Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21...

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REALIZZAZIONI INTERNAZIONALI VMZINC® Numero 13 2013 Canada Istituto di ricerche Stati della materia Corea del Sud Chiesa A prova di tempo Francia Edificio residenziale Zinco e paglia Svezia La scuola missile della Lapponia

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CanadaIstituto

di ricercheStati della materia

Corea del Sud

Chiesa A prova di tempo

Francia Edificio

residenziale Zinco e paglia

Svezia La scuola missile

della Lapponia

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Editoriale

FOCUS ON ZINC NR. 13 - Ottobre 2013.Focus on Zinc è la rivista internazionale di architettura di VMZINC®. Questo numero è pubblicato in lingua ceca, danese, fiamminga, francese, inglese, italiana, polacca, portoghese, spagnola, tedesca.

EditoreRoger BALTUS.

Capo ProgettoIsabelle FERRERO.

Comitato editorialeRoger BALTUS, Tugay DINDAR, Isabelle FERRERO, Catherine GIBERT, Karina JENSEN, Knut KONIG, Michel LE DONGE, Barbara NORDBERG, Laura TERRICABRAS.

Hanno contribuito all’edizioneRoger BALTUS, Jenny GILBERT,Olivier NAMIAS, Barbara NORDBERG, Christopher SMITH.

ImpaginazoneGRAPHIC PLUS

StampaImprimerie VINCENT

© Copyright Umicore France Ottobre 2013. E’ proibita qualsiasi riproduzione totale o parziale di questo documento senza preventiva autorizzazione da parte della Umicore France.

Cari lettori,

i numeri recenti di Focus on Zinc, in particolare quello dell’anno passato

dedicato al Trofeo Archizinc n. 5, hanno confermato il significativo sviluppo

dell’uso del nostro materiale in tutto il mondo. I sistemi e i prodotti VMZINC

sono utilizzati in tutto il mondo e in tutti i tipi di clima.

È bello constatare che gli architetti, anche extra Europa, stanno scoprendo

il nostro materiale ed esprimono il loro entusiasmo provandolo nei loro progetti.

Sperimentano e, secondo il linguaggio architettonico e le pratiche locali,

propongono pose e assemblaggi inediti, a volte molto lontani dagli usi convenzionali:

trafilate, piegate, plissettate, decapate o scarificate, le superfici di zinco mescolano

con audacia colori e materiali.

Gli architetti vogliono che lo zinco si veda e lo applicano preferibilmente sulle

facciate.

Questa nuova tendenza valorizza il nostro materiale e lo colloca in una posizione

privilegiata nell’architettura.

In questo numero trovate interessanti realizzazioni di progetti di natura

e di estensione molto diversa. Constaterete che lo zinco, pur essendo culturalmente

un materiale urbano, può rivestire con grazia la navata di un tempio coreano

in aperta campagna o essere l’involucro di una casa incastonata in un vecchio

stabilimento industriale.

In funzione della tecnica utilizzata, può rivestire perfettamente una modesta casa

singola, la facciata di un centro commerciale, una sala per concerti o quella di

una cantina vinicola.

Infine, per attinenza col titolo della rivista, abbiamo per la prima volta desiderato

concludere questa edizione con immagini di dettagli costruttivi presi da opere

realizzate. Abbiamo evidenziato questi dettagli non solo per ispirarvi, ma anche

per ricordare che lo zinco fornisce agli architetti la libertà di disegnare e di creare

gli aspetti più singolari del progetto.

Vi auguriamo una gradevole lettura di questo tredicesimo numero, uscito in più

di 60.000 copie in tutto il mondo.

Franck MartinelliDirettore commerciale VMZINC

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Sommario

GermaniaEdificio commerciale

Regno UnitoGioielleria

Cina Hotel

BelgioScuola

AustraliaMausoleo

Tecniche

GiapponeUniversità

SvizzeraCasa singola

FranciaEdificio residenziale

Paesi BassiStudi dentistici

FranciaSala per concerti

SpagnaGrande magazzino

BelgioCasa singola

CanadaIstituto di ricerche

Corea del sudChiesa

ItaliaCantina vitivinicola

Svezia Scuola

FranciaEcovillaggio

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2 Focus on Zinc / No 13

GermaniaForte e discreto

Edifici commerciali

RTI Sports, Coblenza

Architetto(i) Behet-Bondzio-Lin Architekten GmBh

& Co. KG

Installatore Häbel GmbH

Tecnica(e) VMZ aggraffatura

Finitura(e) ANTHRA-ZINC®

Superficie 2.350 m2

Fotografie: Jörg Seiler, Germania.Sezione: Behet-Bondzio-Lin Architekten, Germania.

Situata nella Germania occidentale, Coblenza è una

cittadina medioevale e prende il suo nome da una

caratteristica geografica: Coblenza deriva dal latino

confluent, confluenza, infatti è qui che confluiscono

il Reno e la Mosella. E’ sulle rive di questo fiume che

è stata realizzata la nuova sede di RTI Sports, una

società specializzata nella distribuzione di articoli per

la mountain bike, il trial e altre specialità sportive.

Il terreno si trova al centro di una zona industriale

separata dal centro storico dal fiume.

In questo contesto suburbano, gli architetti dello

studio 2BxL (Behet, Bondzio, Lin) hanno cercato

di ritrovare le qualità architettoniche del centro

restando però in un registro minimalista. Alto due

piani, l’edificio si presenta come un cubo nero posato

su pali di fondazione, disposizione questa resa

obbligatoria per mettere i locali al riparo dall'acqua

alta. Il piano dell’edificio riprende lo schema di un

tipico edificio amministrativo. Attorno al nucleo

centrale che accoglie i servizi, un corridoio circolare

ripartisce i vari locali: sala per le riunioni, uffici singoli

o collettivi. La ripetitività della struttura interna non

è espressa dalla facciata, dove le aperture vedono

un’alternanza di grandi vetrate che evocano atelier di

artisti e di piccole finestre che sembrano quelle di un

condominio. Questa forma ibrida permette all’edificio

di inserirsi in un polo tecnico affermando però una

forte personalità. Ultimo segno distintivo: l’involucro

di zinco antracite, materiale scelto per le sue

caratteristiche di resistenza e il suo carattere elegante

e discreto. Una personalità in linea con quella della

società che adotta il concetto “less is more”. Uno

slogan lanciato dal celebre architetto Mies van

de Rohe che trova, anche in questo suo progetto,

un’occasione per dimostrare la sua eccellenza.

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4 Focus on Zinc / No 13

N.

BelgioLa bellezza dell‘anticoFar convivere l’antico col moderno: nei secoli,

l’architettura si è rivolta al recupero, fino a quando

l’abbondanza di nuovi materiali a disposizione ha

fatto perdere qualsiasi interesse al re-impiego dei

materiali vecchi.

