La camera era divisa in due piani da una volta, ora crollata, di cui si vedono i resti dell'imposta. Una piccola stanza era ricavata nel piano superiore nel punto in cui il corridoio di accesso sbocca nella camera sepolcrale.

L'areazione e l'illuminazione del sepolcro erano garantite da due lucernari obliqui Nel medioevo il mausoleo rimase compreso in una vasta tenuta, chiamata Casale delle Forme per la vicinanza agli acquedotti (Formae nel latino medioevale). Un'iscrizione, ora perduta, ricordava la costruzione sul monte, nel 1505, di una torre che rovinò nel gennaio del 1900 in seguito ad una bufera di vento.

I personaggi raffigurati sul sarcofago, ivi rinvenuto secondo l'umanista cinquecentesco Flaminio Vacca ed ora ai Musei Capitolini, sono stati identificati con l'imperatore Alessandro Severo e di sua madre Giulia Mamea.

Il mausoleo viene quindi datato all'epoca di questo imperatore (222-235 d.C.). Il rinvenimento di bolli laterizi nelle murature della cella e del corridoio fanno anticipare però alla metà del Il secolo la costruzione del sepolcro.

Piranesi nel XVIII sec. disegnò una pianta e una sezione del mausoleo evidenziando un corridoio anulare collegato ad altri due corridoi di accesso e una scala che doveva condurre ad una stanza sotterranea. Saggi di scavo effettuati dalla X Ripartizione nel 1991 non hanno confermato tale ipotesi.

Non è chiaro quale fosse l'aspetto esterno del sepolcro. Esso doveva essere sicuramente delimitato da un tamburo circolare costituito da blocchi di travertino di cui un filare è venuto alla luce durante scavi per la sistemazione del parco di Monte del Grano.

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Il tamburo probabilmente sosteneva un tumulo troncoconico, ricoperto forse da vegetazione, secondo una consuetudine di derivazione ellenistica, il cui esempio più noto è il mausoleo di Augusto.

Piazza dei Tribuni, del III secolo.

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QUADRARO DA VEDERE – AREE NATURALI

Parco degli Acquedotti

Il Parco degli Acquedotti fa parte del Parco Regionale Suburbano dell'Appia Antica. E' compreso tra via Appia e via Tuscolana, è delimitato da via Lemonia, via delle Capannelle, via Appia e via del Quadraro.

La zona è caratterizzata dalla presenza di ben sette acquedotti, e di altri edifici antichi, tra cui la villa delle Vignacce e il casale di Roma Vecchia. Gli acquedotti sono quelli dell’Anio Vetus e

dell’Anio Novus, dell’Aqua Marcia, della Tepula, Iulia, dell’Aqua Claudia e dell’Acquedotto Felice, quest’ultimo tuttora funzionante. In via del Quadraro, dove si possono ammirare le arcate dell’acquedotto Claudio che qui raggiungono la massima altezza (27-28 metri), recenti scavi hanno portato alla luce una serie di strutture comprendenti alcuni monumenti sepolcrali, un edificio identificato come un tempio o mausoleo, un piccolo colombario, resti del basolato della via Latina ed un albergo con impianto termale (mansio). Tutte queste strutture non sono al momento visibili in quanto ricoperte. La villa detta le Vignacce è una delle più grandi ville suburbane di questa zona; databile tra il II e il IV secolo d.C., fu probabilmente costruita da Q. Servilio Pudente, ricco produttore di laterizi del tempo di Adriano (117-138 d.C.), come sembrano dimostrare alcuni bolli di mattoni e tubi di piombo (fistulae) recanti il suo nome, rinvenuti negli scavi. I resti conservati della villa si riferiscono ad un grande complesso termale e a una cisterna a due piani, alimentata dal vicino Acquedotto Marcio. Il Casale di Roma Vecchia e la località in cui si trova

