Chi erano?€¦ · DINASTIA CAROLINGIA (Regnò sul popolo dei Franchi ) Con Pipino il Breve...

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Chi erano? I Franchi erano una popolazione germanica dotata di un fortissimo esercito. Essi tra V e VI d.C. aveva occupato la Francia settentrionale e occidentale (vedi carta a pag. 45). Il loro primo re Clodoveo si era convertito fin da subito al cattolicesimo e questo aveva permesso ai Franchi di diventare alleati* della Chiesa e del papa. * Alleanza : patto stipulato tra due Stati che si accordano per darsi sostegno reciproco (per aiutarsi a vicenda). Il re Clodoveo faceva parte della famiglia dei Merovingi (dinastia merovingia). Questa dinastia regnò sui Franchi per oltre due secoli (dal VI d.C. all’VIII d.C). Tuttavia il potere dei re merovingi non fu mai molto solido. Si trattava, dunque, di sovrani deboli che avevano molte difficoltà a comandare [se ricordate una situazione del genere l’abbiamo vista già per i Longobardi, dove il re non riusciva ad imporre la sua volontà sui duchi che non volevano rinunciare al loro potere]. I re Franchi si facevano aiutare nella gestione del potere da alcune persone chiamate “maestri di palazzo” che erano incaricati dal re di amministrare i territori e guidare l’esercito. Dato che, come abbiamo detto, i re erano molto deboli, questi “maestri di palazzo” presero sempre più potere . Uno di loro si distinse particolarmente, si chiamava Carlo Martello e compì un’impresa importantissima . Egli, infatti, guidò l’esercito dei Franchi in una guerra contro gli Arabi e ne bloccò l’avanzata in Europa [ricordate che gli Arabi avevano conquistato buona parte della Spagna]. Dopo aver conquistato la Spagna, gli Arabi volevano conquistare anche la Francia, solo che oltrepassati i Pirenei (catena montuosa che divide la Spagna dalla Francia) furono sconfitti duramente nella battaglia di Poitiers (732 d.C.) , una località della Francia sud occidentale (vedi la carta a pag. 10 dell’Atlante). Dopo questa grande vittoria Carlo Martello divenne di fatto il vero capo del popolo franco. Cerchiata in rosso la località di Poitiers. La freccetta blu curva indica che gli Arabi dopo essere stati sconfitti a Poitiers (732 d.C.) furono costretti ad interrompere la loro avanzata in Europa e a tornarsene in Spagna.

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Chi erano? I Franchi erano una popolazione germanica dotata di un fortissimo esercito. Essi tra V e VI d.C. aveva occupato la Francia settentrionale e occidentale (vedi carta a pag. 45). Il loro primo re Clodoveo si era convertito fin da subito al cattolicesimo e questo aveva permesso ai Franchi di diventare alleati* della Chiesa e del papa.

* Alleanza: patto stipulato tra due Stati che si accordano per darsi sostegno reciproco (per aiutarsi a vicenda).

Il re Clodoveo faceva parte della famiglia dei Merovingi (dinastia merovingia). Questa dinastia regnò sui Franchi per oltre due secoli (dal VI d.C. all’VIII d.C). Tuttavia il potere dei re merovingi non fu mai molto solido. Si trattava, dunque, di sovrani deboli che avevano molte difficoltà a comandare [se ricordate una situazione del genere l’abbiamo vista già per i Longobardi, dove il re non riusciva ad imporre la sua volontà sui duchi che non volevano rinunciare al loro potere].

I re Franchi si facevano aiutare nella gestione del potere da alcune persone chiamate “maestri di palazzo” che erano incaricati dal re di amministrare i territori e guidare l’esercito. Dato che, come abbiamo detto, i re erano molto deboli, questi “maestri di palazzo” presero sempre più potere. Uno di loro si distinse particolarmente, si chiamava Carlo Martello e compì un’impresa importantissima. Egli, infatti, guidò l’esercito dei Franchi in una guerra contro gli Arabi e ne bloccò l’avanzata in Europa [ricordate che gli Arabi avevano conquistato buona parte della Spagna]. Dopo aver conquistato la Spagna, gli Arabi volevano conquistare anche la Francia, solo che oltrepassati i Pirenei (catena montuosa che divide la Spagna dalla Francia) furono sconfitti duramente nella battaglia di Poitiers (732 d.C.), una località della Francia sud occidentale (vedi la carta a pag. 10 dell’Atlante). Dopo questa grande vittoria Carlo Martello divenne di fatto il vero capo del popolo franco.

Cerchiata in rosso la località di Poitiers. La freccetta blu curva indica che gli Arabi dopo essere stati sconfitti a Poitiers (732 d.C.) furono costretti ad interrompere la loro avanzata in Europa e a tornarsene in Spagna.