Nonostante lo sviluppo sostenibile promuova oggi

il riciclaggio dei materiali e degli edifici, il re-impiego

non è così semplice e si confronta innanzi tutto con

la condizione dell’oggetto che si intende riutilizzare.

Così, è apparso non facile dare nuova vita a una

costruzione agricola disabitata, appena fuori dalla

città belga di Grimbergen. Il piano urbanistico ha

autorizzato la costruzione di quattro nuove case

su questo terreno occupato da un vecchio granaio

e da una piccola dependance, entrambi in cattivo

stato di conservazione. Tuttavia, il proprietario,

affascinato dalla bellezza di questo rudere, ha

chiesto all’architetto di creare un progetto moderno

conservando i muri esistenti per realizzare un'unica

abitazione.

Dopo aver levato il tetto, gli architetti dello studio

MarS hanno inserito una struttura metallica dietro

le pareti in mattoni per supportare le nuove facciate

e i pavimenti. L’ingresso ha trovato spazio fra il

granaio e la piccola costruzione annessa e inquadra

la vista sui campi che si stendono dietro la casa. La

vecchia entrata è diventata una grande vetrata che

dà una soluzione di continuità fra la parte anteriore

e quella posteriore della casa. Ammiccando alle

rimesse agricole in lamiera, il nuovo rivestimento

in zinco ondulato posato in orizzontale fornisce una

separazione netta fra il vecchio e il nuovo. Il legame

fra i due edifici evoca la relazione simbiotica che

unisce certi crostacei ai gusci trovati sui fondali

marini.

Gli architetti dello studio MarS hanno forse trasposto

la strategia del paguro in architettura?

Casa singolaCasa singola, Grimbergen

Architetto(i) MarS Architecten bvba

Installatore SYMAERTS

Tecnica(e) Pannelli profilati modello

VMZ Profili sinus

Finitura(e) QUARTZ-ZINC®

Superficie 250 m2

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Fotografie: Yannick Milpas - At home publishers, Belgio. Sezione: MarS Architecten bvba, Belgio.

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6 Focus on Zinc / No 13

CanadaStati della materiaL'architettura e la fisica quantistica non sono

incompatibili: il Perimeter Institute di Waterloo

lo dimostra. Realizzato nel 1998 su un campus

dell’università locale, l’istituto di ricerche specializzato

in teorie fisiche ha diverse volte raddoppiato la sua

superficie per offrire ai propri ricercatori un’estensione

già ampiamente ricompensata. Firmato dallo studio

Teeple, questo progetto gioca la carta del contrasto.

Il primo lotto del Perimeter Institute, progettato dagli

architetti Saucier & Perrotte ha impiantato volumi

cubici lungo una linea che traccia un confine fra

la città e la natura. Dominando un piccolo lago, la

facciata posteriore appare come la facciata principale.

Dedicata al premio Nobel Stephen Hawking, il nuovo

segmento si riconosce dalla forma mossa. Evoca un

elemento naturale, organico come una meteora

o una roccia, oppure il caos di una nuvola atomica.

Gli stacchi del piano della facciata, il gioco delle

finestre in banda che modificano l’altezza del

parapetto e dell’architrave conferiscono all’edificio

dinamismo e instabilità. Sul lato del parco,

l’architettura ritorna a essere più rettilinea. Le grandi

vetrate danno un senso di continuità fra le parti

nuove e antiche dell’edificio. Dopo l’agitazione

visibile in facciata e nell’atrio, la neutralità dei piani e

l’apertura sul parco infonde una sensazione di calma

che aiuta il lavoro di ricerca.

L’impiego dei materiali segue una logica ambigua.

Ripreso dalle facciate esistenti, lo zinco unisce le

due entità. Questa unità contrasta con il colore o

per la presenza di finestre, assenti nella prima parte

dell'istituto. L’oro e lo zinco sono rispettivamente

il 30° e il 79° elemento della tavola periodica di

Mendelev, dettaglio che i ricercatori anche non

esperti di architettura non potranno non notare.

Edifici pubbliciIl centro Stephen

Hawking, Perimeter Institue LL, Ontario

Architetto(i) Teeple Architects Inc.

Installatore Flynn Canada Ltd.

Tecnica(e) VMZ Pannelli piani,

VMZ Aggraffatura

Finitura(e) VMZ Naturale QUARTZ-ZINC® ANTHRA-ZINC®

Superficie 2.140 m2 (facciata) 500 m2 (copertura)

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Fotografie: Scott Gilbertson, USA.Sezione: Teeple Architects, Toronton, Canada.

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8 Focus on Zinc / No 13

Fotografie: Sunnie International Ltd., Corea del sud.Sezione: Jun Itami, Corea del sud.

Corea del sudA prova di tempoL'isola di Jeju, un fazzoletto di terra coreana posato

nel mare che dà sul Giappone, riassume il percorso

di Jun Itami. Coreano ma nato a Tokio nel 1937,

l’architetto ha trascorso la maggior parte della sua

carriera nel paese del sol levante. Verso la fine della

carriera decide di tornare alle origini per trovare una

soluzione ai propri problemi di identità: in Corea era

considerato un architetto giapponese, in Giappone

un architetto coreano.

A 61 anni, apre uno studio a Seul. Realizza diversi

progetti importanti, molti dei quali a Jeju, prima

di spegnersi nel 2011.

Sull’isola fa costruire una serie di residenze turistiche

di alto livello destinate ai turisti attirati dalla bellezza

di questo luogo modellato dall’attività vulcanica.

I suoi edifici sono al confine fra architettura e scultura,

nascono nella natura e sono costruiti al centro del

vuoto. Musei del vento, musei dell'acqua, musei

della roccia dove gli elementi e le materie assumono

significati religiosi.

La realizzazione della chiesa di Jeju ha fornito

all’architetto un’occasione di confrontarsi direttamente

al sacro. Il volume semplice dell’edificio ruotato verso

l’orizzonte evoca la nave, quella sorta di battello

capovolto tipico delle prime chiese. Le pareti della

chiesa sono in vetro, il tetto interamente ricoperto

di scaglie triangolari in acciaio inossidabile e zinco

(QUARTZ-ZINC® e ANTHRA-ZINC®), materiali scelti

in primo luogo per le elevate caratteristiche di

malleabilità e di plasticità. La plasticità consente di

realizzare raccordi piatti in configurazioni complesse:

sei giunti convergono nella punta di ciascun triangolo.

Oltre a questo requisito tecnico, lo zinco soddisfaceva

la sensibilità di Itami che ha sempre scelto materiali

naturali, quali legno, terra, metallo, pietra. Itami

è stato influenzato dagli artisti del movimento

Mono-Ha che cercava di ottenere effetti artistici

attraverso la sovrapposizione e l’interazione di

materiali grezzi. Una scelta che incontra la questione

estetica della patina, vale a dire l’invecchiamento

dei materiali, come la patina dello zinco che

è impronta di sabi. Letteralmente, l’espressione

indica l’alterazione della materia. Dal punto di vista

figurativo, crea un'atmosfera calma e melanconica,

lascia intendere che il tempo ha lasciato un segno

sulle cose. La chiesa di Jeju sembra attendere

con serenità il passaggio degli anni.