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prendono nome dalla vicina villa dei Sette Bassi in quanto, data la grande estensione delle sue rovine, nel Settecento si riteneva che queste appartenessero ad un’altra città antica simile a Roma. Si tratta di un casale-torre, situato lungo la via Latina, probabilmente sul luogo di una antica stazione di posta, risalente al XIII secolo. Il casale si trova in posizione strategica, tra gli acquedotti dell’Aqua Claudia e Marcia. Accanto al Casale di Roma Vecchia corre il fosso dell’Acqua Mariana, detto marrana già nel medioevo. Si tratta di un fosso per gran parte a cielo aperto, realizzato da Callisto II nel 1120 per riportare l’acqua a Roma degli acquedotti dell’Aqua Tepula e Iulia. Da allora il termine "marrana" indica a Roma tutti i fossi presenti nel suburbio. Accanto al fosso sono i resti di una torre medioevale del XIII secolo, costruita su una cisterna romana. Più avanti, tra l’acquedotto Claudio e la ferrovia Roma-Cassino, si trova la cosiddetta "tomba dei cento scalini", così chiamata dal numero dei gradini che conducono alla camera sepolcrale; qui, entro alcune nicchie (arcosoli) si trovano dei sarcofagi in marmo con coperchio a spiovente; alcuni cunicoli sono stati in seguito scavati nella tomba, probabilmente per essere utilizzati come catacombe. Presso l'accesso di via Lemonia 256 si trova il Punto Informativo dell'area, aperto tutte le domeniche; l'accesso al parco può avvenire anche da altri punti. Via Lemonia.

Giardino di Monte del Grano

Il giardino si sviluppa intorno al Mausoleo di Alessandro Severo, conosciuto anche come Monte del Grano per la sua forma simile ad un moggio di grano rovesciato.

Con un recente intervento di sistemazione, sono stati ridisegnati i percorsi con una pavimentazione che ricorda il selciato antico e sono state create nuove aiuole prative con fioriture, siepi di alloro e arbusti vari.

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Per la sicurezza del parco, è stata realizzata un doppia recinzione: una attorno al Mausoleo con cancello d’ingresso al monumento, ed una più esterna, a protezione dell’intera area. L’illuminazione valorizza il monumento e la vegetazione. Su una piattaforma con pista da ballo e area di sosta, vengono organizzate

manifestazioni culturali e feste di quartiere. Il parco è attrezzato con due parchi gioco ed un’area riservata ai cani.

Piazza dei Tribuni.

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QUADRARO DA VEDERE – “MURo” IL MUSEO DI URBAN ART DI ROMA

Il Museo di Urban Art di Roma (MURo), fondato nel 2010, è il primo progetto di museo completamente integrato nel tessuto sociale, come la forma d'arte che segue, promuove e produce: la Street Art. Si tratta di un progetto site-specific (ideato per far relazionare gli artisti con la conformazione e la storia dei luoghi di convivenza

sociale dove realizzano le proprie opere) e community-specific (mira a percepire e rispettare lo "spirito dei luoghi" in cui interviene ed è condiviso coi cittadini).

Il MURo - Museo di Urban Art di Roma è un progetto di museo a cielo aperto, pubblico e gratuito.

Il MURo trasforma alcune aree della città di Roma in percorsi di un museo a cielo aperto dove l'Arte Contemporanea ha la possibilità di interagire quotidianamente coi cittadini, stimolando così un Rinascimento dell'Arte Pubblica Contemporanea.

I primi murales vengono realizzati nel 2010 dall’artista Diavù nell'area storica del quartiere Quadraro e da allora la penetrazione del MURo nel tessuto urbano prosegue con la realizzazione di circa un'opera al mese.

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Il Museo di Urban Art di Roma si può comodamente visitare iniziando il percorso dalla fermata della metro A “Porta Furba Quadraro”.

Via dei Lentuli, del XX secolo.

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QUADRARO – DOVE MANGIARE

Nel quartiere non mancano di certo i ristoranti dove mangiare sia all’ora di pranzo che in quella di cena. Ce ne sono un po’ per tutte le tasche, dai ristoranti un po’ più ricercati e costosi dove gustare magari piatti di cucina creativa, a semplici trattorie, dove mangiare piatti della tradizione italiana, laziale e romana. Per un pasto semplice, economico e veloce, non mancano infine le classiche pizzerie al taglio romane, le piadinerie ed i locali fast foods di note catene internazionali.

MoMa – Pizzeria

Viale Calpurnio Fiamma, 40/44 – tel. 06.7674717

Tradizione, semplicità e gusto. In questo quartiere, laddove il carattere più autentico e genuino della migliore tradizione romana è ancora popolare, MoMa Pizzeria mette a tavola la bontà delle scelte sincere, lontano dai sapori preconfezionati e dalle sofisticazioni.

La qualità, all’origine di tutto. Soltanto ingredienti di primissima scelta: farine naturali macinate a pietra; olio extravergine di oliva D.O.P. del Lazio; Mozzarella di Bufala Campana D.O.P. e Fiordilatte dell’Agro Pontino; verdure fresche di stagione; Prosciutto Crudo e Cotto rigorosamente Parma D.O.P.; salumi e formaggi selezionati tra le migliori produzioni di Lazio, Umbria e Toscana.

