Presentazione standard di PowerPoint · 2020. 5. 2. · LA CORSA CAMPESTRE. Fra le gare di fondo...
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L’ATLETICA LEGGERA
UN PO’ DI STORIA
• Il termine atletica deriva dal greco àthlos che significa «impresa», «prodezza».
• L’antica Grecia ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione e nello sviluppo di questo sport.
• In Grecia, e precisamente ad Olimpia, si tenevano dei giochi dedicati a Zeus ancora prima dell’anno 1000 a.C.: i Giochi Olimpici.
• Si disputavano quasi esclusivamente gare di corsa come quella dello stadion (stadio) che si correva appunto sulla distanza dell’antica unità di misura di uno stadio (192,27 m.)
• Il primo campione dei Giochi Olimpici, che si disputavano ogni 4 anni, fu Corebo di Elide che nel 776 a.C. vinse lo stadion.
UN PO’ DI STORIA• Secondo molti storici, le Olimpiadi si protrassero fino al 396 d.C.. Seguirono
secoli in cui i Giochi furono dimenticati, fino al 1896, quando ad Atene, si disputarono le primo Olimpiadi moderne soprattutto per merito del barone Pierre de Couberten
UN PO’ DI STORIA
• Primo club di Atletica Leggera in Gran Bretagna nella cittadina di Necton
• 1880 Associazione Atletica Amatoriale fu la prima federazione di Atletica fondata a Oxford.
• Le sue 16 regole rappresentarono di fatto il codice base dell’Atletica moderna, quello in cui venivano indicate le distanze per le gare di corsa, i pesi per gli oggetti da lanciare e tutte le regole fondamentali delle varie discipline.
• Si poterono così stabilire i primi record del mondo.
• Per molti anni le gare di atletica furono riservati ai soli uomini. Le donne poterono partecipare solo a partire dall’edizione dei Giochi Olimpici di Amsterdam nel 1928.
STRUTTURA DEL CAMPO DI ATLETICA
PISTA DI ATLETICA: lunghezza 400m. (alla corda) CORSIE: larghezza 122 cm. con linea bianca di 5 cm.
Le specialità incluse nel programma olimpico
Programma maschile femminile
Gare di velocità
Corsa veloceCorsa ad ostacoliStaffetta
100m,200m,400m110m,400m4x100m,4x400m
100m,200m,400m110m,400m4x100m,4x400m
Gare di resistenza
MezzofondoCorsa ad ostacoliFondoMarciamaratona
800m,1500m3000m siepi5000m, 10000m20km,50km42.195km
800m,1500m3000m siepi5000m, 10000m20km42.195km
ConcorsiSalti Lanci
Alto, asta, lungo, triploPeso, disco, giavellotto, martello
Alto, asta, lungo, triploPeso, disco, giavellotto, martello
Prove multipleDecathlon (10 prove)
Corsa 100m, 400m, 110m ostacoli, 1500m, salto in alto, in lungo, con l’asta, lancio del disco, del giavellotto, del peso
Eptathlon (7 prove) Corsa 200m, 100m ostacoli, 800m, salto in lungo, in alto, lancio del peso, del giavellotto
LE GARE DI CORSA
Comprendono:
Corsa veloce: piani, con
ostacoli e le staffette
100 m.200 m.400 m.
Mezzofondo
800 m.3000 siepi
Fondo
5000 m.10000 m.
Maratona
42,195 km.
MARCIA
20 – 50 kmma a partire dalle Olimpiadi di Parigi
del 2024 la distanza sarà di 10 – 30 km.
Portarsi alla «corda» significa andare a correre lungo la parte più interna della pista. Lo possono fare gli atleti:nella staffetta 4x400, il secondo frazionista, tutti nel mezzofondo e nel fondo tranne negli 800 dove bisogna restarenella propria corsia dalla partenza fino al termine della prima curva (circa 100 m.)
LA CORSA VELOCE
Per correre velocemente
Occorre trovare il giusto compromesso tra l’ampiezza del passoe la frequenza degli appoggi, utilizzare passi troppo ampi o appoggitroppo ravvicinati non consente di raggiungere la massima velocità.Inoltre il piede appoggia sempre di avampiede e mai con il tallone.
Dice il regolamento
Non si può appoggiare un piede sulla riga che delimita la propria corsia o addirittura invadere la corsia vicina:in entrambi i casi siviene squalificati.
Le fasi della corsa veloce
Fase di appoggio: nell'appoggio, il contatto con il suolo è con l’avampiede; in questo momento inizia la fase di ammortizzazione. In questa fase c’è una decelerazione.