Edifici pubbliciChiesa, Jeju

Architetto(i) Jun Itami

Installatore Sunnie International Ltd.

Tecnica(e) VMZ Pannelli piani

Finitura(e) QUARTZ-ZINC® ANTHRA-ZINC®

Superficie 980 m2

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Fotografie: Sunnie International Ltd., Corea del sud.Sezione: Jun Itami, Corea del sud.

ANTHRA-ZINC®

QUARTZ-ZINC®

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10 Focus on Zinc / No 13

ItaliaDolcezza industrialeVinificazione e innovazione: sono i due assi che

la cantina Santa Margherita rivendica dalla creazione,

nel 1935, da parte di un personaggio dell’industria

locale, il conte Gaetano Marzotto.

Le coltivazioni vinicole sono diventate il cuore

di una cittadina operaia nella campagna veneta.

Seguendo il percorso tracciato da località industriali

locali come Crespi d’Adda, piccolo comune lombardo

che nel 1877 ha visto l’edificazione di un intero paese

attorno alle sue fabbriche di tessuti, il conte Marzotto

impianta, attorno agli alloggi degli operai, strutture

scolastiche e di ricreazione.

Con il tempo, la cantina si è sviluppata incontrando

problematiche di coerenza architettonica, tipiche

dei siti industriali in crescita organica, dove la

funzionalità è la priorità dello sviluppo e guida

la costruzione di nuovi edifici. L’intervento dello

studio Westway Architects ha ridato un’omogeneità

architettonica a un sito eterogeneo destinato ad

accogliere un turismo del vino in mutazione. Il

recente interesse per l'enogastronomia, insieme

a uno stile di vita più sofisticato, valorizza la cantina

con un’immagine di alto livello. Integrare l’idea

di lusso in una struttura industriale è stato quindi

il concetto che lo studio Westway Architects ha avuto

il compito di sviluppare.

Uno sbalzo di 6,50 metri su una lunghezza di

una quarantina di metri definisce una zona riparata

dalla pioggia e costituisce il tratto d’unione fra un

magazzino di bottiglie, gli uffici e il settore dedicato

alla vinificazione. Le linee decise e senza mezzi

termini di quest’opera sono esaltate dall’utilizzo

di un rivestimento di pannelli di zinco, realizzato

in PIGMENTO® rosso che crea un richiamo

immediato al vino. Disegnano la linea orizzontale

accompagnando il ribaltamento della copertura

che diventa, sul lato corto dello stabilimento,

la cornice di una porzione di muro translucido

realizzato con bottiglie impilate.

Retro-illuminate di notte, diffondono la loro luce

sul complesso così rinnovato.

Edifici commerciali

Cantina Vitivinicola Santa Margherita,

Fossalta di Portogruaro

Architetto(i) Westway Architects -

Luca Aureggi & Maurizio Condoluci Architetti

Installatore Chiesura Srl

Tecnica(e) VMZ profilo a doghe

Finitura(e) QUARTZ-ZINC®

PIGMENTO® rosso terra

Superficie 990 m2

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Fotografie: Pier Mario Ruggeri, Italia.Sezione: Westway Architects, Italia.

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12 Focus on Zinc / No 13

Fotografie: Luc Boegly, Francia.Sezione: COBE Architecture, Francia.

FranciaZinco e pagliaLa frazione di “Clos des fées” conta 20 abitazioni.

È il nuovo quartiere, non alla periferia di una metropoli,

ma alla periferia di Paluel, un borgo normanno con

500 abitanti. Il quartiere è costruito ai bordi del comune

su un antico terreno agricolo aperto sul mare e sulla

campagna. Composto essenzialmente da case singole,

costituisce un’alternativa alle classiche villette.

Il piano generale dà priorità agli spazi pubblici:

la circolazione delle automobili è limitata alla periferia

del terreno, le vie sono costituite da strade in pietra

e piazzette. L’allestimento del paesaggio ha dato

molto spazio alla qualità del progetto, tanto che lo

si potrebbe descrivere come un parco abitato.

Il mantenimento di una grande estensione di zona

verde consente il drenaggio naturale delle acque

piovane. Una porzione di parco è costituita da

sculture che rendono omaggio alla fata dell’elettricità,

un’evidente allusione alla produzione di energia

elettrica, attività molto importante a Paluel che,

dal 1986, ospita una centrale nucleare.

Oltre a case singole vi è una casa comune, due

dimore temporanee e centri di attività dedicati

al giardinaggio: infatti, il sito è vicino a giardini visitati

da turisti di tutto il mondo.

I vari edifici sono realizzati con sistemi costruttivi

antichi ma messi in opera con sistemi moderni.

La copertura ibrida degli alloggi, tetti a doppio

spiovente, uno in zinco prepatinato e l’altro in paglia,

esprime al meglio questo concetto espressivo.

Gli architetti dell’agenzia COBE utilizzano in vasta

scala la paglia per i tetti orientati a nord verso il mare,

mentre quelli orientati a sud, verso il villaggio, sono

ricoperti in zinco. È l’esposizione al sole, più che quella

alle intemperie, che ha guidato questa scelta.

Nelle abitazioni sono installati impianti che utilizzano

le energie rinnovabili. Lo zinco è utilizzato dove

le utenze installate nel tetto - collettori dell’acqua

calda sanitaria, scarichi fumi delle stufe a legna -

necessitano di un materiale che garantisca la perfetta

ermeticità.

Edifici residenziali

Ecovillaggio Le clos des fées, Paluel

Architetto(i) COBE Architecture

Installatore Goujon Vallée

Tecnica(e) VMZ copertura a listelli

Finitura(e) QUARTZ-ZINC®

Superficie 2.500 m2

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14 Focus on Zinc / No 13

SveziaLa scuola missileFra le città con una destinazione singolare, Kiruna

è fra le prime. I suoi 18.000 abitanti risiedono nel

comune più a nord della Svezia, in piena Lapponia,

a 145 chilometri dal circolo polare artico. La presenza

di ferro e di oro, nel 1900, ha giustificato la creazione

di una città in un territorio assolutamente inospitale,

sia per il suo isolamento, sia per il suo clima.

Kiruna appoggia senza dubbio i piedi nel ghiaccio, ma

ha la testa nelle stelle. Oltre all’attività di estrazione

mineraria che divora il suo sottosuolo, la cittadina

ha l’ambizione di diventare una porta verso il cielo.

Sopra di essa sono stati lanciati missili e palloni

sonda. Airbus l’ha appena scelta come luogo per

i propri test del grande freddo per alcuni dei suoi

velivoli e, in particolare, la società Spaceport Sweden

ha in programma di farvi decollare i suoi primi voli

spaziali commerciali.

