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w w w . m i l o n g a n d o b l o g . w o r d p r e s s . c o m

Parte 3

Letras de Tango Le parole del Tango tradotte in italiano

La milonga di Alvin

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Una dovuta prefazione

In ogni angolo del pianeta si balla Tango, in Giappone come in Canada, in Russia come in Sud Africa.

Le persone si cercano, si organizzano, fanno decine o centinaia di chilometri per ritrovarsi in milonga

e condividere la propria passione, la propria idea di tango con gli altri.

Ballando ci si emoziona al suono di un violino, o di un bandoneón, si interpretano ritmi e melodie, si

parla di quell’artista o di quell’altro, si formano “fazioni” D’Arienziane o Di Sarliane…c’è chi ama

Pugliese, chi detesta Piazzolla, chi inneggia al Tango “Nuevo”, chi sostiene le origini ed il Tango

“Tradizionale”, chi parla di “marcette” e chi impazzisce per la Orquesta Típica Victor. Insomma, c’è un

universo sconfinato di gusti e “filosofie del Tango”, come ci sono infiniti modi di ballarlo, di

interpretarlo, perché infinite sono le combinazioni sentimentali dei ballerini, infiniti sono i maestri (o

presunti tali), infiniti sono gli attimi e le pulsazioni del tempo…e non vi sarà mai una soluzione di

continuità in questo pot-pourri che è il tango argentino ed i suoi interpreti.

Eppure mi sono convinto che, al di là di uno sparuto gruppo di persone fortunate perché conoscono

già la lingua spagnola, la maggior parte dei ballerini non abbia piena consapevolezza del significato

delle parole che animano i tanghi, i vals e le milonghe che abitualmente si ballano. Questo fenomeno

accade anche per altri generi musicali, basti pensare al rock…tutti ascoltiamo Elvis Presley, i Rolling

Stones, i Pink Floyd, Bob Dylan, i Queen…eppure sono sicuro che solo una piccola percentuale ne

conosce i testi. Una piccola parentesi proprio sulla lingua: ho scritto spagnolo, ma solo per

semplificare…avrei dovuto scrivere castigliano, ma sarebbe stata comunque una imprecisione, perché

la lingua utilizzata dai parolieri del tango è una mescolanza di idiomi…porteño, lunfardo, castigliano,

italiano, ecc.

Ebbene, spinto da queste riflessioni ho fatto qualche ricerca sul campo, chiedendo ad altri ballerini se

conoscevano le parole di quel tango o di quell’altra milonga. Una volta collezionato un campione

sufficientemente numeroso sono giunto ad una conclusione, tanto lapalissiana quanto poco trattata:

balliamo, balliamo tanto e di tutto, ripetiamo a memoria le parole che ascoltiamo come una sequenza

indistinta di sillabe, ma non sappiamo cosa stiamo dicendo e di cosa parla quel brano che tanto ci

emoziona.

Per questo motivo ho deciso di esplorare il web, nella speranza di trovare altre persone che già si

erano posti il mio stesso interrogativo. La fortuna è stata dalla mia parte.

Nella raccolta che segue, mi sono permesso di riportare il risultato di alcuni lavori già disponibili, più

alcune personali traduzioni. Non si tratta di un lavoro esaustivo, basti pensare che esistono più di

10.000 “Letras” in lingua originale…riportarle tutte sarebbe un’opera colossale per una persona sola.

Inoltre non tutti gli interpreti cantano l’intero tema; questo rende diverse le versioni di uno stesso

brano, secondo il cantante o l’orchestra che lo esegue.

Una serie di segni convenzionali accanto al titolo originale del brano indica la fonte originale dalla

quale è stata tratta la versione in italiano. Tutto il materiale utilizzato è debitamente riportato nella

sezione bibliografica a fine documento.

Un abrazo tanguero a todas y todos…Alvin

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Indice dei brani

A la gran muñeca (Tango) § .................................. 3

A la luz del candil (Tango) § .................................. 4

A mi madre (Vals) § .............................................. 5

Acquaforte (Tango) § ............................................ 6

Adiós Argentina (Tango) § .................................... 7

Adiós muchachos (Tango) § .................................. 8

Alma de loca (Tango) § ......................................... 9

Amargura (Tango) § ............................................ 10

Amores de estudiante (Tango) § ........................ 11

Arrabal amargo (Tango) § ................................... 12

Así es el tango (Tango) § ..................................... 13

Bailarín compadrito (Tango) * ............................ 14

Baldosa floja (Milonga) * .................................... 15

Bandoneón arrabalero (Tango) * ....................... 16

Barrio pobre (Tango) § ....................................... 17

Beba (Tango) § .................................................... 18

Cada dia te extraño mas (Tango) * ..................... 19

Café La Humedad (Tango) * ............................... 20

Caminito (Tango) § ............................................. 21

Cascabelito (Tango) * ......................................... 22

Che, Bartolo (Tango) § ........................................ 23

Chiqué (Tango) § ................................................. 24

Chola (Tango) § ................................................... 25

Cicatrices (Tango) § ............................................ 26

Comme il faut (Tango) § ..................................... 27

Coqueta (Tango) § .............................................. 28

Corrientes y Esmeralda (Tango) § ...................... 29

Cuerpo de alambre (Tango) § ............................. 30

De seis a siete (Tango) * ..................................... 31

De vuelta al bulín (Tango) § ................................ 32

Derecho viejo (Tango) §...................................... 33

Don Brocoli (Tango) § ......................................... 34

Don Enrique (Tango) § ....................................... 35

Don Juan [El taita del barrio] (Tango) § ............. 36

Don Pedro (Tango) § .......................................... 37

Echando mala (Tango) § .................................... 38

El barco María (Tango) * .................................... 39

El bazar de los juguetes (Tango) § ..................... 40

El día que me quieras (Tango) § ........................ 41

El último café (Tango) * ..................................... 42

Garufa (Tango) * ................................................ 43

Gime el viento (Tango) * .................................... 44

Independencia (Tango) § ................................... 45

Indiferencia (Tango) § ........................................ 46

Mandria (Tango) * ............................................. 48

Maquillaje (Tango) * .......................................... 49

Maragata (Tango) * ........................................... 50

Más solo que nunca (Tango) * ........................... 51

Milonguita [Esthericita] (Tango) § ..................... 52

Negro (Tango) § ................................................. 53

Niebla del Riachuelo (Tango) § .......................... 54

Palomita blanca (Vals) * ..................................... 55

Prohibido (Tango) * ........................................... 56

Remolino (Tango) * ............................................ 57

Rondando tu esquina (Tango) * ......................... 58

Señores, yo soy del centro (Milonga) * ............. 59

Sin palabras (Tango) * ........................................ 60

Sólo tu (Tango) * ................................................ 61

Tres amigos (Tango) * ........................................ 62

Tu olvido (Vals) § ................................................ 63

Una noche de garufa (Tango) * ......................... 64

Un vals para mamá (Vals) * ............................... 65

Zorro gris (Tango) § ............................................ 66

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A la gran muñeca (Tango) §

Música: Jesùs Ventura

Letra : Miguel Osés

Yo te he visto pasar por la acera

con un gesto de desolación

y al cruzar no miraste siquiera,

que entendía tu desilusión.

Te ha dejado, lo sé, la malvada

y al calor de otros ojos se va;

ya lo ves cómo no queda nada

de ese amor que matándote está.

Volvé, jamás otras manos

cual las de tu mujercita

harán por la tardecita

los mates que cebo yo.

Que en su espuma te contaba

que además de su dulzura

allí estaba la ternura

de aquella que lo cebó.

Y por mucho que te quieran

siempre serán artificios,

nadie hará los sacrificios

que hizo por vos tu mujer.

En mis noches de vigilia

acongojada no duermo

sabiendo que estás enfermo

sin poderte socorrer.

Allá en la noche callada

te veo triste y burlado

por aquella que ha llevado

mi vida y mi corazón.

Volvé que aquí has de olvidarla,

mi pecho siempre te espera,

ya sabrá tu compañera

cicatrizar tu pasión.

A la gran muñeca (Tango) §

Música: Jesùs Ventura

Letra : Miguel Osés

Ti ho visto passare sul marciapiede

con un gesto di desolazione

ed all'incrociarmi nemmeno mi guardasti,

che comprendevo la tua disillusione.

Ti ha lasciato, lo so, la maligna

e al calore di altri occhi se ne và.

ora lo vedi come non resta niente

di questo amore che ti sta ammazzando.

Girati, mai altre mani

come quelle della tua mogliettina

faranno per il pomeriggio

gli infusi di mate che preparo io.

Che sulla spuma ti raccontava in

oltre della sua delicatezza

lì stava la dolcezza

di quella che lo preparò.

E per il molto che ti ameranno

sempre saranno espedienti,

nessuno farà i sacrifici

che fa per te la tua donna.

Nella mia notte di veglia

agitata non dormo

sapendo che sei ammalato

senza poterti soccorrere.

Là nella notte silenziosa

ti vedo triste ed ingannato

per quella che ha preso

la mia vita ed il mio cuore.

Girati che adesso hai da dimenticarla,

il mio petto sempre ti attende,

adesso saprà la tua compagna

ad alleviare il tuo tormento.

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A la luz del candil (Tango) §

Música: Carlos Vicente Geroni Flores

Letra: Julio Navarrine

Me da su permiso, señor comisario? Disculpe si vengo tan mal entrazao, yo soy foreastero y he caido al Rosario, trayendo en los tientos un güen entripao. Acaso usted piense que soy un matrero, yo soy gaucho honrado a carta cabal, no soy un borracho ni soy un cuatrero; ¡Señor comisario… yo soy criminal!… ¡Arrésteme, sargento, y póngame cadenas!… ¡Si soy un delincuente, que me perdone Dios! Yo he sido un criollo güeno, me llamo Alberto Arenas. ¡Señor… me traicionaban, y los maté a los dos! Mi china fue malvada, mi amigo era un sotreta; cuando me fui a otro pago me basureó la infiel. Las pruebas de la infamia las traigo en la maleta: ¡las trenzas de mi china y el corazón de él! ¡Párese, sargento, que no me retobo!… Yo quiero que sepan la verdad de a mil… La noche era oscura como boca'e lobo; Testigo, solito, la luz de un candil. Total, casi nada: un beso en la sombra… Dos cuerpos cayeron, y una maldición; y allí, comisario, si usted no se asombra, yo encontré dos vainas para mi facón. ¡Arrésteme, sargento, y póngame cadenas!… ¡Si soy un delincuente, que me perdone Dios!

A la luz del candil (Tango) § Música: Carlos Vicente Geroni Flores

Letra: Julio Navarrine

Mi da il suo permesso signor commissario? Scusate se vengo capito così male, io sono forestiero ed ecco l’accaduto a Rosario, procedendo con cautela e un discreto risentimento. Forse voi pensate che io sia un fuorilegge, io sono un gaucho onorato tutto e per tutto, non sono ne un ubriacone ne un ladro di cavalli; Signor commissario … Io sono un criminale! … Arrestami, sergente, e mettimi le manette! … Se sono un delinquente, che Dio mi perdoni! Io sono stato un creolo tranquillo, Il mio nome è Alberto Arenas. Signore … mi tradivano, e li uccisi entrambi! La mia donna fu malvagia, il mio amico era uno scaltro; quando me ne andai in un altro luogo la infedele mi umiliò. Le prove dell’infamia li porto in un fagotto: le trecce della mia donna ed il cuore di lui! Resta comodo, sergente, che non mi ribello! … Voglio che sappiate la verità da me … La notte era scura come la bocca del lupo; Testimone, solamente, la luce di una lucerna. Tutto sommato, quasi nulla: un bacio nel buio … Due corpi caddero, e una parolaccia; e là, signor commissario, se non si è stupito, ho trovato due foderi per il mio coltello. Arrestami, sergente, e mettimi le manette! … Se io sono un criminale, che Dio mi perdoni!

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A mi madre (Vals) §

Música: Carlos Gardel y José Razzano

Letra: Sebastián Alfredo Robles

Con los amigos que el oro me produjo

las horas con afán pasaba yo

y de mi bolsa al poderoso influjo

todos gozaban de esplendente lujo

pero mi madre … no!

Pobre madre!…Yo de ella me olvidaba

cuando en brazos del vicio

me dormí

un inmenso cortejo me rodeaba

de mis afectos a nadie le faltaba

pero a mi madre…sí.

Hoy moribundo, en lágrimas deshecho!

exclamo con dolor, todo acabó,

al ver que gime mi angustiado pecho

todos se alejan de mi pobre lecho

Pero mi madre, no!

Y cerca ya del último suspiro

todos se alejan por lo que hay en mí

la vista en torno de mi lecho giro

en mi triste derredor a nadie miro

Pero a mi madre… sí!

A mi madre (Vals) §

Música: Carlos Gardel y José Razzano

Letra: Sebastián Alfredo Robles

Con gli amici che il denaro mi procura

le ore io passavo con affanno

e della mia borsa potente influenza

tutti godevano dello splendente lusso

però mia mamma… no!

Povera mamma! io di lei mi dimenticavo

quando nelle braccia del vizio mi

addormentai

dell'immenso corteo che mi circondava

dei miei risultati a nessuno interessavano

però a mia mamma… si.

Oggi moribondo, in lacrime disfatto!

Esclamo con dolore, tutto consumai,

al vedere che geme il mio angosciato petto

tutti si allontanano dal mio povero letto

Però mia mamma, no!

E vicino ora all'ultimo sospiro

tutti si allontanano per quello che c'è in me

la sguardo giro intorno al mio letto

nel mio triste ciglio nessuno vedo

Però mia mamma … si!

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Acquaforte (Tango) §

Música: Horacio Pettorossi

Letra: Juan Carlos Marambio Catán

Es medianoche. El cabaret despierta.

Muchas mujeres, flores y champán.

Va a comenzar la eterna y triste fiesta

De los que viven al ritmo de un gotán.

Cuarenta años de vida me encadenan,

Blanca la testa, viejo el corazón:

Hoy puedo ya mirar con mucha pena

Lo que otros tiempos miré con ilusión.

Las pobres milongas,

Dopadas de besos,

Me miran extrañas,

Con curiosidad.

Ya no me conocen:

Estoy solo y viejo,

No hay luz en mis ojos…

La vida se va…

Un viejo verde que gasta su dinero

Emborrachando a Lulú con su champán

Hoy le negó el aumento a un pobre obrero

Que le pidió un pedazo más de pan.

Aquella pobre mujer que vende flores

Y fue en mi tiempo la reina de Montmartre

Me ofrece, con sonrisa, unas violetas

Para que alegren, tal vez, mi soledad.

Y pienso en la vida:

Las madres que sufren,

Los hijos que vagan

Sin techo ni pan,

Vendiendo "La Prensa",

Ganando dos guitas…

Que triste es todo esto!

Quisiera llorar!

Acquaforte (Tango) §

Música: Horacio Pettorossi

Letra: Juan Carlos Marambio Catán

È mezzanotte. Il cabaret è ancora vivace.

Molte donne, fiori e champagne.

Va a iniziare l'eterna e triste festa

di quelli che vivono al ritmo di un tango.

Quaranta anni di vita mi incatenano,

bianca la testa, vecchio il cuore:

oggi posso già guardare con molta tristezza

quello che altre volte ho visto con illusione .

Le povere sale da ballo,

drogate di baci,

mi guardano strano,

con curiosità.

Non mi riconoscono:

sono solo e vecchio,

non c'è luce nei miei occhi …

La vita se ne va veloce …

Un vecchio immaturo che spende i suoi soldi

ubriacando la Lulu con il suo champagne

oggi ha negato l'aumento ad un povero operaio

che le chiese un pezzo in più di pane.

Quella povera donna che vende fiori

e fu ai miei tempi la regina di Montmartre

mi offri , con un sorriso, alcune violette

per rallegrare, forse, la mia solitudine.

E penso che nella vita:

le madri che soffrono,

senza ne un tetto ne pane,

e i figli che vagano

vendendo "La Stampa"

guadagnando due soldi …

Che triste è tutto questo!

Vorrei piangere!

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Adiós Argentina (Tango) §

Música: Gerardo Matos Rodríguez

Letra: Fernán Silva Valdés

Tierra generosa, en mi despedida

te dejo la vida temblando en mi adiós.

Me voy para siempre como un emigrante

buscando otras tierras, buscando otro sol.

Es hondo y es triste y es cosa que mata

dejar en la planta marchita la flor.

Pamperos sucios ajaron mi china,

adiós, Argentina, te dejo mi amor.

Mi alma prendida estaba a la de ella

por lazos que mi cariño puro trenzó,

y el gaucho, que es varón y es altanero,

de un tirón los reventó.

¿Para qué quiero una flor

que en manos de otro hombre

su perfume ya dejó?

Llevo la guitarra hembra como ella;

como ella tiene cintas de color,

y al pasar mis manos rozando sus curvas

cerraré los ojos pensando en mi amor.

Adiós, viejo rancho, que nos cobijaste

cuando por las tardes a verla iba yo.

Ya nada queda de tanta alegría.

Adiós Argentina, vencido me voy.

Adiós Argentina (Tango) §

Música: Gerardo Matos Rodríguez

Letra: Fernán Silva Valdés

Terra generosa, nel mio congedo

ti lascio la vita tremando nel dirti addio.

Me ne vado per sempre come emigrante

cercando altre terre, cercando un altro sole.

E’ profondo ed è triste ed è morire

lasciare il fiore sulla pianta avvizzita.

Sudici pampeani calpestarono la mia erba,

addio, Argentina, ti lascio il mio amore.

La mia anima affascinata stava al suo fianco

per vincoli che mi carezzano un puro intreccio,

e il gaucho, che è maschio ed è superbo,

con uno strattone li ruppe.