Fase di spinta: spostando il baricentro oltre l'appoggio inizia questa seconda fase che dà un impulso al sistema e aumenta la velocità. L'arto portante si estende completamente permettendo a quello libero di raggiungere la coscia opposta consentendo l'inizio di un nuovo ciclo.
Fase di volo: è il momento iniziale, nel quale l'arto di appoggio si estende e l'atleta abbandona ogni contatto col terreno, mentre l'arto libero inizia la sua distensione e si prepara alla nuova fase di appoggio. Nel volo, il centro di gravità raggiunge il punto più alto della corsa.
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NELL’ANDAMENTO GENERALE DELLA CORSA POSSIAMO DISTINGUERE 4 FASI:
- REAZIONE (PARTENZA DAI BLOCCHI)
- ACCELERAZIONE (0-30 metri circa)
- VELOCITA’ ELEVATA (30-60 metri)
- CONTENIMENTO DEL CALO, DECELERAZIONE (60 – 100 metri)
LA PARTENZA DAI BLOCCHI
Blocchi di partenza
gamba più forteavanti
Ai vostri posti
Pronti
Allo sparo della pistola, collegata al cronometro, si parte
LA STAFFETTA
La corsa è uno sport Individuale, che diventa un vero sport di squadra nelle staffette
4x100 e 4x400 (di recente anche nella versione mista, due uomini e due donne ),
nelle quali quattro compagni portano, a turno, il testimone (un bastoncino cavo lungo circa 30 cm )
fino all'arrivo. Nella , 4x100 , che si corre completamente in corsia, ognuno dei quattro atleti
corre una frazione di 100 m, al termine della quale passa il testimone al compagno
della frazione successiva. L'obiettivo e far arrivare il testimone al termine dei 400 m
complessivi nel minor tempo possibile.
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LA STAFFETTA
Il passaggio del testimone (cambio) tra i compagni di squadra deve avvenire alla massima velocità entro uno spazio limitato di 20 m (zona di cambio), compreso tra la fine della frazione del «portatore»del testimone e l'inizio di quella del «ricevente». La zona di cambio è preceduta da un'altra zona lunga 10 m (zona di precambio), che il ricevente utilizza per accelerare e raggiungere la stessa velocità del portatore.
Il Momento del cambio
Nella staffetta 4 per 100 la squadra viene squalificata si effettua un cambio fuori dalla zona prestabilita o se un corridore escedalla propria corsia. Se il testimone e cade a terra e viene raccolto da chi l'ha perso, non sono applicate sanzioni: la squadra è già penalizzata dalla perdita di tempo.
Dice il regolamento
La staffetta dei campioni
Per non rallentare l'azione di corsa l’atleta il ricevente si posiziona all'inizio della zona di precambio e parte con decisione nel momento in cui chi porta il testimone passa sopra un segno di riferimento. Quando il portatore ha quasi raggiunto il ricevente nella zona di cambio, grida «hop!»: il ricevente allora, senza voltarsi, porta il braccio indietro con il palmo bene aperto per ricevere il testimone.
Clicca sull’immagine per vedere il video(staffetta 4x100 mista)
LA CORSA AD OSTACOLI
Le corse a ostacoli (solitamente abbreviate con la lettera h, hurdles in inglese) sono i 100 h (donne), i 110 h (uomini )e i 400 h (maschili e femminili ), mentre i 3000 siepi sono considerati mezzofondo.
Gli ostacoli e i passi
Nelle prove suoi i 100 h e 110 h il numero degli ostacoli e sempre 10, mentre variano la distanza tra le barriere e l'altezza. Gli atleti dei 100 h e 110 h compiono comunque sempre tre passi (quattro appoggi )tra un ostacolo e l'altro: di conseguenza la ampiezza dei passi devi rimanere costante e questo richiede un notevole senso ritmico.
Dato che i passi sono sempre tre, gli atleti affrontano l’ostacolo ogni volta con la stessa gamba. Anche nei 400 h gli ostacoli
sono 10, ma il numero dei passi varia e l'atleta devi essere in grado di affrontare le barriere sia con la gamba destra sia con la sinistra.