La Raket Skolan - la scuola missile - è un edificio

scolastico che non esita a esternare l'esplicito

riferimento a questo universo di conquista dello

spazio, sottolineando la vocazione scientifica della

città polare. Le finestre della facciata principale sono

cerchi colorati che raffigurano gli ugelli di un razzo

pronto a decollare. L’utilizzo di un rivestimento

in scaglie di zinco prepatinato antracite in grado

di resistere ai rigori del clima, sottolinea la presenza

di queste aperture e fa riferimento allo scudo termico

delle navicelle spaziali americane.

Se la scelta dello zinco richiama i minerali che si

estraggono dal sottosuolo, l’idea della mobilità

presente in questo razzo architettonico rinvia a una

grave problematica della città. Infatti, minata dalle

gallerie d’estrazione, rischia di sprofondare. È già

in programma il suo spostamento che avverrà entro

il 2099. Un tempo che dovrà permettere alla scuola

“missile” di accendere i reattori per raggiungere

una nuova rampa di lancio!

Edifici commerciali

Raket Skolan Kiruna, Svezia

Architetto(i) Mats Jakobsson,

Arkitekt SAR/MSA

Installatore Winther Bygg AB

Tecnica(e) VMZ pannelli piani

Finitura(e) ANTHRA-ZINC®

Superficie 1.500 m2

Page 17: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

No 13 / Focus on Zinc 15

Fotografie: Bosse Lind, Svezia.Sezione: Mats Jakobsson, Arkitekt SAR/MSA, Svezia.

Page 18: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

16 Focus on Zinc / No 13

Fotografie: Dennis Gilbert , Regno Unito.Sezione: John Zhang, Regno Unito.

Regno UnitoL’orafo e l’architettoI nuovi locali del gioielliere Alex Monroe stanno

in un fazzoletto di terra: un atelier di produzione,

un negozio, locali di stoccaggio e uffici stanno tutti

in 120 m2 ripartiti su cinque piani. Questo edificio

sarebbe banale in una città giapponese.

A Deborah Saunt e David Hill, dello studio DSDHA,

piace paragonarlo ai pencil biru (letteralmente

edifici-matita). Queste micro-torri che si elevano

su minuscole estensioni sono molto comuni nelle

città nipponiche. Tuttavia, qui non siamo a Tokio,

ma a Londra nel quartiere centrale di Snowfields.

All’orizzonte, si staglia la silhouette dello Shrad, il

grattacielo disegnato da Renzo Piano. Il Guy's Hospital

è un altro richiamo alla verticalità. Nonostante sia

di piccole dimensioni, la gioielleria richiama edifici

imponenti grazie alla modanatura della facciata, una

serie di linee verticali che sottolineano lo sviluppo

in altezza. Sulla sommità della boutique, una terrazza

nascosta da parapetti pieni offre un incontro col cielo,

come in una torre.

Prima di arrivare a Snowfields, Alex Monroe divideva

lo studio con DSDHA. Il gioielliere ha affidato al suo

co-inquilino il compito di disegnare la sua nuova sede

su un terreno triangolare situato nel punto d’incontro

di un immobile e di un cortile. Il progetto doveva

seguire l'ordine della città: allineato con gli edifici

che danno sulla strada, il nuovo edificio forma una

prua che chiude questo insieme storico. L’ambizione

del progetto è inversamente proporzionale alle sue

dimensioni: l’edificio è la vetrina di un marchio in

piena espansione. Il commissionario voleva ritrovare

l’apertura verso l’esterno dei propri uffici precedenti.

L’architetto ha usato una struttura in pannelli

prefabbricati in legno massello che consentono

grandi aperture anche con spessore del muro

minimo. Le finestre sono appena percepibili dalla

strada perché scompaiono dietro le linee plissettate

della facciata. Ali di sezione squadrata ricoperte in

zinco PIGMENTO rosso costituiscono un filtro fra lo

spazio privato e quello pubblico e rappresentano

il motivo plissettato delle facciate. Il lavoro sullo

zinco ha voluto rappresentare un legame con quello

dell’oreficeria, nella ricerca di una finezza rara

nel plasmare la materia e celebrare così il ritorno

dell’artigianato nel cuore della città.

Edifici commerciali

Gioielleria, Londra

Architetto(i) John Zhang - DSDHA

Installatore Roles Broderick

Roofing Ltd.

Tecnica(e) Pannelli profilati

modello

Finitura(e) PIGMENTO® rosso terra

Superficie 120 m2

Page 19: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

No 13 / Focus on Zinc 17

Page 20: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

18 Focus on Zinc / No 13

GiapponeContinuità sostenibiliVera città nella città, il campus di Hongo-Sanchome

dell’università di Tokyo è stato interamente ricostruito

in stile neo-gotico dopo il terremoto del 1923.

A partire dagli anni ’70, il sito è passato sotto la

responsabilità dell’architetto Hisao Kohyama che ha

cercato di conciliare il bisogno di mantenere l’identità

del luogo con l’obiettivo di crescita di un’università

di portata internazionale. Finanziato da fondi privati,

l’Ito Research Center è una delle ultime opere realizzate

da Kohyama in ambito universitario. Accoglie

ricercatori giapponesi e internazionali che lavorano

su questioni legate alle relazioni internazionali.

Nel contesto giapponese, l’Ito Center ha caratteri

europei. La sua pianta a U delimita una piazza

disposta all’italiana, mentre la parte alta in zinco

ricorda gli edifici di Haussmann. L’architetto ha

realizzato i disegni di tutti gli edifici che delimitano

la piazza ma non si è occupato dell’esecuzione

completa dei due edifici della parte centrale e dell’ala

laterale sinistra. La semplicità dell’architettura è solo

apparente e nasconde una grande complessità

che si rivela addentrandosi nell’edificio. Le colonne

al piano terra, in grès rosso d’India, ricostituiscono

una struttura chiamata engawa tipica dell’architettura

tradizionale giapponese. Le facciate in mattoni

contribuiscono all’integrazione del nuovo edificio

in un insieme costituito da edifici per la maggior

parte rivestiti di quadri in terra cotta di dimensioni

simili e quelle del mattone. Tuttavia, il suo utilizzo

come rivestimento e non come materiale strutturale,

la disposizione non convenzionale delle finestre,

l'utilizzo di sbalzi inseriscono l’insieme architettonico

in un registro contemporaneo.

Secondo il concetto dell’architetto, il nuovo centro

doveva essere più che un semplice edificio: doveva

rivestire il ruolo di porta del campus e diventare un

nuovo luogo d’incontro fra il pubblico, i ricercatori

e gli studenti.

La piazza centrale svolge alla perfezione questo ruolo.

Secondo Arata Ayai, architetto dello studio Kohyama

incaricato dello sviluppo di questo progetto, la scelta

di soli materiali naturali che prendono la patina

del tempo ha la funzione di inserire l’edificio in

un concetto di durata.