Per questo la pizza di MoMa è particolarmente buona e digeribile. Per questo il pane di MoMa fatto in casa e cotto nel forno è tanto speciale. Per questo i loro fritti in olio di arachide sono così leggeri e gustosi.

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Il tutto condito da cordialità, efficienza e passione. Moma Pizzeria offre un servizio a regola d'arte dove la buona cucina si incontra con il piacere di stare bene a tavola.

Sforno – Ristorante-Pizzeria

Viale Statilio Ottato, 110 - tel. 06.71546118

Un locale popolare di grande qualità. Tra le migliori nel menù, la Greenwich. Buona gamma dei dolci. Le sale interne sono arredate in modo semplice, senza pretese, con tavoli giustamente spaziati apparecchiati con tovaglie a quadrettoni e la lavagnetta che riporta l’offerta del giorno collocata su una parete, non facilmente visibile a tutti gli avventori. Ad aiutare questi ultimi c’è un servizio tutto al femminile, efficiente e giustamente alla mano, pronto a raccontare a voce le opzioni fuori carta.

Due sono i capisaldi dell’offerta gastronomica del locale: i fritti e le pizze. Fra i primi, tutti i grandi classici, a partire da un ottimo supplì, semplice e nelle sue varianti creative come quello alla gricia e l’altro con taleggio ed asparagi, oppure la sfiziosa mozzarella in carrozza con ’nduja o ancora le strisce di pollo e le patate tagliate a sfoglie sottili. Passando all’impasto a base di acqua e farina, questo beneficia di una lenta lievitazione, di farine e lieviti selezionati e della cottura nel forno a legna per un risultato davvero eccellente.

Nell’ultima occasione abbiamo provato l’ottima super-margherita (con parmigiano), la margherita con bufala (meglio la prima), l'ortolana e la saporita fumo, con provola affumicata e speck dell'Alto Adige; scelta in precedenti visite ed indelebile nella memoria la Greenwich, con mozzarella, Blue Stilton e riduzione di Porto. Per chiudere degnamente, una buona gamma di dolci fra i quali ricordiamo la crema di mascarpone con passito di Pantelleria e granella di amaretti, la mousse al cioccolato con panna e la crema pasticceria al cioccolato. Discorso a parte per le birre: alla spina c’è

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la Forst chiara e doppio malto rossa, oltre ad una Weisse artigianale, ma ai cultori della bevanda si consiglia di dare un’occhiata alla fornita carta che riporta scelte di pregio da tutta Europa.

Da Baffo – Ristorante-Bisteccheria

Via dei Fulvi, 8/10 – tel. 06.76906733

Bisteccheria specializzata nella cucina di carni alla brace. Il locale offre un menu ricco, con pietanze a base di tagliata, filetti di angus e carni pregiate. Un vero e proprio paradiso per chi ama la carne. Il locale, inoltre, non tralascia i primi piatti della tradizione romana preparati giornalmente a seconda delle disponibilità del mercato. Chiedete allo staff le disponibilità per i piatti del giorno.

Baffo e i suoi figli, vi aspettano ogni giorno per farvi provare la vasta selezione di carni disponibili presso il locale. Fatevi guidare dalla sua esperienza nella scelta del piatto più adatto ai vostri gusti. Non ve ne pentirete! Disponibile anche una vasta selezione di eccellenti vini, per innaffiare le vostre cene esaltando i sapori dei piatti proposti. Baffo è anche Gluten Free.

Laltroballerino - Osteria

Largo Appio Claudio, 346 - tel. 06.71584807 / 333.1035595

L'ambiente è piuttosto informale ma anche elegante. Sui tavoli e alle pareti i fumetti sono ovunque, qualcuno dei quali dedicato proprio allo Chef Andrea Fusco. Un grande vetro permette di vedere la brigata all'opera nella cucina. Un locale esteticamente giovane come la proposta gastronomica, sempre innovativa e con la voglia di stupire con i suoi accostamenti creativi.

L'avventura può cominciare con il buon pane servito in sacchetti e con il sempre gradito piatto di benvenuto della cucina. D'obbligo non perdersi gli antipasti: particolarmente travolgenti gli spiedini di

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gamberi in pasta fillo con spuma di mortadella e la tartare di manzo con gelato di parmigiano e taccole. Semplicemente imperdibili i piccoli arancini, un mix di sei diversi risotti, tutti originali e gustosissimi.

Tra i primi piatti potete trovare il trittico della cucina romana (cacio e pepe, matriciana, carbonara) o soluzioni “innovative” come i ravioloni al pomodoro con ricciola o i ravioli di stravecchio con porcini e guanciale croccante.