LA CORSA AD OSTACOLI
Le fasi del superamento
Il superamento dell' ostacolo può essere suddiviso in tre fasi: A. Attacco dell' ostacolo: la prima gamba che supera l'ostacolo e detta d'attacco. Si distende sopra l'ostacolo mentre l'altra spinge per superarlo; B. Fase di volo: la gamba avanzata si abbassa mentre quella che ha effettuato la spinta, detta gamba di richiamo,si flette e supera l'ostacolo con il ginocchio verso l'esterno; C. Presa di atterraggio e ripresa della corsa: la gamba d'attacco, appoggiandosi distesa subito dopo l'ostacolo, consente di riprendere immediatamente l’assetto di corsa, mentre quella di richiamo viene portata avanti.
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IL MEZZOFONDO(800 m, 1500m 3000 siepi)• Il mezzofondo raggruppa le specialità che richiedono uno sforzo
• prolungato nel tempo e una notevole capacità di adattamento
• al ritmo. Nelle gare di mezzo fondo gli atleti partono in linea,
• cioè affiancati dietro la linea di partenza. Negli 800 m dove si
• percorrono due giri esatti di pista, si parte in corsia e qui si
• percorrono i primi 100 m, dopo i quali, in un punto segnalato da
• una bandierina, ci si porta tutti alla corda (prima corsia)
• correndo in gruppo. La partenza avviene in piedi e senza
• utilizzare i blocchi. Una gara particolare del mezzo fondo e
• costituita dai 3000 m siepi, in cui gli atleti devono scavalcare,
• percorrendo 7 giri e mezzo della pista, 28 barriere mobili e 7
• riviere (buche quadrate piene di acqua).
IL FONDO (5000 Mm 10.000 m) E LA MARATONA
Le corse di sono il naturale prolungamento di quelle
del mezzofondo e hanno una durata che può andare
da 10 minuti a oltre mezz‘ora. La maratona e la giara
più faticosa prevista dal programma olimpico
dell’atletica leggera ed è lunga 42,195 km. Si svolge su
strada, su un percorso segnalato, lungo il quale sono
predisposti dai posti di ristoro e di spugnaggio (per
rinfrescarsi). in caso di clima particolarmente afoso e
caldo, sono previsti anche alcuni punti doccia. La
partenza e l'arrivo, delle manifestazioni ufficiali,
avvengono solitamente all’interno dello stadio.
Particolarmente emozionante l’entrata nello stadio
per giungere all'arrivo, dove il pubblico si alza in piedi
per rendere omaggio agli atleti che hanno compiuto
uno sport davvero notevole.
LA MARCIA
La marcia e un tipo di competizione caratterizzato da una
camminata veloce eseguita in modo che sia mantenuto
un contatto ininterrotto con il terreno.
Questo limite comporta la necessità di procedere a passi
lunghi e determina il caratteristico movimento
ondulatorio delle anche. In ogni passo il piede in
posizione più avanzata deve venire a contatto con il
terreno prima che il piede posteriore lascia il suolo.
Se non avviene , l’infrazione viene segnalata al
giudice, che ammonisce l'atleta. Alla terza ammonizione,
l'atleta viene escluso dalla competizione. Le distanze da
percorrere vanno dai due ai 3 km per i giochi studenteschi
fino ai 10 km che si disputano in pista. Le gare dei 20 km e
dei 50 km, nelle competizioni internazionali e nei
Campionati europei e mondiali, si disputano su strada,
con partenza e arrivo all’interno dello stadio.
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LA CORSA CAMPESTRE
Fra le gare di fondo rientra anche la corsa campestre che si corre su varie distanze (da sei a 12 km in
base alle categorie) ed è tipica del periodo invernale. Si svolge su percorsi erbosi che richiedono,
oltre a doti di resistenza, preparazione muscolare e adattamento della tecnica di corsa. Il terreno
accidentato infatti obbliga a frequenti cambi di ritmo, che affaticano le organismo più velocemente.
Anche l'attenzione che si deve esercitare a ogni passo è maggiore di quella che si usa in pista.
Distanze previste per i Giochi Studenteschi della Scuola Media:
• Ragazze – Ragazzi: max 1000 mt (1ª media)
• Cadette: min 1000/max 1500 (2ª e 3ª media)
• Cadetti: min 1500/max 2000 (2ª e 3ª media)
I SALTI
In tutti i salti si riconoscono quattro fasi comuni:1. la rincorsa 2. lo stacco 3. il volo 4. l'atterraggio
Possono essere:
In estensioneIn elevazione
Salto in lungo
Salto triplo
Salto in alto
Salto con l’asta
SALTO IN LUNGO
Ha una lunghezza che variatra i 30 e i 50 m. È moltoimportante arrivare allostacco con una frequenzadi passi elevata e a ginocchiaalte , senza rallentare lavelocità, che in quel momentodeve essere quasi massima.