L’Ito Center è stato costruito per durare cento anni:

un’eternità in una città dove la previsione di vita

media di un edificio supera a malapena i vent’anni!

Edifici pubbliciIto International

Research Center, Tokyo

Architetto(i) Kohyama Atelier

Installatore Kajima Corporation

Dohkin Co., Ltd. (copertura)

Tecnica(e) VMZ aggraffatura

Finitura(e) QUARTZ-ZINC®

Superficie 810 m2

Page 21: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

No 13 / Focus on Zinc 19

Fotografie: Shigeo Ogawa, Giappone.Sezione: Kohyama Atelier, Giappone.

Page 22: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

20 Focus on Zinc / No 13

SvizzeraMonumento domesticoUna strana cosa esce improvvisamente in un

quartiere di villette nel Canton San Gallo in Svizzera.

È una scultura o forse l’ultimo frammento di una

costruzione più grande oggi scomparsa?

Questo cubo in PIGMENTO® rosso interroga chi

lo guarda proprio perché si presenta come un

blocco muto, senza finestre e strutturato con giunti

in rilievo molto marcati. Il progetto è nato dalla

volontà di un proprietario di trasformare il proprio

garage. L’architetto Davide Marcullo ha proposto

una sopra-elevazione che ha permesso di sfruttare

i residui diritti di costruire sul terreno proponendo

un matrimonio insolito: una Spa sopra un garage.

Il concetto stimola l’introversione, il ripiegamento

sull’intimità e in allestimento minimale non vi sono

aperture verso le case adiacenti ma è permessa

solo la vista verso il cielo. Un rivestimento in legno

applicato sulle pareti interne della spa sottolinea

la dimensione di calore del luogo. La struttura dei

materiali è pensata per accentuare la relazione con il

corpo: gli zoccoli, le doghe rinviano a una dimensione

umana, domestica.

Il blocco di zinco dalle funzioni ibride gioca

deliberatamente la carta del mistero. La

moltiplicazione dei giunti sporgenti maschera

completamente la porta del garage che resta

invisibile anche quando è aperta. Secondo l’architetto,

il colore rosso del PIGMENTO® fornisce allo zinco

un aspetto insolito, quello di un materiale grezzo

che nasce direttamente dalla terra. Introduce un

colore assente in questo quartiere residenziale ma

complementare al verde dominante. Le linee verticali

e orizzontali dei giunti confondono il piano di questa

piccola costruzione portando un gioco d'ombre

dinamico che ne increspa o ne annebbia la superficie

in funzione dell'esposizione al sole.

L’oggetto non rinnega una dimensione industriale:

“la sua struttura ricorda le numerose fabbriche

del cantone rendendo omaggio al dinamismo

della popolazione locale”, spiega Davide Macullo.

In sostanza, un monumento travestito da spa.

Casa singolaGarage, Spa, Montlingen

Architetto(i) Davide Macullo

Installatore Meile Metallbau AG

Tecnica(e) VMZ aggraffatura

Finitura(e) PIGMENTO® rosso terra

Superficie 160 m2

Page 23: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

No 13 / Focus on Zinc 21

Fotografie: Paul Kozlowski, Francia.Sezione: Davide Macullo, Svizzera.

Page 24: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

22 Focus on Zinc / No 13

FranciaUn tetto per compagnoIn una ventina d’anni, la città di Nantes si è imposta

come una delle protagoniste dell’architettura francese.

La ristrutturazione dell’isola di Nantes ha coinvolto

un antico settore industriale di oltre tre chilometri

quadrati. In confronto a questo intervento, il progetto

del “Carrousel des Olivettes” è di entità modesta e

riguarda la costruzione di una quarantina di abitazioni,

inserendosi in un’operazione di ristrutturazione di un

quartiere adiacente al centro, dove si fondono piccola

industria, artigianato e stoccaggio di derrate alimentari.

Lo studio In Situ aveva realizzato “la Cour des Arts”,

primo intervento di rivalorizzazione del quartiere,

ricreando un percorso pubblico che attraversa la

vecchia rimessa di autobus, camuffata da una sorta

di transito del XIX secolo e che prosegue in un

giardino attrezzato al centro dell'isolato. La scrittura

architettonica mescola con allegria i materiali che

rappresentano lo spirito del luogo. “Assemblare

i materiali nelle giuste proporzioni è il compito più

complesso per l’architetto”, afferma Patrick Beillevaire,

socio e co-fondatore dello studio In Situ. Vogliamo

lavorare in questo registro che permette anche

di ricordare la molteplicità storica del quartiere”.

Il “Carrousel des Olivettes” mescola con allegria colori

e materiali, riprendendo lo stile architettonico bizzarro

della “Cour des Arts”. In cima, si nota un oggetto

strano da alcuni paragonato a una yurta in metallo.

“L’immobile è vicino a una via dal forte passaggio,

difficilmente compatibile con l’alloggio che trasmette

un senso di calma. Volevo realizzare un tetto che

desse l’idea di essere morbido come un puff, dichiara

senza mezzi termini Patrick Beillevaire”. “I suoi

colleghi hanno l'ufficio al piano terreno dell’edificio

che occupava in precedenza il terreno. Nella

realizzazione di questo tetto volevo ritrovare la nozione

di savoir-faire artigianale. La forma è ottenuta

attraverso deformazione di una curva a doppio giro.

Per realizzarla, è stato necessario assemblare puntoni

piegati a caldo come nella costruzione delle navi,

gli zincatori hanno fabbricato le scaglie. L’abilità dei

coperturisti, degli stuccatori e dei ferramenta è stata

messa a dura prova durante la realizzazione di questo

progetto”, conclude Beillevaire. Lo zinco si piegava

nelle intersezioni multiple e nei cambi di pendenza

generati da questo volume non abituale. Un lavoro

simile a quello dell’alta moda per l’impresa incaricata

dell’esecuzione del tetto, tetto che rende omaggio

alla capacità dei colleghi che non hanno dimenticato

i segnali urbani.

Edifici pubbliciCarrousel des

Olivettes, Nantes

Architetto(i) IN SITU Architecture

Installatore Goujon Valle

Tecnica(e) VMZ aggraffatura

Finitura(e) QUARTZ-ZINC®

VMZ Naturale PIGMENTO® rosso terra

Superficie 1.500 m2

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No 13 / Focus on Zinc 23

Fotografie: Paul Kozlowski, Francia.

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24 Focus on Zinc / No 13

Paesi BassiMaggiore, minoreUn tetto a doppio spiovente su un cubo: ecco,

riassunto in poche parole, quello che sembra

corrispondere all'idea di casa nel mondo occidentale.

Questo stereotipo è radicato così profondamente

nell’inconscio collettivo che, piuttosto che cercare

di sostituirlo con un modello alternativo “moderno”,

gli architetti contemporanei hanno cercato di

appropriarsene per potersene distaccare meglio.