Perché amo un fiore

che nelle mani di un altro uomo

il suo profumo ora lasciò?

Porto con me la chitarra, femmina come lei;

come lei tiene nastri colorati,

ed al passare delle mie mani sfiorando le sue curve

chiuderò gli occhi pensando al mio amore.

Addio vecchio casolare, che ci rifugiaste

quando per le sere io sempre la vidi.

Ora niente resta di tanta allegria.

Addio Argentina, sconfitto me ne vado.

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Adiós muchachos (Tango) §

Música: Julio César Sanders

Letra: César Vedani

Adiós, muchachos,

compañeros de mi vida,

barra querida de aquellos tiempos.

Me toca a mí hoy

emprender la retirada,

debo alejarme de mi buena muchachada.

Adiós, muchachos.

Ya me voy y me resigno…

Contra el destino nadie la talla…

Se terminaron para mí todas las farras,

mi cuerpo enfermo no resiste más …

Acuden a mi mente

recuerdos de otros tiempos,

de los bellos momentos

que antaño disfruté

cerquita de mi madre,

santa viejita,

y de mi noviecita

que tanto idolatré…

¿Se acuerdan que era hermosa,

más bella que una diosa

y que ebrio yo de amor,

le di mi corazón,

mas el Señor, celoso

de sus encantos,

hundiéndome en el llanto

me la llevó?

Es Dios el juez supremo.

No hay quien se le resista.

Ya estoy acostumbrado

su ley a respetar,

pues mi vida deshizo

con sus mandatos

al robarme a mi madre

y a mi novia también.

Dos lágrimas sinceras

derramo en mi partida

por la barra querida

que nunca me olvidó

y al darles, mis amigos,

mi adiós postrero,

les doy con toda mi alma

mi bendición …

Adiós muchachos (Tango) §

Música: Julio César Sanders

Letra: César Vedani

Addio ragazzi,

compagni della mia vita,

amata combriccola di quei tempi.

Tocca a me avviare, intraprendere

la ritirata debbo allontanarmi

dalla mia bella comitiva,

Addio, ragazzi.

Ora me ne vado e mi rassegno …

Contro il destino niente si discute …

Terminarono per me tutti le baldorie,

il mio corpo infermo non resiste più …

Mi vengono in mente

I ricordi di tempi trascorsi,

dei bei momenti

una volta goduti

con i soldi di mia madre

santa vecchietta,

e della mia fidanzatina

che tanto ho adorato …

Sono d’accordo che era piacente

più bella di una dea

e che io, ebro di amore

le ho dato il mio cuore,

ma il Signore, geloso

del suo fascino,

affliggendomi nel pianto

me la tolse.

E’ Dio il giudice supremo.

Non c’è chi gli si oppone.

Ora sono abituato

a rispettare la sua legge.

Poiché la mia vita designò

con i suoi decreti

di togliermi a mia madre

ed anche alla mia fidanzata.

Due lacrime sincere

verseranno al mio partire,

per la amata compagnia

che mai mi mancò

e al darle, amici miei,

gli ultimi miei saluti

li do con tutta la mia anima

e la mia benedizione …

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Alma de loca (Tango) §

Música: Guillermo Cavazza

Letra: Jacinto Font

Milonguera, bullanguera, que la va de alma de loca,

la que con su risa alegre, vibrar hace el cabaret,

la que lleva la alegría en los ojos y en la boca,

la que siempre fue la reina de la farra y del placer.

Todo el mundo te conoce de alocada y jaranera,

todo el mundo dudaría lo que yo puedo jurar:

que te he visto la otra noche

parada ante una vidriera

contemplando a una muñeca con deseos de llorar.

Te pregunté qué tenías y me respondiste: nada…

pero advertí al verte tan turbada

que era tu intento ocultarme la verdad.

La sonrisa que tus labios dibujaban quedó helada

y una imprevista lágrima traidora

como una perla de tus ojos fue a rodar.

Quién creyera, milonguera, vos que siempre te reíste,

y que siempre te burlaste de la pena y del dolor,

ibas a mostrar la hilacha poniéndote seria y triste

ante una pobre muñeca modestita, y sin valor.

Yo te guardaré el secreto, no te aflijas, milonguita,

por mí nunca sabrá nadie

que has dejado de reír,

y no vuelvas a mirar a la pobre muñequita

que te recuerda una vida que ya no puedes vivir.

Ríe siempre, milonguera, bullanguera, casquivana

para qué quieres amargar tu vida

pensando en esas cosas que no pueden ser.

Corre un velo a tu pasado, sé milonga, sé mundana,

para que así los hombres no descubran

tus amarguras, tus tristezas de mujer.

Alma de loca (Tango) §

Música: Guillermo Cavazza

Letra: Jacinto Font

Ballerina di “milonga”, chiassosa, che fa l’anima pazza,

che con le sue risa allegre fa vibrare il cabaret,

che porta l’allegria negli occhi e nella bocca,

che fu sempre la regina della festa e del piacere.

Tutti ti conoscono come avventata e casinista,

tutti dubiterebbero di quello che potrei giurare:

che ti ho visto l’altra notte

incantata davanti ad una vetrina

fissando come una bambola che desidera piangere.

Ti chiesi cosa avevi e mi rispondesti: niente …

Però percepii al vederti tanto turbata

che fosse tuo intento occultarmi la verità.

Il sorriso che le tue labbra disegnavano si gelò

ed una imprevista traditora lacrima

come una perla ruzzolò dai tuoi occhi.

Chi credeva, “milonguera”, tu che sempre ridevi,

e che sempre ti burlavi delle pene e del dolore,

andavi a mostrare lo sconforto rimanendo seria e triste

davanti ad una povera modesta bambola, e senza valore.

Io ti custodirò il segreto, non ti addolorare “milonguita”,

per me nessuno saprà niente

che ha allontanato il tuo ridere,

e non tornerò a guardare la povera bamboletta

che ti ricorda una vita che ora non puoi vivere.

Ridi sempre, intrigante, chiassosa, di facili costumi

sembra che vuoi amareggiare la tua vita

pensando in quelle cose che non ci possono essere.

Passa un velo sul tuo passato, sii intrigante, sii mondana

perché cosi gli uomini non scoprano

le tue amarezze, le tue tristezze di donna.

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Amargura (Tango) §

Música: Carlos Gardel

Letra: Alfredo Le Pera

Me persigue implacable su boca que reía,

acecha mis insomnios ese recuerdo cruel,

mis propios ojos vieron cómo ella le ofrecía

el beso de sus labios rojos como un clavel.

Un viento de locura atravesó mi mente,

deshecho de amargura yo me quise vengar,

mis manos se crisparon, mi pecho las contuvo,

su boca que reía yo no pude matar.

Fue su amor de un día

toda mi fortuna, conté mi alegría

a los campos y a la luna.

Por quererla tanto, por confiar en ella,

hoy hay en mi huella

sólo llanto y mi dolor.

Doliente y abatido, mi vieja herida sangra.

Bebamos otro trago que yo quiero olvidar,

pero estas penas hondas de amor y desengaño

como las yerbas malas son duras de arrancar.

Del fondo de mi copa

su imagen me obsesiona,

es como una condena su risa siempre igual,

coqueta y despiadada su boca me encadena,

se burla, hasta la muerte la ingrata en el cristal.

Amargura (Tango) §

Música: Carlos Gardel

Letra: Alfredo Le Pera

Mi ossessiona implacabile la sua bocca che derideva,

minaccia le mie insonnie quel ricordo crudele,

proprio i miei occhi videro come lei offriva

il bacio delle sue labbra rosse come un garofano,

Un vento di pazzia attraversò la mia mente,

distrutto di amarezza io mi volli vendicare,

le mie mani si contrarrono, il mio petto le trattenne

la sua bocca che sorrideva io non potei uccidere.

Fu il suo amore di un giorno

tutta la mia fortuna, raccontai la mia allegria

ai campi ed alla luna.

Per amarla tanto,per aver fiducia in lei,

oggi c’è nel mio sentiero

solamente pianto ed il mio dolore.

Dolorante ed abbattuto, la mia vecchia ferita sanguina.

Beviamo altro alcol che io voglio dimenticare,

però restano pene profonde di amore e delusione

come le malerbe sono dure da estirpare.

Sul fondo del mio bicchiere

la sua immagine mi ossessiona,

è come una condanna il suo ridere sempre uguale,

civettuola e spietata la sua bocca mi incatena,

si burla, fino alla ingrata morte nel bicchiere.

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Amores de estudiante (Tango) §

Música: Mario Battistella

Letra: Alfredo Le Pera

Hoy un juramento,

mañana una traición,

amores de estudiante

flores de un día son.

En unos labios ardientes

dejar una promesa

apasionadamente.

Quiero calmar los enojos

de aquellos claros ojos

siempre mintiendo amor.

Por un mirar que ruega

perder la quietud.

Mujercitas sonrientes

que juran virtud.

Es una boca loca

la que hoy me provoca.

Hay un collar de amores

en mi juventud.

Fantasmas del pasado,

perfumes de ayer,

que evocaré doliente

plateando mi sien.

Bandadas de recuerdos

de un tiempo querido,

lejano y florido

que no olvidaré.

Hoy un juramento,

mañana una traición,

amores de estudiante

flores de un día son.

Amores de estudiante (Tango) §

Música: Mario Battistella

Letra: Alfredo Le Pera

Oggi un giuramento,

domani un tradimento,

amori da studente

fiori di un solo giorno.

Su alcune labbra ardenti

lasciare una promessa

appassionatamente.

Amo calmare il disgusto

di quegli occhi chiari

sempre mentendo amore.

Per uno sguardo che prega

perdere la pace.

Ragazzette sorridenti

che giurano virtù.

E’ una bocca pazza

quella che oggi mi provoca.

Hai una collana di amori

nella mia gioventù.

Fantasmi del passato,

profumi d’erba,

che evocano dolenti

argentando le mie tempie.

Stormi di ricordi

di un tempo amato,

aleggiano e fioriscono

che non dimenticherò.

Oggi un giuramento.

domani una tradizione,

amori di studenti

fiori di un solo giorno.

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Arrabal amargo (Tango) §

Música: Carlos Gardel

Letra: Alfredo Le Pera

Arrabal amargo metido

en mi vida,

como la condena de una maldición.

Tus sombras torturan mis horas sin sueño,

tu noche se encierra

en mi corazón.

Con ella a mi lado no vi tus tristezas,

tu barro y miserias,

ella era mi luz.

Y ahora, vencido, arrastro mi alma,

clavao a tus calles igual que una cruz.

Rinconcito arrabalero,

con el toldo de estrellas

de tu patio que quiero.

Todo, todo se ilumina,

cuando ella vuelve a verte

y mis viejas madreselvas

están en flor para quererte.

Como una nube que pasa

mis ensueños se van,

se van, no vuelven más.

A nadie digas que

ya no me quieres.

Si a mí me preguntan diré que vendrás.

Y así cuando vuelvas,

mi almita, te juro,

los ojos extraños

no se asombrarán.

Verás cómo todo te esperaba ansioso:

mi blanca casita

y el lindo rosal…

Y cómo de nuevo alivia sus penas

vestido de fiesta mi viejo arrabal.

Arrabal amargo (Tango) §

Música: Carlos Gardel

Letra: Alfredo Le Pera

Triste sobborgo ingombro

nella mia vita,

come la condanna di una maledizione.

Le tue ombre torturano le mie ore senza

sonno, la tua notte

si imprigiona nel mio cuore.

Con lei al mio fianco non vedevo le tue

tristezze, il fango e le tue miserie,

lei era la mia luce

E adesso sconfitto trascino la mia anima

Inchiodato alle tue vie come ad una croce.

Angoletto di periferia,

con una volta di stelle

del tuo cortile che amo.

Tutto, tutto s’illumina,

quando torna la primavera

ed il mio vecchio caprifoglio

è in fiore per vederti.

Come una nube che passa

i miei sogni se ne vanno,

se ne vanno, non tornano più.

Non dire a nessuno

che adesso non mi vuoi.

Se lo chiedono a me dirò che verrai.

E così quando torni,

mia piccola anima, te lo giuro,

gli occhi estranei

non si sorprenderanno.

Vedrai come tutto ti sembrava impaziente:

la mia bianca casetta

ed il grazioso rosaio …

E come allevia nuovamente le sue pene

vestito della festa il mio vecchio sobborgo.

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Así es el tango (Tango) §

Música: Edgardo Donato

Letra: Homero Manzi

Así es el tango, sabés, de ayer y de hoy, requiebro y pena de amor. Si no entendés, escuchá lo que te digo, que los barrios son testigos de que cuento la verdad. Es el chiflar de la patota procaz, junto al buzón rojo de mala intención. Y el rezongar del muchacho que abombao de amor, se vio desalojao por un cartón. El amor del rancho o del chalet, en su son renueva el kerosén. Y hay en su vaivén cargante y compadrón sol de corralón y luna de almacén.

Hay también tristeza de arrabal, y rencor de horario y de jornal. Desazón de llorar lo que fue y mirar lo que llegó sin poderlo comprender.

Así es el tango, sabés, y mucho más. Mosaico sentimental de mi ciudad. Compadrón en los Donjuanes, perfumao en los zaguanes y en las malas rezongón. En el llorar, garganta de bandoneón. En el bailar taquito repicador. Ya lo sabés: eso es todo lo que expresa y más el tago embarullao de mi ciudad.

Así es el tango (Tango) §

Música: Edgardo Donato

Letra: Homero Manzi

Sapete, così è il tango di ieri e di oggi, lusinga e pena d’amore. Se non te ne intendi, ascolta ciò che ti dico, che i quartieri periferici sono testimoni che ti racconto la verità. E’ il burlare dei teppisti spudorati insieme al cullatone arrossito per le cattive intenzioni. Ed il borbottare del giovanotto che ubriacato di amore, se avviò sconsolato come uno stupido. L’amore della povera casa o della villa, nella sua canzone rinnova lo spirito. Ed ha nel suo viavai scherzoso e prepotente il sole dei grandi cortili e la luna dei magazzini.

Ha pure la tristezza del sobborgo, ed il rancore della paga giornaliera. Ansia di piangere il passato e guardare al futuro senza poterlo capire.

Così è il tango, sapete, e molto più. Giovane donna sentimentale della mia città. Prepotente nei dongiovanni, delicato nelle anticamere e nei disaccordi. Il piangere, nella gola del bandoneón. Nel ballare il festivo rumore dei tacchi . Adesso lo sapete: questo e più di quello che è stato detto è il tango scombinato della mia città.

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Bailarín compadrito (Tango) *

Música y Letra : Miguel Bucino

Vestido como un dandy, peinado a la gomina

Y dueño de una mina, más linda que una flor,

Bailás en la milonga con aires de importancia

Luciendo tu elegancia y haciendo exhibición.

Cualquiera iba a decirte che, reo de otros días

Que un día llegarías a rey del cabaret,

Que pa´ enseñar tus cortes pondrías academia

Al taura siempre premia, la suerte que es mujer.

Bailarín compadrito...

Que floreaste tus cortes primero,

En el viejo bailongo orillero

De Barracas al sur.

Bailarín compadrito...

Que quisiste probar otra vida,

Y a lucir tu famosa “corrida”

Te viniste al Maipú...

¡Araca!... cuando a veces, oís La Cumparsita

Yo sé cómo palpita tu cuore, al recordar,

Que un día lo bailaste,

de “lengue” y sin un mango

Y ahora el mismo tango, bailás hecho un bacán.

Pero algo vos darías, por ser por un cachito

El mismo compadrito del tiempo que se fue.

Pues cansa tanta gloria y un poco triste y viejo

Te ves en el espejo, del viejo cabaret.

Bailarín compadrito (Tango) *

Música y Letra : Miguel Bucino

Vestito come un dandy, pettinato con la gommina

e padrone di una tipa, più bella di un fiore,

balli nella milonga con aria d’importanza,

mostrando la tua eleganza e facendo spettacolo.

Chiunque ti diceva, ”che”, delinquente di altri tempi,

che un giorno saresti arrivato ad essere il re del cabaret,

che per mostrare il tuo passo avresti aperto un’accademia

la fortuna, che è donna, premia sempre gli audaci.

Ballerino compadrito,

che hai ostentato i tuoi passi per primo,

nel la vecchia balera del sobborgo

al sud di Barracas.

Bailarin compadrito,

che hai voluto provare un’altra vita

ed esibendo il tuo famoso passo “corrida”

sei venuto al Maipù

Attento! Quando a volte senti la Cumparcita

io so come palpita il tuo cuore nel ricordare

che un giorno lo hai ballato

con il ”fazzoletto da collo” e senza un soldo

e ora che sei ricco balli lo stesso tango

Però daresti qualsiasi cosa per essere, per un momento,

lo stesso compadrito del tempo che se ne andò.

Ma tanta gloria stanca e un po’ triste e vecchio

ti vedi nello specchio del vecchio cabaret.

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Baldosa floja (Milonga) *

Música: Julio Bocazzi y Florindo Sassone

Letra: Dante Gilardoni

Yo llevo el baile en la sangre

y cumplo con mi destino,

mi vida está en la milonga

y he de seguir por ese camino.

No soy constante en amores

por eso tan solo estoy,

mi carta me la he jugado

y si he perdido...pago y me voy.

Rebelde soy para el lazo

ni sus cadenas me echó el amor,

yo soy gorrión viajero

y el mundo entero fue mi ambición.

Igual que baldosa floja

salpico si alguien me pone el pie,

No se querer, mi amor se fue,

yo iré, bailando

mientras las tabas me den con que.

