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ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA 246
CLEMENTI EDITORE
ForesteNell’anno Internazionale delle ForesteTREKKING&Outdoor dedica il primo numero dell’estate agli alberi, straordinari protagonisti della vita sul nostro pianeta
Nell’anno Internazionale delle Foreste TREKKING&Outdoor dedica il primo numero dell’estate agli alberi, straordinari protagonisti della vita sul nostro pianeta
Nell’Anno Internazionale delle Foreste TREKKING&Outdoor dedica il primo numero dell’estate agli alberi, straordinari protagonisti della vita sul nostro pianeta
COP tr 246SOLO TERZA DI COP.qxd 27-05-2011 14:41 Pagina 1
Foreste
TESTO DI CLAUDIO TROVA FOTO DI CESARE RE, ENRICO BOTTINO,MICHELE DALLA PALMA E MASSIMO PIACENTINO
Abete
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COSÌ REGALE E PERFETTO, L’ALBERO DELLA NOSTRA INFANZIA,DEL NOSTRO NATALE, È UNO DEI SIMBOLI NATURALI PIÙ RAPPRESENTATIVIDELLA MONTAGNA ITALIANA
L’abete è noto a tutti, soprattutto perchè ogni anno entra nelle nostre dimore in occasione delNatale, perpetuando una tradizione che affonda le proprie radici nella Germania del Cin-quecento e che ebbe origine da credenze del tempo: all’albero sempreverde venivano infatti
attribuite qualità divine perché immutabile rispetto al divenire delle stagioni; la presenza di nu-merosi abeti rossi nelle foreste della Renania fece il resto, facendo assurgere il peccio – termineutilizzato per indicare l’abete rosso – alla notorietà che oggi lo contraddistingue.
L’albero del cuore
LariceL’oro del
IL BOSCO DI LARICE NON È SOLO
LUOGO DI PASSAGGIO PER
RAGGIUNGERE LAGHI, VETTE E
RIFUGI, MA ANCHE UNO DEGLI
ELEMENTI PIÙ BELLI E
SPETTACOLARI DELLA MONTAGNA,SOPRATTUTTO QUANDO IL SOLE
AUTUNNALE ENTRA TRA LE OMBRE
DEL BOSCO E L’ESCURSIONISTA SI
ESALTA NELL’APPARENTE AUREA
ETERNITÀ DEI LARICI
Se i sempreverdi come gli abeti, che non perdono gli aghineanche d’inverno, simboleggiano l’immortalità, il boscodi larici è l’emblema della rinascita ed è, senza dubbio, il
più rappresentativo dell’arco alpino, soprattutto perché rag-giunge anche le quote più elevate, tra sassi e pietraie, non aven-do necessità di grande nutrimento.
TESTO DI CESARE RE FOTO DI CESARE RE,ENRICO BOTTINO,MICHELE DALLA PALMA
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I l faggio (Fagus sylvatica) è presente in molti Paesi europei, Italia compresa, con esemplari in tutte leregioni a esclusione della Sardegna troppo arida, calda e ventosa. Esso da sempre ha caratterizzato la vita degli abitanti che vivono nei pressi delle faggete, fornendo le-
gna per il riscaldamento e frutti (fagiole) da cui ricavare farina e olio, quando la coltura dell’olivo nonarrivava ancora fino alle quote alte.
TESTO DI GIUSEPPE SANTURBANO / FOTO DI ENRICO BOTTINO,MICHELE DALLA PALMA, XXXXXXXXXX
FaggioL’eleganza del
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DOPO IL LARICE E L’ABETE È GIUNTO IL MOMENTO DI FARE LA CONOSCENZACON UNO DEGLI ALBERI PIÙ ELEGANTI E SLANCIATI, DOMINATORE DELL'ORIZZONTEINFERIORE DEL PIANO MONTANO, VALE A DIRE DI QUELLA FASCIA ALTITUDINALE CHEVEDE ANCORA IL NATURALE DOMINIO DELLE CADUCIFOGLIE SULLE CONIFERE…
TESTO DI ENRICO BOTTINO / FOTO DI ENRICO BOTTINO, MICHELE DALLA PALMA,CESARE RE, ECOMUSEO ROCCHE DEL ROERO / BARTOLOMEO DELPERO
Castagno
IL CASTAGNO ERA SIMBOLO DI UNA VITA DI STENTIE POVERTÀ, TESTIMONE DI RITI E ABITUDINICHE CADENZAVANO LA QUOTIDIANITÀ DELLA GENTEDELLE NOSTRE MONTAGNE
caricare colori foto apertura
e scontornare cartello
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E ra periodo di carestia. Gliuomini esasperati per lascarsità di cibo decisero
di scendere a valle dove la ter-ra era più feconda. Sant’Ubal-do cercò di dissuaderli perchéin pianura imperversava lamalaria, ma i montanari pro-vati dalla fame si mostraronoirremovibili. Al sant’uomonon restò che pregare Dio af-finché mandasse a quella gen-te il pane.