L’intervento dell’agenzia Shift à Best adotta questo

atteggiamento. Certo, si parla della ristrutturazione

di uno studio dentistico, non di un progetto abitativo.

Lo studio medico riutilizza e amplia una villa in

mattoni costruita negli anni ’20 e tutte le parti nuove,

identificabili dal rivestimento in zinco, sono una

reinterpretazione della “casa icona”.

La sala d’attesa, l’amministrazione e i locali riservati

al personale sono stati inseriti nella casa esistente.

L’ampliamento ospita i settori "medici" del progetto

ed è stato pensato come un prolungamento naturale

della villa, del suo senso comune, come suggerito dal

cambiamento di dimensioni e di materiali. Quattro

salette dentistiche si allineano sotto una struttura

longitudinale rivestita in zinco grigio chiaro sul tetto

e sulla facciata. Il materiale viene impiegato nelle

configurazioni tradizionali o contemporanee. L’utilizzo

per i tetti è convenzionale. Qui, lo spiovente del tetto

presenta quattro finestre che consentono al paziente,

mentre è in posizione allungata, di guardare il cielo

durante l’intervento chirurgico. Una vetrata apre

le salette dentistiche verso la natura. Sulla facciata

posteriore, la struttura disegna una grande vetrata

delimitata da una cornice di zinco.

Edifici commerciali

Studi dentistici, Best

Architetto(i) Shift Architecture

Installatore Bax Koper en

Zinkspecialiteit

Tecnica(e) VMZ aggraffatura

Finitura(e) QUARTZ-ZINC®

Superficie 650 m2

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No 13 / Focus on Zinc 25

Sezione: Shift Architecture, Paesi Bassi.Fotografie: Rene de Wit - Architectuurfotografie, Paesi Bassi.

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26 Focus on Zinc / No 13

FranciaLa colomba rossaSMAC: questo nome che suona come un bacio è in

realtà l’acronimo di Scènes de Musiques Actuelles

(scene musicali attuali) che raggruppa tutti i generi

musicali, eccetto la musica classica e la lirica. Gli

“SMAC” che si distinguono dagli “Zénith” per le sale

da concerto dalla dimensione più intimista, riuniscono

jazz, rap, soul, reggae. Gli “SMAC” contano dai 300

ai 1000 posti, mentre gli “Zénith” dai 5000 agli 8000.

Negli ultimi dieci anni, molte città hanno allestito

degli SMAC, spesso riconoscibili per il loro stile

architettonico volutamente innovativo e trasgressivo.

Quello di Nîmes non fa eccezione alla regola. Paloma,

questo il nome della struttura, esprime la plasticità

delle sue forme simulando cigli di un aerodromo.

Il concetto di questo edificio-scultura risponde a un

contesto suburbano e al programma del progetto.

L’incastro di prismi che sembrano entrare in collisione

esprime la vitalità e l’energia creativa emanata dal

luogo. Genera uno sbalzo che funge da riparo per

il pubblico in coda alla biglietteria e introduce le

asimmetrie che mascherano gli spazi riservati ai

professionisti: entrate degli artisti, stoccaggio del

materiale ecc.

Dalla strada di Avignone, la percezione dell’edificio

evolve senza cessare. Lo spostamento di chi si

avvicina in automobile sembra mettere in movimento

le curve e i volumi. Lo zinco PIGMENTO® rosso

sottolinea il carattere straordinario della costruzione.

Aderendo rigorosamente a tutte le sfaccettature

di questo gigantesco origami, si interrompe a

lato del sagrato per lasciare il posto a un’apertura

monumentale in ETFE, un materiale plastico

translucido utilizzato per simulare cuscini pieni d’aria.

Alle estremità dell’edificio sono posti reticoli metallici.

Raffigurando la struttura portante del rivestimento

zinco, sembra indicare che l’involucro rosso formi una

pelle o una guaina che si è sfaldata: un’estetica alla

“Mad Max” perfettamente allineata al concetto!

Edifici pubbliciSala per concerti,

Nîmes

Architetto(i) Tetrarc Nantes

Installatore SOP 34

a St Georges d’Orques

Tecnica(e) VMZ aggraffatura

Finitura(e) PIGMENTO® rosso terra

Superficie 2.000 m2

Fotografie: Paul Kozlowski, Francia.

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No 13 / Focus on Zinc 27

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28 Focus on Zinc / No 13

Spagna

Un abito nuovo per un grande magazzinoUn tempo, i grandi magazzini erano palazzi di

vetro che di notte si trasformavano in gigantesche

lanterne di vetro. Un secolo dopo, i grandi magazzini

si sono integrati in un paesaggio urbano rinnovato.

Le facciate di vetro si sono opacizzate per dare più

spazio all’esposizione degli articoli. Il bisogno di

spazio, sempre presente, spinge i grandi magazzini a

ingrandirsi, sia in altezza sia in estensione.

Inaugurato negli anni ’70, El Corte Inglès a Madrid,

ha anch’esso cercato di espandersi. La liberazione

dell’ultimo lotto dell’isolato, ancora adibito ad

abitazioni, ha permesso di ampliare la superficie

dell’edificio commerciale. Nonostante la superficie

recuperata non superi i 280 m2, la sua posizione,

all’incrocio fra due strade, gli ha conferito un interesse

particolare permettendo di riunire le due facciate

perpendicolari e conferendo continuità estetica

all’edificio.

L’applicazione di un rivestimento di zinco PIGMENTO®

verde, colore che riprende uno dei due colori del logo

della catena di grandi magazzini, unifica il volume.

Gli architetti hanno utilizzato due tipi di cassette

a misura: una cassetta orizzontale liscia e un’altra

con una nervatura molto marcata che introduce

il motivo a rilievo della facciata. Le cassette sono

sapientemente ripartite sulle facciate per creare

un gioco di ombre dinamiche che animano le pareti

dell’edificio per tutta la giornata e il sole non

entra all’interno del magazzino ma ne vivacizza

le pareti. In alto, un perimetro in vetro crea il legame

fra le variazioni di volumetria prodotte dai piani

regolatori urbani e dissimula i numerosi blocchi di

ventilazione che sporgono dal tetto. In occasione

dell’ampliamento, è stato ristrutturato tutto l’edificio:

l’aspetto è stato modificato come anche gli accessi,

che devono essere conformi alle norme di sicurezza

antincendio. Da notare che questi lavori sono stati

svolti negli orari di apertura al pubblico.

Edifici pubbliciEl Corte Inglés, Madrid

Architetto(i) Enrique Bardají Álvarez

David Ramos Viejo Pedro Dilatada Capont

Installatore Gismero

Tecnica(e) VMZ profilo a doghe, VMZ profilo a doghe

perforato

Finitura(e) PIGMENTO®

verde lichene

Superficie 6.300 m2

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No 13 / Focus on Zinc 29

Fotografie: Miguel Ángel Gracía, Spagna.Sezione: E. Bardaji y Asociados, S.L., Spagna.