Si a veces alguna pena

me llega a mojar los ojos

y encuentro que del olvido

se me aparecen sus labio rojos,

me afirmo el chambergo claro

y rajo pa' el cabaré,

mi vida está en la milonga

y sé que bailándola...moriré

Igual que baldosa floja

salpico si alguien me pone el pie,

no se querer, mi amor se fue,

yo iré, bailando

mientras las tabas me den con que.

Igual que baldosa floja

salpico si alguien me pone el pie,

no se querer, mi amor se fue,

yo iré, bailando

mientras las tabas me den con que.

Baldosa floja (Milonga) *

Música: Julio Bocazzi y Florindo Sassone

Letra: Dante Gilardoni

Ho il ballo nel sangue,

e seguo il mio destino,

la mia vita è nella milonga

e devo continuare per questa strada

Non sono costante in amore,

per questo sono così solo,

la mia carta me la sono giocata

e se ho perso, pago e me ne vado.

Sono ribelle alle unioni ( al laccio)

nemmeno le sue catene “sono riuscite a scoraggiarmi”

sono un passero viaggiatore

e il mondo intero è stato la mia ambizione.

Come una mattonella instabile

schizzo se qualcuno mi fa lo sgambetto,

Non so voler bene, il mio amore se ne andò,

io andrò ballando

mentre il gioco degli aliossi mi darà la possibilità

Se a volte qualche dolore

arriva a bagnarmi gli occhi

ed emergono dall’oblio

quelle labbra sempre così rosse,

mi assicuro un cappello chiaro

e prendo la strada per il cabaret,

la mia vita è una milonga

e so che morirò ballando.

Come una mattonella instabile

schizzo se qualcuno mi fa lo sgambetto

il mio amore se ne andò,

io andrò ballando

mentre il gioco degli aliossi mi darà la possibilità.

Come una mattonella instabile

schizzo se qualcuno mi fa lo sgambetto

il mio amore se ne andò,

io andrò ballando

mentre il gioco degli aliossi mi darà la possibilità.

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16

Bandoneón arrabalero (Tango) *

Música: Bianco Bachicha

Letra: Pascual Contursi

Bandoneón arrabalero

viejo fueye desinflado,

te encontré como un pebete

que la madre abandonò

en la puerta de un convento,

sin revoque en las parendes,

a la luz de un farolito

que de noche te alumbrò

Bandoneón

porque ves que estoy triste

y cantar ya no puedo,

vos sabés que yo llevo

en el alma marcao un dolor.

Te llevé para mi pieza

te acuné en mi pecho frío,

yo también abandonado

me encontraba en el bulìn.

Has querido consolarme

con tu voz enronquecida

y tus notas doloridas

aumentò mi berretín.

Bandoneón arrabalero (Tango) *

Música: Bianco Bachicha

Letra: Pascual Contursi

Bandoneon di borgata

vecchio mantice sfiatato,

ti ho trovato come un bimbo

che la madre abbandonò,

sulla porta di un convento,

senza intonaco sui muri,

alla luce di un lampione

che di notte ti illuminò.

Bandoneón

tu vedi perchè son triste

e cantare ora non posso,

tu sai che porto nell’anima

marchiato un gran dolore.

Ti ho portato nella mia stanza

ti ho cullato senza amore,

io pure abbandonato

insieme a te nel mio ritrovo.

Hai voluto consolarmi

con la tua voce roca

e le tue note indolenzite

aumentando la mia angoscia.

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17

Barrio pobre (Tango) §

Música: Vicente Belvedere

Letra: Francisco García Jiménez

En este barrio que es reliquia del pasado,

por esta calle, tan humilde tuve ayer,

detrás de aquella

ventanita que han cerrado,

la clavelina perfumada de un querer…

Aquellas fiestas que en tus patios

celebraban

algún suceso venturoso del lugar,

con mi guitarra entre la rueda me contaban

y en versos tiernos entonaba mi cantar…

Barrio… de mis sueños más ardientes,

pobre…cual las ropas de tus gentes.

Para mí guardabas toda la riqueza

y lloviznaba la tristeza

cuando te di mi último adiós…

¡Barrio… barrio pobre,

estoy contigo!…

¡Vuelvo a cantarte, viejo amigo!

Perdoná los desencantos de mi canto,

pues desde entonces, lloré tanto,

que se ha quebrado ya mi voz…

Por esta calle iba en pálidas auroras

con paso firme a la jornada de labor;

cordial y simple era la ronda de mis horas;

amor de madre, amor de novia …

¡siempre amor!

Por esta calle en una noche huraña y fría

salí del mundo bueno y puro del ayer,

doblé la esquina sin pensar

lo que perdía,

me fui sin rumbo, para nunca

más volver…

Barrio pobre (Tango) §

Música: Vicente Belvedere

Letra: Francisco García Jiménez

In questo quartiere che è una reliquia del

passato, per questa strada, così umile ho

avuto ieri, dietro quella

finestra che hanno chiuso,

il garofano profumato di un amore …

Quelle feste che facevamo nei vostri cortili

per qualche avvenimento felice del posto,

con la mia chitarra

tra il gruppetto mi inserivo

e in versi teneri intonavo la mia canzone …

Quartiere … dei miei sogni più ardenti,

povero … come il vestiario della tua gente.

Per me hai tenuto tutta la ricchezza

e con la pioggerella scendeva la tristezza

quando ti dissi del mio ultimo addio …

Quartiere … povero quartiere,

resto con te! …

Torno a cantare, vecchio amico!

Perdona lo sconforto del mio canto,

perché da allora, ho pianto così tanto,

che già singhiozza la mia voce …

Per questa strada andavo nella pallida

aurora con passo fermo alla giornata di

lavoro; cordiale e semplice era il turno delle

mie ore; amore materno amore di donna …

sempre amore!

Su questa strada in una cupa e fredda notte

ho lasciato il mondo buono e puro di ieri,

ho girato l'angolo senza pensare

a ciò che avrei perso,

me ne andai senza rumore, per non tornar

mai più …

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18

Beba (Tango) §

Música: Edgardo Donato

Letra: Celedonio Flores

Puso amor, puso fe y fue constante,

y el querer cobarde la engañó;

hoy reniega del amor, y en adelante

cerrará su corazón.

No creerá jamás en juramentos,

para ella se ha muerto la ilusión;

si el amor es maldad y sufrimientos

ya no quiere más amor.

Beba,

cariñoso le decía;

Beba,

yo no vivo sin tu amor…

Y tan bien su cariño fingió

que ella le dio su corazón…

Beba,

y en los ojos la besaba;

Beba,

no me mates la ilusión…

Y ella ingenua se entregaba

encantada de su amor…

Como él, otros muchos la engañaron,

cada vez que buscaba en el querer

el encanto que todos le negaron

a su alma de mujer.

Hoy, perdida la fe, lleva en los ojos,

el misterio insondable de su mal;

es como esos crepúsculos tan tristes

de las tardes de arrabal.

Beba (Tango) §

Música: Edgardo Donato

Letra: Celedonio Flores

Ebbe amore, ebbe fede e fu durevole,

e il volere vigliacco la ingannò;

ora rinnega (rinuncia) all’amore e in futuro

chiuderà il suo cuore.

Mai non crederà nei giuramenti,

per lei si è uccisa l’illusione,

se l'amore è cattiveria e sofferenze

non vuole più l’amore,

Brinda,

affettuoso gli disse;

Brinda,

io non vivo senza il tuo amore …

E così bene finse il suo affetto

che lei gli diede il suo cuore …

Brinda,

mentre sugli occhi la baciava;

Brinda,

non mi uccidere l'illusione …

E lei ingenua si abbandonava

incantata dal suo amore …

Come lui, molti altri la ingannarono,

ogni volta che cercava in lui l’amore

quell’incanto che tutti negarono

alla sua anima di donna.

Oggi, persa la fede, porta negli occhi,

il mistero impenetrabile del suo male;

sono come quei tanto tristi crepuscoli

delle sere del sobborgo di periferia.

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19

Cada dia te extraño mas (Tango) *

Música: Armando Pontier

Letra: Carlos Bahr

He querido borrarte de mi vida

y en cada pensamiento te encuentro cada día.

He querido callar mis sentimientos

mostrando indiferencia, limando tu recuerdo.

He tratado de ahogar, con firme anhelo,

el grito de este amor que es mi secreto

y esta noche, quebrando mis empeños,

ha roto mi silencio la voz del corazón.

Cada día te quiero más

y en mi afán te nombro

cada día te extraño más, a pesar de todo.

Cada día que pasa con cruel insistencia

tu imagen se agranda,

se agranda y se aleja.

Y sé que es muy tarde ya,

que he quedado solo,

solo a solas con mi propio error...

y te extraño más.

Y sé que es muy tarde ya,

que he quedado solo,

solo a solas con mi propio error...

y te extraño más.

Cada dia te extraño mas (Tango) *

Música: Armando Pontier

Letra: Carlos Bahr

Ho voluto cancellarti dalla mia vita

ed in ogni pensiero ti trovo ogni giorno.

Ho voluto reprimere I miei sentimenti

mostrando indifferenza, offuscando il tuo ricordo.

Ho tentato di soffocare, con fermo anelito,

il grido di questo amore che è il mio segreto

e questa notte, rompendo la mia dedizione

ha rotto il mio silenzio la voce del cuore.

Ogni giorno ti amo sempre più

e nel mio affanno ti chiamo.

Ogni giorno ti amo sempre più, al di là di tutto

Ogni giorno che passa con crudele insistenza,

la tua immagine si ingrandisce,

si ingrandisce e si allontana.

So che ormai è già tardi,

e che sono rimasto da solo.

Da solo con il mio errore…

e ti rimpiango sempre di più.

So che ormai è già tardi,

e che sono rimasto da solo.

Da solo con il mio errore…

e ti rimpiango sempre di più.

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20

Café La Humedad (Tango) *

Música y Letra: Cacho Castaña

Humedad...

Llovizna y frío...

Mi aliento empaña

el vidrio azul del viejo bar.

No me pregunten si hace mucho que la espero:

un café que ya está frío y hace varios ceniceros.

Aunque sé que nunca llega

siempre que llueve voy corriendo hasta el café,

y sólo cuento con la compañía de un gato

que al cordón de mi zapato lo destroza con placer.

Café La Humedad, billar y reunión...

Sábado con trampas... ¡Qué linda función!

Yo solamente necesito agradecerte

la enseñanza de tus noches

que me alejan de la muerte.

Café La Humedad, billar y reunión...

Sábado con trampas. ¡Qué linda función!

Yo simplemente te agradezco las poesías

que la escuela de tus noches

le enseñaron a mis días.

Soledad de soltería... Son treinta

abriles ya cansados de soñar.

Por eso vuelvo hasta la esquina del boliche

a buscar la barra eterna de Gaona y Boyacá.

¡Ya son pocos los que quedan!

Vamos, muchachos, esta noche a recordar

una por una las hazañas de otros tiempos

y el recuerdo del boliche que llamamos

La Humedad.

Café La Humedad (Tango) *

Música y Letra: Cacho Castaña

Umidità...

Pioviggina è freddo...

Mio alito appanna

il vetro azzurro del vecchio bar.

No mi domandate se da molto che la aspetto:

un caffè che già è freddo e parecchi portacenere.

Nonostante so che mai arriverà

sempre che piove vado di corsa fino al bar,

e conto soltanto con la compagnia di un gatto

che il laccio della mia scarpa rompe con piacere.

Café La Humedad, biliardo e riunione...

Sabato barando... Che bel spettacolo!

Io ho bisogno soltanto di ringraziarti

l'insegnamento delle tue sere

che mi allontanano dalla morte.

Café La Humedad, biliardo e riunione...

Sabato barando... Che bel spettacolo!

Io semplicemente ti ringrazio le poesie

che la scuola delle tue sere

insegnarono a miei giorni.

Solitudine da celibe... Sono trenta

aprili già stanchi di sognare.

Per questo torno fino alla esquina del bar

a cercare l'eterna comitiva di Gaona e Boyacá.

Già sono pochi i rimasti!

Andiamo ragazzi, questa sera a ricordare

una per una le avventure di altri tempi

e il ricordo del bar che chiamiamo

La Humedad

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21

Caminito (Tango) §

Música: Juan de Dios Filiberto

Letra: Gabino Coria Peñaloza

Caminito que el tiempo ha borrado,

que juntos un día nos viste pasar,

he venido por última vez

he venido a contarte mi mal.

Caminito que entonces estabas

bordado de trébol y juncos en flor,

una sombra ya pronto serás

una sombra lo mismo que yo.

Desde que se fué triste vivo yo,

caminito amigo yo tambien me voy.

Desde que se fué nunca más volvió,

seguiré sus pasos, caminito, adiós.

Caminito cubierto de cardos,

la mano del tiempo tu huella borró.

Yo a tu lado quisiera caer

y que el tiempo nos mate a los dos.

Caminito que todas las tardes

feliz recorría cantando mi amor,

No le digas si vuelve a pasar

que mi llanto tu huella regó.

Desde que se fue,

triste vivo yo caminito amigo,

yo también me voy.

Desde que se fue nunca mas volvio’.

Seguiré sus pasos, caminito, adios.

Caminito (Tango) §

Música: Juan de Dios Filiberto

Letra: Gabino Coria Peñaloza

Sentiero che il tempo ha cancellato

e che insieme un giorno ci vide passare,

sono venuto per l’ultima volta,

sono venuto a raccontarti il mio dolore.

Sentiero che da allora sei rimasto

bordato di trifoglio e giunchi in fiore,

un’ombra gia presto sarai

un’ombra lo stesso che me.

Da quando se ne andò io vivo triste,

sentiero amico io pure me ne vado.

Da quando se ne andò mai più tornò.

Seguirò i suoi passi, sentiero, addio.

Sentiero che tutte le sere

percorrevo felice cantando il mio amore,

non dirle se torna a passare

che il mio pianto la tua traccia bagnò.

Sentiero coperto di cardi,

la mano del tempo la tua traccia cancellò.

Io sul tuo bordo vorrei cadere

e che il tempo ci faccia entrambi morir.

Da quando se ne andò

io vivo triste, sentiero amico,

anch’io me ne vado.

Da quando se ne andò mai più tornò.

Seguirò i suoi passi, sentiero, addio.

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22

Cascabelito (Tango) *

Música: José Bohr

Letra: Juan Andrés Caruso

Entre la loca alegría

volvamos a darnos cita

misteriosa mascarita

de aquel loco Carnaval.

Donde estás Cascabelito,

mascarita pizpireta,

tan bonita y tan coqueta

con tu risa de cristal.

Cascabel, Cascabelito;

ríe, ríe y no llores

que tu risa juvenil

tenga perfumes de tus amores.

Cascabel, Cascabelito;

ríe, no tengas cuidado

que aunque no estoy a tu lado

te llevo en mi corazón.

Mascarita misteriosa,

por tener mi alma suspensa

me ofreciste en recompensa

tu boca como un clavel.

Cascabel, Cascabelito;

ríe, ríe y no llores

que tu risa juvenil

tenga perfumes de tus amores.

Cascabel, Cascabelito;

ríe, no tengas cuidado

que aunque no estoy a tu lado

te llevo en mi corazón.

Cascabelito (Tango) *

Música: José Bohr

Letra: Juan Andrés Caruso

Tra la pazza allegria

incontriamoci di nuovo

misteriosa maschera

di quello pazzo Carnevale.

Dove stai Cascabelito,

maschera pizpireta,

tanto bella e tanto civettuola

con la tua risata di vetro.

Sonaglio, Cascabelito;

ride, ride e non piange

che la tua risata giovanile

abbia profumi dei tuoi amori.

Sonaglio, Cascabelito;

ride, non fa attenzione

che benché non stia al tuo fianco

ti porto nel mio cuore.

Maschera misteriosa,

per avere la mia anima sospesa

mi offristi in ricompensa

la tua bocca come un garofano.

Sonaglio, Cascabelito;

ride, ride e non piange

che la tua risata giovanile

abbia profumi dei tuoi amori.

Sonaglio, Cascabelito;

ride, non fa attenzione

che benché non stia al tuo fianco

ti porto nel mio cuore.

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23

Che, Bartolo (Tango) §

Música: Rodolfo Sciammarella

Letra: Enrique Cadicamo

Gran vivillo de aspamento, malandrín de meta y ponga atajate este ponchazo que te voy a sacudir, no es que quiera deschavarte por cantar una milonga si no porque con tus brillos vos no me vas a engrupir. Che, bacán de rango mishio, te diré que algo me alegra, relojearte entre la mersa que la va de Tabarís. A vos te llaman los giles el marqués de Boccanegra como a mi me baten "Chorro", "herrero" o "El perdiz".

Che, Bartolo… batí si te has vuelto colo pa' quererte disfrazar. Boccanegra… hay que ver cuál es la suegra que a vos te podrá aguantar. Vos de negro, tenés sólo tu prontuario que no sé cómo escondés. Che, Bartolo… como reo yo te pido que dejés el apellido de aquel noble genovés.

Si el monóculo insolente te da un aire bacanejo y ese empilche tan debute te barniza de marqués, no la va del mismo modo el curdela de tu viejo que entre gente de boliche va arrastrando su vejez. Yo no sé con qué ganzúa has abierto ese agujero que los reos de mi rango le llamamos "sociedad", pa' mi que te equivocaste, la de "negros candomberos" es la socieda' indicada donde podés alternar.

