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- Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - - INDICE - A.L.I. Penna d’Autore © All rights NANNARELLI FABIO (Roma 1825-Corneto Tarquinia 1894) - Di sentimenti liberali, partecipò nel 1849 alla difesa della Repubblica Ro- mana. Nel 1860 insegnò letteratura italiana ed estetica nell’Accademia scientifico-letteraria di Milano, e nel 1871 fu nominato professore di letteratura italiana all’università di Roma. Poeta di intonazione classicheggiante e rappresentante della cosiddetta scuola romana («Poe- sie», 1853; «Nuove poesie», 1856; «Nuovi canti», 1875), lasciò anche vari saggi di critica dantesca e di storia letteraria. NANNETTI VIERI (Firenze, 1895-1957) - Si affermò negli anni di «Solaria», a cui collaborò attivamente, e presso le edizioni della rivista raccolse in volume le prose di «Malseme» (1930), il suo più significati- vo, e in seguito «I nudisti di monte Catterina» (1932), «Sogno di amanti in catene» (1934), «La guerra ritorna» (1935). Ma la sua vocazione au- tentica era di poeta e infatti fin da quegli anni stava lavorando a un’opera in versi che però apparve solo nel 1946: «Declamazione». La raccolta di tutte le sue «Poesie» (1954) lo fece riconoscere tra i poeti significativi del Novecento. La sua ultima opera, «Apocalisse in barocco», pubblica- ta postuma (1957), è anch’essa poetica e si ispira a una sofferta religiosità sostenuta da esasperata ricerca linguistica in chiave espressionistica. NAPOLI ORAZIO (Mazara del Vallo [TP] 1902-Milano 1970) - Par- tecipò alla vita culturale milanese degli anni Trenta e fece parte del grup- po dei “cappotti lisi” insieme ai più famosi scultori e letterati di inizio Novecento. A quel periodo appartengono le prose di «Il cadavere inna- morato» (1929) e «Deserto a Melbourne» (1933), i versi raccolti in «Po- esie, con un saggio sulla poetica di Jacopone» (1940). La sua opera più significativa resta il volume di poesie «Notte Legame Mare», apparsa solo nel 1956; i libri venuti in seguito, sia in prosa («22 letti», 1965) che in versi («Gli occhi a terra», 1964, «Smarrimenti», 1968), non aggiungo- no nulla alla compiutezza di quel testo. Scrisse anche per molte riviste letterarie, tra le quali «Campo di Marte», «Corrente» e «L'Italia Lettera- ria» e nel 1948 ricevette il Premio San Babila minore per gli inediti, con la poesia «Il Carrubo». NAPOLITANO GIAN GASPARE (Palermo 1907-Roma 1966) - Col- laboratore della rivista «Novecento» di Bontempelli, si rivelò con il ro- manzo «Scoperta dell’America» (1930). Corrispondente e inviato di gior- nali, viaggiò moltissimo e raccolse un vasto materiale utilizzato in «Giro intorno al mondo» (1933) e «Troppo grano sotto la neve» (1936) e nei tre racconti di «La mariposa» (1950). Altre sue opere narrative sono «In guerra con gli scozzesi» (1945), «Il figlio del capitano» (1958) e, postu- me, «Un colpo di luna» (1967), «Magia rossa» (1968). Al cinema aveva già collaborato prima della guerra, ma solo in seguito si affermò con i film «Magia verde» (1952) e «Tam-tam Mayumbe» (1956, tratto da un racconto di «La mariposa»). NAPPI CESARE (Bologna, 1440 circa-1518) - Di professione notaio, ebbe molti onori e incarichi nella sua città. Lasciò poesie di vario genere (amorose, devote e popolareggianti), quasi tutte inedite, uno zibaldone, il «Palladium eruditum» (contenente orazioni, volgarizzamenti, raccolte d’iscrizioni), anch’esso inedito; alcune «Lettere amorose», scritte per incarico di amici, e, opera di maggiore interesse, il «Libro de’ ricordi o Memoriale», cronaca degli avvenimenti cittadini e familiari dal 1460 al 1516. NAPPINI BARTOLOMEO (Petrizzi [CZ] 1634-Roma 1717) - A Roma prima esercitò l’avvocatura, poi abbracciò lo stato ecclesiastico divenendo canonico; scrisse sotto il nome di don Polipodio Calabro, pedagogo e pastore, 132 sonetti di tono giocoso in stile fidenziano. NASCIMBENI GIULIO (San- guinetto, 1923- 2008) - Dopo aver ottenuto la laurea in Lettere all’Uni- versità Cattolica di Milano lavorò al giornale «L’Are- na» di Verona. Per qualche tempo fu anche direttore del «Nuovo Adige», poi andò al «Corriere della Sera» e vi restò per quasi 50 anni. Ebbe inoltre l’incarico di dirigere «Storia illustrata» e fu vicedirettore e direttore della «Do- menica del Corriere». Dal 1974 fu responsabile, come redattore capo, della Terza Pagina e del supplemento «Libri/Arte» del Corriere della Sera. Pubblicò la raccolta di poesie giovanili «Pianura» (Vita veronese, 1952), i li- bri «Montale, biografia di un poeta» (Longanesi, 1969, tre edizioni), «Potere violenza famiglia» (SugarCo, 1977) e «Il calcolo dei dadi» (Bompiani, 1984). Sua è la voce «Montale» nell’Enciclopedia Europea Garzanti. Lavorò anche in televisione, dove condusse la prima trasmissio- ne della RAI dedicata alla letteratura, «Tuttilibri». Nu- merosi i premi e i riconoscimenti: Premio Castello (San- guinetto) con «Pianura» nel 1948, Premio Abazia della Vangadizza (Badia Polesine) con singole poesie nel 1949, Medaglia d’oro per la benemerenza civica del Comune di Milano nel 1984, Premio Bagutta e Premio Estense con «Il calcolo dei dadi» nello stesso anno. Inoltre, per l’atti- vità e la carriera, Premio Capri, il Goethe di Malcesine, il Gonella di Venezia e il Masi-Civiltà veneta. Partecipò a diverse giurie di premi nazionali, tra cui lo Strega, il Bagutta, il Nonino, i 12 Apostoli, e presidente dei premi Masi, Cesare Marchi e Bruno Roghi. NATOLI LUIGI (Pa- lermo, 1857-1941) - Ini- ziò la carriera di gior- nalistica a soli 17 anni collaborando per alcu- ni giornali, quindi lavo- rò come professore di storia in vari licei italia- ni. Condusse ricerche sulla storia e sulla let- teratura siciliana che si raccomandano più per l’aspetto erudito che per fondatezza cultura- le. Ma il suo nome è ri- cordato soprattutto per la fluviale produzione di romanzi d’appendice ambien- tati in Sicilia e apparsi a puntate su giornali e riviste come «Il Giornale di Sicilia», «Il giornalino della Domenica» e «Primavera», che gli fecero guadagnare una grande po- polarità. Il romanzo più famoso è «Beati Paoli», apparso dapprima sul «Giornale di Sicilia» nel 1909 a firma Wil- liam Galt e poi in volume, che ha appassionato i lettori per l’insieme di intrigo e di denuncia sociale, con il trion- fo del bene sul male. Il romanzo è tornato di attualità in seguito allo studio e all’edizione curata da Umberto Eco nel 1971.