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Anche Pipino “il Breve” (chiamato così per la sua bassa statura), figlio di Carlo Martello, fu nominato “maestro di palazzo”. Egli però a differenza del padre decise di prendere definitivamente il potere: imprigionò il legittimo re dei Franchi (Childerico III) e si fece proclamare re dall’assemblea dei guerrieri franchi. Per rafforzare ulteriormente il suo potere di re, Pipino chiese al papa Stefano II di ungerlo con l’olio consacrato. Questo gesto da parte del papa avrebbe significato il riconoscimento ufficiale di Pipino come re dei Franchi. Il papa accettò la proposta di Pipino, ma chiese qualcosa in cambio e cioè che Pipino e il suo esercito intervenissero in Italia per difendere i territori del papa dall’attacco dei Longobardi. I Longobardi, infatti, dopo aver sconfitto i bizantini nell’Italia centro settentrionale, ora volevano conquistare anche i territori controllati dal papa nell’Italia centrale. L’esercito dei Franchi scese in Italia, sconfisse i Longobardi e conquistò un vasto territorio che fu donato al papa. Grazie a questa donazione nasce lo Stato della Chiesa, cioè uno Stato governato dal papa. In questo momento, quindi, il papa (potere religioso) diventa papa-re (potere religioso + potere politico).

Questa carta tematica illustra la progressiva formazione dello Stato della Chiesa grazie alle varie donazioni territoriali ricevute dai papi:

In rosa sono evidenziati i territori donati al papa da cittadini privati e dal re longobardo Liutprando (donazione di Sutri 728 d.C.).

In viola sono evidenziati i territori donati al papa da Pipino il Breve (756 d.C.).

In arancione sono evidenziati i territori donati al papa da Carlo Magno, il figlio di Pipino il Breve. Le vicende di Carlo Magno si trovano alla diapositiva n°4.

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DINASTIA CAROLINGIA (Regnò sul popolo dei Franchi )

Con Pipino il Breve comincia la dinastia carolingia. Una dinastia è composta da una serie di re appartenenti ad una stessa famiglia, che si succedono al trono (che regnano uno dopo l’altro). L’aggettivo carolingia deriva dal nome del padre di Pipino, Carlo Martello. Carolingia si riferisce, dunque, ad una dinastia (famiglia) che ha avuto inizio con Carlo, il capostipite della dinastia stessa. Ecco lo schema della dinastia carolingia:

Carlo Martello “maestro di

palazzo”. Non fu mai re

ma detenne un grande potere.

Pipino il Breve Fu prima

“maestro di palazzo e poi re

dei Franchi”.

Carlo Magno

Fu prima re dei Franchi e poi

Imperatore del Sacro Romano

Impero.

Ludovico il Pio FIGLIO FIGLIO FIGLIO

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Alla morte di Pipino il Breve il regno dei Franchi passò a suo figlio Carlo Magno che divenne re nel 768 d.C.. Allora il re dei Longobardi Desiderio cercò di approfittare della situazione e, credendo che il nuovo re dei Franchi fosse molto debole, decise di riconquistare i territori dello Stato della Chiesa (quelli che Pipino aveva donato al papa nel 756 d.C.). Purtroppo Desiderio si sbagliava, infatti, Carlo Magno guidò abilmente l’esercito franco in Italia e sconfisse definitivamente i Longobardi conquistandone tutti i territori (tranne il Ducato di Benevento). Anche Carlo donò una parte dei territori conquistati al papa (vedi carta tematica alla diapositiva n°2).

Dopo aver sconfitto definitivamente i Longobardi Carlo Magno decise di allargare ulteriormente il suo regno. La carta seguente mostra tutte sue conquiste:

In blu sono evidenziati i territori che Carlo ereditò da suo padre Pipino il Breve. In rosa sono evidenziati i territori che Carlo strappò ai Longobardi in Italia. In arancione è evidenziata la Marca di Spagna, un territorio che apparteneva al Califfato arabo di Cordova e che fu conquistato da Carlo. In marrone sono evidenziati i territori che Carlo conquistò ai Sassoni (Sassonia), una popolazione pagana che abitava la Germania settentrionale. In grigio è evidenziato il territorio degli Avari, un popolo pagano che fu sconfitto da Carlo ma il cui territorio non fu conquistato. La linea rossa segna i confini del regno di Carlo Magno alla sua morte.

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Nella sua opera di conquista Carlo Magno poté contare sempre sull’aiuto della Chiesa di Roma e del papa. Anche in questo caso l’elemento religioso assunse una grande importanza, perché Carlo diventò il difensore della fede cristiana e fece convertire i popoli sconfitti alla fede cristiana. I Sassoni, ad esempio, erano un popolo pagano e non volevano abbandonare la loro religione ma furono costretti a convertirsi con la violenza. L’alleanza tra i Franchi e il papa venne sancita definitivamente la notte di Natale dell’800 d.C. quando papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero. Si trattò di un gesto simbolico molto importante. Il nuovo regno venne definito “Sacro” proprio perché consacrato e riconosciuto dal papa e dalla Chiesa e “Romano” perché, idealmente, riprendeva la grandezza e l’importanza del vecchio impero romano. Infatti, dopo tre secoli buona parte dell’Europa veniva riunificata sotto un unico sovrano: Carlo Magno.

L’immagine mostra l’incoronazione di Carlo Magno (inginocchiato) da parte del papa Leone III. La cerimonia si svolse la Notte di Natale dell’800 d.C. nella Basilica di San Pietro a Roma.

Il papa pose sul capo di Carlo Magno la corona ferrea (in foto) che era la corona dei vecchi re Longobardi. L’oggetto era considerato anche una reliquia perché si credeva che al suo interno si trovasse uno dei chiodi con i quali era stato crocifisso Gesù Cristo.