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30 Focus on Zinc / No 13

4652

3102

CinaL’Asia in zincoIl Saint Regis di Lhasa dispone di 150 camere

a 3600 metri di altezza ed è quindi, di pieno

diritto, l’albergo a cinque stelle più alto del mondo.

Attualmente, è l’unica struttura di lusso nella

capitale della regione autonoma del Tibet. La sua

inaugurazione esprime la volontà di attirare un

turismo di nicchia interessato alla cultura tibetana.

L’architettura e l’organizzazione dello spazio del

complesso alberghiero si ispirano al monastero

buddista di Sera, costruito nel 1419, oggi la maggiore

meta turistica insieme a Potala, l'antico palazzo

del Dalai Lama ed edificio inserito nell'elenco del

patrimonio mondiale del'UNESCO nel 1994, visibile

dalle finestre dell'albergo.

In un contesto politico delicato, il Saint-Regis è un

punto di incontro di culture diverse. Gli edifici sono

raggruppati attorno a uno specchio d’acqua. Molto

presente in Asia, lo specchio d’acqua è stato voluto

da Jean Michel Gathy, architetto belga installatosi

in Malesia che considera noiosi gli alberghi senza

piani d’acqua, infatti se ne trovano un po’ ovunque

nei suoi progetti. Il tetto, che richiama l’architettura

cinese tradizionale, è realizzato in zinco, posato

con la tecnica tradizionale del tassello parigino e

che costituisce una novità. La posa del materiale

a un’altitudine simile ha provocato problemi di

resistenza: il peso della neve potrebbe strappare il

rivestimento. Per prevenire questo problema, la posa

è stata effettuata su un doppio foglio, con tasselli

rinforzati.

Edifici pubbliciHotel St Régis, Lhasa

Architetto(i) Denniston International

Architects & Planners Ltd.

Installatore China Construction Fifth

Engineering Division Corp., Ltd.

Tecnica(e) VMZ copertura a listelli

Finitura(e) ANTHRA-ZINC®

Superficie 3.000 m2

Page 33: Canada - VMZinc 13 IT.pdfNo 13 / Focus on Zinc 1 02-03 16-17 30-31 32-33 34-35 36-37 18-19 20-21 22-23 24-25 26-27 04-05 28-29 06-07 08-09 10-11 14-15 12-13 Sommario Germania Edificio

No 13 / Focus on Zinc 31

Fotografie: Marcel Lam, Hong Kong, Cina.Sezione: Denniston Architects, Malaisia.

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32 Focus on Zinc / No 13

BelgioLa potenza dello scudoImpossibile non accorgersi dell’estensione della

scuola Benedictus a Gand. Imboccando il tratto

della sopraelevata che porta in centro città, anche

l’automobilista più frettoloso non può non notare

queste tre sfere in zinco. La forma insolita dell’edificio

fa pensare e genera tutta una serie di paragoni.

Danny Vandewalle, architetto del progetto, si

divertirebbe un mondo a sentire tutti i commenti, sia

negativi sia benevolenti dei passanti. Spiega di aver

voluto rappresentare uno scudo che protegge le sale

informatiche da tre grandi fattori di aggressione:

la pioggia, la polvere e il rumore generato dai veicoli

che passano sulla strada adiacente.

Il raggruppamento in un'unica sede degli allievi

di questa scuola per infermieri ha giustificato

l'ampliamento e la ristrutturazione degli edifici

esistenti. La messa a punto del progetto ha reso

necessarie numerose bozze e modelli tridimensionali,

sia per la progettazione della struttura metallica,

sia per lo schema di posa del rivestimento.

Il rivestimento in zinco può essere scomposto,

come per il globo terrestre, in paralleli e meridiani.

L’inclinazione delle parallele funge da scarico

dell'acqua. I meridiani sono costituiti da elementi

identici, dimensionati secondo la larghezza delle

bobine in zinco e tagliate a misura con un modello

leggermente trapezoidale.

“Mi hanno spesso chiesto perché ho utilizzato

il QUARTZ-ZINC® anziché un intonaco”, spiega Danny

Vandewalle. “Nel contesto urbano, marcato dalla

presenza di una strada con traffico intenso, un

intonaco si sarebbe annerito in meno di tre anni”.

L’architetto spiega anche perché ha scelto la forma

sferoidale che è giudicata piuttosto eccentrica:

“Mi discosto dall’uniformità che ha sopraffatto

l’architettura preferendo l’informatica. I primi

programmi permettevano solo di tracciare linee

dritte e l’architettura è diventata cubica. Oggi, i

programmi sono più perfezionati e voglio dimostrare

che “l’architettura delle scatole” non è obbligatoria”,

dichiara l’architetto, che intende staccarsi da un

conservatorismo eccessivo molto presente in città

storiche come Gand. Più che un semplice scudo,

quest’opera è un manifesto per un’architettura

diversa!

Edifici pubbliciScuola Benedictus,

Gand

Architetto(i) Danny Vandewalle,

Corijn en Leyman

Installatore Platteau BVBA

Tecnica(e) VMZ Aggraffatura

Finitura(e) QUARTZ-ZINC® STRAT

Superficie 1.500 m2

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No 13 / Focus on Zinc 33

Fotografie: Danny Vandewalle, Corijn en Leyman & Fabien Devaert, Jump Picture, Belgio.Sezione: Danny Vandewalle, Corijn en Leyman, Belgio.

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AustraliaEterna dimoraIl mausoleo di Santa Maria della Croce ci mette

davanti a un argomento grave e oscuro: la fine della

vita. È a richiesta degli immigrati italiani installatisi

a Melbourne dopo la seconda guerra mondiale,

che lo studio Harmer ha disegnato questo colombario.

In questo tipo di edificio, le spoglie dei defunti sono

riposte in piccole celle singole. I colombari sono

molto diffusi nell’Italia meridionale, regione dalla

quale proviene la maggior parte di questa comunità.

Questa tipologia è perfettamente adatta al contesto

locale, il cimitero di Victoria, nella periferia della

seconda città più grande d’Australia, che ha problemi

di spazio per svilupparsi. L’edificio è stato costruito

su un piccolo terreno rimasto libero all’ingresso della

necropoli.

Lo studio Harmer è specializzato in architettura sacra.

Ha realizzato molte chiese, tutte per la comunità

italiana. Il mausoleo di Santa Maria della Croce è la

terza incursione nel settore dell’architettura funeraria.