LA RINCORSA
L'atleta, con il busto eretto, stacca spingendocon il piede in avanti verso l'alto sull’asse dibattuta (un asse di legno larga 20 cm), senzaoltrepassarla, pena l'annullamento del salto:questo perché dal limite dell’asse più vicino allazona di atterraggio (cosiddetta linea di stacco )parte la misurazione del salto punto perverificare che il saltatore non abbia superatol'asse di battuta, si dispone della plastilinaappena oltre la linea di stacco: se vi rimane unsegno anche minimo, il salto viene dichiaratonullo.
LO STACCO
L'atleta in volo compie alcunimovimenti, con gambe etronco, che gli permettonodi atterrare nella posizionepiù vantaggiosa: alcunieffettuano dei passi involo, altri assumono unatteggiamento del corpo adarco. Le braccia, distese, siportano avanti, insieme allegambe, per la chiusura delsalto.
IL VOLO
La misurazione del saltoavviene tra la linea distacco (o di battuta) eil segno più arretratoche l'atleta lascia sullasabbia della buca unavolta atterrato: ognisaltatore cerca quindidi toccare la sabbia ilpiù lontano possibiledall’asse di battuta,evitando di ricadereindietro.
L’ATTERRAGGIO
Clicca sull’immagine per il video
SALTO IN ALTO
Questa specialità e cambiata molto nel corso del tempo, soprattutto grazie all’evoluzione dei materiali presenti nella zona di atterraggio puntoinfatti, mentre agli inizi questa era in sabbia, con l'introduzione deimaterassi gli atleti hanno potutosperimentare nuove e più efficacitecniche di salto, fino ad arrivareal 1968, anno in cui Dick Fosburyfu il primo a saltare con la tecnicadorsale che porta il suo nome,diventando campione olimpico a Città del Messico.
L'atleta viene eliminato quando commette tre errori consecutivi. Il salto è nullo quando l'atleta tocca l'asticella facendola cadere, quando, durante la rincorsa, tocca la linea bianca posta sotto l’asticella, quando
scade il tempo a disposizione per la prova
stessa. Per evitare ritardi involontari
bisogna avvertire l’atleta quando
mancano 15 secondi allo scadere del
tempo.
DICE IL REGOLAMENTO
Vista e particolari della pedana di salto in alto
SALTO IN ALTO
Nello stile Fosbury larincorsa ed 15 -20 m(8 -10 passi circa). Perarrivare allo stacco conla posizione corretta sicorrono 3 – 4 passi in linearetta e poi 3 – 4 passi incurva: qui l'atleta correinclinato verso l'internodel semicerchio, quasifino allo stacco.
LA RINCORSA
Gli ultimi 4 appoggi sonoQuelli decisivi per accelerare earrivare allo stacco alla velocitaottimale. Il penultimo passoè un po' più lungo, mentrel'ultimo e più breve per favorire,lo stacco e la spinta del corpoverso l'alto. Durante l'azionel’arto inferiore libero si slanciaflesso verso l'alto e ruota versol'interno della curva.
LO STACCO
L'azione di slancio delle braccia ed delginocchio libero orientano le spalleverso l'asticella, che viene quindisuperata dal bacino grazie a un'azionedi inarcamento del dorso. Superatal'asticella con il bacino, per evitare chei piedi la urtino occorre «richiamare»le gambe (azione di svincolo) verso ilpetto. Si atterra con la parte alta deldorso e con le ginocchia leggermentedivaricate (per evitare di colpire il viso.
IL VALICAMENTO E L’ATTERRAGGIO
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SALTO IN ALTO
APPROFONDIMENTI E CURIOSITA’
Salto in alto, il Fosbury flop, link: https://www.youtube.com/watch?v=a3QE5YkXess
La storia del salto in alto, la rivoluzione Fosbury, link: https://www.youtube.com/watch?v=RUfCCo_x1oI
I LANCI
Il giavellotto viene lanciatodopo una rincorsa Rettilinea incorsia, mentre il lancio deglialtri attrezzi si e segue da unapedana di forma rotonda. Intutti i lanci esiste un limite danon oltrepassare da cui parte lamisurazione del lancio, cheviene rilevata nel punto in cuil’attrezzo tocca il terreno.Ogni attrezzo deve ricadereall’interno di una zonadeterminata chiamata settore dilancio.
DICE IL REGOLAMENTO
Scopo dei lanci e tagliare un attrezzo il più lontano possibile: può trattarsi di un peso (una sfera di metallo), un disco (di forma lenticolare), un giavellotto (simile ha una lancia), un martello (una sfera metallica legata a un cavo d'acciaio con una maniglia).