Che, Bartolo (Tango) §

Música: Rodolfo Sciammarella

Letra: Enrique Cadicamo

Gran viveur di ostentazione, malandrino di “dai e prendi” para questo colpo di poncho che ti vado a scuotere, non è che voglio confessarti per cantare una milonga se no perché con i tuoi splendori tu non mi vai ad abbindolare. Ehi, misero protettore, ti dirò che altro mi rallegra, spiarti tra le cose volgari che trovi da “Tabaris”. E i pirla ti chiamano il marchese di Boccanegra come a me danno del "ladro", "vile" o del “sciupa femmine”

Ehi, Bartolo … colpirti se ti sei girato è per poterti camuffare. Boccanegra … bisogna vedere quale è la suocera che ti potrà sopportare. Tu di nero, hai solo le “generalità alla Polizia” che non sai come nascondere. Ehi, Bartolo … come mascalzone io ti chiedo di lasciare il sopranome di quel nobile genovese.

Se il monocolo insolente ti da un’aria da riccone e quell’abito eccellente tanto costoso ti vernicia da marchese, non è uguale per l’ubriacone del tuo vecchio che tra la gente della bettola vive miseramente la sua vecchiaia. Io non so con quale grimaldello hanno aperto quella serratura che i mascalzoni del mio calibro chiamano “associazione mafiosa”, e perché non mi equivocasti, quella dei "negri candomberos" è la società 'indicata come possibile alternativa.

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24

Chiqué (Tango) §

Música y Letra: Ricardo Luis Brignolo

Ya me estoy poniendo mal de verte

asícon las pilchas tan de bute

y ese berretín que un gil de mucho vento

te compró para tenerte a su lado.

Si supiera que mañana te fugás para la

vieja querencia,

aquel bulín donde los viejos recuerdos

y alegrías que vivistes te hicieron tan feliz.

Recuerdo que eras más linda

que una guinda

y un pelpa de cien,

y venías paseando tarde a tarde

con una piel de zorro y un encantador

vaivén…

Y la barra de muchachitos

te acechaba por doquier…

Te batían muchas cosas

que te dije yo también.

Y hoy que el tiempo aquel ya se ha fugado

y sin grupo te amaré,

porque manyo como te has portado

y conmigo nunca empleastes un chiqué.

Es por eso que te he respondido en todas

las rachas de la vida…

Mi encantito, mi piba querida, soy de línea,

soy de línea yo también.

Chiqué (Tango) §

Música y Letra: Ricardo Luis Brignolo

Ora mi sta venendo mal di schiena

nonostante la biancheria di alta qualità

che per capriccio un pirla con molto denaro

ti comprò per tenerti al suo fianco.

Si suppone che domani te ne andrai dai

vecchi affetti,

da quell’alcova da dove i vecchi ricordi

e le gioie che vivesti ti resero tanto felice.

Ricordo che eri tanto graziosa

come una cigliegina

e una moneta da cento, e venivi

passeggiando dal pomeriggio alla sera

con una pelliccia di volpe in un incantevole

viavai …

E la combricola di ragazzini

ti braccavano ovunque …

Ti confidavano molte cose

che io pure ti dissi.

E oggi che quel tempo se ne è gia andato e

senza balle ti amerò,

perchè capisco come ti sei comportata

e con me mai utilizzasti un sostituto.

E' per ciò eccoti corrisposto in tutti i

momenti della vita …

Mi incantai, mia cara ragazza, sono in fila,

sono in fila io pure.

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25

Chola (Tango) §

Música: Antonio Polito

Letra: Enrique Maroni

Ha muerto ya mi amor,

la fe perdida está,

sin nada te quedaste

¡pobre corazón!

Tu nombre para mí no tiene ya

ventura ni alegría,

ni sombra de ilusión.

La vida te brindé, la vida y mucho más,

y como te has burlado

de mi hondo querer,

por qué serás así, decí por qué

te fuiste de mi lado

si tanto yo te amé.

Chola…

hasta las sombras

me susurran al pasar,

tu dulce nombre

grato para mi alma,

que siempre recordará

llena de encanto.

Chola…

llena de dichas,

aquella noche feliz,

que me juraste

siempre quererme tanto,

que sin mí nunca jamás

podrías vivir.

El tiempo pasará y de nosotros dos

apenas un recuerdo en el mundo habrá.

Tú fuiste para mí igual que Dios

y yo nunca fui nada, mi vida, para vos.

Pero si un día al fin llegaras a alcanzar

la realidad que sueñas tan solo tu ilusión,

no olvides de que yo todo te di,

no olvides que te quise

con todo el corazón.

Chola (Tango) §

Música: Antonio Polito

Letra: Enrique Maroni

Già è morto il mio amore,

la fede si è persa.

rimanesti senza niente,

povero cuore mio!

Ora, il tuo nome per me non ha più ne

felicità ne gioia,

ne l’ombra dell'illusione.

La vita ti offrii, la vita e molto più,

e tanto quanto ti sei

burlata del mio amore profondo, perché

andò così, dimmi perché

fuggisti da me

se tanto io ti ho amato.

Anima mia …

anche le ombre

mi sussurrano passando

il tuo dolce nome

gradito alla mia anima,

che sempre la ricorderà

piena di fascino...

Amore mio …

piena di felicità,

quella notte lieta,

che mi giurasti

di amarmi sempre tanto,

che senza di me giammai

potresti vivere.

Il tempo passerà e di noialtri due

il mondo avrà appena un ricordo.

Tu fosti per me uguale a Dio

mentre io non fui niente nella vita, per te.

Ma se un giorno in fine giungerò a capire

la realtà che sognai fu solamente tanta

passione, non dimenticare che ti ho dato

tutto, non dimenticare che ti ho amato

con tutto il cuore.

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26

Cicatrices (Tango) §

Música: Adolfo Rafael Avilés

Letra: Enrique Maroni

Cicatrices incurables de una herida

que me ha causado la vida

en su triste batallar.

Cicatrices

que ya no se cierran nunca

porque llevan siempre trunca

la esperanza de curar.

La quería eternamente

pero ella fue perjura

y llenó de honda amargura

y de pena mi ilusión.

Y es por eso que ahora vivo

siempre a golpes con la suerte

y sólo quiero la muerte

para mi angustiado

y pobre corazón.

En la cara también

luzco con orgullo

un recuerdo que es muy tuyo

y que llevo por mi mal.

Un recuerdo

que me hicieron en tu nombre

cuando yo jugué como hombre

con la vida del rival.

Cicatrices imborrables

de un tormentoso pasado

que la suerte me ha brindado

y que nunca perderé.

Cicatrices de mi vida

que, aunque no tienen encanto,

yo las quiero tanto y tanto

que jamás, jamás ya nunca olvidaré.

Cicatrices (Tango) §

Música: Adolfo Rafael Avilés

Letra: Enrique Maroni

Cicatrici incurabili di una ferita

che mi ha dato la vita

nel suo triste lottare.

Cicatrici

Che non si chiudono mai

perché portano sempre recisa

la speranza di curarle.

L’avrei amata eternamente

però lei fu spergiura

e riempì di profonda tristezza

e di dolore la mia illusione.

Ed è per ciò che ora vivo

sempre in lotta con il destino

e solo voglio la morte

per i mio angosciato

e povero cuore.

Sulla faccia qualche

affinità con l'orgoglio

un ricordo che è proprio tuo

e che porto per il mio dolore.

Un ricordo

che mi dettero in tuo nome

quando io giocai come marito

con la vita del rivale.

Cicatrici indelebili

di un tormentoso passato

che la sorte mi ha offerto

e che mai perderò.

Cicatrici della mia vita

che, nonostante non hanno attrattiva,

io le amo così tanto

che giammai, mai più dimenticherò.

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27

Comme il faut (Tango) §

Música: Eduardo Arolas

Letra: Gabriel Clausi

Una, farol y canción,

dulce emoción del ayer

fue en París, donde viví tu amor.

Tango, Champagne, corazón,

noche de amor

que no está, en mi sueño vivirá…

Es como debe ser, con ilusión viví

las alegrías y las tristezas;

en esa noche fue que yo sentí por vos

una esperanza en mi corazón.

Es como debe ser en la pasión de ley,

tus ojos negros y tu belleza.

Siempre serás mi amor en bello amanecer

para mi vida, dulce ilusión.

En este tango

te cuento mi tristeza,

dolor y llanto que dejo en esta pieza.

Quiero que oigas mi canción

hecha de luna y de farol

y que tu amor, mujer,

vuelva hacia mí.

Comme il faut (Tango) §

Música: Eduardo Arolas

Letra: Gabriel Clausi

Una, lanterna e la canzone,

dolce emozione di ieri

fu a Parigi, in cui ho vissuto il tuo amore.

Tango, champagne, cuore,

notte d'amore

che questa non, vivrà nel mio sogno …

E’ come dove essere, vissuta con illusione

le gioie ed i dolori;

in quella notte fu che io sentii per te

una speranza nel mio cuore.

E’come dove essere nella passione di norma,

i tuoi occhi neri e la tua bellezza.

Sarai sempre il mio amore nella bellissima alba

per la mia vita, dolce illusione…

In questo tango

ti racconto la mia tristezza,

il dolore ed il pianto che lascio in questa stanza.

Voglio che tu ascolti la mia canzone

fatta di luna e di lanterna

e che il tuo amore, donna,

ritorni ad essere mio.

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28

Coqueta (Tango) §

Música: Pedro Laurenz

Letra: Manuel Meaños

Por más que mires tan provocativa,

tu mirada ardiente

no me cautiva;

y sé que al verme tan indiferente

tu pasión se aviva,

con calor vehemente.

Quiero que sepa que jamás mi boca,

que me provoca,

besará la tuya

ni que siquiera

por lástima que fuera,

nunca te daré mi querer.

¡Coqueta!

que ante tus ojos,

se te rinden conquistados,

por tus antojos,

los ensueños más preciados

de quien pensando que eres pura,

busca tu ternura.

¡Mujer coqueta!

Vives ansiando

que tu pobre vida inquieta

siga engañando,

sin notar que está sangrando

junto a tus pies, con su ilusión,

un corazón.

Pobre de mí si en tu querer creyera

y al soñarte mía,

yo te quisiera.

¡Qué dicha intensa junto a ti tendría!

¡La feliz quimera

de mi fantasía!

Pero tu engaño pronto cambiaría

mi feliz anhelo,

en desconsuelo.

Después… tu olvido;

mi sueño destruido

y en el corazón, un dolor.

Coqueta (Tango) §

Música: Pedro Laurenz

Letra: Manuel Meaños

Più che lo sguardo tanto provocante,

la tua occhiata ardente non mi cattura;

e che al vedermi tanto indifferente

la tua passione si ravviva,

con imbarazzo prorompente.

Voglio che tu sappia che

giammai la mia bocca,

che mi provoca,

bacerà la tua

ne per compassione

ne se vorrei comunque

non ti darò il mio amore.

Vanitosa!

che davanti ai tuoi occhi,

ti si arrendono conquistati,

per i tuoi capricci,

i sogni più cari

di quando pensando che eri pura,

cerchi la tua tenerezza.

Donna vanitosa!

Vivi desiderando

che la tua vita povera e inquieta

segua ingannando,

senza accorgersi che sta sanguinando

proprio ai tuoi piedi, con la sua illusione,

un cuore.

Povero me se in te vorrei credere

e al sognarti mia,

io ti amerei.

Che felicità intensa proprio a te darei!

La felice chimera

della mia fantasia!

Però il tuo inganno presto cambierebbe

il mio felice desiderio,

in sconforto.

Oltre … la tua dimenticanza;

il mio sogno distrutto

e nel cuore, un dolore.

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29

Corrientes y Esmeralda (Tango) §

Música: Francisco Pracanico

Letra: Celedonio Esteban Flores

Amainaron guapos junto a tus ochavas

cuando un cajetilla los calzo de cross

y te dieron lustre las patotas bravas

alla por el año …

novecientos dos …

De Esmeralda al norte, del lao de Retiro,

franchutas papusas caen en la oración

a ligarse un viaje, si se pone a tiro,

gambetendo el lente que tira el boton.

En tu esquina un dia, Milonguita,

aquella papirusa criolla que Linnig mento,

llevando un atado de ropa plebeya

al hombre tragedia,

tal vez encontro…

Tu glosa en poemas Carlos De La Púa

y el pobre Contursi,

fue tu amigo fiel…

En tu esquina rea,

cualquier cacatua sueña

con la pinta de Carlos Gardel.

Esquina porteña, este milonguero te ofrece

su afecto más hondo y cordial.

Cuando con la vida, este cero a cero te

prometo

el verso más rante y canero para hacer el

tango, que te haga inmortal.

Corrientes y Esmeralda (Tango) §

Música: Francisco Pracanico

Letra: Celedonio Esteban Flores

Si calmarono gli spacconi proprio agli angoli

dei tuoi edifici quando un bellimbusto

elegante li riempi di pugni e fecero parlare

di te le bande di teppisti, intorno all'anno …

Novecento due …

Al nord di Esmeralda, dal lato di Retiro,

bamboline francesi si mettono all'opera

per rimorchiare un cliente, se passa,

sfuggendo ai controlli della polizia.

Nel tuo angolo, un giorno, Milonguita,

di quella bellezza creola che Linnig rese

famosa, portando un pacchetto di roba

popolare, all'uomo elegante, che qualche

volta incontrò…

Ti commenta nei poemi Carlos de la Púa

e il povero Contursi, che fu

un tuo fedele amico …

Nel tuo angolo reo,

qualsiasi megera sogna

con l’aspetto elegante di Carlo Gardel.

Angolo di Buenos Aires, questo milonghero

ti offre il suo affetto più intenso e cordiale.

Quando con la vita, questo pareggio ti

prometto

il verso più pigro e canoro per fare il tango,

che ti rende immortale.

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30

Cuerpo de alambre (Tango) §

Música y Letra: Angel Villoldo

Yo tengo una percantina

que se llama Nicanora

y da las doce antes de hora

cuando se pone a bailar,

y si le tocan un tango,

de aquellos con fiorituras,

a más cortes y quebraduras

nadie la puede igualar.

En los bailongos de Chile

siempre se lleva la palma,

pues baila con cuerpo y alma

el tango más compadrón.

Las turras estriladoras

al manyarla se cabrean

y entre ellas se secretean

con maliciosa intención.

Es mi china la más pierna

p'al tango criollo con corte;

su cadera es un resorte

y cuando baila, un motor.

Hay que verla cuando marca

el cuatro o la media luna,

con qué lujo lo hace ¡ahijuna!

Es una hembra de mi flor.

Yo también soy medio pierna

pa'l baile de corte criollo,

y si largo todo el rollo

con ella, me sé lucir.

En Chile y Rodriguez Peña

de bailarín tengo fama:

Cuerpo de alambre, me llama

la muchachada gilí.

Cuerpo de alambre (Tango) §

Música y Letra: Angel Villoldo

Ho una “sbarbata”

che si chiama Nicanora

e comincia a ballare

dodici ore prima dell’appuntamento,

e se le suonano un tango,

di quelli con adorni,

con molte “parate” e “pause”

nessuno la può eguagliare.

Nelle balere del sobborgo Chile

è sempre la migliore,

poiché balla con il corpo e l’anima

il tango più prepotente.

Le puttane gelosissime

nel osservarla si arrabbiano

e tra loro confabulano

con maliziosa intenzione.

E’ la mia moretta la più in gamba

per il “tango criollo” con pause;

il suo fianco è una molla

e quando balla, un motore.

Hai da vederla quando esegue

il “cuatro” o il “media luna”,

con che abilità lo fa, ah figlia di una …!

E’ la migliore amante.

Sono anch’io quasi in gamba

per la danza da “cortile creolo”,

e se lungo tutto il ballo

con lei, mi si distingue.

Nei sobborghi Chile e Rodriguez Peña

come ballerino sono famoso:

Il “Tanghero”, mi chiamano

il gruppo di ragazzotti esperti.

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31

De seis a siete (Tango) *

Música y Letra: José Canet

Te conocí en una esquina

allá en el barrio que amaba,

y al presentir que eras mía

dentro del pecho sentía

que el corazón se entregaba.

Al despedirme, tus labios

me repitieron mañana,

y en ese beso que aún arde

quedamos vernos de tarde

y aquella cita cumplí.

De seis a siete

te esperé y no sé

por qué no habrás venido,

yo no sé por qué.

Yo quisiera que comprendas de que soy

un muchacho soñador, que donde voy

dejo el alma aunque la pierda.

Y es por eso que la izquierda

me repica desde hoy.

De seis a siete

te esperé y no sé

por qué no habrás venido,

yo no sé por qué.

Y si pasaran los años

y nunca más te encontrara,

hoy de tu voz muy lejana

que me repite mañana

y con dolor te diré.

De seis a siete

te esperé y no sé

por qué no habrás venido,

yo no sé por qué.

De seis a siete (Tango) *

Música y Letra: José Canet

Ti conobbi in un angolo

là nel quartiere che amavo,

e sentendo che era mia

nel profondo del petto sentivo

che le avevo dato il cuore.

Salutando, le tue labbra

mi ripeterono: domani,

ed in quel bacio che arde ancora

noi andammo via per vederci ancora

e quell'appuntamento arrivò.

Dalle sei fino alle sette

ti aspettai e non so

perché non sei venuta,

io non so perché.

Mi piacerebbe che lei comprendesse che sono

un ragazzo sognatore che dove vado,

lascio l'anima benché la perda.

Ed è per questo motivo che il mio cuore

fa l'eco dietro di me.

Dalle sei fino alle sette

ti aspettai e non so

perché non sei venuta,

io non so perché.

E se passassero gli anni

e mai più ti ritrovassi,

della tua voce molto lontana

che mi ripete: domani,

con dolore ti dirò:

Dalle sei fino alle sette

ti aspettai e non so

perché non sei venuta,

io non so perché.

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32

De vuelta al bulín (Tango) §

Música: José Martínez

Letra: Pascual Contursi

Percanta que arrepentida

de tu juida

has vuelto al bulín,

con todos los despechos

que vos me has hecho, te perdoné…

Cuántas veces contigo

y con mis amigos

me encurdelé,

y en una noche de atorro

en el cotorro no te encontré.