Philip Harmer, fondatore dello studio, fa riferimento

ai propri maestri: l’architetto californiano Bruce Goff

o il catalano Enric Miralles, autore di un cimitero

a Igualada, vicino a Barcellona. Nel mausoleo

si ritrovano i sistemi di piegature che frammentano

e animano la volumetria dell’edificio, proponendo

aperture che lasciano passare la luce e inquadrano

viste inedite. Ripartite su due livelli, le cripte formano

il nucleo dell’edificio e sono costeggiate da due

gallerie che accolgono i visitatori. Nelle nicchie

create dalle pareti inclinate, l’architetto ha installato

panche in legno. L’interazione dei materiali segue

uno scopo ben preciso: «Abbiamo utilizzato il legno,

l’acciaio inox e due colori di zinco per fondere

l’edificio nel contesto del cimitero esistente. La

durabilità dei materiali ci è apparsa adeguata ad

accogliere persone che vi dimoreranno per l'eternità.

Speriamo che questo insieme di materiali infonda nel

visitatore un sentimento di conforto e di speranza».

L’architettura non può resuscitare i morti ma può

confortare i viventi. È questo il messaggio dell’edificio

che si inserisce nella corrente di rinnovamento

dell’architettura funeraria contemporanea.

Edifici pubbliciMausoleo

Santa Maria della Croce

Architetto(i) Harmer Architecture

Installatore Architectural cladding

Tecnica(e) VMZ pannelli piani

Finitura(e) PIGMENTO® rosso terra

PIGMENTO® verde lichene

Superficie 800 m2

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No 13 / Focus on Zinc 35

Fotografie: Trevor Mein, Australia.Sezione: Harmer Architecture, Australia.

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36 Focus on Zinc / No 13

A

B

C

Funzionali, creativi o poetici, alcuni dettagli dei

sistemi messi in opera su edifici di natura e di livello

diverso meritano la vostra attenzione.

Questi esempi illustrano e dimostrano la grande

flessibilità dello zinco, ma soprattutto l’autonomia

che lascia agli architetti nel trattare come credono

la composizione e l’estetica dei prospetti.

Ci sono piaciute la modesta porta di una cappella

in Libano, la deformazione sottile della facciata

scarificata in un parcheggio di Camberra, l’ombra

creata dallo zinco rosso delle cassette Mozaïk in

rilievo a Bordeaux.

Ci siamo fatti sorprendere dalla gestione senza

concessioni dei lucernari stilizzati di un immobile

di Lisbona e dalle cornici delle vetrate di un negozio

in Polonia.

Abbiamo apprezzato la qualità irreprensibile della

centinatura dei pannelli a incastro di un edificio

commerciale londinese e la sobrietà con la quale

è stato utilizzato il QUARTZ-ZINC® in bande orizzontali

per un ristorante nei Paesi Bassi.

Infine, abbiamo scoperto come sia possibile far

vibrare il semplice rivestimento di una sala per

conferenze in Danimarca, cambiando i codici

tradizionali di assemblaggio degli elementi della

facciata che vengono qui trattati come ciclopici

blocchi neri finemente disposti.

Tecniche

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No 13 / Focus on Zinc 37

E

D

B

C H

G

F

A

B

C

D

E

F

G

H

Università HPC, Camberra, Australia. Architetto: Metier 3 Finitura: VMZ Naturale, QUARTZ-ZINC®, PIGMENTO® blu cenere.

Albergo-Ristorante Allardsoog, Bakkeveen, Paesi Bassi. Architetto: Rinsma Architecten uit Siegerswoude. Finitura: QUARTZ-ZINC®.

Offici, Odense, Danimarca. Architetto: C&W Arkitekter a/s Finitura: ANTHRA-ZINC®.

Studio notarile, Bordeaux, Francia. Architetto: Teisseire & Touton Finitura: PIGMENTO® rosso terra.

Cimitero Khairallha, Bhamdoun, Libano. Architetto: Khairallah Khairallah. Finitura: QUARTZ-ZINC®.

Showroom Cieszyn, Pologna. Architetto: Łukasz Iwanek Finitura: ANTHRA-ZINC®.

Edificio avenue de la Liberté, Lisbona, Portogallo. Architetto: João Luís Carrilho da Graça. Finitura: QUARTZ-ZINC®.

Tesco, Woolwich, Londra, Regno Unito. Architetto: Sheppard Robson. Finitura: VMZ Naturale, QUARTZ-ZINC®, ANTHRA-ZINC®.

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ARGENTINAKORZIN S.A.C.I.Tel.: + 54 11 4653 [email protected]

AUSTRALIA/NUOVA ZELANDAUmicore AustraliaTel.: + 61 2 93 58 61 [email protected] www.vmzinc.com.auwww.vmzinc.co.nz

AUSTRIAVMZINC Center ÖsterreichTel.: + 43 1 726 34 [email protected]

BELGIO/G-D LUSSEMBURGOn.v. Umicore s.a. Umicore Building ProductsTel.: + 32 2 712 52 [email protected] www.passion.vmzinc.be CANADACanadian Brass and Copper Co.Tel.: + 416 736 [email protected]

CINA

GuangzhouUmicore Building ProductsTel.: + 86 20 8327 [email protected]

Hong-Kong - TaïwanUmicore Building ProductsTel.: + 852 2700 [email protected]

PechinoUmicore Building ProductsTel.: + 86 10 6424 [email protected]

ShanghaiUmicore Building ProductsTel.: + 86 21 5876 [email protected]

COREA DEL SUDSUNNIE INTERNATIONAL Ltd.Tel.: + 82 [email protected]

DANIMARCA/NORVEGIA/SVEZIAUmicore Building ProductsScandinavia A/STel.: + 45 86 84 80 [email protected]

FRANCIAUmicore Building Products France s.a.s.Tel.: + 33 1 49 72 42 [email protected]

GERMANIAUmicore Bausysteme GmbHTel.: + 49 201 [email protected]

GRAN BRETAGNAUmicore Marketing Services UK Ltd.Tel.: + 44 1992 [email protected]

GRECIAMIPECO Trading Ltd.Tel.: + 30 210 664 46 [email protected] www.mipeco.gr

INDIAUmicore India Pvt Ltd.Tel.: + 91 22 6627 [email protected]

ITALIAUmicore Building Products Italia s.r.l.Tel.: + 39 02 47 99 [email protected] www.vmzinc.it

JAPÓNUmicore Japan KK Building ProductsTel.: + 81 3 5413 [email protected]

LIBANONAGGIAR Trading S.A.L.Tel.: + 961 1 562 [email protected]

OLANDAn.v. Umicore s.a. Umicore Building ProductsTel.: + 31 20 494 28 [email protected]

POLONIAUmicore Building ProductsPolska Sp z o.o.Tel.: + 48 22 632 47 [email protected] www.vmzinc.pl

PORTOGALLOUmicore Portugal S.A.Tel.: + 35 1 22 999 [email protected]

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REPUBBLICA CECAUmicore Building Products CZ s.r.o.Tel.: + 420 725 688 [email protected]

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SPAGNAUmicore Building Products Ibérica s.l.Tel.: + 34 93 298 88 [email protected]

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