l’albero del pane
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L’albero “Castagna Granda”, nel Roero, con i suoi circa 400 anni è uno dei più vecchi d’Europa, e accoglie a luglio sotto la sua folta chioma una bellissima festa popolare dal nome “festa alla vallata dei castagni ultracentenari”.
DALLE COSTEAFFACCIATE SUL MAREE PROFUMATE DISALSEDINE AI CRINALISPAZZATI DAL VENTO,DOVE LE RADICI SIAGGRAPPANO AI MASSIPER RIMANEREANCORATE ALLA VITAD’ALTA QUOTA;UN’INCREDIBILE CAPACI-TÀ DI CAMBIARE ASPET-TO AL VARIAREDELL’ALTITUDINE,DEI LUOGHI, DELLECONDIZIONI CLIMATICHE
TESTO DI ELISA CANEPA / FOTO DI ENRICO BOTTINO, MICHELE DALLA PALMA, CESARE RE
PinoI mille volti del
S embra non volersi mai arrendere il pino e, come un vero protago-nista ad ogni apertura di sipario, sa farsi interprete di ambientisempre differenti, reinventandosi nelle caratteristiche, nelle forme,
nei colori, senza perdere la sua identità. Le Pinaceae, la famiglia cui ap-partiene, accomuna tutte le piante dalle foglie aghiformi e quindi anchei larici, gli abeti, i pecci, raccontati in dettaglio negli altri servizi di que-sto nostro speciale. Per saperne di più sul pino dobbiamo invece fare ri-ferimento al genere specifico “Pinus”, parte di questa grande famiglia, econsiderare che al genere appartengono ben 120 specie.
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TESTO DI MICHELA DEL TORCHIO / FOTO DI ENRICO BOTTINO,MASSIMO PIACENTINO, CLAUDIO SCALETTA
Leccioabbraccio mediterraneo
LA CHIOMA, DAL VERDE INTENSO E SCURO, PARE AVVOLGERE IL TRONCOCON UN AMPIO ABBRACCIO: IL LECCIO L’ALBERO CHE OFFRÌ IL SUO LEGNOPER LA CROCE DEL CRISTO, HA UNA STRAORDINARIA CAPACITÀDI ADATTAMENTO E, SENZA MAI CHIEDERE NULLA IN CAMBIO,REGALA FASCINO E SPLENDORE AL PAESAGGIO MEDITERRANEO
S econdo una leggenda delle isole ioni-che, raccolta dal poeta Valoritis nel se-colo scorso, dopo la condanna a mor-
te di Cristo tutti gli alberi si riunirono in as-semblea impegnandosi a non offrire il legnoper la Croce. Quando i carnefici iniziaronoa colpire con le asce la prima pianta, il legnosi spezzò in mille frammenti e così fecerotutti gli altri. Solamente il leccio rimase in-tegro offrendo il suo legno per la Passione:per questo motivo i Greci dell’Arcania e diSanta Maura temevano di contaminare leloro asce e di sconsacrare il focolare dome-stico toccando questo albero maledetto.