Te busqué por todo el cuarto,

imaginándome, mi vida,

que estuvieras escondida

para darme un alegrón.

Luego vi si del ropero

la ropa ya habías quitado,

y al ver que la habías llevado

lagrimeó mi corazón.

La carta de despedida

que me dejaste al irte,

decia que ibas a unirte

con quien te diera otro amor.

La repasé varias veces

no podía conformarme

de que fueras a amurarme

por otro bacán mejor.

Recuerdo aquellos días

cuando me decías

mirándome:

Mi amor es sincero y puro,

y yo te juro te amaré.

Y que al darte un abrazo

en tus ojazos

lágrimas vi.

Yo no sé, vida mía

cómo has podido engrupirme así.

De vuelta al bulín (Tango) §

Música: José Martínez

Letra: Pascual Contursi

Concubina che pentita

della tua fuga

sei tornata all’alcova,

con tutti i dispetti

che tu mi hai dato, io ti perdonai …

Quante volte con te

e con i miei amici

mi ubriacai,

e in una notte da vagabondo

nella stanza non ti trovai.

Ti cercai dappertutto

immaginandomi, vita mia,

che ti saresti nascosta

per farmi una grande sorpresa.

Dopo aver visto se nel guardaroba

i vestiti avresti già tolto,

e al vedere che li avevi levati

pianse lacrime il mio cuore.

La lettera di addio

che mi lasciasti andandotene ,

diceva che stavi per unirti

con chi ti darà un diverso amore.

La rilessi varie volte

non ho potuto adattarmi

che ti sei disinnamorata di me

per un altro benestante migliore.

Ricordo quei giorni

in cui hai detto

guardandomi:

Il mio amore è sincero e puro,

ed io ti giuro che ti amerò.

E che nell’abbracciarti

nei tuoi grandi occhi

ho visto le lacrime.

Non lo so, vita mia

come hai potuto ingannarmi così.

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Derecho viejo (Tango) §

Música: Eduardo Arolas

Letra: E. Baldesari

Oiga usted compañero… si me quiere escuchar… no crea que soy, amigo, un cuentero; yo quiero confiarle… a usted… compañero, mi inmenso y cruel dolor… Quiero desahogar mis penas… sientese nomás… y pida algún trago si tiene voluntad… y preste atención, que ahí va la crueldad de aquel infiel amor… Usted sabrá que cuando el amor comienza a taconear sentimos en el pecho la dulce tentación; sentimos sed de amar de amar de corazón… Y yo también ame con gran pasión ame con gran delirio y coseche martirios porque un padecer me brindo esa mujer… que fue mi perdición !… Con el alma la quería… y ella se fue… siempre mi única ilusión… pero con otro hombre… como a mi… a su hija abandono !… Esa hijita tan querida… compañero… ayer tarde se murió… pero antes de morir, de este modo ella me hablo… Padre !… Padre! si la llega a encontrar… dele mi perdón y dígale también… que aunque ella nos deje yo siempre la querré… con todo el corazón… Y bésela por mi… Hoy la encontré, compañero… no pude perdonar me fui derecho viejo… y ahí… a esa vaga… en nombre de mi hija… la punta de mi daga… beso su corazón !…

Derecho viejo (Tango) §

Música: Eduardo Arolas

Letra: E. Baldesari

Senti per cortesia amico … se mi vuoi scusare … amico, non credo di essere, un narratore; amico, voglio confidarti … cortesemente … il mio immenso e crudele dolore … Voglio sfogare le mie pene … non più di che si intende … e ordinare qualche sorso da bere se hai voglia … e stai attento a ciò che dico, ci va la crudeltà di quel amore infedele … Saprai che quando l'amore inizia a battere i tacchi sentiamo nel petto la dolce tentazione; sentiamo sete di amare di amare di cuore … Ed anche io ho amato con grande passione ho amato fino alla follia, ed ottenni torture perché un soffrire mi fa brindare a quella donna … che fu la mia rovina! … La amai con l’anima … e lei se ne andò … sempre la mia unica passione … ma con un altro uomo … come me … abbandonò sua figlia! … Quella figliola tanto cara … amico … ieri sera si uccise … però prima di morire, così lei mi ha detto … Padre !… Padre! … se capita di incontrarla … dalle il mio perdono e dille anche … che sebbene lei ci ha lasciato io sempre l’amerò … con tutto il cuore … E baciala per me … Oggi l’ho incontrata, amico … non ho potuto perdonare mi è uscito senza preamboli … e lì … a questa donnaccia …in nome di mia figlia … la punta del mio pugnale … ha baciato il suo cuore! …

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34

Don Brocoli (Tango) §

Música y Letra: Ambrosio Río

Se me ha puesto en la zabeca

por lo que me has chamuyado

que te has emberretinado

con entusiasmo febril,

pero al verte tan milonga

te repito en este instante

que tomés pronto el espiante

porque no soy ningún gil.

Yo soy un camba

que donde quiera

cualquier taquera

me ha de seguir

y si me gusta

le hago un chamuyo.

Así es mi orgullo.

Yo sé vivir.

Decime, ¿quién te ha engrupido?

¿Qué querés con tu elegancia?

¡Si me causás repugnancia!…

¡Pucha!… ¡Qué bronca me da!

Agarra pronto el olivo

porque ya ni quiero verte

o si no andá a esconderte.

Rajá, por favor, rajá.

Me dice toda

la barra fuerte

que tengo suerte

para el amor,

porque las paicas

que yo he tenido

todas han sido

pimpollo en flor.

Don Brocoli (Tango) §

Música y Letra: Ambrosio Río

Mi si è messa nella testa

per quello che mi hanno riferito

che ti sei incapricciata

con entusiasmo febbrile,

ma al vederti così tanto in disordine

ti ripeto in questo istante

che prendo subito il congedo

perché non sono per niente pirla.

Sono un riccone

che dove vuole

qualsiasi donna

mi seguirebbe

e se mi piace

le faccio un filarino

Questo è il mio orgoglio.

Io so come vivere.

Dimmi, chi ti ha abbindolato?

Cosa pretendi con il tuo aspetto?

Se mi provoca disgusto! …

Porca miseria! … Che rabbia mi fa!

Afferra subito il ben servito

perché ora non voglio vederti

o se no vai a nasconderti.

Vattene, per favore vattene.

Mi dice tutta

la vasta combriccola

che sono fortunato

in amore,

perché le amanti

che ho avuto

sono state tutte

boccioli in fiore.

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Don Enrique (Tango) §

Música y Letra: Rosendo Cayetano Mendizábal

Azul está el Cielo y tranquilo el día.

Mi alma delira de pena y dolor.

Sentado en la orilla del río Luján

cruzan mi mente las penas de amor.

En el fondo de estas aguas

se encuentra sepultado

lo que fue mi bien amado

y a quien tanto yo adoré.

Que triste es vivir

sin poder amar

pues no existe ya

mi dulce ilusión.

Por mis pasiones amorosas

me encuentro triste y abatido

y en estos sitios yo busco calma

para aliviar algo mis penas.

Soy fuerte de alma y pasión

de amores desgraciados ¡ay,

y le mando a mi triste ilusión

para siempre mi último adiós!

Don Enrique (Tango) §

Música y Letra: Rosendo Cayetano Mendizábal

Il cielo è azzurro e calma la giornata.

La mia anima, delira di tristezza e di dolore.

Seduto sulla riva del fiume Luján

si incrociano nella mia mente le pene d'amore.

Sul fondo di queste acque

si incontra sepolto

quello che fu il mio amato bene

e ciò che tanto adorai.

Che tristezza è il vivere

senza poter amare

poiché ora non c’è più

la mia dolce illusione.

Per le mie sofferenze d'amore

mi ritrovo triste e sconsolato

e in questi luoghi io cerco la quiete

per alleviare un poco le mie angosce.

Sono forte di spirito e alla sofferenza

per gli amori infelici, ahi!

e gli mando al mio triste sogno

il mio ultimo addio, per sempre!

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Don Juan [El taita del barrio] (Tango) §

Música: Ernesto Ponzio

Letra: Ricardo Podestà

En el tango soy tan taura

que cuando hago un doble corte

corre la voz por el Norte,

si es que me encuentro en el Sud.

Y pa bailar la Yuyeta

si es que me visto a la moda

la gente me dice toda

Dios le dé, Dios le dé, vida y salud.

Calá, che, calá.

Siga el piano, che,

dése cuenta usted

y después dirá

si con este taita

podrán por el Norte

calá che, qué corte,

calá, che, calá.

No hay teatro que no conozca

pues hasta soy medio artista

y luego tengo una vista

que hasta dicen que soy luz.

Y la forma de mi cuerpo

arreglada a mi vestido

me hacen mozo muy querido,

lo juro, lo juro por esta cruz.

Yo soy el taita del barrio,

pregúnteselo a cualquiera.

No es esta la vez primera

en que me han de conocer.

Yo vivo por San Cristóbal,

me llaman Don Juan Cabello,

anóteselo en el cuello

y ahí va, y ahí va,

así me quieren ver.

Don Juan [El taita del barrio] (Tango) §

Música: Ernesto Ponzio

Letra: Ricardo Podestà

Nel tango sono talmente valente

che quando faccio una doppia sequenza di

tango la voce corre fino al nord,

mentre sto ballando a sud.

E per ballare la “Yuyeta”

per il fatto che mi vesto alla moda

tutta la gente mi dice

Iddio ti diede, Iddio ti diede, vita e salute.

Stai attento, ehi, attento.

Segui il piano, ehi,

desidera il conto

e dopo si dirà

se con questo bullo

infastidisce nel Nord

Attento ehi, che sequenza di tango,

Ehi, occhio, stai attento.

Non c’è teatro che non conosca

perché fino a quando sono un medio artista

e poi ho una visione

finché dicono che sono luce…

E il modo in cui il mio corpo

evidenzia il mio vestito

mi fa un giovanotto molto amato,

lo giuro, lo giuro su questa croce.

Io sono il padrino del quartiere,

basta chiederlo a chiunque.

Questa non è la prima volta

in ciò che mi hanno conosciuto.

Io vivo in San Cristobal,

ed il mio nome é Don Juan Cabello,

annotatelo sul polsino

e caspita, accidenti, cosi mi

vogliono vedere.

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37

Don Pedro (Tango) §

Música y Letra: Ángel Villoldo

Yo me llamo Fortunato,

mi apellido es Peñaflor,

conocido en todo el barrio

por "el primer pechador".

De los pesaos soy el taita

y al que quiera compadriar

pelando mi fariñera, “Chulinga”,

lo hago al momento espiantar.

Como resorte, soy p'al cuchillo

y no hay chimango que me la dé,

y el que ha querido meterse a guapo,

con dos planazos lo abataté.

En este mundo, señores,

yo le puedo asegurar,

muchos viven del pechazo

y otros de calotear.

Yo no soy manco y me atengo

a lo que dice el refrán :

el vivo vive del zonzo

y el zonzo de trabajar.

Don Pedro (Tango) §

Música y Letra: Ángel Villoldo

Il mio nome è Fortunato,

mi chiamano il galantuomo e

sono conosciuto in tutte le periferie

come " il forte abbraccio".

Delle spacconate sono il padrino

e a chi vuole fare prepotenze

sfoderando il mio spadino, “di buona

marca”, lo faccio subito rinunciare.

Con il coltello sono come la molla,

e non c’è rapace che me la fece,

e chi ha voluto fare il bello,

con due colpi lo feci desistere.

In questo mondo, signori,

io vi posso assicurare,

molti vivono di ciò che viene prestato

ed altri di ciò che viene truffato.

Io non sono ne uno ne l’altro io mi attengo

a ciò che dice il proverbio:

il furbo vive dello sciocco

e lo sciocco vive di lavoro.

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Echando mala (Tango) §

Música: Pascual Clausi

Letra: Francisco Brancatti

Son sus ojos dos machazos lamparones

que encandilan al más maula p'al amor

viera Tata se me caen los lagrimones

y ando al ñudo

gambetiándole al dolor.

Ella mesmo que el peludo jue escarbando

hasta abrirme un hoyo dentro'el corazón

y dispués que pa su bien la iba adorando

derepente me

chuzió con su traición.

Desde entonces mi tatita

vivo enfermo'e la cabeza

yo la quise con fiereza

pa mi solo y naides más

Y es por eso que ando ansina

como juído de la gente

con el chambergo en la frente

sin poderlo echar pa'tras

Alguien dice que con ella juí salvaje

y que jué eso lo que la desorientó

son pavadas que hoy inventa el paisanaje

p'a gozarse de mi suerte, o qué sé yo…

No le cuente a mi viejita viá sobar

esta pena que en mi pecho se ha enterrao

y que sólo Dios la sabe avalorar.

Si algún día porsi acaso

se tropieza con la ingrata

dígale querido Tata

que del mundo me perdí.

Seguiré donde me lleven

mis desventuras malditas

mientras tanto a mi viejita

dele un beso usted, por mí.

Echando mala (Tango) §

Música: Pascual Clausi

Letra: Francisco Brancatti

I suoi occhi sono due grandi lampade

che accecano tanto più ingannano l’amore

vedi papà se mi cadono grosse

lacrime e vado inutilmente

abituandole al dolore.

La stessa che la sbronza evitò

assecondando fino ad aprirmi un varco

dentro al cuore e disposto per il suo bene

andavo mitigando e all’improvviso mi ferì con

il suo tradimento.

Da allora il mio paparino

vive infermo e la mia testa

io la vorrei con ferocia

per me solo e nessuno più.

Ed è per questo che sono in ansia

come il giudizio della gente

con il cappellone sulla fronte

senza poi poterlo tirare su.

Qualcuno dice che con lei giocai sporco e

che quel gioire la disorientò

sono bravate che oggi inventa il contadino

per godersi della mia sorte o che io so …

Non le dite alla mia vecchietta che vado ad

umiliare questo dolore che nel mio petto si

è seppellito e che solo Dio sa valutare.

Se qualche giorno metti a caso

si inciampa con l’ingrata

dille caro papà

che il mondo mi ha perso.

Ripartirò da dove mi portarono

le mie disavventure maledette

nel frattempo alla mia vecchietta

dalle un bacio cortese, per me.

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39

El barco María (Tango) *

Música: Carlos Viván

Letra: Horacio Sanguinetti

No enturbies tus ojos color de aguaverde,

no busques recuerdos, no mires el mar.

El barco María, quizá ya no vuelva,

no sueñes el rostro de su capitán.

Grabó en su navío tu nombre de estrella,

te amaba y no tuvo palabras de adiós.

Los mares lejanos marcaron su huella,

quién sabe en que puerto sus anclas hundió.

El barco María, zarpó una noche serena

y se llenaron de pena, los ojos del capitán.

Te dijo muy triste: "Inolvidable María,

he de volver algún día", y parecía llorar.

El barco María, se fue buscando las olas

y te ha dejado tan sola como perdida en el mar.

Olvida que un día te dijo sonriente

que amaba tus ojos color verdemar.

Olvida esas noches soñando en el puente,

del barco María, que no volverá.

No mires las aguas, plateadas de luna,

no escuches de noche su triste canción,

no busques recuerdos que llenan de brumas

el muelle desierto de tu corazón.

El barco María (Tango) *

Música: Carlos Viván

Letra: Horacio Sanguinetti

Non intorbidare i tuoi occhi di colore verde acqua,

non cercare ricordi, non guardare il mare.

La barca María chissà, oramai non ritorna,

non sognare il viso del suo capitano.

Dette al suo vascello il tuo nome di stella,

ti amava e non ebbe parole di addio.

I mari lontani segnarono la sua orma,

chi sa in che porto le sue ancore affondò.

La barca María, salpò una notte serena

e si riempirono di pena, gli occhi del capitano.

Ti disse molto triste: "Indimenticabile María,

ritornerò un giorno", e sembrava piangere.

La barca María, si allontanò cercando le onde

e lasciandola tanto sola come persa nel mare.

Dimentica che un giorno ti dissi sorridente

che amavo i tuoi occhi colore verdemar.

Dimentica quelle notti sognando sul ponte,

la barca María che non ritornerà.

Non guardare le acque, argentate di luna,

non ascoltare di notte la sua triste canzone,

non cercare ricordi che riempiono di nebbie

la banchina abbandonata del tuo cuore.

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El bazar de los juguetes (Tango) §

Música: Roberto Rufino

Letra: Reinaldo Yiso

Patrón cierre la puerta, no me mire asombrado,

le compro los juguetes que tiene en el bazar.

Yo se los compro todos, no importa lo que gasto,

dinero no me falta para poder pagar.

Por una sola noche yo quiero ser rey mago,

para que los purretes de todo el arrabal

mañana al despertarse aprieten en sus manos

el sol de esta alegría que yo les quiero dar.

Al bazar de los juguetes,

cuantas veces de purrete,

me acercaba para ver.

Para ver de allí, de afuera,

desde atrás de esa vidriera

lo que nunca iba a tener.

Si mi vieja era tan pobre

le faltaba siempre un cobre

para comprarnos el pan.

Y hoy que puedo,

que la suerte me sonríe,

yo no quiero que haya un pibe

que no tenga

ni un juguete pa' jugar.

Yo sé lo que es sentirse en una nochebuena,

teniendo por regalo un solo cacho 'e pan,

sabiendo que los otros, cruzando la vereda,

dejaban sus juguetes allí, en medio del zaguán.

Yo sé lo que es sentirse besado tiernamente

por una pobre madre que no me pudo dar

ni el más humilde y pobre de todos los juguetes

por eso se los compro por eso nada más.

El bazar de los juguetes (Tango) §

Música: Roberto Rufino

Letra: Reinaldo Yiso

Padrone chiuda la porta, non mi guardi meravigliato,

Le compro i giocattoli che ha nel negozio.