• Tutti i lanci hanno delle fasi comuni:• la partenza, che avviene da una posizione
specifica;• la rincorsa, durante la quale si utilizza una
traslocazione (spostamento rettilineo) ho unarotazione;
• l'impostazione o piazzamento, che è la fase incui termina la rincorsa e occorre imprimere lamassima velocità di uscita all’attrezzo;
• il lancio vero e proprio o finale di lancio, che èil momento in cui l’attrezzo viene scagliato inavanti e verso l'alto con un'azione rapida delbraccio;
• l'azione post lancio, che serve a mantenere gliequilibri del corpo in pedana per evitare dioltrepassare la linea da cui parte la misurazionee annullare così il lancio.
CARATTERISTICHE COMUNI DEI LANCIpeso
disco
giavellotto
martello
GETTO DEL PESO STILE O’BRIEN
In ambito scolastico il getto del peso viene eseguito di solito con la tecnica detta «O’Brien», Dal nome dell'atleta che per primo l'ha utilizzata. In questo stile distinguiamo quattro fasi :posizione di partenza, traslocazione, piazzamento finale, finale del lancio.
La attrezzo, sferico , pesa 7,260 kg per gli uomini e 4 kg per ledonne. Nelle categorie giovanili si usanopesi di 3 e 4 kg. La pedana di lancio e circolare, il diametro è di2,13 m: ha il bordo anteriore rialzato, detto fermapiede, contro ilquale l'atleta può bloccare il piede per non uscire dalla pedana erendere così nullo illancio. Gli atleti hanno a disposizione tre lanci: i migliori siqualificano alla fase finale, dove ne hanno a disposizione altri tre.
DICE IL REGOLAMENTO
L'atleta si posiziona vicino al bordoposteriore della pedana, con le spallerivolte alla zona di lancio. Il peso èappoggiato contro il collo, il braccioopposto e disteso verso l'alto.
LA POSIZIONE DI PARTENZA
Flettendo il busto avanti e piegando la gamba di appoggio(azione di caricamento), il lanciatore compie un balzo all'indietroed estende con rapidità la gamba sinistra (per i destri) verso ilFermapiede, ritrovandosi a gambe divaricate con il piede sinistrovicino al fermapiede.
LA TRASLOCAZIONE
Una volta che il piede anteriore e quasi acontatto con il fermapiede, avviene unarotazione del bacino che anticipa quella delbusto, mentre i piedi ruotano nella direzionedel lancio. Il busto si raddrizza terminando larotazione in direzione di lancio e il braccio dilancio comincia la spinta finale.
IL PIAZZAMENTO FINALE
Anche la gamba d'appoggio, quella anteriore si estende,unendo la sua spinta a quella del braccio, fino astaccarsi da terra. Per ritrovare l'equilibrio e non usciredalla pedana (il lancio sarebbe nullo), l'atleta, dopo il lancio,ricade sull’altra gamba. Il peso viene lanciato, nel punto di
massima altezza, con la somma di tutte le forze entrate ingioco: traslocazione, torsione del busto ed estensioni dientrambe le gambe e del braccio.
IL FINALE DI LANCIO
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LANCIO DEL VORTEX
Il vortex è un attrezzo leggerissimo (circa
120 grammi) a forma di siluro che viene
utilizzato nella scuola media e nelle
categorie giovanili dell’atletica leggera. Si
compone di una parte anteriore a forma di
palla ovale simile a una piccola palla da
rugby dove ci sono tre fori che hanno la
duplice funzione di stabilizzarlo in volo e al
passaggio dell’aria emettono un fischio (da
cui il nome); e di una parte retrostante a
forma di coda. È un attrezzo propedeutico al
lancio del giavellotto da cui ne ricalca gran
parte delle caratteristiche tecniche oltre che
utilizzarne la stessa pedana di lancio (larga 4
metri e lunga più di 30 metri) e le stesse
regole.
L’impugnatura del vortex è importante
che ricalchi quella del giavellotto
(essendo il movimento
tecnico propedeutico al futuro attrezzo):
• si impugna nella parte della palla ovale
tenendolo ben equilibrato nel palmo della
mano;
• il pollice contrapposto alle altre dita;
• l'impugnatura inoltre deve
consentire che l'atleta possa
controllare con naturalezza
l'attrezzo nelle varie fasi della
rincorsa senza tenerlo troppo
stretto.
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