Tra i secondi, la guancia di manzo con purè di patate e fave di cioccolato o la tagliata di manzo irlandese. Buoni i dolci. Servizio puntuale, ambiente giovane. Piatti interessanti e realizzati senza sbavature.

I piadinari – Piadineria artigianale

Via Tuscolana, 743/745 – tel. 329.2874702

La vera piadina artigianale. Ogni giorno impastano le piadine secondo l'antica ricetta romagnola. Oltre 100 gusti, anche da asporto. Il locale è molto simpatico, piccolo ma super accogliente, arredato a tema e curato nei minimi dettagli.

Tante piadine, giganti e dai tanti gusti: da quelle sfiziose, non-dietetiche, vegetariane, di pesce a quelle vegane. La differenza la fa la qualità e la quantità. I prezzi sono ultra-economici e per le tasche di tutti.

Si consiglia di accompagnare le piadine (qualunque scegliate) con una delle ottime birre artigianali che hanno a disposizione.

La Pineta – Ristorante-Pizzeria

Via Valerio Publicola, 107 – tel. 06.7610418

La Pineta è un ristorante-pizzeria sito a Roma, a gestione familiare fin dal 1973, in quanto l'attuale gestore, d'origine abruzzese, ne

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fece uno dei più tipici locali del quartiere, proponendo piatti di cucina della propria regione (come l'amatriciana, divenuta poi così popolare a Roma) ma anche, anzi soprattutto, piatti della cucina tipica romanesca (come ad esempio trippa e coratella). La Pineta ha un'ampia sala interna utilizzabile anche per banchetti e fornita di TV, ma anche una sala-giardino molto fresca d'estate ma utilizzabile anche nel periodo invernale perché opportunamente riscaldata.

I prezzi del ristorante La Pineta sono in linea con la natura popolare del quartiere e degli esercizi romani del medesimo livello, squisita poi è la pizzeria che propone tutte le classiche pizze da mangiare con i tuoi amici oppure a portar via.

Le Streghe – Ristorante-Pizzeria

Via Tuscolana, 643 – tel. 338.8321755

Immergiti nella magica atmosfera del ristorante più stregato di Roma, potrai gustare genuini fritti della tradizione romana come fiori di zucca, supplì, crocchette e filetti di baccalà rigorosamente fatti in casa e sfiziosi taglieri di formaggi misti e salumi di cacciagione.

Pizze cotte nel forno a legna e favolose carni alla brace di legna come bisonte americano e manzetto prussiano, oltre all'entrecôte argentina e le bistecche danesi ed altri tagli di carne. Il ristorante propone gustosi e genuini piatti tipici della cucina romana, come gnocchi di patate fatti a mano e abbacchio alla scottadito ed il fine settimana anche pesce freschissimo.

Lo chef vi consiglia di concludere la serata con i dolci fatti in casa come la coppa sfoglia alla crema di zabaione o la nostra sbriciolata.

Taverna del grano - Ristopub

Piazza dei Tribuni, 31 – tel. 06.45425262

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Un casale del Settecento, in origine posta per i cavalli, è stato riadattato a ristorante e pub.

Nel piano interrato, nei locali della cisterna cui si accede scendendo in un tunnel, è stato ricavato un pub dall'ambientazione "catacomba": i tavoli sono sistemati all'interno di nicchie intonacate di rosso pompeiano, disposte a raggiera intorno alla cisterna circolare.

L'ambiente paleocristiano è abbinato a un menu tex-mex con hamburger, patatine e birre bavaresi. Servizio efficiente e cordiale. Nelle calde serate estive una piacevole ibernazione.

Barley wine – Enoteca winebar

Viale dei Consoli, 115/117 – tel. 06.45687489

In via dei Consoli non rischiate certo di morire di fame, vista la densità di bar, tavole calde, pizzerie al taglio, rosticcerie. Nell'infilata di posti dove mangiare si distingue l'ambiente raffinato e parigino dell'enoteca Barley wine al civico 115. Il locale offre birre artigianali di ottima qualità e vini naturali scelti da Les Vignerons.

Un’oasi di piacere per gli amanti della birra artigianale. Per accompagnare le birre, sfiziosi panini, stuzzichini, insalate e dolci.