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- INDICE -A.L.I. Penna d’Autore © All rights

NANNARELLI FABIO (Roma 1825-Corneto Tarquinia 1894) - Disentimenti liberali, partecipò nel 1849 alla difesa della Repubblica Ro-mana. Nel 1860 insegnò letteratura italiana ed estetica nell’Accademiascientifico-letteraria di Milano, e nel 1871 fu nominato professore diletteratura italiana all’università di Roma. Poeta di intonazioneclassicheggiante e rappresentante della cosiddetta scuola romana («Poe-sie», 1853; «Nuove poesie», 1856; «Nuovi canti», 1875), lasciò anchevari saggi di critica dantesca e di storia letteraria.

NANNETTI VIERI (Firenze, 1895-1957) - Si affermò negli anni di«Solaria», a cui collaborò attivamente, e presso le edizioni della rivistaraccolse in volume le prose di «Malseme» (1930), il suo più significati-vo, e in seguito «I nudisti di monte Catterina» (1932), «Sogno di amantiin catene» (1934), «La guerra ritorna» (1935). Ma la sua vocazione au-tentica era di poeta e infatti fin da quegli anni stava lavorando a un’operain versi che però apparve solo nel 1946: «Declamazione». La raccolta ditutte le sue «Poesie» (1954) lo fece riconoscere tra i poeti significatividel Novecento. La sua ultima opera, «Apocalisse in barocco», pubblica-ta postuma (1957), è anch’essa poetica e si ispira a una sofferta religiositàsostenuta da esasperata ricerca linguistica in chiave espressionistica.

NAPOLI ORAZIO (Mazara del Vallo [TP] 1902-Milano 1970) - Par-tecipò alla vita culturale milanese degli anni Trenta e fece parte del grup-po dei “cappotti lisi” insieme ai più famosi scultori e letterati di inizioNovecento. A quel periodo appartengono le prose di «Il cadavere inna-morato» (1929) e «Deserto a Melbourne» (1933), i versi raccolti in «Po-esie, con un saggio sulla poetica di Jacopone» (1940). La sua opera piùsignificativa resta il volume di poesie «Notte Legame Mare», apparsasolo nel 1956; i libri venuti in seguito, sia in prosa («22 letti», 1965) chein versi («Gli occhi a terra», 1964, «Smarrimenti», 1968), non aggiungo-no nulla alla compiutezza di quel testo. Scrisse anche per molte rivisteletterarie, tra le quali «Campo di Marte», «Corrente» e «L'Italia Lettera-ria» e nel 1948 ricevette il Premio San Babila minore per gli inediti, conla poesia «Il Carrubo».