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I TRONCHI MASSICCI, ORA AVVOLTI DALLAPREZIOSA SCORZA, ORA ILLUMINATI DALLEVIVACI TONALITÀ ROSSO-BRUNE, RACCONTANOSTORIE ANTICHE, INTRINSECAMENTE LEGATEALLA MEMORIA RURALE DEL TERRITORIO
TESTO E FOTO DI STEFANO VASCOTTO
Sugheradono della natura
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La cotenna dorata era un’attrazione per i ragazzi provati dalla dura giornata di la-voro e il profumo della carne de su proceddu risaliva su per il pendio dove gli ul-timi operai stavano finendo di sistemare il sughero estratto. Il fumo profumato
riempiva la stanza del momentaneo rifugio dei sugherai. Daniele, amico di tante av-venture aveva preparato il vassoio, anche questo di sughero, per la preparazione fi-nale del cibo. Il mirto, pianta soprattutto conosciuta per la produzione del famosoliquore, era la guarnitura aromatica del succoso pasto.
TESTO E FOTO DI MICHELE DALLA PALMA
da salvareForeste
L’Anno Internazionale delle Foreste, al di là delle inutilicelebrazioni di forma che durano un giorno, dovrebbe es-sere il punto di partenza per ripensare, finchè siamo an-
cora in tempo ma ormai all’ultimo “secondo”, al nostro rap-porto con le materie prime che il pianeta, finora, ci ha regala-to senza nulla chiedere in cambio.Tra tutte, insieme all’aria e all’acqua, indispensabili per la vita, personalmente porrei in pri-mo piano il legno.Molto più e molto prima della plastica, il legno è stato – ed è tuttora – un materiale fon-damentale per la sopravvivenza umana: dal legno è nato, e continua a vivere, il fuoco, sononate le abitazioni, e poi i mobili, gli utensili, e anche le armi.Nella nostra società speculativa, il legno è ancora oggi una delle materie prime più pre-ziose, ma la voracità di guadagno delle grandi e piccole multinazionali del business stadistruggendo, spesso irreparabilmente, i grandi serbatoi naturali di questo indispensabi-le elemento.Le grandi aree boschive sono seriamente e concretamente in pericolo, se guardiamo i datiche ci dicono, col linguaggio freddo e distaccato dei numeri, che ogni due secondi sul pia-neta si perde un’area verde grande quanto un campo da calcio, e il commercio illegale dellegno è uno dei più grossi affari economici per aziende senza volto né scrupoli.
Le aree verdi in pericoloEsotiche, misteriose, evocative di avventure e fantasie, le foreste tropicali sono le più espo-ste al taglio selvaggio, senza regole né logica, da parte dei contrabbandieri del legno.Spesso appoggiati da governi dittatoriali che, complici dei distruttori, puntano solo al gua-dagno immediato senza preoccuparsi delle conseguenze di queste deforestazioni, che arri-vano a mettere in pericolo la sopravvivenza umana e animale in tutto il pianeta.L’impoverimento del patrimonio forestale ha raggiunto livelli di guardia, colpendo inmodo devastante soprattutto i “terzi” e “quarti” mondi dove minore è la sensibilità e l’at-tenzione ecologica e per la tutela e conservazione dell’ambiente.Sud e Centro America, Africa e Oceania sono le aree più colpite, anche perché più ricchedi questa preziosa materia prima, e a poco vale il dato che vede, in Europa e in alcune par-ti dell’Asia, un “guadagno” in termini territoriali delle aree verdi boschive.Vediamo in una triste panoramica quali sono le aree più a rischio, con una perdita di super-ficie che supera la naturale rigenerazione del bosco:Amazzonia, considerata il polmone del pianeta, dove la speculazione sul legno sta defore-stando in modo massiccio aree gigantesche di territorio senza attuare alcuna politica di rifo-restazione;Patagonia, dove si tagliano grandi estensioni di foresta primaria per far posto a nuovi terri-tori adatti al pascolo;Foreste Indonesiane e Africane, in particolare nel bacino del Congo, depredate per la ric-chezza di essenze pregiate per la costruzione di mobili;le Foreste Boreali del Canada e della Lapponia, fonte primaria di approvvigionamento peril legno utilizzato in edilizia;le Foreste Russe, che servono ad alimentare la fallimentare e dispersiva rete di centrali ter-miche centralizzate di questo immenso paese.