Pescheria dei Consoli – Risto-Pescheria

Viale dei Consoli 21/23 – tel. 06.45423991

La pescheria offre l'aperitivo a pranzo e a cena. Si può scegliere la formula tre ostriche (a chilometro quasi zero, provengono da un allevamento di Anzio) e prosecco, oppure spaziare tra crudi, tartare, fritture, bruschette e anche primi. Il tutto anche da asporto. Tra gli antipasti c'è anche quello preferito da Briatore: il battuto di gamberi di Mazara del Vallo con olio, limone e aceto balsamico.

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Gli abbinamenti tra crudi e condimenti li sceglie Stefano (il proprietario), alcuni sono piuttosto classici, altri curiosi: spigola e scaglie di Parmigiano, tonno e pistacchi, salmone e rucola, tagliata di tonno con mozzarella di bufala. I pesci vengono dal mercato di Gaeta, i prezzi sono affrontabilissimi, il servizio rapido.

Marranzano – Rosticceria siciliana take-away


Un'autentica rosticceria palermitana piccola, semplice, con qualche posto a sedere sugli sgabelli, in cui entri per un pasto veloce e non vorresti più uscire. Marranzano è un ruspante piccolo take-away. Se non temete fritti e meusa, i prezzi sono super popolari!

Consigliato per un pasto ultraveloce con fritti (enormi e sostanziosi) per poi chiudere con la specialità: cannolo siciliano…

Consigliato anche per cene da asporto con amici: panelle, caponata, pasta con sarde, sarde alla beccafico, anellini al forno, arancini e… gli immancabili cannoli.

McDonald’s – Fast Food

Via Tuscolana, 829/831 – tel. 06.76968785

Un McDonald’s non ha bisogno di presentazione. Personale gentile, ambiente gradevole. Amato dai bambini, a cui è dedicata anche un’area giochi. Posizione ottima.

Ping Pong Ice – Gelateria

Via Calpurnio Fiamma, 9 – tel. 06.7674411

Delizia il tuo palato con un gustoso gelato preparato in giornata. La gelateria Ping Pong Ice è assolutamente da provare: il gelato

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migliore della zona (e non solo) è qui! Scopri le creme, i gelati alla frutta e quelli alla soia, nonché prodotti per celiaci e intolleranti al lattosio.

I gusti: tantissimi! I prezzi: onestissimi! Il servizio: molto veloce e cortese. Non impressionatevi se, arrivando, troverete tanta gente in coda in attesa: dirigetevi subito in cassa e, insieme allo scontrino, avrete il vostro numero di servizio. L’attesa sarà breve, garantito!

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QUADRARO – DOVE DIVERTIRSI

Roma, oltre ad essere capitale d’Italia, è considerata anche la capitale del divertimento serale e notturno.

Sebbene le zone più affollate e ricercate per la vita notturna siano concentrate prevalentemente in zone più centrali o universitarie, il Quadraro offre un discreto panorama di opportunità per quanti vogliano divertirsi o semplicemente trascorrere una serata evitando la calca dei turisti e giovani romani delle zone più frequentate.

Atlantic - Cinema

Via Tuscolana, 745 - Tel. 06.7610656

L’Atlantic è un grande e moderno Cinema Multisala. 6 sale a disposizione per tantissimi film in programmazione (anche in 3D). C’è solo l’imbarazzo della scelta! La struttura dispone di aria condizionata, bar ed accesso disabili.

Nottingham – Birreria

Via del Quadraro 24 - tel. 06.764464

Nottingham nasce nel 1997 come birreria classica, in uno stile medievale inglese, con pizzeria e cucina tradizionale. Si evolve con gli anni subendo un importante restyling orientato verso il design di ultima generazione dove i colori predominanti sono risaltati da un'illuminazione New Age. Beer shop ed esposizione artistica sono un connubio che promette serate indimenticabili con la possibilità per il cliente di scegliere l'opzione migliore per la sua cena con menu fissi, promozioni e offerte che fanno da preludio all'after dinner nelle due sale a disposizione. Nottingham offre qualità, tradizione e un'ospitalità che lo contraddistinguono. Aperto

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tutti i giorni dalle 19.00 alle 01.30, il locale è consigliatissimo per trascorrere una splendida serata tra amici: cibo buonissimo, locale molto bello e particolare, ottima musica, ben frequentato. Un riferimento per la zona e ben noto a tutti i romani.

Quelli del Tempio – Pub-giocheria

Via Sestio Calvino, 161 – tel. 06.71589555

Quelli del tempio è un piccolo pub. L'ambiente, forse un po’ scarsamente illuminato, è semplice. E’ consigliato chiedere un tavolo sul soppalco.