NAPOLITANO GIAN GASPARE (Palermo 1907-Roma 1966) - Col-laboratore della rivista «Novecento» di Bontempelli, si rivelò con il ro-manzo «Scoperta dell’America» (1930). Corrispondente e inviato di gior-nali, viaggiò moltissimo e raccolse un vasto materiale utilizzato in «Girointorno al mondo» (1933) e «Troppo grano sotto la neve» (1936) e neitre racconti di «La mariposa» (1950). Altre sue opere narrative sono «Inguerra con gli scozzesi» (1945), «Il figlio del capitano» (1958) e, postu-me, «Un colpo di luna» (1967), «Magia rossa» (1968). Al cinema avevagià collaborato prima della guerra, ma solo in seguito si affermò con ifilm «Magia verde» (1952) e «Tam-tam Mayumbe» (1956, tratto da unracconto di «La mariposa»).

NAPPI CESARE (Bologna, 1440 circa-1518) - Di professione notaio,ebbe molti onori e incarichi nella sua città. Lasciò poesie di vario genere(amorose, devote e popolareggianti), quasi tutte inedite, uno zibaldone,il «Palladium eruditum» (contenente orazioni, volgarizzamenti, raccolted’iscrizioni), anch’esso inedito; alcune «Lettere amorose», scritte perincarico di amici, e, opera di maggiore interesse, il «Libro de’ ricordi oMemoriale», cronaca degli avvenimenti cittadini e familiari dal 1460 al1516.

NAPPINI BARTOLOMEO (Petrizzi [CZ] 1634-Roma 1717) - ARoma prima esercitò l’avvocatura, poi abbracciò lo stato ecclesiasticodivenendo canonico; scrisse sotto il nome di don Polipodio Calabro,pedagogo e pastore, 132 sonetti di tono giocoso in stile fidenziano.

NASCIMBENIGIULIO (San-guinetto, 1923-2008) - Dopo averottenuto la laureain Lettere all’Uni-versità Cattolicadi Milano lavoròal giornale «L’Are-

na» di Verona. Per qualche tempo fu anche direttore del«Nuovo Adige», poi andò al «Corriere della Sera» e virestò per quasi 50 anni. Ebbe inoltre l’incarico di dirigere«Storia illustrata» e fu vicedirettore e direttore della «Do-menica del Corriere». Dal 1974 fu responsabile, comeredattore capo, della Terza Pagina e del supplemento«Libri/Arte» del Corriere della Sera. Pubblicò la raccoltadi poesie giovanili «Pianura» (Vita veronese, 1952), i li-bri «Montale, biografia di un poeta» (Longanesi, 1969,tre edizioni), «Potere violenza famiglia» (SugarCo, 1977)e «Il calcolo dei dadi» (Bompiani, 1984). Sua è la voce«Montale» nell’Enciclopedia Europea Garzanti. Lavoròanche in televisione, dove condusse la prima trasmissio-ne della RAI dedicata alla letteratura, «Tuttilibri». Nu-merosi i premi e i riconoscimenti: Premio Castello (San-guinetto) con «Pianura» nel 1948, Premio Abazia dellaVangadizza (Badia Polesine) con singole poesie nel 1949,Medaglia d’oro per la benemerenza civica del Comunedi Milano nel 1984, Premio Bagutta e Premio Estense con«Il calcolo dei dadi» nello stesso anno. Inoltre, per l’atti-vità e la carriera, Premio Capri, il Goethe di Malcesine, ilGonella di Venezia e il Masi-Civiltà veneta. Partecipò adiverse giurie di premi nazionali, tra cui lo Strega, ilBagutta, il Nonino, i 12 Apostoli, e presidente dei premiMasi, Cesare Marchi e Bruno Roghi.

NATOLI LUIGI (Pa-lermo, 1857-1941) - Ini-ziò la carriera di gior-nalistica a soli 17 annicollaborando per alcu-ni giornali, quindi lavo-rò come professore distoria in vari licei italia-ni. Condusse ricerchesulla storia e sulla let-teratura siciliana che siraccomandano più perl’aspetto erudito cheper fondatezza cultura-le. Ma il suo nome è ri-cordato soprattutto perla fluviale produzione di romanzi d’appendice ambien-tati in Sicilia e apparsi a puntate su giornali e riviste come«Il Giornale di Sicilia», «Il giornalino della Domenica» e«Primavera», che gli fecero guadagnare una grande po-polarità. Il romanzo più famoso è «Beati Paoli», apparsodapprima sul «Giornale di Sicilia» nel 1909 a firma Wil-liam Galt e poi in volume, che ha appassionato i lettoriper l’insieme di intrigo e di denuncia sociale, con il trion-fo del bene sul male. Il romanzo è tornato di attualità inseguito allo studio e all’edizione curata da Umberto Econel 1971.