Stiamo “segando” il ramo su cui siamo seduti…E siamo, inesorabilmente, appoggiati sulla parte che cadrà nel vuoto! Perché questa distruzione di patrimonio forestale, di cui siamo tutti correi continuando adisinteressarci del problema, incide profondamente sull’aria che respiriamo, fino a provacontraria indispensabile per la nostra sopravvivenza. Se dovesse sparire la copertura arboreadi queste aree, verremmo soffocati dai 500 miliardi di tonnellate di carbonio che questialberi riescono a trattenere nel suolo. Ma è solo uno degli aspetti devastanti conseguenti alladeforestazione.
I tempi dell’albero, i tempi dell’uomoSono incompatibili, perché una foresta impiega millenni per formarsi e creare l’habitatnecessario alla vita in equilibrio tra mondo vegetale e animale.Anche la riforestazione attuata dall’uomo, spesso in modo indiscriminato, non sempre è
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DOSS
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I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners idealiper scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’espe-rienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor.Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche,ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono
proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimentica-bili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attivi-tà ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura delterritorio sono le caratteristiche principali delle proposte offer-te dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor
Laboratorio del CamminareGENIUS LOCI
Per Genius Loci, il mese di giu-gno inizia nel cuore dell’Appenni-no tosco-romagnolo, vero e pro-prio paradiso per gli escursionisti.Da giovedì 2 a sabato 4, in com-pagnia delle guide di Rimini, èpossibile prendere parte ad unsemplice programma per fami-glie, godendo di un panoramavasto, mosso dall’onda irregolaredei crinali, dove il verde acceso èinterrotto dal grigio delle argillescagliose e delle marne. Nellagiornata del 2 giugno è inoltrepossibile, grazie anche alla colla-borazione del Comune di Basti-glia, prendere parte ad un inte-ressante itinerario in bicicletta sul-le vie d’acqua, attraverso i comu-ni della “riviera” un tempo luoghidi commercio, comunicazione efrontiera sulla via che da Modenaportava al Po. Il 12 giugno le gui-de vi accompagnano sul monteNuda, nel Parco del Corno alleScale, per scoprire la sua bellissi-ma cima interamente in territoriobolognese che trae il nome dallasommità del tutto priva di alberi.Qui, il confine tra bosco e prati ècosì netto da lasciare stupiti edare la sensazione che il boscosia stato tagliato volutamente dal-
l’uomo secondo una linea defini-ta. La proposta del 19 giugno sti-mola la curiosità degli escursioni-sti che desiderano scoprire ladimensione notturna del Parcodel Frignano. Tra le ombre delCimone e la luna si entra conrispetto nel movimentato mondodella fauna notturna. Una delleescursioni più apprezzate dellacatena del nostro Appennino è,senza dubbio, quella del LibroAperto (m 1937). Il 26 giugno, Elisa Montorsi e lesue colleghe arrivano fino allacima che deve il nome alla suaforma: le due cime che compon-gono il monte sono infatti diviseda un solco che ricorda un libroaperto. Le camminate proseguo-no il 3 luglio con un’escursioneoltre il limite del bosco, attraversomassi erratici di antica memoriafino alla finestra del Rondinaio,un paesaggio davvero suggestivonel Parco del Frignano con unosguardo a 360 gradi e poi giù trail lago Torbido e quello Turchino.Per informazioni:Cell. 334.3799202347.7418152 (Valentina Parenti)339.3480730 (Elisa Montorsi)[email protected]
A CURA DI ITALO CLEMENTI
Grande Raduno Escursionistico in Campania
Sabato 25 e domenica 26 giugnoi monti della Maddalena ospitanola settimana edizione dei GrandiRaduni escursionistici organiz-zati dai Laboratori del Cammina-re della Campania e con la par-tecipazione di altre associazioniescursionistiche presenti sul ter-ritorio (ospiti anche dalla vicinaLucania). Nell’ambito delle cele-brazioni del 150° anniversariodell’unità d’Italia, le diverseassociazioni di turismo escursio-