Glieli compro tutti, non importa quello che pago,

Il denaro non mi manca per poter pagare.

Per una sola notte voglio essere un Re Magio,

Così che i bambini di tutti i quartieri

Domattina al risveglio stringano nelle loro mani

Il sole di questa allegria che io desidero dargli.

Al negozio dei giocattoli,

Quante volte da bambino,

Mi avvicinavo per vedere.

Per vedere da li, da fuori,

Da dietro quella finestra

Quello che non avrei mai potuto avuto.

Se mia madre era tanto povera

Le mancava semprei un soldo

Per comprarci il pane.

E oggi che posso,

Che la sorte mi sorride,

Io non voglio che ci sia un bambino

Che non abbia

nessun giocattolo per giocare.

Io so cosa vuol dire sentirsi alla vigilia di Natale,

Avendo per regalo solo un pezzo di pane,

Sapendo che gli altri, sul marciapiede,

Hanno lasciato i loro giocattoli nel corridoio.

Io so cos'è sentirsi baciare teneramente

Da una povera madre che non mi ha potuto dare

Neanche il più umile e povero tra tutti i giocattoli;

Per questo glieli compro, per questo e niente di più.

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41

El día que me quieras (Tango) §

Música: Carlos Gardel

Letra: Alfredo Le Pera

Acaricia mì ensueno

el suave murmullo de tu suspirar.

Còmo rìe la vida

si tus ojos negros me quieren mirar.

Y si es mìo el amparo de tu risa

leve que es come un cantare.

Ella aquieta mi herida

Todo, todo se olvida.

El dìa que me quieras la rosa que engalana,

se vestirà de fiesta con su mejor color.

Y al vientos las campanas diràn que ya eres mìa.

Y locas las fontanas se contaràn su amor.

La noche que me quieras desde el azul del cielo,

las estrellas celosas nos miraràn pasar.

Y un rayo misterioso harà nido en tu pelo,

luciernaga curiosa que verà que eres mi consuelo.

El día que me quieras (Tango) §

Música: Carlos Gardel

Letra: Alfredo Le Pera

Accarezza il mio sogno

al soave mormorio del tuo sospirare.

Come ride la vita

se i tuoi occhi neri desiderano guardarmi.

E se è mio il riparo del tuo leggero sorriso

che è como un cantar.

Lei calma la mia ferita

Tutto, tutto si dimentica.

Il giorno che mi amerai la rosa che adorna,

si vestirà da festa con i suoi colori migliori.

E le campane al vento diranno che sei mia.

E pazze le fontane racconteranno il suo amore.

La notte che mi amerai dall’azzurro del cielo,

le stelle gelose ci guarderanno passare.

Un raggio misterioso si fermerà sui tuoi capelli,

la lucciola curiosa vedrà che sei la mia consolazione.

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El último café (Tango) *

Música: Héctor Stamponi

Letra: Catulo Castillo

Llega tu recuerdo en torbellino,

vuelve en el otoño a atardecer

miro la garúa, y mientras miro,

gira la cuchara de café.

Del último café

que tus labios con frío,

pidieron esa vez

con la voz de un suspiro.

Recuerdo tu desdén,

te evoco sin razón,

te escucho sin que estés.

"Lo nuestro terminó",

dijiste en un adiós

de azúcar y de hiel...

¡Lo mismo que el café,

que el amor, que el olvido!

Que el vértigo final

de un rencor sin porqué...

Y allí, con tu impiedad,

me vi morir de pie,

medí tu vanidad

y entonces comprendí mi soledad

sin para qué...

Llovía y te ofrecí, ¡el último café!

El último café (Tango) *

Música: Héctor Stamponi

Letra: Catulo Castillo

Arriva il tuo ricordo in un turbine,

torna nell’autunno all’imbrunire,

guardo la pioggerellina, e mentre guardo,

gira il cucchiaino del caffè.

Dell’ultimo caffè

che le tue labbra con freddezza

chiesero quella volta

con la voce di un sospiro.

Ricordo il tuo disprezzo,

ti evoco senza ragione,

ti ascolto senza che tu ci sia.

“Il nostro amore è terminato”,

dicesti in un addio

di zucchero e di gelo…

Lo stesso come il caffè,

l’amore, l’oblio!

E la vertigine finale

di un rancore senza perché…

e lì, con la tua crudeltà,

mi vidi morire in piedi,

misurai la tua vanità

e allora compresi la mia solitudine

senza un perché…

Pioveva e ti offrii l’ultimo caffè!

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43

Garufa (Tango) *

Música: Juan Antonio Collazo

Letra: Roberto Fontaina; Víctor Soliño

Del barrio La Mondiola sos el más rana

y te llaman Garufa por lo bacán;

tenés más pretensiones que bataclana

que hubiera hecho suceso con un gotán.

Durante la semana, meta laburo,

y el sábado a la noche sos un doctor:

te encajás las polainas y el cuello duro

y te venís p'al centro de rompedor.

Garufa,

¡pucha que sos divertido!

Garufa,

ya sos un caso perdido;

tu vieja

dice que sos un bandido

porque supo que te vieron

la otra noche

en el Parque Japonés.

Caés a la milonga en cuanto empieza

y sos para las minas el vareador;

sos capaz de bailarte la Marsellesa,

la Marcha a Garibaldi y El Trovador.

Con un café con leche y una ensaimada

rematás esa noche de bacanal

y al volver a tu casa, de madrugada,

decís: "Yo soy un rana fenomenal"

Garufa (Tango) *

Música: Juan Antonio Collazo

Letra: Roberto Fontaina; Víctor Soliño

Del quartiere La Mondiola sei il più in gamba

e ti chiamano Garufa per atteggiarti di borghese;

hai più pretese di una vedette

che fecce successo con un tango.

Durante la settimana, lavori molto,

e il sabato sera sei un dottore:

ti metti ghette e colletto duro

e vieni al centro a conquistare.

Garufa,

pero che sei divertente!

Garufa,

sei una causa persa;

tua mamma

dice che sei un bandito

perché ha saputo che ti hanno visto

l'altra sera

nel Parco Giapponese.

Arrivi alla milonga appena inizia

e sei per le donne il vareador;

sei capace di ballare La Marseillaise,

la Marcia a Garibaldi e Il Trovatore.

Con un cappuccino e un cornetto

chiudi la nottata di bacanal

e al tornare a casa all'alba,

dici: "Io sono un tipo fenomenale".

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44

Gime el viento (Tango) *

Música : Atilio Bruni

Letra: Oscar Rubens

Gime, gime el viento

y es un lánguido lamento

su canción de abril.

Gime y el murmullo de las hojas

trae voces del ayer feliz.

Has vuelto, dulce bien,

has vuelto junto a mí

y el aire me acaricia como un beso.

Gime, gime el viento

retornando aquel momento

del adiós fatal.

Y un ansia de gritar se troca en llanto

y tan sólo sé gemir:

¡amor... amor...!

"Volveré, volveré, dulce amor".

Y hasta el viento escuchó

su promesa al partir.

Y la esperé con fiebre de ansiedad

y hasta recé y lloré nombrándola.

Corazón... corazón...

No volvió, ni vendrá.

Gime el viento otra vez

y sufro más...

Corazón... corazón...

No volvió, ni vendrá.

Gime el viento otra vez

y sufro más...

Gime el viento (Tango) *

Música : Atilio Bruni

Letra: Oscar Rubens

Geme, geme il vento,

e in languido lamento

diventa la canzone di aprile*.

Geme, e il mormorio delle foglie

evocano le voci di un passato felice.

Sei tornato, fresco,

Sei tornato con me

e la brezza mi accarezza come un bacio.

Geme, geme il vento,

ricordando il momento

del tuo fatale addio.

E il desiderio di gridare si scioglie in lacrime

E tutto quello che posso fare è gemere:

Amore ... Amore mio!

"Tornerò, tornerò, dolce amore"

E anche il vento ha sentito

la tua promessa prima dell'addio.

E ho aspettato per lei con ansia febbrile

così ho pregato e pianto, nominandola.

Cuore... Cuore mio!

Non è tornata, non verrà.

Geme di nuovo il vento

e soffro di più...

Cuore... Cuore mio!

Non è tornata, non verrà.

Geme di nuovo il vento

e soffro di più...

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Independencia (Tango) §

Música: Alfredo Antonio Bevilacqua

Letra: A. Timarni (Antonio Polito)

Independencia que pusiste paz

en esta tierra que nacI

los argentinos recordaran

aquella fecha de libertad.

Un 25 puso luz y amor

en esas almas que soñaban

los corazones ansiosos palpitaban

llenos de entusiasmoy pasion.

Patria de valientes, patria noble

de bandera azul y blanca

Patria de jilgueros y emociones

que desde entonces te quiero mas.

En tu independencia se forjaron

los ideales mas sublimes

en este suelo tan divino

soy feliz siendo argentino

es mi patria lo mejor.

Independencia (Tango) §

Música: Alfredo Antonio Bevilacqua

Letra: A. Timarni (Antonio Polito)

L'indipendenza ha dato pace

A questa terra dove sono nato

Ricordano gli argentini

Quella data della libertà.

Un 25 che mette luce e amore

In quelle anime che sognavano,

Cuori impazienti battono

Pieni di entusiasmo e passione.

Casa del Paese coraggioso e nobile

Della bandiera blu e bianca

Patria degli angeli e delle emozioni

Che da quel giorno amo di più.

Nella tua indipendenza furono forgiati

Gli ideali più alti

In questa terra così divina

Sono felice di essere argentino

Il mio Paese è il migliore.

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Indiferencia (Tango) §

Música: Rodolfo Biagi

Letra: Juan Carlos Thorry

Yo también como todos un día

tenía dinero, amigos y hogar.

Nunca supe que había falsía,

que el mundo sabía también traicionar.

Pero cuando a mi vida tranquila

llegó la primera terrible verdad

busqué apoyo en aquellos que amaba

y crueles me dieron soledad.

Ilusión que viviendo latente

pasó entre la gente y pura siguió;

ilusión, hoy te busco y no estás,

ilusión, no te puedo encontrar.

Mi pasado sucumbe aterido

temblando en el frío

de mi vida actual…

Y los años, pasando y pasando,

me están reprochando

porque no hice mal.

Si la vida pasó por tu lado

dejando tronchado tu sino y tu fe,

la maldad que truncó tu camino

pondrá en tu destino de amores la sed.

Pero cuando, vencido y cansado,

tu pecho agobiado requiera bondad,

volverá la cabeza la gente

dando indiferente soledad.

Indiferencia (Tango) §

Música: Rodolfo Biagi

Letra: Juan Carlos Thorry

Anch’io come tutti un giorno

ebbi denaro, amici e casa.

Mai seppi che ci fosse la falsità,

che il mondo sapesse anche tradire.

Ma quando nella mia vita tranquilla

giunse la prima terribile verità

cercai il sostegno in coloro che amavo

che crudeli mi diedero solitudine.

Illusione che vivendo celata

passasti fra la gente e pura proseguìsti;

illusione, oggi ti cerco e non ci sei,

illusione, non ti posso incontrare.

Il mio passato soccombe intirizzito

tremando nel gelo

della mia odierna vita …

E gli anni, che sono passati,

mi stanno rimproverando

poiché non feci male.

Se la vita ti passò accanto

lasciando mutilato il tuo destino e la tua fede,

la cattiveria che troncò il tuo cammino

metterà nel tuo destino la sete di amori.

Ma quando, vinto e spossato,

il tuo petto angosciato chiederà bontà,

la gente volterà la testa

ridando indifferente solitudine.

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47

La madrugada (Tango) *

Música: Ángel Maffia

Letra: Cátulo Castillo

Gira la noche en el horario

del desvelado y triste

reloj del campanario.

Rueda la pena de un tranvía,

que solitario viste

de azul melancolía...

Y un fantasma de neblina

envuelve de fina

penumbra al café.

Llora la noche en su agonía.

¿Qué busco?... ¿Dónde voy?...

No sé... No sé...

¿Será la triste y lejana

Margot, que fue

como una luz en mis sombras?

¿Será su vieja ventana?

¿Será su voz que me nombra?

¿Será el amigo vencido

que ayer nomás

me dio un abrazo llorando?

Yo no sé que ando buscando sin cesar,

que en tu penumbra he de hallar...

Quiero cruzar la madrugada

buscando entre brumas

la que no fue olvidada...

Viejas estrellas del hastío

la luz del alba alumbra

muriendo dentro mío.

Sortilegio con que me ata

la luna de plata

y el turbio café...

Llora la noche en el rocío.

¿Qué busco? ... ¿Quién soy?...

No sé... No sé...

La madrugada (Tango) *

Música: Ángel Maffia

Letra: Cátulo Castillo

Girano nella notte le lancette

dello sveglio e triste

orologio del campanile.

Corre la pena di un tram,

che solitario vestisti

di azzurra malinconia...

Ed un fantasma di foschia

avvolge di fine

penombra il caffè.

Piange la notte nella sua agonia.

Che cosa cerco?... Dove vado?...

Non so.... non so...

Sarà la triste e lontana

Margot che fu

come una luce nelle mie ombre?

Sarà la sua vecchia finestra?

Sarà la sua voce che mi nomina?

Sarà l'amica conquistata

che ieri

mi abbracciò piangendo?

Io non so cosa continuo incessantemente a cercare,

per trovare nella tua penombra...

Voglio vagare fino all'alba

cercando nella nebbia

colei che non fu dimenticata...

Vecchie stelle della noia

la luce dell'alba illuminano

morendo dentro di me.

Incantesimo che mi lega

la luna di argento

ed caffè oscuro...

Piange la notte nella rugiada.

Che cosa cerco? ... Chi sono?...

Non so.... non so...

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Mandria (Tango) *

Música: Juan Carlso Rodríguez

Letra: Juan Miguel Velich; Francisco Brancatti

Tome mi poncho...

No se aflija...

¡Si hasta el cuchillo se lo presto!

Cite, que en la cancha que usté elija

he de dir y en fija

no pondré mal gesto.

Yo con el cabo 'e mi rebenque

tengo 'e sobra pa' cobrarme...

Nunca he sido un maula, ¡se lo juro!

y en ningún apuro

me sabré achicar.

Por la mujer,

creamé, no lo busqué...

Es la acción

que le viché

al varón

que en mi rancho cobijé...

Es su maldad

la que hoy me hace sufrir:

Pa' matar

o pa' morir

vine a pelear

y el hombre ha de cumplir.

Pa' los sotretas de su laya

tengo güen brazo y estoy listo...

Tome... Abaraje si es de agaya,

que el varón que taya

debe estar previsto.

Esta es mi marca y me asujeto.

¡Pa ' qué pelear a un hombre mandria!

Váyase con ella, la cobarde...

Dígale que es tarde

pero me cobré.

Mandria (Tango) *

Música: Juan Carlso Rodríguez

Letra: Juan Miguel Velich; Francisco Brancatti

Prendi il mio poncho…

non ti preoccupare,

ti do anche il mio coltello!

Fissa un appuntamento e dimmi quale posto hai scelto,

gli ho detto, e di sicuro rispetterò l’impegno.

Io con il manico della mia frusta

da te ho da prenderne in abbondanza…

Non sono mai stato un codardo, te lo giuro!

E nessuna difficoltà potrà impaurirmi.

Non è per la mia donna,

credimi, che ho cercato lo scontro…

è per l’azione che ho visto compiere

a quell’uomo che

ha vissuto con me nel rancio.

E’ la sua malvagità

quel che adesso mi fa soffrire.

Deve venire a battersi

per uccidermi o per morire,

è questo che l’uomo deve fare.

Per le canaglie della sua risma

ho un buon braccio e sono veloce…

Prendi! Parati se hai coraggio,

(dai colpi della frusta)

perché l’uomo che taglia (che ha il coltello)

deve sempre essere pronto in anticipo.

Questo è il mio marchio

Il segno fatto con la frusta)

e mi adatto (son capace di combattere

con la frusta contro una persona che ha il coltello)

Perché devo battermi con un vile?

Che se ne vada con lei, con la vigliacca…

Dille che è tardi però io ho riscattato

Il mio onore.

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Maquillaje (Tango) *

Música: Virgilio Expósito

Letra: Homero Expósito

No…

ni es cielo ni es azul,

ni es cierto tu candor,

ni al fin tu juventud.

Tú compras el carmín

y el pote de rubor

que tiembla en tus mejillas,

y ojeras con verdín

para llenar de amor

tu máscara de arcilla.

Tú,

que tímida y fatal

te arreglas el dolor

después de sollozar,

sabrás cómo te amé,

un día al despertar

sin fe ni maquillaje,

ya lista para el viaje

que desciende hasta el color final...

Mentiras...

son mentiras tu virtud!

tu amor y tu bondad

y al fin tu juventud.

Mentiras...

¡te maquillaste el corazón!

¡Mentiras sin piedad!

¡Qué lástima de amor!

Maquillaje (Tango) *

Música: Virgilio Expósito

Letra: Homero Expósito

No…

nè è cielo nè è azzurro,

nè è sicuro il tuo candore,

né alla fine la tua giovinezza.

Tu compri il rossetto

e il barattolo di “fard “ (per il rossore)

che trema sulle tue gote,

e le occhiaie col verdino

per riempire d’amore

la tua maschera d’argilla.

Tu,

che timida e fatale

ti “sistemi” il dolore

dopo il singhiozzare,

saprai come ti ho amato,

un giorno al risveglio

senza fede né trucco,

ormai pronta per il viaggio

che scende fino al colore finale…

Bugie…

sono bugie le tue virtù

il tuo amore e la tua bontà

e alla fine la tua giovinezza.

Bugie…

ti sei truccata il cuore!