Di particolare c'è che all'entrata del pub c'è un mobiletto dove è possibile scegliere tra diversi giochi da tavola e carte da gioco da portare al tavolo. Finalmente un posto dove poter bere una birra davanti ad un Monopoli senza sentirsi eccessivamente nerd!!!

Il menu e l'offerta delle birre, dei distillati, degli amari e dei liquori è abbastanza varia. Sfortunatamente non si può dire lo stesso per i vini.

Tra le specialità del locale ci sono delle ottime crepes salate e gli invitanti fritti.

I prezzi (medio-bassi), la cordialità del personale e la scarsa affluenza, fanno di questo locale un posto consigliato per trascorrere una lunga serata in compagnia di amici attorno ad un tavolo.

Barley wine – Enoteca winebar

Viale dei Consoli, 115/117 – tel. 06.45687489

In via dei Consoli non rischiate certo di morire di fame, vista la densità di bar, tavole calde, pizzerie al taglio, rosticcerie. Nell'infilata di posti dove mangiare si distingue l'ambiente raffinato

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e parigino dell'enoteca Barley wine al civico 115. Il locale offre birre artigianali di ottima qualità e vini naturali scelti da Les Vignerons.

Un’oasi di piacere per gli amanti della birra artigianale. Per accompagnare le birre, sfiziosi panini, stuzzichini, insalate e dolci.

Taverna del grano - Ristopub

Piazza dei Tribuni, 31 – tel. 06.45425262

Un casale del Settecento, in origine posta per i cavalli, è stato riadattato a ristorante e pub.

Nel piano interrato, nei locali della cisterna cui si accede scendendo in un tunnel, è stato ricavato un pub dall'ambientazione "catacomba": i tavoli sono sistemati all'interno di nicchie intonacate di rosso pompeiano, disposte a raggiera intorno alla cisterna circolare.

L'ambiente paleocristiano è abbinato a un menu tex-mex con hamburger, patatine e birre bavaresi. Servizio efficiente e cordiale. Nelle calde serate estive una piacevole ibernazione.

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QUADRARO – DOVE FARE SHOPPING

Passeggiando per la Via Tuscolana si resta sopresi per la grande quantità di negozi di abbigliamento, più o meno di marca, che riescono a garantire ogni genere di articolo per tutte le tasche.

Da segnalare inoltre la presenza di centri commerciali, piccoli o anche a più piani, al cui interno sono ospitati numerosi negozi che propongono ogni genere di articoli.

Senza dimenticare le mitiche bancarelle e mercatini, ormai presenti dappertutto, in cui si trovano cose di ogni genere, sia nuove che usate.

Bomprezzi - Enoteca

Via Tuscolana 904 – tel. 06.7610135

L’enoteca nasce nel 1957 ed oggi è una affermata realtà di vini e distillati. Il moderno ed elegante punto vendita ospita un vasto assortimento con oltre 1000 referenze di vini ed oltre 500 referenze tra liquori e distillati.

La famiglia possiede inoltre la “Montecappone”, azienda agricola di oltre 70 ettari situata a Jesi, dove produce “Utopia”, uno dei migliori verdicchi italiani (premiato con i “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso).

Inoltre, al civico 898 adiacente, è stato inaugurato nel 2008 il CRU.DOP wine bar dove lo chef Nestor è in grado di poter soddisfare le esigenze dei clienti più appassionati e dove è possibile scegliere su una carta di vini con oltre 300 referenze.

L’enoteca fa parte dell’Arte dei Vinattieri”, associazione che raggruppa le principali enoteche della capitale e che si prefigge lo

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scopo di divulgare il verbo della qualità all’interno del bicchiere, sia per il vino che per i distillati di qualità.

Donninelli - Enoteca

Via S.G. Bosco, 90 - tel. 06.7615312

Enoteca storica dove si può trovare sia il prodotto di qualità eccelsa che una discreta bottiglia in offerta. Vasta selezione e varietà di prezzi.

Qui si trovano vini per tutte le tasche e di ogni provenienza, italiani e non. Non mancano ovviamente delle buone bottiglie di vino bianco e rosso dei castelli o limitrofi in bella vista. Se ti piacciono le confezioni regalo per le feste o per le occasioni, il proprietario in ciò è un gran maestro.

Il vero peccato è che l'ambiente è piccolino (come una vera, vecchia bottega vini e oli) e, entrandovi, un po' ci si confonde con tutte quelle bottiglie assiepate. Ma tranquilli, anche se si è inesperti e confusi, dall'altra parte del bancone c'è sempre qualcuno a consigliarvi.