nistico e ambientale presenti inCampania organizzano, lungo il“Cammino dei Prigionieri” algrande bivacco dei “2 Eroi.. con-tro!”, un bivacco in tenda neiluoghi dove la storia “minore”del Risorgimento italiano halasciato indelebili segni oggiancora percettibili. Per informazioni:Laboratorio del Camminare Officinae ItinerisCell. 339.7456795 (Andrea Perciato)[email protected] www.trekkingcampania.it
per vivere natura e ambiente in compagnia dei migliori professionistiLaboratori del Camminare
L’evento del mese
Le proposte del mese
Andrea Perciato e Mario Luciano,Laboratorio del Caminare Officinae Itineris
dei migliori professionisti
Camminare
Laboratorio del CamminareGREENTHINK
Una volta rientrato dal meravi-glioso trekking sulla Lycian Way, ilnostro Riccardo Sedola, sempreattivo e pieno di nuove idee, orga-nizza per il 12 giugno una giornatain natura dedicata ai più piccoli ealle loro famiglie. Tanti giochi epiccole scoperte vi attendono nellaRiserva delle Salse di Nirano. L’at-tività è riservata ai bambini dai 3 ai6 anni accompagnati dai genitori.Gli amanti della natura apprezze-ranno la proposta del 19 giugno,alla ricerca del Falco Pellegrino,un incredibile rapace che può rag-giungere i 300 km/h in picchiata:una vera Ferrari dei cieli. Unagiornata per famiglie alla scopertadel Parco dei Sassi e di un conte-sto naturale particolarmente fre-sco dove placare la calura dell’e-state. Questa iniziativa è riservataai bambini dai 6 agli 11 anni incompagnia dei loro genitori. Per informazioni:Cell. 338.7848453 (Riccardo Sedola)[email protected]
Laboratorio del CamminareMONTE MERU
Sabato 4 giugno, Monte Meru viporta tra fiori, stelle e leggende.L’escursione guidata, con parten-za alle ore 15 da Norcia in com-
pagnia di un esperto botanico,conduce alla ricerca delle speciefloreali più rare ed affascinanti trale innumerevoli offerte dai pratidei Monti Sibillini. L’itinerario (4ore, 400 metri di dislivello) si diri-ge verso il Monte Macchialta (m1751) per ritornare costeggiandouna faggeta, descrivendo quindiun piacevole anello, con panora-mi sul Monte Vettore e sugli alti-piani carsici del Pian Grande ePian Piccolo. La cena al rifugioColle le Cese (ore 20) prevedepenne alla ricotta di montagnacon profumo di guanciale, griglia-ta mista norcina, verdure gratina-te del pastore e ricottamisù. Dopocena (ore 22) i rappresentanti del-l’UAI Unione Astrofili Italiani, offri-ranno una interessantissimaosservazione della volta celestead occhio nudo e con CCD.Domenica 12 giugno, la guida Sil-vio vi accompagna lungo un’e-scursione a piedi in una dellezone più spettacolari del Parco
Regionale del Monte Cucco (7ore, 1000 metri di dislivello). LaValle delle Prigioni, ricca di acqueperenni, offre pareti strapiomban-ti, modellate nel corso delle eregeologiche e la suggestione diacque cristalline e di profondepozze dove si riversano le acquedel torrente. Più in quota, oltre i1000 metri, si cammina in boschidi faggi secolari. Poi lo splendidoe austero Eremo benedettino diS.Girolamo, aggrappato ad unaparete rocciosa e immerso in unantico castagneto. Il ritrovo è alle8.30 a Collestrada, trasferimentocon auto proprie. Interessanteanche la camminata del 26 giu-gno, che da Castelluccio di Nor-cia, caratteristico borgo sul gran-de altipiano carsico tettonico, salefino al Monte Lieto (m 1944), pas-sando per Monte delle Rose eper il Passo di Rapegna. Si rical-cano i luoghi che nel 1500 furonoteatro della Battaglia di Pian Per-duto, godendo di una straordina-ria e poco conosciuta “balconata”sul Parco Nazionale dei MontiSibillini e sui suoi paesaggi fiabe-schi. Ritrovo alle ore 8 a SantaMaria degli Angeli, trasferimentoin auto propria.Per informazioni:Tel. 0758.197105Cell. 348.5216981 (Silvio)347.3782818 (Marco)[email protected]
Laboratorio del CamminarePONENTE EXPERIENCE
Le guide ambientali ed escursio-nistiche del nostro Laboratorio delCamminare ligure hanno attenta-mente lavorato al programma di
Silvio e Marco Fazion,Laboratorio del Camminare Monte Meru
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