Bugie senza pietà!

Che pena d’amore!

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Maragata (Tango) *

Música y Letra: Francisco Martino

Juntando unos macachines ,

una mañana te vi;

juntando unos macachines,

una mañana te vi;

desde entonces, Maragata,

me muero pensando en ti.

desde entonces, Maragata,

me muero pensando en ti.

Esos besos que me distes con tus labios

de mi mente jamás se apartarán;

podrán darme otros besos

mas ninguno

las huellas de tus besos borrarán.

Esos besos que me distes con tus labios

de mi mente jamás se apartarán;

podrán darme otros besos

mas ninguno

las huellas de tus besos borrarán.

Tengo un montón de cariño

que no sé donde saciar;

tengo un montón de cariño

que no sé donde saciar;

en tus labios, flor de ceibo ,

yo lo quisiera volcar.

en tus labios, flor de ceibo,

yo lo quisiera volcar.

Esos besos que me distes con tus labios

de mi mente jamás se apartarán;

podrán darme otros besos

mas ninguno

las huellas de tus besos borrarán.

Maragata (Tango) *

Música y Letra: Francisco Martino

Unendo alcuni fiori di bosco,

una mattina ti vidi;

unendo alcuni fiori di bosco,

una mattina ti vidi;

da allora, Maragata,

muoio pensando a te.

da allora, Maragata,

muoio pensando a te.

Quei baci che mi desti con le tue labbra

la mia mente non potrà mai dimenticarli;

potranno darmi altri baci

ma nessuno

potrà mai cancellare le orme di quelli tuoi.

Quei baci che mi desti con le tue labbra

la mia mente non potrà mai dimenticarli;

potranno darmi altri baci

ma nessuno

potrà mai cancellare le orme di quelli tuoi.

Ho tanto affetto

che non so a chi darlo;

ho tanto affetto

che non so a chi darlo;

sulle tue labbra,

il fiore di ceibo io vorrei appoggiare.

sulle tue labbra,

il fiore di ceibo io vorrei appoggiare.

Quei baci che mi desti con le tue labbra

la mia mente non potrà mai dimenticarli;

potranno darmi altri baci

ma nessuno

potrà mai cancellare le orme dei tuoi.

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Más solo que nunca (Tango) *

Musica: Federico Leone

Letra: Enrique Dizeo

Nos separamos un día

por un enojo cualquiera,

y hoy se muere el alma mía

porque en vez de la alegría

el dolor me desespera.

Es necesario que vuelvas,

que vuelvas con tu querer,

si de pensar lo que hiciste

mi amor está muy triste,

no sabe lo que hacer.

¡Tesoro mío...!

¡Cuánto sufro por tu ausencia!

¡Te extraño mucho!

¿Para qué voy a mentirte?

¡Tesoro mío...!

Comprende un poquito:

Le hace falta a mis oídos

tu dulce voz.

Volvé a mi lado

que necesito mirarme

en esos ojos

que te ha regalado Dios.

Más solo que nunca (Tango) *

Musica: Federico Leone

Letra: Enrique Dizeo

Ci siamo lasciati un giorno

per un dispetto qualunque,

e oggi la mia anima muore

perché in luogo dell'allegria

il dolore mi fa disperare.

È necessario che torni,

che torni con il tuo amore,

al pensiero di quello che hai fatto

il mio amore è tanto triste,

non sa cosa fare.

Tesoro mio!

quanto soffro per la la tua assenza!

Mi manchi tanto!

Perché dovrei mentirti?

Tesoro mio!

Comprendi un po':

manca alle mie orecchie

la tua dolce voce.

Torna accanto a me

ho bisogno di guardarmi

in questi occhi

che Dio ti ha donato.

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Milonguita [Esthericita] (Tango) §

Música: Enrique Delfino

Letra: Samuel Linnig

¿Te acordás, Milonguita? Vos eras

la pebeta más linda 'e Chiclana;

la pollera cortona y las trenzas,

y en las trenzas un beso de sol.

Y en aquellas noches de verano,

¿qué soñaba tu almita, mujer,

al oír en la esquina algún tango

chamayarte bajito de amor?

Estercita,

hoy te llaman Milonguita,

flor de noche y de placer,

flor de lujo y cabaret.

Milonguita,

los hombres te han hecho mal

y hoy darías toda tu alma

por vestirte de percal.

Cuando sales por la madrugada,

Milonguita, de aquel cabaret,

toda tu alma temblando de frío

dices: ¡Ay, si pudiera querer!…

Y entre el vino y el último tango

p'al cotorro te saca un bacán…

¡Ay, qué sola, Estercita, te sientes!

Si llorás…¡dicen que es el champán!

Milonguita [Esthericita] (Tango) §

Música: Enrique Delfino

Letra: Samuel Linnig

Ti ricordi, Milonguita? Tu eri

la fanciulla più graziosa di Chiclana,

con la gonnella con falde e le trecce,

e le trecce baciate dal sole.

E in quelle notti d’estate,

che sognava la tua piccola anima, di donna,

al sentir qualche tango all’angolo

provasti un fremito d'amore.

Estercita!…

Oggi ti chiamano “Milonguita”,

fiore di lusso e di piacere,

fiore della notte e del cabaret.

Milonguita!

gli uomini ti hanno fatto male,

e oggi daresti tutta la tua anima

per vestirti di cotone leggero.

Quando esci all’alba,

Estercita, da quel cabaret,

tutta la tua anima tremante dal freddo

dice: ahi se potessi amare! …

E tra il fumo e lo champagne della notte

per l’umile stanza ti ferma un protettore …

ahi, che sola, Estercita, ti senti! …

Se piangi … Dicono che è lo champagne!

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Negro (Tango) §

Música: Adolfo Mondino

Letra: Víctor Soliño

Nada turbaba la paz de mi dicha,

alegremente, sin penas vivía,

en mi piecita reinaba tan solo

la luz y la alegría;

era un nido de amor.

Con su cariño vivía tranquila,

era feliz, cuando él me besaba.

Mi corazón

de placer rebozaba,

no había en mi cielo

ni un nubarrón.

Pero una tarde, de triste recuerdo,

atormentada por un mal consejo

y sin pensar en el mal que me causaba

abandoné a mi viejo,

perdí mi bienestar.

No hallo consuelo que calme mi pena,

hoy lloro y sufro mi error de aquel día;

en mi vivir

se acabó la alegría,

y como en sueños

suelo decir:

¡Negro!… Quiero… adorarte así toda la vida.

¡Negro!… Quiero… que me beses siempre con amor.

¡Negro!… Quiero… estar a tu lado eternamente.

¡Negro!… Quiero… que nunca termine nuestro ardor.

Negro (Tango) §

Música: Adolfo Mondino

Letra: Víctor Soliño

Niente disturbava la pace della mia

fortuna, felicemente, vivevo senza

dispiaceri, nella mia piccola dimora regnava

solamente agiatezza e la gioia;

era un nido d'amore.

Con il suo affetto vivevo tranquilla,

ero felice, quando lui mi baciava.

Il mio cuore

straripava di piacere,

nel mio cielo non c’era

nemmeno una nube.

Ma una sera, di triste memoria,

ossessionata da cattivi consigli

e senza pensare al male che mi causava

abbandonai il mio amato, persi il mio

benessere. Non trovo alcun conforto per

calmare il mio dolore, oggi piango e soffro il

mio errore quel giorno;

nella mia vita

si esaurì l’allegria,

e come nei sogni

si dice di solito:

Moro! …Voglio … amarti così tutta la vita.

Moro! …Voglio … che mi baci sempre con amore.

Moro! …Voglio …restare vicino a te per sempre.

Moro! … che mai finisca il nostro ardore.

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54

Niebla del Riachuelo (Tango) §

Música: Juan Carlos Cobián

Letra: Enrique Cadícamo

Turbio fondeadero donde van a recalar,

barcos que en el muelle para siempre han de quedar…

Sombras que se alargan en la noche del dolor…

Náufragos del mundo que han perdido el corazón…

Puentes y cordajes donde el viento viene a aullar…

barcos carboneros que jamás han de zarpar…

Torvo cementerio de las naves que al morir

sueñan sin embargo que hacia el mar han de partir…

Niebla del Riachuelo… amarrado al recuerdo

yo sigo esperando… Niebla del Riachuelo…

de ese amor para siempre me vas alejando…

Nunca más volvió… nunca más la vi…

nunca más su voz nombró mi nombre junto a mí…

esa misma voz que dijo: "Adiós".

Sueña, marinero, con tu viejo bergantín,

bebe tus nostalgias en el sordo cafetín…

Llueve sobre el puerto, mientras tanto mi canción,

llueve lentamente sobre tu despair…

Anclas que ya nunca, nunca más, han de levar…

Bordas de lanchones sin amarras que soltar…

Triste caravana sin destino ni ilusión,

como un barco preso en la "botella del figón"…

Niebla del Riachuelo (Tango) §

Música: Juan Carlos Cobián

Letra: Enrique Cadícamo

Ancoraggio torbido dove vanno a finire le navi

che devono rimanere per sempre ai moli…

Ombre che crescono più grandi nella notte di dolore

Naufraghi del mondo che hanno perso il cuore…

Ponti e cordami in cui il vento viene ad ululare…

barconi del carbone che non poseranno mai l'ancora…

Cimitero arcigno di vascelli che, mentre muoiono…

sognano malgrado ciò di andarsene verso il mare…

Nebbia sul Riachuelo… ormeggiato al ricordo

io continuo sperando… Nebbia sul Riachuelo…

da quel amore per sempre mi vai allontanando…

Mai più tornò… mai più la vidi …

mai più la sua voce nominò il mio nome…

quella stessa voce che disse: "Addio".

Sogna, marinaio, col tuo vecchio brigantino,

brinda alle tue nostalgie nel freddo piccolo bar …

Piove sul porto, intanto la mia canzone

piove lentamente sulla tua desolazione…

Ancore che giammai, mai più, verranno sollevate …

Fiancate di chiatte senza ormeggi che le legano …

Carovana triste senza destinazione ne illusione,

come un veliero inserito nella "bottiglia della bettola"…

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Palomita blanca (Vals) *

Música: Anselmo Aieta

Letra: Francisco García Jiménez

Su ausencia esta congoja me dio, y a veces su recuerdo es un bien que pronto se me ahoga en dolor... Y nada me consuela de ir siempre más lejos de verme sin ella. Mi paso va adelante y atrás el corazón. El rumbo que me aleja tan cruel, me roba sus caricias de amor, y sólo el pensamiento la ve, la escucha embelesado, la besa con ansias, la siente a mi lado. Y voy, así soñando, más lejos cada vez... Blanca palomita que pasás volando rumbo a la casita donde está mi amor, palomita blanca, para el triste ausente sos como una carta de recordación... Si la ves a la que adoro, sin decir que lloro, dale alguna idea de lo muy amargo que es vivir sin ella, que es perder su amante calor... Sigan adelante, pingos de mi tropa, que de un viento errante somos nubarrón y en un mal de ausencia se nos va la vida siempre a la querencia dándole el adiós... ¡Palomita blanca! vuela noche y día de mi nido en busca y escribí en el cielo con sereno vuelo: "No te olvida nunca, sólo piensa en vos". No sabe aquel que nunca dejó su amada a la distancia, el pesar que al alma impone un duro rigor, que viene de ladero, que a ratos la nombra midiendo el sendero, mirando allá en la sombra los pagos que dejó... La he visto entre mis brazos llorar la he visto al darme vuelta al partir su tibio pañuelo agitar, y luego irse achicando su imagen lejana... y en mi alma agrandado su encanto... y esta pena de no tenerla más...

Palomita blanca (Vals) * Música: Anselmo Aieta

Letra: Francisco García Jiménez

La sua assenza mi diede questo dolore ed a volte il suo ricordo è un bene che improvvisamente mi affoga con dolore E niente mi consola di andare sempre più lontano di vedermi senza lei. Il mio passo va avanti e dietro il cuore. La percorso che mi allontana tanto crudele, mi ruba le sue carezze di amore, e solamente la mia immaginazione la vede, l'ascolta affascinato, la bacia impazientemente, la sente al mio fianco. E vado, così sognando, più lontano ogni volta... Piccola colomba bianca che passa volando verso la casetta dove è il mio amore, piccola colomba bianca, la triste assenza è come una lettera di ricordo... Se vedi colei che adoro, senza dirle che piango, falle capire quanto amaro è vivere senza lei, ciò che significa perdere il suo caldo amore... Proseguendo il cammino, sono come una nube temporalesca che erra col vento e nel terrore di questa assenza, la vita scivola via verso la sua casa dandole l'addio... Piccola colomba bianca! vola notte e giorno alla ricerca del mio nido e scrisse nel cielo con volo sereno: "Lui non la dimentica mai, lui pensa solamente a Lei." Colui che non ha lasciato mai lontano la sua innamorata, non sappia il dispiacere che all'anima impone un duro rigore, che viene da un sostenitore, che a momenti la nomina pesando sul percorso, guardando là nell'ombra le terre che lasciò... L'ho vista piangere tra le mie braccia l'ho vista quando io sono andato via agitare il suo tiepido fazzoletto, e poi la sua immagine distante… diventava sempre più piccola e nella mia anima il suo fascino si ingrandiva... e questo dolore di non averla più...

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Prohibido (Tango) *

Música: Manuel Sucher

Letra: Carlos Bahr

Yo sé que aunque tu boca me enloquezca,

besarla está prohibido sin perdón.

Y sé que aunque también tú me deseas,

hay alguien interpuesto entre los dos.

Quién pudo presentir que el verdadero amor

nos golpearía de este modo el corazón,

ya tarde, cuando estamos sin remedio,

prisioneros de la equivocación.

El deseo nos junta

y el honor nos separa.

Y aunque amar no es disculpa,

que salve de culpa al amor.

Tu destino es quererme,

mi destino es quererte.

Y el destino es más fuerte

que el prejuicio, el deber y el honor.

De otro brazos andarás por la vida,

pero tu alma estará donde estoy.

Por prohibido que sea

que en mis brazos te tenga

en el mundo no hay fuerza que pueda prohibir

que te quiera...

y nos mate este amor.

Tu destino es quererme,

mi destino es quererte.

Y el destino es más fuerte

que el prejuicio, el deber y el honor...

De otro brazos andarás por la vida,

pero tu alma estará donde estoy...

Por prohibido que sea

que en mis brazos te tenga

en el mundo no hay fuerza que pueda prohibir

que te quiera...

y nos mate este amor.

Prohibido (Tango) *

Música: Manuel Sucher

Letra: Carlos Bahr

Anche se la tua bocca mi fa impazzire,

so che è assolutamente proibito baciarla.

E anche se so che anche tu mi desideri,

so che c'è qualcuno tra noi due.

Chi avrebbe mai detto che il vero amore

ci avrebbe colpito al cuore in questo modo,

quando, ormai tardi, non c’era più rimedio,

prigionieri di un errore.

Il desiderio ci unisce

e l’onore ci separa.

Sebbene amare non sia un alibi,

che l’amare perdoni l’amore.

Il tuo destino è amarmi,

il mio destino è amarti.

E il destino è più forte

del pregiudizio, del dovere e dell’onore.

Camminerai nella vita tra le braccia di un altro,

però la tua anima resterà dove io sono.

Anche se è proibito

che ti tenga tra le mie braccia

non c’è forza al mondo che possa proibire che

io t’ami…

e ci consumi questo amore.

Il tuo destino è amarmi,

il mio destino è amarti.

E il destino è più forte

del pregiudizio, del dovere e dell’onore.

Camminerai nella vita tra le braccia di un altro,

però la tua anima resterà dove io sono.

Anche se è proibito

che ti tenga tra le mie braccia

non c’è forza al mondo che possa proibire che

io t’ami…

e ci consumi questo amore.

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Remolino (Tango) *

Música: Alfredo De Angelis

Letra: José Rótulo

Vivo sin saber cómo puedo resistir

esta fiebre que se aferra a tu querer.

Son remolinos con tu nombre y mi locura,

con tu risa y mi amargura, que torturan mi vivir.

Quiero no querer lo que sufro por vencer

este viento de tristeza y soledad.

Y, nuevamente, me aprisiona el remolino

con tu sombra, con mi sino, sin salvación.

Tu voz...

vuelvo a escuchar tu voz.

Vuelves en el adiós,

y ¿para qué te quiero así?

y ¿para qué?

Si tu querer,

solo dejó mi corazón,

sin su latir,

sin ilusión.

Tu voz...

vuelvo a escuchar tu voz.

Vuelves en el adiós

y el remolino

con tu risa y mi rencor

y tu reír y mi dolor,

y yo que di todo mi amor.

Di mi corazón sin medir por qué lo di

y el amor me regaló su desamor.

Es el castigo que me da tanta bonanza

y me roba la esperanza de seguir mirándote.

Justo y pecador todo di y no pedí

nada más que la alegría de un adiós.

Y voy sufriendo como sufre el que ha pecado

porque quise y he soñado tu redención.

Remolino (Tango) *

Música: Alfredo De Angelis

Letra: José Rótulo

Vivo senza sapere come riesco a resistere

a questa febbre che si aggrappa alla tua volontà.

Sono turbolenze con il tuo nome e la mia follia,

con la tua risata e la mia amarezza, che tortura la mia vita.

Vorrei non volere ciò per cui soffro

per superare questo vento di tristezza e di solitudine.

E, di nuovo, mi intrappola il turbine

con la tua ombra, con il mio destino, senza salvezza.

La tua voce ...

sento ancora la tua voce.

Ritorna il tuo addio

e perché ti amo così?

e per che cosa?

Se vuoi, lascia il mio cuore in pace,

senza colpirlo,

senza illusioni.

La tua voce ...

sento ancora la tua voce.