Il Mercatino – Mercato dell’usato

Via Statilio Ottato 29 – tel. 06.7478061

Per chi ama curiosare nei mercatini delle pulci, una visita a “Il Mercatino” di Via Statilio Ottato non vi lascerà delusi. Vi troverete di tutto per concludere un buon affare. Impiegati molto cortesi e disponibili.

Ogni prodotto in vendita riporta la data in cui è stato messo in vendita ed il relativo prezzo; ma attenzione, se sono trascorsi almeno 60 giorni dalla data riportata, il prezzo è soggetto ad uno

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sconto (il prezzo scontato va chiesto ad uno dei tanti addetti a disposizione).

Cossuto – Grandi Magazzini

Via Lucio Papirio 136 – tel. 06.71588202

Di tutto, di più, cose introvabili, qualsiasi articolo. Uno dei grandi magazzini storici dove trovare tutto a prezzi stracciati, godere dell'abbondanza delle merci e fare le scorte per casa in una full immersion di almeno 2 ore. Casalinghi, cura della persona, biancheria, cancelleria, cosmetica, scarpe, giochi per bambini, abbigliamento, giardinaggio, detersivi e altro ancora.

CinecittàDue – Centro Commerciale

Via Palmiro Togliatti, 2 – tel. 06.7220902

Strutturato su 2 piani ha tutto il necessario: dal centro estetico con solarium, alla tintoria, l'ufficio postale, diversi bar e punti ristoro, libreria, negozio di abbigliamento ed accessori d'ogni genere e profumerie nonché un grande punto vendita Coin. Vi è anche un grande supermercato al piano terra, e un negozio d'elettronica al piano superiore. Ottima la yogurteria di fronte al supermercato, per un fresco spuntino pomeridiano. Diversi bancomat presenti. Molto pulito, non eccessivamente grande. Dispone di un ampio parcheggio sotterraneo, nonché di diversi parcheggi esterni. Anche la metropolitana è a 2 passi, si può scendere sia a Subaugusta che alla fermata Cinecittà.

OVS – Abbigliamento & Profumeria

Via Tuscolana 893/899 – tel. 06.7477778

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Strutturato su 2 piani ha COLLEZIONI Uomo Donna e Bambino. Presenta anche un vasto reparto profumeria ed accessori.

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QUADRARO – ALIMENTARI E NON SOLO

Il Quadraro non è solo moda ed abbigliamento ma si presenta come un grande supermercato dove è possibile trovare prodotti tipici, specialità fatte in casa e locali per ogni gusto ed esigenza.

Ci sono inoltre diversi mercati all’aperto o chiusi in cui tutti i giorni è possibile acquistare frutta, verdura e pesce fresco.

Tuscolano III – Mercato Rionale Coperto

Viale Spartaco, 45 – tel. 06.76960353

Il mercato coperto Tuscolano III nel quartiere Quadraro è una gioia per gli occhi, con i suoi 120 banchi che spaziano tra tantissimi generi (alimentari, certo, ma anche tanti non alimentari e servizi) è in assoluto uno dei più ricchi mercati rionali di Roma.

Qui si respira ancora l'atmosfera della migliore tradizione popolare romana, purtroppo dimenticata in troppe altre zone della città. Prodotti ottimi e di qualità, molti a km zero provenienti dai terreni del parco dell'Appia Antica e dalla nostra regione. Senza dimenticare che il banco "L'angolo del Pane" ha una pizza rossa così spettacolare che non ha paragoni!

Un mercato come una volta per poter avere sempre sulla propria tavola frutta e verdura di stagione. Venditori sempre gentilissimi e pronti a dar consigli.

Conad - Supermercato

Via Tuscolana 950 – tel. 06.76988511

Un supermercato per la spesa di tutti i giorni. Dispone dei reparti del fresco: salumi e formaggi, carni, ortofrutta, panetteria, pesce.

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Molto convenienti le offerte del giorno. Prodotti a marchio Conad ottimi ed a buon prezzo.

E’ aperto anche la domenica.

Simply - Supermercato


Un supermercato per la spesa di tutti i giorni. Dispone di un vasto reparto vini.

Spesso è aperto anche di domenica.

IperDem - Supermercato


Un supermercato molto grande e dal vasto assortimento. Particolarmente forniti e dagli ottimi prezzi i reparti di carni, salumi e formaggi. Per la spesa di tutti i giorni e non solo! Interessanti le offerte.

E’ aperto anche la domenica.

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QUADRARO – SERVIZI

Negozi di telefonia, servizi alla persona, artigiani, professionisti, tutto è a portata di mano al Quadraro!