Ritorni nell'addio

ed il turbine

con la tua risata e la mia amarezza

e la tua risata e il mio dolore,

e ho dato tutto il mio amore.

Ho dato il mio cuore senza misurare il motivo per cui

l'ho dato

e l'amore mi ha dato il suo cuore.

È la punizione che mi dà così tanta pace

e mi ruba la speranza di guardarti.

Fiero e peccatore ho dato tutto e ho chiesto

nient'altro che la gioia di un addio.

Ed io soffro come colui che ha peccato

perché ho voluto e ho sognato la tua redenzione.

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Rondando tu esquina (Tango) *

Música: Charlo

Letra: Enrique Cadícamo

Esta noche tengo ganas de buscarla,

de borrar lo que ha pasado y perdonarla.

Ya no me importa el qué dirán

ni de las cosas que hablarán...

¡Total la gente siempre habla!

Yo no pienso más que en ella a toda hora.

Es terrible esta pasión devoradora.

Y ella siempre sin saber,

sin siquiera sospechar

mis deseos de volver...

¿Qué me has dado, vida mía,

que ando triste noche y día?

Rondando siempre tu esquina,

mirando siempre tu casa,

y esta pasión que lastima,

y este dolor que no pasa.

¿Hasta cuando iré sufriendo

el tormento de tu amor?

Este pobre corazón que no la olvida

me la nombra con los labios de su herida

y ahondando más su sinsabor

la mariposa del dolor

cruza en la noche de mi vida.

Compañeros, hoy es noche de verbena.

Sin embargo, yo no puedo con mi pena

y al saber que ya no está,

solo, triste y sin amor

me pregunto sin cesar.

Rondando tu esquina (Tango) *

Música: Charlo

Letra: Enrique Cadícamo

Questa sera ho voglia di cercarla,

di cancellare il passato e perdonarla.

Già non m'importa cosa diranno

né di cosa parleranno...

Comunque vada la gente sempre parla!

Io penso solo a lei tutte le ore.

È terribile questa passione divoratrice.

E Lei sempre senza saperlo,

senza nemmeno sospettare

mie desideri di tornare...

Cosa mi hai dato, dita mia,

che sono triste notte e giorno?

Facendo ronda al tuo incrocio,

guardando sempre casa tua,

e questa passione che ferisce,

e questo dolore che non passa.

Fino a quando soffrirò

il tormento del tuo amore?

Questo povero cuore non la dimentica

la nomina con le labbra della sua ferita

e sprofondando nel dispiacere

la farfalla del dolore

attraversa la notte della mia vita.

Compagni oggi è serata di festa.

Nonostante non ce la faccio con mi pena

e al sapere che già non c'è,

solo, triste y senza amore

mi domando di continuo.

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Señores, yo soy del centro (Milonga) *

Música: Armando Baliotti

Letra: Santiago Luis L. Adamini

Señores, yo soy del centro,

del centro de la ciudad.

Vivo en la calle Corrientes

casi esquina Paraná,

tengo allí constituido

mi domicilio legal.

Lo divulgo por si acaso

alguien lo quiere anotar.

Soy modesto, tan modesto,

que me limito a callar

cuando escucho que comentan

mi manera de bailar.

Unos dicen que en el tango

no ha nacido mi rival,

otros creen que en la milonga

se aprecia la calidad.

Y yo francamente digo

que no me atrevo a opinar.

Yo me firmo Federico

José María Cabral,

y subrayo para el caso,

bailarín profesional.

Señores, yo soy de centro (Milonga) *

Música: Armando Baliotti

Letra: Santiago Luis L. Adamini

Signori, sono del centro

del centro della città.

Abito in via Corrientes

arrivando a Paraná,

ho fissato in questo posto

il mio domicilio legale.

Lo divulgo se per caso

qualcuno lo vuole segnare.

Sono modesto, tanto modesto,

che mi limito a stare zitto

quando sento che commentano

il mio modo di ballare.

Ce chi dice che nel tango

non è nato mio rivale,

altri credono che nella milonga

si apprezza la qualità.

Ed io francamente dico

che non ho il coraggio di opinare.

Io firmo Federico

José María Cabral,

e sottolineo in questo caso,

ballerino professionale.

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60

Sin palabras (Tango) *

Música: Mariano Mores

Letra: Enrique Santos Discepolo

Nació de ti...

buscando una canción que nos uniera

y hoy sé que es cruel,

brutal -quizá- el castigo que te doy.

Sin palabras

esta música va a herirte,

dondequiera que la escuche tu traición...

la noche más absurda, el día más triste,

cuando estés riendo, o cuando llore tu ilusión.

Perdóname si es Dios

quien quiso castigarte al fin...

Si hay llantos que pueden perseguir así,

estas notas que nacieron por tu amor,

al final son un cilicio

que abre heridas de una historia...

¡Son suplicios,

son memorias...

Fantoche herido, mi dolor,

se alzará, cada vez, que oigas esta canción! Fantoche

herido, mi dolor,

se alzará, cada vez, que oigas esta canción!

Sin palabras (Tango) *

Música: Mariano Mores

Letra: Enrique Santos Discepolo

È nato da te...

cercando un canto che ci unisse

e oggi so che è crudele

brutale -forse- la punizione che ti do.

Senza parole

questa musica ti ferirà,

ovunque il tuo tradimento la ascolterà...

nella notte più folle, nel giorno più triste,

sia che tu rida o che tu pianga la tua illusione.

Perdonami se è Dio

che ha voluto punirti infine...

Se ci sono lacrime che così possono continuare,

queste note che sono nate per amor tuo,

alla fine sono una tortura

che rinnova le ferite di una storia...

Sono pene,

sono ricordi...

Fantoccio ferito, il mio dolore,

si alzerà ogni volta che tu ascolterai questo canto!

Fantoccio ferito, il mio dolore,

si alzerà ogni volta che tu ascolterai questo canto!

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61

Sólo tu (Tango) *

Música: Pascual Storti

Letra: José María Contursi

Noche,

majestuosa noche,

llegan tus reproches

a mi corazón.

Canto

con sabor a llanto,

que lastimas tanto

mi desolación.

Ansias

de acortar distancias

y aspirar fragancias

de un lejano amor.

Siento

mi vida sin aliento

y pienso que jamás

has de llegar.

Tan sólo tu que me has querido,

tan sólo tu hoy no has venido.

Las cosas a mi alrededor

se agrandan y un sopor

me envuelve el corazón

de olvido...

Tan sólo tu pusiste ufana

rayos de sol en mi mañana,

y en esta angustia de morir

con todos y sin ti

¡no hay nadie, nadie junto a mi!

Cuando

te escuché temblando

decirme llorando:

"Ya no te amo más..."

Loco,

me faltó tan poco,

casi me vuelvo loco

viéndote alejar...

Noche,

tu bien sabes, noche,

que no es un reproche

mi palabra ya.

Siento

mi vida sin aliento,

y pienso que jamás

ha de llegar.

Sólo tu (Tango) *

Música: Pascual Storti

Letra: José María Contursi

Notte,

notte maestosa,

i suoi rimproveri arrivano

al mio cuore.

Canzone

con sapore di pianto,

che ferisci tanto

la mia desolazione.

Ansie

di accorciare distanze

e respirare fragranze

di un lontano amore.

Sento

la mia vita senza alito

e penso che mai

arriverà.

Solamente tu che mi hai amato,

Solamente tu che non sei tornata.

Le cose intorno a me

si ingrandiscono ed un sopore

mi avvolge il cuore

di oblio...

Solamente la tua superbia

ha irraggiato di sole il mio domani,

ed in questa angoscia di morire

con tutti e senza te

non c’è nessuno, nessuno vicino a me!

Quando

Io t'ascoltai tremando

dirmi piangendo:

Io non t'amo "ormai non più... "

Matto,

mi mancò così poco,

dal diventare matto

vedendoti andar via...

Notte,

sai bene, notte,

che non è un rimprovero

la mia parola.

Sento

la mia vita senza alito,

e penso che mai

arriverà.

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Tres amigos (Tango) *

Música y Letra: Enrique Cadícamo

De mis páginas vividas,

siempre llevo un gran recuerdo

mi emoción no las olvida,

pasa el tiempo y más me acuerdo.

Tres amigos siempre fuimos

en aquella juventud...

Era el trío más mentado

que pudo haber caminado

por esas calles del sur.

¿Dónde andarás, Pancho Alsina?

¿Dónde andarás, Balmaceda?

Yo los espero en la esquina

de Suárez y Necochea...

Hoy... ninguno acude a mi cita.

Ya... mi vida toma el desvío.

Hoy... la guardia vieja me grita:

"¿Quién... ha dispersado aquel trío?"

Pero yo igual los recuerdo

mis dos amigos de ayer...

Una vez, allá en Portones,

me salvaron de la muerte.

Nunca faltan encontrones

cuando un pobre se divierte.

Y otra vez, allá en Barracas,

esa deuda les pagué...

Siempre juntos nos veían...

Esa amistad nos tenía

atados siempre a los tres.

Tres amigos (Tango) *

Música y Letra: Enrique Cadícamo

Dalle mie pagine vissute

porto sempre un gran ricordo

una emozione che non dimentica,

passa il tempo e più ricordo.

Tre amici siamo sempre stati

nei tempi della giovinezza...

Era il trio più famoso

che ha calpestato

le vie del Sud.

Dove sarai, Pancho Alsina?

Dove sarai, Balmaceda?

Io vi aspetto nell'incrocio

di Suárez y Necochea...

Oggi... nessuno viene all'appuntamento.

Già... la mia vita prende una deviazione.

Oggi... la vecchia guardia mi grida:

"Chi.. ha disperso quel trio?"

Ma comunque io li ricordo

mie due amici di ieri...

Una volta la in Portones,

mi salvarono dalla morte.

No mancano mai brutti incontri

quando i poveri si divertono.

E un altra volta in Barracas,

quel debito gli ho pagato...

Sempre insieme ci vedevano...

Questa amicizia ci ha

legato per sempre a tutti e tre.

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Tu olvido (Vals) §

Música y Letra: Vicente Spina

Han brotado otra vez los rosales

junto al muro en el viejo jardín,

donde tu alma selló un juramento,

amor de un momento

que hoy lloro su fin.

Tierno llanto de amor fuera el tuyo

que en tus ojos divinos bebí.

Ojos falsos que así me engañaron

al ver que lloraron los míos por ti.

Mas los años al pasar me hicieron

comprender la triste realidad.

Que tan solo es ilusión,

lo que amamos de verdad.

Sin embargo cuando en los rosales

renacen las flores

los viejos amores

con sus madrigales

tornan como entonces a mi corazón.

Cuando vuelvan las noches de invierno

y se cubra de nieve el jardín,

si estás triste sabrás acordarte

de aquel que al amarte

no supo mentir.

No es mi canto un reproche a tu olvido,

ni un consuelo te vengo a pedir,

sólo al ver el rosal florecido:

el sueño perdido lo vuelvo a vivir.

Tu olvido (Vals) §

Música y Letra: Vicente Spina

Le rose hanno germogliato ancora una volta

accanto al muro nel vecchio giardino,

dove la tua anima suggellò un giuramento,

l'amore di un momento

che oggi piango la sua fine.

Tenero pianto di un amore eccetto il tuo

che bevvi nei tuoi occhi divini.

Occhi falsi che tanto mi ingannarono

al vedere che piansero i miei per te.

Però gli anni al loro passare mi dissero

di capire la triste realtà.

Che tanto è solo un'illusione,

quello che amiamo veramente.

Tuttavia, quando nei roseti

i fiori rinascono

i vecchi amori

con i loro madrigali

tornano come allora al mio cuore.

Quando ritorneranno le notti d'inverno

e il manto nevoso coprirà il giardino,

sarà triste se saprai ricordarti

di colui che ti amò

e non seppe mentire.

Il mio canto non è un rimprovero alla tua amnesia,

né un conforto che ti vengo a chiedere,

solo che al vedere il roseto fiorito:

ritorno a rivivere il sogno perduto.

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Una noche de garufa (Tango) *

Música: Eduardo Arolas

Letra: Gabriel Clausi

En esta noche de garufa

yo me quiero divertir

con los amigos de bohemia

en el viejo Armenonville.

La vida es corta y se pianta muy pronto,

en esta noche hay que vivir.

En las nostálgicas veladas

vuelve el tiempo del ayer

con este tango que nos lleva

como un sueño a su compás.

Viejos recuerdos, paicas papusas,

dulce momento del ayer.

Cómo me emocionan tus notas

en esta velada porteña,

deja que la música embriague

para hacer, del tango una fiesta.

Yo te soñé

como nostalgia que vuelve, vida,

en suaves noches de luna, de antes,

son los recuerdos que añoro

de la garufa que ya se fue.

Viejo recuerdo tanguero

quiero vivir esta emoción,

besar tus labios rojos,

muchacha diquera.

Que se enciendan los faroles

para alumbrar esta ilusión

de ver tus ojos negros

brillando por mi amor.

Una noche de garufa (Tango) *

Música: Eduardo Arolas

Letra: Gabriel Clausi

In questa notte di baldoria

io voglio divertirmi

con gli amici bohemiens

al vecchio Armenonville

La vita è corta e passa molto presto,

in questa notte bisogna vivere.

Nelle nostalgiche feste

I vecchi tempi ritornano

con questo tango che ci prende

come un sogno col suo ritmo.

Vecchi ricordi, le belle donne

momenti dolci del passato.

Come loro, le sue note mi trasportano

in questa sera di Buenos Aires;

lascia che la musica inebri

per fare di un tango una festa.

Io ti sognai

come nostalgia che ritorna, vita,

in soavi notti di luna, di prima,

sono i ricordi che rimpiango

della baldoria che fu.

Vecchio ricordo di tanguero

Io voglio vivere questa emozione,

baciare le tue labbra rosse,

ragazza presuntuosa.

Che si infiammino gli animi

per illuminare questa illusione

di vedere i tuoi occhi neri

brillare per il mio amore.

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Un vals para mamá (Vals) *

Música: Enrique Alessio

Letra: Reinaldo Yiso

Voy a cantarle un vals

con sentimento profundo

llama de amor

en el ara del santo amor de las madres,

que es lo más puro del mundo.

Con versos que son rosas,

orquídeas y magnolias,

unidos todos ellos

con música de Díos,

nació este vals tan puro

cual velo de una novía

escrito con la sangre del proprio corazón

Un vals para mamá (Vals) *

Música: Enrique Alessio

Letra: Reinaldo Yiso

Vi canterò un valzer

con profondo sentimento

fiamma di amore

in onore del santo amore delle madri,

che è la cosa più pura del mondo.

Con versi simili alle rose,

orchidee e magnolie,

uniti fra loro

con musica di Dio,

nacque questo valzer così puro,

come il velo di una sposa

scritto col sangue del proprio cuore.

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Zorro gris (Tango) §

Música: Rafael Tuegols

Letra: Francisco García Jiménez

Cuantas noches fatídicas de vicio

tus ilusiones dulces de mujer,

como las rosas de una loca orgía

les deshojaste en el cabaret.

Y tras la farsa del amor mentido

al alejarte del Armenonville,

era el intenso frío de tu alma

lo que abrigabas con tu zorro gris.

Al fingir carcajadas de gozo

ante el oro fugaz del champán,

reprimías adentro del pecho

un deseo tenaz de llorar.

Y al pensar, entre un beso y un tango,

en tu humilde pasado feliz,

ocultabas las lágrimas santas

en los pliegues de tu zorro gris.

Por eso toda tu angustiosa historia

en esa prenda gravitando está.

Ella guardó tus lágrimas sagradas,

ella abrigó tu frío espiritual.

Y cuando llegue en un cercano día

a tus dolores el ansiado fin,

todo el secreto de tu vida triste

se quedará dentro del zorro gris.

Zorro gris (Tango) §

Música: Rafael Tuegols

Letra: Francisco García Jiménez

Quante notti fatidiche di vizio

le tue illusioni dolci di donna,

come le rose di una pazza orgia

le consumasti nel cabaret.

E dopo la farsa di un amore bugiardo

all’allontanarti dall' Armenonville,

era l’intenso freddo della tua anima

che copristi con la tua volpe grigia.

Al fingere risate di gioia

davanti all’oro fugace dello champagne

reprimendo dentro al petto

un desiderio tenace di piangere.

Ed a pensare, tra un bacio ed un tango

al tuo umile passato felice,

hai nascosto le lacrime sincere

tra le pieghe della tua volpe grigia.

Per tutta questa tua storia angosciosa

che sta gravando in questo vestito .

Ella guardò le tue sacre lacrime,

Ella copri il freddo del tuo spirito.

E quando giungerai in un prossimo giorno

al sospirato finale dei tuoi dolori,

tutto il segreto della tua triste vita

resterà dentro alla tua volpe grigia.

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Bibliografia

* Le Parole del Tango@Testi e Traduzioni@. Gruppo Facebook a cura di Gianni Ninni e Canale YouTube

omonimo. Online at https://www.facebook.com/groups/1400166226937397/

§ Tacchi Solitari - Tutto il Tango in Sardegna in un unico posto... "Testi di Tango, con traduzione in Italiano".

Online at http://tacchisolitari.altervista.org/i-testi/testi-tango-traduzione-italiano/

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Si ringraziano tutti i traduttori che hanno collaborato nelle fonti bibliografiche citate in precedenza e gli

autori dei testi di riferimento, nonché Gianni Ninni e Cristina Pilialvu, ideatori ed amministratori della

Pagina Facebook e del Canale YouTube "Le parole del Tango@Testi e Traduzioni@", il primo, e del blog

Tacchi Solitari, la seconda, per la gentilezza nel rendere pubbliche i testi originali e le versioni in italiano.

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