Wind – Telefonia


Vendita cellulari, SIM voce/dati Wind, ricariche, nuove attivazioni di utenza telefonica fissa e/o mobile.

TIM – Telefonia

Via Palmiro Togliatti, 2 (c/o CinecittàDue) – tel. 06.7212703

Vendita cellulari, SIM voce/dati Tim, ricariche, nuove attivazioni di utenza telefonica fissa e/o mobile.

VODAFONE – Telefonia


Vendita cellulari, SIM voce/dati Vodafone, ricariche, nuove attivazioni di utenza telefonica fissa e/o mobile.

3 – Telefonia


Vendita cellulari, SIM voce/dati 3, ricariche, nuove attivazioni di utenza telefonica mobile.

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Sergio Style – Parrucchiere Uomo e Bambino

Largo Spartaco, 21 – 06.764402 / 338.6545216

Sergio Gattulli è da 20 anni un punto di riferimento sulla Tuscolana, Largo Spartaco. I residenti si affidano alle sue mani esperte per curare o migliorare il proprio look. Sergio è specializzato anche in bambini e dispone di prodotti contro la forfora e caduta capelli.

Fabiana Alfonsi - Estetista

Via Sestio Calvino, 165 - tel. 06.71077110

Il centro estetico di Fabiana è piccolo ma ben allestito, con una postazione per ricostruzione unghie, macchine per la pressoterapia ed il famoso spray abbronzante completamente ecobio, allo zucchero di canna.

Prendete con fiducia appuntamento con Fabiana, magari solo per un massaggio decontratturante con le pietre laviche per risolvere un torcicollo fuori controllo!

Francesca Segreto – Lavasecco

Via Cornelio Labeone, 54 - tel. 06.76965512 / 334.3475088

La Lavanderia Segreto è un marchio di garanzia e professionalità. Lavora con i migliori teatri di Roma. Per Francesca, il cliente è un amico e viene accontentato nel miglior modo possibile. Dal 15 giugno 1992 è al vostro servizio, conquistando sempre più clienti.

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QUADRARO – RICORRENZE ED EVENTI

Il Quadraro riserva moltissime feste rionali, eventi e manifestazioni di ogni genere. Naturalmente alcune di esse sono anche su scala nazionale.

Un ricco calendario riempie le giornate del quartiere di eventi a livello culturale, storico, cinematografico e teatrale.

17 Aprile - Anniversario del Rastrellamento del

Quadraro

Le truppe naziste avevano compiuto questo gesto atroce per punire il quartiere, conosciuto come base di partigiani, di renitenti alla leva e di oppositori al regime.

Dopo il rastrellamento, i tedeschi deportarono 947 uomini nei campi di concentramento in Germania: questi prigionieri furono ricordati successivamente come “gli schiavi di Hitler".

L'episodio, a Roma, in quanto a dimensioni, fu secondo solo al rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre 1943 che comprese 1.259 deportati e di cui 1.023 persone di religione ebraica furono avviate ad Auschwitz e solo sedici di loro sopravvissero.

Ogni anno questo drammatico evento viene ricordato attraverso manifestazioni, iniziative, concerti, mostre, proiezioni e spettacoli teatrali. Una grande festa laica e popolare di riflessione, affinché sia sempre viva la memoria di quanto accadde nella primavera del '44.

Data variabile – Carnevale Ambientalista

Ormai dal 2004, ogni anno il Centro Sociale Spartaco organizza la sfilata del Carnevale Ambientalista per le strade del quartiere. Un

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momento di aggregazione per festeggiare il carnevale totalmente autogestito e autofinanziato: sfilate per le vie del quartiere, spettacoli, mostre e tanto altro, per grandi e piccini!

Luglio - Cinecittà Film Festival

Festival totalmente auto-finanziato di Cinecittà. Un'iniziativa che, grazie ad una diffusa partecipazione, riesce a creare un evento culturale unico nel suo genere.

L’evento, ad ingresso gratuito, si tiene ogni anno dal 2014, in estate (intorno a metà luglio), al Parco degli Acquedotti.

Il Cinecittà Film Festival vede il coinvolgimento di personaggi e figure del mondo dello spettacolo e del cinema.

Per tutta la durata dell’evento, che presenta sempre un ampio calendario di proiezioni, viene dato spazio a dibattiti, su temi legati alla cultura ed alle periferie.

(Agg. 9 Giugno 2016)

QUADRARO (VII MUNICIPIO) – INFORMAZIONI GENERALI · Il toponimo Quadraro indica oggi l'area dove...

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